Oggetto del Consiglio n. 2784 del 28 settembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2784/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla predisposizione di un metodo tariffario per il servizio idrico integrato".
Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Dopo qualche mese torniamo a parlare di servizio idrico integrato. Già qualche mese fa avevo portato un'interpellanza riguardo in particolare alla tariffazione del servizio idrico, questa volta invece tocchiamo un tema che è stato un po' à la une quest'estate la perdita di un finanziamento di 20 milioni di euro sul PNRR da parte del BIM. Facciamo un pochino d'ordine, perché sappiamo tutti che con la legge regionale 30 maggio 2022 si è disciplinata l'organizzazione del servizio idrico integrato della Regione individuando il BIM come EGA, quindi come Ente di Governo dell'Ambito. Sappiamo poi che il PNRR ha tutta una serie di linee di investimento che si occupano anche di questa questione del servizio idrico, del sistema delle acque, in particolare con la misura "Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e monitoraggio delle reti" erano disponibili ben 900 milioni di euro suddivisi in due finestre temporali, ciò promosso da un avviso del MIT, cioè il Ministero delle infrastrutture. Questo finanziamento era ovviamente molto interessante proprio perché il BIM poteva avere accesso a una buona parte di soldi e ciò è successo perché infatti è stata presentata una domanda per una richiesta di finanziamento nell'ambito della seconda finestra temporale per un progetto di 20 milioni di euro circa. Se si legge l'avviso di questo bando, i requisiti sono abbastanza chiari e in particolare sono individuati all'articolo 4, comma 2, e fra di essi c'è l'ottemperanza agli obblighi previsti per l'adozione e l'approvazione ai sensi della normativa pro-tempore vigente dello specifico schema regolatorio composto dal programma di interventi, piano delle opere strategiche, dal piano economico finanziario, dalla convenzione di gestione, per le Province Autonome di Trento e Bolzano attestazione dell'ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina vigente per i rispettivi soggetti attuatori. Sull'eccezione di Trento e Bolzano ne avevamo già parlato allora e fa specie che non sia ricompresa anche la Valle d'Aosta, perché si tratta di un'eccezione riguardo alla deliberazione 580/2019 di ARERA e tra queste eccezioni non è prevista la Valle d'Aosta, che ha delle caratteristiche fisiche di bacino e anche di utenza molto particolare, ma non torniamo al discorso di allora.
Presentata la domanda da parte del BIM, cominciano i primi problemi, perché infatti, con una nota del Ministero delle infrastrutture, si evidenziava una difformità documentale perché la sottoscrizione dell'allegato 4 del bando era avvenuta da parte del proponente e non dell'attuatore, c'erano poi anche altre carenze documentali, in particolare però con questa nota specifica il MIT chiedeva la copia sottoscritta dalla convenzione di gestione e la trasmissione dello schema regolatorio con evidenza dell'atto di approvazione per quanto riguarda le tariffe. Il BIM allora mandava la documentazione corretta per quanto riguarda i primi errori e sull'ultima richiesta però affermava che, in base alla normativa regionale vigente, non era prevista la predisposizione di uno schema regolatorio. Il MIT successivamente, con una comunicazione di esito della valutazione della proposta di finanziamento, informava poi il BIM che la sua proposta di finanziamento non era ammessa per mancanza di requisito soggettivo nei termini della seconda finestra temporale. "Il metodo regolatorio non rispetta le direttrici statali fissate da ARERA, deliberazione 580/2019, e non risulta ancora predisposto un metodo tariffario che recepisca le suddette direttrici", altresì specificando che la documentazione integrativa trasmessa, a seguito di richiesta con nota... ha confermato la mancanza del requisito sopra rappresentato. Il BIM allora, dopo questa nota, decide di fare il corso, contestando la legittimità di questa graduatoria per violazione di legge ed eccesso di potere in quanto la Regione aveva normato sul tema del servizio idrico.
La questione però, per chi vuole capire, è abbastanza chiara. La Corte costituzionale, con la sentenza 180/2020, ha stabilito che viene riconosciuta alla Regione Autonoma Valle d'Aosta una competenza primaria sì in materia di criteri di determinazione delle tariffe a esso inerenti che ne costituiscono il corrispettivo, però la suddetta Giunta deve anche conformarsi alla direttrice della metodologia tariffaria statale, quindi i criteri devono comunque seguire quelli della direttiva 580/2019 dell'ARERA e su questo purtroppo non si scappa, quindi libertà nell'organizzazione del servizio idrico ma i criteri devono seguire ciò che sancisce ARERA. La domanda è: ma lo schema attuale regolatorio delle tariffe è conforme a direttive ARERA? No, non lo è, perché questo schema regolatorio è ad oggi determinato da due delibere: la 4149 del 2 dicembre 2005 e la 841 del 28 agosto 2020, quindi la prima è addirittura anteriore della direttiva di ARERA e la seconda invece si limita solamente a disciplinare due componenti perequative, quindi per forza non si è conformi a queste direttive di ARERA. La cosa particolare è che non si sia conformi a queste direttive è lo stesso BIM ad affermarlo e fa un po' ridere da un lato, perché, da un lato, si contesta il mancato accesso al finanziamento e, dall'altro, però si dice che effettivamente non si è conformi alla regolamentazione di ARERA, perché, con comunicazione del 7 dicembre 2022 fatta pervenire al MIT, il BIM infatti precisa che sta predisponendo una proposta di un nuovo metodo tariffario da sottoporre all'approvazione della Giunta regionale che tenga conto dell'evoluzione del metodo definito da ARERA. Paradossale... poi se uno legge bene la legge regionale che è stata approvata da questo Consiglio, nell'articolo 2, comma 1, e soprattutto nell'articolo 7, comma 2, è molto chiara perché appunto si dice che i criteri per la determinazione delle tariffe devono rispettare le direttrici di ARERA.
Sappiamo benissimo che la questione delle acque qui in Valle d'Aosta è molto complessa e soprattutto la questione di questa determinazione delle tariffe, però c'era occasione di mostrare... di chiedere su questi dubbi e l'occasione era la conferenza unificata del dicembre 2021 in cui si è parlato di questo bando del PNRR. La Regione ha partecipato, chiederò poi successivamente se ha partecipato, chi ha partecipato ed eventualmente cosa è stato detto, ma quella era l'occasione per dire: "Com'è che trattereste noi in caso facessimo richiesta?", perché questa questione è molto delicata, e lo sappiamo tutti, e di questa riunione ne parla addirittura la deliberazione del 15 luglio 2022 n. 41 della Corte dei conti, Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato... di questa conferenza unificata. C'è un po' di imbarazzo, perché non dire niente quando ce n'è la possibilità... vedremo, ma so che non è stato detto niente perché né dalla sentenza, né da questo documento della Corte dei conti esce che la Valle d'Aosta non ha detto niente... ed è molto particolare. Prima si sbagliano i documenti e poi successivamente con vari atti si afferma esattamente il contrario di quello che si contesta, quindi siamo al paradosso più totale, senza contare che, per fare tutta questa serie di ricorsi, bisogna spendere anche un po' di soldini.
La questione del metodo tariffario è ovviamente essenziale, non voglio ritornarci su, però è giusto ribadire un concetto, visto che si arriverà alla definizione di questo... che una tariffazione unica per tutti i Valdostani, da quelli che abitano a Bionaz a quelli che abitano in Piazza Chanoux, sarebbe un'ingiustizia e sbagliatissimo, quindi io mi auguro che nella predisposizione di questo metodo tariffario l'ipotesi della tariffazione unica non venga minimamente presa in considerazione, perché sarebbe appunto vergognoso.
Con quest'interpellanza per ordine chiedo chi abbia partecipato per conto della Regione alla conferenza unificata in cui si è discusso del bando della riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti, quali sono state le richieste e i chiarimenti proposti, quali siano le intenzioni riguardo alla predisposizione di un metodo tariffario per il servizio idrico integrato, visto che si dovrebbe arrivare a un dunque e come si compenserà la non entrata di 20 milioni di euro a cui il BIM poteva avere accesso tramite il bando sopracitato e come potevano essere spesi gli eventuali 20 milioni di euro liberati dal finanziamento legato al bando.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Grazie collega. Alcune premesse, poi risponderò ai quesiti. Sulla tariffazione probabilmente poi ne riparleremo, così come sarà anche occasione per illustrare quanto succede ed è successo a Trento e Bolzano, una situazione spinosa quella sulle tariffazioni.
Con l'articolo 15 della legge regionale 37/2021, "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022-2024. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni", la Regione ha avviato l'aggiornamento e l'adeguamento della normativa regionale in ambito di servizio idrico integrato, la normativa di settore, in particolare al decreto legislativo 152/2006, con lo stesso articolo 15 poi è stata avviata la riorganizzazione del servizio idrico integrato a seguito delle difficoltà emerse da parte dei sottoambiti di assicurare la gestione unitaria del servizio idrico, quindi un passaggio sicuramente epocale.
Con la successiva legge regionale 7/2022 è proseguita la riorganizzazione del servizio idrico integrato. Tra le finalità dell'intervento, ai sensi dell'articolo 1 della stessa legge, rientra la necessità di conseguire adeguati livelli tariffari nel rispetto dei principi di gradualità, responsabilizzazione, equità e perequazione a livello di Ambito Territoriale Ottimale, noto come ATO, al fine di superare le differenziazioni esistenti tra le diverse comunità nella fruizione del servizio idrico integrato. Nell'ambito di tale rinnovata disciplina, l'articolo 7, tariffa del servizio idrico integrato, prevede che la Giunta regionale, su proposta dell'EGA e previo parere delle Commissioni consiliari competenti, definisce con propria deliberazione i criteri per la determinazione delle tariffe del ciclo idrico relative all'acquedotto, alle fognature, alla depurazione delle acque reflue, comprensivi delle componenti tariffarie aggiuntive, tenuto conto della qualità della risorsa idrica o del servizio fornito, della copertura dei costi diretti di investimento di esercizio, nel rispetto dei principi eurounitari delle direttrici della normativa tariffaria statale e del sistema regolatorio definito da ARERA. In materia si ricorda che le sentenze della Corte costituzionale n. 142/2015 e n. 187/2020 hanno infatti riconosciuto in capo alla Regione Autonoma Valle d'Aosta una competenza primaria in materia di organizzazione del servizio idrico comprensiva della sua organizzazione e della sua programmazione, come anche dell'individuazione dei criteri di determinazione delle tariffe a esso inerenti che ne costituiscono il corrispettivo da esercitarsi da parte dell'organo regionale nel rispetto dei principi europei e statali vigenti in materia, in conformità alle direttrici della metodologia tariffaria statale. Questo per fare chiarezza e un po' di premesse.
Per quello che riguarda i quesiti che ha posto il collega, per il primo: alla conferenza unificata ha partecipato la rappresentante della struttura organizzativa competente in materia di rapporti istituzionali della Presidenza della Regione, va detto che l'aspetto collegato alla partecipazione alla conferenza unificata incide relativamente, è la sede per porre dei quesiti in quanto i contenuti comunque dei bandi non coincidono e non potrebbero sulle competenze statutarie della Regione, quindi l'esclusione deriva da una successiva valutazione effettuata da ARERA in sede di Commissione di valutazione sul perimetro della competenza primaria regionale che è stato appunto oggetto del successivo ricorso. Ricordo infine che il tema della partecipazione della Regione a tali tipologie di conferenze era già stato affrontato in Consiglio regionale nella seduta del 10 maggio 2023 a cui si può rimandare per i contenuti e le conclusioni.
Per quel che riguarda il secondo quesito, in ottemperanza all'articolo 7 della legge, il BIM nel suo ruolo di EGA ha provveduto con deliberazione 126 del 21 luglio 2022 ad affidare un incarico di consulenza finanziaria e supporto tecnico specialistico per l'elaborazione e l'applicazione del metodo tariffario idrico al raggruppamento temporaneo Hydrodata S.p.A. e R.E.F. S.r.l.. Il contratto è stato sottoscritto in data 6 ottobre 2022 e la proposta del metodo tariffario è stata presentata in Regione alla fine del mese di maggio del 2023. Poiché il metodo presenta delle semplificazioni apportate alla metodologia statale in relazione alle specificità locali, anche a seguito della sentenza del 27 luglio, successivamente EGA, d'accordo con la Regione, ha richiesto ad ARERA un incontro per avviare un tavolo di confronto sulle tematiche concernenti il servizio idrico integrato nella Regione Autonoma Valle d'Aosta, in particolare sulla proposta di metodo tariffario idrico, in modo da addivenire in tempi quanto più celeri alla revisione dell'attuale metodo tariffario, trasmettendo con la stessa nota la proposta di metodo tariffario precedentemente trasmessa alla Regione. Un incontro di natura tecnica ma la questione ha ovviamente anche una connotazione politica, proprio per questo abbiamo avviato e in base alle esigenze potremmo sviluppare un confronto anche su quel livello. Dai risultati di questo tavolo di confronto si procederà con una celere approvazione della proposta secondo l'iter di cui all'articolo 7, comma 2, della legge regionale 7/2022 oppure ad apportare le modifiche necessarie per adeguarlo alla normativa statale.
Per quel che riguarda il terzo quesito, il piano economico-finanziario del BIM discende dal piano d'ambito del servizio idrico integrato e per la promozione della qualità dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione approvato nel 2022. Il piano trentennale considera l'insieme delle azioni e le relative coperture economiche. Il mancato accesso ai fondi del bando non richiede pertanto una compensazione in quanto tali interventi erano già stati previsti e considerati nel piano economico-finanziario che era già stato approvato. L'eventuale accesso dei fondi PNRR avrebbe comunque consentito di anticipare in logica trentennale alcuni interventi programmati.
Ricordo, perché questo va detto per completezza di informazione, che gli interventi infrastrutturali emergenziali collegati alla recente crisi idrica, proprio per questa loro natura, sono finanziati a parte, coperti quindi da trasferimenti regionali, che abbiamo approvato con l'assestamento di bilancio proprio perché erano interventi urgenti e perché quella della partecipazione al bando era comunque un'opportunità.
Rispetto alla tariffa, permane la sostenibilità del piano degli investimenti, i maggiori introiti derivanti dall'eventuale finanziamento PNRR, come dicevo, non scontato, trattandosi di un avviso pubblico con una percentuale importante delle risorse destinate prioritariamente alle Regioni del Mezzogiorno, potevano eventualmente aprire nuovi investimenti non pianificati, che sicuramente avrebbero fatto comodo, ma che non determinano allo stato attuale uno squilibrio nel piano economico-finanziario.
Va precisato che la partecipazione al bando è stata nutrita, che numerosi soggetti non sono stati ammessi al finanziamento a causa della limitatezza dei fondi a disposizione, della valutazione insufficiente dei contenuti progettuali o per la mancanza dei requisiti richiesti per l'accesso al finanziamento, quindi non vi era la certezza. È chiaro che bisogna lavorare al fine di evitare situazioni simili in futuro però non vi era la certezza dell'effettivo accesso ai fondi.
Vorrei ricordare brevemente anche l'importante lavoro che è stato svolto dalle strutture regionali in poco tempo; la legge 7/2022 è stata approvata poco più di un anno fa in merito alla riorganizzazione del servizio idrico integrato e il sostegno dell'Amministrazione anche in termini di risorse. L'ultima variazione ha permesso al BIM di procedere a un'integrazione del piano d'ambito con nuovi lavori per 5,5 milioni di euro, un piano che tra poco arriverà anche in Giunta.
Ricordo infine la necessità di una duplice interazione con ARERA che stiamo mettendo in atto, una - come detto - è su un piano tecnico per una precisa definizione dei metodi tariffari, una su un piano politico per trovare il giusto confronto nel complesso sistema di competenze, ovviamente nel rispetto delle nostre prerogative statutarie.
Presidente - Replica il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Bene, qualcosa si muove, la battuta che sarebbe da fare è: "Serviva perdere 20 milioni di euro per cominciare a parlare con ARERA in maniera seria", poi per carità, tutta una serie di corrispondenze ci sarà già stata anche in passato, avevo anche chiesto accesso agli atti, sto ancora aspettando. Sicuramente la mole sarà importante, però, per fortuna, che si comincia a trattare questo tema, perché se la questione delle competenze sulle acque è abbastanza chiara, la questione invece sul metodo tariffario assolutamente no, anzi, la sentenza della Corte costituzionale tende molto di più a dare questa competenza allo Stato e a noi assolutamente una minima libertà, per cui dobbiamo conformarci alle direttive di ARERA e al decreto legislativo 152. Questa ovviamente è una riflessione che deve essere fatta.
Sulla questione dell'eccezione delle Province di Trento e Bolzano parliamone ovviamente, perché loro sicuramente non sono contenti, di questo ne siamo sicuri, però partono da una posizione di vantaggio rispetto a noi, quindi se loro già non sono contenti, noi cosa dobbiamo essere? Perché poi è vero, in questo bando, in questa graduatoria c'erano una marea di progetti, ma la prima linea di finanziamento era soprattutto per i progetti verso sud: ecco perché si è scelto di fare la domanda sulla seconda linea temporale, però era l'unico progetto valdostano questo dei 20 milioni di euro del BIM. Se uno guarda le tre Regioni invece, ce n'era più di uno, giustamente perché sono anche più grandi, però svolgere al meglio questo iter era assolutamente necessario perché, come ho detto, ci sono stati anche errori materiali stupidi, di cambio di documento o, meglio, invio di non documenti corretti. Tutta una questione che dovrebbe essere credo attenzionata meglio, soprattutto da parte del BIM, non tanto da parte della Regione. Poi la partecipazione alla conferenza unificata... lei non era ancora Assessore, quindi non ha nessun tipo di colpe, ha partecipato questo funzionario e va bene che sono conferenze unificate in cui è anche complesso porre questioni, ma se non allora, quando mi dico. Successivamente avrei voluto avere quelle notizie sulla corrispondenza proprio per capire se dopo siano state fatte delle rimostranze riguardo a questo bando, al momento non lo so, mi auguro che siano state fatte.
Per la determinazione delle tariffe, ha detto bene lei, c'è una questione tecnica da un lato e una questione politica dall'altro. Io mi auguro che la politica abbia il coraggio veramente di andare oltre alle questioni tecniche, perché è una questione molto complessa, ma se qui non si sancisce il principio per cui la tariffazione dell'acqua, che è già uno dei piccoli e unici sistemi con cui si può avere un minimo di perequazione sul territorio valdostano tra territorio montano e territori a Fondovalle, se abdichiamo a questo tipo di differenziazione, andiamo tutti a casa.