Oggetto del Consiglio n. 2692 del 25 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2692/XVI - Interpellanza: "Ipotesi di modifica del disciplinare di produzione della Fontina DOP e modalità di valorizzazione del prodotto".
Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Illustra l'interpellanza il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Tutti si ricorderanno dell'anno scorso, quando si è dovuto modificare il disciplinare della Fontina DOP a causa della siccità, per cui l'anno scorso, o meglio, anche quest'anno durante l'inverno, si poteva utilizzare il 51% di fieno valdostano e il 49% di fieno non valdostano. Mi ricordo che nella discussione che aveva portato anche il collega Planaz, l'allora Assessore Sapinet aveva specificato il fatto che sarebbe stata una modifica temporanea.
Ora però si apprende anche dagli organi di stampa, e non solamente, che si sta lavorando ad una modifica sostanziale del disciplinare che non va sulle percentuali del 49% - 51%, ma del 60% - 40%; quindi, dalla modifica in poi, gli allevatori valdostani dovranno utilizzare almeno il 60% di fieno valdostano e il 40% di fieno potrà arrivare da fuori Valle.
Ora non è il caso di dire se sia giusto o sbagliato, perché questa è una decisione che compete al Consorzio e, giustamente, il Consorzio ha la massima indipendenza, però bisogna fare in modo che chi finora ha sempre lavorato in una certa maniera, e ha anche l'intenzione di continuare a usare fieno valdostano, non venga penalizzato, perché è molto più difficile curare dei pendii rispetto a far arrivare i camion da fuori Valle di fieno valdostano. Ecco perché allora pensare anche ad una sorta di riconoscimento sulle forme di Fontina con un bollino o una sorta di remunerazione verso chi decide di continuare ad usare fieno valdostano, credo possa essere una soluzione abbastanza importante.
Con quest'interpellanza si vuole appunto capire quali siano i rapporti fra Consorzio, Regione e Assessorato. La Fontina è immagine della Valle d'Aosta e anche l'Assessorato ha fatto tanto per veicolare l'immagine di questo prodotto e tutti sappiamo anche le difficoltà del settore e della Fontina stessa. Il fatto che si lavori in perdita, il fatto che ci sia una grande carenza di manodopera, tutte queste questioni sono ovviamente portate avanti dal Consorzio e anche soprattutto dalla Regione; quindi bisogna capire qual è il rapporto fra questi due Enti.
Per quanto riguarda la valorizzazione della qualità, forse bisognerebbe anche fare un minimo di riflessione, perché oggi la Fontina è praticamente tutta uguale: produzione invernale, estiva d'alpeggio, non d'alpeggio. E si vuole puntare ad avere un prodotto uguale, ma non lo è, perché se si va a comprare della Fontina c'è della Fontina buona e della Fontina meno buona. Ecco che invece la parziale soluzione - copiando semplicemente il settore del vino, che è quello che tira molto in questo periodo - potrebbe essere quella di permettere di scrivere sul disciplinare della Fontina il nome del produttore della Fontina sulla forma, in maniera da renderla riconoscibile e consentire così al produttore di fare delle politiche di prezzo.
Perché il sistema del Modon d'or, delle médailles d'or funziona? Perché anche il consumatore sa che, pur pagando di più, quella forma che compra è garanzia di qualità, perché proviene da un certo tipo di allevatore.
Se si decidesse, in maniera facoltativa, di dare questa possibilità a chiunque lo volesse fare, questo che sarebbe un valore aggiunto. Adesso c'è il codice numerico sul CTF (Consorzio Tutela Fontina), ma chissà qual è il corrispondente allevatore del codice numerico? Non si sa. Ed ecco che questa potrebbe essere una soluzione parziale.
L'altra questione è la questione del target. Tutti si ricorderanno, qualche anno fa, di una campagna di promozione della Fontina con il McDonald's.
Sappiamo tutti che il McDonald's, anche se adesso sta cercando di darsi un pochino più di qualità, è sinonimo di "cibo spazzatura", ma mi chiedo: veicolare un prodotto d'eccellenza come la Fontina in una catena di "cibo spazzatura", che immagine ne viene fuori? Non di certo di un prodotto d'eccellenza ed ecco perché bisogna lavorare a cambiare target.
Sarebbe interessante capire quello che è stato fatto dall'École Hôtelière, qualche mese fa, in collaborazione con il gruppo Les Collectionneurs, per formare i giovani di questa community di ristoratori e albergatori di alto livello. Ragionare sul fatto che questi studenti dell'École Hôtelière possono diventare ambasciatori, anche all'interno di questo organismo - Les Collectionneurs, che si occupa di una fascia molto alta -, della Fontina e non solo, in generale di prodotti valdostani, permettendo che questo formaggio entri nel gotha dei formaggi, quello francese, credo che potrebbe consentire una valorizzazione molto più alta rispetto a quella che è stata fatta fino ad ora. Qui si cambierebbe anche target, si punterebbe veramente ad una remunerazione maggiore del prodotto Fontina. Diamo un pochino di scossa a questo mondo, perché sappiamo tutti le logiche che ci sono oggi, la voglia di non cambiare. Con quest'interpellanza si vuole capire qual è l'intenzione dell'Assessorato.
Dalle ore 17:26 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.
Marguerettaz (Presidente) - Per la risposta, la parola all'assessore Carrel.
Carrel (PA) - Grazie, collega Lavy, per come ha esposto questa interpellanza. Credo che su molte delle sue dichiarazioni siamo sicuramente d'accordo: è necessario avere un target e andare a fare della promozione su questo target.
Per quanto riguarda le domande dell'interpellanza, le confermo che i rapporti che ci sono tra Assessorato e Consorzio sono ottimi; ci vedono coinvolti e dialogare su diversi tavoli che parlano sicuramente di tutto il settore e di tutta la valorizzazione della filiera corta del lattiero casearia, sicuramente però nel rispetto delle reciproche indipendenze. Questo lei lo ha ben specificato nella sua interpellanza. Il Consorzio è un consorzio indipendente, è un ente indipendente e, dunque, è giusto che svolga le proprie azioni, le proprie considerazioni e le porti all'attenzione dell'Amministrazione regionale in maniera del tutto indipendente. Proprio nella propria indipendenza ha approvato all'unanimità il nuovo disciplinare, di cui lei ha ben parlato e che sta alla base di quest'interpellanza.
Ovviamente questo disciplinare, che è stato votato all'unanimità, ha delle modifiche che sono state illustrate e condivise dalle strutture del Dipartimento Agricoltura successivamente alla loro discussione presso gli organi del Consorzio. Quindi il Consorzio ha deliberato, dopodiché ha inviato il tutto al Ministero che ha richiesto un parere alle strutture dell'Agricoltura, le quali hanno dato un parere sicuramente positivo sul quale non mi soffermo: comunque è un parere che tiene in considerazione tutti gli elementi ed è un parere positivo.
Quello che ci tengo a sottolineare è che queste modifiche che sono state apportate vengono definite dalla normativa comunitaria come minori e pertanto non hanno la necessità di ritornare e di avere l'approvazione della Commissione europea, ma è sufficiente un benestare, un accordo del Ministero e questo, ovviamente, è un iter un po' più rapido.
Quello che lei dice è sicuramente incluso nelle modifiche del disciplinare, in quanto mirano proprio a valorizzare la qualità della Fontina e la Fontina d'alpeggio in primis. Noi quindi auspichiamo che, una volta approvato definitivo il nuovo disciplinare, si possa poi effettuare una serie di azioni, anche di marketing, mirate, perché - e questo lo condivido con lei e credo con tutti - credo sia necessario cercare di alzare il livello del target dei consumatori di Fontina. Questo lo diciamo in primis a vantaggio degli allevatori che lavorano tanto duramente per poi avere un prodotto che oggettivamente, dal mio punto di vista, viene venduto ad un prezzo nettamente inferiore rispetto alla qualità che ha e che rappresenta.
Come Assessorato - e rispondo alla terza domanda - andiamo a promuovere la Fontina in tantissimi eventi, partendo da Cheese a Bra che si tiene dal 15 al 18 settembre, ad Alba dove abbiamo un protocollo d'intesa siglato tra la Regione e l'Ente fiera che promuove la Fontina all'interno della fiera del tartufo bianco di Alba, ma anche alla Foire du Valais, che si tiene a fine settembre a Martigny; siamo a Cibus dal 7 al 10 maggio del 2024 a Parma, a Vinitaly e agli eventi che noi organizziamo, come Marché au Fort ma, come lei ha ben ricordato, l'evento per eccellenza di valorizzazione della Fontina è senza ombra di dubbio Modon d'or che, infatti, è la vetrina della nostra eccellenza, dell'eccellenza dei nostri prodotti. Su questo, come Assessorato, investiamo molto, in sinergia sia con la Cooperativa sia con il Consorzio, a ribadire che il rapporto è ottimo. Inoltre, tramite l'Assessorato ma anche i bandi a cui partecipa il Consorzio, provvediamo alla promozione acquistando pagine pubblicitarie che sono poco all'interno della Valle d'Aosta. Noi, infatti, usiamo le pagine pubblicitarie dei giornali locali esclusivamente nei periodi di grandi flussi turistici, mentre a nell'acquisto di pagine pubblicitarie e pubblicazione di articoli redazionali in tutto il Nord Ovest, in Svizzera e in Francia e credo che questo sia un altro tipo di azione che è necessario perseguire in sintonia con il Consorzio.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Oggi, sul settore della Fontina, notiamo un fenomeno: rispetto a qualche anno fa, in cui si è voluto molto puntare sulla quantità, vediamo una diminuzione abbastanza importante della quantità; lasciamo perdere l'anno scorso, che è stato un anno del tutto eccezionale e che speriamo non si ripeta, però il trend è negativo per vari fattori, anche perché, forse, c'è uno scarso ricambio generazionale, il fatto che le aziende valdostane, essendo per lo più piccole, possono essere poco meccanizzate, il fatto che si lavori in pendenza e quant'altro. In altre parole, l'impressione che si ha, anche in questi anni, è che in realtà non si sia mai voluto del tutto sviluppare il modello della Fontina, non si sia mai voluto del tutto introdurre una parola, che è quella del merito. Avere una forma di Fontina uguale per tutti, non riconoscibile - se non poi nello specifico come appunto con il CTF (Consorzio Tutela Fontina) -, mette sullo stesso piano la Fontina buona e la Fontina cattiva, il produttore che lavora bene ed il produttore che lavora male, creando una corsa al ribasso. Invece, se si creasse una differenziazione per cui la forma di Fontina sia riconoscibile, ecco che chi lavora bene, avrebbe tutto l'interesse a valorizzarla di più e, di conseguenza, aumentarne il prezzo. Il consumatore sarebbe sicuramente disposto a pagare di più perché saprebbe che quello è un prodotto di qualità. Quest'ottica, purtroppo, anche in termini di Consorzio, di Cooperativa e di quant'altro, non sembra ancora emergere: ecco perché serve un po' di coraggio.
Poi l'ha detto bene lei e lo avevo già detto prima io: il Consorzio si muove in maniera indipendente e per fortuna che è così perché la politica deve stare fuori da certe dinamiche - ed almeno ufficialmente lo è -, però se non si ha un minimo di coraggio anche nel parlare di questi aspetti, visto che la Regione promuove la Fontina, manca un pezzo del discorso.
Quindi mi auguro che lei, Assessore, dica al Consorzio: guardate, la situazione è questa, puntiamo sulla valorizzazione e sulla personalizzazione, copiando quello che succede nel settore del vino, che funziona, e puntando anche su quelle partnership che già oggi esistono e che potrebbero aprire ad un mercato che è immenso e di altissimo livello e su cui non sarebbe necessaria una quantità enorme di prodotto. Infatti, se si vuole dare valore al prodotto, bisogna forse anche dire una cosa impopolare: se la Fontina deve avere un valore, non può essere per tutti, perché una cosa che è per tutti e che si trova in tutti i discount, che valore può avere? Minimo, bassissimo: quindi si deve avere coraggio.
La Fontina deve avere un valore molto alto; serve fare appunto azioni di target diverse rispetto a quelle che sono state fatte; la collaborazione con il tartufo e quant'altro sono azioni positive e vanno nella direzione giusta, però serve anche il coraggio minimo di imporsi maggiormente e io mi auguro che lei, Assessore, lo possa fare.