Oggetto del Consiglio n. 2612 del 12 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2612/XVI - D.L. n. 92: "Disciplina degli adempimenti amministrativi in materia di locazioni brevi per finalità turistiche". (Reiezione di un ordine del giorno).
Bertin (Presidente) - Buon pomeriggio. Riprendiamo i lavori interrotti questa mattina, ricordo che siamo in discussione generale. Chiedo al collega Segretario Jordan di procedere all'appello. Alla presenza di 27 Consiglieri, proseguiamo nella discussione generale. Consigliere Cretier, a lei la parola.
Cretier (FP-PD) - Volevo anch'io fare alcune considerazioni sul D.L. 92. Partendo dai dati enunciati anche dal collega Marquis, con 250 mila posti letto in abitazioni secondarie oltre all'altro dato di 80 mila seconde case presenti in Valle, assieme ad altri fattori esposti nella relazione di accompagnamento del disegno di legge, quali imposizione fiscale e necessità di compensare occasionalmente il proprio reddito, non sotto forma di impresa ma da parte dei privati cittadini, è stato messo in evidenza come il fenomeno sia salito di livello esponenziale e quindi necessita di messa a norma di alcune modalità.
Un tipo di turismo ovviamente numericamente importante, in una regione che offre prospettive diversificate durante tutto l'anno ma anche una grande offerta storico, culturale, museale, sportiva, agroalimentare o di semplice relax con dei panorami difficilmente ripetibili.
L'aspetto più importante è far emergere il fenomeno e regolamentarlo, come richiesto anche con il parere positivo del CELVA, il n. 3.
L'assemblea ha condiviso la necessità di disciplinare la locazione per finalità turistiche, condividendo l'importanza dell'iter e delegando al Consiglio regionale un'approvazione in tempi brevi. Loro, i Comuni, hanno sicuramente il polso della situazione, soprattutto quelli piccoli, dove molto è sotto controllo e certe realtà o certe ambiguità sono evidenti.
Il testo iniziale è stato depositato nel dicembre 2022dall'allora Assessore Guichardaz e dalla Giunta. Con la prima audizione del 18 gennaio era stato presentato il testo per dare una prima risposta alle esigenze normative, codificando esattamente le locazioni a finalità turistiche, le procedure, gli adempimenti, i servizi erogabili, la vigilanza, il controllo dei Comuni e altri aspetti legati alla gestione di tali strutture.
In seguito, con l'assessore Grosjacques e con gli uffici, sono state fatte delle puntuali precisazioni, dettagliando meglio alcune questioni che, in sede di audizione, sono state evidenziate; dei passaggi, dei chiarimenti, per permettere la migliore comprensione del testo del disegno di legge e, su richiesta del CELVA, per una maggiore flessibilità temporale, semplificando la documentazione come richiesto da più parti.
Se uno ha fatto le denunce rispetto alle procedure stabilite, credo che non abbia nulla da temere, e non basta dire che si affitta occasionalmente, basta non incassare. Se non esiste un corrispettivo e ospita degli amici o parenti, non ricado nell'ambito di applicazione di questa legge.
Di osservazioni in audizione ne sono state fatte molte, ma le controdeduzioni hanno evidenziato una più puntuale seria applicazione, fugando i dubbi della stesura iniziale che saranno corretti nel solco e nello spirito della legge.
A proposito di audizioni, un argomento toccato in discussione è il tema condominiale dove per lo svolgimento di un'attività in un alloggio privato, ma con parti comuni, mi sembra che il minimo sia segnalare all'amministratore l'attività, anche solo per la sicurezza: quanti sono o chi sono gli ospiti.
Vi è poi il regolamento condominiale, riguardo alla convivenza pacifica degli inquilini, mi rifaccio all'esempio che ha fatto il collega Aggravi stamattina su un altro argomento: "Quanti siete, chi siete e dove andate", perché entrando in un condominio chiaramente si creano dei disagi e anche perché le diatribe nei vecchi condomini nascono anche solo per la suddivisione in millesimi delle spese di ripartizione dell'acqua, ad esempio se è presente un inquilino oppure cinque o dieci.
Avere persone sconosciute che si muovono in un condominio desta pur sempre preoccupazione, soprattutto in persone anziane, ecco il motivo per cui è necessario comunicare l'inizio di attività di locazione: non un divieto, ma un'azione responsabile trasparente.
Una preoccupazione evidente raccolta sia nelle audizioni che nelle piazze è di sostenere che con questa regolamentazione si voglia precludere - con adempimenti complessi e farraginosi e con controlli - l'eventuale integrazione al reddito, ma assolutamente non è così, non è l'idea di questa legge.
Bisogna pur stabilire un minimo di regole, di controlli, di trasparenza e di consapevolezza per non incappare in situazioni in cui ognuno si detta le proprie regole.
Un settore che, a livello regionale, aveva necessità di un puntuale intervento legislativo. Anche a livello nazionale la Ministra ha presentato un disegno di legge in questo settore, seppur frenato da preclusioni politiche verso le regolamentazioni del settore.
Da noi con i suoi numeri evidenzia in modo inconfutabile che in Valle d'Aosta essa sia uno dei settori trainanti dell'economia valdostana, ma che necessita di regole quando si tratta di evidenziare le presenze effettive del settore in questione, per indirizzare i futuri processi evolutivi e anche per i riparti ministeriali sugli aiuti al settore che ogni anno arrivano nel nostro bilancio, ma che potrebbero essere più importanti, sostenuti e veritieri.
Un disegno di legge necessario da sostenere, un inizio per rafforzare la qualità del settore turistico valdostano e rappresentare la realtà e la disponibilità con la massima trasparenza.
Presidente - Si è prenotato il Consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (GM) - Cercherò di non ripetermi perché credo che da parte dei colleghi, sia di maggioranza, sia di minoranza, il testo sia stato analizzato dettagliatamente, quindi riprenderò quanto detto dal collega Marguerettaz: anche oggi ha fornito tantissimi stimoli alla discussione, ma riprenderò la sua dichiarazione di voto sul Piano socio-sanitario, quando ha affermato che è facile intervenire coltivando il proprio orticello, mentre è più difficile affrontare la riforma del Piano della salute e benessere sociale in maniera organica, completa e complessa.
In realtà, collega, le rispondo anche a quella sua affermazione: se lei non se n'è accorto, e se il Consiglio non se n'è accorto, nei cinquantacinque ordini del giorno c'era un'alternativa al vostro Piano, riprendendo le sollecitazioni pervenute in sede di confronto in Commissione.
Ma detto questo, ritengo che oggi il tema sia articolato, complesso e importante, come è stato detto, e limitarci a discutere oggi due disegni di legge, che potevano essere anche discussi insieme, ma senza aver prima affrontato una riforma organica dell'offerta turistica della Valle d'Aosta e la promozione turistica, sia coltivare l'orticello di qualcuno, in particolare forse dei Comuni. Mi permetta, Assessore, ho già avuto modo di dirglielo, ma lei è l'Assessore della Regione Valle d'Aosta al turismo, non è l'Assessore dei Comuni, non ha ricevuto la delega dai Comuni, ha ricevuto un attestato di stima da parte dei suoi elettori, e anche da parte della maggioranza e minoranza, perché facesse l'Assessore al turismo.
In questa maniera, a mio modo di vedere, non lo svolge nel miglior modo, e perché? Perché, come scritto nel programma di Governo, l'obiettivo principale riguardante il turismo è il rafforzamento dell'immagine della Valle d'Aosta quale destinazione turistica di eccellenza e, in quanto al settore turistico, dare risposte alle istanze formulate dagli enti locali, e qui siamo arrivati, disciplinare l'imposta di soggiorno e le finalità turistiche, ma soprattutto riformare il turismo attraverso l'ente unico di promozione turistica e il marchio "Ombrello".
Quest'affermazione era già stata anticipata nel precedente programma di Governo, ma soprattutto nel DEFR dove, tra le prime cose enunciate nel settore turismo, vi è una riflessione sul progetto dell'organizzazione turistica regionale.
Quindi a nostro parere, a mio parere, se si voleva affrontare in maniera organica e completa l'argomento, bisognava partire dalla riforma del turismo, così come hanno fatto altre Regioni, perché se andiamo a vedere, altre Regioni all'interno della disciplina degli esercizi alberghieri, extralberghieri hanno inserito le locazioni brevi e la promozione della qualità e della ricettività turistica.
Faccio questa affermazione, perché sempre quelle Regioni, che molti di noi prendono come faro, destinano - e abbiamo già avuto modo di confrontarci su quest'argomento - il 50% degli introiti che provengono dall'imposta di soggiorno alla promozione turistica, ma di questo avremo poi modo di parlare successivamente, però siccome tutti, anche da parte della maggioranza, abbiamo parlato di adozione di politiche, di promozione e di valorizzazione degli affitti brevi, perché effettivamente quei numeri che sono stati illustrati in aula, non possiamo nasconderci... ma le altre Regioni hanno già affrontato questa riforma all'inizio degli anni 2000, se vogliamo valorizzarli dovevamo avere un approccio un poco diverso e soprattutto riuscire a coinvolgerli, perché in questa legge non si riesce a evincere alcuna azione positiva verso chi in qualche modo deve diventare, suo malgrado, perché non ce l'hanno chiesto, interprete della nostra offerta turistica,
Lo sono già di fatto ma noi li coinvolgiamo, glielo imponiamo.
Allora qual è la nostra azione? Dire che se faranno richiesta all'Office du Tourisme questi li inseriranno nell'elenco degli alloggi? Per me è troppo poco; l'azione di coinvolgimento e quell'azione che evocava il collega Marguerettaz e anche da altri ricordata, doveva essere la linea che ci può condurre verso un'offerta turistica differente che valorizzi anche questo tipo di attività. Rispondere alle richieste degli enti locali o di chiunque altro attraverso una legge già predisposta - e lei lo sa bene, fin dal 2017 quando il CELVA la bocciò - vuol dire arrivare in ritardo, perché l'hanno detto tutti, poco è cambiato da quella norma.
Il collega Viérin portò all'attenzione della Commissione un pacchetto più completo che prevedeva l'intera riforma; oggi discutere solo di queste due leggi è lasciare da parte una componente essenziale dell'offerta turistica. Dopo per forza dovremo andare a integrare e a modificare ed è da qua che deriva l'affermazione che ho fatto questa mattina durante un altro intervento: partiamo sempre un po' monchi.
Visto che le altre Regioni o Province hanno normato all'inizio degli anni 2000 e noi, - dopo il 2017, nel 2019 è stata formalizzata la norma - siamo ancora qua oggi, tutta quest'urgenza probabilmente poteva anche non ravvisarsi e potevamo aspettare un mese o due in più e portare una riforma organica, completa che forse poteva già soddisfare tutti gli appetiti in campo in una discussione unica.
Questo per me è un modo di affrontare l'argomento in maniera un poco diversa rispetto al percorso attuale. Sicuramente ci troviamo di fronte a delle rivoluzioni epocali, come hanno detto i colleghi della maggioranza, sicuramente non è la miglior legge possibile e andrà modificata, allora perché avere tutta questa fretta e non aspettare due mesi in più e applicare quello che è stato scritto sul DEFR? Andare avanti nello studio.
Sono passati forse otto mesi, nove mesi da quando è stato scritto il DEFR, probabilmente l'incarico che è stato qui illustrato è già stato anche assegnato, non lo so, se è stato assegnato mi è sfuggito, se non è stato fatto, era l'ora di rimboccarsi le maniche e di portarlo avanti, però iniziare, visto che già sul tavolo e nei cassetti c'è una bozza di riforma, dall'analisi di quella riforma - non sarebbe stato un approccio sbagliato -ci saremo confrontati con qualcosa di più compiuto davanti ai nostri occhi, che ci permetteva forse di evitare anche delle critiche da parte dei colleghi che sono state ben riposte in questo caso, ma più che di critiche, direi di suggestioni.
Effettivamente, quando si parla di autoresponsabilità, direi che è l'approccio giusto, ma noi non possiamo chiedere autoresponsabilità a chi la legge la subisce e non viene coinvolto, possiamo chiedere autoresponsabilità perché ovviamente, come detto, è governata dal mercato, ma l'ente pubblico la chiede se in cambio fornisce qualcosa. Oggi, approvando questa norma, non siamo in grado di fornire quel valore aggiunto che tutti gli operatori del settore turistico si aspettano, e non solo: non generiamo quel benessere lavorativo tra operatori del turismo che è l'elemento essenziale per arrivare a una collaborazione fattiva e sincera, ma teniamo su due livelli distinti, due orticelli distinti, i vari attori protagonisti dell'offerta turistica della Valle d'Aosta, senza avere in mano un'idea della riforma futura del settore turistico.
Ha detto bene il collega Chatrian: "Deve essere accompagnata con altre leggi", ma accompagnare vuol dire andare avanti insieme, non vuole dire aspettare chissà quanti mesi prima di addivenire alla riforma definitiva, perché sennò si creano degli squilibri.
Quindi avrei voluto affrontare, come ho detto prima, le due leggi insieme, non è possibile, interverrò anche sulla legge dell'imposta di soggiorno, però ricordo a tutti che le nostre leggi sull'offerta turistica sono dei primi anni 2000, è lì che dobbiamo andare a operare, è lì che dobbiamo inserire tra l'offerta alberghiera anche gli affitti brevi, come fatto da altre realtà.
Solo dopo aver fatto questo, potevamo arrivare a questo passaggio.
Come detto in precedenza, non l'abbiamo neppure indicato in norma che si deve aspettare l'approvazione di altre leggi, quindi ci troviamo a discutere su questa norma per quello che è già stato evidenziato, le complessità amministrative che si vanno ad aggiungere a cura degli operatori turistici e dei proprietari degli alloggi che forse avviene non sempre sono pronti.
Ci siamo dimenticati di parlare della pubblicità di queste attività, che non avviene sempre e solo attraverso i canali Internet e attraverso i media, ma per una sorta di arredo che sarebbe bello dare alle nostre realtà comunali potrebbe anche essere impostato sulla base di insegne che vengono studiate a livello regionale e comunale e non solo delle targhette del CIR che ci devono essere perché andando a visitare altre realtà le si trovano ovunque, ma non sempre riescono a dare l'immagine che noi desideriamo delle nostre realtà, perché non vengono gestite e non sono condivise.
Quindi io, colleghi vi invito a fare una riflessione sulle due norme, di prenderci il tempo dovuto, di non arrivare a portare dieci emendamenti a un articolato di otto articoli; è una battuta ma rende l'idea.
Ritirate queste norme, ci rivediamo in autunno con una riforma organica, questo è il percorso corretto, per non far proprio percepire quanto affermato dal collega Marguerettaz: che curate solo gli orticelli di famiglia, bisogna curare l'orticello Valle d'Aosta, e quando si parla di immagine unica della Valle d'Aosta, questo non è imporre un marchio, è condividere un percorso, allora poi il cuore verrà riconosciuto da tutti come la sola e unica immagine che rappresenta la Valle d'Aosta.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Su richiesta dell'assessore Grosjacques intervengo anche io.
La casa è un tema centrale in Valle d'Aosta e il disegno di legge sugli affitti brevi, secondo noi, affronta in modo sbagliato la tematica, in quanto non fa altro che contrapporre i privati e gli albergatori in una Regione turistica dove queste due figure sono complementari e necessarie.
Nel modello turistico valdostano la casa da sempre ha esercitato un grande ruolo di complementarietà rispetto all'offerta turistica, rispetto a quella alberghiera e paralberghiera; ancora una volta in questa legge - copiata fra l'altro da quella del 2019 e riproposta - manca una visione globale e nelle audizioni in Commissione abbiamo assistito a una lettura completamente opposta tra chi propone ricettività completamente diverse: tra chi lo fa di professione e chi se ne occupa sporadicamente, tra chi ha grandi proprietà e chi piccoli beni.
Ecco, noi riteniamo che sotto questo punto di vista questa norma non faccia che accentuare queste contrapposizioni.
Dalle audizioni è emerso anche chiaramente che i professionisti del settore hanno avuto una sorta di ruolo attivo, mentre gli altri non erano nemmeno stati né auditi né considerati. Tutti e tutti loro hanno evidenziato che regolamentare questo settore - quello delle locazioni brevi - era corretto e anche rispetto alla tassa di soggiorno non vi sono state queste grandi opposizioni, neanche da parte di chi non lo fa di professione e neanche come attività ma lo fa occasionalmente, però dove vediamo già questa contrapposizione di cui parlavo? Lo vediamo già dalla relazione alla norma di legge, perché in uno dei passaggi della relazione si dice: "Gli albergatori e i privati si pongono di fatto in concorrenza".
Ecco, per noi non solo i privati non sono in concorrenza con il settore alberghiero ma in qualche modo lo aiutano, visto che proprio alcune abitazioni - di cui ha parlato anche la collega prima di me - sono distribuite in luoghi dove alberghi non ve ne sono, sono nella media montagna, sono in paesi dove non vi si trovano strutture alberghiere, ma paesi che hanno una loro particolarità e dignità.
In più, proprio questo tipo di locazioni permette di avere un'offerta anche in periodi in cui molto probabilmente non troviamo alberghi aperti, anche per una questione legata ai costi; questo ci è stato detto anche dal Presidente di ADAVA.
Riteniamo poi che la clientela riferita agli uni e agli altri non sia la stessa, chi orienta le proprie vacanze in albergo difficilmente affitterebbe un appartamento e viceversa.
Poco dopo, sempre nella relazione, viene scritto che: "Questo nuovo fenomeno turistico viaggia sotto traccia e sfugge ai controlli".
Anche questa frase riteniamo che dia un giudizio di merito che non condividiamo, perché viene anche di fatto smentito dalle osservazioni fatte all'interno dell'audizione proprio rispetto alla questione della tassa di soggiorno in cui tutti i portatori d'interesse comunque hanno detto che era una tassa utile, quindi sotto questo punto di vista chi affittava già con trasparenza, continuerà a farlo e chi evidentemente stava nel sommerso, continuerà a stare nel sommerso. Questa norma non va assolutamente a cambiare nulla di tutto questo.
Inoltre questa legge impone anche dei controlli maggiori proprio a chi chiederà il CIR.
Nella relazione forse valeva la pena invece parlare sì della regolamentazione ma soprattutto della valorizzazione di questa realtà alternativa, e non ne faccio una colpa all'attuale Assessore perché sappiamo che questa legge è arrivata prima del suo insediamento.
Ecco quindi che in quella relazione molto probabilmente era importante in qualche modo anche valorizzare il ruolo di queste strutture definendo alcuni o indicando anche alcuni degli aspetti positivi dell'affitto di queste abitazioni che vengono messe a disposizione dei turisti, perché costituiscono, come dico, uno straordinario patrimonio a disposizione del turismo locale, non richiedono nuovo consumo di suolo, garantiscono la disposizione di posti letto caldi, aiutano anche i cittadini nella corresponsione delle tasse.
Proprio oggi c'era un articolo che ci diceva quanto anche nella nostra regione diventa faticoso pagare ad esempio una tassa come quella sull'IMU.
Quindi sotto questo punto di vista molto probabilmente quel minimo reddito anche di affitto di qualche settimana poteva aiutare alcune famiglie, che magari non hanno intenzione di affittare per lunghi periodi o mettere in piedi un'attività, perché c'è una diversità fra chi lo fa occasionalmente, quindi magari affitta nel periodo di ferragosto e di Natale, che sappiamo essere dei periodi difficoltosi nella ricerca di appartamenti, e invece chi magari lo fa come attività e quindi giustamente deve trovare una regolamentazione.
Dalla lettura di questa norma, almeno a noi, appare chiaro l'intenzione di limitare in qualche modo lo sviluppo di potenzialità importanti e di incentrare tutto sempre su persone che lo facciano come attività, perché aumentando adempimenti, controlli e sanzioni, chi lo fa, come dicevo, in maniera sporadica, verrà in qualche modo incentivato a non farlo più.
Quello che ci fa anche pensare - e l'ha detto bene il consigliere Marquis - che questa legge sia stata affrontata in maniera poco strutturale è proprio il fatto che si vada a cambiare quell'articolo 1, andando completamente a modificare l'aspetto di quella legge, e quello che troviamo strano è che proprio sindaci e albergatori su quella legge improntata sui sei mesi e non sui trenta giorni avevano dato un parere positivo, quindi sotto questo punto di vista non capiamo qual è la ratio che li ha mossi: erano d'accordo sui sei mesi? Preferiscono i trenta giorni?
Sotto questo punto di vista ci trova assolutamente un po' sbigottiti anche nell'apprendere che, con un cambiamento come quello che noi riteniamo un cambiamento utile e un cambiamento sicuramente migliorativo di questa legge, non sia stato preso in considerazione in maniera diversa.
Quello che dicevo - e un po' lo ha sottolineato la mia collega - e in replica in qualche modo il presidente Chatrian ci ha fatto notare che c'è stata una sorta di equilibrio fra le varie parti, riprendendo le parti delle varie audizioni dei portatori di interesse, quindi di Confedilizia, della community Airbnb e dell'Unione dei piccoli proprietari immobiliari vediamo che nulla di quello che è stato portato da questi portatori d'interesse adesso viene modificato in questa norma. Quindi non capisco qual è l'equilibrio, perché sinceramente sotto questo punto di vista noi non lo vediamo.
Ci tengo anche a evidenziare - cosa che hanno fatto bene quei portatori di interesse -l'aumento di burocrazia: anziché andare verso una semplificazione, che tutte le volte chiediamo, vi è un aumento di burocrazia anche rispetto ai Comuni, che sappiamo già essere in difficoltà, e un aumento dei controlli proprio verso chi decide in qualche modo di avviare un'attività. A fronte di tutto questo, quello che ci pare strano - e che anche i portatori di interesse hanno rilevato - è che quando in qualche modo un'attività viene equiparata a quella delle professioni alberghiere, allora a questo punto bisogna anche pensare di poter dare le stesse agevolazioni a questi che fanno attività. Su questo abbiamo presentato un ordine del giorno perché sappiamo bene che, soprattutto nel periodo della pandemia, le persone con delle seconde case non solo hanno perso la possibilità di affittare casa loro ma hanno visto anche l'aumento dell'IMU, proprio perché non affittavano casa loro.
Quindi sotto questo punto di vista molto probabilmente quando da una parte si chiede un impegno, dall'altra parte bisogna corrispondere anche la contropartita.
Dopodiché quello che per noi ancora risulta essere poco chiaro in questa norma, e magari avremo poi modo di parlarne anche in sede di applicazione, perché tanto quello che bisogna evidenziare è che non è applicata da domani, quindi sotto questo punto di vista anche rispetto a chi ci sta ascoltando, possiamo tranquillizzare che per quest'estate tutto rimarrà com'era fino ad oggi... sicuramente ci sarà del tempo anche per spiegare meglio la ratio della norma e le richieste che in qualche modo ho posto all'Assessore.
Ci sono alcune domande che sono state fatte all'interno delle audizioni o che ci sono state fatte dai cittadini, perché in questo momento, oltre agli affitti tout court, ci sono tante altre possibilità rispetto alle proprie seconde case o alle proprie prime case, che sono, ad esempio, la formula dello scambio casa, oppure anche solo l'ospitare in quella seconda casa degli amici o dei parenti.
Quindi sotto questo punto di vista non si capisce - e magari se lei vuole poi spiegarcelo - quando s'intenda cessazione di attività, si intenda anche dire che in un alloggio che ha un CIR e che abbiamo identificato come un alloggio che quindi potenzialmente è un'attività nel momento in cui ospitiamo dei parenti o degli amici, a quel punto lì dobbiamo comunicare al Comune la cessazione dell'attività e se questo deve avvenire ogni volta, anche alla luce del fatto che sono previsti dei controlli.
Se in quel periodo in cui noi cediamo la nostra casa, ad esempio, a degli amici, bisogna capire, nel caso in cui venisse il controllo da parte di un dipendente comunale, quale sarebbe la sanzione, se c'è, oppure se dichiarando la cessazione dell'attività per quel periodo, la sanzione non ci sarebbe.
Magari sotto questo punto di vista se lei in qualche modo può chiarirci nella sua replica quanto pensavate di fare, potrebbe essere utile.
Quanto detto dal collega Marguerettaz mi ha in qualche modo preoccupata, perché, all'interno della norma, si evidenzia il fatto che se una persona ha un alloggio all'interno di un condominio, deve comunicarlo all'amministratore, quindi se è una semplice comunicazione, immagino che non ci possa essere nulla di diverso rispetto alla comunicazione e il fatto che magari in quell'alloggio ci sia del rumore o via dicendo, quello, secondo me, entra nell'ordine pubblico, non entra nella questione del fatto che io abbia affittato un alloggio a una persona o meno, perché avendo una proprietà, chiedendo il CIR e mettendomi in regola, ci mancherebbe che io non possa affittare casa mia.
Quindi anche sotto questo punto di vista volevo capire da lei che cosa s'intendeva rispetto alla preoccupazione di condomini o di vicini.
Si è parlato anche di appartamenti fantasma, sappiamo che anche le cronache riportano di alberghi fantasma, quindi sotto questo punto di vista, purtroppo, in questo momento, non credo che si possa colpevolizzare gli uni rispetto agli altri.
Rispetto anche alla qualità, sotto questo punto di vista credo che tutti noi conosciamo attività di affittacamere, di Airbnb, di chambres d'hôtes, che sono a livelli addirittura superiori rispetto a molti alberghi, quindi, sotto questo punto di vista, credo che sia un po' il mercato, come diceva il collega Manfrin, a regolare in qualche modo anche il gradimento rispetto a un appartamento rispetto ad altre situazioni.
Come dicevo, crediamo che l'emendamento proposto dal'UPPI in Commissione e ripreso da Forza Italia, soprattutto rispetto all'articolo 1, sia un emendamento di buon senso che, sotto un certo punto di vista, va a regolamentare in maniera forse migliore e anche va a evitare alcune spiacevoli situazioni di cui ho parlato in discussione generale andando, tutto sommato, a dare una lettura più dettagliata rispetto alla platea a cui questa norma deve riferirsi.
Immagino che nella replica dell'Assessore potremo anche avere notizie nuove e diverse da quelle magari che leggiamo sui giornali rispetto a quanto sta avvenendo a livello nazionale, anche per capire se l'urgenza di portare questa norma è legata anche a quanto sta avvenendo a livello nazionale, tenuto conto che gli stessi colleghi della maggioranza... che un collega come l'ex assessore Marguerettaz, che si è occupato per anni di turismo, definisca questa norma comunque non una norma che poteva essere migliore e, sotto alcuni punti di vista abbia anche evidenziato alcune delle criticità che le ho evidenziato anch'io.
Presidente - Altri interventi in discussione generale? Vi invito a prenotarvi, altrimenti chiudo la discussione generale. Consigliere Perron per secondo intervento, a lei la parola.
Perron (LEGA VDA) - Siccome prima anche c'è stato un dibattito interessante, ci sono state le sollecitazioni anche di altri colleghi, solo per puntualizzare un paio di punti. Al collega Marguerettaz: giustamente la qualità turistica, si diceva prima, perché la qualità turistica è uno degli elementi che viene inserito, la qualità degli alloggi, e in questo caso sarebbe l'ente regionale ad andare a farsi come certificatore, ma è esattamente lì che noi poniamo una pregiudiziale.
È chiaro che il livello degli alloggi in Valle più è alto più bella figura ci facciamo tutti. È chiaro, quindi a livello di principio, siamo d'accordo, il problema è come, come fai? E la nostra risposta ovviamente è sempre la stessa: c'è un mercato, se il tuo alloggio ha un letto con il materasso che cigola quando dormi o quando non dormi, quello sarà poi un problema che verrà tirato fuori e le recensioni che ci saranno sui vari portali determineranno sicuramente un grosso problema, quindi la qualità si determina in quel modo.
Soprattutto l'Ente regionale non è in grado di andare a certificare queste cose, meno fa dal nostro punto di vista, meno sono le incombenze che ci sono, 1) perché siamo liberali, e quindi lo Stato o l'Ente pubblico deve andare a toccare il meno possibile quando può, quello è il principio di base che altri non hanno e noi sì; 2) anche declinato, il controllo non abbiamo il modo di farlo, perché voglio vedere, se questa legge dovesse passare così, come faremo a dire se certi standard saranno raggiunti oppure no.
Infatti mi pare che da qualche parte poi nella legge - correggetemi se sbaglio -si dice che non è poi l'ente pubblico responsabile, in realtà.
Quindi state già dicendo: sì, in linea teorica noi certifichiamo ma poi in pratica, se non è così, ognuno si assume la sua responsabilità.
È chiaro, deve essere così per forza, ma siccome già manca il personale un po' in tutta l'Amministrazione, manca il personale sui Comuni, perché andare a inserire un controllo e una certificazione di questo tipo?
È un problema e poi non verrà fatto, lo sappiamo già.
Quindi questa è la replica da quella parte.
Fare meno per noi è la soluzione migliore, dalla nostra parte fare meno è sempre la soluzione vincente.
Sulla questione invece nazionale, questo era un punto su cui volevo andare, e rispondo anche qui alle sollecitazioni sia del collega Marguerettaz, sia del collega Chatrian: questo è un punto importante. Io penso che possa tranquillamente affermare, per la parte che mi compete, quindi per la parte della Lega, che noi abbiamo il principio federalistico come DNA e anche qualora, a livello nazionale, la legge - se verrà fatta - venisse fatta con dei criteri che noi riteniamo sbagliati o non perfettamente corretti dal nostro punto di vista, non saremo certo i tipi di nasconderci dietro un dito.
Le critiche le potremo tranquillamente fare anche noi, non significa, perché c'è un Governo di centro-destra dove siamo rappresentati, che tutto quello che viene fatto sia giusto ma, anzi, rivendichiamo che, laddove noi possiamo mettere mano per competenza a livello regionale, anche se il Governo nazionale, pur del nostro colore dice una cosa, noi saremmo i primi a mettere mano per modificare in senso migliorativo sulla regione.
Quindi questo discorso per noi resta in piedi e non abbiamo nessuna difficoltà a dire che dove ci sono criticità o cose che non ci piacciono, noi qua in Regione, ovviamente laddove abbiamo competenza, faremmo di testa nostra. Questo voglio che sia chiaro perché giustamente è un argomento che è venuto fuori e mi preme sottolinearlo.
In ultimo sono contento a questo punto, collega Chatrian, che lei sia d'accordo sui principi della tutela del patrimonio dei Valdostani, sudato patrimonio immobiliare dei Valdostani, - sudato, ripeto -, siamo d'accordo che lei sia con noi su questo principio, però le posso dire che nella pratica la nostra contrapposizione è di dirle: sì, è d'accordo sul principio ma, secondo noi, con questa legge messa in pratica, non si va a favore di principio, si va contro, perché si va a determinare dei problemi su chi ha gli alloggi.
Questo, a nostro avviso, succederà, lo si vedrà, chiaramente sono divergenze.
Se devo fare un esempio, è come se due si devono sposare e la moglie dice: "Va bene, sul principio di sposarci siamo d'accordo, però in viaggio di nozze io ci vado con un altro". Di principio siete d'accordo, ma appena devi applicare qualcosa
vai nella direzione contraria.
Questa è la nostra critica, va bene il principio, bene che siate d'accordo, non lo so, a sinistra la vedono diversamente, giusto, legittimo, noi ci smarchiamo, però i principi applicati qua daranno dei problemi sulle direzioni che noi abbiamo evidenziato.
Comunque si arriverà dopo a una discussione puntuale di quanto noi abbiamo messo proprio punto per punto, perché abbiamo voluto fare un gesto anche costruttivo, criticare ovviamente è facile, uno può venir qua e criticare su tutta la linea, abbiamo cercato di dare un'alternativa e siamo certi che ci sarà discussione su questo. Magari trovare anche dei punti, secondo noi sarebbe una questione sensata che va a giovare non solo a noi qua dentro - che alla fine non cambia nulla per noi - ma ai Valdostani, perché avranno un qualcosa di maggiormente concordato e, a nostro avviso, maggiormente aderente alla realtà valdostana.
Ripeto, messa così questa legge creerà dei problemi, abbiamo messo sul tavolo delle alternative, ci auguriamo che vengano quantomeno discusse.
Presidente - Consigliere Rollandin ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - La discussione che si sta portando avanti, tenendo conto delle proiezioni per i prossimi mesi, deve tener conto di un aspetto fondamentale: le varie proposte emerse portano a individuare degli aspetti che, di volta in volta, saranno visibili nel momento in cui alcuni aspetti che sono stati proposti vengano meno, e in quel momento ecco che si trova la difficoltà nel dover inventarsi degli aspetti che, in qualche modo, permettano di mantenere quella che organicamente è la proposta che è stata fatta nei singoli casi per, nel contempo, mantenere le regole generali.
Ora non credo che sia così facile abbinare i due fronti e mantenerli, credo piuttosto che sia naturale e coscienzioso tener conto dei punti di visione che si vorrebbero avere e poi di volta in volta mantenere un lavoro di prospettiva che permetta di evitare dei contrasti nell'ambito dell'aspetto più importante, cioè poter valutare al meglio le disponibilità a livello di presenza, quello che uno propone, quello che uno dà a seconda delle zone, perché c'è la zona turistica che sicuramente è più propositiva rispetto al Fondovalle, questo lo sappiamo; questo non vuol dire che non ci sia la disponibilità, la possibilità e la voglia di partecipare insieme al resto delle situazioni che si vengono a creare.
Io credo che non è solamente portando avanti alcune scelte che risolviamo il problema, il problema si risolverà nel momento in cui le scelte possano essere in qualche modo concepite come un punto di riferimento globale che, di volta in volta, permetta di valorizzare le richieste e di portare a compimento un aspetto che tutti vogliono, cioè di non dare per scontato che alcune cose devono essere.
Credo che ci sia un'esigenza, una volontà di poter ragionare sulle diverse proposte che sono emerse e che devono essere continuate.
Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Sammaritani per il secondo intervento.
Sammaritani (LEGA VDA) - Ho ascoltato con attenzione i vari interventi e, come ho detto già nel mio primo intervento, ci sono molte cose in questa legge che non ci piacciono, così per come sono state scritte, per come sono state proprio strutturate le norme, e avremo poi anche modo, come ho già anticipato, nel corso dell'illustrazione dei vari emendamenti di approfondire i temi.
Siccome però poi probabilmente ci divideremo e ci ripartiremo la discussione e la presentazione degli emendamenti con gli altri colleghi, volevo puntualizzare almeno un paio di cose che sono spuntinate anche dagli interventi che mi hanno preceduto, per esempio quello del collega Marguerettaz che ha detto giustamente che è vero che tutti noi conosciamo qualcuno, abbiamo magari amici, parenti e noi stessi alloggi che affittiamo o potremmo affittare con queste finalità turistiche, così come abbiamo probabilmente altrettanta conoscenza di persone che hanno vicino qualcuno che fa quest'attività e che quindi subisce in qualche modo magari anche il fatto di avere dei passaggi continui, perché è evidente che i turisti arrivano magari a qualsiasi ora, si spostano più di un residente, perché magari entrano, escono, vanno a fare visita della città eccetera, quindi chiaramente può essere, soprattutto a livello condominiale, un disturbo degli altri, ma questo naturalmente è un concetto generale, fa parte della libertà di tutti noi ed è evidente che la mia libertà finisce dove inizia la tua.
È chiaro che c'è sempre una necessità di contemperare i contrapposti interessi, però ci sono dei passaggi, e poi lo approfondiremo magari più avanti, man non è detto che ne parli io, quindi vorrei fare delle domande precise all'Assessore, come ha fatto anche la collega Guichardaz, per esempio l'articolo 4 comma 7 dove si parla di quella questione che è già stata anticipata da qualcuno prima di me, del fatto che se sei in condominio e vuoi utilizzare il tuo bene, il tuo alloggio, per queste locazioni brevi a fini turistici, dovresti, secondo questa norma, comunicarlo, cioè darne comunicazione all'amministratore.
Io vorrei sapere qual è la ratio di questa norma, cioè a cosa serve, nel senso che non c'è, io non riesco a vederla, probabilmente è una mia mancanza di fantasia, probabile, ma io vorrei sapere perché mai dovrei comunicare all'amministratore di condominio, tra l'altro in un rapporto privatistico, perché il condominio è un ente privato, perché la pubblica Amministrazione si deve far carico di stabilire che in una norma chi ha voglia di utilizzare il proprio bene per locazioni a fini turistici debba comunicarlo all'amministratore.
C'è solo una conseguenza, non è tanto una ratio questa, cioè non c'è uno scopo, un senso in questa cosa, c'è una conseguenza però, che si creeranno dei contenziosi infiniti, perché sicuramente ci sarà qualcuno a livello di condominio che solleverà la questione ma io penso in ogni caso che al di là del fatto che il privato che vuole esercitare quest'attività non credo che passerà inosservato, perché sicuramente gli altri condomini se ne renderanno conto subito che sta utilizzando il bene in quel modo, ma se anche fosse poi, per che cosa questa norma? Per far sì che si sollevi la questione a livello condominiale? Per creare un contenzioso a tutti i costi?
Tanto le cose sono già definite, bisognerà vedere se il regolamento condominiale è assembleare piuttosto che contrattuale, quindi se si possa modificare all'unanimità o no, se si possa quindi - a seconda che sia contrattuale o assembleare - stabilire delle limitazioni alla proprietà privata, perché nel caso di regolamento assembleare non si potrà fare, nel caso di regolamento contrattuale si potrà fare se è precisamente specificato e la Cassazione si è già pronunciata su questo.
Quindi perché andarci a prendere queste brighe degli altri? É questo il concetto.
Cioè la pubblica Amministrazione non deve intervenire nei rapporti fra i privati, deve intervenire il meno possibile, e questo è uno degli elementi e degli esempi lampanti di quanto questa legge sia per un verso ultronea e addirittura inutile, se non dannosa, quando prevede delle discipline come questa.
Un altro esempio, per non dilungarmi troppo, ma come dico poi magari l'affronteremo anche meglio nel dettaglio, l'articolo 8, dove si parla di vigilanza e controllo, il comma 2 dice (infatti noi nell'emendamento l'abbiamo totalmente eliminato) "Di eventuali carenze nella fornitura dei servizi, di cui all'articolo 5 comma 1" - quindi della qualità dei servizi eccetera -, "La Regione non risponde", ma certamente; anche se io affitto a qualcun altro una casa per quattro anni non devo avere una legge che dice... e comunque la Regione non ne risponde, ci mancherebbe pure, non è parte del rapporto, perché mai dovrebbe risponderne?
Quindi perché scrivere leggi così? Scrivere così è inutile, non ha nessun senso, la legge lo chiarisce già chiaramente con il Codice civile e con tutte le leggi vigenti, non c'è bisogno di scriverlo una volta di più, perché chiaramente se la Regione facesse quelle cose che sembravano essere adombrate da qualcuno, "Qui c'è classificazioni", allora forse potrebbe anche risponderne in qualche modo, in via indiretta magari, non diretta, ma se non è parte di quel rapporto, ci mancherebbe pure che la Regione vada a rispondere dei danni che il turista ha avuto perché si è trovato il letto con il pagliericcio anziché con il materasso, come diceva il collega Manfrin.
È il mercato poi che farà questa selezione, non è una questione di leggi che debbono stabilire questi dettagli, perché non è competenza della Regione oltretutto, è anche questo il tema.
Addirittura si sfiora, per certi versi, una violazione della Costituzione, dei principi fondamentali, il 41 e il 42: la libera iniziativa economica e il diritto di proprietà.
Andiamo veramente a incidere su funzioni e su questioni che non sono di competenza del legislatore regionale, quindi perché andare a imbrigliarci in queste situazioni e creare dei contenziosi? Perché poi, come diceva il collega Marquis questa mattina, se arriva l'agente di Polizia locale un po' troppo zelante, si rischia davvero di fare dei danni infiniti, elevare sanzioni alle quali il cittadino poi deve fare opposizione spendendo dei soldi.
Ricordiamoci che le sanzioni stabilite con questa legge sono pesanti, vanno da 400 a 2.400 euro, cose di questo genere, quindi non è proprio cosa banale.
Queste sono alcune delle domande, soprattutto a proposito della questione che ho richiamata prima, la questione del condominio, chissà mai perché bisognerebbe andare a comunicare all'amministratore del condominio... e poi dopo, quando l'amministratore di condominio lo sa, finisce lì?
Non ho capito qual è il senso di tutto ciò.
Queste sono domande credo piuttosto puntuali alle quali bisogna dare una risposta oppure c'è un'alternativa: si toglie l'articolo.
Presidente - Consigliere Marquis per secondo intervento.
Marquis (FI) - Anch'io, a seguito degli interventi che ho ascoltato con attenzione, alcune brevi considerazioni per approfittare di fare magari anche due domande all'Assessore, così prenderà nota e avrà modo, nella replica, di fornirci eventualmente una risposta.
Ho sentito dal collega Cretier affermare che con l'approvazione di questi due disegni di legge si avranno a disposizione nuove risorse, nuovi proventi ...e recuperare delle risorse dallo Stato a favore del settore turistico.
Io mi chiedo se queste risorse che arriveranno dallo Stato, conseguentemente all'approvazione in questa norma, verranno rese a disposizione degli alloggi a uso turistico o di qualche altra categoria, perché non si capisce bene questo, magari potrebbero essere utilizzati per ridurre l'IMU di questi appartamenti, ci possono essere diverse idee in merito, però sarebbe bello avere una risposta di cosa si immagina sotto questo profilo, perché abbiamo avuto modo di vedere che, quando si è avuto modo di pensare a ristorare tutti coloro che hanno avuto delle difficoltà, questa categoria è stata completamente esclusa e dimenticata. Tanti altri hanno avuto i ristori però questi no.
Anch'io vorrei fare una domanda relativamente a un articolo, giusto perché poi questi articoli che sono stati scritti vanno applicati. Ad esempio l'articolo 4 comma 5 dice: "La cessazione dell'attività deve essere dichiarata dal locatore per finalità turistiche al Comune entro sessanta giorni dalla data del suo verificarsi con le stesse modalità di cui al comma 1".
Io vorrei chiedere quand'è che si determina la cessazione dell'attività a uso turistico perché l'inizio dell'attività corrisponde all'acquisizione del CIR, dopodiché inizio a pubblicare su delle piattaforme magari delle inserzioni e può passare sei mesi, un anno, due anni, che nessuno dà risposta e fa delle richieste, quindi non ci sono dei contratti di locazione.
In questi due anni l'attività è attiva o non è attiva? È cessata?
Se io faccio una pubblicazione su un'altra piattaforma e nel frattempo arriva un cliente e chiede un contratto di 6-7 mesi a uso turistico, a uso transitorio, questo si può fare nel rispetto delle disposizioni del Codice civile. Cosa vuol dire? Che è cessata l'attività nel frattempo? È sospesa? È questo che prima noi intendevamo quando abbiamo fatto delle considerazioni nell'intervento generale, l'ho fatto io e l'hanno fatto anche altri colleghi, di dire: ma come si fa a interpretare una norma del genere senza un regolamento di attuazione? Perché già solo questo comma qui meriterebbe tutta una serie di considerazioni su un regolamento di attuazione perché bisogna dire per cessazione di attività si intende: uno, due, tre, quattro, si definisce quali sono le regole, ma - e adesso lo dico a livello esemplificativo - se ne potrebbero fare come ha fatto poc'anzi il collega Sammaritani tantissimi altri esempi in questo breve articolato perché oltretutto stiamo parlando di 10-11 articoli e ogni articolo presenta delle difficoltà interpretative che devono essere interpretate a livello soggettivo. Non c'è un articolo che sia chiaro a livello di oggettività, è questo il problema ...e noi mettiamo gli amministrativi dei Comuni e i Vigili urbani nella condizione di applicare una cosa del genere? Mi sembra impossibile, è per questo che dico che occorrerebbe un po' di buon senso e fermarsi un attimo di fronte ad una situazione del genere e dire: prendiamoci un attimo di tempo, come ha detto il collega Restano, e proviamo a chiarire questi aspetti, generalizziamoli di più e demandiamo a una delibera di Giunta l'applicazione, perché diversamente non se ne esce, ci saranno delle difficoltà.
Quando noi abbiamo fatto delle domande al rappresentante dei Sindaci ha detto: "Chiedete a me? Cosa volete che vi risponda? " - l'ha detto in audizione - "Non sono in grado di rispondere".
E allora saranno, secondo voi, in grado di rispondere i suoi sottoposti? Il sottoposto del Sindaco è in grado di rispondere? Io dico di no, perché se non è chiaro a noi, se non è chiaro a chi lo scrive e a chi lo approva, come può essere chiaro per chi deve applicare degli articoli di questo genere?
Così come quando si va a entrare nel merito dei servizi erogabili, non è chiaro niente, e questo è stato detto in tutti i modi dai soggetti intervenuti, Assessore.
Poi devo riprendere anch'io la considerazione che ha fatto la collega Guichardaz in modo molto positivo che non si parla di valorizzazione dentro questa legge, noi di disegni di legge qui in quest'Aula ne abbiamo visti tanti, ma più di uno, mai abbiamo visto un disegno di legge presentato in questo modo, grida vendetta, perché è punitivo, non c'è niente di costruttivo nella presentazione di questo disegno di legge. Gli unici due richiami alle attività sono fatti all'articolo 6 che recita: "Queste strutture le consideriamo alla stregua delle attività ricettive solo ai fini impositivi". Quindi - bella la vita - ai fini impositivi.
Per il resto gli chiederemo e auspichiamo qualità, perché è emerso questa mattina nella discussione e poi ne parleremo più avanti, e cerchiamo in tutti i modi di metterli in difficoltà (fa anche rima: qualità, difficoltà), li mettiamo ancora in difficoltà.
Stiamo rendendo la vita impossibile a chi chiede solo di essere lasciato nelle condizioni di poter operare e lavorare sul mercato, mica di più chiedono, non sono mica venuti qui a chiedere delle risorse, dei soldi, dei finanziamenti; chiedono solo di non metterli in difficoltà aggiuntiva rispetto a quelle che hanno già tutti i giorni.
Assessore, le chiediamo ancora una riflessione sotto questo profilo, perché noi pensavamo che questa fosse un'iniziativa di legge di sinistra, le garantisco che con l'arrivo del periodo dei Colonnelli eravamo tranquillizzati ma, di fatto, questa legge non è cambiata niente, se non per il discorso che abbiamo detto dell'articolo 1, che ha trasformato un disastro in una legge con delle criticità, utilizzo le parole di un collega capogruppo di maggioranza che è intervenuto prima di me per definire la legge così com'era stata scaricata, un disastro.
Quindi, attenzione, noi pensavamo che quando l'Assessorato venisse in mano a livello gestionale a un rappresentante del mondo autonomista... tra l'altro lei arriva da Brusson, io sono sicuro che conosca bene le problematiche che vive quella vallata, ma se lei mi porta avanti e perora una legge di questo tipo, significa che ha subito delle pressioni di mediazione dentro la sua maggioranza, perché lei sarebbe una persona che, viste le sue competenze e la conoscenza del territorio, non porterebbe mai avanti un disegno di legge di questo genere di sua iniziativa, perché penalizza fortemente il territorio e soprattutto delle realtà di media montagna.
Queste sono delle difficoltà oggettive.
Pertanto le chiedo ancora una volta se è possibile fare un ragionamento per evitare di discutere dieci-quindici emendamenti su otto articoli perché non li abbiamo neanche fatti poi tutti, ci siamo limitati, perché se ne potevano fare tante di più di proposte emendative su questo testo.
Quindi richiamiamo tutta la sua sensibilità rispetto a quest'argomento che abbiamo in qualche modo evidenziato.
Presidente - Ci sono altri che vogliono intervenire in discussione generale? Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.
Lucianaz (LEGA VDA) - Sarò rapidissimo, solo per affermare che posso dire che ero presente in quest'aula quando in tutti i modi i miei colleghi hanno cercato di farvi capire che questa legge, per dirlo alla Fantozzi, è un emerita... nel senso che guardate, è impresentabile, ve l'hanno detto con le buone, con le cattive, con discorsi tecnici, addirittura ho apprezzato l'impegno del consigliere Rollandin che, con tutta la sua retorica, è stato capace di dire che la cosa non va, non funziona, ne siete coscienti anche voi, lo sapete, mi rivolgo purtroppo a diciotto Consiglieri che voterebbero anche di tagliarsi gli attributi, pur di rimanere compatti con la loro impostazione. Sapete benissimo che non funziona, non funzionerà.
Dire che i servizi erogati in queste strutture possano esclusivamente essere il ricevimento, il pernottamento, il recapito telefonico del locatore e l'eventuale dotazione di iniziale biancheria, eccetera eccetera e non vado oltre, vi rendete conto di quanto sia ridicolo quanto è scritto in questa legge.
Volete continuare? Ne siate coscienti, sappiate bene che ai Valdostani verrà detto, se ancora non ne sono al corrente, quanto iniqua e incapace è questa legge a risolvere i problemi.
Presidente - Altri interventi in discussione generale? Non vedo prenotazioni, chiudo pertanto la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo replica l'Assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Prima di tutto, consentitemi di ringraziare i Commissari della IV Commissione, il CPEL, il collega relatore Jordan e anche tutti i colleghi dell'opposizione per i loro interventi, lo dico senza retorica, perché in alcuni interventi ho trovato degli spunti degni di nota, al di là di quello che decideremo nell'esame degli emendamenti, in altri ho visto non tutto questo interesse generale alla definizione della problematica degli affitti brevi.
Faccio questi ringraziamenti perché comunque il ragionamento di fondo, al di là delle richieste di ritiro del provvedimento, sul quale interverrò puntualmente rispetto alle domande che sono state fatte, ho visto alla base di diversi interventi di colleghi che comunque la volontà di fare ordine in questo settore c'è, quindi non c'è nessuna pregiudiziale neanche da parte nostra nell'analizzare quello che è stato chiesto, però vorrei che fosse chiaro a tutti che oggi questo è un settore che è praticamente escluso da qualsiasi regola e che anche a detta del Ministro Santanchè, poi entrando nel merito dei singoli interventi magari lo ripeterò, rischia di diventare un far-west. Vi assicuro che avendo partecipato a una videoconferenza con gli Assessori al turismo nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, gli epiteti pronunciati dal Ministro Santanchè, con riferimento a questo tipo di iniziativa, vanno ben oltre a quelli che sono stati pronunciati oggi, perché la definizione che ha utilizzato il collega Jordan nella sua relazione di far-west è probabilmente il termine più elegante che è stato utilizzato dal Ministro nella sua descrizione di questa attività.
Questo perché il settore della locazione turistica breve è cresciuto negli ultimi anni in tutto il mondo in modo esponenziale ed è un fenomeno estremamente complesso che concerne aspetti trasversali, turistici, urbanistici, fiscali, economici e sociali e dinamiche differenziate; quello che sta succedendo nel centro storico di Venezia è cosa ben diversa da ciò che può accadere in uno dei nostri Comuni di montagna, e oggi il collega Perron nel suo primo intervento lo ha ben evidenziato, ponendo all'attenzione le problematiche di città che oggi sono in overbooking rispetto alle loro potenzialità di ricezione turistica.
È anche per questo che la Commissione Europea e molti Stati, anche lo Stato italiano, hanno iniziato a studiare misure che, in qualche modo, pongano rimedio a queste disfunzioni e sulla regolamentazione europea ho chiesto al collega Caveri, che ha approfondito la questione, di intervenire sul punto in seguito.
Questa maggioranza è consapevole dei rischi che sono insiti nell'adozione di una disciplina regionale dedicata a un fenomeno così complesso e delicato, ma è altrettanto convinta che sia un'iniziativa non più procrastinabile, questo anche per rispondere alle richieste di ritiro del provvedimento, in quanto siamo l'unica Regione a non avere contezza delle dimensioni dello stesso.
Con il D.L. 92 sì è quindi voluto fare un lavoro chiaro e rispondente alle norme vigenti per evitare, come è successo in alcune Regioni, di dover approvare nella fase successiva delibere di Giunta che rischiano di diventare dei testi unici per la loro complessità e per il livello di dettaglio, senza porre particolari limitazioni o prescrizioni o misure di contenimento, anzi, andando a limitarne il periodo di applicazione da 180 a 30 giorni ed eliminando il comma 2 dell'articolo 4 dove veniva richiesta la presentazione della planimetria catastale attraverso gli emendamenti che sono già stati recepiti e che troviamo nel nuovo testo di Commissione.
Per rispondere ad alcune suggestioni emerse nel dibattito di stamani mattina, il collega Marquis ha detto che ci sono tutta una serie d'imposizioni che vanno ad appesantire le attività di coloro che mettono a reddito i loro appartamenti.
Questo disegno di legge non prescrive nessun altro aggravio se non attraverso la piattaforma che sarà creata dall'Inva e che sarà, mi auguro, perché questo è il lavoro che stiamo facendo, molto snella e quindi di facile applicazione, non mette nessun'altra imposizione, quindi c'è il trasferimento dei dati ai fini statistici, il 5 di ogni mese.
Questa è l'unica differenza rispetto a quello che viene fatto oggi, perché oggi abbiamo alloggiati.web, ovviamente per chi denuncia i propri alloggi su alloggiati.web, perché altrimenti le pratiche fiscali diventano due, quella della comunicazione alla Questura e quella della comunicazione, ai fini statistici in forma anonima e aggregata, delle presenze all'interno di questi appartamenti.
Per quel che riguarda la riduzione da 180 a 30 giorni, è emersa una discussione all'interno della maggioranza che ha tenuto conto anche delle suggestioni che si sono proposte dai vari portatori d'interesse all'interno delle audizioni nelle Commissioni, ma voglio ricordare che il disegno di legge nazionale Santanchè è molto, molto più restrittivo rispetto a quello che noi oggi andiamo a proporre, perché non ha limitazioni temporali, cioè parte da due notti, poi eventualmente siccome mi è stato richiesto farò un passaggio anche su quello che la Ministra ci ha illustrato nel corso della videoconferenza che abbiamo avuto alcune settimane fa, e devo anche dire che ci sono delle Regioni che hanno delle limitazioni a 6 mesi, oltre i 6 mesi per le locazioni turistiche.
Noi abbiamo voluto riportare a 30 giorni perché quello è il limite oltre il quale c'è già una disciplina che prevede la sottoscrizione e la stipula di contratti, quindi abbiamo riportato a 30 giorni; come i 180 giorni - ed era la vecchia bozza che è partita nel 2017, quindi cito il 2017 non a caso, perché chi oggi critica questo disegno di legge allora se n'è fatto portavoce - 180 giorni erano riferiti alla stagionalità invernale, quindi 180 giorni erano legati alla stagione turistica.
L'abbiamo portato a 30 giorni, accogliendo le suggestioni che sono arrivate dalle audizioni, ma anche nella discussione di maggioranza, credo che sia arricchente per tutti aprire la discussione quando si scarica un disegno di legge così importante e che per noi ha l'obiettivo di regolamentare un settore che oggi è praticamente in assenza di regole.
Quindi, come dicevo, ci sono Regioni che hanno disciplinato in modo molto diverso e anche in modo molto più ampio questo tipo di accoglienza turistica, perché guardiamo solo le Regioni limitrofe quando queste norme ci interessano, mentre credo che sia più corretto, anche per avere la panoramica completa, di guardare a quello che succede su tutta la nostra penisola.
Il collega Sammaritani ha ripreso il concetto del far-west e, ribadisco, è un concetto che è stato utilizzato in più occasioni nel corso delle riunioni della Conferenza delle Regioni, quindi lo trovo un modo per definire un terreno sul quale oggi, in assenza di regole, sta succedendo un po' di tutto.
La norma non è scritta in burocratese, ma è scritta in modo molto chiaro e preciso per evitare di dover poi approvare delibere di Giunta che, come dicevo prima, potrebbero sì complicare la situazione, perché dovrebbero entrare in un livello di dettaglio che davvero potrebbe creare delle difficoltà alle signore "Mariuccia", che sono state così tanto evocate nelle audizioni ma che mi sento di dire che sono ormai diventate residuali rispetto al panorama delle locazioni turistiche.
Sulle cedolari secche che il collega Sammaritani, del quale (ma lo dico senza piaggeria) apprezzo sempre molto gli interventi, anche per la pacatezza con cui espone le sue teorie, mi chiedo però da dove sia stato estrapolato il dato del milione e mezzo delle cedolari secche riferite agli affitti, perché la struttura dell'Amministrazione regionale riceve dati aggregati che riguardano il montante complessivo del pagamento delle cedolari secche; oggi l'Amministrazione regionale non dispone di questo dato. Se il collega Sammaritani si riferisce al dato che è stato portato in Commissione da un soi-disant rappresentante di una di queste associazioni - peraltro rappresenta un'associazione che non è nemmeno sostituto di imposta, quindi non versa nemmeno la cedolare secca: questi portali hanno subìto una sentenza della Corte europea di giustizia nei mesi scorsi che li ha, dopo anni di contenzioso, obbligati al versamento della cedolare secca, quindi a oggi non sono sostituti d'imposta... però registro quello che il collega Sammaritani ha detto e non so da dove sia stato estrapolato questo dato, ma certamente il collega mi potrà rispondere.
Per quel che riguarda il collega Perron, credo che non ci sia nessuna ostruzione della libera attività dei piccoli proprietari, ma una regolamentazione del fenomeno, perché credo che in alcuni interventi sia stata un po' confusa questa violazione della proprietà privata che per noi è regolamentazione di un mercato che oggi ha delle potenzialità molto grandi, perché in quest'aula, nelle audizioni, è stato detto che il mercato - questo è un dato di associazione di categoria - è composto da circa 80 mila appartamenti, oggi sui portali ne abbiamo meno di 4 mila, quindi evidentemente è un fenomeno che non mi spingo a dire che sia sommerso ma che certamente va regolamentato e in qualche modo devono essere assegnate delle regole ben definite.
I limiti di applicabilità della norma discendono - e qui entro un po' nella discussione che è stata fatta nella Conferenza delle Regioni - da precise richieste che sono state fatte dagli Assessori al turismo di molte Regioni italiane, molte delle quali sono, dal punto di vista politico, affini alla Ministra, ma ci sono state - e poi tornerò quando discuteremo gli emendamenti sul CIR - posizioni divergenti da parte di alcuni Assessori, pur in linea politica con il Ministro, soprattutto per salvaguardare quello che in alcune Regioni era stato fatto, però i tempi sono stati richiesti dalla maggioranza degli Assessori.
Correttamente questa mattina è stato detto che ci sono delle problematiche in alcune grandi città e gli Assessori di quelle Regioni vogliono mettere dei limiti che sono molto, molto più tassativi e vincolanti rispetto alla norma che noi oggi andiamo ad approvare, una su tutte è la limitazione - e questo viene da parecchi Assessori - del numero massimo di 30 giorni nell'anno di affitti brevi, partendo da una notte fino a un massimo di 30 giorni. Noi l'abbiamo messo mensile, quindi teoricamente noi avremmo la possibilità di locare il nostro appartamento per 30 giorni ogni mese per 12 mesi, la proposta degli Assessori, sui quali ovviamente non si è ancora trovata una quadra, prevede 30 giorni nell'arco dell'anno, quindi molto più restrittiva ma perché, come si è detto, a seconda di dove ci troviamo le problematiche sui territori sono diverse dal punto di vista della gestione dei flussi turistici.
Per quel che riguarda la collega Foudraz, io credo che anche lei, collega, confonda burocratizzazione con regolamentazione del fenomeno, sono due cose diverse.
Noi siamo per la regolamentazione con regole chiare, non per la burocratizzazione, credo che lei forse non abbia analizzato nel dettaglio perché avrebbe visto che, come ho risposto al collega Marquis, abbiamo un unico ulteriore adempimento, che è quello della comunicazione ai fini Istat sulla nuova piattaforma che, peraltro, richiederà, ed è un emendamento che è stato presentato dal sottoscritto e dai colleghi della IV Commissione, uno slittamento dell'entrata in vigore di questa norma al primo di novembre.
Sulle ridicole imposizioni e incombenze: sono affermazioni che respingo perché l'obiettivo della norma è ben diverso dalla rappresentazione che lei ha dato, quindi credo che la banalizzazione di questa norma faccia perdere anche un po' di efficacia al suo intervento, che è stato comunque di analisi del disegno di legge.
La collega Minelli ha posto l'accento sul fatto che questa norma farà perdere dei volumi di affitto, noi non siamo di questa idea, ovviamente, siamo anzi convinti che la regolamentazione darà delle possibilità a tutti coloro che vogliono esercitare in modo serio questa attività con le regole che oggi ci apprestiamo a dare.
Per rispondere al collega Manfrin, ovviamente la norma è perfettibile, come lo sono tutte le norme che sono scritte e rispondono al periodo in cui vengono proposte, ma non sono ovviamente scritte sulle tavole di pietra e credo che l'articolo 11bis - che oggi voi come colleghi di opposizione avete presentato e che istituisce l'istruttoria valutativa che abbiamo tutti sottoscritto - vada nella direzione di controllare quale sarà l'efficacia di questa nel tempo e di risponderne in quest'aula, ovviamente fornendo tutti i dati previsti dalla norma. Quindi quello sarà il corretto termometro per misurare l'efficacia - o la non efficacia, perché anche questo potrebbe succedere - di questa norma, anche se noi siamo convinti che questa norma, ripeto, metterà ordine e darà certamente un impulso a questo tipo di attività ricettiva.
Gli emendamenti che abbiamo presentato sono fisiologici e vanno nella direzione di migliorare il testo anche alla luce delle suggestioni emerse nelle audizioni e quindi il testo non è stato scaricato blindato ma è stato modificato, quindi mi sento di dire che non ci sia stata nessuna influenza predominante da parte di nessuna associazione ma semplicemente il confronto continuo e costante nel tentativo e nell'obiettivo di migliorare questa norma dal punto di vista della sua applicazione.
Sulla qualità degli alloggi dettata dal mercato, mi permetto di dissentire perché a oggi l'offerta messa sul mercato non è conosciuta se non per alcuni piccoli numeri, perché - come ho detto - sono stati dichiarati circa 80 mila appartamenti e le assicuro che la qualità potrà essere valutata soprattutto in funzione di quelli che saranno gli alloggi che verranno messi sul mercato, che verranno dichiarati, che assumeranno il CIR e che si assumeranno la responsabilità di dichiararne la qualità, perché nella mia esperienza precedente... - prendo ancora qualche secondo, Presidente, perché mi hanno chiesto delle risposte, altrimenti lo farò in sede di discussione degli emendamenti - nella mia qualità di Sindaco sono stato più volte chiamato da persone che hanno preso in locazione degli appartamenti e poi mi hanno portato a rendermi conto personalmente dello stato di degrado di questi alloggi.
Noi abbiamo la presunzione di dire che con questo tipo di locazioni, con questo tipo di alloggi, attraverso questa norma... certamente non possiamo dire che scomparirà, perché come è stato detto, chi vorrà lavorare nel sommerso continuerà a lavorare nel sommerso, ma chi deciderà di fare quest'attività in modo serio e puntuale non potrà mettere sul mercato degli appartamenti che non siano adatti a quel tipo di servizio.
Tra l'altro - e chiudo, le risposte le darò successivamente in un secondo intervento - devo dire che il Ministro ha previsto alcune modifiche, peraltro andando a intervenire sui due giorni che sono superati, perché si è posto un problema di legittimità costituzionale, ma la novità del Ministro, che non so quanto positiva sia, è - sono due in realtà - l'abolizione della cedolare secca per questo tipo di attività (che peraltro era stata inserita nel periodo in cui governavano forze di centro-destra se ricordo bene nel 2011, ma non vorrei sbagliare la data per evitare di essere ripreso) e l'abbassamento del tetto sopra il quale è considerata attività imprenditoriale da 5 alloggi a 3 alloggi.
Queste sono le novità sostanziali fornite dal Ministro in sede di videoconferenza con gli Assessori al turismo.
Sulle altre risposte ovviamente mi riservo d'intervenire in una fase successiva.
Presidente - Assessore Caveri ne ha facoltà.
Caveri (AV-VdA Unie) - La discussione è certamente interessante e credo che vada inserita però, come è stato accennato da qualcuno, in una logica di sussidiarietà: nella realtà dei fatti la necessità di regolamentare con legge regionale questa materia non è un optional ma è un nostro dovere istituzionale, proprio tenendo conto del fatto che di questa materia ci si sta occupando ai diversi livelli di Governo.
Vi darò brevemente conto della discussione che è in corso all'interno dell'Unione Europea e che ha visto una discussione molto accesa nel Comitato delle Regioni per la semplice ragione che, proprio nella logica della sussidiarietà, esiste un ruolo dell'Unione Europea, ce n'è uno dello Stato e nel Comitato delle Regioni si sono evocate le ragioni importanti di gestione, ad esempio dei flussi turistici, che ricadono sul livello regionale e su quello comunale.
Il fenomeno è esploso, leggevo che durante la stagione estiva 2002 in Italia sono state prenotate oltre 38 milioni di notti attraverso le maggiori piattaforme, perché questo è uno degli argomenti che giustamente l'Unione Europea intende regolamentare attraverso un proprio regolamento perché la potenza di fuoco, l'autorevolezza, la forza economica delle piattaforme non può essere certamente gestita da una Regione o dai Comuni, ma l'interlocuzione deve avvenire a livello europeo, perché chiunque abbia avuto a che fare con queste piattaforme sa che sono dei colossi che spesso hanno fatturati addirittura più importanti di piccoli Stati dell'Unione Europea.
Questo per dire perché in qualche maniera dobbiamo riflettere sulla necessità di regolamentare, per una questione molto semplice: molto spesso i regolamenti si basano su un idem sentire delle zone più importanti dell'Unione Europea, che sono le grandi città, e le grandi città hanno già fatto una scelta molto forte di tipo proibizionistico, cioè gli affitti brevi, vi vorrei ricordare il caso di Parigi, dove addirittura è nata un'unità speciale per combattere gli affitti illegali, le regole sono sempre più severe e non sono poste con legge dello Stato ma con regolamenti e statuti del Comune stesso.
Il Portogallo è un altro piccolo Stato che si è trovato di fronte a una situazione di circa 720 mila unità abitative che venivano affittate con affitti brevi; la stessa cosa, qualcuno l'ha evocato, è capitato in grandi città come Barcellona.
Perché si detta questa linea, sostanzialmente limitativa e proibizionista, che è stata seguita, l'abbiamo detto, anche da alcune città italiane, come Venezia e come Firenze?
Per la semplice ragione che non ci sono più alloggi per le popolazioni locali, per gli studenti, ci si trova di fronte a una situazione in qualche modo rigida.
In questo momento la Commissione ha predisposto un regolamento che è già stato esaminato dal Parlamento europeo e che diventerà norma cogente perché io ricordo, per chi si fosse distratto, che il regolamento non è una direttiva, quindi i regolamenti saranno immediatamente applicati nella legislazione degli Stati, e questo prevede in particolare in questo momento tutta una serie di obblighi per le piattaforme on-line che operano nel mercato della locazione a breve termine, perché c'è stato per molti anni un atteggiamento ambiguo e poco chiaro che non consentiva non solo di capire gli elementi di fiscalità ma addirittura di poter perimetrare il fenomeno.
Io credo che al di là di tutto, al di là delle legittime aspettative, anche degli interessi personali che ci sono in queste vicende, ovviamente ci sono persone che gli alloggi ce li hanno e magari preferirebbero una regolamentazione meno stringente, la regolamentazione per grazia di Dio di una legge regionale come quella della Valle d'Aosta appare molto più aperta di quanto si prefigurerà in futuro con le normative europee e assai probabilmente - questo lo ha ricordato il collega Grosjacques - anche rispetto alle normative che potrebbero emergere dalle decisioni legislative che verranno assunte dal Governo Meloni.
È ovvio che non si può pensare di fermare il fenomeno degli affitti brevi - è un modo di vivere le proprie vacanze che oramai si è ampiamente diffuso in tutta Europa - e non si può in qualche maniera immaginare che una Regione come la Valle d'Aosta blocchi quest'attività; però è legittimo ed è giusto, proprio nell'esercizio del principio di sussidiarietà, ritenendo che una serie di materie che sono legate agli affitti brevi sono di pertinenza dell'articolo 2 del nostro Statuto in materia turistica, quindi è del tutto legittimo che noi si abbia una normativa, che immagino, e questo è già stato detto da altri autorevoli esponenti della maggioranza, non significhi immaginare una legge che sia buona per sempre soprattutto quando i sistemi informatici ci daranno conto in maniera più chiara di questo fenomeno, perché c'è qualche cosa che è cloche, come si dice in francese, fra alcuni dati e la realtà dei fatti che è sotto gli occhi di tutti.
Quindi non si tratta di essere buoni o cattivi ma si tratta giustamente, come legislatori regionali, di fare il nostro mestiere.
Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Intervengo non per raggiungere ulteriori contributi rispetto a quelli già ben espressi dai colleghi che sono intervenuti prima di me, ma per rappresentare la mia personale soddisfazione per l'esito di un lunghissimo percorso che, come è stato ricordato, è già stato intrapreso dalla precedente Giunta ed ereditato in svariati contenuti dalle legislature trascorse - come quella in cui era Assessore al turismo l'ex collega Laurent Viérin, e ricordo che anche il collega Restano la presentò, in una versione in linea con quella da noi scaricata in Giunta nel mese di dicembre scorso, quando ricopriva proprio il ruolo di Assessore al turismo nel 2017, se ben ricordo al Forte di Bard e proprio nel corso dell'assemblea annuale ADAVA, allora era Presidente della Regione il collega Marquis, colui che oggi, tra l'altro, mi pare si opponga alla legge - e oggi concluso dall'attuale maggioranza con le ottime integrazioni, modifiche e mediazioni del collega Grosjacques della maggioranza e di alcuni emendamenti ragionevolissimi proposti dall'opposizione e degli uffici dell'Assessorato del turismo che davvero non hanno mai esitato a prendersi carico di un'operazione di regolamentazione di normazione di un settore che mi permetto di definire altamente sensibile, e il dibattito di oggi lo dimostra.
L'iter di produzione del test di discussione della norma non è certo stato scevro da discussioni, rinvii, distinguo, modifiche, ma, contrariamente a ciò che viene raccontato da alcuni, direi pochi per fortuna, questa, che si voterà fra un po', è una legge di buon senso - che sono convinto che quasi tutti qua dentro, in camera caritatis, condividano nella sua utilità - che si propone principalmente di allineare la Valle d'Aosta alle altre Regioni italiane, sia di destra sia di sinistra, e non solo italiane; il tema e à la une anche a livello europeo e l'Assessore Caveri è buon testimone di un dibattito che ha assunto una priorità assoluta anche a Bruxelles, come ci ha accennato poco fa, e che si propone di inserire alcuni elementi di perequazione in un mondo - quello appunto delle locazioni brevi, definiamole così per comodità - che oggi è piuttosto deregolamentato e quindi sostanzialmente lasciato alla buona coscienza dei locatori.
È pur vero che vige l'obbligo di comunicazione alla Questura - tramite il portale - degli alloggiati, delle generalità degli ospiti e che gli introiti derivanti dalle suddette locazioni devono essere dichiarati al fisco, ma sappiamo, leggendo i dati e le statistiche e raffrontando anche solo i numeri degli appartamenti iscritti alle piattaforme con quelli che vengono dichiarati alla Questura, che non sempre ciò avviene, il collega Grosjacques ci ha esposto anche dei numeri che credo siano piuttosto emblematici.
In ogni caso sappiamo che la locazione breve è diventata oramai una qualificata e irrinunciabile realtà turistica che si affianca a quella più propriamente imprenditoriale, quindi gli alberghi, gli affittacamere, i bed and breakfast, le cosiddette Chambres d'Hôtes, le RTA eccetera, quindi una regolamentazione di conseguenza e il riconoscimento pubblico e normativo di queste realtà, ormai imprescindibili, è sentito, colleghi, come un'esigenza anche da parte di tantissimi proprietari - che ho avuto modo di ascoltare quando avevo la delega al turismo e anche successivamente - che vogliono partecipare a pieno titolo alla crescita dell'offerta turistica di qualità di cui accennava peraltro il collega Marguerettaz quando è intervenuto, una crescita di qualità della nostra Regione che necessita, sembra un paradosso ma è così, appunto di un riconoscimento pubblico e di una regolamentazione del settore che disciplini e promuova il fenomeno delle locazioni a uso turistico in modo univoco e finalmente chiaro per tutti.
Ho letto su Internet svariati commenti che dipingono la maggioranza come una sorta di piovra pronta a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, qualcuno ha detto e scritto che con questa norma vogliamo impedire alla signora "Mariuccia" di arrotondare la pensione, che, in buona sostanza, vogliamo scoraggiarla infilando una serie di zeppe burocratiche che, alla fine, costringeranno ad abbandonare l'impresa, a lasciar perdere.
Io non penso - al contrario di ciò che pensano alcuni autonominati rappresentanti dei proprietari di appartamenti ad uso turistico, che la signora "Mariuccia" avrà particolari difficoltà a comunicare (tra l'altro in modo anonimo e secondo un sistema semplificato) le presenze agli uffici regionali e a raccogliere l'imposta di soggiorno, tema di cui parleremo successivamente che però vorrei accennare per una questione anche di coerenza rispetto alle due discussioni.
Colleghi, noi qua parliamo peraltro di pochi euro, nessuno pretende, contrariamente a quello che ho letto su alcuni commenti, di trattare la Valle d'Aosta alla stregua delle città d'arte o di certe località turistiche così esclusive che richiedono imposte di soggiorno esorbitanti.
Già è tenuta, la mitica signora "Mariuccia" a comunicare alla Questura i nomi dei suoi ospiti per motivi di pubblica sicurezza e vorrei ricordare che la norma che impone la comunicazione degli alloggiati alla Questura, l'articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e successive integrazioni, si propone d'individuare personaggi che potrebbero mettere a rischio l'ordine pubblico o che avrebbero la convenienza di non far sapere dove sono, così per dire ai colleghi più sensibile al tema della sicurezza pubblica.
In più la signora "Mariuccia" è già tenuta, e non a causa di questa legge regionale, a dichiarare gli introiti degli affitti per motivi fiscali.
Ormai ogni cittadino, a prescindere dal titolo che possiede, che sia dottore, ingegnere, operaio, semplicemente signore o signora, ha dei doveri imprescindibili nei confronti della comunità in cui vive che credo debbano travalicare i piccoli opportunismi ma anche che debbano andare nella direzione appunto di non porsi in concorrenza sleale con realtà più strutturate che, oltre a essere soggette a controlli e verifiche previste dalle leggi fiscali, sanitarie, sulla sicurezza e sulla sorvegliabilità, sono in più tenute a riscuotere l'imposta di soggiorno per conto dei Comuni, imposta che - è bene ribadirlo - serve a potenziare proprio i servizi a beneficio dei turisti e della comunità e sono tenute anche a comunicare le presenze giornaliere agli uffici regionali, presenze che, vorrei ricordare, sono prese quale unico riferimento oggettivo per misurare l'attrattività di un territorio sotto il profilo turistico.
Lo voglio dire in modo chiaro e netto: le 3,6 milioni di presenze certificate sono totalmente sfalsate rispetto alla realtà e raccontano falsamente appunto di una regione dalla relativa scarsa attrattività turistica se la raffrontiamo a quella di altri competitor che conteggiano e come le locazioni brevi e non da oggi.
Su questo tema, colleghi, credo che la mancata certificazione delle reali presenze da parte degli uffici regionali preposti, in quanto appunto mancante del dato considerevole delle locazioni turistiche, porti un enorme danno d'immagine alla nostra regione, facendola scendere nelle classifiche della PIL nazionale e internazionale.
Poi, i colleghi lo sanno bene, i dati delle presenze e dei pernottamenti sono gli unici dati ufficiali presi a riferimento quando lo Stato, o l'Europa, individua misure di sostegno per il turismo. Abbiamo parlato lungamente in questi due anni dei milioni di euro persi dalla Valle d'Aosta per esempio sul fondo montagna, tanti soldi purtroppo non distribuiti agli operatori turistici per le proprie attività e, più in generale, per il sistema economico, a causa della mancata contabilizzazione in Valle d'Aosta delle presenze certificate proprio delle locazioni turistiche o a causa del fatto di non aver potuto accedere al contributo per i centri storici di cui a un bando statale di cui francamente non ricordo gli estremi, ma parlo di centinaia di migliaia di euro, forse addirittura raggiungevamo il milione, tema di cui abbiamo trattato anche in occasione di alcuni interventi con il collega Sammaritani più di due anni fa, e questo mancato riconoscimento di Aosta come città che poteva aver diritto a questo fondo, a questo contributo, era dovuto proprio alla mancanza, colleghi, di una manciata di presenze certificate di turisti stranieri, non so se si ricorda il collega Sammaritani, soglia che avremmo tranquillamente raggiunta, quindi ottenendo quei soldi che provenivano appunto da fondi statali, se ci fosse stata in vigore una norma come quella che ci accingiamo a votare.
Io mi ricordo che risposi proprio così al collega Sammaritani, forse mancavano un paio di migliaia, se non meno, di presenze di turisti stranieri, e io gli dissi che forse era il caso di cominciare a ragionare in maniera concreta rispetto a una reale quantificazione delle presenze, anche di quelle considerate a oggi come presenze su locazioni turistiche.
Per farla breve, sono contento che oggi si discuta del tema e spero si possa votare una norma di civiltà che, ripeto, non è né di destra né di sinistra e, ribadisco, è una norma di buon senso che, come ha appena detto il collega Grosjacques, regolamenta un mercato che oggi ha un potenziale enorme; questa norma guarda alla qualità del sistema turistico valdostano, come ha giustamente ribadito prima il collega Marguerettaz, una norma che dia finalmente dignità a un mondo - e questo lo voglio dire - quello delle locazioni brevi, o turistiche, a dir si voglia, che non ha nessuna intenzione, tranne casi isolati... perché qua si parla in rappresentanza dei piccoli proprietari, in rappresentanza dei locatori brevi eccetera; io francamente sento solo qua dentro se non casi isolati, al di fuori o appunto autonominatisi - soi-disant come diceva il collega Grosjacques - rappresentanti di categorie che peraltro mi risulta non abbiano neanche uno statuto o altro tipo associativo.
Dicevo: ...che finalmente dia dignità a un mondo, quello delle locazioni brevi, che non ha alcuna intenzione di restare in un limbo deregolamentato e alle volte ingiustamente guardato con sospetto e con una certa diffidenza da parte sicuramente di chi oggi deve sottostare alle mille trafile burocratiche e a molteplici oneri e controlli previsti appunto per le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, ma anche da parte dei cittadini; credo di poter dire anche della stragrande maggioranza dei proprietari di appartamenti adibiti a locazioni turistiche che non possono che vedere in questa legge una norma di civiltà moderna e massimamente condivisa.
Grazie quindi ai colleghi, in particolare al collega Grosjacques, perché questa norma ci permetterà di poterci allineare al resto di tutte le Regioni e Province autonome italiane, credo che siamo gli ultimi o i penultimi a non avere una regolamentazione in tal senso, ma credo anche a tutti i Paesi europei.
Tutto è perfezionabile e credo che la clausola valutativa sottoscritta da tutti ci permetterà di capire gli eventuali margini di miglioramento e di modificazione.
Presidente - Il Presidente della Regione si è prenotato, siamo sempre in fase di replica, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - In realtà penso che da un punto di vista tecnico si sia detto tutto e le repliche che mi hanno preceduto hanno dato una visione costruttiva e puntuale delle osservazioni emerse in un dibattito assai chiaro e molto sentito, il che è favorevole all'interno di un'assemblea, perché mette in evidenza le necessità di affrontare una tematica importante come quella che dibattiamo in questa circostanza. Emerge soprattutto un aspetto che tenevo a sottolineare in questo mio breve intervento, un aspetto di serietà nell'approcciare questo tema e un'attenzione nell'allestimento di questa norma, una norma che è stata snocciolata all'interno dell'analisi che è stata effettuata nella IV Commissione, volte oggetto di audizioni, presa in carico prima dall'assessore Guichardaz e poi dall'assessore Grosjacques con l'intenzione di dare una lettura molto attuale, perché di attualità si parla, e io ho apprezzato il fatto che si sia sottolineato che ogni legge nasce in un determinato momento storico e poi dovrà inevitabilmente subire delle evoluzioni, dei cambiamenti, degli aggiornamenti che fanno parte di percorsi che nel tempo si modificano.
In più, al di là delle puntuali osservazioni fatte, di chiarezza, di regolamentazione, della necessità di porre ordine all'interno di un sistema che vedeva delle discrasie nel gestire un'appendice delle potenzialità della nostra Regione in ambito di accoglienza turistica, è una norma anche equilibrata, ed è emerso dalle parole sempre molto colorite del collega Marguerettaz. Ha saputo trasmettere quello che deve essere un equilibrio all'interno di una norma che dia contezza e dia risposte a tutti i portatori d'interesse, portatori di interesse che sono da una parte coloro che mettono a disposizione le loro case per gli affitti brevi, coloro che necessitano di regole non troppo opprimenti, ma dall'altra parte anche coloro che con queste situazioni devono conviverci e devono avere le stesse tutele di chi svolge un'attività, che peraltro - come è emerso anche nell'ultimo intervento del collega Guichardaz - è un'attività in cui chi la svolge in maniera professionale si confronta con momenti, regole e imposizioni che sovente sono castranti rispetto alla facilità di operare in questo settore; si è dovuto quindi cercare un percorso che desse quel giusto equilibrio e quelle giuste indicazioni per fare in modo che siano tutelate le priorità di tutti i portatori d'interesse e di tutti gli aventi diritto, e lo si è fatto con attenzione e con quella voglia di dare una soluzione al problema e non di crearne altri.
Se nel tempo questo tipo di approccio si dimostrerà, così come si pensa, puntuale e confacente alle aspettative di chi oggi lo propone al voto e che vuole renderlo una norma regionale importante e attenta a questo settore, sarà dimostrato nei prossimi mesi; se invece ci saranno delle cose da correggere, nessuno si spaventa a dover da qui a un anno o a diciotto mesi dover nuovamente intervenire su questa legge, perché fa parte di un percorso che dobbiamo affrontare, lo affrontiamo per la prima volta in maniera decisa, in maniera puntuale e in maniera molto attenta e soprattutto seria.
Questo penso che faccia onore a chi l'ha proposta, a chi l'ha analizzata e a chi oggi la voterà.
Presidente - È stato depositato un ordine del giorno dei gruppi di minoranza su questo disegno di legge. Vi sono altri interventi? Altrimenti possiamo passare all'ordine del giorno. Qualcuno illustra? Si è prenotato il consigliere Marquis per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Durante la discussione di questo disegno di legge, che è stata molto interessante, è emersa in particolare, dalle parole di colleghi della maggioranza, l'esigenza di qualificare l'offerta degli appartamenti locati a uso turistico che vengono messi sul mercato affinché questi possano essere classificati e rispondere sempre meglio alle crescenti esigenze dell'utenza turistica. É un'affermazione del tutto condivisibile, perché è sicuramente una sfida importante cercare di dare una risposta concreta alle aspettative che sono sempre orientate ad avere un prodotto più performante, più confacente alle proprie esigenze e, perché no, più bello e gradevole da poter vivere.
Considerato che gli appartamenti che sono locati a uso turistico sono stati assimilati agli esercizi alberghieri, in particolare nelle previsioni dell'articolo 6, esclusivamente ai fini dell'imposta di soggiorno, e tenuto conto anche della situazione che stanno vivendo i proprietari degli appartamenti che, come è stato rimarcato nell'ambito della discussione, hanno visto svalutare fortemente il valore della proprietà immobiliare in questi ultimi anni, è noto a tutti che - al di là della tenuta del mercato delle località turistiche di primo livello - nel resto della Valle c'è stata una perdita di valore assimilabile e quantificabile circa al 30-40% di quello che era il consolidato precedente a questa crisi e, nel contempo, c'è stato un forte incremento dei costi delle materie prime che abbiamo già potuto toccare con mano anche nella realizzazione dell'opera ospedaliera cui abbiamo dato copertura nel mese scorso, laddove è stato detto che da 100 milioni si è passati a 160 per via dei grossi incrementi e degli aggiornamenti dei prezzi, e questo lo vivono anche tutti i proprietari degli immobili perché si trovano, a fronte di una proprietà svalutata, a dover incrementare i costi per manutenere le proprietà di circa il 30-40%.
Quindi una situazione veramente complessa e difficile che male si sposa con l'obiettivo generale che ci siamo dati di riqualificazione del patrimonio edilizio privato se non attraverso delle opere d'incentivazione, delle politiche che siano incentivanti per mettere coloro che hanno a cuore ancora il mantenimento del patrimonio immobiliare di poter affrontare le spese che oggi bisogna sostenere per andare in questa direzione.
Tenuto conto quindi che per poter far questo servono delle robuste dotazioni finanziarie e che tutto questo concorre, come dicevamo nell'arco della giornata, a creare notevoli positività, effetti esterni su tutto il comparto commerciale e dei servizi, perché questi comparti vivono significativamente durante le stagioni grazie all'apporto delle presenze turistiche che sono in gran parte dovute a questo tipo di offerta, che è complementare a quella alberghiera.
Pertanto, l'obiettivo, che mi pare sia condiviso, perché arriva dalla stessa maggioranza, è quello di dire: "Dobbiamo puntare a certificare e dare una garanzia di qualità, perché purtroppo i proprietari a volte non mettono sul mercato degli immobili che hanno tutte le caratteristiche che ci si aspetta e che quindi poi non si fa fare neanche bella figura al sistema complessivo".
A fronte di quest'esigenza pubblica e a fronte delle considerazioni che abbiamo fatto e che ho ricordato in queste poche parole, crediamo che sia importante la discussione di quest'ordine del giorno laddove si dice: "Gli obiettivi da perseguire sono questi, noi crediamo molto in questo settore perché è da valorizzare, perché questo crea economia, quindi mettiamo anche questo settore nelle condizioni di poterla creare l'economia, pertanto dobbiamo sostenere sotto il profilo dell'incentivazione gli interventi di valorizzazione del patrimonio, che sono degli interventi che da una parte, come abbiamo detto, danno un supporto al settore turistico, ma d'altra parte creano anche un grosso supporto al comparto dell'edilizia e al settore delle costruzioni".
Pertanto, quello che si chiede con questo ordine del giorno è la predisposizione di un disegno di legge che possa dare la possibilità a chi ha la volontà d'intervenire per riqualificare questo patrimonio, per metterlo a disposizione nel migliore dei modi del comparto turistico, del comparto ricettivo, per qualificare meglio le opportunità da offrire ai clienti, che possa mettere a disposizione i benefici previsti dalla legge 19/2001 per le attività ricettive di tipo alberghiero, perché il tutto è un sistema in cui ognuno gioca la sua parte, quindi è corretto, giusto e credo che da parte della pubblica Amministrazione si debba avere un occhio di riguardo a tutti quelli che concorrono a dare un'immagine positiva della nostra regione e a creare dell'economia che va nell'interesse di tutti, perché economia significa benessere, significa posti di lavoro, significa destagionalizzare, significa migliorare l'attrattività della nostra regione e quindi più benessere per tutta la comunità che rappresentiamo.
Presidente - Per il Governo risponde l'Assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Su quest'ordine del giorno la maggioranza si asterrà perché la legge 19/2001 finanzia esclusivamente le attività turistico ricettive e commerciali e non chi esercita la locazione di immobili.
Questa legge prevede la concessione di mutui a tasso agevolato esclusivamente a favore di piccole e medie imprese e di persone fisiche o imprese proprietarie di aziende alberghiere e di complessi ricettivi all'aperto che intendano mantenere la destinazione d'uso turistico ricettivo, mentre nella legge che oggi andremo ad approvare non è prevista la modifica della destinazione d'uso.
A fronte della concessione di un mutuo, impone un vincolo di destinazione d'uso di 15 anni; quindi a oggi le provvidenze della legge 19 non sono estendibili a questo tipo di proprietà per la locazione turistica, e in particolare per la locazione breve che è quella oggetto della discussione di oggi, per cui ci asterremo su quest'ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Marquis ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Ovviamente la risposta non ci può soddisfare sotto il profilo politico perché è ovvio che lei si è limitato a recitare le disposizioni che sono contenute oggi nella legge 19.
La nostra richiesta è quella di predisporre un disegno di legge dove si mettano a disposizione i medesimi strumenti sottoponendoli agli stessi vincoli che lei ha poc'anzi citato, quindi era molto chiaro l'ordine del giorno: non è che chiediamo di fare una modifica in questa sede alla legge ma di predisporre un disegno di legge che possa mettere nelle stesse condizioni anche coloro che gestiscono degli alloggi a uso turistico e che possano disporre delle medesime provvidenze proprio perché si va a soddisfare i medesimi obiettivi di sviluppo turistico, pertanto non si chiedono dei vincoli diversi ma gli stessi vincoli; crediamo che questa sia una cosa del tutto equa e non riusciamo a capire come, a fronte di questa considerazione, siano state fatte le dichiarazioni di stamattina, perché allora io mi chiedo come possa la pubblica Amministrazione immaginarsi di andare a mettere a casa degli altri delle regole di gestione del patrimonio che esorbitano dalle regole del Codice civile, quindi entrano a gamba tesa nel diritto di esercizio di un'attività privata senza mettere in campo delle contromisure agevolanti che vadano nell'indirizzo di consentire la valorizzazione di un bene, perché queste sono delle regole di carattere restrittivo che andrebbero individuate rispetto alla gestione dei propri beni.
Presidente - Per il gruppo PCP, Consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Come detto in discussione generale, noi abbiamo condiviso quest'ordine del giorno con i colleghi di Forza Italia, anche alla luce delle audizioni e delle richieste di quei portatori d'interesse che giustamente - e questo traspare anche dalla relazione, l'ho fatto notare - sono in concorrenza.
Allora se due sono in concorrenza, devono essere messi allo stesso livello ai blocchi di partenza, non si può pensare che siano in concorrenza ma uno abbia 100 metri di vantaggio rispetto agli altri.
Quindi sotto questo punto di vista noi riteniamo che - se di attività si parla, ed è quello di cui abbiamo parlato - queste attività devono poter avere anche i benefici dati alle altre attività.
Sotto questo punto di vista noi voteremo convintamente quest'ordine del giorno e ancora una volta ci stupisce quanto dichiarato da questa maggioranza che evidentemente non ha assolutamente preso in considerazione, per nulla, quanto detto da quei portatori d'interesse che evidentemente non solo non sono stati ascoltati ma non è nemmeno stato letto quanto loro hanno dichiarato all'interno delle audizioni.
Presidente - Consigliere Restano, Gruppo Misto.
Restano (GM) - La firma che ho posto sull'ordine del giorno fa seguito al mio intervento, vale a dire cercare, al di là dei contenuti della norma, di fare una riflessione generale sull'argomento, sviluppare nel suo insieme la questione e non lasciare i due provvedimenti isolati.
Mi permetto in questo breve intervento di fare una piccola replica visto che sono stato chiamato in causa. Assessore Guichardaz, o chi sei anni fa, dove è seduto il collega Giulio Grosjacques, ha proposto le cose al CELVA, quando si girava vedeva sei anni avanti, vedeva il futuro, o lei è arrivato abbondantemente in ritardo, perché se mi presenta e giustifica la norma così come ha fatto, è arrivato molto in ritardo.
In sei anni è cambiato il mondo, l'ho detto nel mio intervento. Io non sono entrato nel merito della norma, non sono entrato nel merito, ho fatto un discorso più politico, ma arrivare sei anni dopo e fare un intervento in replica per giustificare... - gliel'avevo detto in separata sede che andava organizzato diversamente - ma si ricordi che è arrivato sei anni in ritardo dopo la Giunta Marquis e lei ha detto che il contenuto della norma era lo stesso!
Allora altro che urgente, ma proprio perché avevamo recepito la necessità della norma, poi è accaduto quello che è accaduto, nessuno scende in polemica, il mio ragionamento era diverso, forse di un livello più elevato.
Presidente - Se non ci sono altre prenotazioni d'intervento, mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo ora, se non ci sono altre richieste, all'analisi del testo della IV Commissione. Vi è un primo emendamento al titolo. Qualcuno lo vuole presentare? Consigliere Perron si è prenotato. Primo emendamento della Lega, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Questa parte riguarda soltanto il titolo, perché avevamo fatto coincidere la locazione breve, già la dicitura - è già stato detto - arriva dal decreto legge 50/2017, siccome la legge va a coincidere con i 30 giorni, noi per chiarezza, abbiamo già modificato la parte del titolo con "Locazioni brevi per finalità turistiche".
Ripeto, per una questione di maggior chiarezza e precisione.
Presidente - Assessore Grosjacques ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Solo per comunicare l'accettazione dell'emendamento in quanto la modifica che è stata fatta con l'emendamento depositato in Commissione va nella direzione che ha illustrato il collega Perron.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 1 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'emendamento è approvato all'unanimità.
Mi è stata chiesta una breve sospensione. Interrompiamo brevemente. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 17:20 alle ore 17:23.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori, siamo all'articolo n. 1 nel quale vi è il secondo emendamento della Lega che è sostitutivo. Si è prenotato il Consigliere Sammaritani per l'illustrazione.
Sammaritani (LEGA VDA) - Molto brevemente perché non lo illustrerò in considerazione del fatto che la ratio di quest'emendamento era quella proprio di specificare meglio i destinatari, anche nell'ottica di evitare di estendere la disciplina a locazioni saltuarie occasionali.
Siccome poi è intervenuto l'emendamento successivo di Forza Italia che riteniamo, seppur con un approccio diverso, comunque che sia addirittura più semplice, quindi hanno superato anche noi nel semplificare, a questo punto ritiriamo quest'emendamento.
Presidente - L'emendamento è ritirato. Come anticipato vi è l'emendamento n. 1 di Forza Italia. Per l'illustrazione, il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Dopo il comma 1 dell'articolo 1 è aggiunto sostanzialmente un capoverso che vuole, come abbiamo detto stamattina, inserire la disciplina diversificata rispetto a chi si trova nella condizione di fare degli affitti una tantum, del tutto occasionali, perché questa è una casistica che è molto diffusa anche sul territorio, come dicevamo c'è chi magari si limita a mettere sul mercato una settimana a capodanno e una settimana a Ferragosto, quando c'è il periodo di massima affluenza, per tirar su quattro spiccioli per potersi pagare le spese di gestione dell'immobile e poi si tiene l'immobile nella sua disponibilità, perché magari è in una località di media montagna e in un paese diverso rispetto a quello di residenza.
Quindi con la proposta sostanzialmente si vuole definire cosa significhi "Occasionale" e per noi occasionale è per chi determina un numero di contratti di locazione breve che non va oltre i trenta giorni durante tutto l'arco dell'anno.
Qualora dovesse andare oltre, rientrerebbe nell'applicazione della legge, quindi dovrebbe attenersi alle previsioni di tutto l'articolato, questo proprio perché si ritiene che ci sono situazioni per cui mettere in piedi tutto il meccanismo del CIR e delle comunicazioni... sono già più che sufficienti la comunicazione alla Questura sulla piattaforma e portale web e gli adempimenti della dichiarazione dei redditi.
Presidente - Assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Sinteticamente per dire che l'emendamento n. 1 presentato da Forza Italia è da ritenere non accoglibile, perché la verifica del superamento del limite complessivo di trenta giornate di locazione nell'anno solare è praticamente impossibile da accertare, quindi la disposizione renderebbe totalmente inefficace l'intento di censire il fenomeno della locazione nella sua globalità.
Dopodiché aggiungo che sarebbe lasciato al libero arbitrio dei proprietari e questo peraltro non sarebbe nemmeno giustificabile, perché potrebbe essere un fenomeno che si ripete un anno e non si ripete nell'anno successivo, quindi per noi chi fa questo tipo di attività deve obbligatoriamente richiedere il CIR e aggiungo: a livello nazionale la saltuarietà o l'occasionalità dell'affitto breve non è disciplinato, come non è disciplinato in nessun'altra parte d'Italia.
Presidente - Consigliere Marquis per dichiarazione di voto.
Marquis (FI) - Non condividiamo l'approccio riguardo all'accertabilità perché riteniamo invece che l'accertabilità sia molto semplice, perché vengono fatte le comunicazioni sul portale della Questura, quindi basta scaricare quei dati attraverso una semplice convenzione, dopodiché l'Amministrazione regionale può avere i dati che sono reali e incontrovertibili sulla situazione che si è manifestata. Non riteniamo che ci siano delle complicazioni di carattere particolare per mettere in essere una cosa di questo tipo, oltretutto l'abbiamo emulata dal sistema fiscale dove c'è la contabilità semplificata per chi sta sotto un certo livello di fatturato, dopodiché se sale dall'anno successivo va nel regime ordinario.
Non vediamo... è come a volte ci sia dentro questa sede e quest'assemblea la volontà di complicare tutto; quando ci sono delle applicazioni di regole che possono essere messe in atto con buona volontà, è sufficiente questo da parte della pubblica Amministrazione. Da parte nostra rimaniamo convinti della bontà dell'iniziativa e ci spiace che la maggioranza, per bocca dell'Assessore, non condivida quest'iniziativa che andava proprio nell'indirizzo di semplificare radicalmente la vita a chi si trova a esercitare questo tipo di contratti una tantum, una volta o due all'anno, quindi senza dover mettere in piedi dei meccanismi che porteranno comunque queste persone a non andare a prendere il CIR, piuttosto a rinunciare di esercire questo loro diritto, questa loro possibilità, e di questo ce ne rincresce molto.
Presidente - Non ci sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
Mettiamo in votazione, se non ci sono interventi, l'articolo n. 1. Non vedo richieste, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 1 è approvato.
All'articolo n. 2 vi è l'emendamento n. 3 della Lega. L'emendamento viene illustrato dal Consigliere Sammaritani che si è prenotato, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Per quanto riguarda l'articolo 2, che s'intitola "Definizioni", abbiamo mantenuto il primo comma relativo alla definizione di alloggi turistici e i numeri 1 e 2; per quanto riguarda invece la lettera B del primo comma, abbiamo semplificato la formulazione, perché la formazione originale è "Il locatore, per finalità turistiche, il proprietario o titolare di altro diritto reale di godimento, il comodatario o il loro mandatario che loca l'alloggio a uso turistico", qui si torna al discorso solito, si cerca di specificare fin troppo e si rischia di complicare le cose, per esempio penso ai diritti reali di godimento, fra i diritti reali di godimento, per esempio, c'è anche il diritto di abitazione che però è un diritto reale che non consente di affittare l'immobile a terzi, quindi si creerebbero soltanto delle complicazioni.
Per questo abbiamo semplificato, nella filosofia che abbiamo utilizzato nella redazione di tutti questi emendamenti e abbiamo definito il locatore per finalità turistiche come "il proprietario" e "chiunque ne abbia la disponibilità in base a un valido titolo di possesso" che loca l'alloggio a uso turistico. Molto semplice, molto meno complicato e meno foriero di complicazioni eventuali.
La lettera C l'abbiamo eliminata, perché abbiamo eliminato il codice regionale CIR anche in previsione del fatto che dovrebbe entrare in vigore la legge nazionale che istituirà il CIN, quindi al fine di evitare duplicazioni, adempimenti moltiplicati di codice identificativi.
Abbiamo eliminato anche la lettera D, perché qui c'era invece la definizione di "Ospite"; a me pare che colui che paga qualcosa per prendere una camera e starci il tempo che necessita non debba essere definito come colui che pernotta nell'alloggio a uso turistico, potrebbe starci anche di giorno immagino, quindi questa è un'altra definizione che trovo ultronea e che, al limite, può creare soltanto problematiche in relazione tra l'altro anche all'articolo 5 della legge, dove si dice che fra i soli servizi erogabili - e anche quello poi abbiamo già criticato in discussione generale ma lo diremo meglio quando tratteremo dell'emendamento all'articolo 5 - uno dei servizi erogabili in modo vincolante sarebbe il pernottamento, anche qui si pone lo stesso problema.
Io direi che sarebbe bene eliminare sia la definizione sia all'articolo 5 quel tipo di servizio così limitativo.
Queste sono le modifiche che apporteremmo all'articolo 2.
Presidente - Per il Governo l'assessore Grosjacques ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) -. Su quest'emendamento ci asterremo ma il cuore di quest'emendamento è la soppressione del CIR, che è previsto da questo disegno di legge.
In relazione alla discussione sul CIN nazionale, che è quello che viene richiamato nella relazione dei colleghi della Lega, vorrei precisare che a oggi il disegno di legge Santanchè non è ancora stato nemmeno scaricato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, quindi a oggi è vigente il decreto legge 30 aprile 2019 n. 34 che è convertito con modificazione nella legge 58/2019 che all'articolo 13quater, comma 4 - Ministro del turismo e delle attività culturali, l'Onorevole Centinaio, per la precisione - "Ai fini della tutela dei consumatori, presso il Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo, è istituita una banca di dati delle strutture ricettive, nonché degli immobili destinati alle locazioni brevi, ai sensi dell'articolo 4 del decreto, all'utenza, fermo quanto stabilito in materia dalle leggi regionali", quindi in ogni caso vigenti le leggi regionali che erano già state approvate, in particolare quella della Lombardia, che ha resistito anche al ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull'attribuzione del CIR.
La sentenza, che è stata anche citata nel corso delle audizioni, non attribuisce un peso alla richiesta del CIR, in quanto è una tantum, per cui sancisce anche tra gli altri questo principio.
Per continuare sul comma 4 dell'articolo 13quater: "Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo i dati inerenti alle strutture ricettive e agli immobili di cui al presente comma con i relativi codici identificativi regionali ove adottati. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo da adottare entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalità di realizzazione di gestione della banca dati e di acquisizione dei codici identificativi regionali".
In data 29 settembre 2021 - Ministro Garavaglia - è stato emanato il decreto con il quale all'articolo 1 viene creata la banca dati delle strutture ricettive degli immobili destinati alle locazioni brevi, peraltro, per completezza di informazioni, a oggi la banca dati nazionale non è ancora stata creata.
Al comma 2 si dice che nella banca dati sono raccolte e ordinate le seguenti informazioni inerenti alle strutture ricettive e agli immobili destinati alle locazioni brevi.
Alla lettera F il codice identificativo regionale, ove adottato, o codice alfanumerico di cui al comma 3. Salto il comma 3, per brevità, "Se la Regione o la Provincia Autonoma adotta un proprio codice identificativo successivamente alla generazione del codice alfanumerico di cui al comma 3, il codice identificativo regionale sostituisce il codice alfanumerico precedentemente generato"; questo per dire che a oggi è vigente il CIR. Dico questo anche perché il collega Perron nel suo intervento ha correttamente detto che, applicando i principi del federalismo, nel caso in cui non vi fosse unitarietà di pensiero rispetto a quello che sta facendo il Governo nazionale, loro avrebbero difeso questo principio.
La Lombardia lo sta già facendo, tant'è che su questo punto nella conferenza delle Regioni e delle Province autonome non c'è accordo con il Ministro, perché ci sono Regioni, come la Lombardia, che hanno già attribuito decine di migliaia di CIR e quindi a oggi l'orientamento della Conferenza delle Regioni è di far prevalere il CIR rispetto al CIN.
Questo è il motivo principale per cui non possiamo accettare quest'emendamento.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Sammaritani).
L'articolo n. 2 è approvato.
Articolo n. 3. Se non vi sono richieste di intervento, mettiamo in votazione l'articolo n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 13 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani).
L'articolo n. 3 è approvato.
All'articolo n. 4 vi è l'emendamento n. 4 della Lega che è un emendamento sostitutivo. Si è prenotato il consigliere Perron a cui passo la parola, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Quest'articolo 4, quello che è, per citare Montesquieu, "L'esprit des lois", o meglio l'esprit della nostra visione dell'emendamento, è uno dei più rappresentativi.
Come i colleghi potranno notare, a differenza dell'articolo originale, il nostro è iper semplificato e vede anche un'inversione, lo declinerò rapidamente.
Nella prima parte dell'articolo 4 che s'intitola "Adempimenti amministrativi" ovviamente noi arriviamo completamente rasati, perché avevamo già modificato in precedenza. Quali sarebbero a questo punto le uniche cose che noi inseriremmo come proposta? Innanzitutto abbiamo fatto un'inversione, nel senso che abbiamo messo al comma 1 l'obbligo di denunciare alla Questura.
Ora su questo faccio un breve inciso, perché ci sono state varie confusioni sul tema e ho assistito ad alcuni chiari di luna anche in Commissione; questo - ed è stato già detto prima - è un adempimento che già c'è, cioè tutti coloro che sono locatori già fanno questa cosa, però questo per noi è importante perché quando si dice che si deve intervenire per avere contezza del fenomeno e avere i dati - e anche qua noi non diciamo che non si debba regolamentare, diciamo che non si debba burocratizzare, sono due cose diverse, poi cercherò di spiegarlo - noi diciamo semplicemente: siccome i dati ci sono, perché chiunque faccia il locatore breve a oggi... e qui è stato inserito in legge per avere un corpus completo, questa è stata la risposta del dirigente, è stato inserito ma non perché prima non ci fosse, perché qualcuno dice: "Vedete, abbiamo messo l'obbligo di denunciare". No, l'obbligo c'è già, viene solo inserito nella norma. Noi diciamo: ma siccome chi fa il locatore già deve denunciare questo, e se non lo fa corre dei rischi belli grossi, perché se succede qualcosa a casa sua con gente dentro che non è segnalata si va nel penale, immagino - chiedo conforto all'avvocato Sammaritani ma, insomma, sono guai molto grossi - e non compete alla Regione stabilire quello. Quindi noi diciamo: siccome i dati ci sono già, la Questura ce li ha già i dati, l'adempimento burocratico il locatore già lo fa, perché - e qui arrivo al comma 2 - non prevedere quella che è la vera novità? Perché non pensare a provare a mettere sul tavolo qualcosa che non ha fatto nessun altro?
Al fine di consentire le attività di verifica della corretta applicazione della legge dell'imposta di soggiorno, che noi abbiamo mantenuto, perché non si stipula un'idonea convenzione con la Questura per acquisire i dati necessari per monitorare e quantificare le presenze sul territorio di ciascun Comune?
Ripeto: i dati ce li abbiamo, vogliamo avere i dati? Non è vero quando si dice che non abbiamo contezza del fenomeno, non è vero, lo possiamo avere tranquillamente, senza chiedere nulla in più al cittadino. Perché non lo facciamo tramite questo sistema? Questa è la ratio dietro al nostro articolo 4.
Quindi lo mettiamo sul tavolo come spunto.
Presidente - Consigliera Guichardaz Erika ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Proprio perché l'Assessore prima non aveva tempo e ha detto che forse in discussione degli emendamenti ci avrebbe dato delle risposte, alla luce del comma 5 di quest'articolo io le chiedo se può in questo caso anche esplicitarci tutta la parte della cessazione delle attività e dell'utilizzo dei cambi casa e via dicendo perché effettivamente quanto emendato invece dalla Lega agevolerebbe notevolmente tutta questa che crediamo essere... (Interruzione fuori microfono)... no, il comma 5, il comma... quindi, come dico, l'emendamento della Lega va veramente a semplificare secondo noi anche in maniera utile l'applicazione di questa norma proprio alla luce delle domande che ho fatto io ma che ha fatto anche il collega Sammaritani sulla confusione che ci può essere proprio nell'applicazione di questo articolo 4.
Dopodiché, come dicevo, se ne parlerà più avanti, quindi magari avrà anche tempo di esplicitarlo meglio, ma se intanto può darci già delle delucidazioni non sarebbe male.
Presidente - Consigliere Sammaritani ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Chiedo scusa all'Assessore, ma ci penso io perché la domanda mia era più precisa in ordine non tanto al comma 6, che già di per sé mi pare fosse stato affrontato anche dal collega Marquis, quello relativo alla cessazione dell'attività, che non è ben comprensibile in considerazione del fatto che non si tratta di soggetto molto spesso che non ha né Partita Iva, non ha un'iscrizione al Registro delle imprese, non si comprende perché nei sessanta giorni - poi a partire da quando? - perché si tratta di locazioni che sono a volte saltuarie, si dovrebbe dichiarare questa cessazione, anche qui non trovo molto la ratio.
Ancor meno, come ho già spiegato nel precedente intervento di qualche tempo fa, comprendo la ratio dell'articolo 7, quello della dichiarazione all'amministratore di condominio; non trovo la ragione, non abbiamo trovato - pur ripensandoci - quale possa essere la ragione di questa parte di norma che, a nostro avviso, creerebbe soltanto il limite del contenzioso all'interno di un condominio che, di per sé, è già luogo in cui di contenziosi ce ne sono finché basta, quindi direi che eliminare questo forse facciamo un favore a tutti, però aspettiamo la risposta dell'Assessore.
Presidente - La parola all'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Vi anticipo che avrò bisogno di qualche minuto in più perché dovrò leggere una serie di note.
Per quel che riguarda la prima parte, l'emendamento non è accoglibile perché la quasi integrale soppressione dell'articolo vanifica gli obiettivi stessi della legge, il cui scopo principale è proprio quello di far emergere un fenomeno non censito, ponendo a carico dei locatori gli adempimenti minimi necessari a tale scopo, anche al fine di una tutela della qualità dell'offerta e a garanzia di una corretta informazione degli ospiti, questo l'avevo già detto nel mio precedente intervento.
Quanto alla convenzione con la Questura, le confesso, collega Perron, che proprio per evitare delle situazioni che avrebbero poi potuto dare origine a delle risposte non corrette e magari fuorvianti, ho contattato personalmente il Questore, anche perché in data 28 luglio 2022, in fase di redazione della legge, era stata inviata alla Questura la richiesta, adesso la sintetizzo, da parte degli uffici della struttura che... approfitto di quest'occasione per ringraziare, perché hanno fatto un lavoro veramente importante, sia per quel che riguarda la gestione del sottoscritto ma ancora prima quella del collega Guichardaz, è stato fatto un lavoro molto puntuale.
Leggo le ultime righe: "Al fine di consentire all'organo politico decisore di disporre del maggior numero possibile di dati e informazioni inerenti alla materia di cui trattasi", quindi le presenze, "Si chiede a codesta spettabile Questura, qualora permesso dalle disposizioni vigenti, di comunicare alla struttura scrivente quanto segue: il numero di alloggi privati registrati sul portale Alloggiati Web, il numero di soggetti privati e persone fisiche registrato sul portale Alloggiati Web, il numero di soggetti privati con Partita Iva registrato sul portale Alloggiati Web. Si chiede altresì se le norme vigenti consentano a questa spettabile Questura l'invio periodico a questa Amministrazione e ai Comuni valdostani: a) dell'elenco degli alloggi a uso turistico registrati sul portale Alloggiati Web con l'indicazione per ognuno di essi dell'ubicazione e del soggetto titolare della gestione della loro locazione per finalità turistiche; b) del numero di persone ospitate e del relativo numero di pernottamenti negli alloggi privati registrati sul portale Alloggiati Web per ogni Comune valdostano", esattamente nell'indirizzo che lei ha correttamente proposto.
Il Questore mi ha ricevuto la scorsa settimana, si è in qualche modo rammaricato della mancata risposta, perché a quella lettera non era seguita risposta ma ovviamente non era qui ad Aosta, lui; però ha risposto lunedì 10, quindi l'altro ieri, con una risposta articolata che fa riferimento alla nota che vi ho appena letto.
"In riferimento alla nota dell'Assessorato in indirizzo, protocollo n. 4549 data 28/07/2022 relativa all'oggetto, si conferma quanto già rappresentato per le vie brevi all'indomani dell'inoltro della citata nota e si riassumono, di seguito, le indicazioni comunicate. Sin dall'anno 2006 il portale Alloggiati Web è divenuto operativo al fine di rendere telematico l'invio, che precedentemente era realizzato con l'inoltro cartaceo, dei dati degli ospiti di una struttura ricettiva agli uffici di pubblica sicurezza. Tale procedura - via via evolutasi nel corso degli anni al fine di renderla più agevole per gli utenti - risponde essenzialmente a quelle esigenze di pubblica sicurezza consistenti nel controllare il flusso di persone che si spostano da una zona all'altra del Paese o dall'estero verso l'Italia. Ciò consente di monitorare i movimenti e le presenze d'individui pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica. In tal senso, secondo quanto stabilito dall'articolo 109 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, il portale in parola è uno strumento a disposizione dell'Autorità di pubblica sicurezza per adempiere al mandato istituzionale ex articolo 1 del predetto Testo Unico, con ciò significando che i dati e le informazioni in esso contenute non possono essere divulgate a enti pubblici o a soggetti privati, ad eccezione di particolari contesti che, comunque, debbono sempre corrispondere a finalità di prevenzione, accertamento e repressione dei reati, nonché di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica".
Ancora un paio di minuti, Presidente. "In ragione delle suddette motivazioni d'ordine prettamente giuridico, non possono essere divulgate a codesto Assessorato le notizie richieste, nondimeno caratterizzate da una disaggregazione di dati e di informazioni di problematico riscontro per motivi puramente tecnici. Cioè equivale a dire che, sia tecnicamente che ancor prima giuridicamente, le risultanze in oggetto sono di impraticabile trattazione in relazione all'articolata richiesta di codesto ente della Regione Autonoma Valle d'Aosta e comunque possono essere reperiti da altri uffici della pubblica Amministrazione come l'Agenzia delle Entrate secondo quanto stabilito dalla circolare emanata il 5/5/2022 dal Ministero dell'Interno e indirizzata anche al signor Presidente della Giunta regionale".
Per quel che riguarda i dati dell'Agenzia delle Entrate, con un decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze in data 11 novembre 2020 - collega Perron, poi sono disponibile per lasciarle copia di quello che ho letto - intitolato "Fornitura dei dati concernenti le locazioni brevi, l'imposta di soggiorno e il contributo di soggiorno di Roma capitale", vengono disciplinati i motivi e le procedure attraverso le quali i Comuni possono accedere ai dati dell'Agenzia delle Entrate che sono però dei dati che servono per dei controlli ex-post e servono ai fini di monitoraggio e accertamento successivo ma non possono sostituire i dati che i possessori di appartamenti sono comunque obbligati a comunicare, in quanto i proprietari, ai sensi della norma sull'imposta di soggiorno, diventano esattori dell'imposta di soggiorno e quindi sostituti di imposta. In più, per completezza d'informazione, ma poi come le ho detto le passerò tutto, i dati sono trasmessi con cadenza mensile dal Ministero dell'Interno, dalla Questura all'Agenzia, e consistono solamente nel numero di soggetti alloggiati e nel numero dei giorni di permanenza, senza nessun'altra annotazione; l'Agenzia delle Entrate rende disponibile ai Comuni gli stessi con cadenza semestrale, sono peraltro dati che ai fini statistici, per quel che riguarda l'Amministrazione regionale, sono dati incompleti perché, ad esempio, non tengono conto degli Stati o delle Regioni di provenienza per cui ai fini della compilazione dei nostri flussi turistici sono dati che in ogni caso non sarebbero ricevibili.
Per questi motivi noi proponiamo l'astensione sull'emendamento.
Presidente - Consigliere Sammaritani ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per le spiegazioni, in parte potevamo già immaginare che ci fossero problematiche tecniche di questo genere, però la risposta - quindi non ce l'ho con lei in questo caso ma con la Questura - secondo me è un po' pilatesca, perché a mio avviso non è da escludere che si possa arrivare a stipulare una convenzione che consenta di fornire i dati che poi alla Regione servono, cioè le presenze, perché non credo che alla Regione servano i dati anagrafici di chi occupa i posti letto nelle locazioni brevi, si tratta di sapere quante persone ci sono e per quanti giorni si fermano, questo è il monitoraggio che serve alla Regione.
Quindi, in ossequio a quello che è un principio che ormai è stato introdotto a livello nazionale fin dall'anno 2000, con il Testo Unico 445 che prevede appunto che, quando una pubblica Amministrazione deve acquisire dei dati sullo stato delle persone, dati anagrafici sulla situazione delle persone e anche sui fatti, non dovrebbe chiederlo ai cittadini a meno che non sia in grado lei di averli naturalmente attraverso altre pubbliche amministrazioni, tanto che credo che ognuno di noi abbia già verificato che dal primo gennaio 2012 in poi, perché è una legge entrata in vigore alla fine del 2011, quando voi andate a chiedere anche soltanto un certificato di residenza, vi scrivono in fondo che quel certificato non può essere esibito a pubbliche Amministrazioni, che sembra un paradosso, ma il tema è che proprio perché è fatto divieto alla pubblica Amministrazione di chiedere al cittadino dati che lei ha già o è in grado di acquisire attraverso altre pubbliche Amministrazioni.
Questo è il tema. Secondo questa filosofia, secondo me, laddove la pubblica amministrazione in qualche modo, anche attraverso - come in questo caso potrebbe essere - una convenzione con gli organi di pubblica sicurezza, dovesse poter acquisire questi dati per altra via anziché imporre altri adempimenti burocratici ai cittadini, si dovrebbe perseguire quella strada; poi nulla vieta che... per carità, tanto questa legge la approverete, è in fase di approvazione, credo che la volontà del Governo ormai sia ben chiara, però coltivare questa strada forse non sarebbe male per migliorare la vita dei cittadini e semplificare appunto anche la gestione di queste attività che comunque sono attività importanti ma che impongono ai cittadini degli oneri burocratici che, se possiamo togliere, ben venga, credo.
Presidente - Consigliere Marquis ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Intervengo per esprimere a nome del gruppo la condivisione dell'emendamento che è stato presentato dai colleghi della Lega perché crediamo che la semplificazione vada ricercata facendo tutti i nostri sforzi.
Abbiamo ascoltato le parole che sono state espresse dall'Assessore, che ci ha dato lettura di queste note che sembrano rendere la vita difficile per andare nella direzione che noi auspichiamo, però credo che a questo punto sia sufficiente proporre una norma di attuazione che vada a disciplinare il rapporto con lo Stato, e questa credo che sia la via maestra... (Interruzione fuori microfono)... Non è questione di Polizia, è una norma di attuazione con il Ministero dell'Interno.
Io credo che ci siano gli spazi per verificarlo, poi se lei, collega Caveri, ha tutte queste certezze che non si può fare, lo affermi tranquillamente, può intervenire, ma io le dico che a nostro avviso c'è la possibilità di fare una proposta e, come tutte le proposte che sono state fatte in passato, non si è mai avuta la certezza di ottenere l'approvazione, ma se non si persegue l'obiettivo, non lo si raggiungerà mai, quindi pare a volte di leggere nelle parole che ascoltiamo una dichiarazione di resa nella tutela delle prerogative e di attuazione del nostro statuto.
Presidente - Assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Solo per precisare che l'intento nostro di colloquio con il Questore e la stessa disponibilità del Questore che, va ribadita, a trovare una soluzione, è data dal fatto che in settimana ha fatto le verifiche che peraltro io non ho letto, perché era tra le note esplicative: c'è una circolare del 2022 del Ministero dell'Interno che dice: "Le richieste non possono essere assecondate se non per informazioni attinenti ai soggetti su cui sono in corso investigazioni".
Per completezza d'informazione, anche per dichiarare quella che è stata la disponibilità del Questore, il Questore, visto che era emersa - credo in Commissione o comunque in una delle discussioni precedenti - una convenzione che era stata stipulata tra il Comune di Roma capitale e la Questura - all'epoca il dottor Mosti era dirigente della Polizia amministrativa della Questura di Roma - e il provvedimento riguardava solo ed esclusivamente la verifica dell'accertamento non dell'imposta di soggiorno, ma del contributo di soggiorno che era stato istituito solo ed esclusivamente per Roma capitale, quindi non c'è una mancanza di volontà della Questura, ci sono delle norme richiamate dal Testo Unico di pubblica sicurezza che impediscono la divulgazione dei dati.
Dopodiché, collega Marquis, sicuramente una sua interlocuzione con il Questore potrà far emergere una situazione diversa della quale prenderemo buona nota nella modifica della legge.
Presidente - Consigliere Marquis, per fatto personale ma la invito a circoscriverlo e a rimanere lì. A lei la parola.
Marquis (FI) - Sarò telegrafico, Assessore guardi, è inutile che facciamo gli spiritosi su delle questioni che sono invece di grande interesse, non abbiamo parlato d'interlocuzioni con il Questore e non ho mai affermato che ci siano dei problemi e che il Questore sia inadempiente.
Io dico solo che nell'esercizio delle nostre prerogative possiamo fare i passi che stanno nelle nostre facoltà, quindi la invitavo a verificare la possibilità di presentare una norma di attuazione che vada in questo indirizzo. Punto.
Presidente - Consigliere Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Anch'io ribadisco il fatto che, semmai ci devono essere interlocuzioni con il Questore, debba essere il Presidente con incarico prefettizio e non un Consigliere di minoranza.
Grosjacques (UV) - Sono andato in nome e per conto del Presidente della Regione.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Posso portare il mio contributo, a suo tempo mi informai e mi fu risposta la stessa cosa, era sei anni fa.
Voterò comunque questa proposta perché non bisogna mai mollare, bisogna cercare tutte le vie per semplificare le cose.
Poi mi chiedo, Presidente, se l'Assessore vuole tenere il canale aperto per parlare tutte le volte che vuole, possiamo anche concederglielo oggi, perché continua a intervenire e non so quanti minuti abbia già occupato. Ne tenga conto quando toccherà a noi.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento n. 4 della Lega non è approvato.
Decadono, di conseguenza, gli altri emendamenti n. 6, 8 e 9 della Lega collegati a quest'ultimo. Emendamento n. 1 e n. 2 dell'Assessore Grosjacques che invito ad illustrarli contemporaneamente.
Grosjacques (UV) - Per quello che riguarda l'emendamento n. 1 questo risponde alla necessità rappresentata dal CPEL di disporre di maggiore flessibilità temporale per il rilascio del codice identificativo regionale.
Per quel che riguarda l'emendamento n. 2, risponde all'opportunità che l'obbligo di comunicazione di cui al comma 6 sussiste solamente nei condomini in cui l'amministratore è nominato; la nomina è obbligatoria per legge con quelli di più di otto appartamenti. Ovviamente rispondo nei limiti del consentito al collega Sammaritani. Sul condominio ovviamente non sono così preparato ma l'esigenza è quella di far verificare all'assemblea condominiale nell'ipotesi in cui alcuni tipi di attività fossero vietate dal regolamento condominiale.
All'articolo 8 comma 2 risponderò dopo, perché era quello relativo alle responsabilità dei proprietari sulla qualità degli alloggi.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione l'emendamento n. 1 dell'Assessore, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'emendamento n. 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento n. 2 dell'Assessore? Stesso risultato.
A questo punto vi è l'emendamento sempre n. 2 del gruppo di Forza Italia. Per l'illustrazione, consigliere Marquis ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Quest'emendamento si prefigge di chiarire la dinamica delle comunicazioni perché dalla lettura della norma si evince che le comunicazioni devono essere fatte una volta al mese sugli arrivi e sulle presenze.
Con questa proposta si aggiungerebbe la parola "Sugli eventuali arrivi o presenze" perché, come ben sappiamo, a volte anche con l'Agenzia delle Entrate si devono fare le comunicazioni a valore zero, quindi per evitare questa situazione, per lo meno in un contesto dove si crea della burocrazia, qualora non ci siano degli affitti, evidenziare che non ci sia la necessità di fare delle comunicazioni su delle piattaforme.
Presidente - Assessore Grosjacques ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Per dichiarare l'accoglimento dell'emendamento. Nonostante sia stato precisato in corso di audizione che non vi era la necessità di trasmettere comunicazioni in caso di presenze zero, l'inserimento dell'emendamento rafforza la volontà che, come le ho detto, si voleva realizzare, ovvero quella di non obbligare i locatori a comunicare dati pari a zero, quindi è un'esplicitazione di quello che era già stato dichiarato in Commissione, per cui accogliamo l'emendamento.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti votanti e favorevoli: 34
L'emendamento è approvato all'unanimità.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 4 così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 13 (Aggravi, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 4 è approvato.
All'articolo n. 5 vi è l'emendamento n. 5 della Lega, emendamento sostitutivo. Si è prenotato il consigliere Sammaritani a cui passo la parola.
Sammaritani (LEGA VDA) - Se ci fosse anche a proposito delle leggi e dei singoli articoli il concetto di non sostenibilità, sicuramente l'articolo 5 di questa legge è non sostenibile, nel senso che l'impianto normativo può essere condivisibile o meno, ne abbiamo parlato a lungo, abbiamo fatto le varie considerazioni anche tecniche sui vari articoli, ma francamente devo dire che quest'articolo 5 è proprio emblematico di come bisognerebbe evitare di fare le leggi.
È già stato detto in discussione generale da alcuni miei colleghi, ed era un principio che avevo espresso anche io in sede di Commissione: scrivere leggi mettendo tutto ciò che è vietato, o meglio, inserire in una legge che è tutto consentito tranne ciò che è espressamente vietato - o fare il contrario: è tutto vietato ciò che non è espressamente consentito - lo trovo decisamente una tecnica legislativa non adeguata, anzi, foriera di grandissime complicazioni, perché è evidente che, quando ti vai a mettere a elencare un po' in modo bizantino tutto ciò che si può fare, è evidente e naturale che qualcosa te lo dimentichi, qualcosa lo scrivi male, quindi crei delle complicazioni enormi.
Se poi al mancato rispetto di questa norma, come è in questo testo di legge, conseguono delle sanzioni, è evidente che la questione è ancora più complessa.
Allora siccome questo articolo dice che negli alloggi a uso turistico possono essere erogati esclusivamente i seguenti servizi: il ricevimento, quindi posso andare a ricevere i miei ospiti per esempio e non posso andarli a salutare quando se ne vanno perché evidentemente il congedo non è previsto; il recapito telefonico del locatore; il pernottamento, quindi il soggiorno no ma il pernottamento sì, quindi se dorme lì bene ma se sta di giorno diventa già un pasticcio, infatti già la definizione l'avevo criticata a proposito della lettera D dell'articolo 2, invece che "Colui che pernotta" era meglio mettere "Colui che soggiorna"; eventuale uso delle relative pertinenze, pertinenze è un concetto giuridico che già crea dei problemi anche agli studenti di giurisprudenza perché le pertinenze degli immobili sono oggetto di grande giurisprudenza, quindi già non si capisce se siano le cantine, i garage e già questo è un altro problema.
Una delle più paradossali è la lettera E: l'eventuale sola dotazione iniziale di biancheria, che mi fa davvero sorridere, perché francamente pensare che qualcuno vada a controllare - come dicevo già stamattina - il numero delle lenzuola all'interno degli armadi, all'interno della camera da letto, all'interno dell'alloggio che viene locato per finalità turistiche... mi sembra veramente andare un po' oltre i limiti; pulizia dei locali a ogni cambio di ospite, questo mi sembra anche abbastanza naturale; fornitura di energia e poi c'è anche la lettera H che si sono preoccupati di scrivere che bisogna fare la manutenzione dei locali, degli impianti tecnologici eccetera eccetera.
È evidente e scontato che si debba dare l'acqua calda e l'acqua fredda, è evidente e scontato che si debba fare manutenzione dei locali e degli impianti tecnologici, quindi non c'è bisogno di scriverlo, in questo tipo di legge soprattutto.
Avremmo soppresso tutta questa cosa, questa farraginosa norma che dice delle cose e che se ne dimentica tante altre e che condiziona sicuramente chi dovrà fare poi dei controlli, dicendo semplicemente che è fatto divieto di erogare servizi centralizzati o prestazioni di tipo alberghiero, che è poi in realtà il comma 2 della legge così come scritta.
Quindi semplificazione massima, semplificazione per chi andrà a fare i controlli, semplificazioni chiaramente per chi utilizza questi alloggi per finalità turistiche e locazioni brevi, perché almeno non si dovrà più porre il problema: "Accidenti, ho le sdraio nel praticello verde davanti a casa, adesso cosa faccio? Le tolgo? Sigillo la porta?".
Sembra banale ma non lo è per nulla, parlavamo anche stamattina dell'agente di Polizia locale un po' troppo zelante che sicuramente si troverebbe in difficoltà a interpretare la norma, ma soprattutto potrebbe creare delle grosse difficoltà ai cittadini che si avvalgono di questa facoltà, perché davvero si creerebbero dei grossi problemi, peraltro inutili, perché francamente andare a dire che c'è la dotazione iniziale di biancheria, c'è il pernottamento, il ricevimento ma non il congedo, davvero mi sembra veramente una norma, come dicevo all'esordio, non sostenibile.
Lasciamo perdere, facciamo le cose semplici, basta il comma 2 che dice tutto, "Se tu fai attività di tipo alberghiero giustamente devi essere sanzionato" e a questo punto io le raddoppierei addirittura le sanzioni, su quello sì, ma non andiamo a pasticciare in questo modo, perché diventa davvero difficile.
Le norme che non riescono a essere rispettate non fanno bene a nessuno.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Grosjacques ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Oggi purtroppo, collega Sammaritani, mio malgrado, non le posso dare nessuna soddisfazione. Non accoglieremo quest'emendamento. Per quel che riguarda le altre dotazioni tecniche ci sarà un emendamento, l'emendamento n. 3, che sostituisce altre dotazioni tecniche con uso di ogni dotazione, quindi risolve il problema delle pertinenze e di tutte le attività e le dotazioni che possono essere ricomprese in un alloggio.
Per quel che riguarda la soppressione dei servizi, non siamo d'accordo perché renderebbe ancora più difficoltoso il controllo da parte dei Comuni sui servizi effettivamente erogati. Sottolineiamo inoltre che l'elencazione dei servizi erogabili di cui al comma 1 ha anche la funzione non secondaria di fornire al locatore un elenco preciso e dettagliato dei servizi che può legittimamente offrire all'ospite e oltretutto garantire standard di qualità minimi che l'ospite può legittimamente aspettarsi.
Per quel che riguarda il comma 1, la lettera E, l'eventuale sola dotazione iniziale di biancheria, in realtà l'abbiamo scritto per la necessità di essere coerenti con la disposizione di cui all'articolo 4 comma 1 del Decreto legge 50/2017; facendo della confusione - almeno questo è stato in qualche modo valutato anche dalla Commissione degli Assessori - ha ricompreso la fornitura di biancheria e pulizia dei locali nell'ambito delle locazioni brevi, ma soltanto per le persone fisiche, quindi noi abbiamo inserito "L'eventuale sola dotazione iniziale di biancheria" perché il disegno di legge 92 non distingue tra i soggetti gestori, mentre l'articolo 4del D.L. 50/2017, come dicevo, dà la possibilità di fornire servizi ulteriori, ma solo per alcune tipologie di gestori, nel caso specifico le persone fisiche. Quindi noi non abbiamo disciplinato questa differenziazione, per cui per noi rimane la sola dotazione "Eventuale", ciò significa che se ci sono dei bambini piccoli, ed è quello che è emerso anche nel corso delle audizioni, ovviamente il fatto che ci sia un paio di lenzuola in più non farà incorrere il proprietario in una sanzione, qualora ovviamente ci sia una verifica in questo senso.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
Adesso l'emendamento n. 3 dell'Assessore che è già stato in parte illustrato, lo diamo come illustrato. Mettiamo in votazione l'emendamento n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'emendamento è approvato.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 5 così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 5 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 6? Stesso risultato. Per l'articolo n. 7? Stesso risultato. È decaduto l'emendamento. All'articolo n. 8 vi è l'emendamento n. 7 della Lega. Consigliere Sammaritani, a lei la parola.
Sammaritani (LEGA VDA) - A proposito di quest'articolo - parliamo della vigilanza e controllo - la norma dice che queste funzioni vengono esercitate dal Comune anche mediante accesso di propri incaricati presso gli alloggi a uso turistico mediante consultazione di canali e strumenti utilizzati per la loro pubblicità e promo-commercializzazione o per la loro identificazione.
Credo che anche tutta questa dicitura, questa parte di norma, sia pleonastica, perché sono dati pubblici, evidentemente, cioè per collegarsi a un portale non credo che sia necessario avere una legge che lo possa consentire, sarebbe un po' come dire che l'Autorità giudiziaria può fare le visure, può fare i controlli, può fare il controllo dei portali, può chiedere le informazioni alle altre pubbliche Amministrazioni.
Se consideriamo che la Polizia locale ha anch'essa funzioni di Polizia Giudiziaria, non vedo perché questo debba essere detto. Torno a ripetere, non è banale perché formule ridondanti creano solo problemi, cioè tutto ciò che non c'è - come mi diceva una volta mio papà che faceva il meccanico - non si può rompere, quindi tutto ciò che non c'è, non può rompere, nel senso che non può dare fastidio.
Quindi, tutto sommato, credo che si potrebbe tranquillamente snellire quest'articolo con la formulazione che abbiamo previsto noi, infatti, come diciamo nella relazione, la formulazione originaria prevede modalità di controllo che sono già consentite dalle leggi nazionali e regionali vigenti, quindi questo comma andrebbe così modificato mentre il comma 2 naturalmente appare del tutto pleonastico, l'ho già detto questa mattina in discussione generale: questa è una delle parti che non ha nessun senso perché è evidente che in un rapporto fra privati, chissà mai perché la Regione... anzi, è quasi una excusatio non petita, non vorrei mai che venisse in mente a qualcuno di dire: visto che la legge regionale lo dice espressamente, evidentemente è perché la Regione si ritiene coinvolta in qualche modo. Non lo è, perché in un rapporto fra privati, c'è un ospite e c'è un locatore, quello è il rapporto contrattuale e non ci sono terze parti, la Regione non ha nessuna funzione.
A questo punto credo proprio che non avrebbe nessun senso mantenere il comma 2 nella sua interezza, quindi assolutamente da eliminare.
Presidente - Per il Governo l'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Per quel che riguarda il comma 1, il mantenimento dell'ultimo periodo si rende necessario per esplicitare in modo chiaro le modalità e gli strumenti utilizzabili dai Comuni per l'esercizio della funzione di vigilanza loro affidata, così come concordato con il CPEL, che dovrà farsene carico e che ha approvato questa dicitura.
Il mantenimento del comma 2 è necessario per rendere chiaro che - nonostante la Regione possa promuovere sul proprio portale questo tipo di ricettività, come previsto dall'articolo 7 - la responsabilità per eventuali carenze nei servizi prestati e nelle dotazioni dell'alloggio a uso turistico è imputabile esclusivamente al locatore e non a chi eventualmente pubblicizza l'appartamento, così come è stato correttamente evidenziato nel corso delle audizioni in Commissione, perché in Commissione è emersa la richiesta esplicita di specificare chi avesse la responsabilità dell'eventuale manchevolezza dell'alloggio presentato nel caso in cui fosse stato promosso su un portale dell'Office.
È un'ulteriore specificazione, non lo riteniamo pleonastico, perché è in risposta alle richieste pervenute in audizione.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
Vi è ora l'emendamento n. 4 dell'assessore Grosjacques. Ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Come già detto, l'emendamento n. 4 aggiunge, dopo la "Fornitura di servizi", "E nella qualità delle dotazioni" proprio per esplicitare questo concetto sulle responsabilità.
Presidente - L'emendamento è stato illustrato, lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'emendamento è approvato.
Posso dare lo stesso risultato sull'articolo n. 8 così come emendato? Stesso risultato. Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 9? Stesso risultato.
All'articolo n. 10 vi è l'emendamento n. 5 dell'Assessore che è sostitutivo dell'intero articolo. La parola all'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - L'emendamento comporta la sostituzione dell'articolo 10 del D.L. 92, in particolare il comma 1 fissa nel primo novembre 2023 la data di entrata in vigore della legge. Il predetto rinvio si rende opportuno da un lato per consentire ai soggetti interessati - Comuni e locatori degli alloggi a uso turistico - di disporre di un adeguato lasso temporale per assimilare tutti gli adempimenti previsti; dall'altro per acquisire certezza della piena operatività della realizzanda piattaforma informatica che verrà destinata alla gestione del sistema.
Il comma 2 contiene le disposizioni transitorie già previste dal disegno di legge per coloro che già esercitano locazioni per finalità turistiche.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento che, di fatto, è anche l'articolo. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'emendamento è approvato.
Do lo stesso risultato anche per l'art. 5 perché era sostitutivo per l'articolo in questione. All'articolo n. 11 vi è l'emendamento n. 3 di Forza Italia. Per illustrare l'emendamento, si è prenotato il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Con quest'emendamento si propone una modifica al comma 1 dell'articolo 17 della legge 11/96, che disciplina le attività ricettive di tipo extra alberghiero.
Quest'esigenza discende dall'effetto combinato dell'articolo di legge statale che è stato introdotto con l'articolo 1 del comma 595 della legge 178/2020, ovvero quella che ha determinato che l'attività di locazione turistica, quando si dispone di più di quattro appartamenti, rientra nel regime d'impresa.
Quindi l'effetto combinato di questo articolo con quello della legge 11/96 crea una sorta di corto circuito. In che senso, questo? Perché la legge 11/96 dice che le CAV, che sarebbero lo strumento giuridico attraverso il quale dovrebbero passare coloro che si trovano in una situazione di gestione di più di quattro appartamenti, con la legislazione valdostana sono possibili solo laddove gli appartamenti sono ubicati tutti nello stesso territorio comunale, a differenza di quello che avviene in altre regioni dove è stato scritto che sostanzialmente gli appartamenti possono essere ricompresi nel territorio regionale.
Quali sono gli effetti pratici? Gli effetti pratici sono che se un soggetto si trovasse con cinque appartamenti ubicati in cinque diversi Comuni valdostani, dovrebbe mettere su cinque società, cinque Partite Iva perché non avrebbe una soluzione diversa.
Quindi con quest'emendamento si propone d'intervenire nell'articolato della legge 11/96 per risolvere questo problema, esplicitando che gli appartamenti possono essere ubicati all'interno del territorio regionale.
Questo crediamo che sia di applicazione immediata qualora venga condiviso e approvato e possa risolvere un problema non indifferente per chi esercita questo tipo di attività.
Presidente - Per il Governo, assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Solo per comunicare l'accoglimento dell'emendamento, si sta lavorando sulla legge 11/96, in particolare con riferimento agli ostelli e ai Bed and Breakfast ma nelle more accettiamo l'articolo in modo che sia immediatamente operativo.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'emendamento è approvato all'unanimità.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 11 così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 23
Favorevoli: 23
Astenuti: 11 (Aggravi, Brunod, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 11 è approvato.
Vi è poi un emendamento che introduce all'articolo n. 11bis, emendamento sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e che riguarda la clausola valutativa applicata a questa legge. Consigliere Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Dopo un pomeriggio di scarsissime soddisfazioni, mi piace presentare quest'emendamento che s'inserisce perfettamente nella serie "Ti piace vincere facile", perché l'abbiamo firmato tutti e quindi anche nella mia veste di Presidente del Comitato paritetico, naturalmente esprimo soddisfazione per il fatto che come dovrebbe essere fatto - e spero che questa sensibilità poi si estenda a tutte le norme e le leggi che andremo da qui in poi ad approvare in questa sede - la causa valutativa è un tema importante, perché s'inserisce proprio nel discorso della buona amministrazione e nel senso di dare delle risposte non soltanto attraverso appunto norme, leggi nuove eccetera, ma soprattutto attraverso quella funzione di controllo e di monitoraggio che serve a capire se e quanto una legge ha funzionato.
Introduciamo quest'articolo 11bis che s'intitola "Clausola valutativa", che ha una sua parte che è abbastanza generale, perché dovrebbe essere un poco la clausola valutativa che va a tipo e poi una parte invece specifica.
La parte generale è: "Il Consiglio regionale valuta l'attuazione della presente legge e gli effetti ottenuti dagli adempimenti amministrativi in materia di locazione per finalità turistiche sui destinatari della misura. A tale scopo la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale una relazione annuale che documenta e descrive:
a) il numero degli alloggi locati per finalità turistiche brevi esistenti sul proprio territorio e i relativi dati sull'occupazione dei posti letto suddivisi per Comune;
b) i risultati ottenuti in termini in termini di promozione, vigilanza e controllo sull'esercizio delle attività turistico ricettive;
c) le eventuali criticità riscontrate nel corso dell'attuazione della presente leggi e le possibili soluzioni.
La Giunta regionale rende accessibili i dati e le informazioni raccolte per le attività valutative previste dalla presente legge. Il Consiglio regionale rende pubblici i documenti che concludono l'esame svolto unitamente alla relazione che ne è stata oggetto".
Naturalmente lo scopo è monitorare il fenomeno delle locazioni brevi per finalità turistiche, verificare l'attuazione e l'efficacia di questa legge regionale che lo disciplina.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento che introduce l'articolo n. 11bis. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'emendamento è approvato all'unanimità.
Vi è ora l'articolo n. 12. Se non vi sono interventi, lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 12 è approvato.
Abbiamo finito l'articolato, se vi sono dichiarazioni di voto, altrimenti mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. Non vedo richieste di dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione la legge. Consigliere Sammaritani, in extremis, a lei la parola per dichiarazione di voto.
Sammaritani (LEGA VDA) - A nome del gruppo Lega, chiedo il voto nominale.
Presidente - Seguiamo l'ordine alfabetico. Chiedo al Consigliere Segretario Jordan di procedere.
Aggravi: contrario
Baccega: contrario
Barmasse: favorevole
Bertin: favorevole
Bertschy: favorevole
Brunod: contrario
Carrel: favorevole
Caveri: favorevole
Chatrian: favorevole
Cretier: favorevole
Distort: assente
Foudraz: contraria
Ganis: contrario
Grosjacques: favorevole
Guichardaz Erika: astensione
Guichardaz Jean-Pierre: favorevole
Jordan: favorevole
Lavevaz: favorevole
Lavy: contrario
Lucianaz: contrario
Malacrinò: favorevole
Manfrin: contrario
Marguerettaz: favorevole
Marquis: contrario
Marzi: favorevole
Minelli: astensione
Padovani: favorevole
Perron: contrario
Planaz: contrario
Restano: contrario
Rollandin: favorevole
Rosaire: favorevole
Sammaritani: contrario
Sapinet: favorevole
Testolin: favorevole
Presenti: 34
Votanti: 32
Favorevoli: 19
Astenuti: 2 (Guichardaz Erika, Minelli)
Contrari: 13
La legge è approvata.
A questo punto sospendiamo brevemente per una capigruppo come avevamo convenuto ieri.
La seduta è sospesa dalle ore 18:47 alle ore 18:56.