Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 315 del 10 giugno 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 315/VII - INIZIATIVE PER LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA DELLA CASA IN VALLE D'AOSTA.- (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Tonino, Cout e Carral:

INTERPELLANZA

Da ormai alcuni anni sono giacenti presso le competenti Commissioni del Consiglio regionale quattro proposte di legge del gruppo comunista, che potrebbero permettere un importante contributo alla soluzione del problema della casa in Valle d'Aosta.

Le proposte del PCI sono congelate, in attesa di osservazioni della Giunta ai singoli testi di legge, osservazioni che l'Assessore ai Lavori Pubblici ha più volte promesso di presentare in tempi brevi, ma di cui finora non si è avuta notizia.

Una somma di 2 miliardi è poi prevista, nel bilancio di previsione per il 1982, come stanziamento per la revisione della legge 24 del 1965, che permetteva l'accesso a mutui regionali per l'edilizia abitativa: anche in tale settore sembra che tutto sia fermo.

Tutto ciò quando dal consuntivo regionale per l'anno 1981 si apprende che:

1) la Regione ha speso solo 573.750.000 sui 2.459.570.000 disponibili per l'edilizia sovvenzionata(mentre L. 1.885.820.000 sono andate a coprire parte del disavanzo di amministrazione);

2) la Regione ha speso solo 88.508.000 sui 645.000.000 disponibili per l'edilizia convenzionata mentre 556.492.000 sono andate in economia. Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri del P.C.I.

INTERPELLANO

l'Assessore regionale ai Lavori Pubblici per sapere:

1) quando e se presenterà le osservazioni alle proposte per la casa formulate dal gruppo comunista;

2) quando verrà presentata e con quali contenuti la proposta di revisione della legge regionale che concedeva mutui per l'edilizia abitativa;

3) quali provvedimenti intende prendere per evitare la non utilizzazione di così ingenti somme destinate all'edilizia sovvenzionata e convenzionata.

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.

TONINO - (P.C.I.): Abbiamo più volte sostenuto in quest'aula che la politica della Casa di questa Giunta è oggi inesistente, nel senso che manca un adeguato quadro legislativo e poi ci sono carenze incredibili a livello di gestione. L'unica legge che funziona, sia pure con dei ritardi dovuti alla mancanza di finanziamento, è quella relativa ai fondi di rotazione, per cui è diventata impellente la necessità di darci un quadro legislativo che risponda ad una strategia. Per questo noi avevamo presentato delle nostre proposte di legge che avevano per così dire una loro filosofia, che era quella di cercare di dare ordine al settore e di privilegiare il recupero, anziché continuare a costruire dal nuovo con gli scempi che tutti conosciamo. Ma queste proposte sono ferme da troppi anni, ed è necessario discuterle e perfezionarle, e lo abbiamo detto fino dall'inizio.

L'Assessorato competente aveva promesso di presentare in tempi brevi delle proprie osservazioni, cosa che finora non è avvenuta. L'urgenza poi di definire questo quadro legislativo è anche indicata dall'esigenza ormai improrogabile di legiferare in merito alla somma di 2 Miliardi prevista nel bilancio regionale per gli interventi nel settore abitativo. Si tratta di una cifra significativa, però in un momento in cui c'è una richiesta generalizzata di mutui, una richiesta crescente da parte di singoli, di cooperative, e nel momento in cui è sempre più difficile costruire o acquistare la casa senza il mutuo agevolato, ecco che diventa urgente quella legge regionale che utilizza i due miliardi. Siamo dell'avviso che questa proposta di legge debba essere vista all'interno di un quadro legislativo regionale proprio per avere un'idea di quella che è la politica regionale nel campo della casa e dell'edilizia abitativa. Queste sono le ragioni che ci hanno portato a questa interpellanza, e che vengono rafforzate da un'occhiata ai dati del consuntivo regionale per l'81, là dove si vede che anche rispetto alle somme disponibili provenienti dallo Stato, la Regione è molto lenta nello spendere; dei due miliardi e mezzo circa disponibili per la sovvenzionata si erano spesi 573 miliardi, mentre 1 miliardo e 800 è andato nel disavanzo di Amministrazione.

Per quanto riguarda invece la convenzionata, su 645 milioni di copertura di contributi, se ne sono spesi 88, mezzo miliardo è andato in economia; segno, questo, anche di ritardi nell'attuazione della stessa legge dello Stato.

Per queste ragioni chiediamo all'Assessore ai Lavori Pubblici di spiegare in Consiglio quali sono le proposte che intende formulare ed in quali tempi; in che modo intende utilizzare i due miliardi e quali sono poi i provvedimenti organizzativi che intende adottare affinché le somme destinate alla casa siano spese in tempi accettabili e non lunghi come fino ad oggi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey, ne ha facoltà.

BORBEY - (D.C.): Rispondo in modo particolare all'interpellante in merito alle domande riguardanti la legge 457, Piano decennale dell'Edilizia. Concordo con il Consigliere Tonino sul ritardo di spesa, ma questo non è dovuto all'Amministrazione regionale bensì alle difficoltà che abbiamo sempre incontrato sul territorio regionale per avere la disponibilità di aree; noi, come Giunta regionale - il Consigliere Tonino lo sa bene perché fa parte della Commissione competente consultiva - abbiamo deliberato sempre nei termini; e se vi è stato qualche ritardo è stato proprio per dare modo agli Enti locali di reperire le aree necessarie, per non dover restituire i fondi allo Stato.

Per quanto concerne nuove leggi, ho dichiarato, in fase di presentazione del bilancio, che in esso non era stata stanziata alcuna somma per integrare la legge 457, in quanto per come questa legge è formulata a livello nazionale è inutile dotarla di nuovi fondi essendo l'Amministrazione regionale già in difficoltà per spendere quelli assegnati dallo Stato. In particolare questa impossibilità si verifica dove c'è carenza di alloggi, come ad Aosta, dove non esiste la possibilità di consorziarsi con i Comuni limitrofi e non si può disporre di aree o recuperare i fabbricati vecchi. Questo proprio per la difficoltà che hanno gli Enti locali a reperire nuove aree, o per le carenze strutturali dei piani regolatori che impediscono sia alle imprese sia all'Ente pubblico di operare nel centro storico.

Per quanto concerne invece la disponibilità dei due miliardi che era in bilancio, questa era rivolta più alla legge 24, ed al riguardo penso che il mio collega Assessore Ramera possa darvi delle spiegazioni meglio di me.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alle Finanze Ramera, ne ha facoltà.

RAMERA - (D.C.): Anche noi siamo preoccupati del problema della casa, perché da mesi stiamo trattando con le banche per trovare una soluzione, che doveva arrivare proprio oggi ed è stata invece spostata a domani. Noi avremmo desiderato, anche per accelerare certi tempi, di ripresentare la stessa legge 24, modificando gli importi; però volevamo sapere quanto sarebbe venuto a gravare sul richiedente. Infatti, alzare il tetto attuale dei 16 Milioni, che sono poca cosa se vogliamo veramente aiutare chi vuole acquistare anche un minimo appartamento, potrebbe mettere forse in difficoltà il richiedente.

Allora volevamo sapere dalle banche le varie aliquote per poi stabilire anche la nostra partecipazione come abbattimento interessi. E' un fatto di pochi giorni, spero per il Consiglio del 15 luglio di portare la legge, perché altrimenti non ce la facciamo in tempi brevi a soddisfare.

Riguardo la nostra finanza regionale vorrei invitare la gente a togliersi certe illusioni che si era fatte, e credo che i giornali dicano chiaramente lo stato in cui si trova il paese, per cui non so cosa succederà anche per noi nei prossimi mesi.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.

TONINO - (P.C.I.): Devo esprimere ancora una volta la nostra insoddisfazione per gli interventi della Giunta nel settore della casa, nel senso che se non si chiarisce quali sono gli obiettivi che vuol raggiungere la Regione, non è che una manciata di mutui risolva il problema, soprattutto se questi vengono dati indipendentemente dalla localizzazione degli altri fondi dello stato. Questa è una delle ragioni per cui noi siamo insoddisfatti di come si procede e crediamo sia più serio avere una visione complessiva, avere dei programmi, fare in modo che gli interventi siano calibrati sulle esigenze che ci sono, senza andare avanti sempre a naso.

Prendiamo atto che invece questa Giunta non ci crede e probabilmente non ci tiene.