Oggetto del Consiglio n. 2641 del 13 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2641/XVI - Interrogazione: "Ruolo delle Comunità Energetiche Rinnovabili nell'ambito del Piano Energetico Ambientale Regionale della Valle d'Aosta al 2030".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 33 all'ordine del giorno. La parola all'assessore Bertschy per la risposta.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Per quanto riguarda la risposta al primo quesito, l'analisi cartografica è stata svolta dall'Energy Center del Politecnico di Torino nell'ambito dell'incarico affidato dal COA (Centro Osservazione e Attività) energia di Finaosta per il supporto nella redazione del piano energetico ambientale regionale.
Per quanto riguarda il secondo quesito, la stima del potenziale tecnico di fotovoltaico su tetti e coperture in Valle d'Aosta si è basata su tecniche di analisi cartografica che hanno usato gli input cartografici forniti dalle competenti strutture regionali, e in particolare: la carta tecnica regionale, il livello dei fabbricati, il modello digitale del terreno, granularità 2 metri per 2 metri, modello digitale superfici, strato poligonale dell'edificato derivato da ortofoto 2018.
Su tale base è stato sviluppato uno specifico algoritmo di analisi dei livelli RAS di cui sopra che ha identificato le superfici e i tetti e coperture potenzialmente utilizzabili per l'installazione dei pannelli fotovoltaici utilizzando i seguenti criteri: inclusione delle sole porzioni di superficie con orientamento al punto cardinale est al punto cardinale ovest, ovverosia in un intorno di 180 gradi dalla direzione sud; inclusione delle sole superfici con inclinazione fino a 60 gradi; eliminazione delle superfici inferiori ai 14,5 metri quadri in quanto non idonee ad ospitare almeno 3 kW di potenza di fotovoltaico.
Le superfici sono state divise e differenziate per classi di orientamento e inclinazione associando quindi ad ogni superficie un valore rappresentativo di orientamento e inclinazione.
Per il calcolo della potenza di fotovoltaico installabile su ogni superficie si è ipotizzato di utilizzare pannelli da 330 watt e per ogni superficie è stato identificato un numero di pannelli da utilizzare approssimando sempre per difetto la potenza installabile.
Per ogni superficie è stata stimata, attraverso il portale IVG1S4 la producibilità annuale assumendo l'utilizzo di un pannello generico, cristallino 5, con il 14% di perdite di sistema.
Tale stima di producibilità tiene conto della presenza degli ostacoli orografici, mentre non è in grado di considerare gli ostacoli costituiti da altri edifici o alberi.
Infine, le superfici e i relativi ipotetici impianti fotovoltaici sono stati suddivisi per comune e per tipologia di fabbricato: il fabbricato di tipo civile, il fabbricato di tipo industriale, le tettoie, le coperture e i capannoni agricoli.
Da questo primo livello di analisi sono stati poi esclusi gli edifici sottoposti ad una serie di vincoli.
Per quanto riguarda il punto 3, l'analisi come meglio descritta in precedenza aveva la finalità di supportare la realizzazione della bozza del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) VdA 2030 con un livello di approssimazione volto a caratterizzare l'ordine di grandezza del potenziale tecnico del territorio regionale.
Le analisi sono state pertanto svolte su base cartografica, non hanno necessitato in questa prima fase del coinvolgimento dei Comuni, ma lo si farà nella fase successiva e soprattutto ora che parte una valutazione più approfondita sugli studi delle comunità energetiche.
Per quanto riguarda il punto 4, nel PEAR VdA 2030 le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) vengono individuate come un potenziale strumento per lo sviluppo delle fonti rinnovabili elettriche e adesso viene dedicata una scheda specifica nell'ambito dell'asse 4 persone.
Tuttavia la reale diffusione e la reale agibilità sul territorio delle CER è ancora caratterizzata da un livello di incertezza determinato dalla mancanza dei decreti attuativi e una quantificazione più precisa potrà essere effettuata solo a quadro normativo maggiormente delineato.
Il ruolo che le CER potranno avere sul territorio non dipende infatti esclusivamente dall'analisi di tipo tecnico, bensì dalla risoluzione dei principali quesiti ancora aperti nel confronto tra l'Unione europea, lo Stato e le Regioni, tra i quali si cita, a titolo esemplificativo, la cumulabilità degli incentivi, il valore della tariffa incentivante che sarà riconosciuta dal GSE (Gestore Servizi Energetici) e il tema degli aiuti di Stato.
Come lei ben sa, anche con il Consigliere Ganis abbiamo fatto la terza riunione del gruppo di lavoro con i Sindaci, tutte queste analisi sono state oggetto di tre interessanti riunioni, nel gruppo il lavoro che è stato costituito su vostra proposta, direi che sta procedendo in maniera molto proficua e il coinvolgimento degli Enti locali in questa fase è stato più che opportuno perché ci permetterà da un lato di avanzare, sotto il profilo della conoscenza dei dati e sotto il profilo tecnico, e dall'altro di continuare in quell'opera di collaborazione, sensibilizzazione, promozione e comunicazione rispetto alla comunità di questa importante possibile strategia per migliorare il nostro sistema energetico, per ridurre i consumi e per creare quella cultura della quale abbiamo parlato anche nell'incontro di ieri rispetto ai consumi dell'energia e rispetto all'importanza che ogni cittadino assume in questa fase così importante di transizione energetica.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.
Minelli (PCP) - Noi avevamo visto nella relazione tecnica illustrativa del PEAR a pagina 211 dei dati piuttosto dettagliati che denotano un lavoro di indagine significativo, ed è per questo che avevamo fatto la prima domanda. Lei ci ha detto che c'è stato il coinvolgimento di Energy Center, cosa che avevamo in qualche modo immaginato.
Voglio sottolineare che si tratta di un lavoro prezioso e credo che sia opportuno continuare a coinvolgere chi ha elaborato i dati in un progetto che si sta mettendo a punto per realizzare lo studio di fattibilità sullo sviluppo delle CER in Valle d'Aosta.
La stima di una potenzialità indicata nel PEAR di 400 MW di potenza installabile, sia pure comprensiva di quello che è già stato installato nel 2019, di cui un 15% soltanto nel Comune di Aosta, è un dato rilevante. In effetti, poi, nel PEAR il fotovoltaico e le pompe di calore sono i due sistemi su cui si punta maggiormente per incrementare la produzione da fonti energetiche rinnovabili.
Per quanto riguarda la questione del coinvolgimento dei Comuni: lei ha spiegato che al momento le indagini che sono state fatte sono su base cartografica e che poi in una fase successiva ci sarà questo coinvolgimento che, peraltro, è già partito nel gruppo di lavoro CELVA (Consorzio degli Enti Locali della Valle d'Aosta) e Regione.
Vorrei sottolineare che nello sviluppo del fotovoltaico avranno un ruolo rilevante anche i privati: infatti poi saranno coinvolti la Chambre, imprese e poi anche cittadini. Però - lo abbiamo detto tante volte ma è confermato da quello che sta emergendo in questo tavolo - che un ruolo trainante per la diffusione del fotovoltaico dovrà essere svolto dai Comuni, sia utilizzando tutte le coperture degli edifici pubblici, sia promuovendo le CER.
Quindi l'obiettivo che ci dobbiamo dare è quello di CER a traino comunale.
Per quanto riguarda poi invece l'ultima domanda - giustamente lo ha detto anche lei - io ho presente i ragionamenti che si stanno facendo in questo tavolo Regione e Comuni, di cui avevamo sollecitato la costituzione con la mozione che è stata per fortuna accolta e devo dire che questo gruppo di lavoro sta lavorando positivamente.
Noi siamo contente che ci siano stati dei passi avanti e che ci sia stata anche la disponibilità sia di CVA (Compagnia Valdostana delle Acque) che dei Politecnici di Milano e Torino per collaborare al progetto; ed era quello che noi avevamo auspicato fin dall'inizio e che avevamo anche suggerito in legge. Quello che vorremmo però che fosse chiaro è che il progetto delle CER in Valle d'Aosta non è un progetto del gruppo CVA, è un progetto che vede coinvolti vari soggetti, anzitutto la Regione, il COA (Centro Osservazione e Attività), il CELVA, oltre a questo gruppo di lavoro, è la motivazione per cui abbiamo trovato inesatta e anche in parte inopportuna la comunicazione che c'è stata di CVA riguardo appunto al progetto che è in itinere, l'abbiamo detta anche con un comunicato stampa.
Riteniamo che sia opportuno poi nel PEAR dire qualche cosa di più sulle CER, proprio per raggiungere gli obiettivi di crescita del fotovoltaico: ad esempio sarebbe utile, secondo noi, indicare nel piano la potenza che si intende installare nei prossimi tre anni, cioè darsi delle scadenze temporali un po' più precise.
Abbiamo depositato delle formali osservazioni al PEAR, che è adesso in VAS (Valutazione Ambientale Strategica), proprio per sottolineare questo aspetto, che speriamo venga preso in considerazione.
La questione della tempistica e anche del porsi degli obiettivi a medio termine ma precisi, secondo noi è una cosa che aiuta: lo avevamo già detto anche per quanto riguardava il piano rifiuti, perché è una modalità di lavoro che va in qualche modo interiorizzata.
In conclusione, noi crediamo che il fotovoltaico e le CER siano una grande opportunità per accelerare la transizione energetica e per coinvolgere e far partecipare nel nostro Paese migliaia di cittadini alla rivoluzione dei sistemi energetici, che è necessaria e che va fatta in tempi brevi. Non mancano le opportunità, ma vanno sfruttate.