Oggetto del Consiglio n. 2652 del 13 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2652/XVI - Interrogazione: "Definizione dei beneficiari ricompresi nella misura PNRR M5C2 indirizzata a sostegno delle persone vulnerabili e degli anziani non autosufficienti".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 44 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola va all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - I numeri forniti nell'ambito della risposta all'interpellanza dello scorso 8 giugno si riferiscono agli anziani non autosufficienti per i quali, nell'ambito del rispetto del progetto personalizzato di presa in carico elaborato dai servizi competenti, risulterebbe possibile prevedere l'inserimento in gruppi appartamento diffusi sul territorio.
L'inserimento avviene quindi mediante il supporto dei servizi domiciliari e la dotazione di strumentazione tecnologica innovativa, così come previsto dall'avviso pubblico 1/2022, approvato con Decreto ministeriale 5 del febbraio 2022, a valere sulle risorse assegnate nell'ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), M5C2, linee di intervento 1.1.2, cioè l'autonomia degli anziani non autosufficienti.
Il progetto, a differenza di quanto viene da lei ipotizzato nell'iniziativa, in sede di replica all'interpellanza appunto del giugno 2023, non riguardava la riconversione di microcomunità RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) esistenti in soluzioni di co-housing per anziani, ma la riqualificazione o ristrutturazione di appartamenti da dotare di tecnologia domotica, preferibilmente di proprietà pubblica, da adibire a gruppi appartamento per anziani non autosufficienti, da prendere in carico attraverso servizi domiciliari.
Necessariamente, pur riguardando persone anziane non autosufficienti, il target della linea di azione oggetto di queste iniziative concerne persone dotate di un grado di autonomia residua, che consente di vivere in una situazione parzialmente autonoma, quindi con setting assistenziali molto, ma molto diversi, rispetto ad una microcomunità, piuttosto che a RSA per anziani.
Pertanto, i numeri citati nella risposta della citata interpellanza non si riferiscono ad anziani già ospitati nelle strutture socio-assistenziali o sanitarie o esclusivamente a persone anziane non autosufficienti prima di una soluzione abitativa.
Questi numeri, infatti, si riferiscono a persone anziane non autosufficienti che non presentano particolari problematiche sanitarie e sono ancora in possesso di autonomie residue che permettono loro di condurre una vita autonoma, supportati da specifici sostegni assistenziali e tecnologici, come appunto era previsto dalla linea di investimento del PNRR 1.1.2.
È proprio in relazione a questo specifico target che, a seguito dell'analisi del fabbisogno effettuata con i servizi sociali competenti e a seguito della mappatura di immobili in disponibilità dei Comuni, fornita tra l'altro dai medesimi Comuni, che dall'Amministrazione regionale sono stati individuati il numero massimo di beneficiari in trenta persone.
È nuovamente da evidenziare come il non raggiungimento del target obiettivo fissato in cento beneficiari avrebbe determinato il mancato rimborso, da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, delle spese di ristrutturazione sostenute dai Comuni coinvolti nelle attività progettuali.
Quindi, indipendentemente dal giusto dibattito che è scaturito in replica alla scorsa iniziativa, non sapendo ancora quale sarà la replica dell'iniziativa oggetto del confronto di oggi, siamo a dire che il numero dei beneficiari individuato per la nostra Regione era di trenta cittadini, molto distante dal target previsto dai cento cittadini a livello nazionale.
Il PNRR - e lei e il suo gruppo, come noi e il Consiglio in generale sappiamo - è un'opportunità seria e non di fatto un bancomat al quale attingere "a seconda del caso ed un tanto al chilo", sia per rispetto quindi del PNRR, sia per evitare poi quelle lunghe difficoltà che danno adito a rispettare i giusti controlli a posteriori, è assolutamente necessario fare delle analisi che corrispondano a numeri reali.
I Comuni, in tal senso, con cui abbiamo concordato il tutto - compreso il fatto di non avere, per fortuna per certi versi, il numero di anziani di riferimento sufficienti - hanno concordato sul fatto che non fosse "opportuno" non fare attenzione a questi numeri, anche per evitare poi a posteriori, come in alcuni casi sta capitando, sia in un dibattito nazionale che internazionale, che poi apparentemente il fatto di non trattare con la dovuta attenzione i beneficiari di alcune linee del PNRR possano trasformarsi in una serie di rincorse di difficile gestione soprattutto quando poi dopo, in alcuni casi, si deve addirittura arrivare a dover restituire i denari perché, di fatto, non si erano interpretati nella maniera corretta i target previsti dal PNRR stesso e dalle sue linee.
Nel caso specifico, visto che non abbiamo neanche voluto essere ascoltati - e questo lo posso anche capire perché mi immagino che a livello nazionale, quando hanno previsto un target di beneficiari per anziani che mantengono una qualche autonomia sanitaria di riferimento, il numero minimo di beneficiari di cento fosse visto come di facile raggiungimento -, per una regione come la nostra, sia per numeri che di fatto anche per altri motivi, il numero di cento anziani beneficiari di case di accoglienza con domotica risulta essere invece - e ripeto per la terza volta, per certi versi per fortuna - un numero allucinante, quindi abbiamo preferito mantenere un rapporto assolutamente corretto sia con lo Stato che con la linea del PNRR stesso e questo l'abbiamo fatto naturalmente d'accordo con i Comuni.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Io ringrazio ovviamente l'Assessore per l'articolata risposta che, in qualche maniera, ha già cercato di mettere un po' le mani avanti, se ho ben inteso, perché l'Assessore sa che ovviamente abbiamo la fortuna di poter dialogare direttamente con i Ministeri e con i vertici dei Ministeri per comprendere che cosa accade.
Affinché tutti lo sappiano, noi qui e anche i Valdostani al di fuori, ricordo che c'era un finanziamento, di cui si è giustamente detto in maniera burocratese, ma è bene anche evidenziare di cosa si tratta: un sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti che assommava ad un totale di 2.460.000 euro. Lo ricordo, siccome si parla sempre delle ingenti risorse del PNRR.
Questo finanziamento, che veniva dato alla nostra Regione, avrebbe potuto essere utilizzato per realizzare delle strutture che potessero prevenire l'istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti, o meglio degli anziani non autosufficienti, ma la Valle d'Aosta ha rinunciato; tutto questo con grande piacere, peraltro, delle altre realtà, che ovviamente ne hanno immediatamente approfittato. Nella sua risposta, la volta scorsa, quando abbiamo chiesto le motivazioni, lei ci ha detto che c'erano soltanto trenta anziani non autosufficienti, però, da una rapida ricerca che ognuno di noi può fare sui dati dell'Istat relativa agli anziani non autosufficienti, emerge il dato che in Valle d'Aosta si trovano fra le 700 e le 800 unità di persone non autosufficienti.
Io immagino che lei giustamente mi farà delle obiezioni dicendo: "No, però quelli che possono essere coinvolti nel progetto, sono soltanto questi trenta".
Io non so come abbiate elaborato il numero di 30 ma - a prescindere dal fatto che io ritengo altamente improbabile che di 700-800 anziani non autosufficienti o con difficoltà ad essere autosufficienti vi siano soltanto trenta persone che hanno la possibilità di poter essere coinvolte in progetti di questo tipo -, al di là di questo, quello che secondo me non si è voluto guardare è che l'avviso non esclude le persone che sono già ospitate in strutture. Ed anzi, obiettivo dell'avviso, e prima ancora della misura che è stata inserita nel PNRR, è quello di favorire la riconversione e la riqualificazione di strutture residenziali pubbliche in gruppi di appartamenti autonomi.
È vero anche che l'avviso, questo va detto per beneficio di inventario, sembra stressare il concetto di prevenzione e quindi l'idea sarebbe quella di dotare gli appartamenti di strumenti e servizi tali da evitare in anticipo il ricovero in struttura. Va anche detto che da nessuna parte viene affermata un'esclusione degli anziani ospitati in RSA, così come conferma lettura delle FAQ (Frequently Asked Questions) a suo tempo pubblicate, che non evidenziano risposte del Ministero che escludano progetti che possano coinvolgere anziani ospitati in strutture. Quindi, noi possiamo avere una doppia componente di anziani: quelli che sono autonomi e che possono essere inseriti in strutture per dar loro l'autosufficienza e altri che sono ospitati in strutture RSA che sono autosufficienti o potenzialmente autosufficienti con un supporto e che quindi possono essere coinvolti in questo progetto.
Ma la cosa più importante è quel limite che lei ha fissato di 100 anziani per progetto; progetto che in realtà non specifica da nessuna parte che debbano essere 100, e neanche le interlocuzioni con i Ministeri. E le spiego perché.
Anche qui ci vengono in soccorso, oltre che il testo del progetto, anche le FAQ, perché l'avviso parla di 125 progetti finanziabili per 12.500 anziani beneficiari: se uno fa la divisione, risultano 100 a progetto, ma non c'è scritto assolutamente che devono essere 100 a progetto. C'è scritto - ed è specificato nelle FAQ ministeriali - che il numero di 12.500 è da raggiungere a livello nazionale, il che significa che possono essere 12.000 ad Abbiategrasso e 500 a Vergate sul Membro, ma non è obbligatorio che si raggiungano esattamente il numero di 100 per ogni realtà e per ogni progetto. Quindi si doveva fare rete, si doveva fare squadra ma si è preferito rinunciare.
Io comprendo il discorso sulle complicazioni, sulle lungaggini e sulla burocrazia, però il problema è che noi abbiamo una casa domotica che sta a Saint-Marcel, su cui si sono spesi centinaia e centinaia di migliaia di euro e che avrebbe dovuto avere cinque posti, e che ad oggi è ancora inutilizzabile; noi abbiamo 2 milioni e mezzo di euro di finanziamenti di PNRR e, a discapito di qualsiasi disposizione contenuta nelle FAQ, si rinuncia a prescindere.
Ritengo che questa sia una grave privazione per la nostra regione e soprattutto per quegli anziani - trenta o cento che siano, poco importa - che avrebbero potuto avere un supporto nella loro attività e la loro vita quotidiana.