Oggetto del Consiglio n. 2749 del 27 settembre 2023 - Verbale

Oggetto n. 2749/XVI del 27/09/2023

APPROVAZIONE DI MOZIONE: "ADESIONE ALLA CARTA D'IDENTITÀ DELLA RETE NAZIONALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ANTI DISCRIMINAZIONI PER ORIENTAMENTO SESSUALE E IDENTITÀ DI GENERE (R.E.A.DY)".

Il Presidente BERTIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dalle Consigliere Erika GUICHARDAZ e MINELLI e iscritta al punto 10 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Illustra la Consigliera Erika GUICHARDAZ.

Intervengono i Consiglieri MANFRIN, PERRON, MINELLI, l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, MARZI, l'Assessore ai beni e alle attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali, Jean-Pierre GUICHARDAZ, i Consiglieri PERRON (secondo intervento), MANFRIN (secondo intervento), DISTORT, l'Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile, BERTSCHY, la Consigliera MINELLI (secondo intervento), il Presidente della Regione TESTOLIN, che propone un emendamento al dispositivo, e la Consigliera Erika GUICHARDAZ, che si dichiara favorevole all'emendamento.

Prendono la parola, per fatto personale, i Consiglieri PERRON e MINELLI.

Prende la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere MANFRIN (contrario).

IL CONSIGLIO

- con l'emendamento presentato dal Presidente della Regione TESTOLIN;

- con voti favorevoli ventuno e voti contrari sette (presenti: trentacinque; votanti: ventotto; astenuti: sette, i Consiglieri AGGRAVI, BACCEGA, BRUNOD, LUCIANAZ, MARQUIS, PLANAZ e RESTANO);

APPROVA

la sottoriportata

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

PREMESSO che

- l'art. 9 del TFUE, Trattato per il Funzionamento dell'Unione Europea, individua sei fattori di discriminazione che le istituzioni comunitarie devono impegnarsi a combattere: il sesso, la razza e l'origine etnica, la religione e le convinzioni personali, gli handicap, l'età e le tendenze sessuali;

- l'art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata in particolare, sul sesso, sulla razza, il colore della pelle, l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione le convinzioni personali, le opinioni politiche o qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o l'orientamento sessuale;

- l'art. 3 della Costituzione Italiana afferma che: "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali";

- il Libro Verde del maggio 2004 della Commissione Europea stabilisce che i principi di parità di trattamento e non discriminazione siano al centro del modello sociale europeo rappresentando i valori fondamentali dell'individuo;

TENUTO CONTO che l'Organizzazione Mondiale della Sanità in data 17 maggio 1990 ha rimosso l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione Internazionale delle malattie;

EVIDENZIATOche nel 2007, l'Unione Europea ha istituito ufficialmente la Giornata Mondiale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, da celebrare il 17 maggio di ogni anno;

CONSIDERATO che in questi ultimi anni diverse Amministrazioni locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l'inclusione sociale delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (LGBT), sviluppando buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni;

SOTTOLINEATO che in Italia, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender spesso vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi;

RITENUTO che sia molto importante l'azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi;

CONSIDERATO altresì che nel 2006 è stata istituita la Rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) che riunisce Enti Locali e Regionali per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere;

EVIDENZIATO che la Carta di Intenti, è il documento che dichiara le finalità, gli obiettivi e le azioni della Rete RE.A.DY, in particolare propone le seguenti finalità:

- individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender realizzate dalle Pubbliche Amministrazioni a livello locale;

- contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone LGBT;

- supportare le Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone LGBT;

Questa Carta d'Intenti chiede ai soggetti che aderiscono alla Rete di:

- avviare, ove possibile, un confronto con le Associazioni LGBT locali;

- favorire l'emersione dei bisogni della popolazione LGBT e operare affinché questi siano presi in considerazione anche nella pianificazione strategica degli Enti;

- sviluppare azioni positive sul territorio;

- comunicare alla Rete le esperienze realizzate;

- supportare la Rete nella circolazione delle informazioni;

- creare una pagina informativa delle attività della Rete sul proprio sito seguendo una traccia comune;

- partecipare alla giornata tematica annuale anche con propri eventi di rilevanza pubblica;

- partecipare agli incontri annuali tra i partner della Rete;

- avviare, ove possibile, una collaborazione interistituzionale tra diversi livelli di Governo locale;

SOTTOLINEATO che già nella passata legislatura era stata depositata una legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale e/o dall'identità di genere e dal 17 maggio 2022 giace in V Commissione la proposta di legge n. 64 del nostro gruppo sul tema;

EVIDENZIATA l'adesione alla RE.A.DY del Comune di Aosta a seguito della votazione dell'ordine del giorno depositato dai Consiglieri Carola Carpinello, Elisabetta Tubère, Loris Sartore, Giuliana Lamastra e Paolo Fedi nel Consiglio comunale del 22 gennaio 2020;

CONSIDERATO infine che l'adesione alla RE.A.DY non comporterà oneri finanziari a carico della Regione;

IMPEGNA

il Governo regionale a intraprendere un percorso istituzionale anche con le realtà locali volto alla sensibilizzazione del territorio su temi riguardanti le discriminazioni derivanti dall'orientamento sessuale, valutando in tale percorso anche la possibile adesione alla RE.A.DY.

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