Oggetto del Consiglio n. 2705 del 26 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2705/XVI - Discussione generale sul D.L. n. 109: "Secondo provvedimento di assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2023. Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2023/2025".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri, possiamo riprendere l'ordine del giorno. Segnalo che l'assessore Caveri è assente per un breve periodo, in quanto partecipa a una riunione della Conferenza delle Regioni.
Punto n. 4 all'ordine del giorno. Si ricorda che è stato acquisito il parere del Collegio dei Revisori dei conti e che sono stati depositati cinque emendamenti della II Commissione consiliare e tre emendamenti del gruppo Lega, sostituiti da un'ulteriore relazione che modifica le precedenti, e un quarto emendamento del Presidente della Regione.
Il consigliere relatore Malacrinò si è prenotato, ne ha facoltà.
Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge oggetto di questa mia relazione reca il secondo provvedimento di assestamento al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 20203 e il primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 23-25.
Esso si compone di 91 articoli suddivisi in titoli e in capi contenenti disposizioni per l'applicazione dell'avanzo disponibile e variazione al bilancio di previsione.
Nello specifico la norma in approvazione si compone di cinque titoli.
Il titolo I reca le disposizioni tipiche della manovra di assestamento relativamente al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2023 e si compone di quattro articoli.
L'articolo 1 dispone l'applicazione della quota residua dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2022, la cui quota libera era stata determinata in 242.132.676,65 euro ed applicata con il primo provvedimento di assestamento di cui alla legge regionale 25 maggio 2023 n. 7 per 172.400.000 euro. Con la presente legge, è applicata alla competenza 2023 del bilancio di previsione per il triennio 23-25, la quota residua disponibile, pari a 69.732.676,65 euro.
L'articolo 2 aggiorna l'accantonamento obbligatorio al Fondo crediti di dubbia esigibilità che è rideterminato in 5.113.110,53 euro, in decremento rispetto a quanto previsto in sede di bilancio di previsione. Si è ritenuto, pertanto, opportuno ridurre la quota accantonata in previsione di complessivi 180.955,78 euro. L'accantonamento effettivo, così rideterminato, risulta congruo rispetto alla natura e consistenza dei crediti della Regione.
L'articolo 3 prende atto del permanere degli equilibri generali di bilancio, sia in relazione alla gestione di competenza sia in relazione alla gestione di cassa, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 40 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.
L'articolo 4 prende atto dell'avvenuta iscrizione nella competenza 2023 dei fondi derivanti da assegnazioni europee, statali e da spese vincolate o legate ad altre entrate a destinazione vincolata, comprese le quote di cofinanziamento regionale, previsti nel bilancio di previsione per l'anno finanziario 2022 e non impegnati alla chiusura di tale esercizio.
Il titolo II contiene gli interventi di investimento finanziato con l'avanzo di amministrazione; è composto da dieci capi e trentadue articoli. Il capo I è relativo agli interventi di investimento di finanza locale.
Tutti gli articoli sono importanti e saranno oggetto di discussione e approfondimento nel corso della giornata, cercherò di fare un elenco di quelli più rilevanti dal punto di vista degli impegni finanziari.
L'articolo 5 autorizza trasferimenti aggiuntivi per 4 milioni agli enti locali per finanziare spese tecniche e lavori correlati a interventi di edilizia scolastica di competenza degli stessi enti locali. Attraverso lo stanziamento previsto, la Regione prosegue nell'attuazione del programma di verifica di vulnerabilità sismica, nell'adeguamento normativo e messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico di proprietà degli enti locali.
L'articolo 6 amplia l'autorizzazione di spesa per un importo di 2.160.000 euro per il trasferimento all'Azienda regionale per l'edilizia residenziale, al fine di sottoscrivere gli accordi quadro necessari per la realizzazione d'interventi di manutenzione e ristrutturazione su alloggi sfitti, da rendere disponibili per la futura assegnazione agli aventi diritto nelle graduatorie di edilizia residenziale pubblica.
L'articolo 7 autorizza maggiori contributi per 4,5 milioni di euro per la riduzione del rischio idrogeologico, somme che verranno destinate agli enti locali per il finanziamento e realizzazione di diversi interventi.
Per quanto riguarda il Comune di Ayas, per interventi di sistemazione idraulica del torrente Evançon, sul Comune di Fontainemore per il progetto di realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della frana di Theilly e, infine, sul Comune di Brusson per interventi di sistemazione idraulica del torrente Fornolle.
L'articolo 8 dispone un incremento di 4 milioni per la concessione di contributi agli investimenti a favore degli enti locali per interventi straordinari per l'adeguamento, la predisposizione e la riqualificazione di siti di discarica per rifiuti inerti e la realizzazione di aree attrezzate per il deposito temporaneo di rifiuti speciali, di cui all'articolo 12 della legge regionale 1° agosto 2022 n. 18 e coerentemente con le previsioni del Piano regionale dei rifiuti per il quinquennio 22-26, approvato con legge regionale 9 maggio 2022 n. 4.
L'articolo 9 interviene con un contributo di 5,5 milioni di euro per ridurre gli effetti della crisi idrica, che negli ultimi anni sta acquisendo sempre più carattere strutturale, autorizzando un finanziamento al bacino imbrifero montano della Dora Baltea, per la realizzazione di un programma finalizzato alla progettazione e realizzazione d'interventi sulle opere di captazione e di accumulo per aumentare la disponibilità idrica e ridurre le perdite della rete.
L'articolo 13 dispone trasferimenti aggiuntivi per 6,3 milioni di euro a favore dei Comuni valdostani rispetto a quelli già erogati con legge regionale 5 agosto 2021 n. 22, sia in conseguenza del forte incremento dei costi di costruzione, sia dall'opportunità di realizzare ulteriori interventi indifferibili sulle infrastrutture di competenza degli stessi Comuni. La ripartizione tra i Comuni è stata effettuata sulla base della popolazione residente come richiesto dal CELVA e in analogia con quanto disposto in passato.
Il capo II declina gli interventi d'investimento in materia di edilizia scolastica e di istruzione.
L'articolo 14 autorizza ulteriori 2,6 milioni di euro per l'affidamento dei lavori funzionali alla realizzazione d'interventi prioritari di edilizia scolastica su immobili di proprietà regionale, tra cui la realizzazione di una nuova palestra scolastica per le scuole secondarie di secondo grado nel Comune di Aosta.
Il capo IV disciplina gli interventi in investimento nel settore del turismo e dello sport.
All'articolo 19 viene prevista la concessione di un contributo per la realizzazione della Maison de la montagne, che sarà realizzata nei pressi della torre piezometrica, struttura da destinarsi a sede congiunta dell'Associazione valdostana maestri di sci e dell'Unione valdostana guide, in modo da creare un unico polo aggregativo per professionisti, vista anche la futura introduzione della nuova figura professionale degli accompagnatori di media montagna.
Il capo V disciplina gli interventi d'investimento in materia di difesa del suolo ed edilizia abitativa.
L'articolo 21 stanzia risorse per 9,7 milioni mila euro per interventi di cui alla legge regionale 5/2001 finalizzate alla mitigazione, messa in sicurezza dei versanti e sistemazioni idrauliche sui torrenti regionali nel Comune di Cogne, Pollein, Ayas, Bionaz, Valgrisenche e Gressoney-Saint-Jean.
L'articolo 23 dispone un'integrazione per 6,5 milioni di euro delle disponibilità del fondo di rotazione per la concessione di mutui agevolati a favore della prima casa e per il recupero di fabbricati situati nei centri storici, al fine di garantire il finanziamento delle domande che si prevede di ricevere nel corso dell'anno.
Il capo VI reca gli interventi d'investimento in materia di ambiente ed energia.
L'articolo 24 incrementa la dotazione finanziaria per la sistemazione del parco adiacente al Castello di Aymavilles, comprensiva del rifacimento dei percorsi, illuminazioni, impianto di irrigazione, arredi verdi e messa a dimora di nuove essenze arboree.
Il capo VII reca gli interventi d'investimento in materia di viabilità, infrastrutture stradali e immobili di proprietà regionale.
L'articolo 26 autorizza aggiuntiva per 4 milioni e 250 mila euro per la manutenzione straordinaria delle strade regionali per i seguenti interventi sulla rete viaria di competenza dell'Amministrazione regionale dei Comuni di Hône, Valtournenche, Gressan, Doues e Saint-Marcel.
L'articolo 27 stanzia 2,7 milioni di euro per interventi d'investimento su beni di proprietà regionale, tra le quali le necessarie attività di progettazione e verifica della vulnerabilità sismica della biblioteca regionale e della caserma dei Vigili del fuoco di Aosta.
Il capo VIII reca interventi d'investimento nell'ambito della protezione civile.
L'articolo 30 autorizza ulteriori fondi per la concessione di contributi per interventi relativi al superamento dell'emergenza conseguente ad eventi calamitosi accaduti nel corso del 2022, in particolare gli eventi meteorologici avvenuti sul territorio dei Comuni di Pont-Saint-Martin, Perloz, Lillianes, Fontainemore, Bard, Donnas e Hône e tre eventi franosi verificatisi nei Comuni di Gaby, Courmayeur e Oyace.
Il capo IX disciplina gli interventi d'investimento in materia di agricoltura.
Il capo X reca interventi nell'ambito dei servizi istituzionali generali e dei trasporti.
L'articolo 34 autorizza l'acquisizione al patrimonio regionale del Castello di Introd e la spesa per l'esecuzione degli interventi necessari per le prime opere di sistemazione e adeguamento ai fini della sua fruibilità pubblica.
Il titolo III contiene le variazioni che incrementano le entrate regionali e gli interventi che sono finanziati da tali maggiori entrate.
Il capo I disciplina le maggiori entrate.
L'articolo 37 al comma 1 integra la previsione di entrate correnti di natura tributaria per l'annualità 2023 del bilancio di previsione 23-25 per 28 milioni di euro.
La spettanza a titolo di I.V.A. non potrà subire variazioni significative in sede di devoluzione effettiva, viste le modalità di determinazione della stessa, ed è pari a oltre 408 milioni a fronte del relativo stanziamento nel bilancio di previsione iscritto per 380 milioni, sulla base delle informazioni note a settembre 2022.
Il comma 2 dispone l'acquisizione al bilancio delle somme giacenti nel fondo in gestione speciale costituito presso Finaosta S.p.A. per complessivi 47,5 milioni di euro suddivise tra le annualità 2024 e 2025 e per il periodo 2026-2043.
Il capo II riguarda la finanza locale. L'articolo 38 prevede 32,5 milioni di euro per trasferimento straordinario corrente senza vincolo settoriale di destinazione per gli anni dal 2023 al 2025 a favore dei Comuni e delle Unités des Communes Valdôtaines, a copertura dell'incremento delle spese correnti cui devono far fronte gli enti locali in relazione all'attuale congiuntura economica, caratterizzata dall'aumento dell'inflazione dei costi, e da quelle derivanti dall'incremento del costo del personale che costituisce una delle più rilevanti voci di spese gravanti sul bilancio degli enti.
L'articolo 41 autorizza e finanzia con circa 4 milioni di euro i lavori per il completamento della struttura inserita nell'area denominata "Maison Caravex", con lo scopo di rendere la struttura un sito visitabile per la conservazione e valorizzazione delle collezioni regionali del Dipartimento Soprintendenza per i beni e attività culturali.
Il capo VI riguarda la sanità e le politiche sociali.
L'articolo 51 reca disposizioni in merito a interventi in ambito sanitario di parte corrente. Il comma 1 dispone l'incremento della spesa per far fronte al saldo degli oneri di mobilità sanitaria. Il comma 2 prevede l'istituzione di un fondo speciale per il finanziamento di un disegno di legge recante disposizioni organizzative straordinarie urgenti e temporanee per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale, con lo scopo di estendere ad altre categorie di personale, al momento escluse, l'indennità sanitaria temporanea di cui all'articolo 2 della legge regionale 25 ottobre 2022 n. 22, quella che era stata denominata norma attrattività.
Il capo VII reca disposizioni in materia di istruzione.
L'articolo 55 autorizza l'estensione dell'erogazione del contributo per la formazione continua, previsto dall'articolo 16 della legge regionale 3 agosto 2016 n. 18, anche al personale docente supplente con contratto a termine, fino alla conclusione delle attività didattiche o fino al termine dell'anno scolastico di riferimento.
Il capo IX introduce interventi nell'ambito dell'agricoltura.
L'articolo 63 autorizza per un 1,7 milioni di euro la concessione di un aiuto integrativo regionale straordinario alle imprese zootecniche per la gestione delle superfici pascolive d'alpeggio in considerazione del perdurare degli elevati costi di approvvigionamento, nonché delle possibili rimodulazioni degli aiuti che saranno percepiti dalle medesime imprese sulla base della nuova politica agricola comunitaria.
Il capo X reca interventi nell'ambito dei servizi istituzionali generali.
L'articolo 65 autorizza il riconoscimento di un emolumento accessorio una tantum a tutto il personale del comparto regionale, anche di livello dirigenziale, nelle more della definizione dei rinnovi contrattuali di comparto riferiti al triennio economico 2022-2024 e al triennio pregresso 2019-2021.
L'emolumento aggiuntivo è pari all'1,5% dello stipendio base per tredici mensilità e l'impatto sul bilancio regionale per l'Amministrazione è quantificato in euro 1, 5 milioni.
Il titolo IV autorizza le variazioni al bilancio di previsione 2023-2025 tra stanziamenti di spesa afferenti a diversi programmi i cui aumenti e riduzioni si compensano.
Il capo III introduce le variazioni di bilancio.
L'articolo 80 autorizza le variazioni compensative allo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2023-2025.
Il titolo V contiene disposizioni che non comportano oneri aggiuntivi sul bilancio regionale, gli aggiornamenti delle autorizzazioni complessive di spesa e le disposizioni finali.
Il capo I reca disposizioni varie.
L'articolo 83 dispone il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione derivanti da acquisizione di beni e servizi in assenza di un preventivo impegno di spesa, ai sensi dell'articolo 73, comma 1 lettera E del decreto legislativo 118/2011.
Il capo II introduce modificazioni di autorizzazione di spesa.
Gli articoli 87 e 88 dispongono le variazioni allo stato di previsione dell'entrata e della spesa.
L'articolo 89 detta disposizione per la modifica del programma regionale dei lavori pubblici e dei servizi di architettura e ingegneria a seguito delle variazioni autorizzate dalla presente legge.
L'articolo 90 elenca gli allegati al presente disegno di legge.
Infine l'articolo 91 reca la dichiarazione d'urgenza.
La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 17 luglio 2023, ha preso in esame il disegno di legge 109 presentato dalla Giunta regionale in data 28 giugno 2023 concernente: "Secondo provvedimento di assestamento al bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2023, variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 23-25 e ha espresso a maggioranza parere favorevole.
Presidente - Il relatore di minoranza è il consigliere Aggravi che si è prenotato e al quale passo la parola.
Aggravi (LEGA VDA) - Carissimi colleghi, la nota integrativa a questo secondo provvedimento di assestamento del bilancio di previsione della Regione Autonoma riporta alcuni aspetti importanti che, per completezza, voglio riportare quale introduzione alla presente relazione.
Il risultato di amministrazione approvato con il Rendiconto per l'esercizio 2022 ammonta a 474 milioni, di cui 129, o 130 potremmo dire, accantonati, 89 milioni destinati alle coperture di quote vincolate e 242 milioni rappresentanti la quota libera da assegnare alla competenza 2023.
Il 25 maggio scorso, con la legge regionale 7, una prima parte di questa quota libera è stata parzialmente iscritta alla competenza del corrente anno per l'importo di 172 milioni.
Oggi con questo secondo provvedimento viene applicata, invece, la parte ulteriore residuale di 69 milioni circa, ma non soltanto, perché questo disegno di legge al suo interno contiene ulteriori importanti fonti di finanziamento funzionali - almeno nella logica di chi lo ha presentato - a finanziare anche altre spese oltre a quelle tipicamente d'investimento.
Per queste fonti riscontriamo per l'anno 2023 ulteriori 28 milioni derivanti da maggiori entrate nonché per il biennio a seguire, il 2024-2025, complessivi 47 milioni e mezzo derivanti dalle disponibilità di cui al fondo in gestione speciale detenuto presso Finaosta derivanti a loro volta principalmente dai risultati registrati dal gruppo CVA, nonché, infine, ulteriori 3 milioni circa ripartiti sul periodo 2026-2043.
Un intervento nel complesso stanzia, dal 23 al 43, 145 milioni di euro, una cifra senza dubbio importante che viene spalmata in varie voci di spesa e su cui cercherò molto modestamente di condurre una critica (in molti casi, soprattutto) basata sulle evidenze e sulle informazioni fornite o richieste alle competenti controparti politiche in sede di audizione in II Commissione consiliare.
La critica ovviamente spero che sia sempre considerata costruttiva e non a sé stante (lo dico nel senso kantiano del termine).
Credo che tanti di noi in questi anni, anche senza necessariamente aver avuto responsabilità di governo, siano stati interessati e/o sollecitati sulla necessità di dare una degna sede alle professioni di montagna, sto parlando dell'articolo 19, "Contributo per la realizzazione della Maison de la Montagne".
Per la verità va detto che il discorso si è fatto in passato e si può traslare nel presente anche per molte altre importanti realtà associative della nostra Valle; ma, tornando alle professioni di montagna, va altrettanto detto che da qualche tempo vagava nell'aria un'idea che la lettura del disegno di legge in oggetto ha confermato, quasi come se qualcuno avesse detto: "Abbiamo finalmente i soldi".
A parte le battute e quello che abbiamo potuto leggere nell'articolato, qualche elemento in più ci è stato fornito in sede di audizione in II Commissione, in particolare dal Presidente e dall'Assessore coinvolto: un'idea di collocazione, l'area Cogne in prossimità della cosiddetta torre piezometrica. L'ha detto anche il relatore di maggioranza, una certezza: nessuna attività commerciale sarà permessa al suo interno, un futuro quantificato in sessant'anni per i beni immobili (dieci anni per quelli mobili), nel corso dei quali vi sarà l'obbligo a non alienare o cedere a terzi e a non distogliere dalla destinazione prevista i beni finanziati.
Non abbiamo, ad oggi, altri elementi, se non, come dicevo prima, qualche idea di massima per di più di provenienza informale. Certo è che, almeno a parere di chi scrive, forse la Maison de la montagne meriterebbe una sede più consona alla propria vocazione, al di là delle "comodità logistiche" che l'area ipotizzata sembra presentare.
Nulla ci è stato chiesto, null'altro è stato condiviso.
Nell'ultimo anno il futuro della proprietà del Castello d'Introd, parlo dell'articolo 34, è stato oggetto di molte attenzioni da parte della stampa, e non soltanto. Numerose poi sono state le iniziative discusse in quest'aula, più o meno centrate direi, e oggi troviamo in questo disegno di legge qualcosa in più di mere domande o interrogativi.
Troviamo per l'appunto la previsione autorizzatoria all'acquisto del bene, l'importante relativo stanziamento finanziario pari a 4 milioni e 15 mila euro e prospettati 1 milione e185 mila euro per interventi finalizzati alla fruibilità dell'immobile.
Sappiamo forse altro sul punto? Poco, le audizioni, ad esempio, hanno messo in luce come il dossier sia stato seguito in primis dalla Presidenza della Regione e sul punto la Soprintendenza è stata contattata per condurre una valutazione di massima degli interventi da realizzare ai fini della fruibilità del bene.
Va detto, per completezza, che è stata anche coinvolta per quello che riguarda la perizia che è stata chiesta.
Ma c'è dell'altro, a domanda risposta: l'idea, l'autorizzazione all'acquisto di un bene di questo genere, meriterebbe una conseguente ulteriore idea, un piano almeno, per definire le modalità di gestione e utilizzo. Forse un'idea e un piano esistono dietro a un'operazione di quest'importanza, ma il nostro proposito di meglio comprendere si è purtroppo arenato all'informazione per cui chi oggi ha la delega ai beni culturali sostiene che "non sono a oggi all'ordine del giorno delle modalità di gestione definitive del Castello di Introd".
Senza dubbio la comunità di Introd auspica una valorizzazione del suo castello, così come dell'area circostante, ma sinceramente al di là dei ragionamenti e delle simulazioni, ci saremmo aspettati qualcosa di più anche in ragione di una spesa che, nel complesso, gravita intorno ai 5,2 milioni di euro.
L'articolo 38 stanzia, in deroga a quanto disposto dalla famigerata legge regionale 48/95, un trasferimento straordinario corrente, senza vincolo settoriale di destinazione, sul terreno di programmazione a favore degli Enti locali (Comuni e Unités des Communes), a copertura dell'incremento delle spese correnti a cui questi devono far fronte in relazione all'aumento dell'inflazione e in conseguenza dei costi generali, in particolare quelli relativi al proprio personale. In sintesi 32 milioni e mezzo senza alcun vincolo di destinazione. Una cifra molto importante spalmata nel triennio 23-25: 7 milioni e mezzo sul 2023 e 12,5 milioni di euro per altri due anni, il 24 e il 25.
Non voglio certo, almeno nell'odierna sede, ragionare sul fatto che per quanto attiene al biennio 24-25, le risorse utilizzate siano quelle di provenienza della gestione speciale, quindi principalmente dai risultati del gruppo CVA, ma soltanto perché gli "utilizzi" fatti nel tempo di questi risultati meriterebbero un maggior grado di approfondimento e valutazione.
Vero è, altresì, che i nostri enti locali, più di ogni altro livello di governo del territorio, stanno maggiormente soffrendo non soltanto gli effetti nefasti dell'inflazione, al cui interno possiamo tranquillamente ricomprendere anche i maggiori costi energetici, bensì anche il peso di altri costi, in primis quelli relativi al personale.
Queste sono considerazioni scontate e banali, quelle che faccio, ma dal peso bilancistico molto importante.
Il problema è molto più ampio della semplice caccia alle risorse, ovviamente priva di vincoli di destinazione, e tocca, tra l'altro, valutazioni anche politiche.
Sinceramente mi chiedo che senso abbia avuto oggi definire uno stanziamento di questo genere tenuto conto del fatto che quelle spese, quei maggiori costi, si manifesteranno sul prossimo biennio. Vogliamo fare un discorso a parte per l'anno in corso? Giustamente lo si faccia, ma necessariamente a consuntivo.
Perché non si è scelto di spostare, come giusto che sia, il momentum di questa scelta nella sede del prossimo bilancio di previsione con un orizzonte, tra l'altro, che avrebbe considerato anche un'ulteriore annualità? Certo, siamo più o meno tutti concentrati sul 2025 per più motivi o forse per uno in particolare, ma così il problema non si risolve.
Questa scelta, ma a parere soltanto di chi scrive, temo che ci spieghi meglio di tante parole come la volontà vera di mettere mano al sistema degli enti locali, oltre che a quello dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale, sia poca, o meglio, di consistenza molto fine. Magari è un'impressione e verrò smentito.
La spesa non si governa né con tagli indiscriminati né con stanziamenti redistributivi.
La logica sottostante sembra essere la stessa: si stanzi e poi si vedrà! Il tutto con importanti avanzi di bilancio - su questo è bene fare autocritica anche rispetto a palazzo e relativi gangli - che sicuramente vengono poi utilizzati per gli investimenti ma che evidenziano come ci sia necessariamente o una mancanza di efficace programmazione oppure impossibilità di sostenere fattivamente i processi di spesa e, di conseguenza, un certo modello di organizzazione dei servizi e delle strutture.
Aggiungo, perché quando ho redatto la relazione non ne ero ancora a conoscenza, un emendamento che ci è stato poi mandato dalla Presidenza, che va a modificare l'articolo 38 e in particolare destina una quota, il 16%, sulle annualità 23-24 in favore del Comune di Aosta e definisce le modalità di riparto.
Sicuramente ci siamo risparmiati un'audizione che non prevedeva ancora questo. Quello del Consorzio permanente degli Enti locali però... non è la prima volta che poi all'atto della discussione della variazione arriva un emendamento che cambia le modalità di distribuzione. Questo lo dico non come critica, ma come fatto: forse dal punto di vista della programmazione o delle scelte qualcosa in più bisogna fare e magari, anche da parte di chi fa richiesta all'ultimo momento, (non sto parlando della Regione, sto parlando di al di fuori di qua) forse dovrebbe sostanziare meglio, al di là di parcheggiare bene la propria auto.
Su Maison Caravex, parlo dell'articolo 41, una semplice battuta: che sia la volta buona! Davvero misterioso fu il sentimento - come chiamarlo altrimenti - che portò l'Amministrazione regionale di quel tempo ad appropriarsi di un luogo in cui sicuramente si sarebbe potuto ben ambientare un videogioco in MS DOS, per chi è un po' nerd come il sottoscritto. Chissà se questo finanziamento metterà la parola "Fine" a una storia che ha portato la Valle d'Aosta nel novero delle opere incompiute d'Italia.
Passo agli articoli 45 e 78: tra le spese correnti finanziate da questo provvedimento troviamo anche due trasferimenti straordinari, potremmo dire, a favore delle fondazioni "Film Commission" e "Grand Paradis".
Da un lato il "ripristino" del consueto trend di finanziamento annuo, dall'altro la necessità di far fronte all'aumento dei costi e delle nuove iniziative.
Chissà che nel secondo caso non sia il preludio di un futuro incastellamento...
Mi si consenta di richiamare l'attenzione dell'Aula sul tema della mobilità sanitaria.
Passo all'articolo 51, il cui comma 1 prevede uno stanziamento destinato a far fronte al saldo degli oneri della mobilità sanitaria.
Sul punto, nel corso del dibattito in Consiglio Valle sul Piano sanitario e benessere sociale, il mio gruppo consiliare aveva presentato uno specifico ordine del giorno finalizzato ad approfondire il tema, in particolare la composizione e i costi, anche indiretti, della mobilità sanitaria.
La chiusura che questa maggioranza di governo mise in atto, non consentì di andare oltre, e dico purtroppo.
Tuttavia mi auguro che prima o poi il tema possa essere finalmente trattato e ben valutato dalla politica, così come anche da chi governa gli indirizzi del nostro servizio sanitario e a tal riguardo rinnovo l'auspicio a chi oggi ha l'onere di guidare la V Commissione consiliare. Lo dico anche perché nel Piano sanitario c'è un passaggio che io ritengo molto importante e anche giusto - lo dissi già l'epoca - che riferisce appunto che una corretta valutazione della mobilità sanitaria potrebbe anche permetterci di fare delle valutazioni pro futuro dell'organizzazione del servizio sanitario regionale.
Tra gli emendamenti che sono stati presentati dalla Presidenza della Regione, troviamo la proposta d'inserimento nel testo di un articolo volto a disciplinare la possibilità per le imprese che hanno in essere un mutuo agevolato (ai sensi delle rispettive leggi regionali) di rinegoziarne la durata residua fino a un massimo di cinque anni con contestuale incremento del tasso d'interesse e modifica delle altre condizioni contrattuali, anche al fine di azzerarne l'eventuale aiuto quantificato ai sensi della legislazione così detta "de minimis", sto parlando della proposta d'inserimento dell'articolo 90bis.
Sicuramente l'intervento potrà aiutare alcune realtà a far fronte alle necessità di liquidità di brevissimo termine, vi è anche scritto giustamente nella relazione, ma sul tema credo si debba fare di più, a partire da una valutazione complessiva sullo stato del credito in Valle d'Aosta anche e soprattutto al fine di comprendere quale sia l'attuale consistenza del portafoglio crediti dei mutui erogati a valere sulle leggi regionali di settore; questo anche per capire effetti e conseguenze delle misure anticrisi già messe in campo nel corso della pandemia.
È ovvio che su questo tema non abbiamo tutte le leve, perché altrimenti non saremmo una Regione Autonoma ma uno Stato indipendente, anche al di fuori dell'area euro, però va detto, almeno per chi viene da questa scuola di pensiero, che il problema grosso dell'inflazione oggi sia derivato da un problema soprattutto della quantità monetaria che è stata immessa nel periodo della pandemia. Però, almeno per le misure messe in campo dalla Regione, e soprattutto per la parte di mutui agevolati, credo che possa essere utile fare una valutazione complessiva che non tenga soltanto conto della nostra finanziaria regionale ma, in generale, della situazione del ceto bancario; ma su questo punto abbiamo presentato e presenteremo un ordine del giorno, quindi potremmo discuterne in maniera più approfondita.
Sicuramente, al di là di tutto, i prossimi dodici mesi non saranno semplici, soprattutto per le realtà più piccole meno patrimonializzate, quelle che non hanno strutture organizzative o strumenti che gli consentano di gestire su base quotidiana la propria posizione finanziaria e su cui gli aumenti dei tassi e la volatilità di questi si abbattono con maggior peso. È vero che spesso si dice - e sulla stampa si trovano anche articoli in tal senso - che i mutui a tasso variabile oggi ci fanno pagare quello che si è risparmiato precedentemente.
Sicuramente questo è vero, ma va anche detto che le realtà più piccole, meno strutturate - e soprattutto quelle di cui il settore economico della nostra Regione è principalmente composto - non hanno delle strutture di gestione, chiamiamola così, finanziaria, che consentano all'imprenditore di tenere sotto controllo una variabile non da poco della propria situazione aziendale e che oggi paga di più di altri.
Un provvedimento d'importante magnitudo finanziaria come questo contiene anche altri contenuti degni di nota, tra cui investimenti nell'ambito dell'edilizia scolastica, della prevenzione dei rischi idrogeologici e della valorizzazione del patrimonio regionale. Tutti interventi più che condivisibili a parità di conoscenza e informazioni, ovviamente parità che difficilmente può esserci tra maggioranza e minoranza, ma, come è già capitato e come abbiamo anche preannunciato in sede di voto di astensione in Commissione, ovviamente su alcuni provvedimenti ci pronunceremo diversamente rispetto all'astensione, proprio perché penso possano essere condivisi da più parti, al di là della logica "maggioranza e minoranza".
Di fondo resta un interrogativo, un problema che non si può risolvere con semplici e costosi stanziamenti. Questo secondo provvedimento permette di utilizzare nel complesso un importante risultato di amministrazione, uno dei tanti, come ho già avuto modo di dire in altre relazioni, interventi consiliari. Così come ho cercato di argomentare sul passaggio della finanza locale - e spero di non essere stato frainteso sul punto - questa Regione (e parlo di tutto l'apparato pubblico) avrebbe soprattutto bisogno di riforme, volte da un lato a mettere al passo con i tempi e le tecnologie la propria organizzazione, dall'altro a rendere più efficienti i processi di spesa pubblica, e parlo di ogni livello di governo.
Scelte che necessitano, prima di tutto, di un'importante dose di coraggio politico, nonché piena libertà di azione da vincoli più o meno esterni. Questo è quanto.
Presidente - Con le due relazioni, possiamo aprire la discussione generale sul disegno di legge 109. La discussione generale è aperta. Chi volesse intervenire è pregato di prenotarsi. Sono stati trasmessi degli ordini del giorno depositati e per occupare il tempo, vi dico che è stato trasmesso anche il parere finanziario relativo agli emendamenti della Lega. Però adesso, se non vi sono prenotazioni, chiudo la discussione generale. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Questo secondo assestamento, come diceva il consigliere Aggravi, prevede l'assegnazione di 145 milioni di euro, di cui 70 provenienti dall'avanzo di Amministrazione, non utilizzati nel primo assestamento, 28 derivanti da maggiori introiti per l'I.V.A. e 47 dagli utili di CVA, una cifra quindi importante che va ad aggiungersi al primo assestamento che, ricordiamo, prevedeva principalmente cinque interventi: l'incremento di 60 milioni per l'Ospedale megalitico; il rifinanziamento del bonus entreprises per poter saldare un anno dopo le aziende che avevano fatto investimenti e che, per inciso, ad oggi non hanno ancora ricevuto quei soldi; l'integrazione di 35 milioni delle disponibilità del fondo di rotazione per mutui agevolati a favore delle famiglie per la prima casa e per il recupero di fabbricati in centri storici e 13,5 milioni di euro per gli impianti a fune nonostante i grandi proclami sulla meravigliosa stagione passata.
Ora, con questo secondo assestamento, ci si sarebbe aspettati di vedere interventi a sostegno delle persone e delle imprese in difficoltà, e invece in 91 articoli poco o nulla andrà a loro; tanti piccoli interventi tampone che dimostrano ancora una volta una mancanza di visione e programmazione e soprattutto non intervengono sulle vere priorità ed emergenze di cui hanno bisogno i Valdostani.
Questa volta non funziona la cantilena che i soldi dovevano essere utilizzati per le sole spese d'investimento, perché i 47 milioni relativi agli utili di CVA potevano e dovevano essere utilizzati proprio per dare una risposta all'emergenza sociale a cui stiamo assistendo. Tra sfratti, chiusura di aziende e aumento di povertà, non è concepibile non intervenire in modo forte su questi settori.
Non si è nemmeno voluto riproporre una misura minima, come quella del bonus social, in un momento in cui le spese e l'inflazione hanno pesantemente influito.
In questi giorni lo Stato sta distribuendo le carte solidali per i nuclei familiari con Isee non superiore a 15 mila euro annui. Solo ad Aosta, in base a quanto comunicato dall'INPS, saranno 366 famiglie. Ci poniamo qualche domanda?
Ancora una volta, come minoranza, in modo costruttivo, abbiamo accettato di concentrare tutte le audizioni in due giorni e di non chiederne altre per poter portare l'assestamento in quest'ultimo Consiglio, ma dall'altra parte abbiamo riscontrato il solito atteggiamento di chiusura che nega il confronto e non fornisce nemmeno tutta la documentazione richiesta in Commissione.
Articoli quindi che forse avremmo potuto votare, ma, non comprendendo cosa vanno effettivamente a finanziare, non li voteremo.
In linea generale comunque il nostro giudizio su quest'assestamento è fortemente critico, visto che non interviene proprio sulle vere emergenze della nostra regione. Il tesoretto viene spacchettato per cercare di accontentare tutti, ma non risolve le criticità di nessuno e non è nemmeno chiaro il vero utilizzo.
Cercherò quindi di concentrarmi su alcuni aspetti poco chiari o che non condividiamo come gruppo. Si danno trasferimenti straordinari a fondazioni e ad associazioni già ampiamente finanziate, giustificandoli con nuove iniziative che evidentemente nessuno aveva previsto con la solita urgenza e con la solita poca programmazione.
Si prevede la costruzione ex novo di una sede, la Maison de la montagne, per guide alpine e maestri di sci, una sede richiesta con nota congiunta l'8 maggio 2023 e che trova copertura di 3 milioni di euro già nell'assestamento scaricato il 28 giugno.
La motivazione principale esplicitata nella lettera di richiesta di contributo è legata alla necessità di un luogo formativo per circa cento persone e per questo sono già state avviate, in accordo con Vallée d'Aoste Structure e con le strutture dell'Assessorato al turismo, anche interlocuzioni con il Comune di Aosta relativamente alla verifica per quel che riguarda il piano regolatore sulle destinazioni d'uso dell'area individuata direttamente dai due enti - quindi da guide e da maestri di sci - nella zona della piezometrica, che risulta essere compatibile; una struttura nuova di un solo piano, con una superficie intorno ai 1.000 metri quadrati e una zona esterna di circa 1.500 metri, che saranno destinati in parte ai parcheggi, questo ci è stato detto.
Siamo certi che non vi siano luoghi dove poter accogliere la formazione di cento persone? Nulla ci è stato poi detto rispetto alla gestione e al destino anche delle attuali sedi sparse sul territorio. Riconosciamo comunque una certa celerità in questa decisione, che praticamente prevede già quasi uno studio di fattibilità a fronte di una richiesta fatta due mesi fa.
Evidentemente, a differenza di altre associazioni che si occupano dello studio delle montagne e della difesa del loro ambiente naturale e a cui vengono gentilmente concessi poco meno di 80 mila euro per interventi su rifugi alpini e bivacco, facendo pesare anche il loro non allineamento, queste professioni riescono a muovere le montagne. Buon per loro.
Si stanziano risorse poi per una palestra lontana da tutte le scuole della città che, ancora una volta, sarà raggiungibile solo attraverso pullman, con costi elevati di cui abbiamo parlato nella scorsa adunanza del Consiglio e con perdita di ore di lezione.
Ancora investimenti su Università, area megalitica, aeroporto, e altre strutture ampiamente foraggiate di cui parliamo da tempo e per cui non conosciamo gli sviluppi e il futuro.
Altri milioni alla società d'impianti a fune, perché quella parola "Soccorso" invece poi abbiamo scoperto essere solo legata alla legge; ma i finanziamenti andranno agli impianti a fune, quindi alla battitura delle piste, e questo sempre a fronte di già grandi risorse date nel primo assestamento e di grandi ricavi, come ci è stato detto dagli impianti a fune.
Positive le risorse assegnate agli enti locali attraverso un trasferimento straordinario senza vincoli di 7 milioni e mezzo nel 2023 e 12 per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
In questi ultimi anni, pandemia, crisi in Ucraina, conseguente aumento dell'inflazione e altri elementi hanno comportato per i Comuni sicuramente maggiori costi generali, in particolare per il personale e per l'erogazione dei servizi: si pensi, ad esempio, all'erogazione della refezione, ai trasporti, alla pulizia e ai servizi di sostegno ai cittadini.
Ritengo però che un trasferimento straordinario sia solo un rimandare un problema e una situazione che è da affrontare in maniera strutturale, ovvero la riforma dell'organizzazione degli enti locali e del sistema di attribuzione delle risorse finanziarie necessarie.
Sono quindi necessari dei ragionamenti che abbiamo iniziato nel tavolo condotto dall'ex Presidente Lavevaz anche in materia di risorse: da un lato sul sistema dei trasferimenti, dall'altro, ad esempio, affrontando la questione del contributo alla finanza pubblica sostenuta dai Comuni - peraltro derivanti da entrate di loro competenza, quale l'IMU che potrebbe essere lasciata, almeno parzialmente, nella disponibilità degli enti, fornendo quindi una risposta strutturale, sicuramente più efficace di un trasferimento straordinario dato a luglio.
L'articolo 5 del disegno di legge. assegna poi agli Enti locali trasferimenti per 4 milioni, destinati al finanziamento di spese tecniche e lavori correlati all'edilizia scolastica.
Sicuramente l'istruzione dei nostri ragazzi deve essere un aspetto prioritario dell'Amministrazione regionale e altrettanto sicuramente l'adeguamento e la messa in sicurezza degli edifici scolastici e degli Enti locali richiederebbe un investimento ben più importante se vogliamo garantire e continuare a garantire strutture efficienti e sicure.
Voglio infine soffermarmi sulle risorse volte a ridurre le criticità di approvvigionamento potabile derivanti dalla crisi idrica, finanziando i Comuni per la progettazione e realizzazione di interventi di captazione, anche provvisoria, di manutenzione straordinaria, potenziamento e ristrutturazione delle opere di captazione e di accumulo di risorse idriche da destinare al consumo umano e di riduzione di perdite della rete.
La crisi idrica e la riorganizzazione del servizio idrico rappresentano una priorità dei nostri giorni per vari motivi, tra cui i cambiamenti climatici, che i Comuni oggi, ma ancor più (incomprensibile) e la società affidataria del servizio domani dovranno affrontare.
In quest'ottica forse sarebbe stata auspicabile una scelta di priorità politica ancora più netta, convogliando maggiori risorse su quell'obiettivo, quali ad esempio i 6 milioni e 300 mila euro destinati a incrementare i contributi per opere minori di pubblica utilità che spesso sentiamo dire verranno utilizzati in asfalti.
Accolgo favorevolmente i fondi per investimenti: è però necessario ragionare, come già detto, a una riorganizzazione complessiva del sistema sia in termini di risorse finanziarie sia in termini di strutture organizzative degli Enti locali, al fine di porre gli stessi nelle condizioni di realizzare con efficienza ed efficacia gli investimenti necessari a gestire i servizi di competenza.
Oggi, infatti, forse più che di carenza di risorse finanziarie, gli Enti soffrono di carenza di risorse umane e di fenomeni di turnover e mobilità di personale verso la Regione, che incidono negativamente sulla professionalizzazione e l'efficienza delle realtà degli enti locali.
Infine, un'ultima considerazione che riprende già quanto detto con riferimento alle linee caratterizzanti dell'assestamento, anche con riferimento agli interventi degli enti locali: importanti risorse ma praticamente nulle quelle volte a rendere più incisivi gli interventi a favore delle persone in difficoltà, da parte degli enti stessi, che potrebbero sicuramente garantire una maggiore efficacia, per gli enti più vicini ai cittadini.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Si è prenotato il consigliere Marquis a cui passo la parola.
Marquis (FI) - Ho ascoltato con attenzione le relazioni di maggioranza e di opposizione che hanno introdotto questo secondo assestamento che è oggetto di discussione in aula oggi. Sicuramente posso ringraziare il collega di opposizione per la sua illustrazione, perché ha fatto delle considerazioni politiche e ci ha fatto capire anche a quanto ammonti l'assestamento, perché dalla relazione di maggioranza non sarebbe stato possibile avere questo quadro d'insieme se non per delle somme che avremmo dovuto fare in aula a seguito della relazione tecnica che è stata fatta.
Riteniamo che sia un importante quantitativo di risorse, robusto, che viene spalmato - come è stato detto bene sulla relazione - in diverse iniziative; ma credo che su quest'iniziativa sia da fare un ragionamento anche di carattere politico, non solo tecnico. Siamo al secondo assestamento, il primo di 172 milioni e questo di 145, significa che circa in un mesetto sono stati fatti due assestamenti per circa 317 milioni di euro. Sicuramente degli importi molto significativi, che vengono messi in distribuzione negli ultimi mesi dell'anno, perché di quello che si approverà oggi credo che se ne parlerà a settembre a livello poi di organizzazione e di messa in pratica sotto il profilo amministrativo, e questo - a mio avviso - riveste già un primo problema di carattere di tipo generale, perché si va avanti con una programmazione che fa il bilancio alla fine dell'anno, non si ha una visione complessiva perché aumentano di anno in anno gli avanzi di amministrazione e le somme che sono a disposizione, che vengono messe in circolo nella seconda parte dell'anno. Ci saranno delle ulteriori variazioni di bilancio. Tutto questo sta sostanzialmente inchiodando la macchina sotto il profilo amministrativo.
Credo che - come è stato evidenziato en passant nella relazione - ci vorrebbero delle riforme molto più incisive per poter gestire queste risorse; ma gestirle come un atto di programmazione iniziale avendo una panoramica chiara all'inizio dell'anno, perché oggi assegniamo un sacco di risorse, tantissime, che vengono messe a disposizione per la manutenzione del territorio, per la valorizzazione dei propri beni, ma sono tutte risorse che riferiscono al comparto pubblico.
La Valle d'Aosta è fatta di comparto pubblico e di comparto privato.
A nostro avviso la nostra visione porta a tenere in maggiore conto la valorizzazione del tessuto produttivo valdostano che qui non viene considerato, perché gli interventi di manutenzione sono importanti perché bisogna mantenere il territorio. È un territorio vasto, se ne potrebbero individuare anche tanti altri rispetto a quelli che sono stati evidenziati e presi in considerazione in quest'assestamento, però, alla fine, bisogna individuare delle priorità. Per noi la priorità è far crescere la Valle d'Aosta.
Quest'assestamento non farà crescere la Valle d'Aosta, ovvero non interromperà il declino della Valle d'Aosta che abbiamo avuto modo di rappresentare negli ultimi Consigli in iniziative che abbiamo presentato. Si dice che negli ultimi dieci anni la Valle d'Aosta sia la regione italiana che è cresciuta meno, siamo gli ultimi in classifica.
Con quest'approccio si continuerà su quella strada, non c'è la possibilità di fare del fatturato per le imprese, per far crescere la nostra economia da queste iniziative che sono comprese in quest'assestamento, non ce n'è una a favore delle imprese, non ce n'è una a favore delle famiglie. Va bene trasferire agli enti locali, ma ricordiamoci anche una cosa: trasferire dei soldi al mese di settembre agli enti locali è una presa in giro, perché gli enti locali li manderanno tutti in avanzo di amministrazione: non avranno la capacità di mettere sul territorio queste risorse che noi oggi diamo loro sul 2023. Va bene il 2024 e il 2025, per quelle che sono sul triennale si organizzeranno per metterle in circolo.
La prima critica che facciamo è che se ci sono degli avanzi di amministrazione così significativi, due sono le possibilità: 1) che non siamo in grado di spendere, 2) che abbiamo troppi soldi rispetto a quelli che servono, perché se una famiglia avanza risorse vuol dire che ne ha di più di quelle di cui necessita per vivere durante l'anno.
Ma attenzione, i proventi della pubblica amministrazione sono forniti dai cittadini valdostani, quindi cosa significa questo? Forse bisogna cercare di mettere meno le mani nelle tasche della gente e cercare di fare delle azioni che siano diverse.
Al posto di prelevare e distribuire a fatica, proviamo a lasciare qualche risorsa in più nelle tasche della gente, di chi fa impresa, di chi è una famiglia, per poterle mettere a disposizione del ciclo produttivo, per creare benessere. Perché qui ci vantiamo o abbiamo sentito dei comunicati negli scorsi giorni che assumiamo 100,200, 300 persone nel triennio, ma sono tutte persone sottratte alla libera iniziativa, al mercato del comparto privato, sono tutte persone a cui non si dà la possibilità d'intraprendere.
Bertschy, interviene dopo Presidente, se consente, dia la possibilità all'Aula di lavorare. Guardi che il problema della Valle d'Aosta, non è un problema banalizzabile, non siamo qui a ridere e a scherzare, perché capisco che i musicisti stiano tranquilli, possono star bene al loro posto, ma guardate che la gente non vive di sogni, vive di realtà, vive di lavoro, vive di difficoltà.
La collega Guichardaz prima vi ha detto che c'è gente che ha delle difficoltà. C'è la povertà sul territorio, non c'è una misura sulla povertà prevista in quest'assestamento, è un tema completamente trascurato. É un assestamento sul quale, come le ho detto prima, possiamo condividere delle iniziative di manutenzione del territorio, siamo qui a discutere però se erano delle priorità, perché le priorità per noi sono altre, sono quelle di creare economia, perché i dati, quelli che leggiamo sulle comunicazioni Istat, ci dicono questo. Voi potete dire tutto quello che volete, raccontare le vostre storie, le vostre narrazioni alla Valle d'Aosta, ma la Valle d'Aosta sta scivolando indietro, questo è incontrovertibile, sono i numeri che lo dicono, non lo diciamo noi, è la regione italiana che è cresciuta meno.
Ci dispiace se non si vuole analizzare questo problema in modo serio, noi ci proviamo a sollecitarvi. L'abbiamo fatto in tutte le maniere, prendiamo atto degli approcci, le attitudini e gli atteggiamenti.
Ognuno può esprimere le proprie considerazioni sotto il profilo politico, possono essere condivisibili o meno. Noi diciamo che la Valle d'Aosta ha bisogno di altro, ha bisogno, laddove è possibile, d'intervenire sul sistema fiscale valdostano, perché non tutto dipende dallo Stato. Abbiamo anche la possibilità di andare incontro alle imprese di più rispetto a quello che è stato fatto, abbiamo una norma di attuazione che ce lo consente, abbiamo la possibilità d'intervenire sull'IMU facendo dei ragionamenti con i Comuni per mettere le famiglie nella condizione di avere delle spese inferiori sulla gestione del proprio patrimonio; ci sono tante considerazioni che si possono fare, però vediamo che l'approccio è completamente diverso a livello filosofico.
Quanto alle singole iniziative, come le ho detto, quello che è legato alla manutenzione del territorio lo riteniamo positivo. C'è qualche contributo a favore dell'agricoltura - questa è un'emergenza e viene riconosciuta - ci sono degli interventi sul patrimonio culturale, che è importante per valorizzare l'attrattività turistica della nostra regione, ci sono delle iniziative a favore dei mutui prima casa, l'alimentazione del fondo di rotazione per poter mettere in circolo dei contributi; queste sono iniziative che consideriamo.
Ci sono dei temi che andranno esplorati. È stato evidenziato nella relazione di minoranza che è positivo il fatto che s'intervenga sul sistema del credito a favore delle imprese, ma sarebbe forse anche il caso di aprire un focus di ordine sistematico su quest'argomento per avere chiaro qual è la situazione di tutti i fondi di rotazione e qual è l'indebitamento, in quale misura, in quali tempi di ritorno, se ci sono delle difficoltà. È un discorso complesso e al momento non abbiamo gli elementi per fare delle valutazioni sistemiche e di carattere generalizzato.
Per quanto ci concerne, ci saranno sicuramente degli articoli sui quali esprimeremo il nostro voto favorevole, però vogliamo rimarcare questo discorso: secondo noi manca una visione, manca un approccio a livello di sistema, e soprattutto si tiene conto solo di metà della mela, la parte del comparto pubblico. Il comparto produttivo, il comparto privato è veramente ai minimi termini considerato in quest'assestamento: non ci sono delle grosse risorse messe a disposizione su 145 milioni di euro.
Presidente - Qualcun altro in discussione generale? Se non vi sono altre richieste... Consigliere Lucianaz, a lei la parola.
Lucianaz (LEGA VDA) - Quindici minuti non saranno sufficienti a leggere, semmai avrò modo, continuerò più avanti. Mi limiterò a considerazioni sicuramente critiche, come è logico e responsabile aspettarsi da un Consigliere di opposizione che analizza questa distribuzione di denaro. Io la definirei una helicopter money fabric; tanti provvedimenti, mi limito a dieci contestazioni pescate qua e là in questo mare magnum di fantasiose anche elargizioni.
Ho compilato la mia hit parade, al n. 10 partiamo con la sensibilità eco insostenibile: abbiamo 100 mila euro di spesa per l'anno 2023 a favore dello sviluppo della mobilità sostenibile, destinando al finanziamento delle spese per contratti di servizio di car sharing integrabile stazioni sperimentali di mobilità condivisa, i soliti vacui e incessanti bombardamenti di messaggi apocalittici, autoflagellazioni corporali, perché i ghiacciai si stanno sciogliendo. Certe volte mi chiedo da dove venite: i vostri insostenibili sillogismi, dai virus che verranno sconfitti dal caldo ma che l'anno successivo è stato il caldo a provocarli. Insomma, siete inascoltabili, una montatura asfissiante per avere ad Aosta, come vi dicevo, un servizio di car sharing effettuato con cinque Panda diesel già vecchiotte, trovate nella cintura di Torino, magari pagate anche poco, per carità, ma alla faccia della mobilità sostenibile, del vostro green development e dell'ecosostenibilità di facciata.
Degli altri 40 mila euro su quest'articolo, allegato B1, per riduzione di inquinamento non ho capito bene cosa sia il programma 9008.
Di questi mostruosi 145 milioni di euro distribuiti, al n. 9 metterei trasferimenti correnti per associazioni e manifestazioni di carattere sociale. Abbiamo 70 mila euro da destinare giustamente al 25esimo raduno degli Alpini, per il centenario il primo raggruppamento, a titolo di concessione appunto per attività ricreative, culturali e sociali.
Mi chiedo se è il caso di utilizzare l'assestamento di bilancio per questa festa e cosa diranno mai i fanti, i parà o i carristi gloriosi di questo sostegno finanziario, avranno diritto anche loro per il loro anniversario a un emolumento del genere?
Quindi io prego tutte le associazioni che vanno a chiedere al Presidente Testolin un aiuto per i loro anniversari, di farsi avanti al momento buono.
Al n. 8 abbiamo l'articolo 61: non può mancare la teca climatizzata per l'esposizione di un esemplare di marmotta mummificata di pregio eccezionale, ritrovato sul ghiacciaio del Lyskamm, 60.500 euro che non possono mancare in questa hit parade.
Al punto 7, l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, il disegno di legge prevede 70 mila euro per una maggiore spesa del 2023, 50 mila euro per il 2024, 50 mila euro per il 2025: totale 170 mila euro per servizi di pulizia in occasione della riapertura del sito e una generica valorizzazione dell'area. Mi chiedo se sarà messa semmai un'insegna per indicare che c'è un'area megalitica così importante.
Chiedo al presidente Bertin, così sensibile a quest'argomento, se non ha nulla da dire, ma penso di no, visto che da quando è Presidente del Consiglio su quest'argomento non si esprime più.
Al punto 6, 400 mila euro per la piscina di Pré-Saint-Didier, denaro che i Valdostani vedono tutti gli anni uscire, questa volta è per migliorie architettoniche, energetiche, strutturali.
Al punto 5, perché no, un contributo di 15 mila euro a CELVA, per pagare le bollette del servizio di canile a causa del rimborso del "Caro luce".
Io mi chiedo se questa stampante costi così cara da consumare tutta questa energia, comunque stampa le fatture, e tra l'altro il servizio del canile ha già un altro contributo all'articolo 38 come vedo.
Andiamo avanti, articolo 4: 1 milione e 700 mila euro da destinare, con delibera regionale, naturalmente ai pascoli di alpeggio; giustamente, peccato che il Governo regionale non tenga conto del fatto che anche i rifugi di montagna hanno avuto un impatto economico inaudito, dovuto al perdurare degli effetti della crisi russo-ucraina, come scritto nell'articolo 63, dovuto appunto al perdurare della crisi, ai maggiori costi di energia, e alla ridotta disponibilità di materie prime, eccetera eccetera.
Così come anche le imprese commerciali hanno avuto i loro aumenti, crediatelo: i bar, i ristoranti, i professionisti, tutti quanti avrebbero bisogno di un congruo aiuto e di un sostegno economico. Peccato che il Governo Testolin di loro si dimentichi, come spesso avviene.
Giustamente parliamo di innovazioni, di digitalizzazione, di attrazione di nuove imprese, ma forse spesso questo Governo si dimentica delle imprese che sono già esistenti sul territorio che fanno fatica ad andare avanti, che tutte le mattine devono tirar su la serranda con i costi che sono continuamente aumentati.
Giustamente siamo sensibili ai Comuni, alle Unités, agli Enti locali, molta poca attenzione ai Valdostani che ogni mattina devono aprire la loro attività, e mi dispiace veramente.
Arriviamo alle tre posizioni più importanti della mia classifica, modestamente mi permetto, 2 milioni e 20 mila euro per sostituire i serramenti alla sede dell'Assessorato opere pubbliche. In Commissione abbiamo avuto modo di chiedere delucidazioni, ci è stato detto che questa è la cifra - saranno aumentati sicuramente i materiali - e quindi all'articolo 27 ci troviamo con stupore questa spesa, che io ho definito una spesa da "Gabibbo" o da Corte dei conti, non riesco a capire: oltre 2 milioni per sostituire dei serramenti, quando ho fatto un veloce calcolo sulla stima sommaria del progetto di fattibilità della Manzetti: per oltre 380 metri quadrati di serramenti esterni è prevista una spesa di 311 mila euro, più altre spese, tra le quali anche l'Iva eccetera. Siamo abbondantemente sotto il milione di euro. Mi chiedo che genere di serramenti siano. Abbiamo anche detto che forse si riferisce a una domotica, a una nuova versione, non si capisce bene, comunque certo una spesa impressionante e merita di essere citata in questa classifica.
Passiamo al n. 2: 3 milioni di euro per il contributo regionale per la costruzione di una sede per maestri di sci, congiuntamente alle guide di montagna.
Dei veri specialisti della montagna, gente che non ha sicuramente problemi a far le scale, per intenderci, però la sede prevede un edificio con un solo piano, quindi giustamente deve essere a piano terreno, ma certamente non la cantina e neppure fondamenta molto profonde, perché sappiamo benissimo che questa zona è infestata di residui di lavorazione di 100 anni di produzione dell'impianto siderurgico della Cogne, quindi meglio stare sospesi. Non basta, siamo anche vicini al traffico del viadotto autostradale e dall'altro lato a pochi metri dai trasformatori della centrale della Cogne.
Io direi il posto più infelice di Aosta, la Plaine di Aosta, per creare una Maison de la montagne. Le eccellenze della montagna che si devono rifugiare nel posto più brutto, più inquinato d'Aosta. Ma siete così convinti di aver trovato la destinazione giusta?
Certo che la giustificazione dell'assessore Grosjacques in Commissione è stata quella di avere a disposizione anche un comodo e capiente parcheggio.
Bravi, allora continuate a opporvi quando qui, dall'opposizione, si chiede più attenzione ai parcheggi, più attenzione alla circolazione, più attenzione nella città di Aosta alle criticità, e giustamente continuate a dire: "Non vogliamo le auto ad Aosta, non vogliamo fare altri parcheggi", infatti lo dimostra il fatto che demolirete il Manzetti senza prevedere neppure uno stallo. Stessa cosa per il Saint-Bénin. Verrà rifatto il Saint-Bénin, quanti posti auto sono assicurati?
Idem per l'ex Magistrali di Via Torino, neppure uno stallo per una moto è previsto. Quindi continuate a fare opere regionali senza prevedere un solo parcheggio, poi giustamente la gente si lamenta che ad Aosta non trova parcheggio, però, in questo caso, le guide, giustamente, si ritroveranno due-tre volte all'anno, e avranno bisogno di ampi parcheggi, perché è indispensabile trovare parcheggi.
Quindi la vostra ipocrisia - mi dispiace, signori - ma non ha limiti. Lo stesso discorso lo faccio per altre strutture, altri uffici posti nel centro di Aosta.
Occupatevi dei parcheggi, occupatevi di chi ogni giorno deve venire ad Aosta a lavorare e non può utilizzare mezzi pubblici per ovvie ragioni. Io dico: "Con tutte le strutture pubbliche vuote che ha la Regione, spesso inutilizzate, dovete proprio per forza fare un nuovo edificio nella zona più sfigata della città?".
C'è l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è più di vent'anni che è vuota, che non sappiamo cosa farne, non potete ospitarli lì? Non c'è posto? Ci sono altro che mille metri quadrati a disposizione, e mi fermo qui. Cercate di ragionare su questo sperpero di denaro pubblico per favore!
Termino con il n. 1, vince questa classifica, per quest'assestamento di bilancio naturalmente, che è solo il secondo, il trasporto pubblico ferroviario; qui lo dedico all'assessore Bertschy, che ho visto avere il coraggio di lanciare l'idea di una galleria autostradale, magari a tre corsie, nella sua zona di competenza. Ottima campagna elettorale, Assessore, peccato che poi, come è successo il mese scorso, abbiate bocciato la mozione che prevedeva di declassare il tratto autostradale a tangenziale aperto al traffico locale, così tanto congestionato, del tratto di raccordo tra Sarre e Pollein. In quel caso non se ne parla assolutamente, però lanciare l'idea di una galleria autostradale di diversi chilometri, questa è una bella mossa elettorale!
Voglio ritornare comunque all'articolo 48 che vince questa hit parade: il trasporto pubblico ferroviario, causa efficientamento tecnologico, causa l'onnipresente necessità di sviluppare la mobilità sostenibile che questa maggioranza propina ogni tre per due. Abbiamo continuato a pagare infatti tasse, e non poche, ai Comuni, alle Unités, alla Regione, quindi le spese i Valdostani le hanno sostenute, le bollette sono aumentate, l'I.V.A. è aumentata, quindi vi trovate questo bel gruzzolo da gestire.
Fortuna vostra. Comunque con quest'assestamento vedremo anche corrispondere 3 milioni e 400 mila euro a Trenitalia fino al 2025, quando sappiamo tutti bene che il servizio di trasporto ferroviario verrà sospeso in questi anni, quindi non vedremo circolare treni. Avremo questi 3 milioni e 400 mila euro per rispetto di contratto, (sicuramente i contratti vanno rispettati), peccato che Trenitalia non rispetti gli orari, abbiamo quotidianamente lamentele di gente che a Porta Nuova perde le coincidenze, abbiamo lamentele di gente che vede saltare gli appuntamenti, arriva in ritardo all'Università e alle visite sanitarie. Ma voi pagate perché giustamente avete i soldi, non sono certo soldi vostri, sono soldi dei Valdostani. Voi siete lautamente pagati per amministrare questi soldi, continueremo a dare altri 3 milioni e 400 mila euro per adeguamenti tariffari a Trenitalia mentre avremo le reti ferroviarie valdostane sicuramente non intasate perché per tre anni almeno prevedete di non avere un treno che viaggi.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Baccega, siamo in discussione generale, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Un documento sicuramente importante, mi preme esordire con una suggestione, che i 47 milioni e 500 mila che potevano essere investiti in parte corrente, in qualche modo dovevano avere una maggiore destinazione in ambito sociale, riguardando le previsioni di povertà e di nuove povertà di questa regione.
Certo non si può dire che si tratti di una variazione che non dà risposte, una contribuzione a pioggia che, molto probabilmente, accontenta tanti comparti e tanti enti. Richiamando anche alcune dichiarazioni fatte in Commissione da parte dei dirigenti auditi, dove era abituale sentirsi dire: "Questi hanno chiesto questo, altri hanno chiesto, altri ancora hanno chiesto" e la maggioranza che cosa ha fatto? Ha messo a disposizione le risorse sulla base delle richieste.
Forse si sono accontentate le tante richieste pervenute ma, in realtà, quello che riteniamo sarebbe stato importante, lo ha ribadito anche il mio capogruppo poco fa, - almeno in questa seconda variazione, dove la prima è stata fortemente condizionata dai 60 milioni finanziati per i maggiori costi del nuovo Ospedale - è riscontrare una visione politica più ampia e più significativa dei progetti d'investimento da realizzare in Valle d'Aosta, per garantire un salto di qualità della vivibilità e del miglioramento della vita dei Valdostani, non come sta facendo il Comune di Aosta con questo Piano del traffico.
Se da una parte riteniamo interessanti alcuni interventi, certamente voteremo anche alcuni passaggi riguardanti l'ipotesi di acquisizione del Castello di Introd, l'edilizia scolastica, la realizzazione d'interventi di manutenzione all'interno degli alloggi di ERP sfitti, come avevamo richiesto in una mozione approvata dall'intero Consiglio regionale; su questo punto la raccomandazione è di fare presto, perché il mercato immobiliare e degli affitti non vede più alloggi privati a disposizione della locazione.
Positive le risposte che si danno agli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico, sappiamo bene cosa sta avvenendo in molte regioni d'Italia, l'auspicio è che anche qui in Valle d'Aosta si sia pronti a intervenire.
Interventi di riqualificazione di siti di discarica per rifiuti inerti: alcuni interventi ci fanno pensare che sia ora d'iniziare un ragionamento sulla gestione dei rifiuti nella nostra regione nei prossimi 20-30 anni. Poi, ancora, guardando l'articolo 9 che parla di interventi di captazione, realizzare finalmente il pozzo di captazione della falda dell'acqua necessaria per irrigare il fantomatico e non utilizzato da tre anni Parco Puchoz e il Tennis Club di Aosta. Lo abbiamo detto più volte nei nostri interventi di questi tre anni. Tutte le notti le girandole sprecano acqua potabile per irrigare i terreni, giusto per sottolineare che questo Comune fa acqua da tutte le parti.
Tutte cose già dette, anche più volte, nel dibattito consiliare di questi anni.
Per quanto riguarda l'articolo 13, "Interventi a favore dei Comuni per l'adeguamento, la ristrutturazione e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità di 6 milioni e 300 mila euro", che non si capisce se riusciranno a essere spesi entro fine anno, di cui 175 mila euro al Comune di Aosta. In realtà, ci è sfuggito capire a che cosa servano questi 175 mila euro; mi auguro che magari in replica ce lo vengano a sottolineare, visto che Aosta ha un avanzo di Amministrazione di oltre 20 milioni e in questi giorni, in un'intervista e anche nell'audizione organizzata per capire la logica di quel deplorevole piano urbano della mobilità sostenibile, il sindaco Nuti ha richiesto di ripristinare il sostegno della legge "Aosta Capitale", a suo tempo approvato dalle due Giunte comunali e regionali che facevano parte degli autonomisti e del centro destra. Credo che sia stato soppresso per una serie di motivi: il primo perché non si spendevano, il secondo perché non rendicontavano. Di questo ne ho contezza perché per una parte ero presente.
Valutando anche alcuni interventi significativi, particolare interesse hanno avuto in Commissione la realizzazione della Maison de la montagne, che parrebbe individuata nella zona della Porta Sud della città, come diceva il collega poco fa, e che vedrà la realizzazione della sede congiunta dell'Associazione valdostana maestri di sci e dell'Unione valdostana guide di alta montagna; non sarebbe male, come è stato chiesto in Commissione, prevedere anche una parete di arrampicata sportiva per completare meglio l'idea.
Sempre nell'ambito della zona F8, la realizzazione della palestra, articolo 14. Abbiamo chiesto in Commissione se la palestra che nasce come palestra scolastica poteva essere utilizzata per federazioni sportive, ci hanno detto di sì, ma la palestra non potrà essere utilizzata per raccogliere il pubblico, pertanto nessuna manifestazione sportiva potrà essere organizzata nella nuova palestra. Un grave errore che non risponde certamente alle esigenze del movimento sportivo valdostano. Ancora una volta si fa una scarpa e uno zoccolo.
Secondo quanto ci ha detto la dirigente, pare trattasi di problematiche di piano regolatore, ma ricordiamo che gli accordi di programma consentono di superare certi ostacoli che sono posti dai piani regolatori o le intese.
Parlando di occasioni mancate, mi preme richiamare alcuni suggerimenti e alcune proposte evidenziate in questo percorso di attività di opposizione costruttiva di questa travagliata legislatura, nel campo degli investimenti, nel settore dello sport, del turismo. Abbiamo parlato ieri, durante un'interpellanza, della realizzazione di una struttura di equitazione, il maneggio coperto di cui abbiamo chiesto contezza anche in Commissione. Ovviamente la risposta di ieri dell'Assessore è stata: "Il Comune non ci ha dato conto di una serie di richieste che sono arrivate dalla Commissione, quindi il tutto è fermo". L'invito è a sollecitare il Comune a darsi una mossa. Invito a sollecitare appunto i tavoli di confronto, l'importante è che funzionino questi tavoli di confronto.
Sempre in ambito sportivo, avevamo evidenziato la carenza e la mancanza di un palazzetto polivalente che possa rispondere alle esigenze del mondo sportivo e a quelle discipline che richiedono impianti specifici - e sono molto molte, ve lo assicuro - ma anche per una questione di sostegno economico di dette strutture, una certa polivalenza e una certa flessibilità, quindi una struttura per concerti, per congressi, per eventi canori, per rappresentazioni teatrali, grandi esposizioni e grandi eventi, anche con la possibilità di creare sinergie televisive.
"Aosta, città europea dello sport 2017", "Valle d'Aosta Regione europea dello sport 2023".
Il nostro capoluogo di Regione è l'unico in Italia in cui non esista una struttura in grado di ospitare normali incontri di campionato di sport di squadra, con la presenza di spettatori, in grado di rispettare i vari regolamenti federali e di lega.
Il paradosso è che la Valle d'Aosta è la regione italiana che possiede il maggior numero d'impianti sportivi per abitante, un dato statistico che è puramente quantitativo e non descrive la situazione reale, in quanto ci sono settori chiave che non possiedono una struttura.
Che fine farà il Palaindoor? Questo l'avevo preparato prima come quesito, ieri ci è stato detto che, molto probabilmente, a fine 2024 potrebbe riaprire. Pensate, quattro anni bloccato e fermo, senza poter fare attività sportiva in una struttura così importante che molte altre regioni ci invidiano.
Poi ancora i tanti campi di calcio disseminati qua e là sul territorio e ormai inutilizzati: qual è il percorso futuro per riorganizzare anche quelle aree?
La fine dello stadio Puchoz, parco Puchoz, che da oltre tre anni è inutilizzato e trasformato in parco senza un filo d'ombra. Voi vedete i bambini? Io ho la fortuna di abitare di fronte ai bambini che fanno il centro estivo, adesso gli hanno messo due tendine, due gazebo, con il caldo che ha fatto in questi giorni, era davvero umiliante vedere quelle persone lì. Eppure, hanno mandato una decina di bambini a fare il centro estivo.
Altro argomento più volte sollecitato in Consiglio e anche con proposizioni chiare riguarda la viabilità: il collega ne aveva parlato qualche Consiglio fa, viabilità che insiste quotidianamente su Pont-Suaz e, anche a seguito delle ulteriori strutture che saranno realizzate in quella zona, credo che ci sarà un incremento significativo di traffico proprio in una zona che è già stressata di suo in questi giorni.
La realizzazione di un nuovo e ulteriore ponte - che dal Comune di Aosta vada verso l'Envers e che serva i Comuni di Gressan, funzionale a Jovençan, dai percorsi verso i Comuni dell'Alta Valle - sarebbe stata un'opera interessante da valutare e magari vedere le risorse per un progetto che si poteva attuare.
Su questo ci saremmo aspettati un'apertura verso una nuova progettazione per un attraversamento della Dora Baltea più efficace e a favore di quella parte di territorio.
In sintesi, oltre a quello che ha già sottolineato il mio collega Marquis, noi riteniamo che ci sia un voto insufficiente a questa variazione di bilancio, che non ci sia il coraggio e la consapevolezza dei temi che vengono proposti, delle criticità sociali e delle povertà. Questo è davvero un grave errore.
Presidente - Siamo in discussione generale. Se non vi sono altre richieste, chiudo la discussione generale. Consigliere Restano? Nessuna prenotazione? Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Lei, Presidente, mi ha sollecitato, quindi un breve intervento ritengo che sia doveroso e opportuno farlo dopo le sue sollecitazioni.
Presidente - Lei fa le finte.
Restano (GM) - Come accade spesso, l'assestamento di bilancio si trasforma in un'occasione per rimpinguare i fondi che sono già stati previsti dalla legge di bilancio e - pur avendo questa norma, oserei darle un nome e un cognome, quello del presidente Testolin, un marchio specifico - anche questa volta si è mantenuta è la tradizione. Una norma che giudico con dei lati positivi e anche con degli aspetti che, a mio modo di vedere, non sono altrettanto positivi.
Manca, come spesso dico, una visione politica, o per lo meno non c'è stata illustrata. Non si percepisce dall'illustrazione e dalla presentazione della norma, sia in Commissione che in quest'aula, la visione politica rispetto a determinati argomenti, o magari manca un po' di coraggio nell'affrontare determinati temi.
Dall'altra parte invece si possono rilevare dei passi avanti: a differenza di quanto detto da alcuni colleghi che mi hanno preceduto, vedo con favore determinati articoli e, non mi nascondo, vedo con favore l'articolo sulla Maison de la montagne. Vado un po' in controtendenza rispetto a chi mi ha preceduto. Ma perché mi permetto di affermare questo? Non certo perché faccio parte dei maestri di sci che potranno usufruire di questa struttura o delle guide alpine, ma perché penso che il maestro di sci, le professioni della montagna, rappresentino una delle più importanti attività produttive della nostra regione. Fanno parte di questi collegi professionali quasi 2 mila persone. Proviamo a cercare un'altra impresa non facendo parte del comparto pubblico che impegna tutte queste persone, persone che contribuiscono ad alzare il PIL della Valle d'Aosta, ma non solo.
Sempre girovagando per le Alpi, ho notato che altre regioni si sono dotate della Maison de la montagne, anche in altri Stati, in Francia, proprio andando - come ho detto ieri - a vedere la tappa del tour, ho beccato una bella insegna "Maison de la montagne".
Se si vuole essere al passo con l'offerta, come detto oltretutto da questa maggioranza, con offerte di altre regioni e di altri stati, bisogna anche dotarsi delle dovute strutture, ma soprattutto, colleghi, perché siamo in eccellenza, perché non ci limitiamo a formare i professionisti del turismo, (perché così li vorrei definire) seguendo i protocolli nazionali, abbiamo qualcosa di più, ed è giusto che vengano formati in questa regione, che non si appalti a terzi la formazione dei nostri professionisti, perché abbiamo le menti per formare i futuri protagonisti del turismo valdostano, e questo va riconosciuto.
Oltretutto c'è una questione di economicità, nel senso che con quest'investimento permettiamo di fare delle economie di scala, quindi di portare a reddito un investimento. Non sempre è così, poi arriverò anche su questo punto.
Al riguardo della sede non entro nel merito, però ritengo che debba essere identificativa di quello che si svolgerà all'interno di questa sede, quindi rappresentativa delle professioni della montagna.
Professioni della montagna che non solo si occupano della promozione del territorio, del turismo, ma, pian piano, si sono evolute e non solo qua accade (prevalentemente qua); raccontano anche la storia della Valle d'Aosta, la storia delle nostre montagne, le nostre tradizioni, quindi fornendo un prodotto diverso da quello che viene fornito altrove.
È per questo motivo che ritengo importante l'investimento, in prospettiva futura; qualcuno ha richiamato gli accompagnatori di media montagna: è un ulteriore passo avanti, ci siamo allineati a quello che avviene anche all'estero fortunatamente, prima non era così, ma non per colpa nostra. Oggi facciamo un passo ulteriore, così come richiesto. So che i tempi forse sono stati un po' stretti, ma guardate che sono tanti anni che si parlava di questo. Siamo arrivati al compimento in un breve periodo, forse perché ve ne era la disponibilità finanziaria, ma è tanti anni che si discuteva della Maison de la montagne e, a forza a forza, ci si è arrivati.
C'è arrivato il Governo Testolin e buon per loro, ne raccoglieranno i meriti, però ritengo che l'intero Consiglio, se voterà quest'articolo, potrà vantarsi di aver portato il proprio apporto a quest'iniziativa.
Si vede una visione rispetto a queste professioni, rispetto alla futura proposta turistica.
Rimanendo sempre nel settore dello sport, ma che affianca l'istruzione, abbiamo parlato di una palestra, io vorrei lanciare una suggestione: continuiamo a costruire delle palestre singole, ho già avuto modo di dirlo.
Se andiamo al Nord o in altre realtà, le palestre sono molto più ampie, molto più grosse, magari se ne accorpano due, tre, quattro insieme poi si dividono con pareti mobili.
Questo per economie di scala, per ottimizzare l'investimento ma anche per poter svolgere al loro interno altre attività.
Vi faccio un esempio: noi abbiamo il Palaindoor, che ritengo una grande struttura che ci ha fatto fare un passo avanti, ma, quando è stato fatto quell'investimento, se noi avessimo costruito anche la pista di 200 metri all'interno, diventava una cosa esclusiva.
Poche piste al coperto ci sono e l'investimento poteva cambiare ma, ritengo, non di molto. Oggi non è più possibile farlo.
Quindi invito la maggioranza regionale a fare ragionamento su questo, al di là degli spalti o meno. Ma, visto che è nuova e non si è fatta la scelta di ristrutturare vecchie palestre presenti in città, valutate di costruire una struttura un poco più ampia che possa essere utilizzata contemporaneamente da più scuole ma contemporaneamente anche per fare delle attività diverse, come fanno altrove.
Questo ci permetterebbe di dare ulteriori risposte dal punto di vista scolastico, sportivo e forse anche turistico e agonistico.
È stata data una risposta alla promozione turistica, aumentando i fondi e, se ho capito bene, per dare una struttura diversa all'impianto della promozione turistica. Io sono soddisfatto di questa scelta, però avrei gradito avere maggiori informazioni in merito.
Probabilmente il momento per il confronto su questi temi è sempre quello del bilancio di previsione, adesso siamo in corso d'anno, si cerca di mettere le risorse necessarie per dei cambiamenti in corso d'opera.
Invito l'Assessore in Commissione per confrontarci sul futuro per il prossimo bilancio e per illustrarci quello che magari vorrà porre in essere da adesso in poi con questi fondi in più.
Ci siamo confrontati parecchio attraverso iniziative che ho presentato sulla crisi idrica e ho notato che si mettono delle risorse a sostegno degli investimenti in tal senso. Anche in questo settore è importante mettere delle risorse. Avevo lanciato delle suggestioni sulla qualità dell'acqua: è vero che nuove strutture per la captazione inevitabilmente ci portano una migliore qualità dell'acqua, però sulla gestione della risorsa idrica sarebbe opportuno confrontarci, e su questo ho martellato parecchio nel corso degli ultimi Consigli. Sarebbe anche il momento di arrivare alla sostanza, anche per quanto riguarda il personale che se ne occupa. Questa è una parte più sanitaria di cui parleremo più tardi.
Per quanto riguarda l'agricoltura, si rilevano degli investimenti che definirei interessanti. Ricordo un passato glorioso di questo settore, soprattutto per il mantenimento del patrimonio boschivo, che ultimamente causa crisi economica finanziaria, ed è stato un po' tralasciato. Si poteva avere il coraggio di dire: "Su questo punto si torna indietro, visto che abbiamo importanti risorse andiamo a fare qualcosa in questo senso", perché il bosco che rappresenta anche parte della nostra offerta turistica - guardo l'Assessore al turismo - ogni tanto sembra un poco abbandonato.
Nel corso dell'inverno sono andato in Alto Adige - forse ho mostrato le foto a qualche collega - e, andando a correre per dei sentieri di montagna, ho fotografato come era tenuto il bosco in quella zona e devo dire che era degno di tanti complimenti rispetto alla nostra realtà. Avendo i fondi a disposizione, si poteva ardire un poco di più.
Leggo dell'acquisto di apparecchiature per il laboratorio analisi sull'agroalimentare e mi complimento, perché sicuramente vi è la necessità di aggiornare tutto questo, però ricordo un ragionamento che vi avevo invitato a fare che era quello di creare maggiori sinergie tra i lavoratori che abbiamo e quindi arrivare a valutare la possibilità anche di accorparli; questo sarebbe molto importante, perché anche in questo caso ci sarebbero delle economie di scala che mostrerebbero una visione diversa rispetto ad altre realtà. Perché se noi manteniamo le stesse strutture - gli stessi laboratori che ha la Regione Piemonte ma con una popolazione di 120 mila abitanti - capite che le spese diventano significative.
Se riusciamo a ottimizzare le prestazioni dei nostri laboratori accorpandoli, abbiamo minori spese per l'acquisto della strumentazione, perché in alcuni casi non sono raddoppiate, sono anche triplicate, avendo più di due laboratori. Anche per il personale forse le risorse sarebbero ottimizzate.
Mi rallegro per il successo dell'iniziativa "Scivolare", che prevede nuovi fondi perché c'è parecchia richiesta; un'iniziativa importante, che ha avuto riscontri. Però sempre per il futuro bilancio credo si debba fare un salto di qualità e non limitarla a un'iniziativa scolastica, perché ha raggiunto la maturità, la maggiore età, cercare di trasformare quest'importante investimento in qualcosa di più, mantenerlo per i nuovi inserimenti, ma cercare di avvicinare questi ragazzi a una pratica dello sport più costante e fidelizzare la loro esperienza sui campi da sci.
L'articolo 51 sulla USL, l'indennità provvisoria, lo ritengo un articolo importantissimo. Avevo lanciato delle iniziative e delle suggestioni in tal senso e sono state accolte. Quindi mi felicito con la maggioranza che ha raccolto un piccolo spunto, magari anche rielaborandolo e implementandolo che era giunto dalla minoranza e mi permetto di dire che questo, insieme ad altri articoli, è il cardine di questa legge.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian, al quale passo la parola.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Qualche considerazione su quest'importante provvedimento, più di natura politica anche a seguito degli interventi che sono stati fatti dai due relatori, di maggioranza e di opposizione, e successivamente da altri Consiglieri.
Semplificherei così questo nostro provvedimento, questo secondo provvedimento di assestamento durante l'anno.
Per quanto ci riguarda, questo provvedimento è attento al territorio come primo pilastro, come secondo direi che nel suo insieme è attento alla montagna.
Il terzo pilastro lo definirei molto attento agli Enti locali e il quarto è attento agli investimenti che l'Amministrazione regionale decide di fare sul nostro territorio.
Io penso che questi siano i quattro pilastri su cui si appoggia quest'importante provvedimento da 145 milioni di euro.
Ho apprezzato particolarmente, oltre che ai toni, gli interventi dei colleghi Baccega e Restano, che hanno messo in evidenza non solo i punti di forza. Ma questo non è il bilancio triennale, questo è un secondo assestamento che va a integrare in parte scelte già messe in campo precedentemente e ne mette anche in campo di nuove. Quindi sul primo pilastro, quello riferito all'attenzione al territorio, vorrei mettere veramente in evidenza la messa in sicurezza, le risorse che vengono messe in circolo per la messa in sicurezza del territorio, per la questione idrogeologica, per l'edilizia scolastica, per gli investimenti delle discariche. Quindi cercando di dare delle risposte ai nostri Comuni, in modo che siano dei servizi alle nostre imprese, alle nostre famiglie, e soprattutto alla crisi idrica, quindi agli interventi di captazione di accumulo e di difesa del suolo. Ritroviamo all'interno di questo provvedimento veramente il finanziamento mirato per poter dare una risposta alla cura e alla messa in sicurezza del nostro territorio.
Il secondo pilastro su cui si poggia questo provvedimento, dal nostro punto di vista, è una certa attenzione alla montagna; è legato indubbiamente al territorio, è legato, come dicevo prima, alla sua cura ma, soprattutto, è legato alla gestione generale del nostro territorio.
Poi il terzo pilastro è quello legato agli Enti locali. Questo secondo assestamento veramente fa un passo avanti, perché da una parte ci sono numerosi articoli mirati dove si va a concedere i contributi agli investimenti mirati a favore degli Enti locali. Lo dicevo prima: discarica per rifiuti piuttosto che per la riduzione del rischio idrogeologico, piuttosto che l'articolo 5 dove si aggiungono 4 milioni di euro per l'edilizia scolastica a competenza degli stessi Enti locali, quindi si va a cibler quelli che sono proprio degli aiuti di concessione di contributi agli Enti locali.
Poi però c'è una modifica sostanziale che invece è strutturale, l'articolo 38, dove invece si decide politicamente - il collega Baccega parlava di politica; penso che questo si traduca nel terzo pilastro, una scelta di natura tutta politica quella di prevedere per il triennio, in questo caso 23-24-25, un trasferimento straordinario per tutta una serie di motivi. Penso che questa sia una scelta tutta politica e non sia una scelta amministrativa. Non dà delle risposte, crea le condizioni in modo che i nostri Comuni possano a loro volta dare delle risposte al nostro territorio.
È normale che a dicembre affronteremo il triennale 24-25-26 e ci sarà il modo, il tempo e la buona politica per poter garantire questa scelta anche sul 2026, questo perché nel momento in cui si va a inserire un articolo così importante in un secondo assestamento, questo diventa praticamente fondamentale.
Sul quarto pilastro, quello che io ho definito gli investimenti dell'Amministrazione regionale, troviamo in quest'assestamento - che, ripeto non è un triennale - delle risposte e delle scelte puntuali.
Sull'edilizia scolastica - prima il collega Restano ha messo bene in evidenza le scelte sugli investimenti del turismo - che noi riteniamo essere uno dei settori importanti, non solo per far crescere il modello Valle d'Aosta, ma per garantire sul territorio e nelle vallate laterali il presidio degli abitanti, di chi ci abita e degli ospiti, che, come stiamo vedendo, sempre di più apprezzano la nostra regione.
All'interno di questo quarto pilastro c'è anche la scelta sulla Maison de la montagne. Forse l'abbiamo fatta in fretta, collega Guichardaz, ogni tanto ci tacciate del fatto che siamo lenti, ogni tanto che siamo troppo rapidi. Sulla Maison de la montagne penso che siano trent'anni che se ne parla in questo Consiglio regionale.
Non è stata data una risposta, si sono create le condizioni alle due principali professioni di montagna, e lo dico anche con un certo orgoglio, facendo parte dell'Associazione maestri di sci. Penso che questa sia una buona risposta sul piano politico a due Associazioni: oltre a poter trasmettere le emozioni, lo sport, l'abitare in montagna, una professione di montagna, noi pensiamo che questo sia anche promozione per la nostra località, oltre a essere indubbiamente professioni, quindi posti di lavoro che garantiscono comunque il fatto di abitare e presidiare la montagna.
La sicurezza dei versanti e delle sistemazioni, la sicuramente annosa questione di Maison Caravex. Pensiamo che a un certo punto poi bisogna mettere un punto e a capo e chiudere il cerchio per poi non tornarci più.
Delle risorse sempre sul piano di natura degli investimenti della Regione, quindi pubblici, legati ai mutui prima casa e al recupero... perché se da una parte creiamo le condizioni, dall'altra dobbiamo anche lì avere la capacità di accompagnare i fondi di rotazione. Il collega Baccega diceva "Politica", bene, queste sono scelte tutte di natura politica e non di natura amministrativa.
Per garantire sempre il quarto pilastro, la viabilità è importante. Abbiamo una viabilità tortuosa, difficile, abbiamo delle valli laterali molto lunghe e si trova all'interno di questo assestamento la risposta anche per poter garantire la sicurezza e le sue manutenzioni.
All'interno degli investimenti troviamo anche una delle risorse importanti sulle manutenzioni e poi sulla scelta di acquisire, lo inseriamo in legge, un bene culturale di tutto rispetto, che è quello del Castello d'Introd.
Nello stesso tempo anche la possibilità di finanziare altre attività di natura culturale nel momento in cui c'è la necessità di dover accompagnare i servizi attorno a dei beni che sono stati acquistati illo tempore.
Termino facendo un'ultima considerazione. Ho sentito prima il collega Marquis che ha dato un voto negativo a quest'assestamento, anzi, molto negativo: "Non fa crescere il fatturato, quest'assestamento".
Bene, noi pensiamo che quest'assestamento non solo sia utile, ma dia una risposta sul piano pubblico e politico per far crescere le nostre aziende, perché se abbiamo una cura del territorio le nostre aziende possono investire in alta montagna, la nostra messa in sicurezza vuol dire che investiamo bene sul turismo. Se riusciamo a garantire la viabilità, vuol dire che le nostre imprese possono investire, se riusciamo a dare delle risposte sull'edilizia scolastica vuol dire che i nostri ragazzi possono studiare, se diamo una risposta sulla cultura vuol dire che c'è spazio per poter fare la differenza, perché di cultura si mangia.
Forse non ci sono contributi, come lei diceva, Marquis, diretti alle imprese, ma oggi non stiamo parlando del triennale o del bilancio, oggi stiamo affrontando un assestamento talmente importante che farà sì che le nostre imprese, le nostre circa diecimila imprese, possano ulteriormente investire, perché il pubblico sta dando delle risposte sul piano strutturale e infrastrutturale, perché i nostri Comuni potranno dare delle risposte ai propri territori, quindi la piccola-media azienda potrà fare le sue scelte all'interno dei propri Comuni; chi abita in montagna potrà continuare ad abitare in montagna, magari essere attrattivo, visto i cambiamenti climatici, e attrarre anche altre famiglie del Fondovalle o di fuori regione.
Lei ci ha parlato di metà della mela, noi pensiamo che veramente quest'assestamento possa garantire - poi c'è sempre spazio di miglioramento, come in tutte le famiglie, come un buon padre di famiglia, dire: "Uei nin betò à disposetion de tcheutte gli strumenti utili, in modo che le nostre imprese e le nostre aziende non solo garantiscano i posti di lavoro, ma che possano crearne altri ancora, perché in questo momento quest'assestamento può andare in quella direzione".
Presidente - Consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Siamo giunti al momento del bilancio di assestamento, evidenziando le scelte del Governo e della maggioranza attuale, che poggiano su una destinazione finanziaria oculata con due obiettivi politici e amministrativi che posso sintetizzare in modo del tutto personale.
Non faccio la lettura dell'articolato, che tutti conosciamo, ma credo che sia opportuno, senza menzionare i numeri degli articoli, fare la sintesi per chi sta fuori dall'aula e ci segue, per far capire gli obiettivi, gli indirizzi e le scelte della maggioranza in continuità con oltre due anni, quasi tre, di legislatura.
Nel complesso il provvedimento di assestamento al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 2003 consta di 91 articoli.
Fatta un'analisi degli articoli e l'applicazione dell'avanzo disponibile, tento una lettura personale e politica diversa dalla destinazione della quota residua disponibile.
Si può ben dire che, in segno di continuità, ci sono degli interventi di consolidamento amministrativo e funzionale su beni esistenti, e riporto alcuni esempi secondo me necessari: aiuti per l'edilizia scolastica agli enti locali, interventi scolastici su edifici pubblici, sistemazione idraulica e movimenti franosi, captazione e accumulo idrico, piste forestali, mitigazione dei rischi dei versanti, interventi per manutenzione delle strade sul territorio regionale, interventi su beni di proprietà regionale per vulnerabilità sismica, interventi di manutenzione straordinaria al Forte di Bard, interventi sul patrimonio culturale e religioso.
Poi vi sono altri interventi di prospettiva, ad esempio il contributo per la Maison de la montagne, per dare una dignità mondiale ai professionisti della montagna, siano essi maestri di sci o guide di alta montagna, una risorsa e un valore aggiunto al servizio della comunità di professionisti del settore, un riconoscimento al loro impegno, alla loro capacità e all'assunzione dei rischi in alta quota.
L'autorizzazione all'acquisto del Castello d'Introd, tema molto dibattuto, e ora con l'autorizzazione all'acquisizione al patrimonio regionale.
Poi ci sono gli interventi per il bene della casa e il patrimonio architettonico privato esistente, per dare un impulso al recupero e al settore edile.
Una maggiore disponibilità di fondi di rotazione per i mutui prima abitazione e per i fabbricati nei centri storici, fondi per l'efficientamento energetico, autorizzazioni di spesa a operare, questo legato alle abitazioni.
Poi un concreto sostegno a enti e associazioni, come ricordato da molti, fondi per Vallée d'Aoste Structure, trasferimenti alla Film Commission, allo IAR, all'AREA VdA, alla Fondation Gran Paradis, al Forte di Bard, all'ARER e all'I.V.A.T.
Certamente non abbiamo dimenticato la sanità e i trasporti, l'agricoltura e il patrimonio storico culturale, e nemmeno la loro accessibilità, nemmeno il comparto sicurezza, gli eventi calamitosi e altri interventi non meno importanti ma iscritti e riportati nel testo del disegno di legge, pensando anche al comparto unico e ai patronati.
Credo che i tanti esempi sopra riportati siano emblematici di una visione a tutto tondo dei vari bisogni di una comunità che vive principalmente nel Fondovalle ed è pur sempre concentrata anche su Aosta. Gli altri, i resilienti, vivono nelle vallate laterali e necessariamente vanno sostenuti con servizi e infrastrutture che devono avere manutenzione continua per mantenere in efficienza strade e ponti e dar loro servizi in loco, in modo da avere sempre delle sentinelle attive e vigili sul territorio.
Questa è l'ennesima scelta progettata da questa maggioranza per la Valle d'Aosta, sappiamo che rimane molto da fare, ma facciamo dei passi avanti, non solo buoni propositi, ma un sostegno concreto e mirato.
Siamo consci del fatto che ci sono settori che devono cambiare passo, ma devono recuperare rispetto agli altri e alle altre regioni, rispetto alle altre zone di montagna, in una continua competizione, come anche ricordato dal collega Restano.
Ma noi abbiamo le quattro montagne oltre i 4 mila metri. Le abbiamo solo noi in questo piccolo scrigno non ancora completamente fruibile ai più. Sul posto indicato per la Maison de la montagne tutti si sono espressi, io credo invece che il posto indicato abbia la sua importanza avendo La Becca di Nona e il Monte Emilius alle spalle, da quel punto di vista è visibile il Grand Combin e la catena del Monte Bianco, quindi credo che un richiamo alla montagna sia anche semplicemente dato dal punto di posizionamento della nuova costruzione.
Questo scrigno che racchiude tante richieste è la calamita, il polo attrattivo per coloro che vogliono venire nel nostro territorio in vacanza o per stabilirsi definitivamente, quindi noi diamo un massimo sostegno agli obiettivi politici, amministrativi e finanziari di questa maggioranza, guardando oltre gli ostacoli, alle difficoltà orografiche, all'annuale avversità, programmando al meglio e in modo lungimirante gli interventi e mettendo in sicurezza i conti della Regione e il suo bilancio.
Come gruppo sosteniamo positivamente il disegno di legge 109, che diventi legge della Regione.
Infine vorrei ringraziare per i toni propositivi espressi in quest'aula e anche per il ritiro di alcune iniziative come convenuto nella capigruppo, anche se non da parte di tutti i gruppi.
Presidente - Siamo ancora in sessione generale. Ci sono altri interventi in discussione generale? Consigliera Minelli ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - La collega Guichardaz, nel suo intervento, ha già toccato i punti essenziali dell'analisi e della valutazione che il nostro gruppo consiliare ha fatto su questo disegno di legge per la manovra di assestamento.
Come ha evidenziato la collega, voteremo alcuni articoli, in particolare quelli che hanno, secondo noi, delle motivazioni condivisibili o che, comunque, in qualche maniera ci sono stati chiariti nel corso delle audizioni. Altri sicuramente no, alcuni perché non condividiamo, ma altri anche perché le motivazioni e le richieste di spiegazioni che sono state avanzate in Commissione non hanno ricevuto documentazione necessaria per comprenderli e anche eventualmente per condividerli, non ci sono le possibilità di entrare nel merito.
Mi riferisco per esempio all'articolo 8, l'articolo sulle discariche, per cui abbiamo chiesto di avere un piano di dettaglio per capire come queste risorse verranno impegnate ma, tranne una breve descrizione, poi qui non è arrivato nulla.
Mi riferisco anche all'articolo 19, su cui già si è dibattuto parecchio, che prevede il contributo di 3 milioni di euro per la realizzazione della Maison de la montagne.
Io credo che in realtà non sia corretto definire questo un articolo, ma una legge nella legge, perché, se andiamo a vedere, si tratta di un articolo che è composto da undici commi con delle disposizioni che sicuramente avrebbero meritato un approfondimento e un'analisi completa, soprattutto per quello che riguarda la futura gestione, le modalità e chi avrà la responsabilità delle spese di gestione, ma anche del fatto stesso di aver scelto un'area piuttosto che aver approfondito altre possibili soluzioni.
È singolare il percorso di questa disposizione legislativa, di cui noi abbiamo appreso un mese fa, quando la Giunta ha scaricato il disegno di legge 109.
Poi qui si dice che sono trent'anni che si parla della Maison de la montagne; ci deve essere stato in questi trent'anni un buco di cinque anni, perché io sono qui dal 2018 e dal 2018 a oggi nelle Commissioni e in quest'aula di Maison de la montagne non si è mai discusso. Non metto in dubbio che sia un argomento importante e che possa essere stato oggetto di dibattito per molto tempo, dico soltanto che per cinque anni non se n'è parlato.
Ma al di là del fatto che si possa condividere - e la possiamo condividere - la necessità di arrivare anche a una realizzazione di questo tipo, però bisogna discuterne, bisogna capire soprattutto se quell'area che è stata scelta è quella migliore e quando abbiamo chiesto in Commissione se era stata valutata un'alternativa, in particolare se era stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare un immobile di proprietà regionale di VDA Structure, ovviamente da adattare e da restaurare, su cui intervenire, ci è stato risposto: "Non è stata fatta nessuna valutazione".
"La domanda che è stata inoltrata da parte dei due rappresentanti delle guide e dei maestri di sci è del mese di maggio, quindi i tempi erano abbastanza stretti".
"La zona è stata individuata. Non c'è stato nessun tipo d'imposizione ovviamente, è stata una proposta che è stata soggetta alle verifiche con Valle d'Aoste Structure".
Quindi qui funziona così, ci sarà stato anche il percorso precedente di cui io non ho contezza, non lo metto neanche in discussione, però quello che viene fuori è che praticamente la domanda viene fatta a maggio, la richiesta è quella che abbiamo visto, il disegno di legge è stato scaricato il 27 di giugno, oggi, il 26 di luglio, si stanzieranno questi soldi, quindi è un iter in qualche maniera fulmineo, che abbiamo visto poche volte, su qualche disegno di legge.
C'è una domanda e c'è una risposta. Viene quasi da pensare: "Chiedi e ti sarà dato" però certo dipende da chi sei, perché questo non è certo un motto applicabile a tutte le realtà.
Se io penso da quanto tempo centinaia e centinaia di studenti e insegnanti negli anni - e penso che possano essere ben più di trenta - hanno chiesto e ancora aspettano delle palestre adeguate e moderne, se penso alle richieste che vengono dal mondo della disabilità per l'abbattimento delle barriere architettoniche - che, tra l'altro, è una cosa prevista da una legge - e se penso che quando ho chiesto di avere contezza dell'elenco che la Regione dovrebbe avere delle strutture su cui fare questi interventi, mi è stato risposto in Commissione che non c'è elenco, allora io mi chiedo veramente se in questa Regione ci sono figli di serie A e figli di serie B, figli e figliastri, categorie di persone a cui bisogna dare delle risposte più o meno immediate e ad altre a cui si deve dire: "Aspettate e sperate"! Certo, ci sono categorie che producono il PIL, altre - e penso a quelle che ho citato, per dirne due, che sono gli studenti, le scuole e le persone con disabilità - PIL non ne producono, forse chiedono invece risorse, ma sono cittadini che hanno comunque dignità e diritto ad avere anche loro delle risposte.
Poi c'è la questione di non aver neanche preso in considerazione una possibilità diversa, un immobile diverso. È stato deciso che la richiesta era quella, è stata individuata dai proponenti l'area e quella è stata.
Poi devo anche dire che - restando in ambito di associazioni e di enti che hanno a che fare con la montagna - fa poi un po' specie leggere il commento, che abbiamo letto ieri, del Presidente della Regione a proposito della delibera di Giunta di un paio di giorni fa che ha assegnato i contributi, 89 mila euro, previsti da una legge per degli interventi sui rifugi alpini, contributi che vanno al CAI che, secondo il Presidente, non farebbe buona pubblicità alla Regione.
Ritengo che siano delle affermazioni piuttosto gravi considerato l'apporto che il CAI dà tutti gli anni in termini di turismo e di presenza nella nostra regione, e credo anche di PIL, perché penso che guide e clienti dormano e usufruiscano dei servizi dei rifugi. Ma si sa che chi esprime dissenso rispetto a certe scelte politiche estremamente discutibili, chi non è allineato, non è gradito, è un fastidio.
Come ha evidenziato la collega Guichardaz, ma come hanno evidenziato anche altri prima di me, non c'è in quest'assestamento da 145 milioni di euro una misura specifica per le famiglie in difficoltà e non c'è nemmeno qualche cosa di veramente significativo su una delle emergenze che noi continuiamo a dire che bisogna affrontare a tutti i livelli, ma anche a livello regionale, che è quella del problema della crisi climatica.
Non c'è nessuna misura specifica di contrasto alla povertà, una povertà che è in aumento anche in Valle d'Aosta, ce lo dicono i dati della Caritas, ce lo dice il rapporto della Banca d'Italia del giugno 2023, ci dicono che siamo schizzati anche noi, come altre regioni, a cifre impressionanti.
È poi stato detto, l'ha detto poco fa il collega Chatrian, che questo è un disegno di legge che dà delle risposte al territorio, alla montagna e agli enti locali, ma effettivamente per le famiglie e per le categorie di persone che ho citato, e ancora una volta parlo di persone con disabilità - lo dico perché abbiamo anche delle iniziative che sono in questo Consiglio - non c'è nulla.
Anche sul turismo - e mi riallaccio proprio perché ho citato questa questione delle persone con disabilità - abbiamo investito sul progetto "Lo sci per tutte le abilità", ma abbiamo investito lì e non su altre cose, quando diciamo che dobbiamo pensare a un turismo che sia per tutto l'anno, e abbiamo messo 1 milione e 200 mila euro tutti lì...! Ma su questo avevamo già discusso a suo tempo.
Come dicevo ci sono degli articoli che voteremo, come quello dell'acquisto del Castello di Introd, per cui siamo contente di aver portato a suo tempo la questione in Consiglio e di aver sollecitato l'intervento della Regione e non ci interessano le accuse più o meno velate di aver preso lucciole per lanterne. Basta andare a rileggere l'impegnativa di quella mozione, se si vuole poi entrare nel merito, e rendersi conto che chiedeva di fare gli approfondimenti sulla sostenibilità economica dell'acquisto per poi eventualmente esercitare il diritto di prelazione, quindi eviterei strumentalizzazioni che ho già sentito su questo tema.
Pensiamo che sia una scelta importante perché va ad arricchire il patrimonio culturale della Regione, su cui siamo convinte che occorra puntare tanto quanto su altre questioni.
Altri articoli su cui ci esprimeremo a favore sono quelli che riguardano alcuni finanziamenti ai Comuni, su altri, che pur interessano i Comuni, non abbiamo compreso bene l'entità o comunque la ratio che ci sta dietro, anche perché sono stati fatti degli articoli che sono un po' una miscellanea. Ci sono degli investimenti che possono essere condivisibili, dei contributi che possono essere condivisibili, degli altri di cui non sappiamo niente.
È stato poi anche fatto riferimento alla questione dell'edilizia scolastica per cui vengono stanziati 4 milioni, come se fosse una cifra assolutamente grande e significativa; faccio ancora una volta il raffronto: 4 milioni per l'edilizia scolastica, che è un problema annoso e di cui sappiamo, paragonato a questi 3 che vengono dati così, immediatamente senza approfondimenti.
Direi nel complesso che la cosa che più emerge da questo disegno di legge è proprio l'assenza di attenzione nei confronti delle famiglie in difficoltà. C'è un emendamento che hanno proposto i colleghi della Lega che sostanzialmente è simile alla questione più volte dibattuta dei bonus energia, chèques énergie. Mi sembra che non ci sia - se ho capito bene perché sono arrivate varie mail e mi sono un po' persa - il parere finanziario, il parere del coordinatore alle finanze. Mi dispiace, perché su questo, invece, pensando a un assestamento e a una manovra da 145 milioni di euro, 5 milioni si potevano tranquillamente utilizzare.
Poi sul fatto della difficoltà di presentare emendamenti, soprattutto quelli che hanno un peso finanziario, non lo so, prima o poi bisognerà decidere se il Consiglio metterà a disposizione qualche struttura, qualcuno che ci dia una mano a formulare le nostre richieste e le nostre proposte, altrimenti saremo destinati, nove volte su dieci, a vederceli bocciati. ...anche il collega Aggravi che, comunque, rispetto alla sottoscritta, ha sicuramente competenze in questo senso, che io non ho.
Spiace veramente che con una quantità così notevole di denaro non si sia andati almeno in quella direzione, perché certo bisogna sostenere chi produce reddito, perché continuerà a farlo e terrà in piedi l'economia della Valle d'Aosta, ma l'economia della Valle d'Aosta deve anche essere in qualche modo rivolta e destinata a chi in Valle d'Aosta ci vive, magari fa mestieri che non producono chissà quale reddito di ritorno alla comunità, ma ha comunque il diritto di cittadinanza in questa regione come ce l'abbiamo tutti.
Presidente - Consigliere Rollandin ne ha facoltà.
Rollandin (PA) -Après avoir entendu les interventions faites par les collègues, je crois que serait difficile de faire un examen dans son ensemble sur tout ce qui a été dit, soit sur l'école soit sur les interventions en faveur au sujet des difficultés de certaines familles. Alors je crois qu'examiner ce qui a été fait de la part des collègues ne serait pas intéressant. Je crois que chacun de nous a pu faire une évaluation sur les interventions faites et j'ai apprécié beaucoup, surement pas l'ensemble, mais il y a des interventions importantes que d'ici peu il y aura la possibilité d'intervenir et de faire l'intervention spécifique du point de vue financier et du point de vue de l'intervention en elle-même, et donc, étant donné qu'il serait injuste d'exprimer ici un oui ou un non sur certains passages. Je dois avouer que sur certains cas je ne suis pas à même de dire : " je partage cette intervention ", mais je crois qu'il y a quand même des possibilités d'intervenir et de reprendre des thèmes que sûrement retournerons sur cette place. Et alors là, je crois qu'il y aura la possibilité de dire oui ou non selon les interventions qu'on a la possibilité d'examiner, et surtout de justifier le oui ou le non, autrement on risquerait seulement de faire du battage, je ne l'accepte pas, et je crois que dans ce sens - j'espère d'être compris - il y a sans doute des thèmes très très importants sur lesquels à aujourd'hui on est à même de dire :"Oui, on peut faire ou on ne peut pas faire ".
C'est important de le faire, il sera important de revenir sur certains thèmes qui sont à la base de certaines interventions que les collègues ont déjà nommées et qu'il faudra reprendre. Mais je crois que ce n'est pas le cas d'intervenir pour dire à l'un " oui " et à l'autre " non ", ce serait un débat inutile, pour cette raison je remercie les collègues.
Presidente - Altri in discussione generale? Non vedo altre richieste. L'ultimo sollecito, poi chiudo la discussione generale. Non vedo richieste, la discussione generale è chiusa. Per la replica, assessore Grosjacques, a lei la parola.
Grosjacques (UV) - Visto che sono arrivato secondo nella hit parade, magari inizio a portare qualche contributo sull'articolo che mi riguarda direttamente.
Noi abbiamo vinto la hit parade visto che abbiamo, più o meno, la stessa età e ci ricordiamo di quei periodi, lei potrebbe essere nato con il telegatto, credo, per le sue affermazioni.
Qui dentro nelle affermazioni che facciamo nell'esercizio del nostro mandato ovviamente siamo perseguibili ma credo che lei oggi si sia preso qualche licenza che va un po' fuori dai normali interventi e dalle giuste e legittime critiche rispetto all'attività di questa maggioranza, anche perché ha detto che l'edificio è stato fatto nel posto più infelice di Aosta, più schifoso e inquinato della città, un nuovo edificio nella zona più sfigata della città, parcheggi per associazioni che si ritrovano due o tre volte all'anno...
Io vorrei ricordarle, ma credo che lei abbia buona memoria per ricordarsi quali sono stati gli interventi nell'area Cogne che hanno riguardato una superficie di oltre 300 mila metri quadrati con un costo per mettere in sicurezza la zona di oltre 22 milioni di euro, all'interno della quale si sono insediate tutta una serie di aziende - delle quali, se poi lei ritiene, le darò l'elenco - che credo che non possano essere tacciate di essere aziende che non hanno analizzato nel dettaglio il luogo nel quale andavano a collocare la loro attività. Peraltro ci sono anche delle attività che fanno sicurezza sul lavoro, quindi credo che se la situazione fosse quella che lei oggi ha descritto in quest'aula, nessuno di questi insediamenti probabilmente sarebbe stato collocato.
Teniamo conto che stiamo parlando di due associazioni che oggi complessivamente, al netto di quelli che saranno gli accompagnatori di media montagna, che ovviamente non possiamo ancora quantificare, sono 2.200 uomini e donne che sono iscritti alle due associazioni di categoria.
Gli afflussi medi degli associati assommano, nell'arco dell'anno, da 20-30 passaggi giornalieri in bassa stagione a 70-100 passaggi giornalieri nell'alta stagione, quindi io credo che questa sua affermazione sia stata smentita dalle dichiarazioni fatte dai responsabili.
Per quel che riguarda la scelta, le due associazioni Maestri di sci e Unione guide hanno dichiarato che la zona ha un'importante visibilità dall'autostrada determinante per l'immagine della struttura e in piena vista sulle montagne simbolo di Aosta, la Becca di Nona e il Monte Emilius, come ha correttamente indicato nel suo intervento il collega Cretier.
Le Guide e i Maestri di sci non vedono luoghi alternativi più rappresentativi di quello scelto, per cui io credo che questo basti per giustificare la scelta delle due associazioni.
Riguardo agli altri interventi, il collega Baccega ha chiesto di collocare anche una palestra di arrampicata, ma l'intervento prevede la costruzione solo ed esclusivamente della sede istituzionale senza alcuna attività commerciale, quindi questo non preclude che in un'altra zona, che potrebbe essere limitrofa a questa e con altri investimenti, non ci sia la possibilità di creare anche questo tipo di attività che completerebbe l'offerta, ma che non può essere prevista proprio per i fini istituzionali di questo intervento.
Il collega Restano, da professionista del settore, ha ovviamente sostenuto questa scelta e ha fatto delle giuste e opportune considerazioni sulla collocazione e sulla bontà di quest'intervento. Siamo l'eccellenza e dobbiamo sostenerne la formazione e più in generale le attività, però mi consenta, collega Restano, che non è sufficiente votare l'articolo e poi astenersi eventualmente, perché io non so quale sarà la sua posizione sul disegno di legge complessivo, perché con le astensioni il disegno di legge non si approva e l'investimento non si finanzia, questo lo dico proprio tenendo conto del suo sostegno a quest'iniziativa.
La collega Minelli ha chiesto se ci sono state alternative. Non ci sono state alternative, perché per due professioni delle quali riconosciamo l'alta specializzazione e la professionalità non ci sembrava corretto e nemmeno dignitoso collocarle in un capannone di VDA Structure, anche se opportunamente riadattato per l'uso. Quindi crediamo che sia molto più dignitoso e molto più interessante e performante avere una sede per dei professionisti come quelli che andiamo oggi a finanziare, che sono il biglietto da visita della nostra regione.
Per quel che riguarda queste attività, io poi lascerò al collega Lucianaz eventualmente l'elenco e anche una breve nota su quello che è stato l'intervento di salvaguardia, di messa in sicurezza e di bonifica di tutta l'area, però consentitemi di rispondere alla collega Minelli per quel che riguarda le affermazioni fatte dal presidente Testolin a proposito dei finanziamenti del CAI. Rispondo io semplicemente perché il Presidente ha illustrato una delibera che ho portato io in Giunta, ma non ho potuto essere presente alla conferenza stampa, quindi il Presidente ha illustrato quest'iniziativa.
Credo che il Presidente abbia voluto sottolineare, con il suo intervento, che il CAI ha una doppia morale: i contributi sono giusti e doverosi quando riguardano le loro proprietà, nel caso specifico i rifugi sui quali in molti casi, peraltro, percepiscono lauti canoni di affitto - queste sono mie considerazioni personali, ovviamente - e le piste poderali sono benvenute quando raggiungono le loro strutture, così come i voli in elicottero quando effettuano tali voli per i rifornimenti dei rifugi, salvo poi sostenere l'attribuzione di patenti o bandiere nere da parte di associazioni ambientaliste con le quali vanno a braccetto nella condivisione di esposti e ricorsi in tutte le sedi giudiziarie contro le iniziative di quest'Amministrazione. Bisognerebbe quantomeno essere conseguenti, se effettivamente si persegue una linea, anche se sono previste da leggi regionali, bisognerebbe avere il coraggio di rinunciare a queste provvidenze per avere le mani ancora più libere per condurre certe battaglie.
Presidente - Altri per il Governo in fase di replica? Invito a prenotarsi. Assessore Sapinet, a lei la parola.
Sapinet (UV) - Alcune brevi considerazioni, ringraziando i colleghi intervenuti. I capitoli dell'Assessorato opere pubbliche, territorio e ambiente, come noto, operano in modo trasversale su quasi l'intero patrimonio pubblico della Regione. L'Assessorato ha un ruolo importante nella gestione e nella protezione del territorio regionale, sia in modo diretto che in collaborazione con gli Enti locali.
Rispondendo a qualche suggestione dei colleghi, che ringrazio, vorrei sottolineare il sostegno al BIM con risorse importanti, come l'articolo 9.
Diceva la collega Guichardaz che si poteva far trasferire anche qualcosa in più, ma l'importante è dare dei segnali ma soprattutto dare continuità, una costanza nel tempo anche per gli anni che verranno; sicuramente importanti allo stesso tempo sono quelli citati nell'articolo 13, le risorse a favore dei Comuni per l'adeguamento, la ristrutturazione e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità. Risorse che vanno, in continuità con l'anno passato, a integrare un capitolo finanziato a inizio anno e che vanno, di fatto, a sostituire la vecchia legge 26.
Io la 26 l'ho vissuta da Sindaco e credo che questo sia un sistema migliore che permette ai Comuni una continuità di risorse e soprattutto una miglior programmazione. Quindi, come detto, bene queste risorse e bene quest'attenzione agli Enti locali.
Per quello che riguarda l'edilizia scolastica, la palestra di Via Chavanne. La nuova palestra, sita in prossimità dell'edificio scolastico di Via Chavanne, è un edificio che andrà verso un aumento importante di capienza con circa 1.200 alunni, una distanza di circa 700 metri tra la scuola e la palestra, che darà sicuramente una risposta importante a queste criticità.
Per quel che riguarda il Dipartimento infrastrutture e viabilità, tanti di voi l'hanno ricordato, 500 km e 327 ponti, interventi in quasi tutta la viabilità regionale, ma soprattutto interventi che vi forniremo con un idoneo cronoprogramma che potremo analizzare insieme durante i lavori.
"Interventi sugli immobili istituzionali e non": per rispondere al collega Lucianaz, l'articolo 61: la teca per la marmotta recuperata nello scorso anno, un ritrovo di pregio eccezionale. Ebbene sì, questi sono i costi ma il pregio e il valore aggiunto che andrà ad aggiungersi ai numeri e ai risultati che il museo di scienze naturali sta facendo riscontrare non potrà che aumentare ancora l'appeal e l'interesse verso questo sito.
Nello specifico poi citava i 2 milioni per interventi sui serramenti, quello non nego che anch'io sono andato ad approfondire, perché ovviamente parliamo di 1 milione e 400 mila euro per i lavori, la sostituzione di serramenti, di tutti gli infissi, il rifacimento, la copertura dell'atrio, dell'ingresso, alcuni isolamenti che saranno messi in opera per migliorare l'efficientamento energetico per un totale di 1 milione e 400 mila euro più le spese dell'I.V.A. e la progettazione.
Sempre parlando di viabilità - e con il collega Baccega avevamo già parlato del problema del Pont-Suaz - gli studi del traffico ci dicono zona rossa, passaggi importanti. Qui, come detto in occasione di altre iniziative, si aspetta anche quelle che sono delle modifiche alla viabilità sul Comune di Aosta per andare ad approfondire, quindi l'allungamento di Via Paravera, il collegamento di Via Vittime del Col du Mont e Via Page. Certo che andare a immaginare un nuovo ponte non è cosa banale e non è in questo momento così facile anche immaginarlo.
Alcune modifiche poste sulla viabilità di Aosta dovrebbero già alleggerire quella zona, dopodiché è chiaro che si procederà con lo studio e con i ragionamenti del caso.
Interventi sull'edilizia residenziale pubblica: ci eravamo impegnati per un milione e mezzo, andiamo oltre, proprio in virtù degli accordi quadro, quindi 2 milioni e 160 mila euro per agire e intervenire laddove non siamo ancora intervenuti.
Poi molti di voi lo hanno ricordato: le importanti risorse sul Dipartimento programmazione e territorio, per andare a lavorare per il territorio contro il cambiamento climatico e contro tutti questi fenomeni che si stanno susseguendo.
Risorse importanti, e qui voglio veramente ringraziare tutte le strutture, ma questa in particolare, per il lavoro costante e le risposte che diamo ai nostri enti locali.
Termino con due parole sul Dipartimento ambiente. Risorse forse meno importanti in termini di quantità ma sicuramente strategiche. Gli stanziamenti previsti appunto dagli articoli, uno per tutti l'articolo 8, che prevede lo stanziamento di 4 milioni per gli interventi di riqualificazione dei siti di discarica.
Come abbiamo detto in Commissione, è chiaro che gli Enti locali hanno la competenza primaria, dove la Regione oltre a supportare, cercherà di accompagnare questo iter e questo percorso in una sfida estremamente difficile, ma siamo pronti e la stiamo affrontando. È il dossier principale.
Proprio in questi giorni i Presidenti delle Unités stanno rispondendo in merito anche allo studio commissionato all'ARPA, che è il punto di partenza e la nostra visione strategica per il futuro.
Presidente - Assessore Carrel, a lei la parola.
Carrel (PA) - Grazie, colleghi, per il dibattito di questa mattina su quest'importante provvedimento legislativo.
Credo che come Dipartimenti agricoltura e risorse naturali abbiamo apportato diversi finanziamenti, dei più importanti sicuramente l'articolo 63, che prevede 1.700 mila euro da affidare in quadro temporaneo, legato alla crisi, alla guerra tra Ucraina e Russia e legato all'innalzamento dei costi, che ha colpito soprattutto la gestione degli alpeggi, essi sono un importante settore zootecnico in quanto ambiente a cui teniamo particolarmente per la tutela del nostro territorio, questo verrà poi definito e queste risorse verranno poi affidate in base a una delibera che approveremo nelle prossime settimane in Giunta regionale.
Altro importante provvedimento è quello legato all'articolo 24 nel quale andiamo a completare o, meglio, a finanziare gli interi Lotti 2 e 3 della sistemazione del parco adiacente al Castello di Aymavilles. Quindi riusciamo a prevedere, entro la fine del 2024, tutti i lavori del Parco attorno al Castello di Aymavilles. Credo che questo sia, dal punto di vista promozionale e culturale, un importante investimento.
Dal punto di vista politico, tengo a sottolineare due articoli, l'articolo 31 e l'articolo 33. Dal punto di vista delle risorse forse non mettono in campo risorse ingenti, ma sono una buona risposta a delle pratiche che stiamo cercando di attivare.
L'articolo 33 va ad investire ben 500 mila euro in più per i Consorzi di miglioramento fondiario. I Consorzi sono sicuramente un elemento e un baluardo necessario per affrontare la crisi idrica, per affrontare e migliorare la tutela del nostro territorio.
Sappiamo benissimo tutte le difficoltà che i Consorzi hanno e con loro stiamo cercando di lavorare per dare delle risposte. Una di queste risposte che siamo riusciti a dare è innalzare i costi di gestione straordinaria - quindi il bando dei costi di gestione straordinaria - a un tetto massimo di 150 mila euro.
Quest'innalzamento ovviamente ha provocato un innalzamento delle domande e quindi oggi siamo qui a inserire ulteriori 500 mila euro proprio per cercare di far fronte a queste domande che credo abbiano delle ricadute importanti su tutto il territorio.
L'altro è l'articolo 31, che ha citato il collega Restano, per l'acquisto di attrezzature per i laboratori del settore agroalimentare. Abbiamo delle attrezzature e delle apparecchiature per l'analisi delle cellule del latte che sono datate ormai al 2000, su cui purtroppo non troviamo più la possibilità di sostituire dei pezzi, quindi è necessaria l'intera sostituzione di queste attrezzature.
Credo che questi 230 mila euro siano un segnale molto importante anche e soprattutto alle aziende e agli allevatori valdostani, perché il servizio che l'Assessorato offre a queste aziende e a tutti gli allevatori è un servizio di ottima qualità e sicuramente molto puntuale e preciso.
Mettere in condizione l'ufficio e tutti i tecnici dell'Assessorato di lavorare al meglio credo che sia una risposta politicamente dovuta, anche se all'interno delle cifre dei 145 milioni, 230 mila euro sono sicuramente una piccola goccia. Questa goccia dà una risposta importante e attesa dai tecnici in primis, ma sicuramente si ripercuote anche sull'attività di tutti gli allevatori.
Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Non voglio aggiungere più di tanto alla relazione dei colleghi Malacrinò e Aggravi e anche alle interessanti considerazioni dei colleghi intervenuti durante la discussione, ma colgo l'occasione intanto per ringraziare l'esecutivo, la maggioranza e anche l'opposizione di cui, voglio dirlo, ho apprezzato i toni e anche lo spirito costruttivo, seppur da posizioni diverse. Diciamo che ho apprezzato quasi tutti i toni.
Questo disegno di legge credo sia un provvedimento solido, concreto e di visione seppur, non dimentichiamolo, si tratti pur sempre di un assestamento di bilancio che, come sappiamo, è un provvedimento che tiene in considerazione risorse che si rendono disponibili in corso d'anno e sulle quali la politica attiva ragionamenti e definisce priorità con i vincoli tipici propri dell'avanzo di bilancio.
Devo dire che negli ambiti di cui ho la temporanea responsabilità, in quanto Assessore di riferimento, si sono fatte una serie di scelte ragionate e programmatiche nell'ambito della compagine di maggioranza: destinare una congrua quantità di risorse, nella consapevolezza che cultura e istruzione, per semplificare, sono settori della nostra regione su cui investire in modo importante, anche nello spirito di dare un segnale di forte attenzione per il nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale, e all'intera comunità educante.
Le risorse sull'edilizia scolastica di competenza degli Enti locali che sono state potenziate in modo considerevole - ricordo che l'importo complessivo è di ben 4 milioni di euro contro 1 milione di euro che generalmente veniva stanziato per questo tipo di capitolo - saranno destinate al miglioramento e alla manutenzione degli edifici scolastici che ospitano i nostri bambini. Credo con ricadute positive sulla sicurezza e sul benessere di studenti e di docenti.
Solo una piccola annotazione per la collega Minelli: questi fondi servono non per la costruzione ex novo ma per la ristrutturazione profonda - e ribadisco "Profonda" - di edifici scolastici di proprietà degli enti locali, ma principalmente, dico "Principalmente" perché poi alcuni fondi vengono utilizzati comunque anche per la messa in opera per esempio di aule o di altre strutture, per interventi di messa in sicurezza, quindi antisismici, impiantistici delle scuole, di cui hanno la competenza gli enti territoriali, quelli non di proprietà regionale per intenderci.
Le risorse previste dagli articoli 14 e 15 invece saranno utilizzate per importanti investimenti sugli edifici scolastici di proprietà regionale, sempre nell'ottica di migliorare le strutture a beneficio di chi le vive quotidianamente.
Permettetemi solo qualche parola sulla questione dei 2 milioni relativi alla realizzazione della palestra cittadina che è stata oggetto di qualche annotazione durante la discussione. Si tratta di una palestra ex novo, sicuramente collocata in una zona non centrale della città ma, come è stato spiegato in Commissione nel corso delle audizioni specifiche, questa palestra è collocata là e ha trovato quella collocazione dopo un lungo confronto con il Comune di Aosta - che peraltro è cominciato ben prima del mio insediamento - e che ha individuato quella vicino alla Cidac (per intenderci) quale unica area al momento disponibile per la costruzione di una palestra. Come è stato detto più volte dal collega Caveri quando era Assessore all'istruzione, è comunque un'operazione urgente proprio per i motivi che avete evidenziato e che i più di voi hanno evidenziato, fermo restando che la programmazione delle ristrutturazioni e degli ampliamenti degli edifici scolastici cittadini presuppone, come è stato detto anche in Commissione, l'incremento del numero di palestre. Tra l'altro, il collega Sapinet ha fatto una citazione specifica, la rimessa in funzione di palestre previste all'interno di sedi che saranno rifunzionalizzate e quindi rimesse a disposizione delle scuole.
Credo sia importante, per quanto riguarda la scuola, citare anche gli oltre 2 milioni di euro che abbiamo messo nell'assestamento, necessari a chiudere il contenzioso ormai seriale sul bonus docenti a tempo determinato, cioè i docenti assunti con contratti di supplenza annuale al 30 giugno e al 31 agosto, sul quale, e questo lo voglio dire, è stata aperta secondo me proprio un'utile e bella interlocuzione con le organizzazioni sindacali della scuola. Colgo l'occasione per ringraziarle personalmente anche per la presenza costante alle riunioni, per la correttezza e per la capacità, anche di proposta, che ha portato infine a trovare una soluzione. Per esempio, oltre alla questione del bonus docenti che, come vi dicevo, era diventato oggetto di deposito quasi settimanale di contenziosi e alla fine costavano quasi più di costi e di spese legali che non di rimborso del bonus, l'interlocuzione sindacale ha trovato una soluzione al momento temporanea, ma che vorremmo rendere stabile, sulla questione degli operatori di sostegno - ringrazio anche il collega Bertschy, che si è occupato di istituzionalizzare il tavolo relativamente alla società dei servizi - ai quali quest'anno anticiperemo l'inizio dell'entrata in servizio al primo di settembre, insieme ai docenti delle scuole in modo tale da poter strutturare insieme la programmazione annuale.
Per quanto riguarda la cultura - al di là del Castello di Introd di cui si è lungamente parlato in questa sede e di cui credo si tratterà nel corso della discussione con un ordine del giorno relativamente alla questione gestione, di cui peraltro abbiamo già parlato - credo che l'incremento delle risorse per i nostri beni culturali mostri una particolare attenzione dell'esecutivo e della maggioranza per il nostro patrimonio culturale. Devo dire che ho colto da parte di quasi tutti voi all'interno di quest'aula, maggioranza e opposizione, comunque un giudizio positivo relativamente alla necessità di continuare a mantenere forte l'attenzione sulla salvaguardia e sulla valorizzazione dei beni culturali.
Solo un'annotazione relativamente all'area megalitica. I fondi relativi all'area megalitica servono per la chiusura del cerchio. Come vi è stato detto e come è stato anche più volte sollecitato, l'area megalitica dovrebbe aprire nel suo nuovo allestimento - speriamo, a questo punto diciamo al 90% ma speriamo che non avvenga nulla - il 10 o l'11 di novembre, adesso dobbiamo ancora decidere la data precisa. Il collega Chatrian incrocia le dita perché effettivamente abbiamo avuto diversi rinvii, quindi diciamo che lo stanziamento previsto serve proprio alla riapertura e alla promozione in questo triennio, di un bene che effettivamente ha la necessità di essere raccontato e di essere promosso in modo particolare per le sue caratteristiche, che sono estremamente peculiari ed estremamente uniche rispetto anche ad altri siti sparsi sul territorio nazionale, ma direi anche sul territorio extra nazionale. Siti simili al nostro, per esempio, li ritroviamo a Sion. Delle grosse similitudini le troviamo per esempio in Sardegna e in altri Stati europei, a dimostrazione anche di una forte permeabilità dei popoli che poi, alla fine, esprimevano il loro modo di celebrare la vita e la morte nella stessa maniera.
Quindi questi fondi servono sostanzialmente - non in aggiunta rispetto alle decine di milioni di euro investiti finora nei decenni nell'area megalitica - per il lancio di questa nuova modalità che comprenderà, oltre all'area stessa, anche la parte musealizzata.
Presidente - Assessore Marzi.
Marzi (SA) - Innanzitutto, come richiamato dal dibattito politico che c'è stato sul tema inerente al disegno di legge 109, cioè l'assestamento 2, che secondo me ha avuto sicuramente uno spirito più che proficuo e politicamente ampio, è importante ricordare il fatto che il Governo regionale e la maggioranza con oggi presentano il disegno di legge di assestamento 2, che risulta essere un tutt'uno assieme al disegno di legge di assestamento 1. Per cui, a parte le iniziative che adesso andrò brevemente a elencare all'interno del disegno di legge 2, cioè il 109 sull'assestamento che stanzia altri 145 milioni di euro, sicuramente - come richiamato anche da alcuni interventi politici della minoranza - per quanto riguarda il Dipartimento sanità salute e politiche sociali, nel complesso, la fa assolutamente da padrone quanto già stanziato sul disegno di legge 1, rispetto ai 60 milioni, di euro per arrivare a dare copertura completa al nuovo Ospedale Parini.
Con queste iniziative noi, di fatto, andiamo a prevedere tutta una serie di apparentemente piccoli interventi: 4 milioni di euro per la micro di Verrès, 2 milioni e 700 mila euro per integrare la 32/2022, secondo anche delle proposte politiche d'intervento su quell'importante normativa di attrattività all'interno del mondo sanitario che sono oggi state presentate dal Consiglio.
Sono d'accordo poi con il collega Aggravi rispetto all'importantissimo tema richiamato, quello della mobilità: nel caso specifico, diciamo mobilità passiva. Però la mobilità prevede - e abbiamo provato a darne contezza in Commissione - dei calcoli specifici che, di fatto, vanno a individuare un differenziale tra l'attiva e la passiva rifacendosi a un saldo di riferimento. Rispetto all'andamento del saldo di riferimento bisogna intervenire tenendo poi conto che in questa parte dell'anno bisogna prendere in considerazione a livello spannometrico anche le valutazioni sulla mobilità internazionale, di conseguenza si riesce a intervenire.
Proprio rispetto a un tema più ampio che si collega al fatto che stiamo parlando di una legge di assestamento che, nel suo complesso, arriva a stanziare ormai oltre 300 milioni di euro, quello che è assolutamente importante rispetto all'Assessorato che pro tempore presiedo è fare una valutazione complessiva proprio partendo da questo tipo di spunti e dall'atteggiamento generalizzato che si assume e che, per fortuna, ogni tanto ha anche degli sprazzi di buon senso e di analisi rispetto alla volontà di rappresentare sempre solo ed esclusivamente - e non parlo del Consiglio, perché il Consiglio fa correttamente il proprio lavoro, parlo di quella che oggi è diventata una moda soprattutto a carattere nazionale, bisogna dire che qui in Regione la cosa è più contemperata, più razionalizzata, più ragionata, - un attacco continuativo al Servizio Sanitario Nazionale della sanità pubblica. L'utilizzo aprioristico di tutta una serie di dati che, di fatto, non sempre rendono merito di difficoltà oggettive e di sforzi che erano ampiamente programmati e che vengono dalla non programmazione degli ultimi venti-venticinque anni a livello nazionale di alcuni problemi porta oggi, come sempre capita quando non si programma da piccoli, ad avere una serie di problemi: non hai messo l'apparecchio da piccolo e ti trovi con i denti storti da grande, ma oramai è tardi, tanto per essere chiari.
Se noi vogliamo fare dei ragionamenti, ad esempio, partendo da uno dei vari parametri che oggi viene letto, quello della mobilità passiva della sanità valdostana, sicuramente, oltre a farne un'analisi dobbiamo anche cercare di analizzare gli sforzi che, negli ultimi anni, tutti noi stiamo compiendo per fare in modo che la sanità valdostana - e questo sta avvenendo - possa anche tornare a parlare di luoghi sia territoriali che ospedalieri che funzionano e che quindi possono addirittura diventare forieri di attrattività.
Questo sta già avvenendo attraverso un lavoro quotidiano fatto da tutti quanti gli operatori e anche dalla politica, quindi anche da noi. Il semplice fatto che si decida di parlare di sanità in maniera corretta, anche pungolandola e criticandola, ma riconoscendo anche gli sforzi che partono dal recente passato, dal presente e che guardano al futuro per migliorare la situazione. Oltre che a leggere notizie trite e ritrite che, di fatto, vengono ripresentate su dati già ampiamente analizzati, come ha ricordato il Presidente della Regione ieri, la cosa più importante di tutte è anche guardare l'altra faccia della medaglia.
Per cui se si decide di comunicare dicendo sempre le stesse cose purché siano notizie negative, è anche importante analizzare la verità, e questo è stato fatto. Anche gli articoli dei giornali di oggi cercano di aprire anche uno spiraglio di natura critica, quindi più tarato sulla realtà, per andare anche ad analizzare dietro questa "modaglia", dove vengono rappresentate solo cose brutte, anche la verità, perché la verità non è fatta solo di cose brutte.
Come si interviene sulla mobilità sanitaria? Si interviene, se si vuole migliorare il saldo - come il collega Aggravi sa perché l'ha pungolato in maniera razionale e politicamente corretta - intervenendo anche sulla mobilità attiva; la mobilità attiva è una cosa che si attua creando qualità e la qualità si crea con le persone, con i progetti, con il benessere lavorativo e, permettetemi di dire, anche con le reti.
Le reti sono fatte da contatti che la sanità valdostana ha, deve aumentare e può continuare ad avere, trasformando quella che apparentemente risulta essere una periferia in una grande opportunità. Nel recente passato e anche nel presente abbiamo avuto la capacità di essere attrattivi nei confronti di grandi professionisti e questi grandi professionisti, se cominciano, come già stanno facendo, a operare su una serie di problematiche che c'erano e che adesso si stanno smussando, possono diventare un oggetto, uno strumento foriero, per migliorare anche questi tipi di problematiche. Apparentemente sono solo problematiche ma, in realtà, sono questioni sulle quali si sta lavorando per migliorarle.
Con questo voglio semplicemente dire che una legge di assestamento 2 - che di fatto vuol dire l'applicazione dell'avanzo libero, più una serie di entrate maggiori - è un grande atto politico che può essere letto facendo una parcellizzazione di ogni singolo articolo, ma nel proprio complesso è sicuramente una risposta importante che arriva appena dopo la metà dell'anno cercando di rinforzare tutta una serie di scelte che sono state fatte, naturalmente con l'atto finanziario per antonomasia, quindi il bilancio di previsione, e che vengono confermate e incrementate con leggi di questo tipo.
Chiudo rispetto a un articolo passato giustamente un pochettino soffusamente: è l'articolo 70 che prevede finalmente di intervenire sui piani comunali per l'abbattimento delle barriere architettoniche dove finalmente si riesce a intervenire in maniera adeguata anche grazie al lavoro del Dipartimento politiche sociali. Si riesce, rilevando un pungolo arrivato a livello nazionale, a tarare una serie d'interventi dedicati con risorse regionali incrementate verso i Comuni valdostani su un tema così delicato.
Mi permetto poi di dire una cosa, questa la dico a margine, perché il Dipartimento politiche sociali, come è stato richiamato politicamente nel dibattito - e quindi il Dipartimento che per antonomasia si occupa della fragilità e delle persone che in questo momento si trovano in difficoltà per motivi oggettivi, soggettivi o di crisi di vita passata temporanea - è sicuramente un ambito sul quale sono state stanziate, con il bilancio di previsione, risorse congrue, sul quale si stanno facendo, tra mille difficoltà, lavori assolutamente fondamentali che sono stati anche evidenziati all'interno dell'integrazione sanitario-sociale nel Piano della salute e del benessere sociale. Per cui il motivo per il quale non ci sono fondi stanziati in questa cosa è perché - ringraziando il lavoro fatto sul bilancio - i fondi ci sono, ma l'oggetto del contendere non è quello. L'oggetto del contendere è la capacità - anche grazie al forte pungolo che oggi c'è a livello nazionale ed europeo di fondi che arrivano tramite il PNRR - di riuscire a essere sempre più in maniera sinergica efficaci, condividendo con il territorio le possibilità che i nuovi strumenti amministrativi mettono in discussione.
La settimana scorsa c'è stato un importante dibattito sull'Amministrazione condivisa, quindi sull'applicazione del 117/2017, tra l'altro presentato anche dal dirigente generale del Ministero delle politiche sociali, che è andato propugnando l'applicazione della coprogrammazione e coprogettazione come lo strumento per antonomasia per gestire questo genere di problemi sul territorio.
Oltre a una questione di fondi - che per fortuna c'è ed è congrua, soprattutto nell'ambito delle politiche sociali - è fondamentale continuare a lavorare, come stiamo facendo, interpretando in maniera nuova, diversa e più partecipata gli strumenti amministrativi che la norma ci ha messo a disposizione.
Presidente - Assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Ringrazio anch'io i colleghi di maggioranza e tutto il Governo per il lavoro che si è fatto anche in questo periodo per cercare di utilizzare al meglio queste risorse in un quadro complessivo.
Ho apprezzato sia la relazione del consigliere Aggravi che il dibattito, ovviamente molto meno quelle considerazioni che in maniera molto astratta portano a una visione di quest'assestamento senza considerare tutto il resto della programmazione che è in corso.
Noi siamo ormai nella seconda metà dell'anno, stiamo già definendo il DEFR e siamo al lavoro sul nuovo bilancio. C'è un bilancio che è in corso all'interno di una programmazione che tiene conto già dei fondi strutturali, dei fondi Stato, del PNRR, quindi tutta questa programmazione va tenuta in considerazione quando si analizza un provvedimento, seppure di quest'importanza.
Invece si tende, come al solito, a fare un'analisi da parte di qualcuno così, sull'unico provvedimento senza questa visione complessiva.
È per questo che, da parte nostra, la cosa importante in questo momento è riuscire a determinare nella programmazione che è in corso la visione sul futuro, in un momento in cui le cose stanno andando decisamente meglio del passato. Ma non lo diciamo noi politicamente, lo si dice in ogni assemblea di associazioni di categoria, lo dicono le forze sociali, l'abbiamo sentito in ogni occasione pubblica.
Abbiamo dei dati sull'occupazione che sono i migliori di sempre, abbiamo un dato sull'occupazione femminile che ha quasi i migliori livelli in Italia, abbiamo dei dati sull'economia che dimostrano che le cose funzionano. Ovviamente rispetto a questo bisogna continuare a investire, investire bene, in maniera efficace e dare le migliori risposte alle nostre imprese.
Dispiace nel considerare - lo dice tutte le volte il consigliere Marquis - questo decennio di difficoltà della Valle d'Aosta che conosciamo tutti. Tra l'altro lei e altri colleghi in quel momento avete subìto i tagli importantissimi di una manovra che lo Stato ha fatto sulle Regioni, ma in particolare sulla nostra Regione.
In questo decennio le nostre difficoltà, in un'economia che era fortemente sostenuta e lo è ancora... perché ogni volta che richiamate i provvedimenti pubblici, li richiamate per mettere delle risorse a sostegno dell'economia, che è stata fortemente danneggiata da quei tagli dal 2010 in avanti.
Lei stesso era in un Assessorato, mi ha preceduto in quell'Assessorato e quando siamo arrivati di risorse non ce n'erano per le politiche del lavoro, non ce n'erano per gli investimenti, ma perché il Governo aveva dovuto subire un taglio trasversale. E non parliamo dei trasporti, quando il collega Marguerettaz aveva dovuto ridurre in maniera drastica ogni servizio chiamato "Morbido", dove c'era meno utenza.
Quindi è normale che una piccola comunità come questa si sia trovata in forte difficoltà in questo decennio e che stia cercando di ripartire, cercando di fare la sua attività, però facciamo tutti attenzione a ricordarci da dove nascono questi problemi e a investire per cercare di migliorare la situazione, in un momento in cui le associazioni di categoria ci dicono che le nostre leggi sono efficaci - le stanno utilizzando - e che la nostra programmazione sta andando nella direzione giusta.
In autunno, per esempio, usciremo con un bando sull'efficientamento energetico a sostegno delle imprese e un altro a sostegno degli Enti locali, quindi ci sono tante programmazioni che vanno avanti; esse non vogliono dire che tutto è perfetto, ma che c'è una programmazione che va analizzata nel suo insieme con una visione politica che va letta in maniera complessiva sui documenti.
Ridevo durante il suo intervento quando ha citato le 300 persone sottratte dall'economia dello sviluppo privato. Questo è il suo populismo che viene fuori quando apre il microfono, però tutti i giorni qui ci diciamo che ci manca personale di un certo livello, che bisogna efficientare la macchina pubblica, renderla più efficace, riorganizzare i servizi, ma se lei ci dice che 300 persone sottratte dal mondo del privato vanno a discapito dell'organizzazione pubblica della nostra comunità... È il solito populismo, deve parlare agli imprenditori e dire: "Il pubblico...".
Il pubblico deve funzionare e deve funzionare con persone in gamba, capaci e competenti, perché se funziona il pubblico, funziona anche il privato.
Quindi quelle 300 persone sono assolutamente da portare nella nostra Amministrazione cercando di renderla efficiente, questo sì. Questa è la critica che ci possiamo fare in maniera complessiva. Oggi siamo noi al Governo e dobbiamo farlo meglio, ma fa sorridere sentire, dopo che ci diciamo una volta al giorno che mancano delle persone, che queste 300 persone vanno a scombinare il sistema.
Piuttosto io sono più intenzionato, e cercherò di farlo ancora nelle prossime attività di bilancio... Con i 3 milioni di euro che abbiamo messo a disposizione per incentivi e assunzioni, abbiamo trasformato 360 posti di lavoro, più del 50% di donne, 47,53% per dare dei dati. Avessimo dei soldi per gli incentivi e le assunzioni evidentemente andremo in quella direzione.
Su 9.800 contratti tra i 15 e i 29 anni, abbiamo 2.400-2.500 utenti indeterminati, tutto il resto ancora è lavoro precario.
Alle imprese, in qualche maniera, bisognerà dare un aiuto per sostenerlo perché è dai nostri giovani, dall'incentivazione di queste misure che possiamo continuare a far crescere la nostra economia e dare della stabilità. Però non veniamo a raccontare che assumere delle persone in Amministrazione diventa un danno per l'economia privata perché se l'Amministrazione funziona, funziona tutto nel suo insieme.
Ci sono delle considerazioni, per esempio abbiamo visto alcuni emendamenti - al di là se adesso abbiano il parere finanziario o no - che precedono discussioni che sicuramente andremo a fare; per esempio c'è un tema legato alla capitalizzazione delle imprese, e lo vedremo nella discussione, ci sono una serie di leggi che stiamo comunque valutando di modificare e migliorare, proprio per cercare di sostenere in maniera progressiva il lavoro che andremo a fare a favore dell'economia delle imprese, anche a sostegno dello sviluppo, proprio perché siamo in una fase diversa.
Ci si dimentica che nell'altro provvedimento abbiamo messo 14 milioni di euro per chiudere tutti gli investimenti che erano stati richiesti l'anno scorso dalle imprese, quindi soldi per gli investimenti ci sono stati per chiudere un progetto estremamente importante, che è arrivato a più di 25 milioni di euro nell'ambito di un'annualità.
Evidentemente sarebbe bello - e qui la seconda critica che mi permetto di fare al collega Marquis - poter fare delle scelte anche da parte nostra come fa lei.
Lei trova sempre soldi da mettere, mai da togliere, non ci dice mai dove toglierli, lei aggiunge.
Fare il bilancio così è comodo, aggiungiamo, mettiamo soldi in più, però, purtroppo, ci ricordava l'economia della famiglia che se si spende di più da una parte si deve togliere dall'altra; facciamo tutti un po' così, anche noi abbiamo delle famiglie, cerchiamo di fare il possibile.
Quindi non basta aggiungere nel bilancio pubblico, bisogna anche dirci dove togliere.
Ho visto l'ultimo provvedimento, quello sull'energia, si dice: "Prendiamo da quello che arriva in più, da dei fondi di rotazione", poi lo discuteremo, però ogni tanto fate delle scelte politiche e diteci anche dove prenderli, che è sicuramente interessante.
Vengo alla conclusione del mio intervento su tutto il tema dei trasporti. Non ho sentito completamente l'intervento di Lucianaz ma mi hanno detto che è stato particolarmente simpatico. Io lo ringrazio perché tutte le volte che parla ci dà dei punti come maggioranza, quindi più interviene e più diventiamo forti e personalmente mi fa fare strada. La ringrazio, avanti così, poi ci ritroveremo un giorno a fare il conteggio.
In ogni caso sui trasporti, al di là della banalizzazione, a volte poi non ci si rende conto che quando si banalizza non si colpisce tanto il politico che è qui per difendersi ma chi è nelle strutture che, si dice in francese, "Si fa il mazzo" ma quello è un problema, ognuno si esprima come vuole.
Sui trasporti c'è un tema estremamente complesso che stiamo affrontando e che stiamo cercando di governare al meglio, tra l'altro nella pausa avremo tante riunioni, con Trenitalia in questo caso.
Il tema è veramente complicato, cioè venire a dire che abbiamo messo dei soldi per fermare i treni è come se dal prossimo anno tutte le persone non avessero più bisogno di servizi pubblici. Forse è un po' più complicato quello che c'è da raccontare, però quando riusciremo a intervenire sull'abbonamento dei trasporti universitari, o ad arrivare a fare un provvedimento attraverso queste prime iniziali risorse per migliorare anche e semplificare il sistema di tariffazione - dal primo novembre partirà il biglietto unico, un progetto iniziato nel 2019 quando ero Assessore - le chiedo solo di non vantarsene.
Presidente - Il Presidente della Regione ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Ho la possibilità d'intervenire alla fine di un confronto ma dai toni pacati, espressione di visioni che non sempre collimano, ma questo sta nell'ordine di grandezza.
Ringrazio i relatori, il collega Malacrinò, che ha dato una visione complessiva e puntuale di tutto il complesso articolato e di tutta quella eterogeneità d'iniziative che sono state messe all'interno di questo provvedimento, un provvedimento che è tutt'altro che senza scelte politiche.
Le scelte politiche derivano innanzitutto dall'attenzione che è stata messa nei vari settori per identificare le carenze, le necessità sopraggiunte, le possibilità d'intervenire in settori che da tanto tempo potevano aspirare ad avere delle risposte, in attività che sono di prospettiva, in situazioni che coinvolgono la nostra comunità.
Mi ha fatto particolarmente sorridere quando qualcuno ha esibito come un intervento di poco conto la possibilità da parte degli Enti locali di avere delle risorse per asfaltare le strade, quando poi sono quelle situazioni che si trasformano in criticità quando le si subiscono... o tutta una serie di iniziative che possono essere rappresentate dagli interventi che il BIM andrà a sostenere, sempre per conto delle Amministrazioni locali, per un efficientamento idrico di cui tutti ci riempiamo la bocca.
Una serie d'interventi che valgono complessivamente 90 milioni di euro. Novanta milioni di euro che, a seconda degli interventi che verranno fatti sul territorio, verranno distribuiti non tutti dalla Regione, ma una parte anche dagli Enti locali e una parte da altre aziende che per la Regione avranno la possibilità di sviluppare queste iniziative. Iniziative che verranno previste in bandi con tagli di lavori molto diversificati, in modo da permettere a tutti di partecipare: ci sarà la possibilità di creare nuove attività imprenditoriali, di mantenere l'occupazione, di avere una programmazione di lavori nel prossimo futuro e avranno la garanzia di trovare in queste situazioni un percorso di crescita e di lavoro nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
L'iniziativa principe di questo tipo di approccio è stata la volontà di dare risposte chiare alle Amministrazioni comunali dando la possibilità di programmare la loro attività nei prossimi anni, non di fermarci a un assestamento che identificasse nei 5-6 milioni di euro necessari per chiudere il percorso di bilancio di quest'anno.Così come noi esigiamo dallo Stato delle garanzie in merito alla possibilità di avere delle risorse certe nel prossimo futuro, penso che agli Enti locali - che sono i primi a fornire dei servizi alla popolazione sul nostro territorio, ad essere vicini nei momenti di criticità, a fornire quelle attenzioni al cittadino che si accorge della carenza o della possibilità di averle e non averle - anche per i Comuni è necessario avere la possibilità di chiudere questo triennio e di impegnarsi fino al 2026. Quindi come giustamente ha detto il collega Chatrian nel suo intervento, dando garanzia di poter formalizzare fino a quella data impegni nei confronti della propria cittadinanza. Penso che sia una cosa meritevole di attenzione sulla quale vogliamo rimarcare una necessità di farlo e una volontà già espressa all'interno del programma di Governo che abbiamo sottoposto a quest'Aula nel momento del nostro insediamento.
Poi ancora da sottolineare le altre due scelte di cui si è parlato e dibattuto ampiamente in questa mattinata. Il fatto che si sia avuta, anche nella relazione del collega Aggravi, una focalizzazione su questi due punti, sul Castello di Introd e sulla Maison de la montagne, vuol dire che abbiamo suscitato non solo interesse, ma anche approvazione. A volte c'è anche un po' di invidia nel non poter sottolineare che non abbiamo fatto qualcosa; si rischia di essere criticati sia nel fare che, ancora di più, nel non fare.
Per certi versi il fatto che se ne parli è sempre molto positivo, poi ognuno ha le sue visioni, ha la possibilità di giudicare quello che è più confacente alla sua linea politica. L'acquisto di un bene culturale del valore del Castello di Introd per una località, per una comunità, per uno spazio, per una filosofia, che è quella della Regione di valorizzare i propri beni sul proprio territorio, penso che sia un passo avanti e non un passo indietro.
Sulla gestione si farà attenzione a muoversi in un percorso che, come già sottolineato all'interno del dibattito consiliare e in Commissione, cercherà di essere innovativo, la sperimentazione di una nuova fruibilità di questo maniero, di un nuovo approccio, e si lavorerà in questo senso, quindi con la coscienza di aver fatto un passo importante, così come un passo importante è stato fatto e in maniera decisa ma anche molto chiara per quanto riguarda la Maison de la montagne, una decisione che andava presa, era tanto tempo che era nell'aria.
C'è stata la possibilità d'individuare, anche nella localizzazione, un percorso che possa essere condiviso dai primi fruitori, che, sottolineo, sono degli Enti e non sono privati, nei confronti dei quali l'Amministrazione regionale ha avuto l'accortezza di condividere un percorso che potrà dare i suoi risultati, e non è solo in un posto vicino a quelle che sono identificate come posizioni poco interessanti, ma è anche vicino alla telecabina di Pila, al centro della città di Aosta, con una fruibilità che è anche rivolta alle vie di comunicazione verso l'Envers, quindi è molto centrale nel contesto cittadino.
Poi, mi permettete ancora, la risoluzione della questione di Maison Caravex è tutt'altro che una banalità, è una scelta politica ben chiara per chiudere un percorso iniziato tanto tempo fa con una decisione che ha trovato una sua destinazione finale per quest'intervento. Una destinazione finale che è assolutamente coerente con i bisogni dell'Amministrazione pubblica e che ha identificato le risorse necessarie per chiudere questo percorso che sinceramente non ha fatto piacere a nessuno di noi.
Chiudo con l'attenzione che l'Amministrazione regionale ha voluto ancora riservare agli Enti locali tramite un articolo, quello destinato al sostegno, da un punto di vista amministrativo, all'Amministrazione comunale di Arvier. L'Amministrazione compartecipa alla presa in carico di uno sforzo importante per la chiusura di un bando PNRR, come quello del bando Borghi, che ha necessità di essere attenzionato, di essere sostenuto da parte della stessa Amministrazione regionale con un impegno anche in termini di unità operative che possano essere utili, così come lo saranno quelle destinate con l'altro provvedimento di legge che valuteremo tra oggi e domani rispettivamente verso le istituzioni scolastiche, per dare un sostegno concreto alle iniziative di PNRR che vanno ad appesantire il nostro tessuto gestionale, ma che danno anche delle opportunità di crescita alle quali non possiamo rinunciare.
Queste sono le visioni che abbiamo voluto presentare tramite questo disegno di legge.
Per chiudere, come il collega Marquis, ho apprezzato anch'io la chiarezza del collega Aggravi nell'esplicitare le fonti che hanno alimentato questi 145 milioni, sono le stesse parole che ho usato in II Commissione consiliare dove, peraltro, non l'ho vista.
Presidente - Abbiamo terminato con le repliche. Dobbiamo passare agli ordini del giorno. Consigliere Marquis per dichiarazione di voto.
Marquis (FI) - Per dichiarazione di voto. Il nostro non è populismo, è manifestazione di una visione politica, mi spiace che questo non sia stato percepito, perché si è cercato di manifestarlo in modo chiaro.
Noi abbiamo una visione politica diversa da quella che state attuando voi. Per noi l'Amministrazione deve essere snella, agile, dinamica, poca burocrazia, semplificazione, più spazio al privato laddove è possibile, non che la pubblica Amministrazione occupi tutti gli spazi e anestetizzi la comunità e una realtà che è già debole di per sé stessa, per problemi strutturali che conferiscono alle nostre peculiarità.
Per quanto riguarda il personale, probabilmente sono stato mal capito, nel senso che la nostra posizione è quella che i problemi della pubblica Amministrazione non derivano dalla carenza di personale, derivano dalla mancanza di capacità di adeguarsi a livello di riforma, e le posso dire - è di ieri, e lo trova oggi su tutti i giornali - che un'importante azienda bancaria per ristrutturarsi non parla di aumento del personale, parla di automazione dei processi, snellimento della burocrazia, investire nella digitalizzazione e nell'efficienza.
Questa è la nostra visione, il personale va sostituito nella misura in cui serve, però quello che manca in questa Regione è la capacità di adeguarsi - così come ha detto, mi sembra, il professore della Bocconi - con una riforma che dia le condizioni per affrontare a livello amministrativo il futuro che non è sicuramente semplice.
Quindi non facciamo del populismo, diciamo le cose come stanno, questo è molto differente.
A livello di assestamento, sappiamo benissimo che il bilancio deve quadrare; se si mette qualcosa si toglie altro. Abbiamo detto che avremmo definito in alcune situazioni delle priorità diverse e avremmo dato maggior spazio e interesse al settore produttivo. Tutto qui, mi sembra che l'abbiamo detto in modo molto chiaro, e questo lo diciamo anche nell'alveo della programmazione annuale.
Mi sembra che sia una posizione chiara. Abbiamo evidenziato negli interventi che la nostra posizione è quella di sostenere una serie di articoli che possiamo tranquillamente condividere, perché riteniamo che siano d'interesse, e la nostra critica è una critica meramente politica a livello di approccio, perché su 145 milioni avremmo fatto delle scelte diverse. Non abbiamo detto che ci servivano più soldi, abbiamo detto che quei 145 milioni potevano essere tranquillamente gestiti diversamente. Ognuno determina le proprie priorità, quelle sono quelle che avete evidenziato voi, avete fatto delle scelte, noi riteniamo che l'economia valdostana debba oggi rafforzarsi perché non è un tessuto produttivo forte, è un tessuto produttivo che va consolidato e rafforzato e il rafforzamento non passa attraverso il continuo incremento dal raggio dell'azione della pubblica Amministrazione.
Per questa ragione, a livello di dichiarazione di voto, il nostro gruppo si asterrà rispetto al provvedimento.
Presidente - Sempre per dichiarazione di voto, consigliere Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Anticipo anche i tempi, anche io per dichiarazione di voto e poi voterò conformemente al mio gruppo.
Rispondo velocissimamente visto che siamo stati sollecitati. Devo dire che ho raggiunto il bersaglio di un Consigliere di opposizione che stimola reazioni da parte del Governo, quindi il telegatto lo accetto ben volentieri.
Velocemente, al Presidente Testolin, per ordine d'importanza, dico: bene le garanzie ai Comuni per poter programmare, chiederemo ai cittadini valdostani di vegliare su come verranno spesi questi soldi nei prossimi anni, quanti progetti fantascientifici o quante feste improvvisate i Comuni riusciranno a organizzare con questo denaro.
Vi invidio per il Castello di Introd, mi fa sorridere. Si ricordi che in Commissione è stato ricordato di attenzionare la destinazione prossima degli eredi... delle collezioni di foto del messale del 500. Io ho sollecitato più volte, anche il coordinatore De La Pierre, ma non ho risposte, quindi faccia attenzione anche lei a quanto acquista.
A Bertschy rispondo sul fatto dei trasporti: chiaramente se per lei è banalizzare tutti gli interventi che ho fatto dicendo che abbiamo il passaggio a livello più lento del mondo, che ci mette sette minuti ad alzarsi la sbarra dopo la stazione in Via Carrel, è una segnalazione, per lei sarà una banalizzazione. Dei ritardi dei treni non ne parlo io, ne parlano gli utenti, perché io non utilizzo il treno perché non vado a Torino, che è l'unica destinazione possibile.
Quindi lei le prenda come delle critiche banali, ma è quello che devono sopportare gli utenti valdostani.
Poi io avrò il mio modo di esprimermi che sarà poco ortodosso, come io ritengo poco ortodosso il vostro modo di amministrare il denaro pubblico, però è una considerazione personale.
A Sapinet dico ancora che di Via Paravera ne abbiamo parlato in Commissione con il Sindaco e i due Assessori che ci sono venuti quindici giorni fa e, giustamente, l'Amministrazione di Aosta aspetta che sia la Regione a provvedere perché non hanno, a quanto dice il Sindaco, i fondi per iniziare questo progetto, quindi parlatevi!
Stesso discorso per la Porta Sud di Aosta: è stato lungamente dibattuto il fatto di collegare la zona Sud di Aosta con il centro, si è parlato di un sovrappasso, però, se l'Amministrazione regionale e il Comune non si parlano, i progetti non possono partire, quindi è un impegno vostro. Siete seduti lì e giustamente dovreste occuparvene, è inutile rimpallarsi le responsabilità da un'Amministrazione all'altra.
Per la palestra stesso discorso sui 2 milioni: 2 milioni per fare una palestra sono meno dei 2 milioni e 20.000 per cambiare i serramenti all'Assessorato lavori pubblici.
In Commissione è emerso che il funzionario regionale sosteneva che la palestra sarà riservata alle scuole, a utilizzo scolastico, mentre i dirigenti del Comune di Aosta ci hanno detto che sarebbe disponibile anche per attività sportive e altri avvenimenti. Quindi anche lì c'è da fare chiarezza.
Con Guichardaz ho solo da parlare dell'area megalitica. Ci sono due o tre piani di questa struttura, non so quanti, inutilizzati, io non ho parlato dei sotterranei, per carità, se c'è da fare le pulizie e rilanciare questo ennesimo lancio della struttura... dico solo che qua si danno contributi di 3 milioni per fare altre strutture in zone utilizzate per parcheggiare, tipo la fiera o altre occasioni, che vengono utili al Comune di Aosta e zone limitrofe. Invece di creare quest'area nuova, utilizzate le strutture che avete, costa anche sicuramente meno!
Finalmente abbiamo 150 mila euro per il Centre d'Études francoprovençales. Ricordo all'Assessore che c'è tutto il discorso della lingua millenaria dei Valdostani da promuovere e qua si fa ben poco, ma ritorneremo sull'argomento.
Chiudo con il collega Grosjacques perché è stato un bello scontro, non ho tempo per "Allungare il brodo", dico solo che continuo a ribadire che la vostra scelta di far costruire questa sede, la Maison de la montagne in una zona per me che di Maison de la montagne non ha nulla, - è vero che si vede il monte Emilius, ma si vede da qualsiasi parte della Plaine d'Aosta il Monte Emilius -, è disgraziata. Anche io ho maestri di sci che mi hanno detto: "Non riesco a capire il motivo di questa scelta", quindi ognuno parla con i maestri di sci che conosce.
Grazie Presidente del tempo concesso.00
Presidente - Altre dichiarazioni di voto in questo momento? Consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Chiederei, se è possibile, una sospensione, quindi di chiudere i lavori di questa mattina per dar modo alla maggioranza di analizzare gli ordini del giorno.
Presidente - Chiudiamo i lavori che riprenderanno alle ore 15:00 con gli ordini del giorno. Il Consiglio è sospeso.
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La seduta termina alle ore 12:39.