Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2690 del 25 luglio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2690/XVI - Interpellanza: "Relazione del Presidente della Regione in I^ Commissione consiliare sulla realtà della criminalità e delle organizzazioni malavitose in Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 33. Illustra il consigliere Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Il 12 aprile 2023 è stata pubblicata sul sito istituzionale della DIA, Direzione Investigativa Antimafia, la consueta relazione semestrale relativa al fenomeno mafioso in Italia che viene fornita al Parlamento italiano. In questo documento si legge di un marcato dinamismo delle cosche 'ndranghetiste nella nostra regione, sebbene - e aggiungo ci mancherebbe - non caratterizzato dalla preminente dimensione della violenza tipico di altre realtà d'Italia.

Le considerazioni sono preoccupanti; in questa pubblicazione leggiamo - e come noi leggono anche tutti gli organi di informazione - che, dopo l'evidente allarme suscitato da alcune importanti inchieste negli ultimi anni e lo scioglimento del Consiglio comunale di Saint-Pierre disposto all'esito della complessa inchiesta denominata "Geenna", l'evoluzione giudiziaria ha di fatto sancito l'esistenza di un "locale" di 'ndrangheta in Valle D'Aosta. Questo con riferimento, in particolare, al giudizio d'appello con rito abbreviato del processo "Geenna" e alle motivazioni in base alle quali deve ritenersi provata l'esistenza nel territorio della Valle d'Aosta, nel periodo in contestazione, di un'associazione mafiosa denominata locale di Aosta".

La DIA considera "di sicuro rilievo" i settori economici "infiltrati dalla mafia; molteplici settori risultano concretamente condizionati da attività e strategie riferibili a quest'associazione, segnatamente l'edilizia privata, il commercio ambulante, quello delle concessioni degli appalti pubblici con ingerenze nella vita politica del territorio volte ad ottenere vantaggi in termini di commesse lavorative".

A tali ambiti "si aggiunge l'intervento del sodalizio nel settore politico, proponendosi come organismo convogliatore di voti da indirizzare a plurimi candidati in campagne elettorali, amministrative e regionali in cambio di utilità".

Riporto ancora, sempre su questa pubblicazione, che "ulteriori elementi circa la presenza nel territorio valdostano di consorterie 'ndranghetiste sono emersi con l'operazione "Alibante" nel 2021 riguardante l'operatività in Valle d'Aosta della cosca omissis il cui procedimento è attualmente in corso a Catanzaro". La stessa relazione inoltre segnala nefaste attività di organizzazioni, questa volta straniere, presenti nella regione: "per quanto attiene le comunità di matrice straniera, non risultano consorterie strutturate ma sono ben presenti gruppi di etnia albanese e africana che operano prevalentemente nel traffico di sostanze stupefacenti, nello sfruttamento della prostituzione, nella commissione di reati contro il patrimonio. Recenti operazioni condotte dalle forze di Polizia hanno confermato che le organizzazioni criminali albanesi, nel circuito del narcotraffico internazionale, rivestono un ruolo sempre più centrale".

Direi che ce n'è quanto basta, colleghi, perché nella Commissione consiliare competente, la Prima, almeno se ne parli, almeno. Ma, né il Presidente della Commissione Lavevaz, né l'autonominato Presidente dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e criminalità organizzata di tipo mafioso, il dottor Bertin, si sono mai dimostrati intenzionati ad affrontare l'argomento nella sede consiliare.

Appreso che, nel pomeriggio di venerdì 23 giugno 2023 si è tenuta la riunione dell'Osservatorio durante la quale si è proceduto all'approvazione dell'attività svolta nel primo anno della sua attività, e che sono state altresì approvate le linee prioritarie delle politiche regionali in materia di legalità e sicurezza per il 2023, mi permetto con quest'iniziativa di interpellare il potere per capire quali siano le tempistiche con le quali l'Osservatorio sulla legalità, criminalità organizzata di tipo mafioso intende riferire in Prima Commissione consiliare competente.

Lo stesso dicasi per il Governo regionale.

Dalla pubblicazione apprendiamo che l'Osservatorio è stato istituito nel 2022 - con la legge n. 1 - e che si è riunito per quattro volte; apprendiamo anche che nella sua composizione è composto da quindici membri. E a questo proposito c'è anche l'aspetto sarcastico perché, oltre al Presidente del Consiglio, che è il Presidente dell'Osservatorio, abbiamo il Vicepresidente del Consiglio che, si legge, è stato "individuato in modo da garantire l'equilibrio tra maggioranza e minoranza in riferimento alla carica di Presidente" quindi un membro dell'opposizione, però ci sono anche il Presidente della Giunta e il Presidente della Commissione, tanto per dire: "facciamo pari, però 3 a 1".

Poi abbiamo giustamente altri membri della società civile, del mondo economico e degli Enti locali.

L'Osservatorio svolge le proprie funzioni con il supporto tecnico scientifico del Comitato tecnico e, come prevede l'articolo 5 della legge, in collaborazione con la Commissione consiliare competente e in raccordo con la Commissione Parlamentare Antimafia.

Aspetto la risposta e poi replicherò.

Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Il Consigliere interroga il sottoscritto per conoscere "se intende relazionare in Prima Commissione consiliare sulla realtà della criminalità e delle organizzazioni malavitose in Valle d'Aosta in attesa che l'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata di tipo mafioso relazioni alla stessa Commissione consiliare al termine del suo primo anno di attività".

La mia risposta sarà breve, non perché l'argomento non meriti di essere approfondito, bensì per il fatto che nella materia è recentemente intervenuta la legge regionale 2 febbraio 2022 n. 1, citata anche dal consigliere Lucianaz: "Istituzione dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata di tipo mafioso, modificazioni della legge regionale 29 marzo 2010 n. 11 (Politiche ed iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza)."

Il nuovo organismo, l'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, è la sede individuata dal Consiglio regionale per promuovere la conoscenza, il monitoraggio, lo scambio di informazioni sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale e produttivo della Valle d'Aosta, oltre a valutare e dare input a quelle che possono essere le iniziative da svolgersi in questo senso.

L'Osservatorio, coadiuvato da un Comitato tecnico composto da tre membri esperti del settore del contrasto il crimine organizzato e la promozione della legalità, è istituito presso il Consiglio regionale, sostituendo la preesistente Conferenza regionale della legalità e la sicurezza che operava sotto il coordinamento del Presidente della Regione e che era prevista all'articolo 4 della l.r. 29 marzo 2010 n. 11 (Politiche ed iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza).

Il Presidente della Regione non ha dunque competenza sulla materia, per cui non si evince come, per qualche ragione, dovrebbe sostituirsi alla Commissione istituita per relazionare in Prima Commissione. Né tantomeno potrebbe farlo o dovrebbe farlo nell'esercizio delle competenze prefettizie che, come è noto, non soggiacciono alle prerogative del Consiglio Valle.

Presidente - Per la replica, il consigliere Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Il Presidente Bertin ha avuto modo, nello stesso giorno della presentazione della relazione, di dire: "La conoscenza è la base per contrastare ogni forma di criminalità organizzata. In questo primo anno di vita l'organismo antimafia ha puntato molto sull'attività formativa rivolta ai dipendenti comunali e regionali", eccetera.

Quello che manca ai Consiglieri regionali è proprio la conoscenza, perché mai una volta, da quando ho messo piede qui dentro - quindi quasi un anno -la Commissione ha affrontato l'argomento e mai una volta, quando ho richiesto di parlarne, ci è stato permesso di sentire e audire l'Osservatorio. Quindi la conoscenza qui è nulla; in questo Consiglio non si vuole parlare di 'ndrangheta e criminalità organizzata; la maggioranza è sicuramente in difficoltà e si può ben immaginare, però sappiate che la legge citata dal Presidente, all'articolo 3, che rileggo - visto che il Presidente è stato abbastanza distratto - dice che "l'Osservatorio svolge le proprie funzioni in collaborazione con la Commissione consiliare competente e in raccordo con le Commissioni parlamentari antimafia". Di questo io non ho avuto sentore; tra l'altro "i Consiglieri regionali possono richiedere all'Osservatorio notizie e informazioni connesse": questo è il comma 4 sempre dell'articolo 3.

Detto questo, visto che al momento il punto 12bis delle tabelle delle materie di competenza delle Commissioni permanenti prevede ancora che politiche per la legalità e la sicurezza siano di competenza della Prima Commissione, prego chi è competente - adesso non ho più capito chi ha la competenza in questo Consiglio ed in questa maggioranza - di relazionare in Prima Commissione sulla situazione della criminalità in Valle d'Aosta.