Oggetto del Consiglio n. 2772 del 28 settembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2772/XVI - Interpellanza: "Valutazione dell'avvio di procedure di sospensione o revoca della nomina del Presidente di Société Infrastructures Valdôtaines per mancata rimozione di una causa di incompatibilità.
Bertin (Presidente) - Punto n. 30 all'ordine del giorno. Illustra l'interpellanza la Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Torniamo su un argomento che abbiamo già affrontato nell'ultimo Consiglio di luglio, prima della pausa estiva. Il tema è la nomina del Consiglio di amministrazione e del Presidente della SIV, della Société Infrastructures Valdôtaines, in sostituzione del precedente amministratore unico senza esplicitazione di motivazioni da parte di Finaosta avvenuta il 25 maggio scorso sulla base della designazione del Governo regionale tramite delibera 544 del 24 maggio.
La persona che è stata scelta al momento della candidatura, e poi della nomina, risultava essere direttore dei lavori del primo lotto della nuova struttura universitaria, incarico non ancora ad oggi conclusosi, in quanto non è stato ancora certificato il collaudo definitivo delle opere. Inoltre, risultava avere a tale data un incarico di project management conferito dall'assemblea del socio unico SIV nell'ambito dell'attività di revisione della progettazione esecutiva dell'ampliamento dell'Ospedale. Una situazione che, di per sé, renderebbe viziata da incompatibilità la nomina a Presidente della SIV.
Due mesi fa, rispondendo alla mia interrogazione che poneva domande circa tali incompatibilità, il Presidente della Regione aveva affermato che, al momento del controllo delle candidature, Finaosta aveva "evidenziato alla Regione un potenziale profilo di incompatibilità relativo al nuovo Presidente. Per questo motivo, la deliberazione 544/2023 ha condizionato l'efficacia della designazione anche "all'impegno a rimuovere le eventuali cause di incompatibilità". Non si trattava di inconferibilità, nel qual caso la nomina sarebbe stata preclusa, ma nelle situazioni di incompatibilità spetta al soggetto interessato l'obbligo di scegliere entro il termine perentorio di quindici giorni tra la permanenza nell'incarico di provenienza e l'assunzione di quello di destinazione. Cosa che l'attuale Presidente del Consiglio di amministrazione ha fatto nei termini previsti. Non emerge dunque alcuna motivazione per la sospensione o la revoca della nomina in questione".
A me risultava al momento una cosa diversa, ma non avevo, seduta stante, modo di verificarla, quindi ho presentato un accesso agli atti urgente in quella stessa giornata, il 28 luglio. Risposta che ho ricevuto il 17 agosto e da questo accesso agli atti è emerso che l'attuale Presidente di SIV ha presentato il 7 giugno - quindi regolarmente entro i quindici giorni successivi alla nomina avvenuta il 25 maggio - le proprie dimissioni dall'incarico di consulenza di project management nell'ambito del progetto di ampliamento e ristrutturazione dell'Ospedale Parini.
Ma da quell'accesso è emerso anche che l'attuale Presidente di SIV non ha presentato le dimissioni dall'incarico di direttore lavori del primo lotto del Polo universitario; dimissioni che - è stato scritto - non sono agli atti.
Secondo la normativa, vale a dire il decreto legislativo 39/2013, articolo 9, comma 2, "gli incarichi amministrativi di vertice e gli incarichi dirigenziali, comunque denominati, nelle pubbliche Amministrazioni, gli incarichi di amministratore negli enti pubblici e di Presidente e amministratore delegato negli enti di diritto privato in controllo pubblico, sono incompatibili con lo svolgimento in proprio da parte del soggetto incaricato di un'attività professionale, se questa è regolata, finanziata o comunque retribuita dall'Amministrazione o ente che conferisce l'incarico". Questo è quanto dice l'articolo.
Anche il codice degli appalti vigente, che in questo è del tutto e per tutto uguale a quello precedente, prevede che il ruolo del direttore lavori rimanga tale fino al termine delle operazioni di collaudo, e si esaurisca unicamente con la redazione della relazione sul conto finale che deve citare questo avvenuto collaudo.
La nomina del collaudatore o della Commissione di collaudo non determina in alcun modo la cessazione del ruolo del direttore lavori, di conseguenza il ruolo del direttore non si può considerare terminato prima dell'emissione del collaudo, in quanto - ed è una cosa che mi pare del tutto logica - qualora emergessero delle anomalie o delle problematiche sull'opera o sulla contabilità redatta, la conduzione del cantiere da parte del direttore lavori potrebbe essere motivo di contestazione al pari di quella dell'impresa.
Tornando all'interpellanza, a fronte della mancata rinuncia all'incarico di direttore lavori del primo lotto del Polo universitario da parte del Presidente di SIV nei quindici giorni successivi alla nomina effettuata da Finaosta, è evidente che sussistono le cause di incompatibilità di cui al decreto legislativo 39/2013 e che, di conseguenza, si pone più di un problema.
Alla luce di queste premesse, interpelliamo il Governo per conoscere il motivo per cui il presidente Testolin, nella risposta all'interrogazione della sottoscritta del 28 luglio scorso, abbia affermato, in contrasto con la realtà dei fatti, che il Presidente di SIV avesse provveduto a rimuovere le eventuali cause di incompatibilità entro il termine perentorio di quindici giorni dalla nomina.
Inoltre, se è intenzione del Governo, a seguito della situazione che è venuta a crearsi, avviare la procedura di sospensione o di revoca della nomina del Presidente di SIV, oppure se considera nulla e non valida la designazione non essendo stata rimossa nel tempo previsto un'evidente e notevole causa di incompatibilità.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Con riferimento al primo quesito, occorre compiere le seguenti osservazioni: nella piena rispondenza dei fatti conosciuti dall'Amministrazione regionale, nella seduta del Consiglio regionale del 28 luglio 2023 è stato riferito, così come testualmente riportato nelle premesse dell'interpellanza a cui si fornisce la risposta, che Finaosta aveva evidenziato alla Regione un potenziale profilo di incompatibilità relativo al nuovo Presidente; invero, per meglio esplicitare le informazioni in possesso dell'Amministrazione, si precisa come, nel pieno rispetto delle previsioni procedurali di cui alla DGR (Deliberazione della Giunta Regionale) 1591/2022, Finaosta S.p.a., all'esito dei controlli di competenza, ha evidenziato all'Amministrazione regionale che lo stesso è attualmente titolare di incarichi professionali con SIV, tra cui quello di project management risultante dal curriculum vitae. In caso di designazione alla carica di Presidente del Consiglio di amministrazione, si ritiene sussistente rispetto a detti incarichi la causa di incompatibilità di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 39/2013.
Consegue dunque, secondo l'istruttoria compiuta da Finaosta S.p.A., come emergesse un potenziale profilo di incompatibilità con riferimento all'incarico di project management.
L'incarico di direttore dei lavori del primo lotto del nuovo Polo universitario non è invece stato comunicato da Finaosta S.p.a. tra quelli rilevanti ai fini della configurazione della causa di incompatibilità evidenziata. A ben vedere, non avrebbe potuto accadere diversamente, in quanto dal curriculum vitae sulla base del quale Finaosta S.p.a. compie i controlli di competenza, emergeva a chiare lettere come si trattasse di un incarico già esaurito, come peraltro confermato dal responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza SIV, mi sembra in risposta ad un suo 116.
L'incarico rilevante ai fini della configurabilità delle cause di incompatibilità risultava dunque quello di project management, per cui l'attuale Presidente del Consiglio di amministrazione, così come comunicato, ha reso le proprie formali dimissioni da detto incarico in data 7 giugno 2023, dunque entro i quindici giorni dall'insorgenza della causa di incompatibilità.
I controlli sul venir meno della causa emergente, dunque, sono stati compiuti regolarmente avendo SIV S.r.l. ricevuto entro i termini previsti per legge le dimissioni dall'incarico incompatibile.
Con riferimento al secondo quesito, si informa che l'interessato, con nota del 23 settembre, ha comunicato che il contratto di direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza, relativamente al primo lotto del Polo universitario, è stato affidato ad un raggruppamento temporaneo di impresa composto da due società e che l'interessato stesso è il Presidente del Consiglio di amministrazione di una delle due, mentre perché esista una causa di incompatibilità, l'attività professionale deve essere svolta in proprio da parte del soggetto incaricato, proprio come letto anche dalla collega nella sua presentazione.
Oltre a ciò, l'interessato ha ulteriormente ribadito che tale incarico di direzione dei lavori deve essere considerato esaurito, come peraltro evidenziato sul curriculum vitae, in quanto la redazione e la consegna dello stato finale dei lavori e di tutte le relazioni correlate previste si è verificata tra dicembre 2022 e gennaio 2023, dunque in epoca ampiamente anteriore alla nomina quale Presidente del CdA di SIV S.r.l..
Questi sono i dati che vengono riportati e segnalati e di cui siamo a disposizione.
In questa nota del 23 settembre 2023, l'interessato ha pertanto ribadito l'insussistenza a proprio carico di qualsivoglia causa di incompatibilità prevista dal decreto legislativo 39/2013.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Grazie Presidente e grazie al Presidente per la risposta.
Le dico che è sorprendente la disinvoltura con cui cercate di aggirare le norme di legge e i principi della buona Amministrazione, che è poi in pratica la dimostrazione dell'arroganza del vostro modo di agire.
C'è una società importante come la SIV che deve gestire la realizzazione di opere per degli importi che sono superiori a 100 milioni di euro, che ha bisogno di una figura estremamente corretta alla sua Presidenza e che cosa fate? Prima sostituite un Presidente che aveva ben operato con correttezza, senza dare alcuna motivazione né al Presidente uscente - e questo la dice lunga - né a noi Consiglieri, per nominare una persona che si è fatta avanti prepotentemente, ma che si trova in una situazione di evidente incompatibilità. Era una candidatura che, in un'ottica di correttezza, non avrebbe neanche dovuto essere presentata, visto che il candidato in carica era in una situazione di palese incompatibilità.
Lei mi dice: "il curriculum non riportava certe cose e Finaosta ha soltanto verificato la sussistenza di un motivo di incompatibilità": ma, signori, viviamo in Valle d'Aosta, le persone che occupano dei ruoli le conosciamo tutte, sappiamo che cosa fanno, non siamo in una metropoli da 30 milioni di abitanti.
La Regione, forse sul famoso intuitu personae (che è quello citato nella passata risposta), che cosa ha fatto? Ha sostanzialmente fatto finta di niente ed è stato designato un incompatibile, la cui nomina poi è stata ratificata da Finaosta. È una designazione arbitraria.
Poi lei dice: "Finaosta non sapeva e non aveva segnalato la sussistenza di un ulteriore motivo di incompatibilità"; Presidente, io gliel'ho detto qui che la persona era direttore dei lavori. Va bene, io non sono nessuno, però una verifica forse vale la pena di farla. No, non avete accettato di riconoscere l'errore compiuto quando lo avevamo formalmente evidenziato, però, secondo me, non era un errore, era dell'arroganza.
Alla mia interrogazione del 28 luglio lei ha risposto che il problema era stato segnalato, ma che era stato superato dalle dimissioni; adesso mi conferma: "sì, dimissioni da project management, le altre no perché non sono necessarie".
Lei, ad un certo punto, ha pure detto che non sono necessarie e che nella risposta all'accesso agli atti che io ho ricevuto mi è stato evidenziato.
Non mi risulta, da quello che lei ha appena detto, che questa persona si sia dimessa. Si dice: "si considera concluso il lavoro perché è stato consegnato il certificato di stato finale dei lavori". No, non è così: il collaudo si considera concluso quando viene fatto il collaudo su tutto, che deve contenere anche lo stato finale, ma deve avere una persona di riferimento, e la persona di riferimento è quel direttore dei lavori lì. Il direttore dei lavori è anche il Presidente di SIV.
Ma che senso ha? Ma come è possibile non rendersi conto dell'assurdità di questa cosa? Magari si dimetterà adesso, non lo so, sarebbero comunque quattro mesi dalla nomina, non quindici giorni, e qual è la conseguenza di questa situazione? La conseguenza è che la designazione che è stata fatta e la nomina non è valida, la sua efficacia è venuta meno. In questo momento SIV non ha un Presidente regolarmente in carica, non solo - e probabilmente lo verificheremo -: potrebbero essere nulli tutti gli atti fatti da un Presidente che non è regolarmente designato e nominato.
C'è poi anche un altro problema non di poco conto: rispondendo alla mia richiesta di informazioni, il 116 che lei ha citato, mi è stato detto che il compito era esaurito, i lavori terminati, la relazione finale era stata fatta e c'era stato il subentro nell'attività della Commissione per il collaudo. Ma quale subentro? Non è così: la Commissione per il collaudo non entra in azione ora, esiste fin dal 2016; si tratta di collaudo in corso d'opera, come prevede la normativa, ed in ogni caso la Commissione non subentra al direttore lavori ma si affianca ed il compito del direttore lavori non è finito e non lo sarà fino a quando non ci sarà il collaudo definitivo. Quindi, che cosa succede? Che adesso c'è la necessità urgente di nominare un nuovo Direttore lavori, cosa che deve fare chi ha affidato l'incarico di Direttore, cioè la SIV, il CdA di SIV, ma come fa a riunirsi ed operare un CdA il cui Presidente non è attualmente e regolarmente in carica?
Avete fatto un bel pasticcio, avete cercato di coprirlo con delle affermazioni non corrispondenti alla realtà ed è evidente il rischio che c'è adesso.
Tutto questo comporterà dei ritardi ulteriori rispetto alla consegna e al collaudo delle opere dei lavori del primo lotto dell'Università.
È un capolavoro, avete fatto un capolavoro! Non siamo assolutamente soddisfatti delle risposte, la situazione è di estrema gravità, dovrete assumere delle decisioni serie e credo proprio che ci rivolgeremo a chi deve intervenire in caso di violazione delle leggi, come è palese in questa situazione.
Presidente - Il presidente Testolin, per fatto personale.
Testolin (UV) - Più che un fatto personale, è un richiamo alla collega Minelli a non utilizzare termini che non siano appropriati in quest'Aula, perché questo non è un tribunale e qua nessuno ha fatto delle cose che non devono essere fatte.
Ci sono delle procedure amministrative che vengono seguite dagli uffici, nelle quali non c'è nessuna indicazione da parte degli amministratori, se non quella della scelta, laddove è possibile farla, su una persona con delle qualifiche piuttosto che un'altra che può avere le stesse qualifiche ma si decide di cambiarla; e quella è l'unica scelta che viene presa dagli amministratori.
Per il resto, ci sono delle verifiche che vengono fatte dagli uffici che sono competenti e se c'è qualcosa che non funziona, in merito alle autocertificazioni e all'analisi dei documenti che vengono presentati, ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Ma non metta in bocca a me delle cose che non ho detto e che non voglio neanche dire. Sono delle valutazioni sue personali che, se vuole, può esplicitare e lo faccia in maniera corretta all'interno di quest'Aula, perché non è un'Aula di tribunale e noi, come amministratori, non abbiamo fatto niente che vada contro legge, ma ci siamo attenuti a quelle che sono le indicazioni degli uffici competenti.
Questo voglio che sia un percorso molto chiaro, perché altrimenti lei fa il giudice, quando invece è un consigliere regionale.
Presidente - Consigliera Minelli, circoscriva il fatto.
Minelli (PCP) - Avrebbe dovuto circoscriverlo anche il Presidente, cosa che non ha fatto, ma io lo circoscrivo: mi è stato detto che ho utilizzato dei toni da tribunale e non da Aula del Consiglio regionale; non è per niente così, tant'è vero che io ho detto che, di fronte a risposte di questo genere, ci riserviamo, a quel punto, di andare in altre sedi. Ma quello che è vero, Presidente, è che io ho letto la sua risposta, e la sua risposta diceva che le cause di incompatibilità erano state rimosse.
Questo non corrisponde al vero. Che poi la risposta gliel'abbiano scritta gli uffici, oppure l'abbia scritta lei, io non lo so, questo è quello che lei ha detto a me. No, non è una valutazione, lei ha risposto: "cosa che l'attuale Presidente del Consiglio di amministrazione ha fatto nei termini previsti", e i quindici giorni li ha definiti perentori lei, perché così sono definiti per legge. E la rimozione non c'è stata.