Oggetto del Consiglio n. 353 del 29 giugno 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 353/VII - SITUAZIONE DELLA SOCIETA' ISAG DI GRESSONEY-LA-TRINITE' (Interpellanze).
PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, gli oggetti nn. 14 e 15 sono abbinati, trattandosi di analogo oggetto; do pertanto lettura delle due interpellanze:
INTERPELLANZA
Da un comunicato della Segreteria regionale FILT-CGIL risulta che la Società ISAG di Gressoney-La-Trinité sta vivendo un momento di particolari difficoltà, che si esplicano nel licenziamento di numerosi dipendenti, nell'interruzione dell'approvvigionamento di energia elettrica, nell'elevatissimo indebitamento.
Poiché la ISAG fa parte di un comprensorio sciistico di ampie prospettive il cui utilizzo è di fondamentale importanza per l'economia turistica della Valle di Gressoney, e poiché una interruzione dell'attività della Società sarebbe estremamente dannosa per la stessa immagine turistica della Regione;
il sottoscritto Consigliere regionale del P.S.I.
INTERPELLA
l'Assessore competente per conoscere:
1) la fondatezza dei rilievi mossi dalla FILT-CGIL;
2) la reale situazione finanziaria e gestionale della ISAG;
3) il reale grado di efficienza degli impianti;
4) le prospettive di sviluppo della ISAG anche in relazione alla Monterosaski;
5) l'entità della partecipazione azionaria della regione al capitale sociale della ISAG;
6) quali iniziative intende assumere la Regione onde ovviare alle difficoltà della ISAG e incentivare lo sviluppo per il miglioramento dell'offerta turistica della Valle di Gressoney.
PRESA VISIONE del comunicato stampa, che allego alla presente, dell'organizzazione sindacale FILT-CGIL;
APPRESO dell'incresciosa situazione venutasi a creare per i lavoratori della Società Funiviaria ISAG di Gressoney-La-Trinité che, stando alle affermazioni della FILT-CGIL, stanno perdendo il posto di lavoro;
CONSTATATA la partecipazione azionaria della Regione a detta società,
INTERPELLA
la Giunta regionale per sapere:
1) se è a conoscenza della situazione esistente all'interno della Società ISAG;
2) quali sono le cause che hanno portato alla formazione della situazione debitoria denunciata dal comunicato stampa;
3) quali azioni intende intraprendere per salvaguardare i posti di lavoro messi in pericolo.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia; ne ha facoltà.
NEBBIA - (PSI): Alle cose che sono sufficientemente indicate nell'interpellanza, vorrei aggiungere alcune brevi considerazioni.
La testata della Valle di Gressoney ha avuto in questi ultimi anni uno sviluppo di carattere turistico notevole, dovuto alla presenza di nuovi impianti sciistici ed al collegamento recente di questi impianti con la Valle d'Ayas.
Le prospettive sono ancora più ampie perché si sta parlando, da un lato, di collegare la Valle d'Ayas con la Valtournenche e, dall'altro, attraverso altri impianti già esistenti, la Valle di Gressoney con Alagna, in modo da creare un amplissimo comprensorio che dovrebbe partire da Alagna e raggiungere Zermatt. Quindi, quest'area del Cervino-Monte Rosa potrebbe essere uno dei grandi vantaggi della regione nel campo dell'offerta turistica.
Ci sono state delle polemiche relativamente ad una società che è collegata alle altre attraverso la Monterosaski e che territorialmente rappresenta un anello importante di questo sistema che dovrebbe essere razionalizzato, in quanto collega fra loro due impianti per la stessa Gressoney-La-Trinité, quello che parte dalla Trinité direttamente e quello che raggiunge il Colle della Bettaforca. E' una società che potrebbe realizzare il collegamento con Alagna con prospettive anche di sci estivo e quindi ampliare ulteriormente l'offerta della zona sul ghiacciaio di Indre. E' opportuno che questa società riesca ad operare e a modernizzare i suoi impianti, che sono fra quelli più antieconomici per dislivello, per lunghezza e per portata, del comprensorio: è una società che deve riuscire a sviluppare questi progetti e risolvere dei problemi di collegamento al piede con gli altri due comprensori sciistici sempre di La Trinité.
Quello che vorrei sapere dall'Assessore, oltre a quanto richiesto nell'interpellanza, è quali sono le prospettive di questo grosso comprensorio sciistico e quali sono le operazioni o le iniziative da assumere per fare in modo che la società Monterosaski, che raccoglie le altre società, diventi in un certo qual senso una holding che riesca a controllare ed indirizzare tutte le altre società nella finalità di un'attività turistica unitaria che può creare benessere nella zona.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Questa vicenda mi pare abbia assunto una notorietà abbastanza diffusa in seguito ad una serie di articoli e polemiche che hanno coinvolto i titolari della società stessa e le organizzazioni sindacali.
Il problema è stato sollevato da un'organizzazione sindacale che ha inteso porre una serie di interrogativi, secondo me particolarmente importanti, in quanto in modo diretto è interessata l'Amministrazione regionale che - stando a quanto sostiene questa organizzazione sindacale - ha una notevole partecipazione azionaria.
A questo riguardo mi riconduco all'interrogazione fatta dal Consigliere Nebbia che chiede di sapere qual è la reale presenza dell'Amministrazione regionale all'interno di questa società.
In ogni caso si tratta di una società funiviaria abbastanza importante, con circa 22-23 dipendenti, di cui una decina fissi e gli altri stagionali, che vengono assunti con dei contratti a termine che non mi paiono molto regolari: in questo senso l'Amministrazione regionale - in quanto facente parte del Consiglio di amministrazione - dovrebbe essere informata poiché il contratto di assunzione a termine non precisa la data di fine rapporto di lavoro, ma dà una definizione molto imprecisa "fine stagione", che non so quanto sia regolare, prestandosi a delle interpretazioni molto elastiche. Pare infatti che siano sorti dei problemi di natura finanziaria piuttosto pesanti. Da quanto mi risulta non sono ancora stati pagati gli stipendi relativi al mese di aprile, né sono state regolate tutte le indennità di fine rapporto lavoro a quei lavoratori che sono stati licenziati dopo la scadenza del contratto a termine
Pesante è anche il discorso che riguarda l'ENEL, in quanto pare che l'ENEL abbia piombato i contatori essendo questa società insolvente. Sono fatti questi che lasciano perplessi, soprattutto perché questa società è inserita nel più grosso comprensorio del Monterosaski - come meglio di me ha illustrato il Consigliere Nebbia che tende ad allargarsi alla Valtournenche ed a ricollegarsi indirettamente con Zermatt e che potrebbe, pertanto, essere messo in crisi dal cedimento di uno dei suoi anelli più importanti.
Quindi, domando alla Giunta se è in grado di dirci qual è la reale situazione esistente all'interno di questa società, quali sono le cause che hanno determinato questa crisi, tenuto presente che società anche più piccole sono in condizioni finanziarie abbastanza floride, e quali azioni intende intraprendere l'Amministrazione regionale per salvaguardare l'occupazione dei lavoratori dipendenti da una società che vede la regione stessa presente come compartecipazione azionaria, indi come datore di lavoro.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Pollicini; ne ha facoltà.
POLLICINI - (DP): Il caso I.S.A.G. è nato dal licenziamento di tre lavoratori con contratto a termine, effettuato verso la fine del mese di maggio, in seguito al quale c'è stato un intervento sindacale che lo ha contestato ed ha convocato presso l'Ufficio del Lavoro, in sede di conciliazione, l'Amministratore delegato, che non si è presentato.
In base a questo c'è stato un comunicato della CGIL che si stupisce che questa società non riesca ad avere una amministrazione sana. Questa accusa di amministrazione non sana ha provocato nel Consiglio di Amministrazione dell'ISAG una presa di posizione a salvaguardia degli interessi della società stessa, tant'è vero che, a detta degli amministratori, l'allarmistico comunicato stampa della CGIL, dove si metteva in forse la sopravvivenza della società, ha provocato di fatto il congelamento di due trattative, una con la Banca Quintino Sella per un prestito di L. 100 milioni ed un'altra con la Cassa di Risparmio di Pont-Saint-Martin per un prestito di L. 120 milioni, proprio perché le banche si sono allarmate per la notizia diffusa dalla CGIL.
In seguito a questa situazione, c'è stato un comunicato stampa del Consiglio di amministrazione della ISAG ed una lettera della ISAG stessa inviata al Segretario della FILT-CGIL dove si dice di unire in allegato il comunicato stampa emesso dal Consiglio di amministrazione della S.p.A. ISAG, che informava di tutte le azioni legali intraprese per la salvaguardia del nome della società stessa ed inoltre "il Consiglio di amministrazione ha poi pregato il sottoscritto di comunicare alla S.V. che il Consiglio stesso è a completa disposizione per un incontro dove si possano chiarire tutti gli argomenti di indole finanziaria e di programmazione, al fine di far constatare il lavoro fatto dalla società in questi ultimi anni in favore dello sviluppo turistico della zona, con conseguente maggiore impiego di lavoratori.
Tanto mi pregio pertanto di comunicarLe,
distinti saluti
Il Presidente della ISAG
Ennio Pedrini"
La situazione, quindi, oggi è questa.
Sul piano dei rilievi fatti dal sindacato, vi sono alcune verità: è vero che sono stati licenziati tre operai, che però avevano un contratto stagionale. Poiché la stagione sciistica non si è chiusa, alla ISAG, il 25 aprile, ma il 15 maggio, di fatto la stagionalità era prorogata di alcune settimane rispetto a quella che potrebbe definirsi tradizionale. Alla fine di quella stagionalità, i tre operai, trattenuti oltre gli altri - perché il lavoro era concentrato, verso la fine di maggio, il sabato e la domenica - sono stati licenziati come consentito dal tipo di contratto stagionale, e cioè a tempo determinato.
E' vero anche che l'Amministratore delegato non si è presentato alla convocazione in sede di conciliazione dell'Ufficio del Lavoro. L'aspetto, che può aver provocato da parte del Consiglio di amministrazione delle preoccupazioni, è che si è dilatata una situazione, certo difficile, ma ancora sotto controllo.
Per quanto concerne poi la situazione finanziaria, prima di considerare la situazione debitoria, guardiamo anche quali sono stati gli investimenti in questi ultimi anni, cioè dal 1978 al 1981.
Sono stati fatti investimenti per un miliardo 705 milioni, di cui un miliardo 200 milioni per la nuova seggiovia, poi, opere di sbancamento piste per 50 milioni, trasporti per 20 milioni, battipista per 190 milioni, sciovie per 105 milioni, cabine e linea elettrica per 120 milioni. Il parco impianti della ISAG è costituito da una telecabina, una seggiovia biposto e quattro sciovie, la cui situazione è la seguente: la seggiovia è nuova, quindi risponde al meglio a qualunque tipo di esigenza, le sciovie sono già state aggiornate e quindi sono in buono stato, mentre la telecabina presenta dei problemi funzionali e necessiterà di aggiornamenti, per cui è previsto - sia pure in tempi non brevissimi, ma certamente nei prossimi anni - un impegno finanziario per sistemarla e renderla più efficiente.
Quali sono le prospettive di sviluppo della ISAG nell'ambito più ampio dello sviluppo del Monterosaski? E' indubbio che il complesso del Monterosaski è un grosso disegno che rappresenterà certamente il più ampio "domaine skiable" esistente nella nostra regione.
Ricordiamo che la presenza della regione ha fatto sì che fosse data precedenza al raccordo intervallivo fra la Val d'Ayas e la Val di Gressoney già lo scorso anno, attraverso la seggiovia che raggiunge il Colle della Bettaforca. Questo collegamento, che è anche un fatto politico perché collega d'inverno la vallata francofona e l'Alta Walser, rappresenta indubbiamente un'offerta turistica di più ampi spazi, che un giorno potrà essere collegata anche con la Valtournenche; ma già oggi dalla Valtournenche si può andare a Zermatt sempre sulla neve, attraverso gli impianti di risalita. Certo è molto più oneroso il collegamento fra la Val d'Ayas e la Valtournenche.
Per quanto riguarda il collegamento con la Valsesia, c'è un Comitato Tecnico delle due regioni che sta lavorando per fare delle proposte concrete.
In questo quadro è inserita, certamente in maniera strategica, la posizione della ISAG che con la seggiovia biposto è già arrivata vicino alla Capanna Gnifetti, per cui c'è la prospettiva in futuro dello sci estivo. Mi pare che già oggi con 20 minuti di cammino a fine seggiovia si può andare a fare lo sci estivo. Quindi, senz'altro, la punta più avanzata verso la Valsesia è rappresentata dagli impianti della ISAG.
L'entità della partecipazione azionaria della regione nel capitale sociale della ISAG, di importo pari a lire 904.388.000, è rappresentata da una quota di lire 348.800.000, corrispondente al 38,5%. Perché la percentuale supera il tradizionale plafond del 35? Lo scorso anno, anno in cui non c'era neve, la Giunta regionale ha ritenuto di anticipare le sue quote azionarie, senza seguire la prassi sinora seguita, di attendere cioè prima il versamento da parte degli azionisti privati, proprio per venire incontro ad una carenza notevole di liquidità dovuta ai mancati incassi per il mancato innevamento. Ora, per poter riportare alla sua percentuale del 35%, gli altri azionisti della ISAG devono versare ca. 100 milioni. Mi pare che in questo quadro occorra tenere presente alcune situazioni: la prima è che c'è stato un notevole incremento di questa società, che di fronte a 18.000 biglietti venduti nel 1977/78, per un incasso pari a L. 189 milioni, è passata nell'ultimo inverno a L. 43.700 biglietti - 2 volte e mezzo rispetto a quattro anni prima - e ad un incasso che ha superato i 500 milioni, nonostante alcune carenze, e cioè la mancanza di parcheggi che impedisce, specialmente in certe ore di punta, la possibilità di accesso agli impianti ad almeno 200/300 persone. Ma questo è un discorso che andrà visto in prospettiva.
Quello che è certo è che gli impianti hanno ripreso a funzionare da mercoledì 24 giugno u.s. ed è stato fatto fronte al debito nei confronti dell'ENEL, per cui è stato ripristinato l'allacciamento elettrico.
Anche sotto il profilo del personale si è provveduto, domenica scorsa, a concedere ai dipendenti un ampio acconto rispetto alle loro spettanze: si tratta, quindi, di una situazione che ha tutte le premesse per tornare in futuro tranquilla.
Gli incassi, previsti per il periodo estivo - mi pare siano due gli impianti che funzionano in estate - dovrebbero coprire le spese e questo fino alla ripresa della stagione invernale che avverrà, come di consueto, verso S. Ambrogio, all'inizio del mese di dicembre.
Di fronte a questa situazione dobbiamo dire che esiste un capitale di alcuni miliardi della società, rappresentato dagli impianti e dalle stazioni, cioè dalla parte logistica della società stessa.
Qual è la situazione debitoria?
Verso le banche vi è un debito di L. 403 milioni, verso il Medio Credito un mutuo di L. 350 milioni e verso i debitori vari una cifra di L. 479 milioni. Complessivamente la società è debitoria per un miliardo 232 milioni, però, bisogna dire che a fronte di un investimento di un miliardo 705 milioni, situazioni analoghe non sono isolate; certo è una situazione che va tenuta sotto controllo, ma le prospettive di sviluppo della società permangono tutte, anche se adesso affronta un momento di difficoltà.
Qual è l'azione che intende intraprendere la regione?
Prima di tutto, controllare attentamente l'andamento della società attraverso i suoi rappresentanti in seno al Consiglio di amministrazione ed al Collegio sindacale; secondariamente, essere presente nel verificare che vi sia una continuità di sviluppo nel complesso del Monterosaski, che oggi prevede 5 società, per cui il discorso è più ampio rispetto al problema di una singola società, in quanto investe una struttura complessiva.
Mi auguro che si raggiunga l'obiettivo di unificare le società, tanto più che oggi, nei confronti dell'utente, le società si comportano come tale, in quanto c'è un biglietto unico che consente di sciare sia in Valle di Gressoney sia in Val d'Ayas. Questo è già un primo passo verso un'unificazione non solo del "domaine skiable", che oggi già esiste, ma anche nei confronti di una società di gestione.
E' auspicabile che attraverso questo grosso sviluppo che dovrà assumere il Monterosaski si abbiano dei buoni risultati e si possano sanare situazioni difficili e che attraverso alcune stagioni più felici di quella dello scorso anno si possano trovare i mezzi finanziari per equilibrare costi e ricavi e far fronte ai debiti di investimento che sono stati fatti per sviluppare l'impiantistica e, in ultima analisi, migliorare la situazione complessiva dell'offerta turistica.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia; ne ha facoltà.
NEBBIA - (PSI): Specie per prendere atto di quanto ha detto l'Assessore e per raccomandare, ma forse la raccomandazione è pleonastica dopo aver sentito le sue parole, un particolare controllo della società ed anche l'inizio di attività ed iniziative per il rilancio, o se non altro il miglioramento, delle attrezzature e dei servizi.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.
CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ):
Prendo atto con piacere che sono stati saldati i debiti nei confronti dell'ENEL e mi auguro che questo ampio acconto sullo stipendio e sulla liquidazione sia rapidamente integrato con tutte le spettanze dovute ai dipendenti.
Vorrei far presente all'Assessore e alla Giunta che hanno particolari responsabilità, vista la partecipazione azionaria, che uno dei presupposti per una corretta gestione e per il rilancio di un'azienda qualsiasi è quello di avere tutti molto disponibili ad assumersi le proprie responsabilità.
Dico questo perché si dice che non è stata ricevuta la lettera, da parte dell'Amministratore delegato, convocato di fronte all'Ufficio del Lavoro, per vedere di superare una certa situazione ed io leggo da parte dell'Amministratore delegato, Dott. Piero Caccia - Via Bellinzona, 3 - Busto Arsizio, in risposta alla convocazione fattagli pervenire dall'organizzazione sindacale:
"La presente per comunicare che la sede sociale dell'ISAG S.p.A. è a Gressoney-La-Trinité, luogo dove deve essere inviata ogni corrispondenza."
Questo è sottrarsi alle proprie responsabilità, perché appena inviata questa nuova convocazione, si scopre che questa società in quel periodo era chiusa, per cui questa persona dice di non averla ricevuta a Gressoney, ma a Busto Arsizio; non so se dal punto di vista legale sia valido o meno, ma a me pare un cavillo pretestuoso.
Sollecito l'Assessore e la Giunta a far presente ai rappresentanti della regione nel Consiglio di amministrazione dell'ISAG che questo comportamento da parte dell'Amministratore delegato è scorretto sia nei confronti dei dipendenti sia nei confronti dell'Amministrazione regionale che, in quanto tale, deve difendere i diritti e gli interessi di tutta la popolazione valdostana. Trovare simili pretesti non pone certo i presupposti per il rilancio auspicato dall'Assessore.