Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2635 del 13 luglio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2635/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla nomina della nuova Rettrice dell'Università della Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Il punto n. 25 sarà affrontato congiuntamente al n. 27. Pertanto passiamo al punto n. 26. Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - La consigliera Minelli interroga il Governo regionale per conoscere se la votazione della Rettrice è avvenuta in modo palese; quanti sono i componenti del Consiglio dell'Università con diritto di voto; quanti erano presenti e come si sono espressi durante la votazione; per quali motivi si è ritenuto opportuno non confermare la precedente Rettrice candidata nella terna proposta dal Senato accademico.

Le risposte sono frutto di un confronto con l'assessore Guichardaz, ma risponderò io per comodità d'intervento.

In merito al primo quesito, comunico che i componenti del Consiglio hanno stabilito all'unanimità di procedere con votazione palese.

Quanto alla seconda domanda, il Consiglio dell'Università della Valle d'Aosta, secondo quanto disciplinato dall'Istituto stesso dell'Ateneo, è composto da quattordici membri con diritto di voto.

Per quanto riguarda la votazione in oggetto, erano presenti undici componenti del Consiglio sui quattordici aventi diritto di voto. Si sono espressi a favore otto membri, un componente ha votato contro e due si sono astenuti.

Venendo alla terza richiesta, crediamo che sia decisamente più corretto rappresentare i motivi per cui si è determinata una scelta piuttosto che soffermarsi sul contrario.

In questo senso, la valutazione deve necessariamente prendere avvio dalla circostanza che i componenti della terna presentata dal Senato accademico possedessero di loro caratteristiche di professionalità, esperienza e competenza tali da essere ugualmente meritevoli per essere individuati a ricoprire in maniera più che confacente la carica di Rettore dell'Università.

A questo proposito è utile sottolineare come la professoressa Ceretta, all'interno del Senato accademico, sia stata l'unica ad essere unanimemente votata nella terna.

Per quanto concerne la specifica scelta effettuata, si sono individuate nella professoressa Ceretta le giuste caratteristiche al fine di consentire al nostro Ateneo di poter crescere con equilibrio e condivisione in entrambi gli ambiti in cui lo stesso opera, ciò tendendo verso un'auspicata crescita dell'offerta formativa legata al territorio e con una sempre maggiore attenzione alle opportunità di sviluppo, anche passando attraverso rinnovati contatti e nuove collaborazioni che possono ulteriormente marcare la vocazione bilingue dei percorsi di studio.

Inoltre, è stata recepita l'interessante opportunità di voler rendere l'Università parte integrante del tessuto sociale valdostano, fruibile da tutta la popolazione anche non scolastica; una sfida non scontata e dettata dalla volontà di giungere ad una sempre più ampia condivisione che possa far conoscere, nel segno della partecipazione, il nostro Ateneo, il suo ruolo e le sue potenzialità, favorendone lo sviluppo ed un rinnovato senso di appartenenza.

Presidente - Replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Come lei sa, io ho fatto anche un accesso agli atti per ricevere il verbale relativo alla nomina del Rettore, perché volevo capire meglio come si è svolta quest'elezione. L'ho fatto ormai ben più di sette giorni fa, ma è stato inoltrato addirittura tre giorni dopo rispetto a quando io l'avevo mandato. Comunque, vedremo.

La domanda sul voto palese intanto ha ricevuto una risposta: lei ci ha confermato che si è trattato di un voto palese.

Quando ho fatto la domanda, l'ho posta con una buona dose di stupore, perché mi risulta che praticamente in tutti gli Atenei sul nostro territorio nazionale la nomina del Rettore si fa per votazione segreta, con tanto di scheda e urna, come peraltro avviene generalmente quando si tratta di nomine individuali un po' in tutti gli enti.

Ho cercato sul sito dell'Università un regolamento circa le modalità elettive: non ho trovato nulla, soltanto in un articolo dello statuto, il 41, che parla di disposizioni generali sugli organi amministrativi, c'è scritto che, salvo diverse disposizioni, le deliberazioni sono assunte con il voto favorevole di almeno la metà più uno dei presenti; in caso di parità prevale il voto del Presidente dell'organo.

Ma, per quanto riguarda le nomine, ed in particolare quella del Rettore, è certamente un sistema singolare, considerato che tra gli aventi diritto al voto ci sono docenti dell'Ateneo (quindi poi colleghi del futuro Rettore), il rappresentante degli studenti (che è un potenziale allievo) e l'espressione di un voto palese, come questo, a me pare una questione molto delicata, inusuale e, mi permetto di dire, anche poco corretta.

Lei ci ha detto quello che poi avevamo letto sui giornali, cioè quattordici persone aventi diritto, due non presenti (immagino a questo punto che "La Stampa" su cui io avevo letto la notizia abbia riportato anche correttamente gli assenti: il Sindaco di Aosta e il rappresentante degli studenti); undici sono stati i votanti (secondo "La Stampa" la professoressa Monaci è entrata dopo) e l'esito è stato quello che lei ci ha appena detto.

Non ho capito bene dalla sua esposizione chi abbia esplicitamente indicato la professoressa Ceretta, immagino che sia il Presidente, essendo Presidente dell'Ateneo, perché evidentemente un'indicazione ci sarà stata se ci si è espressi in quel modo.

Per quanto riguarda la sua risposta alla terza domanda, devo dire che sono un po' perplessa. Le motivazioni, che lei ha elencato, mi sembrano delle motivazioni abbastanza generiche, e direi anche abbastanza deboli, a fronte di una situazione di miglioramento del clima interno all'Università rispetto al passato, quando le tensioni erano arrivate alle stelle, tanto da aver portato - lo sappiamo - ad una sfiducia del Rettore di allora.

Mi stupisce un po' anche perché, se non ricordo male, lei faceva parte nel 2019 della Giunta in cui erano rispettivamente Presidente il dottor Fosson e Assessore la dottoressa Certan i quali, all'atto della nomina della Rettrice Monaci, avevano espresso soddisfazione per la nomina di "una docente che ben conosce il legame con il territorio, oltre alle specificità culturali della Valle d'Aosta, che ha assunto l'impegno di instaurare la massima collaborazione con tutte le componenti dell'Ateneo."

Io non so se in quell'occasione, per quella nomina, ci fosse stata la stessa condivisione da parte di tutta la Giunta; condivisione che invece, sempre secondo gli organi di stampa, lei ha affermato esserci ora per la discontinuità di questa scelta. Ma è un'affermazione che evidenzia una decisione che ha anche un aspetto politico, anzi, lo ha di più rispetto a motivazioni didattiche o accademiche.

Io non voglio assolutamente entrare nel merito delle competenze e del curriculum della nuova Rettrice, che sono sicura essere di alto livello e di qualità, ma ritengo che scegliere un docente esterno all'Ateneo sia una scelta discutibile ed opinabile. Innanzitutto, perché in vent'anni credo che la nostra Università dovrebbe essere cresciuta, aver acquisito una sua capacità di autogoverno, senza in qualche modo dipendere da altre Università esterne; e poi, dovrebbe anche aver conquistato una matura gestione dei rapporti interni.

Poi immagino anche che la professoressa Ceretta - perché manterrà la sua cattedra di docente ordinaria di storia del pensiero politico presso l'Università di Torino - non sarà qui a tempo pieno, a completa disposizione del nostro Ateneo.

Per quanto riguarda il potenziamento della francofonia, io credo che avrebbe potuto essere comunque perseguito, anche senza cambiare Rettore, tanto più se si considera che oggi nel Consiglio dell'Università ci sono dei rappresentanti nominati dalla Giunta di alta qualificazione culturale, anche per quello che riguarda la competenza legata alla francofonia.

Non credo, in conclusione, che ci fossero sufficienti e validi motivi di ordine gestionale o legati a linee di indirizzo a giustificare quella che, a mio avviso, ha tutta l'aria di essere una sorta di defenestrazione.

Forse non si è gradito che la professoressa Monaci avesse dichiarato pubblicamente: "Noi rivendichiamo la nostra autonomia anche dalla politica regionale che è il nostro azionista di maggioranza"?

Presidente - La parola al Presidente della Regione, per una precisazione di un minuto.

Testolin (UV) - Solo una precisazione, che non va ad inficiare quelli che sono i punti di vista di ognuna delle parti e quindi anche della richiedente, ma solo per sottolineare il fatto che, nel momento della votazione, il sottoscritto, in qualità di Presidente, ha proposto il voto segreto, proprio per le motivazioni che erano state sottolineate dalla collega. Questa proposta ha suscitato, invece, una reazione contraria, soprattutto da parte dei professori che hanno voluto la votazione palese, alla quale si sono accodati tutti gli altri. Ecco quindi il motivo per il quale si è votato in maniera palese. Era solo per sottolineare che la richiesta da parte mia era stata.