Oggetto del Consiglio n. 2949 del 22 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2949/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Indirizzi all'Azienda USL al fine di risolvere le criticità connesse agli esiti del report dell'Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali".
Bertin (Presidente) - Mi è stato comunicato adesso dal Presidente della Regione che si è dovuto assentare momentaneamente per una riunione riguardante i Prefetti, pertanto passerei al numero 22, il question time del collega Aggravi che si è prenotato e ha facoltà di intervenire.
Aggravi (RV) - L'interrogazione a risposta immediata interroga il Governo regionale per conoscere quali indirizzi l'Assessorato competente abbia dato all'Azienda USL al fine di risolvere le criticità connesse alla questione richiamata in premessa. In premessa richiamavamo delle notizie di stampa, in particolare un articolo che si intitolava: "I guai rimangono ma gli esiti di salute sono in miglioramento", al cui interno vi erano le dichiarazioni sia dell'assessore Marzi, sia del direttore generale dell'Azienda USL relativamente a questi ormai famosi 190 indicatori, tra cui alcuni che come ha detto lo stesso direttore generale dell'azienda sono - lo metto al plurale, lui l'ha messo al singolare - "un problema irrisolvibile in una regione con 124 mila abitanti". Spesso su tutte le statistiche ci scontriamo, di fatto, su questo dato, che tale è e tale rimane; quello che noi volevamo comprendere e porre all'attenzione non era tanto il discorso del singolo indicatore ma l'importanza - lo abbiamo detto, e lo vorremmo sottolineare con quest'iniziativa - dell'analisi che viene fatta sui dati e delle valutazioni che vengono fatte, al di là dei semaforini o dei voti che si danno ad ogni indicatore, ma per le scelte che vanno prese o che devono essere prese, sia nella contingenza, ma soprattutto dal punto di vista programmatico; lo abbiamo detto in sede di valutazione del Piano della salute, lo continuiamo a dire e lo diciamo anche con quest'interrogazione.
Presidente - Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Come da lei richiamato, dal report Agenas sul Programma nazionale esiti 2023 che, di fatto, però, analizza i dati 2022, presentato tra l'altro lo scorso 26 ottobre a Roma e illustrato il 3 novembre scorso agli organi d'informazione, si parla di performance della sanità valdostana rispetto alle attività dell'anno precedente.
In tal senso, la nefrologia e l'area cardio-circolatoria raggiungono il punteggio massimo, quest'ultima tra l'altro passando da "alto" a "molto alto". Il settore nervoso migliora, passando da una valutazione "basso" ad una valutazione "medio". L'area respiratoria si mantiene a livello "alto" e quella osteomuscolare a quello "medio", mentre invece richiedono un potenziamento la chirurgia oncologica e l'area gravidanza e parto.
Il question time da lei presentato cita l'indicatore specifico del tumore al polmone. Quest'esempio concreto ci consente di chiarire ulteriormente come i volumi d'attività risultino per noi penalizzati nella valutazione complessiva, come tra l'altro richiamato dalla Presidenza della Regione oggi nelle sue dichiarazioni e come abbiamo tra l'altro rappresentato al Ministro della salute nel corso dell'incontro dello scorso 17 novembre, quindi venerdì scorso.
Infatti, pur essendo l'indicatore sanitario molto positivo, poiché non sono stati riscontrati casi di mortalità a 30 giorni dall'intervento, l'indicatore sul volume d'attività, non rispondente allo standard minimo previsto, va a penalizzare la valutazione complessiva.
Questo accade in quanto il numero, fortunatamente ridotto, delle prestazioni erogate dalla nostra regione, che nel 2022 è stato pari a tredici casi, è molto inferiore allo standard minimo che è fissato in 85 prestazioni che, di fatto, noi non abbiamo perché non abbiamo 85 persone malate in tal senso, e questa è una fortuna.
È quindi evidente che tale standard non potrà mai essere raggiunto nella nostra regione, proprio come ha puntualizzato il Direttore generale dell'Azienda, affermando che la questione, da questo punto di vista, è irrisolvibile per una regione che ha meno di 123 mila abitanti.
Con un bacino d'utenza infatti compreso tra gli 80 mila e i 150 mila abitanti, la Valle d'Aosta dovrebbe avere un presidio ospedaliero di base che prevede la presenza di un limitato numero di specialità, cioè la medicina interna, la chirurgia generale, l'ortopedia, l'anestesia, la radiologia, il laboratorio e l'emoteca.
È grazie alla nostra specialità statutaria che in Valle d'Aosta possiamo comunque contare su un presidio ospedaliero regionale di primo livello avanzato.
Per rendere evidente quanto le sto rappresentando, se non ci fossero questi standard medi, noi di fatto su quelle specialità andremmo da "medio" a "molto alto" oppure da "basso" ad "alto". In tal senso ci siamo espressi direttamente con il Ministro della salute venerdì, rappresentandogli proprio questa situazione e abbiamo chiesto, se possibile, visto che questi standard minimi da Agenas non possono essere eliminati, che almeno sia presentato un addendum che spiega che per alcune realtà - la Valle d'Aosta ad esempio - quel valore non conta.
Speriamo di essere stati auditi, perché in tal senso il Ministro ha detto che noi abbiamo assolutamente ragione.
Presidente - Consigliere Aggravi per la replica.
Aggravi (RV) - Avrà pietà della mia miopia e quindi le chiederò poi di poter vedere più da vicino lo schema, anche se i colori erano abbastanza evocativi.
Quello che vorrei sottolineare è quello che dicevo prima e si collega ad un'altra iniziativa che il mio gruppo le aveva rappresentato, ovvero quello sulla programmazione sanitaria.
Lei giustamente aveva annunciato una proposta di modifica di quella che oggi è la norma sulla programmazione sanitaria, io vorrei collegare le due cose, ripeto, non tanto per accendere o spegnere dei semafori, ma per dire che questi indicatori, o soprattutto questi numeri, devono essere utilizzati ed implementati nell'ambito della programmazione sanitaria, e devono avere giustamente però un monitoraggio ed una valutazione nel continuo.
Questo so che lei l'ha recepito, perché quella volta, nell'interrogazione, sostanzialmente eravamo concordi; mi auguro di poter vedere, nella proposta di riforma e anche magari nell'audizione che faremo in V Commissione in generale sul monitoraggio, non soltanto sull'andamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) ma anche sugli indicatori, un approfondimento ulteriore, ma soprattutto una valutazione ed un utilizzo più nel continuo dei dati per migliorare la programmazione della sanità valdostana.