Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2846 del 12 ottobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2846/XVI - Interpellanza: "Iniziative volte a sostenere l'attività svolta dal Coordinamento Solidarietà Valle d'Aosta e il mantenimento dell'attuale sede nel centro della città di Aosta".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 45 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Come credo abbiamo tutti appreso nei giorni scorsi, c'è stata la notizia dell'imminente trasferimento della sede del CSV dai locali che sono situati in pieno centro città, in via Xavier de Maistre, ad altri locali, in un primo tempo individuati in via Saint-Martin-de-Corléans, ma su cui poi non c'è ancora una decisione definitiva visto che ormai è emersa anche la necessità di effettuare in quei locali dei lavori dai costi importanti ed è quello che è risultato dall'assemblea dei soci che si è riunita il 6 ottobre scorso.

In quell'occasione il Presidente del CSV ha quindi proposto di formare una Commissione composta dai rappresentanti del Direttivo, delle associazioni e dalla Coordinatrice, a cui è stato affidato il compito e il mandato di esaminare dei preventivi e di valutare se spostare la sede veramente in via Saint-Martin-de-Corléans o se individuare in tempi brevi un'altra sede temporanea. Il CSV, che è un'associazione di volontariato di secondo livello e operativo dal 1999, raggruppa numerose realtà associative su base volontaria, enti del terzo settore della nostra Regione, parliamo di un centinaio di soci effettivi, tra organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, ma in totale sono molte di più le associazioni che usufruiscono dei servizi del CSV, sono quasi 200 associazioni. Adesso, dopo vent'anni di presenza nel cuore della città, entro la fine dell'anno il Coordinamento del volontariato sarà costretto a lasciare i locali di proprietà della Curia vescovile che ospitano gli uffici, che sono anche la sede effettiva di oltre sessanta di quelle organizzazioni che ho citato. Questo a causa degli ingenti costi che sono stati stimati in circa 100 mila euro annui, costi che finora erano condivisi con le cooperative sociali che hanno comunicato il loro prossimo trasferimento. Questa scelta obbligata di spostarsi, così l'ha definita il Presidente, a partire dal mese di novembre è legata anche al progressivo calo dei finanziamenti che sono stati destinati ai vari CSV in Italia. Sono finanziamenti soprattutto a opera di fondazioni bancarie che negli anni hanno progressivamente diminuito i loro contributi.

La sistemazione di Saint-Martin o altra che sarà è stata definita una soluzione di tipo emergenziale, perché gli spazi sono decisamente limitati rispetto a quelli attuali e la collocazione è più decentrata. Nonostante la sua imponente realtà e il servizio che ha svolto in tutti questi anni a favore della comunità, e non soltanto della comunità aostana, il CSV non percepisce dei contributi e dei finanziamenti da parte dell'Amministrazione regionale. Credo che, da un lato, questo testimoni sia la volontà, sia la capacità di autonomia di quest'organizzazione, dall'altro però, a mio avviso, è anche indice di una non sufficiente attenzione e sensibilità nei confronti delle esigenze concrete dell'importante e variegato mondo dell'associazionismo regionale e il mantenimento di una sede come quella di via Xavier de Maistre è sicuramente un elemento di profonda concretezza.

Come immagino anche altri di noi che sediamo in quest'aula, nelle settimane scorse abbiamo ricevuto numerose sollecitazioni per il coinvolgimento delle Istituzioni regionali nel sostegno concreto al CSV, in particolare per cercare di mantenere sede in centro città, delle sollecitazioni che noi crediamo vadano ascoltate proprio per quello che rappresenta il CSV per la città di Aosta e per la Regione tutta intera.

Con queste premesse chiediamo al Governo regionale se la questione è stata esaminata ma soprattutto quali iniziative si intendono mettere in campo per dare un supporto ampio e concreto al CSV, finalizzato innanzitutto nell'immediato al mantenimento di una sede di attività il più possibile collocata nel centro della città.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - L'Amministrazione è a conoscenza della situazione della sede del CSV in quanto il Presidente del Centro Servizi per il Volontariato, che ringraziamo, la ha resa nota in occasioni pubbliche; lo è venuto a dire anche a noi e l'assemblea dei soci del medesimo lo scorso 6 ottobre ha deliberato il cambio della sede legale, come richiamato dalla collega Minelli. Ad oggi all'Assessorato non risulta una formale richiesta da parte di CSV finalizzata a richiedere supporto per tale aspetto che è di pertinenza patrimoniale. Il Governo regionale, attento sin da subito a questa situazione, ha attivato interlocuzioni su questo tema volte a esplorare le strade percorribili e a lavorare per trovare le migliori soluzioni possibili. È piena la consapevolezza del ruolo che gli enti del terzo settore assolvono nel sistema dei servizi sociali in favore dei cittadini in stretta integrazione con le Amministrazioni centrali e territoriali.

Nonostante la rilevante diminuzione in tutta Italia del numero di volontari attivi, 900 mila in meno tra il 2015 e il 2021, nella nostra regione il valore del volontariato rimane molto significativo tenuto conto che un valdostano su cinque è volontario e contribuisce a dare risposte ai bisogni del nostro territorio. In quest'ambito il CSV, come richiamato dalla collega, svolge un ruolo di estrema rilevanza, riunendo la maggioranza delle oltre 200 associazioni e organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale presenti in Valle. Nonostante il minore finanziamento pubblico degli ultimi anni rispetto al passato, va dato merito al CSV di aver comunque continuato a offrire alle piccole realtà associative valdostane aderenti i propri servizi di supporto a titolo completamente gratuito, non tutti i CSV lo fanno. Questo è avvenuto in modo particolare nel grande lavoro di supporto svolto a favore del mondo associativo per favorire gli adeguamenti connessi all'introduzione dei RUNTS.

Auspichiamo che le valutazioni in corso per il reperimento di una sede idonea del mercato privato, che il CSV sta percorrendo autonomamente, possano trovare una soluzione che possa soddisfare al meglio le attuali necessità.

Come richiamato, per quanto concerne l'attuale sede del CSV, che non è di proprietà pubblica, fino a fine 2023 è condivisa con una cooperativa sociale che contribuiva all'affitto dei locali; avendo tale cooperativa disdettato il contratto, ciò fa sì che il CSV non sia in grado di assumersi interamente l'onere dello stesso.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Che voi foste a conoscenza come lo siamo tutti della situazione era abbastanza ovvio. Lei ci dice che il Presidente, oltre ad averlo reso noto pubblicamente, ha anche avuto delle interlocuzioni, ma non c'è una formale richiesta del CSV di aiuto concreto.

È stato fatto da parte sua, Assessore, un apprezzamento per le attività e le azioni che il CSV compie e che ha fatto nel corso degli anni. C'è anche questa controtendenza della nostra Regione rispetto alla situazione nazionale per quello che riguarda la partecipazione dei Valdostani alle associazioni e a tutti gli organismi di volontariato. Mi pare però che, a fronte di quest'apprezzamento, a fronte del dare merito al CSV di aver fatto tanto, occorrerebbe veramente che ci fosse qualche cosa di più concreto e non credo che questo debba dipendere esclusivamente da una richiesta formale. In buona sostanza mi sembra che si sia detto: "Auspichiamo che la soluzione nell'ambito di un contratto con qualche privato per trovare una sede vada in porto".

Io faccio notare una cosa: molte Regioni italiane, parlo di Istituzioni regionali, nel tempo hanno stretto dei patti specifici con i loro rispettivi CSV che sono presenti praticamente in tutta Italia, da noi questo non è avvenuto. Mi sembra che questo sia il momento. È proprio giunto il momento che la Regione valorizzi concretamente il suo volontariato e gli riconosca la dignità che merita; cosa che non significa farsi completamente carico della situazione, anche perché non credo nemmeno che il Coordinamento del volontariato lo vorrebbe, però un'attenzione concreta, un'attivazione in questo momento credo che sarebbe una cosa importante, perché quando si dice che il volontariato è una realtà fondamentale della nostra Regione... e io mi permetto anche di dire che molto spesso le associazioni di volontariato suppliscono a quello che per mancanza di risorse, di strutture, magari anche di volontà, le Istituzioni non riescono a fare. Io non penso che debba essere il CSV, o comunque le associazioni sempre e comunque a dover chiedere o pietire fondi e risorse, al contrario dovrebbe essere la politica a collaborare, a destinare delle risorse finanziarie quando c'è un momento di crisi, perché questo è un momento di crisi, anche perché - e questa è una cosa importante - sempre di più, a differenza del passato, le associazioni di volontariato sono caratterizzate dalla presenza di volontari organizzati, che hanno fatto dei percorsi di formazione, molto spesso finanziati anche dalle Amministrazioni, sono legati a delle specifiche aree di azione, anche alla sicurezza, la conoscenza delle normative. Non c'è quell'improvvisazione che si poteva riscontrare una volta, o comunque ce n'è sempre meno, mentre c'è più preparazione, maggiore consapevolezza e competenza e c'è un patrimonio che è rappresentato dalle persone, dai percorsi, dai progetti che sono in corso e che va riconosciuto e va riconosciuto adesso perché c'è un'emergenza. Arriveranno anche delle richieste ufficiali ma mi sembra che se siete già stati messi al corrente e non lo avete appreso soltanto dai giornali, questo può in qualche modo essere visto come una richiesta di attenzione. Quest'auspicio che lei fa, che si trovi una soluzione, a me pare del tutto insoddisfacente e lo ritengo anche grave, ma di certo non per la risposta che viene data a noi ma per le migliaia di persone (e sono migliaia) che gravitano attorno alla realtà del CSV.