Oggetto del Consiglio n. 2829 del 11 ottobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2829/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'internalizzazione del personale dipendente della Società dei Servizi Valle d'Aosta spa".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Consigliere Restano, ha facoltà di intervenire.
Restano (GM) - Durante le scorse settimane, si sono svolte delle riunioni di un gruppo di lavoro, anche con dei sindacati, dove si è parlato della riorganizzazione dei servizi sociali attraverso l'internalizzazione di professionalità, quali gli operatori di sostegno, le OSS (Operatori Socio Sanitari), gli educatori professionali e, credo, anche le assistenti sociali.
Questa riunione, dalle informazioni che abbiamo avuto noi, ha portato un pochino di confusione e devo dire, sinceramente, è stata generata anche in me, perché guardando la cronologia degli atti approvati da questo Consiglio, dobbiamo partire forse dall'epoca dell'assessore alla sanità Bertschy, al quale va dato merito di aver pensato per primo ad una società di servizi che potesse incorporare tutto il personale che si occupa del sociale o del socio-sanitario. Oggi siamo arrivati forse al dunque e parlando del DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) 2023-2025 leggiamo, laddove si parla di sanità, che sarà istituita una cabina di regia, composta da rappresentanti regionali, enti locali e così via, che dia efficaci risposte ai bisogni sociali, in relazione alle necessità di garantire sul territorio i livelli essenziali delle prestazioni, riferiti ovviamente alla legge 328/2000; arriviamo un po' in ritardo, ma sappiamo che anche altre Regioni hanno lo stesso passo nostro, separando le varie funzioni.
Poi, se andiamo a prendere il Piano della salute e benessere sociale 2022-2027, le cose sono un po' riviste, soprattutto quando si parla degli emendamenti che abbiamo approvato in Aula. Per quanto riguarda la Macro Area 4, nuovo modello organizzativo e funzionale, la creazione di un ente strumentale per la gestione dei servizi sociali è soppresso, per poi andare alla Macro Area 5, dove si parla di una nuova gestione dei servizi sociali e lì si riprende il discorso di un ente strumentale e di una cabina di regia per quanto riguarda le funzioni socio-educative e socio-assistenziali.
In queste riunioni, in questo gruppo di lavoro, si è parlato, come ho detto prima, prevalentemente del socio assistenziale, rimandando ad altri incontri le decisioni del caso su altre, del socio-educativo.
Sostanzialmente siamo d'accordo sicuramente a portare a casa, a internalizzare; e poi ci spiegherà lei, perché è una delle domande, cosa si intende internalizzare il personale che lavora nella società di servizi, perché sappiamo che ci sono delle sperequazioni per quanto riguarda gli stipendi. Abbiamo gli educatori professionali che prendono molto meno di altri colleghi che lavorano al loro fianco, perché gli uni hanno dei superminimi e gli altri no, quindi quest'operazione ci va bene, però siamo anche preoccupati dell'altra parte del personale, perché ci sono - come ho detto prima - oltre 40 assistenti sociali, parecchi educatori professionali, altrettante OSS, che devono essere prese in considerazione. Dall'altra parte, c'è il personale regionale: sarebbe interessante sapere cosa si vuole fare del personale regionale per il futuro, personale che ha dedicato oltre 30 anni della propria vita lavorativa perché sono tutti già un po' datati come esperienza professionale e in attesa di avere delle risposte.
Per questo motivo, pensavo di interrogare l'Assessore alla sanità, ma a questo punto interrogo il Presidente che tutto sa e tutto può: se ci conferma lo svolgimento delle riunioni sul tema del sociale, se ci può riferire di cosa si tratti, chi sono i soggetti interessati, se sono quelli dettagliati nel DEFR oppure quelli ipotizzati sul Piano della salute e del benessere sociale; quali siano gli indirizzi politici che sono stati dati al presunto gruppo di lavoro, quali gli obiettivi; se ci si rifà alla legge 178/2020 o alla 328/2000, perché un pochino le cose cambiano e cambiano anche i soldi in gioco, probabilmente; se corrisponde al vero che si sta lavorando all'internalizzazione del personale di cui ho parlato prima e cosa intendete voi per internalizzare, e quali siano i reali intendimenti del Governo regionale in merito all'intera vicenda.
Grazie per la risposta.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Mi dispiace per il collega Restano, dovrà accontentarsi della mia risposta, è capitata sulla mia scrivania e prendiamo buona nota di quello che arriva.
Per quanto riguarda quest'interpellanza, confermo che nell'ambito del tavolo tecnico-politico, dedicato alle problematiche dei dipendenti della Società dei Servizi, e al quale peraltro abbiamo partecipato trasversalmente (solo per dare una lettura del perché probabilmente l'interpellanza è finita sulla scrivania della Presidenza: abbiamo partecipato a vario titolo come Assessori alla sanità, la Presidenza, l'Assessore al lavoro e anche l'Assessore alla cultura per specifiche caratteristiche delle persone che all'interno della Società di Servizi trovano occupazione. Questo, per darle solo questa informazione in più), sono state affrontate e discusse le tematiche dei servizi sociali attualmente erogati dalla Società e dalla Regione, per il tramite di lavoratori in parte dipendenti regionali, con contratto pubblico, ed in parte dipendenti della Società di Servizi con contratto privatistico.
I servizi sociali attualmente erogati da Società di Servizi sono: i servizi socio-educativi, a sostegno dei ragazzi con disabilità nelle scuole, con operatore di sostegno; servizi sociali erogati dalle assistenti sociali e i servizi socio-educativi e socio-assistenziali erogati nei quattro CEA (Centri Educativi Assistenziali) regionali.
La soluzione maturata nell'ambito del tavolo, che risponde sia alle richieste di rivendicazioni dei lavoratori, sia alle esigenze di una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi erogati attraverso la continuità della presa in carico delle persone fragili, dalla scuola, al tempo libero, alla vita adulta, è la costituzione di un'azienda pubblica per i servizi alla persona che assorba i dipendenti di Società di Servizi e i dipendenti regionali che oggi erogano analoghi servizi.
La creazione di un'azienda regionale pubblica per i servizi alla persona ha anche, tra le sue finalità, quella di rendere omogenei i trattamenti giuridici ed economici del personale coinvolto nella gestione dei servizi. Le modalità con cui questi aspetti verranno realizzati non sono ancora state definite e saranno oggetto di future valutazioni.
Il Governo regionale intende razionalizzare la gestione dei servizi alla persona per renderli sempre più adeguati alle esigenze e ai bisogni delle persone, con particolare riferimento a quelle fragili, anziane e non autosufficienti, in un contesto sociale e demografico in rapida evoluzione.
A tal fine, l'azienda che si vuole creare svilupperà gradualmente la propria attività nel tempo.
Al momento, le ipotesi in esame prevedono le seguenti priorità: servizio sociale professionale, servizi a favore delle persone con disabilità, Centri educativi assistenziali (CEA), servizi socio-educativi per persone con disabilità, servizi residenziali per anziani, servizi residenziali per minori, servizi socio-educativi per minori.
Relativamente alle riorganizzazioni delle funzioni in ambito sociale, di competenza degli enti locali, verrà istituito un tavolo di confronto con gli stessi, come previsto nell'ambito della Macro Area 5 del Piano salute e benessere sociale che è stato citato. Questo per significare come questo passaggio voglia andare sì, da una parte, incontro a quelle che sono le disparità da un punto di vista soprattutto remunerativo di queste persone che, svolgendo la stessa attività, in realtà poi hanno delle situazioni diverse dal punto di vista della remunerazione, dall'altro anche razionalizzare la gestione dei servizi, che possa essere più puntuale e maggiormente organizzata, essendo condensata in un solo gestore.
Questo è quello che è uscito dal tavolo di lavoro ed è stato dato come indicazione, condivisa peraltro anche con i sindacati presenti, che in questo senso dovranno accompagnare questo processo nell'interesse dei lavoratori ma anche nell'interesse del servizio offerto.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Restano.
Restano (GM) - Grazie Presidente per la risposta. Forse mi è sfuggito, ma non mi ha detto cosa intende per internalizzare.
Comunque, se per internalizzare si intende portare i dipendenti sotto una società con contratto pubblico, prendo atto della risposta, perché si poteva anche intendere portare all'interno della Regione.
Innanzitutto, ciò che ci preme sono i servizi erogati all'utenza: se così vengono resi omogenei, si pensa di rendere omogeneo il servizio e di migliorare i servizi, ben venga. Mi chiedo come mai all'interno di queste Regioni si parla anche di privatizzare dei CEA, perché allora andremo a creare della disparità, che è l'esatto opposto di quelli che sono gli obiettivi, ma sarà poi oggetto di un'interpellanza ad hoc che farò al suo collega Marzi.
Bisogna pensare che giustamente - e convengo con lei - l'obiettivo primario, mi sembra, sia quello di dare lo stesso trattamento economico a tutto il personale: va bene, esiste una minoranza di personale che è dipendente regionale. A nostro modo di vedere, lo interpelleremo, non è giusto spostare tout court all'interno di un'azienda un ente strumentale della Regione, soprattutto tenendo conto che hanno partecipato ad un concorso pubblico, che tendeva a farli lavorare in un determinato posto, l'hanno vinto, hanno speso tanti anni (mediamente sono sopra i 25 anni), della loro professione in favore dell'ente pubblico e oggi si vedrebbero maltrattati e bistrattati senza sentire la loro opinione e la loro preferenza in merito ad una scelta di questo genere.
Sono sicuro che di quelle professionalità l'Amministrazione regionale ha sicuramente bisogno, potrebbe impiegarle in altri settori, quindi sarebbe interessante se riusciste a prendere in considerazione anche altre opportunità rispetto a chi ha sempre lavorato all'interno dell'Amministrazione regionale.
In caso, vigileremo su quanto sarà fatto e soprattutto su quello che poi sarà il confronto con gli enti locali per quanto riguarda il futuro di altri servizi sociali che lei ha ben citato.
Le rammento che vi sono delle norme che, per assorbire nell'ente pubblico gli assistenti sociali, trasferiscono dei soldi alla Regione in virtù del rapporto assistente sociale-personale assistito. Sarebbe un peccato perdere questi contributi, se ancora esistono. Non ne abbiamo mai fatto uso, ma, vedendo il numero di assistenti sociali che noi abbiamo all'Agenzia dei servizi, credo che poco si sia fatto in tal senso. Grazie per la risposta.
Presidente - Sospendiamo brevemente i lavori: soltanto due minuti per necessità legate al permanere in Aula per tanto tempo. Due minuti e poi riprendiamo.
La seduta è sospesa dalle ore 19:00 alle ore 19:04.