Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2823 del 11 ottobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2823/XVI - Interrogazione: "Attività espletate dall'Osservatorio regionale epidemiologico e per le politiche sociali".

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori col punto n. 22 all'ordine del giorno. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025 approvato dal Consiglio dedica un'apposita sezione alla costituzione della Rete regionale di epidemiologia. Un buon governo dei flussi informativi è condizione essenziale infatti per l'Osservatorio e per la Rete epidemiologica.

Per flussi informativi non si intendono ovviamente quelli informatici, che ne sono solo la modalità strumentale, ma flussi di dati attendibili, completi e di qualità, presidiati istituzionalmente e con cadenza regolare e continua.

Stiamo quindi istituendo un ufficio flussi informativi interno al Dipartimento sanità e salute.

Quest'ufficio controllerà e presidierà direttamente la qualità dei dati che costituiscono il cosiddetto debito informativo nei confronti del Ministero della salute.

L'ufficio coordinerà il lavoro già svolto stabilmente in collaborazione con l'Azienda USL, che implementa i flussi, e con il Dipartimento sistemi informativi, che li gestisce informaticamente.

La qualità dei dati che descrivono la salute e le attività del Servizio sanitario regionale rappresenta infatti la base per il calcolo degli indicatori LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) sul quale le Regioni sono annualmente monitorate.

L'istituzionalizzazione di un ufficio centralizzato per i flussi informativi sanitari è un presupposto imprescindibile per ripristinare la funzione epidemiologica regionale che, attraverso l'Osservatorio regionale epidemiologico e per le politiche sociali, previsto dall'articolo 5 della legge regionale 5/2000, ha operato quasi sino al 2012.

L'emergenza sanitaria ha riportato l'attenzione di tutti sulla necessità di disporre di una rete epidemiologica regionale che svolga le funzioni di sorveglianza e analisi della salute, in forma stabile e non occasionale.

In tale ottica, la legge regionale 8/2020 - che lei ricorderà benissimo - ha ripreso i contenuti della 5/2000, articolando la funzione epidemiologica su due livelli, uno regionale e uno aziendale, distinguendo quindi il livello di governo da quello di gestione delle tematiche relative alla salute e alla sanità.

Ritengo che la funzione dell'Osservatorio epidemiologico sia fondamentale per il governo della sanità regionale; pertanto, le azioni che abbiamo già avviato sono finalizzate a nuovamente garantire l'operatività dell'Osservatorio.

Parallelamente al prosieguo delle attività, finalizzate a migliorare la qualità dei dati sanitari, l'impegno sarà quindi volto alla modifica normativa della legge regionale per aggiornare e completare le parti che regolamentano i flussi informativi sanitari regionali e per migliorare la definizione dei compiti e del ruolo dell'Osservatorio in seno alla rete regionale epidemiologica.

Con dati sanitari affidabili e una rete epidemiologica operativa, disporremo di tutti gli elementi necessari a potenziare la programmazione delle attività e per valutare con efficacia l'erogazione dei servizi sanitari. Si tratta di ripristinare non solo un Osservatorio, ma di riattivare un percorso articolato e complesso che richiede tempi non brevi, su cui già stiamo lavorando con grande impegno e attenzione.

Sarà infatti necessario:

a) reperire e riqualificare il personale tecnico necessario di cui c'è carenza in termini generali e quindi anche all'interno del Dipartimento;

b) dotare la struttura dei sistemi informativi integrati con quelli già esistenti;

c) dotare la struttura di strumenti adeguati, di ricollocare la funzionalità dell'articolata rete di relazioni da cui prende forma, supportandola con la sua funzione specifica di programmazione sanitaria regionale.

Per quanto riguarda l'implementazione della rete epidemiologica a livello di USL, riporto le risorse del bilancio finanziario gestionale della Regione per il triennio 2023-2025. Le risorse destinate all'Azienda con vincoli di destinazioni di cui alla DGR (Deliberazione Giunta Regionale) 1105/2023, che reca "Indirizzi e obiettivi dell'Azienda USL per il 2024", sono:

· ? 700.000 per il 2023;

· ? 300.000 per il 2024;

· ? 300.000 per il 2025.

Tali risorse sono finalizzate ad effettuare le attività secondo il cronoprogramma previsto dalla delibera di Giunta regionale 1609/2022. Tale delibera approva il documento generale di programmazione dell'assistenza territoriale e prevede le seguenti scadenze:

- nel 2023 la definizione del modello organizzativo e del cronoprogramma delle azioni operative;

- nel 2024 l'approvazione del progetto di rete epidemiologica;

- nel 2025 l'attuazione della rete regionale per l'epidemiologia a più livelli e integrata in una rete nazionale di collaborazioni scientifiche.

Abbiamo preso spunto dalla sua iniziativa anche per darle delle informazioni più cadenzate, perché lei stesso richiama l'attenzione rispetto ai dati, ma il tema assegnato, per arrivare ad un obiettivo finale che è quell'oggetto della sua interrogazione, di fatto ha evidenziato delle carenze, quindi di conseguenza abbiamo dovuto interrogarci anche ai fini dell'oggetto della sua interrogazione rispetto al fatto se fosse più opportuno rendere in maniera più ampia questa carenza e cercare di darle una risoluzione strutturata.

Crediamo che ci vorrà del tempo, ma di avere intrapreso un percorso che potrà dare dei risultati duraturi e soprattutto strutturali, perché sa meglio di me che nel momento in cui si arriva a definire e a seguire e monitorare continuativamente i dati, si riescono a gestire più processi e a trovare più soluzioni.

I dati che sono venuti fuori, i famosi articoli di giornali che ci hanno equiparato ad un'altra Regione rispetto ai risultati che la sanità regionale sta evidenziando, ci hanno anche dato la possibilità di renderci conto che, a parte le questioni più prettamente sanitarie e sulle quali in alcuni casi siamo molto meglio di come veniamo descritti e in altri, in realtà, abbiamo delle problematiche, ed evidente che non c'era e non c'è mai stata particolare attenzione alla gestione e al flusso dei dati da Regione verso Ministero. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Ringrazio l'Assessore per la risposta, però io quest'interrogazione non l'ho fatta per il discorso o le querelle che ci sono state su articoli di giornale e - mi passi il termine - sui "battibecchi" tra indici, non indici... Specifico: l'ho fatta perché - anche per rispondere a chi, all'epoca, pensò che un certo lavoro fatto sul PSBS, il Piano sanitario del benessere sociale, fatto spot così tanto per dargli, all'Assessore, in realtà non era in questa veste - l'ho fatta perché sto continuando a interrogarmi e a lavorare su un argomento che oggettivamente mi preoccupa da un lato, e la considerazione sulle carenze in parte mi fa capire che forse un piccolo contributo quest'interrogazione lo può dare. Sto continuando a lavorare su quella che è la programmazione sanitaria, perché da aziendalista non metto il becco su quello che riguarda l'attività dei sanitari, ma su quello che è della programmazione di un'azienda, perché questa è, qualcosa mi permetto di dire.

Non so come modificherete la legge, ma il dato di fatto è questo: noi oggi abbiamo una legge, articolo 5 (che giustamente lei ha citato) e articolo 4 della legge 5/2000, che dice delle cose, in particolare parla dell'Osservatorio regionale epidemiologico e per le politiche sociali; un Osservatorio che "è venuto meno", dalle ricerche fatte, a fronte di una delibera di Giunta, la 578/2012, che - di fatto - ha riportato all'interno di una struttura organizzativa quelle che erano delle competenze dell'Osservatorio.

Quello che mi preoccupa di più, poi, non è tanto la confusione che ogni tanto capita anche in Aula tra l'Osservatorio incardinato o le funzioni di questo all'interno dell'Assessorato e quello della USL, quello che mi preoccupa di più, invece, è il comma 2 dell'articolo 4 che, secondo me, è fondamentale.

Quello che secondo me oggi manca, e non l'ho sentito ma in realtà è l'attività più importante, almeno per quello che riguarda la programmazione sanitaria, è la redazione della relazione sullo stato di salute e del benessere sociale che dal 2009 non viene più fatta.

Giustamente lei, come chi mi ha risposto ai vari accessi agli atti, mi dice: "No, comunque noi un'attività la facciamo, su quella che era l'introduzione, che poi è diventata un allegato, nel Piano sanitario i dati ci sono e le valutazioni ci sono", ma a me quello che preoccupa invece è la prospettiva corretta e giusta che c'è ancora adesso nella legge 5, ovvero una visione ed una funzione di quella relazione strategica e congiunturale: strategica nel lungo, quindi funzionale alla redazione del Piano; congiunturale era un monitoraggio dell'andamento della sanità in generale, ma che serviva soprattutto a correggere il tiro. Quella che oggi in qualche maniera viene ridotta ad un paragrafo del Piano ed oggettivamente, visto che stamattina abbiamo parlato di indirizzi e di gestione, è meglio che gli indirizzi stiano in legge e la gestione stia nei piani e non un pezzo di qua e un pezzo di là per necessità, perché da un lato dobbiamo aggiornare il Piano su base annuale, e dall'altro strategicamente dovevamo capire dove stiamo andando, perché i Piani di solito servono a questo e quindi hanno due funzioni.

Io mi auguro che queste due funzioni, al di là che lo faccia una struttura, un'agenzia o chiamiamola come vogliamo, venga fatta, perché altrimenti ci troviamo nella situazione in cui si è trovato il suo predecessore e in cui si è trovato lei a "cuore aperto", perché il Piano era a "cuore aperto", in cui non abbiamo in realtà un monitoraggio completo, perché magari viene fatto, magari i flussi sono gestiti, la bontà del flusso è fondamentale, sennò le analisi del sangue se non sono corrette ovviamente ci danno un responso che non è giusto (chiamo "analisi del sangue" visto che parliamo di materia sanitaria i dati che sono forniti), ma quello che secondo me è basilare è che la funzione strategica e la funzione congiunturale debbano essere ristabilite.

La relazione sullo stato della salute e benessere sociale non è tanto un'operazione di curiosità, ma è un'operazione di trasparenza, è una sorta di bilancio dell'andamento che ci siamo dati degli indirizzi definiti del Piano. Addirittura forse il Piano (e l'abbiamo detto più di una volta) aveva quasi una visione decennale, se facciamo dei piani quinquennali - so che Padovani ha gli occhi luccicanti -, anche nei piani industriali privatistici ci si basa sui cinque anni, almeno.

Assessore, io mi auguro però che la modifica di legge possa mettere una pezza al fatto che oggi abbiamo una legge che dice una cosa e una prassi che, dal 2012, è completamente diversa. Questo mi preoccupa.