Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 347 del 29 giugno 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 347/VII - PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI ALLO SCIOGLIMENTO DELL'ENTE NAZIONALE PREVENZIONE INFORTUNI (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Carlassare.

INTERROGAZIONE

RICORDATO che in data 30 giugno 1982 sarà sciolto definitivamente l'E. N. P. I. salvo improbabili ulteriori proroghe; TENUTO CONTO che le funzioni svolte sino ad ora dall'E.N. P.I. passeranno in gran parte all'U.S.L. ,

INTERROGA

l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per conoscere:

1) se è stato predisposto un piano operativo per far acquisire all'U.S.L. le funzioni medico-sanitarie svolte fino ad ora dall'E.N.P.I. e come verranno realizzati, nell'ambito regionale, i relativi servizi tecnici di prevenzione infortunistica;

2) come e con quali tempi si provvederà a coprire la carenza di tecnici, soprattutto ingegneri della prevenzione infortunistica;

3) come verrà inserito negli organici regionali il personale attualmente dipendente E. N. P. I. ;

4) entro quale periodo si prevede che le strutture regionali saranno in grado di assicurare l'intervento infortunistico effettuato dall'ENPI, possibilmente migliorandolo.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN - (UV): Già col decreto del Presidente della Giunta n. 545 del 26 giugno 1981, in relazione a quelle che erano allora le previsione di trasferimento delle funzioni ENPI, erano stati previsti il modo ed i tempi che dovevano seguire a questo passaggio di funzioni. In seguito al mancato trasferimento da parte dello Stato delle funzioni ex ENPI, questo decreto era stato sospeso con un decreto successivo, sempre del Presidente della Giunta, n. 666, che rinviava all'effettivo trasferimento le decisioni che a quel momento erano state prese.

Se non ci saranno ulteriori dilazioni, questa data dovrebbe essere, come richiamato dall'interrogante, il 1 luglio 1982.

Per quanto riguarda i problemi più tecnici che sono oggetto dell'interrogazione, che concernono il piano operativo, per fare acquisire all'USL le funzioni medico-sanitarie svolte sino ad ora dall'ENPI ed il modo in cui verranno realizzate nell'ambito regionale, va detto che gli operatori che già svolgevano queste funzioni sono quelli che continueranno a svolgerle e saranno integrati in quest'opera da funzionari che nel frattempo hanno fatto un corso ad hoc e che numericamente andranno ad aumentare quelle che sono le possibilità di lavoro.

Va detto che l'organico e la struttura sono ancora inadeguati; in più, i trasferimenti che sono stati resi possibili potrebbero mettere in crisi - come in altre regioni - quelle che sono le attività di controllo di merito.

Viene chiesto con quali tempi si provvederà a coprire la carenza di tecnici, soprattutto di ingegneri della Prevenzione infortunistica. Al momento, rispetto al vecchio organico, era previsto un ingegnere ed a questo proposito va detto che le pratiche relative a questi problemi venivano svolte in collaborazione con la Regione Piemonte. Siamo del parere che questa collaborazione debba continuare; la Regione Piemonte sta organizzando un corso ad hoc che ha visto il nostro interessamento, in quanto vede legati tutti gli ambiti territoriali che dovranno poi affrontare in pratica questo problema.

Abbiamo chiesto di poter partecipare a questo corso ed in più abbiamo chiesto anche l'intervento dei responsabili della Pretura e del Ministero del Lavoro per avere dei ragguagli sulle modalità operative e sui risvolti legali in cui verranno ad essere coinvolti gli operatori.

Da parte ministeriale è stato richiesto il rilascio di tesserini speciali di riconoscimento per gli operatori che andranno a fare questi controlli e questa procedura, naturalmente, non è solo una questione formale, ma sostanziale, in quanto la rilevanza delle indagini che vengono svolte da questo personale ha dei risvolti penali.

Si chiede come verrà inserito negli organici regionali il personale attualmente dipendente dell'E.N.P.I.. Va detto che questo personale non verrà inserito nel ruolo regionale, ma verrà inserito nel ruolo unico sanitario, in quanto sono funzioni trasferite alle competenze gestionali dell'U.S.L.

Va detto in proposito che i trasferimenti di questa natura sono già stati studiati al momento in cui si prevedeva, un anno fa, di fare questi passaggi.

L'interrogante chiede entro quale periodo si prevede che le strutture regionali saranno in grado di assicurare l'intervento antinfortunistico effettuato dall'E.N.P.I., possibilmente migliorandolo: il problema degli infortuni sul lavoro è stato solo ultimamente oggetto di diversi convegni, in particolare nella Regione Liguria, dove ultimamente si è tenuto un convegno, a cura dell'Assessorato Sanità, delle Organizzazioni sindacali e dell'Associazione dei Magistrati, che aveva come tema la situazione infortunistica nel mondo del lavoro.

Nel corso dei lavori sono stati sollevati diversi problemi di metodo e di sostanza, di metodo nel senso che gli interventi che vengono svolti al momento per verificare la regolarità degli impianti delle varie industrie con quelli che sono gli obblighi di legge non sono sufficienti a cautelare la salute dei lavoratori, perché notoriamente rispetto agli standard previsti dalla legge, ci sono delle punte estremamente nocive.

In particolare veniva sottolineato - e questo è stato oggetto di discussione nell'ultimo incontro che abbiamo avuto a livello regionale con i rappresentanti del Consiglio di fabbrica della Nuova SIAS, in relazione a quelli che sono i problemi della sede locale - che rispetto ad una formale regolarità degli impianti che sono particolarmente dannosi per la loro rumorosità, c'è stata una progressiva evoluzione, in quanto mentre prima per il problema specifico si diceva che la rumorosità che era contenuta entro i 95 decibel non portava a lesioni acustiche, in seguito questa tolleranza è stata abbassata progressivamente fino a stabilire che il permanere per ore in un ambiente con rumorosità media di 80 decibel può essere nocivo alla salute del lavoratore, perché è stato appurato che questa rumorosità può portare a dei disturbi che, nel tempo, sono determinanti.

Teniamo conto che tutto il problema ha dei risvolti sociali, in quanto le conseguenze di questi disturbi portano a indennizzi che sono naturalmente cospicui.

Per poter svolgere un'efficace azione preventiva, è stato predisposto uno studio specifico che tiene conto di tutti gli insediamenti lavorativi nella nostra Regione e che prevede dei controlli periodici con mezzi mobili, utilizzando quella che è la struttura medica e paramedica regionale.

Questo progetto, che sarà inserito nel piano sanitario regionale, è già stato consegnato per un esame ai rappresentanti del Consiglio di fabbrica perché potessero valutarne l'efficacia; poi sarà portato in discussione e saranno eventualmente modificati quegli aspetti che dovranno essere migliorati.

Penso che con questo il problema del passaggio di competenza sia essenzialmente legato ad un miglioramento quantitativo e qualitativo: quantitativo nel senso, che viene anche richiamato dall'interrogazione, di poter progressivamente aumentare gli organici del personale addetto a tale occupazione; qualitativo, per quanto riguarda gli strumenti diagnostici che possono essere utilizzati per quest'importante funzione.

Attualmente le visite di secondo livello vengono svolte nei presidi dell'U.S.L. e come possibilità della visita prima, verrà utilizzato quanto previsto nella convenzione, art. 23, in particolare per le visite mediche con i medici della convenzionata.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ):

L'Assessore ha dato tutte le risposte, eccetto per quanto riguarda il passaggio a ruolo unico sanitario e, questo progetto, dato ad esaminare ai Consigli di fabbrica, è molto vago.

Secondo me, complessivamente, si sta perdendo un treno: approfittando del fatto che viene sciolto un Ente che ha svolto la sua funzione per vari decenni in modo contraddittorio, si poteva impiantare in valle un efficace, razionale servizio come prevenzione infortuni complessiva che tenesse conto di tutti gli aspetti inerenti alla prevenzione infortunistica.

Si sta perdendo un treno perché ci si sarebbe dovuti preoccupare maggiormente di avviare questi servizi, anche se non erano ancora previsti come funzioni derivate dallo scioglimento, perché sappiamo che lo scioglimento dell'E.N.P.I. è stato prorogato per molto tempo. Probabilmente se si fosse impostato già prima tutto il discorso nell'ambito regionale, adesso ci troveremmo a subentrare - sempre che non vi sia una ulteriore proroga - con una struttura già funzionante, senza doverci appoggiare per un verso alla Regione Piemonte e senza dover prendere i discorsi fatti in convegni organizzati dalla Regione Liguria, ma portando un nostro preciso contributo.

Ritengo che sia necessario affrontare rapidamente questo problema, perché ci troviamo di fronte ad una situazione per cui l'E.N.P.I. è praticamente bloccato da tre anni e svolge le sue funzioni in modo ridotto, in quanto, avuta notizia che l'Ente stesso sarebbe stato sciolto, c'è stato il fuggi fuggi generale del personale medico, proveniente da fuori valle, che ha fatto di tutto per rientrare nelle proprie

sedi, per cui ci troviamo ad avere, in tutta una serie di servizi, anni di ritardo negli interventi che sono stati via via rimandati e si sono ammucchiati.

Il problema di fondo è come dare più efficacia a visite che molte volte hanno un aspetto fiscale, nel senso che si va a controllare se quel regolamento o certi impianti sono a posto, trasformandole in occasioni per riuscire a migliorare le condizioni di sicurezza degli impianti sottoposti al controllo dell'E.N.P.I., per cui, pur accettando la collaborazione con la Regione Piemonte, ritengo negativo il fatto che, per quel che riguarda ad esempio il servizio ispettivo, per un tempo indeterminato, bisognerà dipendere dalla Regione Piemonte, il che può comportare degli intralci in quanto trattasi di spostare del personale in trasferta in modo, magari, non continuativo.

Sono d'accordo che il problema non era risolvibile dal punto di vista giuridico dell'assunzione, però, probabilmente, sarebbe stato risolvibile immediatamente se si fosse pensato per tempo, all'interno dell'organico regionale, ad effettuare dei corsi di specializzazione a personale che potesse subentrare immediatamente, tenendo conto che il servizio svolto dall'ingegnere è forse il servizio ispettivo più importante dell'E.N.P.I.. e che dovrà essere effettuato anche dalle strutture regionali che gli subentreranno.