Oggetto del Consiglio n. 2750 del 27 settembre 2023 - Verbale
Oggetto n. 2750/XVI del 27/09/2023
REIEZIONE DI MOZIONE: "RIAFFERMAZIONE DEL VALORE DEI SIMBOLI CRISTIANI PRESENTI SULLE VETTE DELLE MONTAGNE VALDOSTANE QUALE PATRIMONIO MATERIALE E IMMATERIALE DELLA REGIONE".
Il Presidente BERTIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri DISTORT, SAMMARITANI, FOUDRAZ, PERRON, LAVY, GANIS e MANFRIN e iscritta al punto 11 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere DISTORT.
Intervengono i Consiglieri Erika GUICHARDAZ, AGGRAVI, MINELLI, DISTORT e MANFRIN.
Replica il Presidente della Regione TESTOLIN dichiarando il voto di astensione della maggioranza.
Prendono la parola, per dichiarazione di voto, i Consiglieri MINELLI (astensione), RESTANO (astensione), BACCEGA (favorevole), MANFRIN (favorevole) e DISTORT (favorevole).
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli nove (presenti: trentacinque; votanti: nove; astenuti: ventisei, i Consiglieri AGGRAVI, BARMASSE, BERTIN, BERTSCHY, BRUNOD, CARREL, CAVERI, CHATRIAN, CRETIER, GROSJACQUES, GUICHARDAZ Erika, GUICHARDAZ Jean-Pierre, JORDAN, LAVEVAZ, LUCIANAZ, MALACRINÒ, MARGUERETTAZ, MARZI, MINELLI, PADOVANI, PLANAZ, RESTANO, ROLLANDIN, ROSAIRE, SAPINET e TESTOLIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
RICHIAMATOl'argomento emerso dalle dichiarazioni espresse dal direttore editoriale de "Lo Scarpone", testata giornalistica del Club Alpino Italiano, i cui contenuti riguardavano una presa di posizione sulle croci presenti in vetta a numerose montagne del territorio nazionale: si metteva in discussione, a tal proposito, l'opportunità attuale della presenza delle croci in vetta, in quanto espressioni di anacronismo;
RILEVATOche la notizia, riportata da numerosi organi di stampa, ha suscitato diverse prese di posizioni in merito, a vari livelli culturali, politici ed istituzionali facendo emergere la contrapposizione tra i difensori della cultura della croce e gli interpreti dello sradicamento laicista;
PRESO ATTOdelle recenti rettifiche che attribuiscono tali dichiarazioni in capo al pensiero personale del direttore editoriale de "Lo Scarpone" (e non del CAI) e che precisano che gli intendimenti sarebbero relativi alle sole nuove collocazioni e non riguarderebbero la legittimità di quelle attuali e preso atto delle ulteriori notizie in merito alle dimissioni dello stesso direttore dai vertici del CAI;
CONSIDERATO che, indipendentemente dagli approfondimenti sui reali intendimenti delle esternazioni e dalle rispettive posizioni assunte tanto dagli organi di stampa quanto dall'ambito culturale e politico, i contenuti dell'argomento in questione permettono di riflettere sui simboli religiosi in genere ed in particolare su quelli che spiccano sulle vette degli Appennini e delle Alpi, dove una posizione fondata sulla rimozione o, comunque, su vincoli limitativi sarebbe espressione di un atteggiamento definito "di rispetto" verso le altre culture religiose, in nome del consolidato cliché della "cultura della cancellazione";
EVIDENZIATOche la croce, in particolare, sulle vette afferma l'infinità della visione umana che non arresta il suo sguardo al suolo, ma che nel punto di contatto tra la terra e il cielo, riconosce il trascendente ed amplia gli orizzonti dell'esistenza umana stessa e lo fa con il linguaggio millenario che ha plasmato lo spirito e i fondamenti del vivere comune dei popoli europei, dove tutto parla di questo simbolo, dall’araldica, a tutte le manifestazioni dell'arte, al pensiero, ai codici sociali, alle immagini del paesaggio, sino alle azioni quotidiane, mentre, parallelamente, una sistematica furia iconoclasta si sta adoperando per recidere qualsiasi collegamento con le radici cristiane, su ogni fronte disciplinare;
TENUTO CONTO della particolare natura morfologica e culturale della nostra regione, dove la montagna, oltre ad essere la parte preponderante del territorio è l'espressione più profonda dell'identità del popolo valdostano, in ogni ambito;
IMPEGNA
il Governo regionale a riaffermare il valore dei simboli cristiani presenti sulle vette delle montagne valdostane quale patrimonio materiale e immateriale della Regione, attuando le necessarie misure di tutela e di valorizzazione e favorendo, di conseguenza, gli interventi di manutenzione, di sostituzione e di nuova installazione.
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