Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2832 del 11 ottobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2832/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito ad un nuovo accordo in materia di finanza pubblica tra la Regione autonoma Valle d'Aosta e lo Stato".

Bertin (Presidente) - Punto n. 31. Si è prenotato il Consigliere Lavy, ha facoltà di intervenire.

Lavy (LEGA VDA) - Abbiamo aperto il Consiglio parlando della riforma dello Statuto, lo chiudiamo con il tema dell'accordo finanziario tra Stato e Regione, un bel mattone che può rendere la cena indigesta.

A parte gli scherzi, prima del 2018, erano aperti dei contenziosi tra lo Stato e la Regione e poi nel 2018, con il Governo Spelgatti, finalmente si è riusciti a definire un accordo che eliminasse i contenziosi e desse tutta una serie di contributi da parte dello Stato alla Regione per quanto riguarda gli investimenti. Ciò fino al 2025, quando questi investimenti sarebbero terminati, perché un articolo del testo dell'accordo è chiaro, lo leggo: "L'accordo tra il Governo e la Regione Autonoma Valle d'Aosta in materia di finanza pubblica che, a titolo transattivo e a saldo e stralcio di ogni reciproca pretesa, prevede che lo Stato riconosca alla Regione un trasferimento di 120 milioni di euro, finalizzato alle spese d'investimento, dirette e indirette, della Regione per lo sviluppo economico e la tutela del territorio, da erogare in quote di euro 10 milioni annui per ciascuno degli anni 2019 e 2020, e 20 milioni di euro annui in ciascuno degli anni dal 2021 al 2025". Quindi nel 2025 c'è la fine di questi contributi dello Stato a scopo di investimento alla Regione.

Qui c'è la novità, perché per una Regione che non è mai stata così abituata a pensare in prospettiva ma hic et nunc, qui ed ora, questo tipo di accordo è appunto una novità.

Ora però, come detto, nel 2025 questi trasferimenti terminano ed è dunque necessario pensare al dopo, non possiamo arrivare anche qui all'ultimo e farci cogliere impreparati, sapendo benissimo che questo tipo di trattative si portano avanti con lo Stato in diversi mesi e magari in anni, giustamente se si hanno tutta una serie di pretese che bisogna avere da porre sul tavolo.

Con quest'interpellanza si vuole capire se siano già state fatte delle analisi preliminari per capire che tipo di competenze, che tipo di soldi si vogliono richiedere allo Stato e appunto lavorare in prospettiva per capire se anche nell'orbita della riforma dello Statuto sul tema della zona franca (altro tipo di esempio) si voglia portare avanti un tema di defiscalizzazione dei territori montani, proprio perché, con l'occasione di quest'accordo con lo Stato, ci potrebbe essere la richiesta da parte della Valle d'Aosta di tutta una serie di questioni economiche, finanziarie ma anche di competenze, dall'altro, nell'ottica della riforma dello Statuto, e anche di defiscalizzazione per quanto riguarda eventualmente una zona franca, tenendo bene in considerazione il fatto della chiusura del Traforo del Monte Bianco, che sicuramente non avrà delle ripercussioni economiche così positive sul tessuto valdostano.

Presidente - Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Prima di rispondere puntualmente ai tre requisiti che sono stati posti, mi permetto solo di fare una digressione rispetto al fatto di concentrare questo tipo di visione che è stata rappresentata, della difficoltà di interloquire o di trovare delle risposte o di fare delle proposte, ai 120 milioni della situazione che si è verificata nel 2018.

Innanzitutto, la situazione che si è verificata nel 2018 si è verificata perché qualcuno prima aveva posto le basi per portare a casa quelle risorse, aveva acceso dei contenziosi, e portato avanti delle battaglie che hanno permesso ad un certo punto di dire allo Stato: "Va bene, piuttosto di andare avanti e dartene 200, chiudiamo a 120" o qualcosa del genere; quindi mi sembra riduttivo: è come dire che rispetto a chi fa una strada o chi ristruttura un castello, quello più bravo è quello che taglia il nastro; e ci sono magari dieci-quindici anni di lavoro che hanno portato a quel risultato. Ed è riduttivo anche da un punto di vista più generale questo tipo d'approccio, perché, nel tempo, sono stati portati a casa i 9 decimi, i 10 decimi su tutta una serie di situazioni e, dall'altra parte, ci sono state delle chiusure di accordi che ad oggi non portano a casa 10 milioni all'anno ma ne portano a casa 70, in alternativa a delle situazioni che si sono modificate nel tempo.

Questo solo per dire che se vogliamo mettere la lente d'ingrandimento su qualcosa la mettiamo, per carità, però bisogna avere una visione più ampia rispetto a quelle che sono le situazioni.

Prima di andare avanti ancora sulle risposte, mi permetto di dire che, evidentemente, ci sono degli spazi che si aprono, qualche volta perché ci sono delle cause contingenti: quando c'è stata la pandemia si sono trovate delle soluzioni per poter abbassare quello che è stato il riconoscimento da parte della Regione allo Stato ed in certi momenti ci sono stati dei riconoscimenti che sono andati ad attenuare quest'importo che ogni anno l'Amministrazione regionale deve per il risanamento della finanza pubblica allo Stato.

Questa era una piccola premessa solo per inquadrare come la situazione sia più ampia rispetto a quella che è stata rappresentata.

Per quanto riguarda le intenzioni per trattare con lo Stato riguardo ad un eventuale accordo finanziario, in merito al primo quesito occorre innanzitutto precisare che l'accordo transattivo citato e firmato nel 2018, e come giustamente riportato nelle premesse dell'interpellanza scade nel 2025, prevede due cose: da un lato, a titolo transattivo e a saldo e stralcio delle reciproche pretese esistenti in quel momento tra Stato e Regione, il riconoscimento alla Valle d'Aosta di un trasferimento di 120 milioni di euro, finalizzati alle spese di investimento della Regione per lo sviluppo economico e la tutela del territorio. Poi che i 120 milioni siano stati tanti o pochi, queste sono valutazioni che, evidentemente, a posteriori non si possono più fare, ma chi ha vissuto quel periodo poteva anche fare.

Dall'altro lato, il contributo della Valle d'Aosta per il finanziamento della finanza pubblica pari a 102,8 milioni di euro annui, a decorrere dal 2020, ammontare che con il successivo accordo sottoscritto nel novembre del 2021 è stato poi ridotto a 82 milioni di euro a decorrere dal 2022, quindi c'è stata una riduzione importante, quasi del 20% rispetto a quelle che erano le situazioni pregresse.

In primis, pertanto, la nostra attenzione non è tanto in riferimento all'importo del contributo agli investimenti che viene a cessare, quanto sul futuro del contributo della Regione al risanamento della finanza pubblica.

L'accordo del novembre 2021 prevede a tal riguardo, al punto 4, che entro il 30 giugno 2025 il contenuto del presente accordo sia aggiornato al fine di definire il contributo complessivo della Regione e della finanza pubblica per l'annualità successiva al 2025 e i complessivi rapporti finanziari tra Stato e Regione.

Quest'attività ha portato all'orizzonte temporale del giugno 2025, ma in questo ambito va evidenziato il fatto che l'accordo del 2018 è stato sottoscritto, come ricordato, a titolo transattivo e che il finanziamento di 120 milioni era di carattere una tantum ed è stato destinato, come noto, all'Ospedale Parini.

Sugli altri due punti, la risposta è affermativa, nel senso che la Regione sta lavorando soprattutto sul fronte della riduzione del contributo al risanamento della finanza pubblica che, se ottenuta, potremmo riconoscere in riduzione anche agli enti locali, così come parzialmente si è cercato di fare in questi ultimi anni, andando a riconoscere delle cifre superiori anche in funzione del fatto che, nel tempo, comunque, rispetto al 2017 il contributo alla finanza pubblica è calato di una certa percentuale.

A tale proposito è utile ricordare che l'accordo del novembre 2021 prevede al punto 3 che la Regione partecipi dal 2022 ai lavori della Commissione tecnica per i fabbisogni standard con i propri rappresentanti, al fine di dare puntuale attuazione al disposto dell'articolo 1 comma 807 della legge 30 dicembre 2020 n. 178, finalizzato alla rilevazione, ai soli fini conoscitivi, salvo diverso accordo tra le parti, con tempistiche e modalità da concordare, tenuto conto della peculiarità del relativo territorio, dei fabbisogni, dei costi standard e dei propri enti locali in un'ottica condivisa e nel rispetto delle prerogative costituzionali.

Di conseguenza, per il confronto con lo Stato, in relazione al contributo della Valle d'Aosta e al risanamento della finanza pubblica, potrebbe essere utile aspettare i risultati del tavolo dei fabbisogni standard, che è tutt'altro che marginale rispetto a quelle che sono poi le pretese che si possono avanzare, così come saranno da prendere in considerazione tutta una serie di altri elementi che dipenderanno anche da situazioni contingenti che stiamo vivendo e abbiamo vissuto in questi ultimi anni.

Similmente, si ritiene che il confronto con lo Stato non potrà essere focalizzato su maggiori entrate regionali perché attualmente la Regione, come ho accennato in precedenza, gode fortunatamente del gettito delle imposte percepite sul territorio, a cui si aggiunge una percentuale dell'Iva per il trasferimento annuo, sostitutivo per la perdita del gettito di accise, che sono quei 70 milioni annui che si potranno invece valutare in particolari richieste di ristori derivanti da particolari situazioni di disagi, la verificarsi sul territorio, come si è già ipotizzato, e le attività propedeutiche a capire quelle che possono essere le ripercussioni della chiusura del Tunnel del Monte Bianco sono una di quelle situazioni.

Va ricordato poi che il confronto con lo Stato è portato avanti di concerto con le altre Regioni e Province speciali, anche perché il contributo al risanamento della finanza pubblica è riparto tra le cinque Regioni a Statuto speciale con un'intesa che, al momento, trova difficoltà a dover essere chiusa.

Anche in questo caso credo che un percorso condiviso, anche nei confronti dello Stato, possa essere auspicabile e produttivo. In particolare, per quanto riguarda le garanzie di invarianza di gettito nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale che, entro fine anno, dovrebbe tradursi non solo in norme senza impatto finanziario, rinviando al 2024 l'attuazione delle norme che comportano oneri per il bilancio dello Stato.

Questo per dare una visione più ampia e complessiva rispetto al quadro che era stato presentato.

Presidente - Consigliere Lavy ha facoltà di replica.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie presidente, grazie Presidente Testolin.

Credo che qui dentro nessuno creda che fra la Regione e lo Stato non ci siano state mai interlocuzioni: negli ultimi anni basta pensare alla legge delega 42/2009 sul federalismo fiscale. Quindi, per forza ci si deve parlare e, per fortuna, nel tempo è avvenuto.

Sa benissimo però anche lei, e l'ha citato per quanto riguarda il tema dell'autonomia differenziata, che ci sono delle finestre in cui certi dialoghi, in cui certe rimostranze possono essere fatte di più rispetto ad altri momenti. Questo forse è uno di quei momenti, lo vedremo poi in termini di risultati perché adesso siamo a livello semplicemente di pour parler, di tavoli, di documenti consegnati, non ancora nulla di concreto.

È ovvio che insieme alle altre Regioni a Statuto speciale si lavori sulla riduzione del contributo al risanamento della finanza pubblica, giustamente, mi sembra che sia qualcosa di formale, proprio perché più si evitano soldi da dare allo Stato, più teoricamente questi rimangono sul territorio ed è giusto, appunto, anche valutare la definizione dei LEP, dei livelli essenziali di prestazione. Qui in Aula più volte ne abbiamo parlato, ho portato io stesso le iniziative ed è un tema molto delicato, per cui bisogna starci dietro, per cui appunto i LEP hanno anche delle ripercussioni sulla legge 42/2009.

Non torno sul tema, però è ovvio che, in questo momento, sarebbe forse anche il tempo di osare di più.

Sul tavolo ci sono una marea di questioni e appunto, come ha detto lei, il tema della chiusura del Traforo del Monte Bianco che da qui ai prossimi tot anni vedrà delle ricadute negative teoricamente sul territorio valdostano è un buon pretesto per iniziare un tavolo di confronto dal punto di vista finanziario; ma se vogliamo guardare oltre e analizzare quelli che sono i problemi interni alla Valle d'Aosta, questa disparità fra il fondovalle e le terre alte, anche di possibilità di avere una manovrabilità fiscale sulle aliquote, tema che forse viene anche sottovalutato, ma che se si vuole disegnare un futuro per la Valle d'Aosta, deve essere centrale.

Questo tipo di iniziativa ha uno scopo totalmente propositivo. Ci si lamenta spesso che magari ci sono toni anche polemici, aspetti non del tutto collaborativi, ma porre sul tavolo queste tematiche, mi sembra normale. Poi, per carità, è giusto anche che lei faccia quel preambolo alla risposta delle domande riguardo l'accordo con lo Stato, e come ho detto, nulla si costruisce da un minuto all'altro, ma credo lo sappia anche lei che le cifre delle bozze precedenti all'accordo poi avvenuto nel 2018 erano diverse. Questo lo sa anche lei, ma non entriamo più nel merito perché tanto il 2018 è passato, non ha neanche più senso dire: "È giusto, sbagliato, è stato fatto tutto quello che si poteva fare o no". Ma l'accordo è stato sancito, ed erano anni che si aspettava. Sicuramente frutto di interlocuzioni, ma erano anni che si aspettava quest'accordo e nel 2018 è arrivato.

Sicuramente, poi, se ne riparlerà probabilmente anche nel prossimo Consiglio o in quello successivo, ma questo tema dell'accordo finanziario fra Stato e Regione, che è in prospettiva, non sottovalutiamolo. Sfruttiamo questa finestra che sembra essersi aperta ora con lo Stato.

Poniamo sul tavolo quello di cui la Valle d'Aosta ha bisogno e poi valutiamo.

Presidente In accordo anche con il Presidente della Regione, propongo - se siete d'accordo - di interrompere qui il Consiglio e aggiornarsi a domani. Chiudiamo il Consiglio della giornata di oggi e aggiorniamo i lavori domani alle ore 09:00.

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La seduta termina alle ore 19:46.