Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2965 del 22 novembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2965/XVI - Interrogazione: "Interlocuzioni con i sindaci e il ministro competente in merito all'elezione del nuovo Presidente del Parco Nazionale del Gran Paradiso".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 27. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Quest'interrogazione mi dà modo, in apertura, di ringraziare per quello che ha fatto fino a oggi il Presidente uscente, ora Commissario, Italo Cerise, che dal 2011, in maniera alternata con la carica di Presidente e Commissario straordinario, ha gestito una situazione del Parco che si è evoluta e che soprattutto, grazie alla sua presenza, ha segnato un momento di crescita e di coesione importante all'interno dell'area Parco, con un'unità trasversale tra tutti i Comuni valdostani e quelli piemontesi, tredici Comuni, che hanno apprezzato unanimemente il lavoro svolto dal Presidente.

Questi ha portato all'interno del Parco delle innovazioni importanti: prima tra tutte l'approvazione del Piano del Parco che dalla sua nascita non era mai stato approvato; quindi, trovando la condivisione dei territori e delle due Regioni sulle quali insiste, un marchio di qualità del Parco che è motivo di orgoglio e di valorizzazione dei prodotti che nascono all'interno della nostra area protetta; infine, soprattutto, per citarne ancora una, forse la più importante, l'entrata nella Green List (GLPA), che rappresenta i migliori 40-46 Parchi a livello mondiale e che il Parco ha raggiunto con numeri importantissimi confermando la sua presenza all'interno di questa Green List ininterrottamente dal 2014. Questo per significare come la coesione e l'unità d'intenti all'interno del percorso diano dei risultati anche grazie a chi dirige l'orchestra.

Per quanto riguarda invece la domanda specifica, potrei farle un excursus di tutti i contatti che si sono avuti preliminarmente alle decisioni messe sul piatto dal Ministero e che hanno presentato la famosa terna nel mese di luglio, dove bisognava trovare un'intesa; interlocuzioni che da parte dell'Amministrazione regionale tendevano a capire quali fossero le indicazioni da parte dei sette Comuni che fanno parte dell'area protetta nella nostra Regione e anche gli intenti che potessero avere gli altri Comuni piemontesi che, con i nostri Comuni, hanno un confronto periodico anche grazie al tavolo della comunità del Parco che coinvolge tutti i 13 Comuni che insistono sull'area protetta.

C'è stata tutta una serie di confronti che hanno portati a confrontarci con il Presidente della Regione Piemonte esplicitando - perché da parte nostra evidentemente non c'era nessun veto a priori su nessuno - che la scelta che avrebbe dovuto essere fatta doveva essere una scelta principalmente approvata dal territorio.

Questo è stato sancito da lettere inviate al Presidente Cirio e da confronti telefonici, prima e dopo l'invio della lettera dei Sindaci, dopodiché l'evoluzione ha portato alla presentazione di una terna dove c'è stato un confronto ancora informale rispetto ai nominativi e rispetto alle indicazioni che arrivavano dal territorio.

Non c'era accordo tra la Regione Piemonte e la Regione Valle d'Aosta, che avrebbero dovuto esprimere un'intesa su un nominativo, non c'è stata intesa al netto di quelle che erano state le possibilità d'interlocuzione, che poi sono state anche abbandonate e le comunicazioni sono arrivate anche un po' in ritardo; per quanto ci concerne ci è stato messo a disposizione il nominativo indicato da parte della Regione Piemonte.

Abbiamo, a nostra volta, scritto riguardo alla mancata intesa rispetto al nominativo indicato, perché non era in linea con le aspettative del territorio e l'abbiamo ribadito anche in risposta alle osservazioni del Ministero, che poi ha indicato il nominativo com'è, peraltro, nelle sue possibilità.

La scelta, se non c'è intesa, è in capo al Ministro competente, per cui possiamo dire che alla fine di questo percorso, che non ci vede assolutamente soddisfatti, la decisione è squisitamente politica: noi riscontriamo una mancanza di delicatezza nei confronti delle comunità del Parco che a tutt'oggi rappresentano veramente il cuore pulsante di quest'istituzione e, senza una condivisione con il territorio, crediamo che ci siano delle difficoltà per lo meno a pensare di portare a casa gli stessi risultati che abbiamo portato avanti negli ultimi 12 anni con una Presidenza che invece era assolutamente condivisa.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio il Presidente perché mi permette di fare altrettanto, per una volta ci troviamo concordi nel dire che Italo Cerise sicuramente era non solo una persona stimata ma una persona che ha saputo dare anche una visione diversa al Parco e valorizzare quei Comuni che, in qualche modo, non solo non vedevano più delle criticità nell'essere all'interno del Parco, ma lo vedevano anche come un punto di forza e quindi hanno fatto anche interventi importanti proprio sui loro territori.

Ribadisce quanto immaginavamo, quindi che è una nomina squisitamente politica, a differenza di quanto è stato detto poche settimane fa nell'Assise piemontese dove il Presidente Cirio un po' si è smarcato da qualsiasi cosa dicendo: "Sarà una scelta del Ministero", forse perché anche Comuni e Presidenti di Unioni dei Comuni del Piemonte si erano un po' scagliati contro questa nomina piovuta dall'alto.

Proprio perché era una nomina politica, in questo senso almeno uno dei due parlamentari presenti a Roma forse poteva agire e aiutare in qualche modo la Valle d'Aosta - e mi sembra che sotto questo punto di vista il presidente Testolin non l'abbia citata - perché sapendo la provenienza dell'attuale nominato, molto probabilmente in quella sede si poteva anche utilizzare in qualche modo l'aspetto politico di chi oggi siede a Roma e dovrebbe rappresentare i Valdostani per cercare di portare a casa una nomina maggiormente condivisa rispetto a quello che è stato e di cui anche noi ci rammarichiamo.

OGGETTO N. 2966/XVU - Interrogazione: "Tempistiche della consegna del rapporto contenente i dati e le valutazioni relativi alla qualità dell'aria nei due versanti del Tunnel del Monte Bianco".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 28 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - La Consigliera Minelli interroga per sapere quanti punti di misurazione della qualità dell'aria nella Valdigne e nella Vallée dell'Arve siano stati programmati e dove siano stati dislocati.

Come abbiamo avuto occasione d'illustrare, abbiamo ritenuto che la chiusura del Traforo del Monte Bianco potesse costituire un momento d'interesse per attuare e implementare le verifiche sulla qualità dell'aria in Valle d'Aosta, in particolare lungo i principali itinerari stradali e autostradali e prioritariamente lungo le vie di adduzione del traffico leggero e pesante verso il Traforo, in modo da disporre di dati certi e inequivocabili.

Ci siamo quindi rivolti all'ARPA Valle d'Aosta che già conduce diverse attività di monitoraggio, affinché i dati raccolti nel periodo della chiusura possano costituire una specifica base per sviluppare comparazioni e riflessioni sulla situazione ambientale dei territori attraversati dai flussi di traffico internazionale.

Nello specifico, sui due versanti stanno operando due stazioni di misure equipaggiate con analizzatori per la misura in continuo di ossidi di azoto e di particolato atmosferico, sul versante italiano in diretta prossimità della SS 26, direzione località Entrèves di Courmayeur, dove è operativa la stazione di proprietà della J.T.M.B. e i cui dati rilevatori sono costantemente controllati.

Sul versante francese, lungo la nazionale 205, in località Les Bossons, è operativa una stazione di misura gestita dalla ATMO AURA.

Entro la fine dell'anno, verrà elaborato un primo rapporto con l'analisi degli effetti della qualità dell'aria in questo primo periodo di chiusura.

A partire dal mese di gennaio 2024 avrà inizio una campagna di monitoraggio della durata di un anno, in accordo con l'Amministrazione comunale di Courmayeur, realizzata con un laboratorio mobile dotato di strumentazione, con particolare riferimento alle misure di particolato atmosferico e degli ossidi di azoto, anche per avere un quadro delle esposizioni dei cittadini alle diverse fonti di emissioni, come il riscaldamento domestico o le attività artigianali produttive locali o il traffico.

Sono inoltre previste misure aggiuntive innovative, ad esempio con l'utilizzo di strumentazione, per effettuare analisi chimiche aggiuntive su campioni di particolato raccolti in periodi rappresentativi delle diverse situazioni di traffico, a Tunnel aperto o chiuso, e per seguire sul particolato atmosferico determinazioni analitiche per individuare i principali composti organici in metalli pesanti e ioni.

Verrà inoltre effettuata una prima indagine conoscitiva sul potenziale ossidativo del particolato.

La seconda domanda chiede: "Quali sono i tempi programmati per la consegna del rapporto contenente i dati raccolti sui due versanti del Tunnel del Monte Bianco e le valutazioni effettuate". Premesso che nell'autunno 2024 è prevista una nuova chiusura del Traforo (cantiere-test, sulla volta della galleria), i risultati delle misure delle analisi di laboratorio saranno oggetto di confronto ed elaborazioni comuni con quelli ottenuti nei territori coinvolti sui versanti italiano e francese.

Ricordo infatti che, tra gli obiettivi che ci siamo posti, figura anche il confronto con i dati relativi alla direttrice da e verso il Traforo del Fréjus e nella Vallée de la Maurienne. Un primo rapporto sarà quindi consegnato entro il primo semestre 2024.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - A proposito del monitoraggio sulle ricadute ambientali della chiusura del Tunnel, eravamo già intervenuti a ottobre, infatti il Presidente ci aveva spiegato che era previsto uno specifico intervento di ARPA nella situazione, non eravamo però entrati nei dettagli, da qui l'interrogazione che abbiamo presentato.

Lei adesso, Presidente, ha detto che sui due versanti ci sono le due stazioni di monitoraggio; queste due stazioni di monitoraggio, una sul versante italiano, una sul versante francese, già c'erano, non sono una novità, sono i due punti che tradizionalmente, almeno dal disastro del 1999, sono presenti.

Poi, se ho capito bene, lei ha detto che ci saranno dei monitoraggi con laboratori mobili, in intesa con il Comune di Courmayeur.

Perché un monitoraggio sia puntuale ed efficace, è necessario che questi punti siano mantenuti e che comunque, rispetto a quello attuale (parlo del versante italiano) di Courmayeur, siano implementati. Lei ha poi detto che il laboratorio mobile sarà anche utile per fare dei rilievi sulle emissioni dal punto di vista dell'uso del riscaldamento, eccetera.

Io penso che bisogni essere molto puntuali: se ci sono almeno tre punti di rilevamento in Valdigne, il monitoraggio può avere un senso e un tipo di risultato, altrimenti io non ritengo che sia un vero e proprio monitoraggio specifico.

Lei poi ha parlato del punto al di là del Tunnel, però quello che io non ho capito, ma non credo che lei lo abbia detto, è se si sono definiti, oltre che con il Comune di Courmayeur, degli accordi anche con "Air des deux Savoies", che è l'organismo corrispondente alla nostra ARPA.

Sui tempi di consegna, entro il primo semestre del 2024, questo rapporto che mi sembra lei abbia detto riguarda anche però la comparazione con il Fréjus e tutte le altre cose che ci aveva spiegato l'altra volta.

Quello che io vorrei capire è se riguardo al tratto di cui abbiamo richiesto è possibile avere dei dati anche più ravvicinati nel tempo, monitoraggi mensili, per quello che riguarda la nostra tratta ovviamente, quello che ci interessa tra la Valdigne e l'altra parte.

Poi, certo, le comparazioni con il Fréjus e le altre zone, sono un di più, però mi sembra che sulla questione del monitoraggio nella Valdigne, forse bisognerebbe avere delle stazioni fisse e implementate rispetto a quelle che ci sono oggi.