Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2966 del 22 novembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2966/XVI - Interrogazione: "Tempistiche della consegna del rapporto contenente i dati e le valutazioni relativi alla qualità dell'aria nei due versanti del Tunnel del Monte Bianco".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 28 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - La Consigliera Minelli interroga per sapere quanti punti di misurazione della qualità dell'aria nella Valdigne e nella Vallée dell'Arve siano stati programmati e dove siano stati dislocati.

Come abbiamo avuto occasione d'illustrare, abbiamo ritenuto che la chiusura del Traforo del Monte Bianco potesse costituire un momento d'interesse per attuare e implementare le verifiche sulla qualità dell'aria in Valle d'Aosta, in particolare lungo i principali itinerari stradali e autostradali e prioritariamente lungo le vie di adduzione del traffico leggero e pesante verso il Traforo, in modo da disporre di dati certi e inequivocabili.

Ci siamo quindi rivolti all'ARPA Valle d'Aosta che già conduce diverse attività di monitoraggio, affinché i dati raccolti nel periodo della chiusura possano costituire una specifica base per sviluppare comparazioni e riflessioni sulla situazione ambientale dei territori attraversati dai flussi di traffico internazionale.

Nello specifico, sui due versanti stanno operando due stazioni di misure equipaggiate con analizzatori per la misura in continuo di ossidi di azoto e di particolato atmosferico, sul versante italiano in diretta prossimità della SS 26, direzione località Entrèves di Courmayeur, dove è operativa la stazione di proprietà della J.T.M.B. e i cui dati rilevatori sono costantemente controllati.

Sul versante francese, lungo la nazionale 205, in località Les Bossons, è operativa una stazione di misura gestita dalla ATMO AURA.

Entro la fine dell'anno, verrà elaborato un primo rapporto con l'analisi degli effetti della qualità dell'aria in questo primo periodo di chiusura.

A partire dal mese di gennaio 2024 avrà inizio una campagna di monitoraggio della durata di un anno, in accordo con l'Amministrazione comunale di Courmayeur, realizzata con un laboratorio mobile dotato di strumentazione, con particolare riferimento alle misure di particolato atmosferico e degli ossidi di azoto, anche per avere un quadro delle esposizioni dei cittadini alle diverse fonti di emissioni, come il riscaldamento domestico o le attività artigianali produttive locali o il traffico.

Sono inoltre previste misure aggiuntive innovative, ad esempio con l'utilizzo di strumentazione, per effettuare analisi chimiche aggiuntive su campioni di particolato raccolti in periodi rappresentativi delle diverse situazioni di traffico, a Tunnel aperto o chiuso, e per seguire sul particolato atmosferico determinazioni analitiche per individuare i principali composti organici in metalli pesanti e ioni.

Verrà inoltre effettuata una prima indagine conoscitiva sul potenziale ossidativo del particolato.

La seconda domanda chiede: "Quali sono i tempi programmati per la consegna del rapporto contenente i dati raccolti sui due versanti del Tunnel del Monte Bianco e le valutazioni effettuate". Premesso che nell'autunno 2024 è prevista una nuova chiusura del Traforo (cantiere-test, sulla volta della galleria), i risultati delle misure delle analisi di laboratorio saranno oggetto di confronto ed elaborazioni comuni con quelli ottenuti nei territori coinvolti sui versanti italiano e francese.

Ricordo infatti che, tra gli obiettivi che ci siamo posti, figura anche il confronto con i dati relativi alla direttrice da e verso il Traforo del Fréjus e nella Vallée de la Maurienne. Un primo rapporto sarà quindi consegnato entro il primo semestre 2024.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - A proposito del monitoraggio sulle ricadute ambientali della chiusura del Tunnel, eravamo già intervenuti a ottobre, infatti il Presidente ci aveva spiegato che era previsto uno specifico intervento di ARPA nella situazione, non eravamo però entrati nei dettagli, da qui l'interrogazione che abbiamo presentato.

Lei adesso, Presidente, ha detto che sui due versanti ci sono le due stazioni di monitoraggio; queste due stazioni di monitoraggio, una sul versante italiano, una sul versante francese, già c'erano, non sono una novità, sono i due punti che tradizionalmente, almeno dal disastro del 1999, sono presenti.

Poi, se ho capito bene, lei ha detto che ci saranno dei monitoraggi con laboratori mobili, in intesa con il Comune di Courmayeur.

Perché un monitoraggio sia puntuale ed efficace, è necessario che questi punti siano mantenuti e che comunque, rispetto a quello attuale (parlo del versante italiano) di Courmayeur, siano implementati. Lei ha poi detto che il laboratorio mobile sarà anche utile per fare dei rilievi sulle emissioni dal punto di vista dell'uso del riscaldamento, eccetera.

Io penso che bisogni essere molto puntuali: se ci sono almeno tre punti di rilevamento in Valdigne, il monitoraggio può avere un senso e un tipo di risultato, altrimenti io non ritengo che sia un vero e proprio monitoraggio specifico.

Lei poi ha parlato del punto al di là del Tunnel, però quello che io non ho capito, ma non credo che lei lo abbia detto, è se si sono definiti, oltre che con il Comune di Courmayeur, degli accordi anche con "Air des deux Savoies", che è l'organismo corrispondente alla nostra ARPA.

Sui tempi di consegna, entro il primo semestre del 2024, questo rapporto che mi sembra lei abbia detto riguarda anche però la comparazione con il Fréjus e tutte le altre cose che ci aveva spiegato l'altra volta.

Quello che io vorrei capire è se riguardo al tratto di cui abbiamo richiesto è possibile avere dei dati anche più ravvicinati nel tempo, monitoraggi mensili, per quello che riguarda la nostra tratta ovviamente, quello che ci interessa tra la Valdigne e l'altra parte.

Poi, certo, le comparazioni con il Fréjus e le altre zone, sono un di più, però mi sembra che sulla questione del monitoraggio nella Valdigne, forse bisognerebbe avere delle stazioni fisse e implementate rispetto a quelle che ci sono oggi.