Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 319 del 10 giugno 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 319/VII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "CONCESSIONE DI UN FONDO DI DOTAZIONE ALLA AZIENDA AUTONOMA "AGRARIA REGIONALE VALDOSTANA".

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): L'Agraria regionale è stata creata con lo scopo di servire da calmiere ai prezzi agricoli, in modo da permettere che le provvidenze regionali vadano effettivamente a favore degli utilizzatori agricoltori e non vengano, come è avvenuto nel passato e per lungo tempo, lucrate invece dai commercianti, vanificando così lo sforzo fatto dalla Regione a favore della categoria degli agricoltori. Purtroppo il fondo iniziale - che se non ricordo male era di 50 milioni - si è rivelato assolutamente insufficiente, e nel corso degli anni, con una brusca accelerazione negli ultimi anni, l'Agraria ha accumulato un notevole esposto bancario che per il famoso effetto dei tassi di interesse estremamente elevati, non può essere risanato se non con un intervento straordinario. Al giorno d'oggi un'Azienda di questo genere non può lavorare con un conto in rosso, ma deve per forza di cose lavorare con un conto almeno in pareggio, altrimenti non può più far fronte alle sue specifiche mansioni né garantire quel servizio per il quale è stata creata.

Vi sono stati anche da parte dell'Agraria degli errori; già qualche tempo fa, prima di avere disponibilità finanziaria per intervenire, abbiamo provveduto come Giunta regionale a nominare un nuovo Direttore generale, che ha riportato certi principi di sana Amministrazione all'interno dell'Azienda. Probabilmente ci saranno ancora da operare dei tagli e da agire con estrema serietà in certi settori, ma tutto questo è subordinato al fatto che l'Azienda possa essere distaccata da quel pesante sistema di interessi senza il quale non può vivere.

Di conseguenza il Consiglio si trova di fronte ad una scelta precisa: o si chiude l'Agraria regionale o si interviene finanziariamente perché possa continuare l'attività.

Noi riteniamo che come metodo e come idea l'Agraria sia una Azienda valida, e che rappresenti una struttura utile all'agricoltura in Valle d'Aosta; evidentemente deve essere da un lato dotata di capitali sufficienti e dall'altro essere amministrata con estremo rigore. Non ho capito - ma probabilmente gli illustratori dell'emendamento me lo faranno facilmente capire - qual è la differenza nella sostanza fra il testo presentato dalla Giunta e l'emendamento proposto dalla Commissione, perché come formulazione ognuno può fare le formulazioni che vuole. Comunque chiedo se non avete niente in contrario ad accettarlo, proprio per il fatto che ci sembra che sostanzialmente non vi siano dei mutamenti.

PRESIDENTE: Come è stato già precisato, c'è un emendamento proposto dalla III^ Commissione: c'è il parere abbastanza articolato della Commissione Affari Generali ed il parere favorevole dell'Assessorato alle Finanze. E' aperta la discussione generale.

Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.

DE GRANDIS - (P.R.I.): Nell'ambito della discussione avvenuta nelle due Commissioni permanenti Affari Generali e Sviluppo economico alla presenza dei responsabili dell'Agraria valdostana, abbiamo avuto modo di verificare che alcune delle difficoltà avute in passato dall'Agraria sono state affrontate in maniera corretta e si stanno risolvendo in senso positivo. Mi riferisco per quel che riguarda l'organizzazione interna del magazzino alla struttura amministrativa dell'Agraria stessa, che erano due punti piuttosto deboli negli anni scorsi, e che sono oggi in via di soluzione.

C'è stato anche l'intervento di un commercialista che ha messo mano a queste ristrutturazioni; abbiamo potuto vedere il bilancio dell'Agraria e ci siamo convinti della necessità di questa struttura, a parte la sua utilità e la sua efficacia nell'operare sul mercato così come ha detto il Presidente; tuttavia c'è venuta una preoccupazione per quanto riguarda i grossi debiti accumulati dall'Agraria, che l'hanno costretta ad un esposto bancario che si avvicina agli 800 milioni, ed hanno finito per fare in modo che l'Agraria da una parte avesse delle grosse difficoltà ad esercitare proprio la sua specifica funzione di calmiere sul mercato, e dall'altra vedesse la parte di utile ed i contributi dati dalla Regione dirottati nelle casse delle banche. E questi non erano certo i nostri obiettivi, né lo sono tutt'ora. Il punto che volevamo avere chiaro oggi è se questo contributo, che poi in un emendamento è stato chiamato per ragioni fiscali "fondo di dotazione", è sufficiente a rimettere l'Agraria regionale valdostana in grado di operare libera dalla schiavitù di dover ricorrere alle banche. Secondo i funzionari dell'Agraria regionale valdostana, questa quota oggi stanziata era sufficiente circa un anno fa mentre oggi è inadeguata alle reali necessità dell'Agraria. Quindi in Commissione, sia io che altri Consiglieri, c'eravamo chiesti se non era più opportuno modificare questo stanziamento in più, in modo da rendere assolutamente autonoma l'Agraria, e metterla nelle condizioni ideali per fungere da calmiere in favore degli agricoltori della nostra Regione.

Mi sembra di aver capito dall'intervento del Presidente della Giunta che è previsto un primo intervento, che potrebbe essere seguito da altri successivi. Vorremmo quindi avere un po' più chiara la situazione, perché ci sembra opportuno dare una soluzione definitiva al problema, nella convinzione - che ci sembra generale - che questa struttura debba essere salvaguardata e messa in grado di operare nel modo migliore possibile.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Maquignaz; ne ha facoltà.

MAQUIGNAZ - (D.P.): Solo per confermare quello che ha detto il Consigliere De Grandis, e per dire che nell'emendamento è stata scelta la dizione "fondo di dotazione" anziché "contributo", solo perché i tecnici fiscali dell'Agraria preferivano questa dizione, in quanto avrebbe potuto avere delle ripercussioni sul piano fiscale.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Abbiamo delle perplessità su questo provvedimento che riteniamo non risolutivo. Abbiamo sentito in Commissione il Presidente dell'Agraria ed abbiamo capito - perché nonostante avessi chiesto copia del bilancio, questa non mi è ancora pervenuta - che la situazione debitoria è superiore alle cifre che qui vengono citate; supererebbe il miliardo e 400 milioni.

Ottocento milioni - se non abbiamo inteso male - sarebbero i debiti con le banche, ma ci sono ancora altri debiti con i fornitori. Allora, procedere in questo modo secondo me significa andare ad un tamponamento della situazione che non è detto possa servire al risanamento definitivo, per cui avremmo preferito avere una situazione più chiara, delle proposte complessive di ristrutturazione con i fondi necessari. Dare i fondi in questo modo per permettere una stentata sopravvivenza, non ci sembra sia la soluzione migliore.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Dare un giudizio su questo finanziamento straordinario diventa abbastanza difficile, in quanto se da una parte si riconosce che teoricamente una struttura come l'Agraria può svolgere effettivamente una funzione di calmiere e facilitare l'attività di chi opera in agricoltura , dall'altra ci troviamo di fronte ad una struttura che è riconosciuta unanimemente come incapace di portare avanti questo suo obiettivo. Da una parte c'è una precisa dichiarazione degli Amministratori dell'Agraria, che dicono che questo contributo non è sufficiente per risanare quèlla situazione deficitaria che c'è nei confronti delle banche e dei fornitori, che determina per i meccanismi che ben conosciamo un continuo incremento del deficit stesso, per cui non essendo questo contributo risolutorio di tutta questa situazione , finisce solo con l'attenuare senza però risolvere del tutto questo incremento del deficit dovuto al pagamento degli interessi; dall'altra, questa situazione determina un rapporto sfavorevole nella contrattazione che avviene nel libero mercato fra chi acquista e chi vende e chi acquista in questo caso è l'Agraria che nei confronti dei suoi fornitori ha poca capacità di contrattare; il che si risolve in un aumento dei costi e di conseguenza in una perdita di concorrenzialità nei confronti di altri operatori del settore, che possono offrire macchinari e prodotti a prezzi addirittura più bassi. Altra cosa ancora, mi pare sia necessario avere un chiaro progetto per risolvere gli elementi strutturali che determinano questa situazione deficitaria, se non vogliamo continuare a dare dei soldi che si risolvono, in ultima analisi, in un aggravio per le finanze regionali ed in un non vantaggio da parte degli agricoltori per le motivazioni dette prima e per l'esempio che possiamo fare: se per un determinato prodotto è previsto, come nel caso delle cooperative, il 70% di contributo, dovendo poi la Regione intervenire a risanare questi deficit, il contributo che viene sborsato dalla Regione per comprare quei prodotti raggiunge magari il 100%, ma non va a finire nelle tasche degli agricoltori, bensì in quelle delle banche o dei fornitori che riescono a spuntare dei prezzi più elevati per la scarsa capacità di contrattazione dell'Agraria stessa. Un altro elemento che dovrebbe essere fissato con molta chiarezza è che l'Agraria, per ammissione dei suoi Amministratori, agisce nel mercato in gran parte sulla base della capacità di acquisto che viene data agli agricoltori dai contributi regionali, per cui si è determinato un mercato per il quale gli agricoltori saldano i debiti nei confronti dell'Agraria una volta che percepiscono i contributi dalla Regione. Questo determina un lasso di tempo di scopertura che si traduce in un onere finanziario per l'Agraria stessa.

Francamente penso che al di là di possibili errori e storture nella conduzione dell'Agraria che abbiano contribuito a determinare questa situazione deficitaria, sia questo l'elemento strutturale da risolvere, perché se il prodotto viene acquistato oggi e saldato una volta che l'agricoltore riceve il contributo, il lasso di tempo che intercorre fra queste due operazioni determina una situazione deficitaria dovuta ai tassi di interesse che vengono pagati in un caso o nell'altro.

Ritengo che questa legge, sulla base di quanto ho esposto, sia quantomeno insufficiente dal punto di vista finanziario, e soprattutto sono del parere che questa legge finanziaria dovrebbe seguire un preciso piano d'intervento da parte dell'Agraria stessa ed anche da parte dell'Amministrazione regionale, su come si intende agire per evitare che questo deficit debba ricrearsi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): Il fatto che esistano delle Aziende che fanno concorrenza all'Agraria facendo dei prezzi inferiori, prova che l'Agraria è una cosa utile, perché se quelle Aziende, così come è avvenuto prima della creazione dell'Agraria, lavorassero in regime di monopolio e almeno di oligopolio, certamente non farebbero questi sconti. Indirettamente l'Agraria serve proprio come calmiere per questo motivo. In secondo luogo la questione degli sconti e delle dilazioni di pagamento accordati agli agricoltori, è legata proprio al problema del miliardo di più del miliardo, perché la nostra scelta è stata quella di non pagare tutto in quanto riteniamo che debbono essere responsabilizzati la Direzione generale e gli Amministratori dell'Agraria. Sono certo, infatti, che di fronte a delle difficoltà obiettive e reali si applica un rigore maggiore rispetto a quando si è sicuri di poter presentare, com'è invalsa l'abitudine in Valle d'Aosta, la fattura alla Regione. Quindi ci sembrava assolutamente indispensabile togliere il carico bancario in quanto non è che diamo due volte il contributo alla macchina o alle sementi acquistate, diamo purtroppo un contributo al sistema bancario italiano e non è certo la prima volta che questo avviene.

Fino a quando la Regione ha lasciato, un po' anche per mancanza di fondi regionali, l'Agraria andare a ruota libera con un fondo insufficiente, non aveva poi neanche la forza di richiedere un certo tipo di rigore e l'applicazione di norme assolutamente indispensabili nella conduzione dell'Azienda. Se poi l'Agraria per ipotesi avesse ancora cento milioni di perdite, non c'è il divieto di venire incontro a quelle perdite, purché siano giustificate, chiarite, visibili, altrimenti finiamo per ricoprire sempre, soltanto, l'intera esposizione di iniziative regionali. In particolare, tanto per non nascondere niente al Consiglio, già diverse volte siamo intervenuti perché ci fosse una conduzione del personale più severa, e questo fondo di dotazione sarà una delle occasioni per la quale la Giunta regionale esigerà che questa condizione del personale sia rispettata.

Mi permetto di dire in pubblico che nessuno si faccia delle illusioni, perché se l'Agraria regionale dovesse chiudere, i suoi dipendenti non verrebbero assunti dalla Regione. L'Agraria dovrà dunque fare il massimo sforzo per essere un'Azienda che, pur essendo certamente aiutata dalla Regione, come già avviene, dovrà comunque operare da sola ed essere in grado di svolgere certe funzioni. Non credo che questa sia una politica sbagliata, perché probabilmente è l'unica che garantisca l'effettiva sopravvivenza dell'Agraria, anche per il fatto che non sarebbe concepibile che continuamente andassimo a saldare dei debiti di questi livelli. Se sono inferiori e compatibili con la gestione ordinaria, non vi sono difficoltà. Volevo precisare inoltre che il grosso problema non è nell'emendamento. Bisogna tenere presente che la collocazione attuale non è del tutto soddisfacente e la Giunta regionale sta studiando un sistema per collocarla meglio. Ultima questione, i bilanci dell'Agraria: avete visto che vi è una parte di bilancio dove effettivamente l'Agraria ha delle difficoltà superiori a quelle di qualsiasi altra Azienda perché nell'attivo deve mettere delle giacenze che invecchiano molto rapidamente e che perdono valore. Quindi anche lì, insieme al Consiglio d'Amministrazione dell'Agraria, bisognerà arrivare a limitare certi servizi o a farli assumere in maniera diversa, perché rispetto all'utilità che rappresentano costano troppo cari; è questo il lavoro che sta facendo adesso la Direzione generale, lavoro che abbiamo seguito e che ci trova consenzienti e ci troverà nettamente schierati con la Direzione, quando prenderanno quei provvedimenti severi che sono indispensabili.

PRESIDENTE: Passiamo all'esame dell'articolato.

Do lettura dell'art. 1.

Art. 1

La Giunta regionale è autorizzata a concedere, per l'anno 1982 un contributo straordinario di lire un miliardo a favore dell'Azienda autonoma "Agraria regionale valdostana" per i fini di cui all'art. 16 della legge regionale 23 maggio 1973, n. 27, recante la istituzione dell'Azienda autonoma "Agraria regionale valdostana".

L'onere derivante dall'applicazione della presente legge graverà sul capitolo 33400 della Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno finanziario 1982, a tale fine lo stanziamento del capitolo stesso è aumentato di lire 1.000.000.000=.

Alla copertura dell'onere, si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 50000 (Fondo Globale per il Finanziamento di Spese per l'adempimento di. funzioni normali - Spese correnti).

PRESIDENTE: Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Il nostro Gruppo si astiene sugli articoli e sulla legge.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin. ): Non sono soddisfatto delle dichiarazioni di buona volontà da parte del Presidente della Giunta e voterò contro questa legge, non perché non riconosca il valore dell'Agraria, ma perché ritengo che così come viene formulata, questa non risolva la situazione dell'Agraria stessa e finisca solo con il tappare un buco senza dare effettive prospettive di un serio e coerente sviluppo di questa istituzione regionale.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Minuzzo, ne ha facoltà.

MINUZZO - (P.S.D.I.): Voglio scusarmi per il ritardo con il quale sono arrivato in Consiglio, ma ero impegnato assieme all'Assessore Viglino in una Commissione.

Prendo la parola per dichiarare la mia astensione su questo disegno di legge, in quanto non lo ritengo assolutamente adeguato alle esigenze dell'Agraria, tenuto conto di tutte le dichiarazioni fatte su questo problema anche in Consiglio regionale, dal Presidente della Giunta o dall'Assessore quando erano state poste delle interpellanze o in occasione della discussione del bilancio. Inoltre ricordo che il Presidente Andrione ebbe a dire in un Consiglio che c'erano delle trattative in corso per adeguare le strutture dell'Agraria a quelle che sono le attuali esigenze e al ruolo che deve svolgere. Questo intervento straordinario di un miliardo non è altro che un tampone messo davanti ad una situazione quanto mai precaria, che certamente non contribuirà a risollevare la situazione nella quale si trova l'Agraria stessa. Per questi motivi mi asterrò dal votare questo disegno di legge.

PRESIDENTE: Do lettura dell'emendamento presentato dalla Commissione: si tratta di un emendamento sostitutivo del primo comma dell'art. l.

La Giunta regionale è autorizzata a concedere, per l'anno 1982 un fondo di dotazione di lire 1.000.000.000= a favore dell'Azienda autonoma "Agraria regionale valdostana" per i fini di cui all'art. 16 della legge regionale 23 maggio 1973, n. 27, recante l'istituzione dell'Azienda autonoma "Agraria regionale valdostana".

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'emendamento testè letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Votanti: 19

Astenuti 7 (Minuzzo, Bajocco, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin e Tonino)

Favorevoli: 18 Contrari: 1

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: L'approvazione dell'emendamento modifica anche l'intestazione della legge chi diviene: "Concessione di un fondo di dotazione all'azienda autonoma "Agraria regionale valdostana".

Metto in approvazione l'art. 1 nel testo emendato:

Art. 1

La Giunta regionale è autorizzata a concedere, per l'anno 1982 un fondo di dotazione di lire 1.000.000.000= a favore dell'Azienda Autonoma "Agraria regionale valdostana" per i fini di cui all'art. 16 della legge regionale 23 maggio 1973, n. 27, recante l'istituzione dell'Azienda Autonoma "Agraria Regionale Valdostana".

L'onere derivante dall'applicazione della presente legge graverà sul capitolo 33400 della Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno finanziario 1983 a tale fine lo stanziamento dal capitolo stesso è aumentato di lire 1.000.000.000=.

Alla copertura dell'onere, si provvede mediante riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 50000 (fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali - spese correnti).

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Astenuti: 7 (Minuzzo, Bajocco, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin e Tonino)

Votanti:19

Favorevoli: 18

Contrari: 1

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2.

Art. 2

Al bilancio di previsione della Regione per l'anno 1982 sono apportate le seguenti variazioni:

PARTE SPESA

Variazioni in diminuzione:

Cap. 50000 - Fondo globale per il finanziamento di spese per l'adempimento di funzioni normali - (Spese correnti)

£ 1.000.000.000

Variazioni in aumento:

Cap. 33400 - Contributi all'Azienda Autonoma "Agraria Regionale Valdostana" (L.R. 23.5.1973, n. 27)

£ 1.000.000.000

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 2 testè letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Astenuti: 7 (Minuzzo, Bajocco, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin e Tonino)

Votanti: 19

Favorevoli: 18

Contrari: 1

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3.

Art. 3

La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'art. 3 testè letto.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 26

Astenuti: 7 (Minuzzo, Bajocco, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin e Tonino)

Votanti:19

Favorevoli: 18

Contrari: 1

Il Consiglio approva

PRESIDENTE: Metto in approvazione la legge nel suo complesso per votazione segreta.

VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 28

Votanti: 20

Astenuti: 8 (Bajocco, Cout, Dolchi, Mafrica, Péaquin, Tonino, Minuzzo e Martin).Favorevoli: 18 Contrari:2

Il Consiglio approva