Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2632 del 13 luglio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2632/XVI - Interrogazione: "Utilizzo del nome della Regione Valle d'Aosta per la sponsorizzazione di corsi e lezioni private online per studenti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 22. Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - La Consigliera Minelli chiede: "Se è a conoscenza di quanto sopra esposto". Rispetto a quest'interrogazione, c'è da dire che sarebbe più utile che queste segnalazioni pervenissero direttamente alle strutture dell'Amministrazione, nel caso specifico alla Sovrintendenza agli studi o alle istituzioni scolastiche, piuttosto che fare oggetto di interrogazioni e interpellanze. E questo, come è successo in qualche altra circostanza, per accelerare i tempi di reazione e magari di intervento. È possibile che in questo modo si potrebbe infatti intervenire con maggiore tempestività.

Nel caso specifico, non avendo visto direttamente gli avvisi di cui si tratta, è anche difficile definire se vi sia un uso improprio e doloso della denominazione Regione Valle d'Aosta.

Il sito internet in questione, che non è il caso di ripetere per evitare di dare ulteriore pubblicità, è infatti un servizio di intermediazione con sede legale all'estero e, come riportato sul sito, mette gli utenti che sono alla ricerca di determinati prodotti o servizi in contatto con i partner in grado di fornire prodotti o servizi ricercati dietro richiesta espressa degli utenti stessi.

Ancora, il sito chiarisce che non contatta mai l'utente e non interviene mai in nessun modo negli scambi tra questi ultimi e in tutte le conseguenze che ne possono derivare; ed infine, che i servizi offerti agli utenti sono gratuiti, fatti salvi i costi delle risorse informatiche di telecomunicazione necessari per accedere al sito.

In assenza di ulteriori elementi, quali ad esempio l'utilizzo del luogo o altre diciture che lasciassero intendere un ruolo attivo dell'Amministrazione regionale, le suggerite iniziative di tutela della Regione sarebbero sostanzialmente inutili, essendo fin troppo facile ribattere, per esempio, che la dicitura Regione autonoma Valle d'Aosta individua semplicemente l'ambito geografico di riferimento.

In risposta alla domanda "Se sono state prese opportune iniziative volte a tutelare la Regione da un uso indebito del suo nome": siccome quello che più interessa all'Amministrazione regionale sono gli studenti e le loro famiglie, la Soprintendenza agli studi, già nel mese di giugno scorso, ha inviato una comunicazione alle istituzioni scolastiche, chiedendone la diffusione alle famiglie e agli studenti attraverso il registro elettronico, per precisare che l'Amministrazione regionale non sostiene, promuove o sponsorizza nessuna iniziativa volta all'erogazione dei corsi e lezioni private a pagamento.

Presidente - Replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Lei dice: "sarebbe utile fare delle segnalazioni direttamente". Faccio presente che a ogni fine di anno scolastico, e anche spesso in concomitanza con gli scrutini del primo quadrimestre, compaiono un po' ovunque pubblicità di corsi di recupero che promettono miracoli, o di attività di aiuto nei compiti estivi. Quindi, magari nella fattispecie questo non è stato visto; poi le posso fornire gli screenshot di questo sito che pubblicizza proprio all'inizio, cioè la prima cosa che si legge è "Regione Autonoma Valle d'Aosta, stai cercando un insegnante per tuo figlio" eccetera; "Rientro a scuola", ripetuto "Regione Autonoma Valle d'Aosta, assicurati che tuo figlio inizi l'anno con ottimi voti".

Come le dicevo, queste sono cose che avvengono abbastanza regolarmente, le pubblicità di corsi di vario tipo, è una questione di mercato, sono delle iniziative che possono anche essere legittime, e ci mancherebbe.

Io devo dire che da insegnante mi sono confrontata talvolta con delle famiglie, però, che spendevano un bel po' di quattrini pensando di aver risolto il problema delle insufficienze dei figli, salvo poi accorgersi che le cose non stavano proprio così. Però qui, come mi sembra anche che sia stato ravvisato, si pone un'altra questione: chi ha predisposto l'avviso sui social - i responsabili di quel sito - ha utilizzato una formula che coinvolge la Regione in modo inopportuno, e io direi anche in modo scorretto. Citare la Regione autonoma Valle d'Aosta con le lettere maiuscole, eccetera, in pratica è fuorviante, perché suggerisce un ruolo attivo della Regione.

Abbiamo deciso di depositare quest'interrogazione, che evidentemente qualche effetto ha sortito, perché lei ha citato la circolare della Sovrintendenza; noi l'abbiamo depositata quando abbiamo ricevuta la notizia. Poi, il 22 giugno scorso, alcuni genitori ci hanno segnalato di aver ricevuto sul registro elettronico la circolare a cui lei ha fatto riferimento: un'iniziativa quanto mai opportuna per evitare un uso indebito e distorto del nome della Regione, anche a tutela della stessa, che poi è una forma di tutela dei cittadini valdostani. Però devo dire che una circolare a noi non pare del tutto sufficiente.

Ci saremmo aspettati almeno una comunicazione a questo sito, a questa società che ha effettuato la pubblicità e ha utilizzato in modo improprio il nome della Regione.

Quindi, quello che chiediamo è, in futuro, di agire con maggiore incisività e avremo cura, se ci saranno delle segnalazioni, di dirottarle nei confronti della Regione.

Devo dire che in altri occasioni, quando abbiamo fatto delle segnalazioni, abbiamo avuto risposte un pochino da orecchie di mercante, quindi magari speriamo che da qui in avanti sarà diverso.