Oggetto del Consiglio n. 2820 del 11 ottobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2820/XVI - Interrogazione: "Possibili alternative al conferimento dei rifiuti a seguito dell'esaurimento della discarica di Brissogne".
Bertin (Presidente) - Punto n. 19. Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Primo quesito: in che anno la discarica di Brissogne sarà esaurita. Evidenziato che solo l'anno scorso è stato approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti, con la legge n. 4 del 9 maggio 2022, avente ad oggetto "Approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022/2026", pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma Valle d'Aosta in data 17 maggio 2022 ed entrata in vigore il giorno successivo, tenuto conto di questo è possibile, allo stato attuale, fare ancora riferimento alle previsioni previste in tale documento, più precisamente al punto 10.4.11 del volume I del citato PRGR.
La volumetria del quarto lotto di discarica è pari a 383 mila metri cubi e per la determinazione della vita residua si sono assunte le seguenti ipotesi iniziali:
produzione dei rifiuti indifferenziati costante negli anni futuri intorno a 20 mila tonnellate/anno;
riduzione prodotta dall'impianto di pretrattamento, 30%, con conseguente conferimento in discarica di 15 mila tonnellate/anno di secco;
coefficiente di compattazione in discarica 08 tonnellate al metro cubo;
volume di terreno utilizzato per la copertura giornaliera 2.800 metri cubi/anno.
Sulla base di tali ipotesi, per la discarica si ipotizza un esaurimento del sito attuale al termine dell'anno 2035. La durata della discarica dipende tuttavia dall'efficace attuazione delle misure del Piano, che appoggiano appunto su fattori quali la riduzione pro capite della produzione dei rifiuti, la modifica dei flussi di raccolta e l'introduzione del porta a porta per migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata.
La durata della discarica potrà pertanto essere oggetto di variazioni anche sensibili difficilmente prevedibili in questa fase iniziale di avvio del nuovo Piano rifiuti.
Relativamente al secondo quesito ("quale alternativa è prevista al conferimento della discarica di Brissogne dopo che essa sarà esaurita"), la pianificazione regionale in tale ambito, come detto, è relativa al quinquennio 2022-2026.
In base all'andamento di questo arco temporale, potranno e dovranno essere definite le possibili alternative; la situazione è comunque costantemente presidiata.
L'Amministrazione regionale ha imposto al gestore di monitorare il riempimento della discarica delle sagome di progetto attraverso l'esecuzione di rilievi con cadenza semestrale, al fine di valutare con estrema attenzione le eventuali operazioni da mettere in atto.
La pianificazione regionale, come previsto anche dalla norma nazionale ed europea, ha come obiettivo la riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti, ovvero solo il 10% - questo è l'obiettivo al 2035 - del quantitativo verrà conferito in discarica, e per dare attuazione a ciò si sono poste e si stanno ponendo in atto una serie di attività che riepilogo brevemente: ridefinizione dei flussi di raccolta, comunicazione, istituzione del tavolo tecnico avente, tra l'altro, lo scopo di affrontare la gestione dei rifiuti in modo integrato, mettendo a confronto i tecnici ed i rappresentanti politici dei sub ATO del Comune di Aosta che si occupano della fase di raccolta e della fase di trasporto dei rifiuti urbani e l'Amministrazione che si preoccupa dello smaltimento.
L'obiettivo del 10% è un obiettivo importante, così come la visione sulla questione dei rifiuti speciali, tematiche sulle quali gli incontri e i confronti con gli enti locali sono continui e costanti. Avremo poi l'occasione di discuterne anche in altre iniziative. Soprattutto è fondamentale una visione d'insieme, una visione a livello regionale, che possa sicuramente generare un servizio di qualità e numeri incoraggianti.
Si ricorda inoltre che il Piano rifiuti non è uno strumento statico, in quanto è previsto già al suo interno un sistema di monitoraggio - come dicevamo poc'anzi - che permette una valutazione ed una pianificazione.
Nel 2024 sarà redatto il rapporto intermedio di monitoraggio, ci verranno forniti dati ed indicazioni anche sul Centro di Brissogne e qualora le ipotesi previste non fossero verificate, permetteranno di mettere in atto ulteriori azioni, con l'obiettivo di migliorare l'attuale situazione e si potrà, nel caso, procedere con lo studio delle alternative alla discarica di Brissogne, in modo tale che all'aggiornamento del PRGR si possa arrivare con soluzioni preliminarmente definite.
Presidente - Replica il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Assessore, le annuncio che questa sarà la prima di diverse iniziative sulla discarica e per quanto riguarda la coltivazione dei prodotti chiusi, la questione dei metalli che superano i limiti, la questione conferimento dei rifiuti ci torneremo. Però era necessario chiedersi quando sarà piena la discarica, perché giustamente ha citato le date inserite sul Piano rifiuti: si parla del 2035 e va bene, poi uno legge le relazioni annuali di ENVAL e le date cambiano un pochino, perché nel 2020 la relazione annuale diceva che la discarica, cioè il quarto lotto, sarebbe stata piena nel 2035.
Nella relazione annuale del 2021 si dice che il quarto lotto sarà pieno nel 2033, nella relazione annuale del 2022 si dice che invece la discarica sarà piena nel 2031; quindi se si continuasse con questo trend, per cui per ogni piano, per ogni relazione annuale si perdono due anni, in quattro e quattr'otto la discarica è piena.
Anche che si faccia questa sorta di monitoraggio intermedio nel 2024 va bene, ma quanti anni ci rimangono poi? E trovare le soluzioni dove portare i rifiuti è una questione molto complessa, non è che si può dire: "Ma sì, vedremo, lavoriamo per la riduzione della produzione dei rifiuti"; anche se noi decidessimo domani di ridurre del 50% la produzione dei rifiuti, comunque la discarica da qui a tot anni sarebbe piena, questo è fuori da ogni dubbio. Quindi successivamente bisogna trovare delle alternative: cosa facciamo? Mandiamo via i rifiuti? Li mandiamo in Piemonte? Li mandiamo nel nord Europa? Pagando ovviamente, perché non è che nessuno ci regala niente.
Facciamo attenzione, perché è un tema che non deve essere sottovalutato, anzi, in un certo senso siamo anche un pochino in ritardo perché le previsioni non sono chiare. Se nel Piano rifiuti si parla del 2035, nella prima relazione annuale si parla del 2035 e poi si vede che, in realtà, ogni volta che si fa una relazione annuale si perdono anni, alziamo le antenne e non ci troviamo all'ultimo dicendo: "Cavoli, dove mettiamo i rifiuti?". Facciamo attenzione.