Oggetto del Consiglio n. 2814 del 11 ottobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2814/XVI - Interrogazione: "Affidamento di uno studio per monitorare le ricadute economiche e ambientali dei prossimi 64 giorni di chiusura del Tunnel del Monte Bianco".
Bertin (Presidente) - Punto n. 13. Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Gli interroganti chiedono di sapere se è stata programmata un'indagine o se è stato affidato uno studio per monitorare le ricadute economiche ed ambientali dei prossimi 64 giorni di chiusura del Tunnel del Monte Bianco, con particolare riferimento alla Valdigne e alla Valle dell'Arve.
Riprendiamo a questo proposito quanto già accennato nelle comunicazioni di questa mattina e relativamente a questa interrogazione, come ho avuto modo già di chiarire , la riunione tenutasi ieri, martedì 10 ottobre, alla quale abbiamo invitato tutte le Istituzioni e i soggetti interessati fin dal mese di giugno scorso quando si prospettava una chiusura di quindici settimane a partire dal 4 settembre, la Presidenza della Regione ha ritenuto di coinvolgere le professionalità di ARPA Valle d'Aosta e dell'Università della Valle d'Aosta nell'analisi delle ricadute relative alla chiusura del Tunnel del Monte Bianco.
La frana della Maurienne e quanto ne è conseguito non ha in alcun modo cambiato questo coinvolgimento in relazione alla riorganizzazione dei lavori effettuati dal Traforo del Monte Bianco GEIE alla chiusura per nove settimane, a partire dal 16 ottobre prossimo.
Ad ARPA Valle d'Aosta è stato richiesto d'implementare l'attività di monitoraggio sulla qualità dell'aria in Valle d'Aosta, in particolare lungo i principali itinerari stradali e autostradali e prioritariamente lungo le vie di adduzione del traffico leggero e pesante verso il Traforo. A quest'incarico è stata invitata - così come poi ha fatto - a collaborare insieme alle altre agenzie presenti in Piemonte e anche in Francia per allineare le tipologie di indagini che devono venire svolte.
I dati raccolti nel periodo della chiusura permetteranno quindi di costituire una specifica base per sviluppare comparazioni e riflessioni sulla situazione ambientale dei territori attraversati dai flussi di traffico internazionale, anche in raccordo con il Piemonte e l'alta Savoia.
L'Università della Valle d'Aosta invece è stata coinvolta per l'esame delle ricadute delle chiusure, non solo economiche, ma anche di carattere socio-culturale, e verranno monitorate ed analizzate in maniera oggettiva e completa.
Unitamente ai dati del traffico che attraversa le Alpi, queste analisi forniranno un'importante base di conoscenza per valutare puntualmente l'impatto del Traforo sulla Valle d'Aosta e sullo spazio transfrontaliero anche in rapporto con gli altri principali valichi alpini a valenza commerciale e turistica, così come di disporre di informazioni utili per orientare poi le scelte politiche regionali ma anche quelle italiane ed europee.
In questo percorso ci sarà un'interlocuzione anche con le società di gestione dei trafori, sia dalla parte del Monte Bianco sia dalla parte del Gran San Bernardo per monitorare, così come succederà con il Traforo del Frejus, gli spostamenti e i dirottamenti di traffico presenti in questo periodo di chiusura.
Presidente - Replica la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Le risposte a questa interrogazione che è stata depositata quindici giorni fa sono arrivate indirettamente già ieri, durante l'incontro organizzato a Palazzo regionale alla presenza del GEIE e di tutti i soggetti che lei ha poc'anzi ricordato.
Il Presidente aveva infatti anticipato già ieri quanto pure stamattina ci è stato detto. Ci sembra che la scelta di affidare gli studi sulle ricadute economiche, sull'impatto ambientale della chiusura di queste prime nove settimane sia quanto mai opportuna e necessaria. La nostra interrogazione derivava proprio dalla considerazione che in merito a queste ricadute sulle chiusure totali del Tunnel del Monte Bianco, esistono delle valutazioni che sono molto diversificate e delle stime attualmente non attendibili, perché non supportate fin qui da studi. Indispensabile, di conseguenza, effettuare questo monitoraggio accurato, simile a quello che venne fatto in occasione della chiusura fra il marzo del 1999 e il marzo del 2002, chiusura del Tunnel a seguito del devastante incendio del 1999; un monitoraggio ambientale economico con dei rapporti periodici riguardanti sia la Valle d'Aosta sia la Vallée de l'Arve.
Io ho qui uno di questi studi, erano tre, giugno 2000, aprile 2001 e novembre 2001. Nei mesi scorsi noi avevamo cercato di recuperare, tramite un accesso agli atti, proprio questi rapporti che sono molto interessanti, però purtroppo non è stato possibile, nonostante la disponibilità delle strutture, avere la parte sulla situazione che riguarda la Savoia, la Vallée de l'Arve.
I dati però sono interessanti e non confermano la catastrofe per l'economia della nostra regione che si sta in queste settimane ipotizzando da più parti. C'è stata, al contrario, in quel periodo una buona capacità di tenuta e di resilienza.
Da una prima rapida lettura anche del DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale), mi pare che questi studi a cui ho appena fatto riferimento siano anche quelli presi in considerazione nella prima sezione, laddove si fa il quadro del contesto economico e finanziario.
Giusto quindi attrezzarsi per raccogliere delle informazioni sulle ricadute negative o positive in vari settori dell'economia - lei poi ha fatto riferimento anche all'impatto socio-culturale -, confrontandoli con quelli degli anni precedenti anche, come dicevo, al fine di calibrare i futuri interventi necessari.
È un'indagine questa sicuramente non banale, che ci ha detto verrà svolta dall'Università della Valle d'Aosta; sarebbe poi interessante anche capire quale Dipartimento, chi e con quali modalità.
La stessa cosa, ma probabilmente questo è forse più facile da realizzare, è il monitoraggio ambientale con la raccolta dei dati sulla qualità dell'aria che farà ARPA; lei ha detto anche le altre agenzie, immagino in particolare Air des deux Savoie, con un'azione coordinata e spero anche con dei punti di misurazione accresciuti rispetto a quelli che ci sono normalmente.
Un'azione, quindi, che sarà molto utile anche in previsione di quelle chiusure ancora più lunghe prospettate per i prossimi anni.
Anticipo che, vista l'importanza di questo tema, ritorneremo sulla questione nelle prossime settimane per avere dei dettagli su questi studi e sulla loro impostazione.