Oggetto del Consiglio n. 2783 del 28 settembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2783/XVI - Interpellanza: "Tempistiche del nuovo progetto di recupero archeologico della strada romana delle Gallie tra Bard e Donnas".
Bertin (Presidente) - Punto n. 41. Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (RV) - In data 9 luglio 2023 è stato pubblicato su "La Stampa", Aosta & Regione, un articolo avente il seguente titolo: "Strada delle Gallie, ancora una mozione dopo dodici anni di stop. Dalla minoranza di Donnas arriva un'iniziativa per un rapido ripristino del transito pedonale". Ricordiamo anche l'interpellanza già presentata l'11 giugno 2021 avente il seguente oggetto: "Modalità e tempistiche per la riapertura della strada romana tra Bard e Donnas" e poi anche la successiva interpellanza presentata il 28 maggio 2022 avente come titolo: "Risultanze dei rilievi effettuati per la valutazione della riapertura alla viabilità ciclopedonale della strada romana delle Gallie tra Bard e Donnas". Tenendo conto delle risposte fornite tempo fa alle due iniziative, evidenziamo che nell'articolo del 9 luglio 2023 si apprendono le seguenti notizie: "Nel 2021 è stata la maggioranza di Donnas a presentare una mozione per la riapertura e da allora la Regione ha incaricato una ditta specializzata per effettuare un laser scanner della parete e, a seguito di queste analisi, assieme al Politecnico di Torino, si stanno completando le valutazioni geologiche e quindi definire le azioni per riaprire la strada". Durante la serata di incontro con la popolazione per il Bando Borghi il Sindaco di Donnas aveva illustrato la possibilità di riapertura con un grande lavoro sul versante, il recupero archeologico del percorso per restituirlo ai pedoni. Il progetto potrebbe essere inserito all'interno del programma FESR 2021-2027 dalla Regione con la titolarità dell'Amministrazione regionale. Il Vice Sindaco di Donnas dice: "La proposta è al momento in fase di istruttoria e a breve dovremmo avere delle risposte al riguardo".
Siamo convinti, e lo abbiamo già sostenuto con diverse iniziative, che gli itinerari escursionistici, come la Via Francigena, la Via delle Gallie, lo Chemin des Vignobles oppure il Cammino balteo, sono dei settori molto importanti della nostra offerta turistica e quindi strategici per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio. Riteniamo quindi che la riapertura in tempi brevi della strada romana delle Gallie tra Bard e Donnas, oltre a consentire una percorrenza ciclopedonale, senza dover transitare lungo la strada statale 26, oppure la strada di servizio per Bard sul versante di Donnas, produrrebbe inoltre numerosi benefici dal punto di vista turistico per i territori interessati.
Si interpella quindi l'Assessore competente per conoscere se ad oggi ci siano stati degli sviluppi in seguito alle possibili e migliori soluzioni prospettate e delineate dal Politecnico di Torino e, di conseguenza, come si intende procedere e con quali tempistiche affinché i due Comuni Bard e Donnas possano nuovamente avere a disposizione quest'importante collegamento tra le due località in modo tale da poter beneficiare dal punto di vista dell'offerta turistica e quindi promuovere e valorizzare al meglio gli itinerari Via delle Gallie, Via Francigena, Cammino balteo e Chemin des Vignobles. Ovviamente, essendo un'iniziativa ormai datata, perché risale al 14 luglio 2023, seguendo i vari temi e i lavori che il Governo regionale ha fatto negli ultimi mesi, ci siamo accorti, dalla delibera di Giunta del 28 agosto 2023, che, per quanto riguarda il settore opere pubbliche e territorio ambiente, sono stati approvati i finanziamenti a valere sul programma regionale Valle d'Aosta FESR 2021-2027 relativi al progetto "Interventi per la messa in sicurezza e per la prevenzione dei rischi di natura geologica"; gestione dei rischi idrogeologici che interessano nello specifico anche la strada romana delle Gallie e l'accesso da est al comune di Bard... del Forte di Bard per un importo di 2.566.000 euro. Ovviamente questa notizia ci fa molto piacere, però riteniamo che sia molto importante cercare di approfondire maggiormente l'argomento, avere un quadro della situazione più dettagliato con delle prospettive e un programma che ci dia delle indicazioni più che a noi fuori da quest'aula e soprattutto per i Comuni direttamente coinvolti e interessati sull'obiettivo da raggiungere, cioè anche delle tempistiche per avere finalmente disponibile questo tratto di strada che è molto interessante e strategico per le località interessate.
Presidente - La parola al consigliere Ganis per i minuti restanti.
Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Brunod per aver riportato in aula questo tema. Vorrei fare un breve excursus storico su questo famoso tratto di strada denominato "Via delle Gallie". Ricordo che la Via delle Gallie è una delle più preziose testimonianze dell'epoca romana, un'impresa di grande qualità ingegneristica, un passaggio obbligatorio che attraversa la nostra regione e che vede anche il sovrapporsi della Via Francigena ed è proprio a Donnas che i Romani hanno intagliato la roccia con una tecnica sopraffina, come lo dimostra l'Arco romano, un tempo utilizzato come Porta del Borgo.
Purtroppo, come ha evidenziato il collega Brunod, a causa di diversi crolli nel lontano 2006 la strada delle Gallie, che congiunge l'abitato di Donnas con quello di Bard, è stato chiuso al traffico e oggi, a distanza di circa diciassette anni, risulta ancora chiuso. Già nel lontano 2007 in Consiglio regionale la Giunta aveva commissionato uno studio finalizzato a verificare e analizzare i punti di distacco e di caduta dei massi; da qui si apprendeva che tutto un intero tratto sarebbe stato coinvolto. Proprio per queste ragioni e non potendo trovare delle soluzioni alternative, la Giunta di allora non deliberò soluzioni atte a risolvere la problematica. Arrivando ai giorni nostri, come ha evidenziato l'allora presidente Lavevaz, è stato effettuato un rilievo laser delle pareti che sovrastano la strada romana al fine di valutare la fattibilità tecnica ed economica, volto a riaprire questo sito di grande importanza turistica. A nostro avviso, diciassette anni di attesa e di chiusura sono tanti. Come gruppo, chiediamo che l'Amministrazione regionale trovi una soluzione in tempi brevi affinché questo tracciato diventi un trait d'union di grande importanza turistica per i nostri Comuni di Bard, di Donnas e per tutto l'indotto turistico.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Ringrazio i due colleghi, sicuramente un'iniziativa datata ma sempre attuale, sulla quale abbiamo, come ricordava il collega Brunod, qualche interessante aggiornamento. Il quesito che ci viene posto definisce chiaramente l'obiettivo che si intende conseguire, che è del tutto condiviso da questo Governo e da questa maggioranza. La possibilità di conseguire l'obiettivo ma anche l'entità di realizzazione dell'obiettivo stesso dipendono dalle oggettive condizioni di pericolo geologico del tracciato e dalle possibilità di intervento per la riduzione dei pericoli stessi. L'entità di riduzione dei pericoli, cioè dei fenomeni che possono interessare il tracciato, consente di poter valutare se il rischio conseguente per i fruitori delle aree sia sostenibile oppure no e, se sì, in quale misura.
La domanda che è stata posta ai tecnici può essere sintetizzata nei termini espressi dall'interpellanza: se sia possibile beneficiare del collegamento tra due località "dal punto di vista dell'offerta turistica e quindi promuovere e valorizzare al meglio itinerari Via delle Gallie, Via Francigena, Cammino Balteo e Chemin des Vignobles". Per poter iniziare a rispondere a tale domanda, bisogna innanzitutto definire il livello di pericolosità geologica del tracciato della strada romana delle Gallie nei comuni di Bard e Donnas, che interseca ambiti territoriali soggetti a un costante rischio di frane in roccia. Il 19 luglio 2021 è stato incaricato il Politecnico di Torino, Dipartimento di ingegneria strutturale, edile e geotecnica, del Servizio di supporto specialistico per la predisposizione dei documenti preliminari alla progettazione di interventi di mitigazione del rischio da crolli di roccia nei comuni di Bard e Donnas nell'ambito della progettazione di interventi di difesa della strada romana delle Gallie. Gli approfondimenti effettuati, sia attraverso i nuovi rilievi di dettaglio, sia attraverso modellazione di caduta dei blocchi, confermano, anzi, per certi versi, aggravano le condizioni di pericolosità del versante, dove sono evidenti aree instabili anche di diverse centinaia di metri cubi rispetto alle aree sottostanti e, in particolare, rispetto al tracciato della strada delle Gallie. Quanto rilevato è anche giustificato dai recenti crolli dell'autunno-inverno che dimostrano che si tratta di una parete particolarmente attiva e di una strada altamente esposta ai crolli.
Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici e in dettaglio, sono stati esposti nella risposta dell'interpellanza protocollata 288/22 del 27 maggio 2022.
A fronte di questa situazione, bisogna verificare se sia possibile conciliare gli interessi di fruizione del bene con la sicurezza dei visitatori. I tecnici regionali hanno quindi intrapreso una serie di attività finalizzate alla valutazione del rischio delle possibili opere di mitigazione del medesimo con interventi strutturali ma anche non strutturali. Queste attività sono inserite nell'ambito del progetto recentemente approvato con deliberazione 980 del 28 agosto 2023, quindi un mese fa, dove è stato approvato a valere sul programma regionale Valle d'Aosta FESR 2021-2027 il finanziamento del progetto "Interventi per la messa in sicurezza e per la prevenzione dei rischi di caduta idrogeologica, gestione dei rischi idrogeologici" che interessano la strada romana delle Gallie e l'accesso da est al comune di Bard e al Forte di Bard per un importo complessivo di euro 2.566.002 di cui 2.500.000 euro a valere sul programma Valle d'Aosta FESR 2021-2027, quindi risorse importanti che non arrivano dal bilancio regionale. Nell'ultimo anno, in attesa di questi fondi per il finanziamento degli interventi, le strutture regionali avevano comunque definito, sulla base dello studio del Politecnico di Torino, un piano di intervento che è finalizzato in primis alla riduzione del rischio con interventi diretti di tipo attivo e di tipo strutturale, quindi è possibile delineare principalmente cinque attività: la prima è l'esecuzione di ricognizione diretta in parete tramite tecnici specializzati nell'analisi geologica diretta con l'individuazione dei blocchi instabili e che possono essere demoliti o direttamente consolidati in loco; la seconda è un'attività di demolizione dei blocchi instabili e la progettazione degli interventi di consolidamenti dei volumi rocciosi, consolidabili ovviamente in parete; la terza, la progettazione di opera di difesa passiva, quindi barriere a sbalzo in parete ove logicamente possibile, barriere paramassi a piede, integrate da rilevati paramassi al piede del versante; la quarta, una realizzazione delle opere di consolidamento dei blocchi instabili sul versante; infine l'ultima una realizzazione di barriere e rilevati paramassi nel settore al piede del versante, il pianoro in zona dove si trova il canale della CVA a sud-est del Forte. Tuttavia l'elevatissima energia di alcuni crolli, quale appare quella calcolata dallo studio del Politecnico, rende impossibile la mitigazione del rischio in alcuni tratti della strada. Nel caso del tratto che si trova al confine tra i comuni di Donnas e Bard, dove la strada statale 26 in viadotto si stacca dal versante e raggiunge la quota del canale CVA; in questo tratto la soluzione ottimale individuata dagli uffici regionali insieme al Politecnico di Torino sarebbe quella di individuare anche un nuovo tracciato ad hoc per la pista ciclabile.
Con la recente approvazione del progetto sui fondi europei si concorderanno quindi nei prossimi mesi con i Comuni interessati gli interventi ipotizzati e le loro modalità di realizzazione e si valuterà insieme a loro il livello di fruizione possibile di queste aree. Le idee su come procedere sono chiare, i fenomeni da affrontare, come detto, sono complessi e quindi anche le previsioni sulla loro efficacia possono essere variabili. L'importanza dell'intervento è nota e si è deciso infatti di utilizzare questi fondi europei per affrontarlo, dandogli quindi la massima rilevanza a livello non solo regionale.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (RV) - Ringraziamo l'Assessore per questa risposta molto tecnica e molto dettagliata per quanto riguarda la situazione attuale e nello specifico diciamo che riprende il finanziamento che è stato approvato con questa delibera. Ovviamente ci fa molto piacere che tutti condividano il raggiungimento di questo obiettivo, un percorso molto difficile, molto tortuoso, ma diciamo il percorso per arrivare a quest'obiettivo più che il percorso vero e proprio in sé.
Siamo tutti consapevoli che il rischio è molto alto, è difficile ottenere un rischio zero ed è stato questo confermato dagli studi effettuati dai professionisti, anzi, ringraziamo anche le strutture regionali che hanno lavorato e lavorano per cercare di arrivare alla migliore soluzione del problema. Sarebbe molto importante cercare, anche attraverso, come è stato detto, dei percorsi eventualmente alternativi che vanno a migliorare la situazione, soprattutto di ridurre il rischio, ma al tempo stesso cercando sempre di valorizzare al meglio quelle grandi peculiarità e particolarità che a livello storico e culturale sono presenti su quella zona del territorio, in modo tale da permettere ai due Comuni, che comunque hanno delle grandi ricchezze da poter promuovere e valorizzare da un punto di vista turistico, di poter creare tutte quelle iniziative, quei progetti e anche delle promozioni del loro territorio in modo sinergico per ottenere dei grandi successi a livello turistico, migliorare la loro situazione proprio godendo delle ricchezze che la nostra regione possiede. In questo caso quel tratto è molto importante da un punto di vista pedonale e ciclopedonale. Ovviamente non è un risultato che a giorni arriverà ma siamo sulla strada giusta per riuscire a ottenere, si spera, nel più breve tempo possibile una soluzione ottimale per tornare a beneficiare di queste grandi ricchezze.