Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2785 del 28 settembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2785/XVI - Interpellanza: "Stato di completamento dei lavori di efficientamento energetico degli immobili di edilizia residenziale pubblica".

Bertin (Presidente) - Punto n. 43. Illustra il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come l'assessore Sapinet ricorderà, in alcune iniziative precedenti, nel mese di marzo e nel mese di luglio, avevo posto l'accento sulla questione dei lavori di efficientamento energetico in generale ma poi nello specifico anche su alcune parti del Quartiere Cogne, evidenziando delle progettazioni fatte in maniera dubbia, oltre che tardiva, dei disagi e dei problemi che erano conseguenti a questo 110%.

Rispetto a quella parte e a quel passaggio, sono andato a raccogliere ulteriori elementi, proprio per comprendere ancora le criticità che sono emerse rispetto a quest'efficientamento energetico, che ritengo sia ancora tuttora in essere ma assolutamente disastroso; nello specifico le posso segnalare, ma poi anche di questo le darò ampia documentazione, che ho rilevato come, per esempio, alcune ditte si siano collegate abusivamente alla corrente dei condomini per lavorare, come gli ascensori interni ai condomini siano stati utilizzati come montacarichi, in alcuni casi rotti e quindi resi inservibili, quindi con l'impossibilità di usarli anche, per esempio, per i disabili, ma non solo, come con le macerie e con i materiali da costruzione si siano ostruiti e occupati gli spazi che impediscono ai disabili e ai mezzi di soccorso di entrare nei cortili e financo nelle porte di ingresso degli alloggi, come, per esempio, sia stata clamorosamente dimenticata la possibilità d'installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto, quelli sì, sarebbero stati degli interventi effettivamente che avrebbero efficientato energeticamente gli edifici. Sono state rimosse delle ante che erano perfettamente funzionanti e ad oggi non si possono più rendere scure le parti interne, sono stati installati dei fermaneve da lose, quindi non i fermaneve che dovrebbero invece essere utilizzati sui tetti normali, rimuovendo quelli vecchi. Questi non sono adatti e le vecchie tegole, che erano ancora in buono stato, sono state rotte e buttate via, la sommità dei tetti è stata incollata con il silicone invece che con il cemento, con gli effetti che può immaginare sul deterioramento con gli effetti degli agenti atmosferici, non sono state ancora sostituite le colonne d'acqua, che in molti casi sono marce, sono stati incollati i pannelli, quelli per fare l'isolamento alla parete senza prima fresare la parete e poi, dopo che i cittadini hanno segnalato la questione, sono stati inchiodati.

I cantieri, e qui c'è il problema su cui poi arriveremo, sono stati occupati a singhiozzo a seconda dell'azienda che li occupa, quindi l'azienda che lavora bene ha del personale, l'azienda che non lavora bene magari ne mette un po' qui, poi prende lo stato d'avanzamento lavori, poi prende e li sposta da un'altra parte perché gli serve per i lavori... rimangono inutilizzati... ma - e da quello che abbiamo potuto vedere se non ci fosse ancora indizio - il personale utilizzato è spesso raccogliticcio, con persone che non hanno delle competenze specifiche, non sono dei professionisti e segue delle logiche insondabili, non si capisce come vengono organizzati i lavori e, lo abbiamo evidenziato qualche Consiglio fa, in ampie porzioni del Quartiere Cogne il cappotto è un cappotto abbastanza curioso. Si è deciso di isolare, di fare un cappotto a due pareti su quattro, il che equivale, quando c'è vento e quando c'è neve, ad avere un bel cappotto ma senza maniche, che tendenzialmente avrà l'effetto opposto perché avrà la parte calda da una parte, le braccia gelate dall'altra e farà contrasto. Ci sono le pareti che danno, per esempio, sulla parte in cui si arriva nel quartiere che sono scoperte completamente, senza alcun cappotto neanche interno, che si sarebbe potuto fare, mentre le parti dei cortili, che invece sono coperte più o meno dagli agenti atmosferici rispetto a quelle esterne, che invece hanno i cappotti. Qui abbiamo poi evidenziato quelli che saranno i problemi.

Tutto questo però ha originato un altro problema, cioè il fatto che vi siano dei grossi ritardi e sapevamo che i cantieri aperti avevano scadenze che erano comprese tra il 31 agosto, il 20 settembre e i primi di ottobre. Ci siamo, ma è impossibile che le aziende aggiudicatarie terminino i lavori, ma questo era evidente anche dalla tabella che mi aveva fornito, dove si vedeva che, rispetto ai sette cantieri, le uniche cose che erano eseguite erano gli allestimenti di cantiere e poi tutto il resto era in corso di esecuzione e non c'era niente di fatto. L'unico cantiere che aveva eseguito sia la posa del cappotto che la posa dei serramenti esterni era il comparto Giachetti e Due, che aveva eseguito queste tre, mentre erano in corso l'isolamento di copertura e le finiture, tutti gli altri avevano eseguito soltanto l'allestimento del cantiere.

L'ARER, e questa è la cosa più curiosa, ha rilasciato un'intervista nella persona che ovviamente non citerò, perché qui non si possono fare i nomi in quest'aula, guai, c'è la privacy e quindi i nomi non si fanno, un misteriosissimo Dirigente del settore tecnico e dell'utenza, dell'ente di gestione dell'ERP ha rilasciato un'intervista, c'è il nome e cognome sugli organi di informazione, noi non lo diciamo perché non possiamo, e ha detto sui tempi: "Tutti e sette gli appalti sono stati aggiudicati, ma i tempi di aggiudicazione tipici degli appalti pubblici sono lunghi. A questo poi va aggiunto che l'appalto lo vince l'impresa che fa il miglior prezzo, ciò qualche volta incide sull'esecuzione dei lavori. Alcune imprese più strutturate sono a uno stato dei lavori più avanzato, altre meno strutturate ci hanno messo un po' di più ad adeguarsi. La difficoltà delle aziende nel reperire risorse umane, in taluni casi le materie prime, hanno di fatto rallentato i cantieri". Qui mi dovete spiegare una cosa: io faccio una gara che prevede tutta una serie di criteri; se tu azienda partecipi a una gara e dici: "Io quella cosa la devo fare, la devo fare in quei tempi e con quei materiali", poi non puoi venirmi a dire: "Ah no, però non ho il personale, non ho materiali, non so che lavoro fare", perché io ho partecipato a una gara, devo rispettare dei contratti, ma stiamo scherzando? E qui lo si dice con una naturalezza normale, "Ma sì, va beh, non hanno personale, non hanno personale che è bravo, è capace e quindi sai che c'è? Va beh, faranno un po' di ritardo, chi se ne frega". Ogni allungamento di contratto determina innanzitutto una serie di problemi per le persone che vivono all'interno di quel quartiere, questo deve essere chiaro, perché di questo non se ne rende mai conto nessuno. Non è una scadenza burocratica, è anche un problema di vita, con cortili che sono stati completamente ostruiti, posti auto che non ci sono e tutta una serie di problemi legati a questo.

Oltre a questo, ci dice: "Sappiamo che i cantieri creano un disagio per quanto riguarda le tempistiche originali da contratto, conclusione dei lavori tra fine agosto e inizio ottobre, probabilmente non saranno rispettate. Praticamente tutte le aziende aggiudicatarie hanno chiesto proroghe che sono già state riconosciute o verranno riconosciute", e poi ci dice: "I lavori dovrebbero essere terminati entro la soglia massima del 31 dicembre", ma non è che ce lo dice perché c'è qualcosa di firmato, cioè lei dice che ha ricevuto rassicurazioni delle aziende. Le stesse aziende che hanno preso l'appalto non hanno trovato il personale, non hanno trovato i materiali, non fanno i lavori gli hanno detto: "Sì, però al 31 dicembre finiamo" e allora ci fidiamo di quello che ci dicono le aziende...

Lei sa che l'adesione al 110% crea un credito fiscale che si può utilizzare, il giornalista fa una domanda a questo misteriosissimo Dirigente e gli dice: "Ma c'è la possibilità che questo credito, visto che non finiranno in tempo i lavori, non venga riconosciuto?", la risposta è da antologia: "In nessun caso, una porzione del 110% che non riusciremo a portare in cessione del credito potrebbe diventare un problema dei nostri inquilini". Traduco: siccome gli inquilini affittano le case e basta, non è un problema di chi affitta le case. Manca un pezzo però, cioè il problema è l'ARER che non potrà utilizzare un credito di milioni di euro se cumula dei ritardi e l'ARER non è così un ente che sta nel cielo, è pagato con i soldi di tutti, l'ARER è un ente regionale, ma stiamo scherzando? Qui si dice: "Non è un problema se accumuliamo ritardi, abbiamo milioni di crediti che non possiamo usare, tanto paga l'ARER", ma stiamo scherzando?

E ancora: vado nel Quartiere e vedo gli operai che entrano ed escono dagli alloggi e dico: "Ma scusate, ma gli operai cosa fanno dentro quegli alloggi?". "Ci dormono". Quindi mi state dicendo che ci sono degli alloggi nel Quartiere Cogne liberi che sono stati dati agli operai per dormirci dentro? Ma quegli alloggi, rispetto alle persone che stanno aspettando da anni un alloggio, non potevano essere utilizzati per le persone? Ma nei contratti voi avete previsto che le persone dormano negli alloggi? Perché io so che molti dei parcheggi (e l'abbiamo visto) e dei cortili sono occupati da roulotte in cui dovrebbero dormire gli operai. Ci sono le roulotte lì che non vengono utilizzate... allora delle due l'una, o quegli alloggi non si possono usare e non li può usare nessuno, o se si possono usare, li devono usare le persone che hanno bisogno, non gli operai che prendono i soldi.

Con questa interpellanza, Assessore, chiedendole di uscire un po' da quello che le hanno scritto gli uffici, evitando di fare il compitino burocratico del "Mi dicono così", le chiedo quale sia il livello di completamento dei lavori di efficientamento energetico degli immobili di ERP interessati, quali ricadute in termini di costi ci saranno per la Pubblica Amministrazione in caso di mancate proroghe dei lavori di efficientamento energetico in corso e se intende intervenire in merito, se la segnalazione rispetto all'utilizzo degli alloggi non occupati corrisponda al vero e, in caso affermativo, a quale titolo gli operai abbiano utilizzato detti alloggi e a fronte di quale impegno, pagamento di un canone o altro, e per quale motivo, se utilizzabili, questi alloggi non siano stati assegnati.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega. Relativamente alle dichiarazioni di un Dirigente piuttosto che un altro, ognuno poi risponde per le proprie.

Per quanto riguarda i quesiti, tenendo conto che le verifiche sono in corso, erano in corso e lo saranno sia da parte nostra ma soprattutto da parte di ARER, con il quale l'interlocuzione è continua e costante, inizierei dalle risposte del terzo e del quarto quesito, quindi rispetto agli alloggi che si presume siano stati occupati. Ovviamente abbiamo rivolto la questione ad ARER, che ci ha risposto, dicendo che ARER ha effettivamente messo temporaneamente a disposizione delle imprese aggiudicatarie alloggi sfitti non assegnabili, quindi non potevano essere assegnati, su cui non erano previsti nel brevissimo periodo interventi di manutenzione. Questi alloggi sono stati dati a disposizione per il solo utilizzo a ufficio, direzione lavori e per la conservazione di tutti i documenti amministrativi che per legge occorre conservare in un cantiere. Per un'unica impresa, preso atto della difficoltà della stessa impresa a reperire soluzioni alloggiative per gli operai e considerata l'estrema urgenza di dare avvio ai lavori per le stringenti tempistiche del 110, sono stati temporaneamente concessi alcuni alloggi ubicati in uno dei quattro fabbricati denominati "Quinto Lotto" che ARER ha recentemente completamente svuotato in vista dei lavori di completa ristrutturazione, che prenderanno avvio nei primi mesi del 2024, quindi anche questi alloggi che non potevano essere messi a disposizione. Tutto quanto sopra evidenziato non ha comportato oneri a carico dell'azienda e ha consentito di limitare l'occupazione delle aree cortilizie ottimizzando pertanto, per quanto possibile, le esigenze derivanti dall'avvio delle cantierizzazioni.

Per quel che riguarda il primo quesito, con riferimento alle normative relative alla riqualificazione energetica, l'ARER, in attuazione degli atti programmatori approvati dalla Regione, ha avviato un consistente numero di interventi a valere sul cosiddetto "Superbonus"; l'intervento su tutto il patrimonio pubblico, gestito stante il significativo impatto sociale, che i lavori di efficientamento energetico potranno avere su centinaia e centinaia di famiglie anche socialmente ed economicamente a volte più fragili, quindi più di 55 fabbricati corrispondenti a circa 900 alloggi. Sia alla luce dei recenti aumenti del combustibile, che ha fatto aumentare considerevolmente i costi del riscaldamento, sia alla luce delle recentissime normative europee che impongono entro il 2030 delle classi energetiche minime per tutti i fabbricati, quindi lavori che il 110 a parte dovevano essere messi in campo e devono essere portati avanti... oltre a ciò, va considerato il consistente rinnovamento del patrimonio pubblico costituito dagli alloggi di ERP. Gli interventi avviati possono così essere distinti: efficientamento energetico sui fabbricati del Quartiere Cogne, 15 fabbricati e 500 alloggi, 17.500.000 euro linea di prestito su Banca Cassa Deposito e Prestito con 7 milioni e mezzo, opere accessorie non cedibili finanziate dalla Regione. Punto B: l'efficientamento energetico sui fabbricati di tutto il patrimonio ARER, quindi 22 fabbricati, 319 alloggi, 20 milioni di euro con linea di prestito alla Banca Popolare di Sondrio e 2 milioni e mezzo per accessori non cedibili finanziati da fondi ARER. Punto terzo: efficientamento energetico su condomini misti con un amministratore esterno, 10 fabbricati, 49 alloggi, 380 mila euro, opere accessorie non cedibili finanziate da fondi ARER.

Per quanto attiene ai 22 fabbricati per undici dei quattordici comparti individuati per la realizzazione dei lavori sono al momento rispettati gli avanzamenti attesi previsti per la completa cessione del 110. Per i condomini misti, con amministratore esterno, tutti gli interventi sono in linea con i tempi previsti. Per quanto riguarda invece il Quartiere Cogne, di cui il precedente punto A, il livello di completamento dei lavori di efficientamento energetico varia in base ai comparti, quindi 60% per il comparto Giacchetti classificato E2, una media del 20% per i comparti C1, H1, il comparto Filippini F5, F6, F7, F8, più basse invece le percentuali per gli altri quattro comparti.

Per quel che riguarda invece il secondo quesito, le ricadute dei costi, con specifico riferimento al Quartiere Cogne, al netto di eventuali proroghe che potranno intervenire per gli ex IACP, da qui alla fine dell'anno potrà essere portata la cessione al 110. Il comparto Giacchetti E2-E4 che ha raggiunto la quota del 60% entro il 30 giugno 2023. Tutti gli altri comparti, poiché sono comprensivi di almeno una proprietà diversa dall'ARER, potranno essere assimilati alla normativa sui condomini, quindi potrà essere portato in cessione al 90% tutto quanto eseguito entro l'anno 2023, potrà essere portato in cessione al 70% tutto quanto eseguito nell'anno 2024 con l'unica eccezione del comparto Stura F1, 2, 3 e 4 che non ha proprietà di terzi e non può dunque beneficiare della normativa relativa ai condomini. Tutte le quote che non potranno essere oggetto di cessione diventeranno un costo per l'Amministrazione appaltante, senza che tuttavia tale costo pregiudichi l'indubbio valore sociale, oltre che economico del complesso, di interventi messi in atto per l'efficientamento energetico sul maggior numero possibile di fabbricati ARER, sia per tutte le Amministrazioni coinvolte, sia per gli utenti finali, cioè gli assegnatari di quegli alloggi.

L'Amministrazione regionale si è mossa fin da subito, anche coinvolgendo i Parlamentari, per evidenziare la particolarità di questi interventi che interessano edifici di ERP assegnati agli ex IACP. Conosciamo ovviamente tutti le problematiche relative al Superbonus 110 sia relativamente all'ERP, sia all'edilizia privata. I funzionari di tecnici ARER, che ringrazio, stanno concentrandosi con massimo impegno e tengono alta l'attenzione sui cantieri interessati e con la scadenza del 31 dicembre faremo il punto su questi importanti interventi, interventi che hanno permesso un'importante riqualificazione del patrimonio e che accompagneremo al termine con un'attenzione che da sempre quest'Amministrazione ha per l'ERP.

Ci saremmo auspicati delle soluzioni più graduali da parte del Governo nazionale ma vorrei con l'occasione ringraziare anche il nostro deputato Franco Manes, che ha presentato una specifica mozione per chiedere, tra l'altro, il rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e il Fondo inquilini morosi incolpevoli e per l'adozione di un piano pluriennale nazionale di medio-lungo termine di edilizia residenziale pubblica.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Lei ringrazia il Deputato, probabilmente non ha idea, ma avremo modo di parlarne che quel fondo era già stato rifinanziato, ma queste sono quisquilie, è giusto fare un po' di opera di comunicazione da parte sua. L'opera di comunicazione però credo che abbia delle grosse falle, in ultimo quello che ha detto non è rassicurante e soprattutto sarebbe stato bene se ce l'avesse quantificato. Lei, con una grande naturalezza, ha detto che tutto quello che non verrà portato in cessione del credito sarà un costo per l'Amministrazione appaltante. Ce li avete i soldi? Li avete già stanziati? Sapete quanti sono? Non ce l'ha detto, Assessore, noi stiamo parlando di un intervento da 17 milioni e mezzo di euro. Io glielo ripeto: ce li avete i soldi? Perché magari non ce li avete... o avete idea di quanto andrete a spendere? Perché questo non so come verrà classificato. Io glielo dico adesso, poi ne faccia le valutazioni che vuole.

In secondo luogo lei mi dice che il Dirigente risponde per conto suo, ma forse non mi sono spiegato a sufficienza. Io adesso le rileggo chi è che ha rilasciato quelle dichiarazioni: "Il Dirigente del settore tecnico e dell'utenza dell'ente di gestione dell'edilizia residenziale pubblica...". Guardi, arrivo a dirle ancora un particolare senza farle i nomi: è un ingegnere. Questo forse le chiarirà ancora di più di chi stiamo parlando. Non è l'ultimo nel far parte dell'ARER, è forse uno dei primi. Se un Dirigente mi risponde con naturalezza, un po' come ha fatto lei: "Ma sì, va beh, se non finiamo i lavori, sarà un costo per l'Amministrazione, alla fine qual è il problema?". Eh no, il problema c'è, Assessore: se lei fa una spesa che non era preventivata perché lei preventivava di coprirla con le cessioni del credito, un problema c'è, io spero che lei se ne sia reso conto.

Rispetto agli alloggi sfitti, io credo che ci sia stato un gigantesco problema. Lei mi dice che sono stati concessi degli alloggi sfitti che non erano assegnabili per utilizzarli come magazzini, uffici, stoccaggio di documenti; poi mi dice, giustamente, che a un'impresa sono stati concessi alloggi che non si potevano usare per dormirci dentro per dormirci dentro e mi dice anche che questa cosa qui è stata fatta gratis et amoris dei, cioè che l'ARER non ha chiesto dei soldi all'impresa. Fatemi capire come funziona, perché questa è particolare... io ti do un appalto e ti dico: io nell'appalto ti do cifra "X" e con questa cifra "X" tu devi trovare il personale, mi devi fare i lavori, mi devi comprare il materiale, mi devi finire entro questa data. Tu arrivi, vinci la gara e dici: "Sì, io con questa cifra "Y" ti faccio tutto". Arrivi, non hai il personale, non hai i materiali, non sai dove far dormire il personale e io ti dico: "Va beh, ti ospito io, che problema c'è?". Ma dove? In una casa che non si può usare, quindi tutto a norma, siamo a posto, non si può usare, quindi la puoi usare. Assessore, ma io non so se lei si rende conto di quello che ha detto o di quello che le hanno scritto, faccia molta attenzione, perché il ghiaccio è sottile su queste cose. Io mi auguro che venga conteggiato quello che è stato dato alle aziende per il pernottamento, perché, in caso contrario, vedo dei grossi problemi, in primis. In secondo luogo spero che si dica alle aziende: "Avete dormito in un alloggio che non si può usare", non è che non si può usare per le persone che sono in uno stato di necessità ma si può usare per gli operai per dormirci dentro; se non si può usare, non si può usare, o altrimenti ammettete che voi, per ragioni che sono obiettivamente sconosciute e insondabili, proibite, vietate, non lo so, non volete assegnare le case popolari che sono utilizzabili per motivi che non conosco. Assessore, io spero di averle dato un avviso piuttosto importante.

Questo 110% è un disastro, lo avete fatto male, lo avete eseguito peggio e lo state controllando ancora peggio. Mi pare che ci sia un gigante che arriva sui conti dell'ARER con queste mancate cessioni del credito, mi pare che ci siano una serie di cose che non funzionano. Faccia quello che deve fare perché qui vedo parecchi problemi in arrivo per lei.