Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2822 del 11 ottobre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2822/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla predisposizione di un rapporto tecnico sul "disagio abitativo"".

Bertin (Presidente) - Punto n. 21. La parola all'assessore Marzi per la risposta.

Marzi (SA) - Dando seguito alla mozione approvata dal Consiglio, abbiamo iniziato con il proporre all'Università della Valle d'Aosta un progetto di ricerca sul disagio abitativo in Valle d'Aosta nel mese di ottobre del 2023.

Abbiamo inoltre inserito nel DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) 2024-2026, nella macroarea 4.1 del PSBS (Piano regionale per la Salute e il Benessere Sociale), l'avvio di un'assistenza tecnica di supporto alla revisione della legge regionale 3/2013, confermando le risorse iscritte sul bilancio finanziario gestionale della Regione.

Gli uffici hanno quindi individuato i fondi necessari a tale scopo all'interno del capitolo di bilancio.

La richiesta all'Università della Valle d'Aosta è stata avanzata nell'ambito della convenzione quinquennale per lo sviluppo e la realizzazione di attività scientifiche e didattiche, sottoscritte tra l'Assessorato sanità, salute e politiche sociali e l'Università medesima approvata con DGR (Deliberazione della Giunta Regionale) 1226/2022. La collaborazione comprende attività di ricerca scientifica che l'ateneo regionale svolge, con particolare riferimento alle fasce deboli, alla prevenzione e cura della salute e del benessere sociale, alla disabilità, all'infanzia, agli anziani e alle politiche sociali. L'Università infatti dispone di risorse umane scientifiche altamente qualificate sia in ambito socio-economico che in quello psicopedagogico.

Proprio queste potenzialità possono fornire un adeguato supporto dal punto di vista multidisciplinare che è alla base del percorso concordato nel gruppo di lavoro appositamente costituito e del quale abbiamo parlato già in Consiglio.

Inoltre, l'Università della Valle d'Aosta possiede una conoscenza del territorio utile a poter predisporre uno studio inerente al disagio socio-abitativo calato nella realtà valdostana.

La ricerca dovrà affrontare il tema del disagio abitativo da un punto di vista economico, sociale e giuridico in senso più ampio, nell'ottica di raccordare maggiormente le politiche di accesso alla casa con interventi di sostegno al reddito e di inclusione sociale che sono volte alle persone e alle famiglie in stato di disagio.

Gli esiti del progetto dovranno produrre un rapporto che contenga i seguenti aspetti: fornire un quadro conoscitivo del disagio abitativo in Valle d'Aosta da un punto di vista qualitativo e quantitativo; considerare l'appropriatezza delle misure previste dalla legge regionale vigente, anche in termini di impatto sui bisogni espressi; fornire un quadro comparativo dei modelli delle politiche degli interventi volti al contrasto del disagio abitativo messi in atto in altri contesti territoriali; dare indicazioni in merito alla definizione della governance relativa alle misure e agli interventi atti a fronteggiare il disagio abitativo; individuare misure e interventi coerenti con l'analisi del fabbisogno e che valutino inoltre i relativi impatti in termini di sostenibilità finanziaria ed impatti sociali.

Mi impegno sin da subito, visto che è passato troppo tempo da quando è stata approvata la mozione a quando gli uffici sono arrivati a chiedere il raccordo di cui sopra, ad informare il Consiglio ad avvenuto riscontro in merito alla proposta che abbiamo presentato all'Università della Valle d'Aosta, con tutti i successivi sviluppi che naturalmente un'attività di questo genere potrebbe implicare nel momento in cui lo studio definisca un quadro più chiaro di quelle che attualmente sono le valutazioni, sia sociali che economiche, su questo tema.

Il precedente question time ha reso evidente che, visto che il Dipartimento delle politiche sociali, ad oggi, deve gestire tutto quanto il processo, e nella definizione di quella che è la situazione oggi della 3, soprattutto della disponibilità di alloggi sia per l'ERP che per l'emergenza abitativa, è assolutamente chiaro che il Dipartimento è coinvolto a 360 gradi, nel senso che nel momento in cui noi andiamo ad intervenire, ad esempio con uno sgombero forzoso ai sensi di temi inerenti la morosità incolpevole, piuttosto che il fatto di non riuscire a far fronte, anche per motivi non prettamente economici, al pagamento delle pigioni nel mondo dell'ARER - tra le altre cose, come è stato evidenziato ciò si configura anche rispetto al mercato privato e a tutte le dinamiche del caso - il nucleo di riferimento che magari viene a liberare una casa popolare in alcuni casi rischia di dover rientrare nel mondo dell'emergenza abitativa o di quelle che sono le soluzioni previste dalla 3/2013 in una situazione di emergenza abitativa. È quindi assolutamente chiaro che quello che oggi è l'impostazione della 3, anche perché comunque ha dieci anni e nel frattempo sono successe tante cose, di fatto non riesce a seguire e a prendere in carico tutte le necessità che un nucleo familiare si trova a gestire.

Tutto quanto questo, sia in termini economici che in termini di responsabilità di gestione del processo, è comunque in capo al Dipartimento delle politiche sociali.

È sempre il Dipartimento delle politiche sociali che deve gestire il nucleo, sia nel momento in cui si trova a vivere un momento di difficoltà come assegnatario di ERP, sia nel momento in cui non riesce ad avere immediate risposte in termini di emergenza abitativa, sia nel momento in cui, per quelli che sono gli istituti previsti dalla 3/2013, viene a perdere questi requisiti, ad esempio perché non riesce a far fronte a quelle che sono le spese e le pigioni: esce dal mondo dell'ERP, ma da un punto di vista sociale resta comunque in carico al Dipartimento delle politiche sociali.

Se a tutto quanto questo aggiungiamo quelle che sono le dinamiche che oggi sono in capo comunque alle necessità che si trovano a vivere nuclei familiari nel mondo del mercato privato, dove le difficoltà sono comunque attuali, è assolutamente importante capire che tutta l'analisi che deve essere fatta sul tema del disagio socio-abitativo non può semplicemente essere un adeguamento ed una replica di quelli che oggi sono gli istituti previsti dalla 3, ma devono per forza configurarsi come un percorso multidisciplinare che prende in carico un nucleo familiare nel momento in cui, in termini di disagio sociale, si trova anche ad avere dei problemi rispetto all'abitazione e lo accompagna in un percorso di affrancamento che dovrebbe anche considerare la possibilità che questi nuclei escano dalla necessità di avere contatti con il Dipartimento delle politiche sociali. L'obiettivo finale di quello che dovrebbe essere la 3 è quello che, attraverso un percorso guidato ed accompagnato, le persone e i nuclei familiari siano assolutamente in grado di affrancarsi e di non avere più necessità né di ERP, né di fondi comunali, né di emergenza abitativa.

Questo naturalmente è assolutamente necessario in una regione come la nostra che, ad oggi, si trova a dover applicare normative che, prima di tutto, non riescono a dare immediate soluzioni né nella possibilità di avere case di ERP - perché ad oggi rispetto ad un bando con circa 500 nuclei familiari quelle che sono le assegnazioni annue sono al di sotto della trentina dei nuclei familiari -, né rispetto alle richieste dell'emergenza abitativa, né men che meno rispetto alla possibilità di intervenire con nuove costruzioni di ERP, soprattutto all'interno del Comune di Aosta e dei Comuni limitrofi.

Presidente - Per la replica, consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Questa interrogazione è stata proposta perché nello scorso mese di aprile abbiamo presentato una mozione, che è stata approvata dall'Aula all'unanimità, per affidare uno studio che facesse una disamina completa sul disagio abitativo, tenuto conto che questo è un tema di prioritaria importanza e che l'argomento è caldo, perché c'è la necessità di aggiornamento dalla legge 3/2013. C'era quindi una determinata urgenza per acquisire dei dati che potessero essere utili e funzionali alla predisposizione delle modifiche di legge.

Nello scorso mese di settembre, per le vie brevi, avevo chiesto se ci fossero novità riguardo questo studio, perché la scadenza dei termini era quindici giorni fa; eravamo ancora al mese di settembre e non c'erano notizie circa l'affidamento.

Oggi siamo all'11 di ottobre e lei ci risponde che è stata fatta una proposta nel mese di ottobre: ne deduco che la proposta è stata fatta a seguito della mia richiesta alla fine del mese di settembre, perché sennò il dossier sarebbe stato ancora nei cassetti dell'Amministrazione regionale.

Assessore, cosa devo dire? Lei ha tutta la mia stima per la sua fantasia espositiva: l'altra volta ha coniato un neologismo e mi ha detto che hanno fatto una consegna informale di un documento; quest'oggi mi dice che avete fatto una proposta all'Università della Valle d'Aosta, quindi alla fine una proposta significa che non è stato affidato nessun incarico, perché una proposta deve essere accettata, deve essere recepita e deve avere una risposta di disponibilità.

Mi preoccupa che siamo ancora indietro rispetto alla gestione di questo dossier che, di fatto - come sottolineavo prima -, è stato preso in mano proprio perché abbiamo sollecitato l'argomento e, se è così, ne siamo orgogliosi e fieri, perché diversamente si rischiava ancora che il tema andasse per le lunghe per essere trattato.

Speriamo che l'Università della Valle d'Aosta dia al più presto la disponibilità per formalizzare eventualmente l'incarico, perché, diversamente, credo che avremo delle grosse difficoltà, perché la legge 3/2013 deve essere aggiornata e perderemmo una grossa occasione di fare questo percorso di aggiornamento senza una base dati necessaria, perché ci consentirebbe di dare delle risposte più calate sulle esigenze della popolazione e dell'utenza che ha delle necessità di sostegno e di aiuto per quanto riguarda il settore della casa.

La invitiamo a prestare attenzione a quest'argomento perché ha una priorità importante. Grazie, Assessore.

Presidente - Con questo punto, sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 17:17 alle ore 17:44.