Oggetto del Consiglio n. 2656 del 13 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2656/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alle azioni di monitoraggio e statistica delle sanzioni amministrative relative al divieto dei "botti di Capodanno"".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 48 all'ordine del giorno. La parola per la presentazione al vice presidente Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Come è stato detto nella presentazione, si tratta di un'interpellanza che ha come oggetto proprio i cosiddetti "Botti di Capodanno", cioè quelle esplosioni, l'utilizzo di fuochi pirotecnici ma non solo, perché normalmente nelle ordinanze che vengono emesse da alcuni Sindaci - naturalmente non tutti, ma da alcuni - si prevede tendenzialmente sempre più o meno la stessa formula, e quindi il divieto di far esplodere botti, sparare con armi da fuoco, lanciare razzi, fuochi d'artificio, innalzare aerostati con fiamme, mortaretti o similiari, cagionare esplosioni o accensioni pericolose, far esplodere qualsivoglia articolo pirotecnico e accendere in generale anche articoli pirotecnici, anche solo con effetto luminoso; quindi, delle restrizioni abbastanza severe.
Siamo un po' fuori stagione, naturalmente, anche se poi uno di questi eventi avverrà a breve come tutti gli anni qua in Aosta, ma considerato che le sanzioni amministrative elevate dagli organi di Polizia operanti sul territorio regionale, qualora vengano impugnate, quindi in caso di opposizione, sono poi trattate dagli uffici regionali, perché si tratta proprio di una delle competenze, delle funzioni prefettizie in parte espletate dalla nostra Presidenza della Regione, ci siamo chiesti se ci fossero dei monitoraggi a proposito di questo tipo di sanzioni che dovrebbero essere elevate al momento in cui vengono commesse; ed è abbastanza evidente, purtroppo malgrado le ordinanze dei Sindaci, che questi eventi avvengono comunque sotto capodanno.
Quindi interpelliamo il Governo per sapere se a livello regionale, magari in coordinamento con il CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta), visto che si tratta appunto di ordinanza dei Sindaci, siano in corso attività statistiche di monitoraggio del numero e della tipologia delle sanzioni amministrative elevate dalle forze di Polizia locale e dalle altre forze di Polizia. In caso negativo, chiediamo: se sia intendimento del Governo regionale avviare tale azione di monitoraggio e statistica; quale sia stato il numero di sanzioni elevate da tutte le forze di Polizia anche locale negli ultimi cinque anni per violazione delle ordinanze dei Sindaci di divieto di utilizzare i cosiddetti "Botti di Capodanno" e attività assimilate sull'intero territorio regionale e quale sia stato il numero delle impugnazioni di sanzioni elevate per violazione delle predette ordinanze dei Sindaci valdostani negli ultimi cinque anni.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Il consigliere Sammaritani pone tre questioni che sono sicuramente molto più legate alla sua sfera professionale che non alla mia, quindi capirà bene quello che andrò ad esplicitare, anche se non sarà probabilmente soddisfatto della risposta, che è un po' diversa da quella che io mi sarei almeno immaginato.
Innanzitutto, va detto che l'attenzione e gli interventi delle Forze dell'ordine sono indirizzate alla vigilanza e alla prevenzione degli illeciti in materia di articoli pirotecnici, in particolare al contrasto della vendita di prodotti illegali che sono anche quelli responsabili degli incidenti più gravi.
Per quanto concerne invece le ordinanze sindacali che vietano l'utilizzo di fuochi d'artificio, adottate nella forma dell'ordinanza contingibile ed urgente, ai sensi dell'articolo 54 del Testo Unico degli Enti locali, sono stati sollevati alcuni dubbi di legittimità, proprio per un difetto dei requisiti di contingibilità ed urgenza.
Questa tipologia di ordinanza è stata infatti nel recentissimo passato oggetto di contenzioso; per esempio, il TAR (Tribunale Amministrativo regionale) della Lombardia nel 2022 ha dichiarato illegittima la norma di un regolamento comunale che vietava di accendere fuochi d'artificio, in quanto la materia non è di competenza dell'Ente locale.
Sempre nel 2022, il medesimo TAR ha accolto il ricorso dei commercianti contro l'ordinanza temporanea del Comune, risalente al 2021, che vietava i fuochi d'artificio a cavallo del Capodanno; ragion per cui il Comune di Milano non ha più adottato tale ordinanza, seguito da diversi altri Comuni lombardi.
A tal proposito, per quanto concerne il territorio regionale, la competente struttura Sanzioni amministrative del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato ha comunicato di non aver mai ricevuto alcun ricorso relativo a sanzioni comminate per la violazione delle ordinanze sindacali concernenti i divieti in argomento; ciò perché risulta problematico da parte dei Comuni, stante quanto sopra evidenziato, contestare tali violazioni amministrative e conseguentemente procedere a sanzioni stante il quadro normativo.
Le ordinanze sindacali in questione, dunque, rischiano di avere carattere essenzialmente dissuasivo, come si usa dire di moral suasion, essendo di debole applicazione, tant'è vero che anche i Comuni che hanno adottato tali ordinanze, e che abbiamo sentito informalmente, hanno confermato che non sono state erogate sanzioni per la violazione delle suddette ordinanze, anche per l'evidente impossibilità oggettiva di procedere in tal senso.
Presidente - Per la replica, la parola al vice presidente Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta. Devo dire che un po' è quello che temevo e immaginavo, perché ho visto che, anche negli ultimi anni, qualche Comune emette in ogni caso queste ordinanze, ma che, come ha detto lei, sono unicamente una sorta di moral suasion più che vere e proprie norme; o comunque ordinanze con una valenza di norma giuridica, perché in effetti una norma privata della sua coercibilità o coattività - come si dice in termini tecnici in tema di teoria generale del diritto - è chiaro che diventa una norma che non ha nessun senso, perché praticamente è difficile da far osservare ed è impossibile che ottenga il suo risultato.
Naturalmente, questo è un tema divisivo perché c'è chi, per tutelare in particolare gli animali, vorrebbe che queste pratiche terminassero del tutto, fossero del tutto estirpate dal comune sentire, dal comune modo di festeggiare certe festività, e c'è chi invece, nell'ottica della totale libertà, vorrebbe essere libero, almeno in qualche giorno dell'anno, di poter esprimere questi momenti di gioia con fuochi pirotecnici, rumori molto forti e luci varie.
È comprensibile che ci sia questo conflitto tra queste due visioni: è chiaro che però, probabilmente, si dovrebbe intervenire in modo diverso perché, come dicevo prima, è inutile emettere delle ordinanze anche da parte dei Sindaci quando già si sa benissimo che tanto: a) non verranno osservate (perché vediamo tranquillamente che il Sindaco faccia l'ordinanza o non la faccia, si spara e si fanno i fuochi pirotecnici comunque); b) non c'è nessuno strumento per far rispettare questo tipo di provvedimenti dei Sindaci.
Quindi, chiaramente è deludente la situazione, ma è un po' quello che a livello generale ci attendevamo da quest'interpellanza esplorativa.