Oggetto del Consiglio n. 2815 del 11 ottobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2815/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito ad attività di addestramento per volo notturno nell'ambito dell'elisoccorso".
Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Prima di rispondere per quanto possibile compiutamente ai quesiti posti, tengo a precisare che nelle premesse dell'interrogazione da lei predisposta si riporta come "indispensabile conoscere nel dettaglio la natura dei 500 interventi per cui è stata chiesta la collaborazione di altre realtà per affrontare un'emergenza sul nostro territorio": probabilmente si tratta di un fraintendimento, in quanto i 500 interventi indicati durante l'audizione della terza Commissione consiliare erano il numero ipotizzato nel progetto dell'elisoccorso notturno sulla base degli interventi attualmente condotti con altre risorse via terra, ma che sarebbe ottimale effettuare con l'elicottero riducendo sia i tempi, o almeno in qualche caso, d'intervento, sia i tempi di trasporto e di quelli che al momento sono necessariamente rimandati al giorno successivo ma anche che si potrebbero effettuare con beneficio delle persone interessate con un servizio di elisoccorso notturno. Non si tratta quindi di interventi per cui ad oggi è stata richiesta la collaborazione con altre realtà. Solo per giusto chiarimento.
Rispondendo al primo quesito ("se corrisponde al vero la notizia dell'addestramento del volo notturno e delucidazioni in merito in particolare l'esito della valutazione tecnica rispetto alla sostenibilità del volo notturno"): è stata preparata una risposta molto articolata che è anche interessante, quindi se poi - per motivi di tempo - non riuscissi a definirla, magari gliene darò copia.
Venendo al primo quesito, nei giorni 25 e 26 settembre e nuovamente il 2 e 3 ottobre, in concomitanza con gli addestramenti già previsti per il personale degli equipaggi di elisoccorso, è stata effettuata, con l'avallo della Protezione Civile, un'attività esercitativa notturna presso il comprensorio sciistico di Pila; la prima in notturno che si effettuava, fondamentale per addestrare le persone in vista della prossima attivazione del servizio.
Complessivamente, l'addestramento ha riguardato otto piloti, quattro tecnici di volo, quindici medici e quarantacinque tecnici del Soccorso Alpino Valdostano.
Per quanto riguarda la valutazione tecnica rispetto alla sostenibilità del volo notturno, se si comprende bene la domanda, si può riferire che da un lato prettamente tecnico l'esercitazione non ha evidenziato problematiche di natura aeronautica e/o di soccorso.
Quanto alla sostenibilità, si ritiene che la stessa sia implicitamente soddisfatta già qualora sia possibile salvare anche una sola vita umana in più, considerando che i costi complessivi stimati si aggirano intorno ai 2,5 milioni/anno.
Quando si parla di costi stimati, non si intende una valutazione approssimativa, ma la considerazione è che quota parte dei costi è in funzione dell'effettiva attivazione dell'elicottero, che ha costi fissi e, appunto, dei costi stimati correlati al minutaggio di volo.
Sull'effettiva attivazione del servizio: il nuovo capo della Protezione Civile, insediatosi ad inizio estate, ha subito preso in mano la questione per la piena funzionalità del servizio di cui trattiamo. Sono stati approfonditi vari ambiti che vanno messi a sistema e che, per semplicità, possiamo riassumere in quattro macro categorie: elisuperfici per volo notturno, disponibilità economica per garantire il servizio, gestione lato aeroportuale, disponibilità di tutte le figure componenti l'equipaggio dell'elicottero medicalizzato.
Rispetto alla questione dell'elisuperficie volo notturno, si possono fornire i seguenti numeri: oltre alle dodici elisuperfici già dichiarate idonee da tempo, sono stati effettuati ulteriori cinquantasei sopralluoghi riguardanti trentotto Comuni. Rimangono programmati ulteriori sopralluoghi su altre trenta possibili piazzole su complessivi sedici ulteriori Comuni. I restanti otto Comuni, per arrivare ai settantaquattro della nostra regione, non sono stati scartati ma, per ottimizzare la logistica, ovviamente analizzata anche da un punto di vista dell'efficacia sanitaria, si appoggeranno sulle piazzole del Comune limitrofo.
Venendo all'idoneità delle piazzole, la cui parola ultima è in capo agli aspetti aeronautici, sono già trenta quelle utilizzabili senza prescrizioni, a cui se ne aggiungono ventidue che necessitano di minimi adempimenti da parte dei Comuni.
Riguardo alla disponibilità economica per garantire il servizio: per quest'aspetto, sia con la seconda legge di assestamento che abbiamo approvato ad agosto, sia in predisposizione del bilancio di previsione 2024-2026, abbiamo assegnato e previsto le dovute risorse economiche complessive per garantire l'attivazione del servizio in continuità H24 sui dodici mesi.
Riguardo alla gestione dell'atto aeroportuale: l'attuale operatività dell'aeroporto è dall'alba al tramonto, sono stati pertanto fatti incontri con AVDA per programmare e soprattutto quantificare il quantum economico per la più celere possibile attivazione di una copertura H24 complessiva dei vari servizi obbligatori per garantire l'operatività dei servizi antincendio e rampa. Anche questi, seguiti dal collega Bertschy, saranno a breve assicurabili a fronte di un obbligatorio periodo formativo per le figure coinvolte e delle dovute risorse finanziarie già previste in predisposizione del bilancio 2024-2026.
Riguardo alla disponibilità di tutte le figure componenti dell'equipaggio dell'elicottero medicalizzato: per quanto riguarda i piloti, tecnici aeronautici di soccorso alpino, i numeri permettono da subito l'attivazione H24 del servizio di elisoccorso.
Per la parte sanitaria, la questione è più complessa: nell'immediato i medici turnisti disponibili non riescono a garantire la completa copertura H24, sette giorni su sette; sono quindi stati fatti incontri con il responsabile del 118, con il Dipartimento emergenza rianimazione anestesia e con il direttore sanitario per individuare la più rapida integrazione di nuovi medici abilitati alle attività di elisoccorso e con convenzioni con scuole di specializzazione; nuove assunzioni previste nel breve termine da portare da parte dell'Azienda sanitaria e si potrebbero avere i necessari numeri entro la primavera del 2024.
Come vedete, l'attivazione di un tale servizio è tutt'altro che semplice e rimangono ovviamente anche altri aspetti più di dettaglio, che anch'essi vanno sistemati per migliorare la gestione possibile del servizio di elisoccorso notturno.
Si può però annunciare che a partire dal prossimo novembre, anche in un'ottica di iniziare a verificare le possibili criticità, ovvero migliorie da apportare alle procedure, verrà esteso l'orario attuale di operatività dell'elisoccorso alle ore 20:00, già coprendo una parte dell'orario ritenuto notturno.
Riteniamo ottimale quest'approccio graduale all'importante servizio che vogliamo offrire, proprio perché gli aspetti gestionali complessivi sono molto articolati e richiedono il giusto tempo per assimilarli e metterli a regime, e questo avvio più contenuto nelle tempistiche, può essere comunque di aiuto.
Per passare al secondo quesito ("il numero di interventi nei quali ad oggi si è dovuta chiedere la collaborazione di altre realtà per affrontare un'emergenza sul nostro territorio in orario notturno tra gennaio e dicembre"), collegandomi con quanto detto in premessa, vi è stata una sola attivazione in orario notturno, fatta con i colleghi del Piemonte, e una a scavallo tra orario diurno e notturno con AIR Zermatt.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Se poi può darmi la risposta, perché ho preso nota, ma non di tutto quello che lei ha detto. So bene, perché ho partecipato a quell'incontro in cui lei parlava dei cinquecento interventi notturni, che è normale che si intendevano quelli anche via terra, perché giustamente - come lei ha detto - gli interventi per cui abbiamo avuto effettiva necessità, perché comunque esiste già una convenzione con il Piemonte, prevista con una DGR (Deliberazione Giunta Regionale) del 2016, sono due.
Quello che volevo far emergere anche da questa iniziativa è che ad oggi noi stiamo ancora aspettando quei dati che Pour l'Autonomie aveva chiesto nel dicembre 2022 con un ordine del giorno e che, in qualche modo, poi avevamo di nuovo richiesto quando abbiamo parlato del Piano della salute e del benessere. Come lei ha giustamente rilevato, mancano proprio quelle figure sanitarie che sono indispensabili per il volo notturno perché, come per quello che riguarda il volo diurno sappiamo - è un dato che ci ha fornito l'assessore Marzi - che su 1.500 interventi, 1.354 riguardavano l'aspetto sanitario e molto pochi quelli che riguardano il recupero di persone in zone su ghiacciai o su zone impervie, sappiamo bene che, per quello che riguarda l'aspetto notturno, saranno ancora meno, perché immagino che, a meno che non siano persone che già sono disperse, e quindi già stiamo cercando, difficilmente sotto questo punto di vista i numeri aumenteranno rispetto al volo notturno.
Sono andata a vedere cosa avviene in altre regioni. Sono andata a vedere ad esempio nel Friuli Venezia Giulia, dove esiste un servizio di elisoccorso notturno: naturalmente parliamo di una popolazione di 1 milione e 200 mila abitanti, quindi quasi dieci volte la nostra, e, da gennaio ad aprile 2022 i voli notturni sono stati quarantasette; questo per dare la dimensione del dato di cui stiamo più o meno parlando. Di questi, solo venticinque sono di soccorso primario.
A fronte di una spesa - giustamente lei diceva anche solo una vita può valere 2 milioni e mezzo - sinceramente forse una valutazione, sotto questo punto di vista, anche rispetto alle convenzioni che abbiamo già in essere, dovrebbe essere fatta e dovrebbe essere fatta in maniera puntuale, soprattutto se all'interno di quel velivolo non possiamo metterci le figure sanitarie che effettivamente possono salvare quella vita. Se parliamo di un intervento di soccorso primario, sappiamo che il medico necessita anche dell'infermiere, su quell'elicottero, quindi, molto probabilmente, anche sotto questo punto di vista bisogna in qualche modo prima rispondere a quella domanda.
Torneremo sicuramente su questo tema, perché è un tema che ancora oggi ci vede piuttosto dubbiose rispetto anche ai dati che ancora ad oggi non ci vengono forniti o che la Protezione Civile spesso ci dice che non può fornirci.