Oggetto del Consiglio n. 293 del 31 ottobre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 293/73 - Mozione: "Situazione sanitaria ospedaliera in Valle d'Aosta". (Approvazione di ordine del giorno)
Mappelli (DC) - Mi ribello, protesto un po' per ieri sera, perché mi avete preso in giro, nel senso che prima si riteneva di rinviare ad oggi verso le 17,00 e poi invece la cosa fu rinviata a questa mattina, come era previsto dall'ordine del giorno i lavori continuavano in mattinata. Capiamo anche questo anche se non lo giustifichiamo.
Dolchi (Presidente) - No, mi scusi Consigliere Mappelli, lei ha già polemizzato ieri, su questo. La convocazione...
Mappelli (DC) - Non ho polemizzato perché non ne ho avuto il tempo.
Dolchi (Presidente) - La convocazione prevede le ore 9,30 di martedì 30 e mercoledì 31 ottobre, quando, dal 1946 che funziona il Consiglio regionale, quando l'ordine del giorno prevede, la convocazione prevede due giorni, il secondo giorno ricomincia al mattino alle ore 9,30 che qualche Consigliere avesse prospettato di proporre e io ho sentito qualcuno che prospettava addirittura il 5 novembre, questo rientra nelle facoltà di ogni Consigliere, ma non è un motivo di polemica, il motivo della regolarità dei lavori del Consiglio è che quando il Consiglio dura più di un giorno le sedute successive, dei giorni successivi, cominciano alle 9,30, ma...
Mappelli (DC) - Io chiedo scusa, Signor Presidente, ma non era il caso di stare a polemizzare, perché io questo lo sapevo in base all'ordine del giorno ricevuto a suo tempo. Non c'era niente da dire né da aggiungere e neanche per prendere per il naso la gente, punto e basta, perché per conto mio l'ho interpretata così.
Dolchi (Presidente) - Ora io mi lascio prendere per il naso da lei, Consigliere Mappelli. È stata applicata la convocazione che prevedeva per le 9,30 di oggi... la convocazione del Consiglio nella sua seduta del 31 ottobre...
Mappelli (DC) - E io questo lo sapevo.
Dolchi (Presidente) - E allora si attenga a questo e prosegua l'illustrazione della mozione.
Mappelli (DC) - Ma dato che io interpreto che questa è stata invece... è deviata per un certo tipo di... momento particolare per cui si doveva discutere questo tipo di mozione. Lei permetta che io possa dire, a un certo momento, non è stato secondo me corretta questa prassi, cioè nel dire alle sei del pomeriggio una mozione d'ordine che tutto il Consiglio è d'accordo, rinviamo alle 16, che poi l'ha detto lei non l'ho mica detto io, e tutti d'accordo e all'ultimo momento si dice no, alle 9 e mezza, ma credo ben che le 9 e mezza è in base all'ordine del giorno e credo bene che sia così.
Dolchi (Presidente) - Ma guardi che la proposta l'ha fatta il Consigliere Andrione, comunque non continuiamo questa polemica per l'avvenire ritengo che il Consiglio debba prendere atto che quando le convocazioni prevedono più di una giornata le giornate successive di lavoro hanno inizio alle 9,30, salvo che il Consiglio nella sua totalità o grande maggioranza stabilisca diversamente.
Mappelli (DC) - Dunque, noi abbiamo presentato questa mozione, e ritenevamo e riteniamo ancora oggi valide le nostre richieste, nel senso che evidentemente la situazione dell'ospedale regionale in particolare ci preoccupa non poco, da diverso tempo, e ci preoccupa perché, evidentemente, io ammetto che, e mi rendo perfettamente conto che il tutto non si possa creare dal nulla, il tutto possa essere fatto a breve o breve tempo, però in tutta questa situazione noi, e io in particolar modo, ho avuto e abbiamo avuto la sensazione che da parte della Giunta, e in particolar modo da parte dell'Assessore competente in questa materia, non si sia fatto il possibile al fine di sollecitare e di trovare quelle soluzioni più adeguate alle necessità della collettività valdostana. Evidentemente adesso ci troviamo con una castagna e il periodo bollente in mano e questo momento, questa situazione potrebbe da un momento all'altro deteriorarsi con le conseguenze che ognuno di noi può immaginare. E perché noi ci siamo permessi di chiedere e di insistere su un incontro anche con la Giunta regionale. Perché mi sembra, e ci sembra, che in prima persona la Giunta appunto perché così nel tipo di struttura della nostra amministrazione regionale autonoma e soprattutto per quanto riguarda questo settore, come diceva prima, non si è, non ci ha dato certe, almeno, questa è stata da parte nostra la sensazione che non si sia fatto quanto si doveva fare, la situazione potrebbe anche prendere un indirizzo diverso, cioè che a un determinato momento l'ente stesso, come le organizzazioni sindacali, non potrebbero trovare certe soluzioni, perché non in condizioni di poterle prendere, certi impegni, si potrebbe arrivare evidentemente a delle situazioni di rottura e dopo di che ci sarebbe poi la famosa mediazione, ma questi sistemi, che possono anche essere validi in determinate occasioni, e cioè quando i problemi sono prettamente di natura sindacale, ma quando invece il problema, secondo noi, investe anche tutto un'impostazione diversa, anche di struttura di impegni di ristrutturazione dell'ospedale stesso al fine di evitare perdite di tempo che sono semplicemente inutili, perché io sono convinto che più si trascinano le cose e peggio è, in quanto non è che si diluiscano, anzi è vero l'incontrario, l'ho dimostrato due minuti fa, la reazione così, a un certo momento le cose bisogna assolutamente affrontarle e allora, onde evitare che a un determinato momento si deteriori una situazione, quando le organizzazioni sindacali potrebbero prendere degli indirizzi di rottura, in quel momento si debba intervenire l'amministrazione, tenuto conto ad esempio che l'impostazione all'interno e deve esserci il conforto e questo significa non come qualcuno va cianciando, come delle serve, nei caffè di Aosta, che si volesse fare il processo o meno all'ente, questo invece significa esattamente l'incontrario, questo significa, questa nostra posizione, una posizione di collaborazione, di collaborazione alla ricerca di quelle che sono le soluzioni più idonee per questo tipo di servizio assistenziale.
Il secondo punto, al secondo punto abbiamo chiesto di nominare una Commissione consiliare per accertare la situazione dell'ente e la situazione sanitaria in generale, ma questa nostra richiesta non vuole significare un doppione dell'altra Commissione, dove tutti i partiti sono rappresentanti, per l'attuazione della riforma sanitaria in Valle d'Aosta, quella Commissione che giustamente il Presidente Dolchi ebbe a convocare la settimana scorsa e che studia un po', diciamo, la programmazione che dovrebbe arrivare a delle soluzioni concrete di proposta al Consiglio al fine di quello che devono essere in prospettiva le strutture sanitarie locali in Valle d'Aosta. Mentre questa, secondo noi, dovrebbe essere una commissione, chiamiamola, non di inchiesta, così di indagine, di accertamento, secondo noi ci sono alcune cose che saranno giustificate, io non ne discuto, lo sapremo soltanto dopo. Ci sono situazioni al geriatrico che ci sembrano che vadano un po' troppo per le lunghe, ci sono situazioni, vorremmo vedere, ad esempio, anche sulla questione che io avevo sollevato sulla 183, l'anno scorso, sui finanziamenti che erano detti in base ai programmi a suo tempo emanati dai ministeri, che erano stati depositati presso il Provveditorato delle Opere Pubbliche del Piemonte, vedere a che punto stanno questi finanziamenti, a che punto siano con questa costruzione, nel senso che da tre anni la cosa sta andando un po' avanti a rilento a volte e diversamente in altri momenti. Vorremmo... ci permetteremmo di voler vedere, è sempre per quella collaborazione che ho detto prima, di rivedere quelle che sono, ad esempio, determinate carenze che purtroppo sono venute fuori anche all'Ospedale di Aosta. Noi abbiamo visto che certi esami avranno dovuto aspettare dei mesi, io non ammetto e non è possibile, ci saranno mille e una difficoltà, ma evidentemente ci sono troppe cose, a nostro avviso in questo senso, che non vanno.
Sembrerà strano, ma non vorrei essere sempre l'accusatore, non voglio fare il pubblico ministero in questa sede, perché non starebbe poi neanche bene, ma evidentemente noi avremmo dovuto, con la situazione che si è creata, avremmo dovuto avere almeno il conforto in tutti questi mesi nella Commissione sanità di essere convocata e di vedere anche se, ad un certo momento, certe situazioni di scadenze non erano giuridicamente proprio tutte a posto, ma è mica cresciuta come un fungo, sono anni che oramai certe situazioni si trascinano, non so io, ad esempio, ecco perché l'Amministrazione deve intervenire, faccio un piccolo esempio, non... voi avete già capito che non voglio entrare nel merito dettagliatamente di tutta una situazione che sappiamo, che abbiamo sentito dire ecc. ma noi abbiamo il personale nostro, dell'Amministrazione regionale dell'Istituto Materno, che è del '70 che è lì che non si sa se è pesce oppure non lo è, o carne o quello che è. Abbiamo... ha fatto la Giunta quello che doveva fare in questo senso, è questo che noi vorremmo sapere, noi vorremmo sapere effettivamente certe... tante piccole situazioni che ci aggiungono sempre, con degli echi a volte forse un po' troppo forti, con una snaturazione di certe dicerie, e allora noi ci permettevamo sempre per quel discorso che ho fatto fin dall'inizio, non di rottura, non di condanna, ma di collaborazione, sereno e franco al fine di una volta per tutte venir fuori in una situazione che, secondo il nostro avviso, arrivata a questo punto è semplicemente insostenibile. Queste cose le dico senza nessuna... di denigrazione o di polemica o di strumentalizzazione di politica, perché non ritengo che su un oggetto così delicato e con una funzione così umanamente importante, socialmente importante ci dovessimo permettere una cosa del genere. Ecco questi sono i motivi, grosso modo, che hanno portato a questa, a queste condizioni, a queste soluzioni, noi speriamo di essere confortati dalla collaborazione di tutti, perché evidentemente questo non è un problema di maggioranze, minoranze, della D.C. o di altri partiti, questo è un problema che riguarda tutta la Valle d'Aosta e non possiamo permetterci il lusso di lasciare che la situazione si aggravi ulteriormente, perché evidentemente a farne le spese sono nessun altro che i valdostani e potrebbe anche capitare a qualcuno di noi. Pertanto noi, con estrema serietà, abbiamo proposto alla vostra attenzione questo problema che d'altra parte non abbiamo inventato l'acqua calda e assieme a voi, tutti assieme riteniamo di poter dire una parola su quanto sappiamo è necessario in questo senso.
Siggia (PCI) - Io do atto al Consigliere Mappelli di essere stato molto calmo, di aver voluto non mettere accenti polemici nella discussione della mozione presentata dal gruppo D.C.
Però, alla sua intenzione di fare qui un dibattito estremamente serio sulla situazione reale della Valle d'Aosta, sanitaria in genere e dell'ente ospedaliero in particolare... dico, non polemico, anche se devo partire nella discussione dell'oggetto che ho sottomano ed è la mozione sottoscritta dal gruppo della D.C. e, siccome penso che qualcun altro collega democristiano interverrà in questo dibattito, vorrei che qualcuno mi cominciasse a dire cosa significa e a cosa si riferisce la prima frase "tenuto conto che l'ente regionale non corrisponde alle caratteristiche previste dalle vigenti norme di legge". Mi intendo un po' di leggi, purtroppo, e vorrei quindi che qui mi si dicesse a che legge si intende fare riferimento, perché p solo in base a questo che potremo poi iniziare una discussione seria, e su questo punto mi riservo di rispondere dopo.
La seconda frase "tenuto conto delle continue lamentele che giornalmente pervengono dagli assistiti" ed è a questo proposito che dico che l'esame nostro di Consiglieri regionali deve essere serio, perché se esistono lamentele e ne parla la mozione D.C., io posso d'altra parte dire che ho letto pacchi di corrispondenza, conosco un mucchio di gente che è uscita dall'ospedale regionale dicendo che non solo si è trovata benissimo, ha avuto un'ottima assistenza e gente addirittura che è venuta da fuori o durante il periodo estivo in occasione di ricoveri o venuta di proposito all'ospedale di Aosta per farsi curare. Quindi, direi, non possiamo prendere e non sarebbe serio che prendessimo per buone delle affermazioni fatte da qualcuno, perché questo ci porta molto lontano dall'esame serio che il Consigliere Mappelli voleva fare. Preso atto del documento delle organizzazioni sindacali, l'abbiamo letto ancor noi, è stato mandato a tutti i gruppi regionali e su questo tornerò dopo.
La parte deliberativa della mozione, però, propone due punti: di impegnare la Giunta a voler procedere con urgenza alla convocazione di un incontro, risponderà la Giunta? A me risulta, e non so se è vero, che le organizzazioni sindacali con la Giunta si sono già trovate, che sono già stati fatti degli incontri, che sarà il Presidente della Giunta che su questo punto risponderà, anche se, a titolo personale, posso dire che ritengo valido che l'Amministrazione regionale abbia dei contatti anche con chi opera in particolari settori soprattutto se sono enti regionali.
Di nominare una commissione consiliare, qui devo dire subito che non sono d'accordo, il Consigliere Mappelli ha detto che non vuole fare dei doppioni, ma che intendeva, il gruppo democristiano, parlare di una questione di indagine di accertamento e non ho capito bene se si riferiva al solo ente ospedaliero, ma mi pare di no, perché tra le altre cose ha parlato anche del geriatrico e del 183. A questo proposito, devo dire che non credo che sia utile all'Amministrazione regionale creare tanti organismi che si sovrappongo; in materia di riforma ospedaliera, purtroppo, e già l'altro giorno, nella prima convocazione della Commissione, abbiamo dovuto esaminare attentamente quali erano i compiti di parecchie commissioni che già ci sono. Una Commissione consiliare permanente per la Sanità, una Commissione Riforma Sanitaria, una Commissione Riforma Ospedaliera. Direi che abbiamo in ogni Commissione rappresentati tutti i gruppi che siedono in quest'aula e non credo che una Commissione in più possa essere utile, soprattutto se questa deve essere una commissione di indagine, concezione che non condivido, ma una commissione di studio, come ha inteso dire Mappelli, e in quel caso la Commissione Riforma Sanitaria ha tutti i compiti e le rappresentanze utili per esaminare il problema dell'assistenza sanitaria e delle strutture ospedaliere in Valle. Detto questo, visto che voglio fare un discorso serio e che anche io non voglio cadere in polemica chiedo scusa al Consiglio e ai vecchi Consiglieri, che conoscono le mie abitudini di interventi piuttosto tacitiani e brevi, chiedo scusa, dicevo, perché oggi sarò particolarmente lunga, ma credo che sia indispensabile, una volta tanto, mettere il punto sulla situazione attuale dell'ente ospedaliero. E allora devo partire a monte di questo ente regionale e ricordare al Consiglio, proprio per evitare che certi discorsi, o echi, come li ha chiamati il Consigliere Mappelli, lascino i valdostani perplessi e facciano fare delle affermazioni gratuite e che non hanno nessun fondamento valido solo a mo' di pettegolezzo, dicevo, è indispensabile che ricordiamo tutti come era l'Ospedale Mauriziano. In quest'aula l'argomento ospedale ha intrattenuto il Consiglio per diverse volte e per diverse volte con interventi estremamente seri e estremamente documentati e voglio ricordare qui, come nel '71, il 5 febbraio, c'è stato un dibattito estremamente importante che partiva dalle premesse e nella descrizione di quella che era la situazione in quel momento dell'ospedale regionale e come era stato lasciato l'ospedale dal Mauriziano che se n'era andato.
Dirò che in tutti gli interventi, in tutti lo sottolineo, s'è parlato della carenza assoluta di spazio, di posti, di igiene, di servizi, di... se non ricordo male anche il Consigliere Ramera ha descritto quell'ospedale come un lazzaretto, gente che veniva ricoverata nei corridoi, in camere dove vi erano sei letti, ma quattordici ammalati, gente che stava negli sgabuzzini, nei sottoscala e via di questo passo. Sempre in quell'occasione, la Consigliera Personnettaz, che conosceva la situazione dell'ospedale molto meglio di me, in un intervento caloroso chiedeva all'Amministrazione regionale un intervento per acquisto di varie attrezzature che erano indispensabili perché l'ente ospedaliero svolgesse una normale funzione di assistenza, quindi fossero potenziati certi laboratori, con attrezzature moderne, rispetto alle vecchie, direi vecchissime macchine che c'erano nell'Ospedale Mauriziano e la signora Personnettaz aveva fatto un elenco che ha letto al Consiglio, che prevedeva una spesa di circa settanta milioni.
Oltre all'aspetto della inefficienza del servizio ospedaliero, sotto il profilo proprio di possibilità di assistenza ai malati, ricordo anche come in quell'epoca avevamo lamentato che, nel momento in cui gestiva l'ospedale l'Ente Mauriziano, l'Amministrazione regionale, e quindi tutta la Valle d'Aosta, mancava di un valido contradditore per poter avanzare richieste, soluzioni o per poter comunque iniziare un qualsiasi tipo di discorso. Bè rivediamo questa situazione dopo due anni di gestione di questo ente da parte dell'Amministrazione regionale e quindi di un suo Consiglio di amministrazione. Dire che l'Ospedale Mauriziano, l'ente ospedaliero oggi è perfetto sarebbe secondo me anche sbagliato, ma non possiamo non dire che l'ospedale attuale niente più ha a che vedere col vecchio nosocomio, in cui la gente credo molte volte come unica medicina possibile e come unica assistenza e intervento aveva solo la preghiera. Era un vero e proprio deposito per ammalati e devo dire cosa ne è venuto fuori oggi; anche se ripeto, il tempo non è stato molto, comunque molte altre cose ci sono da fare e partiamo dal personale. Il Mauriziano aveva lasciato ad Aosta 29 medici, 405 professionali, 76 generici, per un totale di 400 occupati. Oggi ne ha 650, ha 59 medici, ha 46 professionali e 160 generiche, direi, un personale che è al livello della media, quanto meno del Piemonte, ho le statistiche del Mauriziano attuale di Torino, di Ivrea, di Vercelli, Voghera e posso dire che, mentre una volta come Ente Mauriziano aveva 5 medici ogni 100 posti letto, oggi ne ha 9 ogni 100 posti, leggo; è una media alta che è al livello, al di sopra di Voghera e Vercelli, al livello di Ivrea e dello stesso Mauriziano attuale di Torino. Lo stesso vale per le persone addette ai servizi sanitari, in cui anche come media nazionale ne abbiamo 63 ogni 100 ammalati, situazione, dicevo, che è uguale a quella degli altri ospedali del Piemonte. Teniamo conto però, che abbiamo la media più alta dei medici impegnati a pieno tempo, questo significa che nelle ore di servizio di un singolo sanitario Aosta fruisce di un servizio "24 ore su 24" per parecchi dei medici che sono occupati all'attuale ente ospedaliero. Per quanto riguarda quelle attrezzature di cui lamentava la carenza la Personnettaz, che allora avrebbero come massimo sforzo previsto una spesa per avere il minimo di servizio idoneo di 70-80 milioni, siamo arrivati ad una spesa effettiva di 400 milioni e voglio ricordare al Consiglio tutto che l'ospedale di oggi ha dovuto cambiare i letti, i materassi, tutti gli impianti di ossigeno, non esiste più attualmente un letto che non sia di ricovero, che non sia fornito del relativo impianto di ossigeno, quindi non più quelle bombole che camminavano su quegli strani carrelli traballanti, si è provveduto anche ad un ampliamento e qui, Consigliere Mappelli, lei dice che ci sono dei ritardi, io non voglio ricordare che l'ampliamento dell'ospedale era previsto già come l'ente Mauriziano ed era fermo da tre anni, che solo l'ente regionale ha provveduto a mandare avanti quei progetti e a iniziare i lavori che saranno pronti nel novembre, dicembre del '74. Quindi rivedere le scadenze, sono d'accordo con lei se le rivediamo nello stato attuale come possono i tempi forse essere ancora dimezzati, ma teniamo anche conto, e nella discussione dobbiamo ricordarlo, come quelle scadenze di cui lei si preoccupava oggi, non sono mai state rispettate in precedenza. Per quanto riguarda poi le prestazioni che l'ente ospedaliero attualmente è in condizioni di fornire, direi è stata riorganizzata molta parte dell'ospedale, perché sono stati riorganizzati, direi, tutti i laboratori che prima erano solo centri di visita, con medici che andavano un'ora al giorno e oggi sono diventati ambulatori nel senso vero della parola, si sono creati dei nuovi servizi, che sono stati messi in funzione con quelle attrezzature nuove di cui vi parlavo prima, ma sono stati anche così installate, e prendono vita a poco a poco, addirittura delle nuove divisioni, che sono quella di neuropsichiatria che sta entrando in funzione, di odontoiatria e chirurgia maxi facciale e non dimentichiamo che è stato ristrutturato e messo in condizioni di funzionare anche tutto il servizio del pronto soccorso. Perché ricordo che una volta vi era al pronto soccorso un unico medico, quello di turno, che poteva essere il generico o il chirurgo, non importa, ma comunque un medico che faceva un servizio 48 ore di fila, adesso esistono invece dei veri e propri turni, che prevedono due medici fissi e sempre quindi un chirurgo e un generico, ma con la reperibilità entro venti minuti di tutta l'équipe che serve al pronto soccorso, così come è stata potenziata per il pronto soccorso, la medicina d'urgenza e la chirurgia d'urgenza che sono proprio nate come divisione a parte dell'ente ospedaliero. È stato creato un reparto di pediatria che non esisteva, sia pure dislocato alla maternità, con 5 medici e con 50 posti letto, così come è stato creato il settore dei neo-natali con altrettanti posti letto se non di più. Ma l'ente ospedaliero s'è preso anche il carico di altri servizi che il Mauriziano non aveva e che hanno importato difficoltà di organizzazione oltre che a fornire delle prestazioni e delle previdenze che l'ente Mauriziano, dicevo, non aveva. Il centro trasfusionale, e non dimentichiamo, che anche per il centro trasfusionale il Consiglio regionale s'è dovuto occupare in diverse occasioni, perché era senza medici e viveva solo sulla buona volontà e la passione dell'A.V.I.S., direi. L'ente ospedaliero regionale l'ha assorbito e vi devo anche dire, se non lo sapete, che i flaconi di sangue sono passati da 2000 a 4000, non solo quindi diventati autosufficienti per la Valle, ma vengono a prendere sangue in Aosta anche fuori dalla nostra Regione. Tra poco assorbirà il Centro tumori e metterà in funzione altri servizi tipo quello dell'urologia, l'endoscopia ecc., ha iniziato, però il Consiglio regionale di questo è informato, anche una branca di attività diverse, la medicina del lavoro, perché, che si voglia o no, tutte le visite che adesso si effettuano sui silicotici all'ente regionale sono un inizio di medicina del lavoro, che oltre al vantaggio di consentire agli operai della Cogne di non più trasferirsi a Torino, prevedono però delle visite globali con delle cartelle che sono un inizio di quella medicina del lavoro che qui più volte abbiamo sollecitato che pure in Aosta prendesse l'avvio. È stato inserito, per esempio, un assistente sociale, cosa che non s'era mai vista nell'ospedale di Aosta prima di adesso, e si sta potenziando, mettendo in funzione anche un reparto di geriatria, con 60 posti letto. Sono stati inseriti degli studenti universitari con solo dei contributi, ma che durante gli ultimi anni di università possono dare un loro valido aiuto ai medici ospedalieri e si è aperta la Scuola Infermiere che ha già licenziato 30 professionali, licenziate nel senso di aver dato la licenza, ma che in futuro prevede anche, in futuro, sempre un maggiore potenziamento del settore delle professionali. Direi, la dimostrazione più valida che questi lavori hanno già subito avuto un riscontro e una loro validità, ma cosa avrà fatto che la clinica ha chiuso. Beh, evidentemente, se ha ritenuto di dover chiudere, la clinica non aveva più capacità concorrenziali con l'ente ospedaliero, il che significa che l'ente ospedaliero aveva ed ha e sta raggiungendo certe capacità che la clinica stessa, a cui la clinica stessa non può arrivare.
Non vi voglio tediare con una montagna di numeri, ma alcuni è bene forse che siano ricordati: i laboratori di analisi sono passati da 67.000 analisi del '70 a 176.000 del 30 settembre del '73; la radiologia è passata da 18.000 radiografie del '71 a 23.670, sempre al 30 settembre del '73; la cardiologia con apparecchi nuovi anche portatili, è passata da 7.580 del '71 a 10.370 alla data del 30 settembre del '73. Direi che questo quadro dobbiamo averlo presente anche se vogliamo poi esaminare cosa si può fare di più, di diverso o di meglio. Mi riservo di sentire quali sono le leggi su cui, in base alle quali il nostro ente sarebbe ancora non a posto, proprio perché ritengo che se vogliamo che l'ente ospedaliero funzioni in maniera valida per la Valle d'Aosta, dobbiamo anche sapere che cosa vogliamo che in quell'istituto, in quell'ente si riesca a costituire di nuovo o di diverso. Detto questo, siccome la mozione mi ha sollecitata a fare un discorso di questo tipo, proprio perché era il suo testo un po' polemico e soprattutto era una mozione che partiva dalle continue lamentele come detto qui, a cui io Consigliere regionale non voglio dar molto credito, se sono lamentele fatte in questo modo, perché per esprimere un giudizio voglio anche conoscere la situazione reale di quell'ente, per poter dire cosa deve essere rivisto, che cosa può essere meglio fatto. Per quanto riguarda, invece i rapporti con le organizzazioni sindacali, che direi è il secondo elemento che ha dettato la stesura di questa mozione, io devo dar atto che i sindacati, all'interno anche dell'ente ospedaliero come in tutti i posti di lavoro, hanno da svolgere una loro funzione e certamente la svolgono in maniera aderente e seguendo le necessità dei propri dipendenti ed è giusto che i sindacati siano interpellati o comunque sentiti su decisioni che l'ente ospedaliero deve assumere per quanto riguarda il personale o anche alcune nuove impostazioni di lavoro che in quell'istituto si danno. Su questo credo che siamo d'accordo tutti, nei rapporti poi tra il Consiglio di amministrazione e sindacati direi a loro il compito di scegliere il modo di arrivare a degli incontri o a delle trattative quanto meno a dei colloqui, che se ne occupi anche la Giunta, niente in contrario se la Giunta vuole anche intervenire in questi eventuali incontri o se vuole anche esprimere un suo parere su determinate situazioni dell'ente ospedaliero per quanto riguarda i rapporti con i dipendenti. Tengo però, ancora, a sottolineare come nella realtà chi ha sottoscritto questa mozione aveva leggermente l'idea da sfruttare quel documento delle organizzazioni sindacali per arrivare alla conclusione che all'ente molte cose non vanno bene e soprattutto per quanto riguarda i rapporti con i dipendenti dell'ente stesso. Beh, allora diamo atto, mi pare che sarebbe onesto che lo dicessimo, diamo atto che con il Mauriziano non esistevano addirittura possibilità di colloquio, nessuno dei sindacati mai ha potuto esprimere la propria parola e il proprio pensiero. Durante il periodo del Commissario, non lo so, ma comunque è certo che un consiglio di amministrazione democratico, composto da persone votate dal Consiglio regionale, delegate a svolgere quel difficile lavoro all'interno dell'ente ospedaliero, quel consiglio di amministrazione consente, dà le maggiori garanzie che anche nei rapporti tra Ente, e quindi suo consiglio di amministrazione, e dipendenti, possono essere i rapporti instaurati da un utile a volte discussione a volte scontro, ma comunque ad un principio altamente democratico, valido per la vita intera dell'ente ospedaliero. Perché, certamente, anche se come amministrazione regionale potessimo, non so, dare dei contributi speciali, acquistare nuove attrezzature in più, è certo che il clima di serenità all'interno dell'ente ospedaliero è quello che permette ad ognuno, consiglio di amministrazione da una parte e personale dall'altra, di svolgere il proprio lavoro con quella serenità che è indispensabile perché il servizio che devono offrire ai cittadini sia il più valido possibile.
Chanu (DP) - Colleghi Consiglieri, rimanendo proprio nel clima di una discussione serena seppure non distaccata dalla gravità del problema, ritengo che occorra per parte nostra proprio fare il possibile per sfrondare la discussione da quegli aspetti facilmente suggestivi a cui molte volte si potrebbe essere istintivamente portati e valutare le cose, la situazione, con la maggior serietà e nello stesso tempo con la maggiore serenità possibile.
Quindi diamo atto che la mozione presentata dai colleghi della Democrazia Cristiana tende a sottolineare una situazione che non è certo, lo riconosciamo ancora noi, l'ottimale per quello che riguarda le strutture, per quello che riguarda la situazione in generale dell'ente ospedaliero; d'altra parte, per poter trarre delle conclusioni, non si può prescindere da quell'analisi obiettiva che è stata fatta dei precedenti... che è stata fatta della situazione attuale sulla base di quanto, in un periodo di tempo diciamo di certo non molto ampio rispetto all'ampiezza dei problemi che esistevano, per poter sopperire e alle necessità dell'ente e soprattutto al meglio alle esigenze degli assistiti.
Ebbene io devo quindi concordare che, se la situazione certamente non è delle migliori, se la situazione certamente deve essere seguita da noi con la massima attenzione per poter superare difficoltà contingenti, difficoltà che in un certo senso si accumulano anche giorno per giorno per le dimensioni che il problema dell'assistenza ospedaliera sta assumendo, nello stesso tempo ritengo che sia proprio necessario, prima di trarre delle conclusioni, tenere conto di quello che è stato l'effettivo evolversi della situazione dell'ente ospedaliero, soprattutto dal momento in cui all'Ospedale Mauriziano, questa vecchia struttura dell'Ospedale Mauriziano, vecchia e criticata unanimemente da tutti, come è stato detto prima dalla collega Siggia, si è costituita questa nuova e più democratica struttura dell'ente ospedaliero regionale.
È vero, ci sono ancora delle carenze, è vero ci sono delle situazioni di frizione e di attrito all'interno delle strutture dell'ente consiglio di amministrazione, personale e così via, però è altrettanto vero che il nocciolo di base, come è stato messo anche in evidenza dalla collega Siggia, è dipeso per una buona parte se non per la massima parte proprio dalla inadeguatezza della struttura dal punto di vista della ricettività, dal punto della sistemazione, dal punto di vista della dotazione, che è stata riscontrata allorquando all'Ospedale Mauriziano si è sostituito l'ente ospedaliero regionale; e mi occorre ricordare a questo proposito, ricalcando e ribadendo quanto ha già detto la collega Siggia, che io ebbi, nel 1966, come Sindaco di Aosta, l'occasione di occuparmi del nuovo progetto di ampliamento presentato dall'Ospedale Mauriziano e facendo anche violenza, molte volte, su quelle che potevano essere esigenze di carattere architettonico e stilistico che portavano le Commissioni, la Commissione edilizia e i vari competenti a frapporre delle difficoltà, chiedere ulteriore modificazioni o differenziazioni di strutturazioni di questi ampliamenti, proprio perché in allora già si sentiva e sentivamo noi l'esigenza che questo ampliamento dovesse passare dalla fase dell'impostazione progettuale ai fatti e non si voleva certamente dare all'Ente Mauriziano ulteriore alibi per poter ritardare questo che era una necessità doverosa e indispensabile per poter poi passare alla soluzione degli altri problemi. Ebbene nel 1966 venne approvato il famoso progetto dell'ampliamento Rigotti, questo progetto non fu certo messo nei cassetti dell'Amministrazione regionale o nei cassetti dell'Amministrazione comunale, rimase certamente nei cassetti o nella cassaforte dell'Ente Mauriziano che naturalmente, avendo già avuto sentore nei periodi successivi che la sua funzione e la sua ragion d'essere stava per essere messa in forse, stava per essere eliminata dalla nuova impostazione strutturale che il sistema ospedaliero si stava dando e così passarono tre o cinque anni addirittura prima che dalla fase della progettazione approvata l'ente ospedaliero regionale potesse passare ai fatti. Queste sono cose che è bene ricordare, perché è facile poter dire siamo in ritardo, è facile poter dire non si è fatto quel che si doveva fare, come si doveva fare e come si sperava di fare, però evidentemente bisogna sempre tenere conto di quella che è la situazione.
E, detto questo, non sto certo a ripetere quanto è già stato detto prima per quello che riguarda il sottolineare la situazione ancora di carenza e ancora di insoddisfazione su cui noi concordiamo, messa in luce da Mappelli, per sottolineare quello che è stato fatto, e non è stato poco come abbiamo potuto sentire, per poter sopperire a queste situazioni, come ha sottolineato la Consigliera Siggia. Passando a quello che è, diciamo, la sostanza del documento che ci è presentato, devo concordare su due punti già messi in evidenza dalla Consigliera Siggia che mi trovano, che ci trovano come maggioranza consenzienti. Non riteniamo sia il caso, diciamo in questo momento, di demandare alla Giunta una potestà di iniziativa e di, vorrei dire, quasi di controllo di quella che può essere la situazione interna che si è venuta a maturare tra struttura amministrativa dell'ente ospedaliero e organizzazione sindacale, proprio perché riteniamo, per un principio fondamentale di garanzia, di autonomia di queste due strutture sia necessario e d'altra parte così sempre si ha da fare, che questi problemi di carattere vengano naturalmente dibattuti e si cerchi la soluzione di questi problemi all'interno degli organismi e degli istituti interessati. Naturalmente questo non vuol dire disinteresse da parte della Giunta, disinteresse da parte dell'Amministrazione regionale, disinteresse da parte del Consiglio regionale, no, è certo, il problema è troppo importante perché non debba essere seguito con quella particolare attenzione che merita e perché, in caso veramente fosse necessario, si possa anche intervenire in maniera più incisiva e più diretta se la situazione dovesse imporlo.
Così come sono d'accordo con quanto ha detto la Consigliera Siggia per quel che riguarda la non necessità di istituire ancora una ulteriore terza Commissione di carattere sanitario per l'indagine e per lo studio sul problema dell'ente ospedaliero. Abbiamo attualmente degli istituti di carattere rappresentativo e consiliare che hanno queste funzioni e alle quali certamente queste funzioni possono essere demandate e che hanno la rappresentatività e la dignità di potersi occupare nell'ambito delle loro competenze della soluzione anche di questi problemi seguendo quindi da vicino l'evolversi della situazione a livello dell'ente ospedaliero e per poter dare quegli indirizzi, se necessario, che l'amministrazione intenderà assumere per poter portare alle soluzioni ottimali nel campo della situazione dell'ente.
Ed è per questi motivi che, a nome dei gruppi di maggioranza, sottopongo all'attenzione dei Consiglieri l'ordine del giorno che vi leggo e vi presento. Se permettete, leggo l'ordine del giorno poi, dopo, la Presidenza del Consiglio certamente ve ne darà una copia:
"Il Consiglio regionale
Preso atto della migliorata situazione dell'Ospedale regionale rispetto alle precedenti gestioni;
pur considerandola ancora inadeguata in relazione alle necessità della Regione, nonché delle carenze alle quali occorre urgentemente sopperire nell'interesse degli assistiti;
preso atto del documento delle organizzazioni sindacali sulla situazione dell'ente;
preso atto ancora delle iniziative sin qui assunte dal Presidente della Giunta e dalla Giunta e dei colloqui avuti con le parti interessate;
nella riaffermata consapevolezza che solo attraverso la gestione democratica dell'ente, sulla base dei principi informatori che dovranno caratterizzare la riforma sanitaria, l'ente medesimo potrà risolvere i numerosi problemi di istituto e di assetto ancora esistenti;
invita
la Giunta regionale a continuare a seguire con il massimo impegno l'evolversi della situazione dell'ente e le organizzazioni sindacali, non esclusa la partecipazione diretta della Giunta stessa se la situazione dovesse imporlo;
demanda alle competenti Commissioni consiliari per la Sanità attualmente in funzione di prendere contatti con l'amministrazione dell'ente anche in relazione alla situazione sanitaria in generale".
Questo è l'ordine del giorno che, a nome della maggioranza, presente al Consiglio.
Caveri (UV) - Tra gli anni '30 e gli anni '40 erano venuti di moda i film che rappresentavano la vita degli ospedali e delle cliniche in forma rosea e in forma romanzata, quelli che hanno la mia età non avranno dimenticato il film "Uomini in bianco" nel quale campeggiava la figura di Clark Gable. En réalité les choses sont un peu différentes et ici peut être nous devons trouver le juste milieu entre le pessimisme noir du document des syndicats et une certaine représentation, un peu trop optimiste et un peu trop rose, que nous avons entendue dans cette salle.
En réalité, un hôpital est une communauté dans laquelle vivent continuellement à contact entre eux, entre elles, des centaines et même des milliers de personnes, et c'est pour cela que dans chaque hôpital il y a un peu l'atmosphère du sous-marin comme il arrive dans toutes les communautés où des personnes sont obligées à vivre toujours dans les mêmes locaux, à travailler, souvent à consommer les repas, etc.
Or, il y a, comme je disais, l'atmosphère du sous-marin avec des tensions continuelles entre les différentes catégories parce qu'il y a souvent des conflits entre les médecins et le personnel, il y a des conflits entre les religieuses et les infirmières, il y a des conflits entre les organes administratifs et le personnel et je pense que la fonction du Conseil régional et de la Junte régionale est de ne pas exaspérer ces tensions parce que, comme a dit auparavant un conseiller régional, c'est-à-dire une conseillères régionale, il est nécessaire qu'il y ait dans l'Hôpital un climat de sérénité parce que si on aggrave ces tensions entre les différentes catégories l'Hôpital... si l'Hôpital devient un volcan et alors qu'est-ce qu'il arrive? Il risque que les meilleurs chirurgiens et les meilleurs médecins, dans un climat de lutte continuelle acharnée où on exaspère les tensions, s'en vont et ils s'en vont envers des plages plus tranquilles et moins mouvementées.
D'autre part c'est normal que les syndicats interviennent et nous ne serons pas là à nous scandaliser du fait de l'intervention des syndicats, naturellement les syndicats voient les choses à travers une optique particulière, c'est-à-dire à travers l'optique syndicale des conflits du personnel avec l'administration, mais il ne faut pas oublier, quand même, que l'Hôpital est fait pour les malades, pour les malades qui souffrent, pour les malades qui souvent luttent entre la vie et la mort. Moi j'ai vu comme vous l'aurez vu vous aussi, un certain document "CISL Notizie" où il y a un titre qui contient des affirmations très graves parce qu'on dit "Il consiglio dell'ente ospedaliero, le autorità regionali, i partiti e movimenti politici dimostrano indifferenza per il problema". Pour ce qui concerne le Conseil régional, cette affirmation a été démentie par la conseillère Siggia qui a rappelé justement combien de fois le Conseil régional s'est déjà occupé du problème de l'Hôpital.
Je regrette que Madame Siggia n'est pas là. Elle demandait en base à quelle loi on dit que l'Hôpital d'Aoste n'a pas les caractéristiques d'un Hôpital régional. Effectivement c'est vrai, je me suis occupé de cette question de l'Hôpital dans un discours que j'ai tenu au Théâtre Giacosa en pleine période électorale, et ce n'était peut-être pas le moment de traitre ce problème, je ne le sais pas, mais avant de faire certaines affirmations je me suis lu la loi et j'ai vu que effectivement l'Hôpital d'Aoste n'a pas les caractéristiques d'un Hôpital régional mais a les caractéristiques d'un Hôpital provincial. Avec cela on a dit pas rien de mal et si on lit cela, que l'Hôpital d'Aoste n'a pas les caractéristiques d'un Hôpital régional, cela ne veut pas dire, comme a dit Madame Siggia, "che non sia a posto", non, ce n'est pas ça, c'est qu'ils manquent des éléments qui sont voulus par la loi pour que l'Hôpital soit considéré comme un Hôpital régional.
D'ailleurs il n'y a pas... ne se scandalisent pas les médecins de l'Hôpital même qui reconnaissent que leur hôpital, l'Hôpital d'Aoste, n'a pas les caractéristiques d'un Hôpital régional et c'est une constatation que l'on fait.
Aujourd'hui, en réalité, la profession du médecin est devenue une profession très difficile, une profession très difficile parce qu'il y a des progrès continuels, il y a des changements continuels dans la science médicale, et c'est pour ça que les médecins font... ceux plus consciencieux doivent faire des cours de recyclage. Aujourd'hui il y a toute une technologie médicale et bientôt on dirait que les médecins, surtout de certains rayons, de certaines divisions sanitaires, sont en train de devenir je dirais presque des ingénieurs de cette technologie médicale, mais je crois que il faut dans le même temps se garder d'être un peu trop optimistes, il faut se garder du pessimisme des syndicats parce que j'ai lu ce fameux document des syndicats, je me suis permis de faire des sondages personnels et j'ai vu que certaines affirmations ne correspondent pas à la réalité des choses, d'autres affirmations sont vraies, d'autres affirmations sont exagérées.
Je parlais avant de la technologie médicale, à l'Hôpital d'Aoste il y a un rein artificiel, ce rein artificiel ne peut pas fonctionner parce que il n'y a pas l'équipe des médecins sans laquelle ne fonctionne pas un rein artificiel. On m'a même affirmé que dans l'Hôpital d'Aoste les reins artificiels devraient être au nombre de six parce que seulement avec ce nombre il y aurait un bon fonctionnement de cette division sanitaire, je suis un profane et je ne sais pas si ces affirmations sont exactes, en tous cas il ne sait pas si ces affirmations son exactes, en tous cas il est certain, par exemple, que dans le domaine de la cardiologie plusieurs appareils indispensables manquent, il y a des médecins à Aoste, privés, qui s'occupent de cardiologie, ils ont des appareils technologiques que l'Hôpital d'Aoste n'a pas. Et à propos du personnel, il y a une vérité qui doit être dite et qui ne peut pas être démentie et c'est que l'absence, le fameux "assenteismo" à l'Hôpital, du personnel, est très remarquable, elle est du 28%, or évidemment si les absences arrivent à un pourcentage du 25, 28% je me demande si un Hôpital peut fonctionner bien.
Or on cite souvent l'exemple des hôpitaux suisses, mais dans les hôpitaux suisses il y a une discipline du personnel, de manière que si les syndicats insistent, et ils ont raison d'insister, sur les droits du personnel il faudra que quelqu'un rappelle au personnel qu'il a des droits, mais qu'il a aussi des devoirs.
Je ne partage pas l'affirmation, peut-être je ne l'ai pas bien comprise, de l'Avocat Chanu à propos de l'intervention de la Junte, je me réserve de lire mieux, du reste nous n'avons pas encore pris vision de l'ordre du jour, nous ne sommes pas nous qui avons présenté la motion, en tout cas on pourra voir s'il y a un terrain de rencontre entre la motion et l'ordre du jour. Dans la motion on dit: "Preso atto del documento unitario delle organizzazioni sindacali sulla situazione dell'ente ospedaliero regionale", mais si... il faut voir qu'est-ce que cela veut dire, parce que on peut prendre acte et ne pas approuver totalement, on peut approuver en partie un document, on peut prendre acte... cela veut dire prendre vision, cela ne veut pas dire approuver, si on prétend de nous une approbation totale au cent pour cent du document des syndicats évidemment nous ne sommes pas d'accord, parce que ce document des syndicats doit être en tous cas... subir un certains "ridimensionamento". Cependant, on peut dire de prendre acte de ce document, pourvu que cela ne veuille pas dire que c'est le seul document qui soit digne d'approbation de notre part, parce qu'il y a quand même, il y a eu d'autres documents, il y a eu un communiqué du Conseil d'administration qui dit: "Venuto a conoscenza indirettamente di un documento firmato dai segretari regionali delle organizzazioni sindacali CISL, CGIL, SAVT, sulla conduzione dell'Ente ospedaliero regionale, il Consiglio di amministrazione, ben conscio che nulla si costruisce con inutili e serie polemiche, ne respinge tutte le accuse superficiali, generiche, demagogiche, diffamatorie, ribadisce per l'ennesima volta di essere sempre stato e di essere tuttora disponibile per ogni discorso costruttivo con le forze operanti all'interno e all'esterno dell'Ente che hanno lo scopo di collaborare nell'interesse dei ricoverati, della popolazione, di quanti prestano la loro opera in Ospedale".
Or nous devons bien, si nous prenons acte du document du Conseil d'administration. Moi je ne me prononce pas pour le moment sur l'ordre du jour qui a été présenté par l'Avocat Chanu parce que j'attends avant de pouvoir le lire, nous verrons s'il y a la possibilité d'un point de rencontre entre l'ordre du jour et la motion.
Mappelli (DC) - Alcune cose che... volevo rispondere alla signora Siggia e devo dire che le ha detto molto bene sia l'Avvocato Caveri per quanto riguarda la prima premessa della nostra mozione, allorquando si parla delle caratteristiche regionaliste del nostro ospedale che non corrispondono alle norme vigenti. Qui la legge, la legge ospedaliera, all'articolo 23 dove parla di ospedali generali regionali è chiaro cos'è che deve avere e dice, giustamente, al primo comma che operano prevalentemente con caratteristiche di alta specializzazione. Ora, a me pare, e anche qui l'Avvocato Caveri - la signora Siggia non c'era - parlava giustamente del rene artificiale, che purtroppo noi abbiamo gente che sono sparsi un po' in tutto il Piemonte, giù a Casale, a Torino, ecc... ecc... mi rendo... ci rendiamo perfettamente conto che il creare questo centro, questa specializzazione per il rene artificiale, questo reparto, evidentemente ci vuole del personale specializzato cosa non facile, ma bisognerà pure in qualche modo, al più presto, venir fuori anche perché mi sembra che i "Lions club" o non so più... (Voce) ...oppure non so se è il Banco San Paolo avrebbe già messo a disposizione un rene cosa che... o due, spero che da parte dell'Amministrazione regionale per le attrezzature, cosa che quel famoso elenco, io ce l'ho proprio qui sotto, l'avevamo già a suo tempo in questa sede denunciato tutte quelle che erano le necessità. Io ebbi a polemizzare su quel famoso fondo che non era poi stato utilizzato e cioè la Giunta non aveva risposto a quelle richieste di attrezzature che da parte dell'allora Presidente Laurencet prima e Allietti poi avevano sollecitato per un totale di 70.000.000 e che non ebbero mai avuto risposta, comunque. Mi sembra che per arrivare alle vere, così, caratteristiche dell'Ospedale regionale anche se qualcosa, se molto è stato fatto, io non faccio riferimento al Mauriziano, il Mauriziano... e sennò non si giustificherebbe la legge Mariotti sul decentramento e la creazione degli enti ospedalieri se era per fare le stesse cose. Qui mi riallaccio al discorso dell'ampliamento che, ha detto bene Chanu, quando giustamente in quel periodo il Mauriziano non aveva più nessunissima convenienza in base giustamente a quanto detto prima le sue funzioni di investire accedere a dei mutui per quel tipo di infrastrutture.
Signora Siggia, io... lei mi mette... io non voglio polemizzare, però io non ho detto e la mozione non dice e noi, nessuno di noi ha detto che non c'è qualcuno che non sia contento all'Ospedale di Aosta, ci mancherebbe! Però delle lamentele ce ne sono e tutti coloro che anziché venir qui vanno in Svizzera, noi... è qui il discorso. Vanno a Torino, vanno in Svizzera, vanno in tutte le parti, per gli occhi io so, ad esempio, ve lo dico francamente, tanto non faccio mica mistero, ho conosciuto gente che non aveva... io sono poveretto anch'io, però ho preso la macchina, ho portato il figlio di questa gente in Svizzera a Ginevra perché non avevano altre possibilità e o è lì o sarebbe già cieco questo ragazzo, si sono poi fatti due trapianti e grazie a Dio è andato tutto bene. Voi mi direte "ma ad Aosta non siamo, non sarà facile arrivare a quel livello", siamo d'accordo, ma qui c'è molto meno, non siamo forse ancora in condizioni di altre prestazioni in quel senso lì, di specializzazione.
Pertanto guardate, io, tutti assieme noi abbiamo ritenuto opportuno di puntualizzare questa situazione, è evidente, io concordo e penso che dobbiamo essere tutti d'accordo, che quando c'è un assenteismo del 28% non può andare avanti un ospedale, come non potrebbe andare avanti nessun'altra attività e nessuno può difendere una posizione del genere, è evidente anche un'altra cosa, che anche in questo senso in Ospedale Mauriziano di Aosta non c'è neanche più il Direttore Sanitario e purtroppo questa è la realtà di una situazione.
E quando uno fa il primario o uno fa il membro dell'Ente ospedaliero non credo che possano andare a tirare per la giacca e andare a vedere se uno è ammalato o fare la visita fiscale ecc... perché uno fa il primario, l'altro fa il membro, il Presidente del Consiglio di amministrazione dell'Ente, non è che faccia il Direttore sanitario, ma siamo senza direttore sanitario, questa è la realtà e con tutto il riconoscimento e con tutta la nostra riconoscenza per chi si preoccupa di queste cose, ma evidentemente anche lì è una carenza, dobbiamo serenamente prenderne atto.
Pertanto anch'io sto guardando e i nostri amici guarderemo cosa l'amico Chanu ha proposto in questo senso, ma dire che l'Ospedale di Aosta "tout va très bien Madame" no, non possiamo, dobbiamo essere sinceri, lo sforzo sarà grande per tutti, l'impegno sarà ancora più grande ma dobbiamo, se anche qualcosa è stato fatto, dobbiamo avere il coraggio di prendere in mano questa situazione che sennò guardate si deteriorerà e chi ne pagherà e ne farà le spese tanto sarà poi sempre l'Amministrazione regionale... Dobbiamo prevenire una situazione che si sta incancrenendo all'interno dell'Ospedale, sia per quanto riguarda le infrastrutture, sia per quanto riguarda evidentemente le specializzazioni, sia per quanto riguarda il personale, perché evidentemente così come stanno attualmente le cose non si può nel modo più assoluto andare avanti. D'altra parte chi ha dei soldi evidentemente se ne frega, non dico se ne frega ma può sentire un po' meno il peso di alcune nostre manchevolezze, perché prende la macchina, se ne va in Svizzera, se ne va a Torino, se ne va a Milano, dove ritiene di poter andare mentre come sempre i poveri diavoli, quelli che effettivamente non hanno niente e sono ammalati... e qui, anche con tutta la buona volontà, ma se certe cose non ci sono non si può mica fare di più.
Dolchi (PCI) - La parola alla signora Siggia. Secondo intervento.
Siggia (PCI) - Che sarà brevissimo. Io ringrazio chi mi ha detto in base a quale legislazione l'Ente ospedaliero regionale non ha i requisiti e ritengo che sia valido aver posto l'accento su questo fatto perché è indispensabile che anche qui facciamo un esame approfondito di che cosa vogliamo, perché l'articolo 23 che il Consigliere Mappelli ben conosce bisogna leggerlo tutto. È vero che la legge del '68 prevede determinati servizi e determinate cose e fa anche una elencazione di quali sono gli ospedali, per cui all'articolo 23 dice quali sono gli ospedali generali regionali e l'ultimo comma precisa anche che ogni Regione deve avere almeno un ospedale regionale. Però qui dobbiamo fare una scelta, vogliamo l'Ospedale regionale con questi crismi o riteniamo che la legge del '68 sia stata fatta per le Regioni che hanno una consistenza di abitanti ed economica tale da consentire un'opera di questo genere, quindi noi, seppur lo chiamiamo ospedale regionale, nella pratica vogliamo un ospedale di diverso tipo e mi pare quello che chiedeva il Consigliere Caveri. Perché l'Ospedale regionale, che deve servire una popolazione di almeno un milione di abitanti, sono quelli che per l'organizzazione tecnica e tutte quelle belle cose sono in grado di assicurare e operano prevalentemente con caratteristiche di alta specializzazione. Oh, io sono d'accordo, con caratteristiche di alta specializzazione per un milione di abitanti, tanto è vero che poi dice che comunque deve prevedere almeno tre divisioni di specializzazione medica o chirurgica quali cardiologia, ematologia, cardiochirurgia, neuro-chirurgia, chirurgia plastica, chirurgia toracica e altre specializzazioni riconosciute, ma io non sono contraria, se mi dite che dobbiamo fare tutta questa roba io sono perfettamente d'accordo, ma ecco qui dobbiamo andare cauti, lo chiamiamo Ente ospedaliero regionale perché siamo in Valle d'Aosta e ne abbiamo uno solo, ma non possiamo dire che vogliamo tre divisioni per tutte queste cose qui, sennò credo che allora poi la questione di bilancio non so come la mettiamo. Allora cerchiamo di essere obiettivi: è un ente regionale, è un ospedale regionale, ma con caratteristiche che sono, immagino, rapportate alla consistenza della Valle d'Aosta, allora, sotto questo aspetto, d'accordo con caratteristiche di alta specializzazione, nel limite delle nostre possibilità. Non torna l'esempio del rene artificiale, che certamente dovrà essere previsto, dovrà poter entrare in funzione, dovrà... ma che allo stato attuale è di costi talmente elevati come così applicazione di medici esercizio e... beh che allo stato attuale ancora non ci siamo arrivati, ma direi piccole deficienze da sanare momenti particolari, è pur vero che manca il direttore sanitario che ha chiesto una aspettativa anche se è un facente funzione, ma dico, capita in tutte le amministrazioni, anche in quella regionale di non aver avuto un Assessore e di dover aspettare la nomina di uno nuovo. D'accordo, sottolineiamolo, pure diciamolo che in un ente regionale ospedaliero forse non si possono aspettare tempi lunghi per avere tutta la macchina dell'Ospedale che funziona. Benissimo, ma quando lo abbiamo sottolineato pigliamo atto che allo stato attuale il direttore sanitario è in aspettativa, dico più di questo credo che non possiamo fare.
Direi, allora, non facciamo il richiamo a questo ente regionale che non ha tutte le caratteristiche, perché vi assicuro che tutte le caratteristiche previste dalla legge 68 per un ospedale regionale non le potremo mai avere, salvo che facciamo una determinata scelta, d'altra parte, e io l'ho già detto, che si cerchino di potenziare certi servizi e di fornire l'ente ospedaliero di certi reparti che sino adesso non c'erano è altrettanto una realtà che è incontestabile.
Tonino (PCI) - Penso che alcuni Consiglieri lo hanno già detto, insomma... quello che è stato migliorato, dopodiché, da quando l'Ospedale regionale è passato ad una amministrazione democratica, perché è facile dire che va tutto male senza però vedere le cose che si fanno nel senso positivo, ma io vorrei partire da un'altra considerazione, proprio perché, per arrivare a dare a questo Ospedale regionale quella consistenza che dovrebbe avere in una Regione dislocata così come la nostra e per dire questo, dovrei partire da una lunga battaglia portata avanti dalle popolazioni della 6° e 7° Comunità montana... indirizzo di opere ospedaliere che riguardano quelle zone onde frenare l'esodo fuori della Valle d'Aosta, e la constatazione è questa, che amministratori, cittadini di quelle zone avevano chiesto tanti anni fa la costruzione di un ospedale, dico questo perché voglio anche far capire al Consiglio quale è stata la maturazione di questa gente in questi anni per giungere poi ad altre conclusioni. Si era partiti allora per richiedere la costruzione di un ospedale in quelle zone per evitare che la gente dovesse andare fuori Valle per farsi ricoverare. Ora, dopo una profonda analisi, le popolazioni stesse si sono accorte che la creazione di un ospedale non avrebbe assolto a quei compiti che la popolazione stessa credeva di ottenere con questo ospedale, sappiamo tutti che i medici tendono ad una carriera e quindi non sceglieranno certamente un ospedale in quella zona, ma sceglieranno l'ospedale generale anche per progredire nella loro carriera, quindi avremmo avuto in questo caso un ospedale senza dei medici e bravi e capaci e quindi un ospedale non in grado di guarire la gente.
Allora si è ripiegato, naturalmente, su di una astanteria, la quale astanteria ancora oggi, anche l'astanteria viene non contestata, ma, direi, la popolazione non capisce bene cosa si vuol fare e quali sono i rami che si vogliono immettere in questa astanteria. Noi pensiamo, e questo da tante discussioni che stiamo portando avanti proprio fra le popolazioni interessate, noi pensiamo che una configurazione di questa astanteria dovrebbe essere sulla prevenzione delle malattie e in modo particolare sulla silicosi. Noi abbiamo lo stabilimento Ilssa Viola la quale... per l'80% gli operai che vi lavorano dentro escono fuori con la silicosi, quindi diciamo una branca, una astanteria come una branca di questa specializzazione sulla silicosi, noi pensiamo che sia necessario creare in quella zona e naturalmente legata alle unità sanitarie locali e a un pronto soccorso, a un poliambulatorio, però tutto questo discorso la popolazione lo ha portato avanti sperando però che l'Ospedale generale regionale diventi un qualche cosa che riesca a recepire i bisogni anche di tutte quelle zone. Quindi occorre l'ampliamento dell'Ospedale perché l'attuale numero dei posti letto non può certamene ospitare gli ammalati di tutta la Valle, perché non so quanti posti letto sono, ma, se non si ingrandisce questo ospedale, sarà impossibile recepire tutta questa gente che ha bisogno di ricovero e naturalmente attrezzare tutte le attrezzature necessarie per poter soddisfare queste esigenze.
Ecco, il discorso sul rene artificiale, io volevo soffermarmi un tantino proprio per dare l'importanza di questo, ci sono degli ammalati qui, proprio vicino, nei comuni della cintura di Aosta, colpiti da questa grave malattia che devono recarsi tre volte la settimana a Torino in quelle condizioni in cui si trovano e mentre sappiamo che c'è un rene artificiale qui e che non può funzionare, ecco bisogna dare soluzione a queste cose e allora, ecco che allora ha... un'opera ospedaliera fatta in bassa Valle, se diamo all'Ospedale generale certe potenzialità ricettive e certe potenzialità anche di attrezzature, ha una credibilità un'opera fatta in bassa Valle a un certo livello, altrimenti il discorso continuerà ad essere molto confuso. Ci sono dei cittadini della bassa Valle che andranno anche in altre Regioni per vedere come hanno organizzato, come si sono... come hanno fatto per organizzarsi in situazioni analoghe alle nostre e visto che mi pare... qui, l'ho già detto ieri, non ci muoviamo in questo senso e forse il nostro peccato è quello di rimanere un po' troppo chiusi qui, nella Valle d'Aosta, e non uscire fuori a vedere altre Regioni come hanno risolto determinate cose, quindi lassù ci sarà una iniziativa fatta da cittadini del posto che andranno in alcune altre Regioni per vedere come hanno assolto a questi disguidi che ci sono. Secondo me, qui dobbiamo muoversi per dare un qualche cosa a questa iniziativa, a questi 100 milioni che abbiamo stanziato e fare qualche cosa, ma qualcosa di concreto, come dico l'astanteria vista così con delle branche, con delle diverse branche pare sia contestata proprio perché pensiamo che non riusciamo a dare una équipe di medici capaci per poter prevenire poi le malattie e allora in questo caso bisogna studiare e far delle cose che siano concrete. Certamente tutto questo, ripeto, comporta un potenziamento sia di posti letto sia di attrezzature dell'Ospedale generale.
Benzo (DP) - Mi pare opportuno, dopo tutti gli interventi che sono stati fatti e che, seriamente e responsabilmente, hanno dato una giusta collocazione al problema del... non solo dell'Ospedale generale, ma dell'Ente ospedaliero regionale e pur già in una serie di fatti comunicati dai Consiglieri che hanno preceduto, mi sembra molto opportuna questa prima, cioè ultima, discussione sull'Ospedale generale regionale, cioè qual è la sua funzione e quali sono i suoi limiti di intervento. Ora, è ben vero che l'articolo 23 della legge 168 - legge ospedaliera - prevede questi ospedali regionali per popolazioni fino ad un milione di abitanti, ma è altrettanto vero, e bene ha fatto la Regione in quel momento, e il Presidente che allora presiedeva, a dar corso all'ultimo comma dell'articolo dove dice: "ogni Regione deve avere almeno un Ospedale regionale" e noi siamo una Regione autonoma e quindi abbiamo ritenuto di costituire questo ospedale generale in un unico ente ospedaliero che conglobava poi l'Ospedale generale e l'Ospedale specializzato regionale che è l'ex maternità.
Ora, questi ospedali regionali sono individuati dalla legge con parole precise; operano prevalentemente in questi ospedali, operano questi ospedali prevalentemente con caratteristiche di alta specializzazione e devono inoltre possedere oltre alle unità di ricovero e cura previsti per gli ospedali provinciali, e sono elencati gli ospedali provinciali, questi servizi, queste tre divisioni di alta specializzazione che possono essere o quello di cardiologia o quello di ematologia o cardiochirurgia o neurochirurgia platica o chirurgia toracica o altre specializzazioni riconosciute dal Ministero della Sanità.
Ora, io ritengo che nella nostra Regione non è configurabile un collegamento fra il problema di 1 milione di abitanti o 110 mila. Si tratta qui di portare avanti il discorso del nostro Ospedale regionale con tutti i mezzi possibili per metterlo prima di tutto in condizione di operare prevalentemente con tutti i servizi di un ottimo ospedale provinciale e in più perseguire il fine di arrivare anche nella nostra Regione ad una alta specializzazione, perché non è detto che la nostra Regione non possa avere in questo ospedale regionale, nei tempi e modi voluti dalla autorità e da chi le rappresenta nell'Ente ospedaliero, la possibilità di arrivare anche a questo. Beninteso, si può andare per tempi e per gradi, ma io ritengo oltremodo anche opportuno dire questo: noi ci troviamo di fronte ad una serie di documenti che hanno riproposto all'attenzione del Consiglio regionale questo fondamentale problema di questo strumento sanitario fondamentale per la popolazione della Valle d'Aosta. Ora, è vero e hanno fatto bene i Consiglieri che hanno preceduto a dire che il Consiglio regionale si è più volte occupato di questo problema sempre, ripeto, seriamente e responsabilmente, altrettanto ha fatto la Giunta e l'Assessorato competente. Ma partiamo un attimo da come è nato, da com'era e come è nato questo ospedale e questo Ente ospedaliero regionale. Nel '70 vi è stata questa costituzione in ente, ha avuto un periodo di regime commissariale e poi solo nel '71, nel marzo '71, ha avuto un suo Consiglio di amministrazione dove vi sono rappresentanti che sono espressi da tutte le forze politiche valdostane, tutti i partiti sono rappresentati in quel consesso, bè... insomma c'è anche il Comm. Fiore che è democristiano quindi... bè, d'accordo, espresso, ho detto, dai partiti politici, insomma, nazionali, comunque la rappresentatività... no, mi permetto di dire cose reali... (Voce: non si sente, non ha microfono) ...ma sta... io sto tranquillissimo, ripeto, in questo Consiglio sono rappresentate tutte le forze politiche. Quali erano le condizioni di questo Ospedale al momento del suo insediamento? Indubbiamente non erano tra le più felici, operavano in quell'Ospedale ex Mauriziano 400 persone, di cui allora 29 medici, cinque infermieri professionali, la retta era di 5.500 lire giornaliere. Questi sono i fatti di cui questo Consiglio di amministrazione, quindi la Regione che aveva costituito questo Consiglio, si è trovata ad affrontare il problema. Quali erano i problemi che questo ente ospedaliero doveva affrontare? Tre fondamentali: il personale, innanzitutto, una ristrutturazione generale dei servizi e il problema anche dello spazio. Cosa è stato fatto? Per il personale vi è stato un aumento e in quantità e in qualità, possiamo dirlo anche per tutta la serie di conoscenze che sono venute a noi personalmente, ricevendo centinaia di persone che ci parlano chi bene, alcuni dicendo quali sono le carenze che tuttora esistono all'interno dell'Ospedale. Dicevo, dopo due anni di gestione, due anni e mezzo, questo perché il Consiglio abbia una conoscenza della situazione precisa, di fatto il personale è salito a circa 650 unità, di cui 59 medici, una cinquantina tra caposala e infermiere professionali e tecnici vari e 162 infermieri generici. Questa cifra potrebbe anche apparire elevata, certamente prima la Dottoressa Siggia ha già fatto dei confronti molto significativi in ordine a delle... a dei confronti con altri ospedali che operano in altre Regioni, ora certamente non siamo ancora all'optimum, né sotto il profilo del personale medico, né del personale paramedico, tanto meno se vogliamo poi arrivare a farne un vero ospedale regionale con tutte quelle caratteristiche di alta specializzazione di cui si diceva poc'anzi.
Per il motivo di questo personale. Penso che i Consiglieri regionali, chi più chi meno o per conoscenza indiretta, possano sapere quali sono i servizi che devono essere erogati in un ospedale di questo genere e quali sono i rapporti tra il personale medico e paramedico, numero la quantità e i pazienti. Ora non si parla di arrivare all'optimum del rapporto uno a uno, ma, come avete sentito, noi ci troviamo in questo momento in un rapporto per i medici di uno a nove ogni cento posti letto, ma non è il caso, e per il personale addetto ai servizi sanitari di 73, quindi vedete che è già un livello che a un certo momento è quanto meno pari ad altri ospedali, forse non per i medici ancora, ma l'importante cosa deve dare questo ospedale medico e paramedico? Un servizio e una assistenza continua, questo servizio investe sia la parte di cura, sia la parte anche, diciamo, di susseguente, di convalescenza.
Ora, da un esame fatto con gli altri ospedali, forse mi paiono cifre abbastanza significative quelle che sono state lette prima. Noi attualmente abbiamo 625 posti letto con un numero di medici... 59 medici, cioè 9 medici per ogni posto letto, prendiamo ad esempio l'Ospedale di Ivrea che ha 630 posti letto e ha 14 medici ogni posto letto. Nove medici ogni posto letto... cento posti letto... chiedo scusa, va bè, ogni cento posti-letto. Il personale invece addetto ai servizi sanitari è pari più o meno a quelli delle altre Regioni, compreso l'Ospedale di Ivrea che ha un riferimento parametrico più esatto e abbiamo 63 persone addette ogni cento posti letto.
Quindi il personale medico, in parole povere, è aumentato, ma non è ancora sufficiente e questo può essere uno degli elementi di difficoltà di operare all'interno. Comunque, cosa è stato fatto all'interno di questo Ospedale? Si è potenziato, innanzitutto, il personale per le divisioni esistenti, si sono scorporati dei servizi, sono state costituite le divisioni di pediatria e di neuropsichiatria. Per il personale paramedico è stata istituita, come voi sapete, e questo la legge 162 in effetti lo richiedeva e l'Ente ha risposto a questo, la Regione si era preoccupata di questo fatto e l'Ente per primo ha poi istituito questa scuola per infermieri professionali. Quindi questa sarà una grave lacuna che verrà colmata, perché voi pensate che quest'anno sono già usciti 28 allievi, anzi ottimamente usciti, perché dalla Commissione che comprendeva funzionari del Ministero della Sanitò ecc., sono stati veramente considerati ottimi infermieri professionali. Il 31 ottobre ne usciranno altri 30 e 30 ne usciranno il prossimo anno. Come vedete, quindi, c'è una serie, un arco di infermieri professionali che potranno quindi non solo operare all'interno dell'ente ma anche presso altri istituti o altri enti.
Personale amministrativo, a sua volta, attualmente ha 48 persone in servizio, ma bisogna anche raffrontare anche per il personale amministrativo, e intorno a questo Ospedale - tra il personale medico e paramedico e il personale e i pazienti - gravitano all'incirca 1.200 persone. Ci sono stati dei problemi grossi in questi anni per quanto riguardava il trattamento anche economico del personale e voi sapete, penso, che il Consiglio conosca che è ancora in vigore quel famoso premio in deroga per venire incontro alle necessità delle categorie.
Quali sono stati invece i problemi di ristrutturazione dell'Ospedale? Allora, prima un potenziamento dei reparti esistenti che erano veramente stati lasciati in una condizione non certo idonea ad un Ospedale di questo tipo, quindi, velocemente perché il Consiglio sia a conoscenza per quanto riguardava pavimenti, tinteggiature, sostituzione di armadi ecc., e tutto ciò che necessitava ad un Ospedale. L'abolizione degli scantinati è stata fatta, perché era un reparto di degenza prima, ogni reparto è stato dotato di attrezzature nuove, sanitarie e sono stati spesi, dal marzo '71 ad oggi, circa 270 milioni, voi sapete che il Consiglio regionale aveva già approvato lo stanziamento di altri 200 milioni per il 1973. Abbiamo ricevuto dal Consiglio di amministrazione tutta l'elencazione delle attrezzature acquistate con i rispettivi giustificativi, quindi anche la Regione in questo settore ha potentemente contribuito e ancora continuerà, perché continuerà a mettere a disposizione dell'Ospedale generale proprio per quei fini che si intendono perseguire, perché senza attrezzature e senza personale non possiamo pensare a parlare solo di mettere in condizione l'Ospedale generale di dare quei servizi che poi in effetti non essendoci vengono richiamati dalla pubblica opinione o dall'utente, in particolare dal paziente perché deve entrarvi. Quali sono stati i nuovi reparti istituiti? Voglio elencarli velocemente: reparto di pediatria, il pronto soccorso con la doppia guardia e reperibilità per tutte le specialità, ecco questo è importante da sottolineare perché il nostro ospedale in qualunque momento della giornata, giorno e notte al pronto soccorso prestano l'opera due medici di cui uno è un chirurgo e dovrebbe avvalersi anche della possibilità di reperimento dei medici reperibili e sono una ventina complessivamente. È stata istituita la divisione di neuro-psichiatria, come aveva già dichiarato la Dottoressa Siggia, il servizio di odontoiatria e chirurgia facciale, il centro trasfusionale, che era della Regione, è stato preso dall'Ente ospedaliero e continua ad operare a favore di tutti coloro che donano il sangue e sono stati raccolti quei flaconi che... ha detto, è stato creato un reparto di medicina d'urgenza e in ogni branca medica esiste un poliambulatorio.
È stato istituito anche il servizio per i silicotici e un servizio di assistenza totale. Queste sono le linee fondamentali di ciò che in effetti l'Ente ospedaliero ha, pur nelle difficoltà di questi due anni, fatto. E poi verrò a quelli che sono i rapporti invece interni, ci sono dei servizi e dei reparti di imminente istituzione perché noi abbiamo continuato a seguire quello che l'Ente intendeva fare, un reparto di geriatria per acuti e una sezione perinatale per gli immaturi, un servizio di anatomia e istologia patologica e ho la comunicazione dell'Ente, che mi è arrivata stamattina, del reperimento dell'anatomo-patologo e della costituzione quindi di un centro per i tumori.
Quando ci sarà la possibilità di avere nuovi spazi, e poi parleremo degli spazi, verrà anche ricercata la possibilità di istituzione della cosiddetta unità coronarica, unità cardiologica intensiva.
Anche per quanto riguarda l'emodialisi, il Consiglio di amministrazione sta cercando di risolvere questo problema, perché effettivamente adesso hanno a disposizione questo rene artificiale, ma voi sapete che anche qui si tratta sempre di reperimento di personale medico. Identicamente, esiste una ricerca nel settore della diabetologia, nel settore dell'urologia. Per quanto riguarda le divisioni, invece, di alta specializzazione, ho detto prima che è un fine a cui si può tendere ma indubbiamente è meglio ed è necessario prima mettere in condizione l'Ospedale di operare e bene con gli strumenti che investono queste divisioni di medicina e di chirurgia normali prima di arrivare a queste alte specializzazioni.
Lo spazio. Per lo spazio mi pare che il Consiglio regionale sia stato pronto e attento, in effetti dal 1971 ha dato la sua fideiussione proprio per permettere l'ampliamento dell'Ospedale generale che, come voi sapete, attualmente è in atto e permetterà una sistemazione e qui la si pone, si può porla in termini di posto-letto mentre non è esatto sotto il profilo di una ristrutturazione di posti-letto di 160 posti-letto, in questo ampliamento verrebbero ospitate, secondo quanto è stato previsto nel progetto, la divisione di chirurgia con le sale operatorie, la divisione di rianimazione e l'unità coronarica con più moderne attrezzature.
Qui è bene fare una pausa di riflessione, perché ci troviamo di fronte, anche sentendo gli interventi dei Consiglieri che hanno preceduto, ad una volontà, desiderio, diciamo così, di arrivare ad avere l'optimum come Ospedale generale con alte specializzazioni e di avere un Ospedale che ha la sua età come struttura, sta facendo un ampliamento che permetterà già una migliore strutturazione dei servizi, ma certamente, se si vorrà arrivare a quello, bisognerà avere il coraggio di prevedere a lunghi tempi un qualcosa di nuovo, nuovo tipo di ospedale che permetta, appunto, di soddisfare tutte queste esigenze che invece attualmente, anche con l'ampliamento, non potranno certamente essere soddisfatte.
Qual è la situazione economica, perché il Consiglio regionale deve sapere queste cose. La situazione economica è questa: il deficit di cassa è di 2 miliardi e 200 milioni, i crediti con gli enti mutualistici sono di 2 miliardi e 500 milioni. Ora, voi questo, voi comprendete che la situazione è quella che è, ma per quale motivo, per quale motivo l'Ente ospedaliero si trova in queste condizioni? Perché esiste una legge nazionale che voi conoscete che, appunto, fissa determinate rette, no, cioè l'ente è in deficit non per la gestione in sé, e quindi questo è importante da sottolineare, ma perché gli enti mutualistici non pagano la cifra richiesta, quella cosiddetta retta regolarmente approvata dall'Ente tutorio cioè da noi Regione e che nessuno ha mai contestato. L'Ente aveva ereditato...
Andrione (UV) - ...gli enti mutualistici non pagano perché contestano la retta, perché l'Ospedale ...
Benzo (DP) - Aspetti, vado avanti e lei sentirà già, se mi lascia finire, se poi non sono stato esauriente potrò aggiungere qualcosa. L'Ente ha ereditato dall'ex Mauriziano una retta bassissima che era di 5.500 lire giornaliere, nel marzo del '70 è stata elevata a 8.100 poi 8.600 e sotto la gestione commissariale 10.600.
Cosa ha fatto questo Consiglio di amministrazione, ha cercato logicamente di fare un bilancio preventivo, poi ha sottoposto all'Ente tutorio la modificazione e l'adeguamento delle rette, perché non dimentichiamo il grosso problema che erano, sono stati aboliti i famosi compensi medici e quindi adesso i medici sono a tempo pieno quindi o a part-time quindi, abolendo quello, il problema delle rette è unificato. La retta è stata portata da 10.500 a 12.500 nel '71, a 17.200 nel '72 approvato dall'Ente tutorio e a 18.900 per il '73. Qual è la retta corrisposta dagli enti mutualistici invece? Sinora l'Ente ospedaliero è riuscito con grande sforzo, e anche su interessamento e sollecitazione della Regione, a corrispondere una cifra che varia dalle 5.500 alle 8.500, arrivata alle 8.500 giornaliere. In definitiva, come voi vedete, circa la metà di quelle richieste, ma bisogna appunto che noi ci soffermiamo sulla assurdità di questa paradossale situazione che poi ha messo in crisi non solo il nostro Ente ospedaliero ma tutti gli ospedali d'Italia, perché il Governo con una legge ha imposto questa riforma, la 132, da tutti o quasi tutti accolta abbastanza favorevolmente, poi con una circolare ha invitato gli enti mutualistici a corrispondere ai nosocomi e agli ospedali le rette del '69, nel nostro caso erano di 5.500, maggiorata del 35% nel '70 e di un altro 15% per il '71. Ecco come mai siamo ancora a 8.500 lire.
Andrione (UV) - Ho sentito molte cifre ma quello che vorrei sapere è questo, esiste un diritto preciso da parte dell'Ente ospedaliero a ricuperare delle somme dall'INAM... (Benzo: di tutti gli ospedali esiste questo diritto) ...perché quella circolare ministeriale che cita lei potrebbe vanificare le pretese dell'Ente ospedaliero, e cioè quei 2.500.000.000 di crediti potrebbero essere semplicemente teorici.
Benzo (DP) - No, tutti gli enti ospedalieri sono creditori dagli enti mutualistici di queste somme. Io vorrei concludere, per poi riservarmi se del caso ad altre risposte in questo senso, guardiamo anche la situazione dal punto di vista di quello che ha operato l'Ospedale per la popolazione, insomma, prima avevamo un certo numero di ricoveri, questi sono stati aumentati per la potenzialità che è stata data ai vari servizi, le giornate di degenza hanno avuto anche loro un loro incremento e soprattutto si è potuto notare, constatare, e qui non posso non darne atto, parlo per la conoscenza che ho come Assessore alla Sanità di questo settore, che effettivamente sono stati effettuati un numero di interventi di gran lunga superiore, ciò che significa e denota chiaramente che la popolazione valdostana dà delle credibilità al nuovo Ente e quindi non si riversa più in maniera così massiccia fuori della nostra Regione alla ricerca di altri ospedali. Quindi, questo mi pare già un fatto sintomatico, logicamente io ho preso in esame anche... abbiamo preso in esame la questione di quanto ci è stato sottoposto dal personale ospedaliero e dai sindacati e ci sono dei punti fondamentali che vanno visti, loro chiedono un problema di rapporti interni, rapporti sindacali, quindi è giusto ed è bene, come hanno già detto i Consiglieri che mi hanno preceduto, che questi rapporti avvengano fra Consiglio di amministrazione dell'Ente e i sindacati e la Regione sarà sempre pronta quando necessiterà per porre i suoi interventi.
Le rivendicazioni sindacali sono state elencate, penso che il Consiglio le conosca, ma logicamente investono problemi interni e quindi concorsi pubblici di rappresentanza, di esperimenti di personale, visite di controllo, definizione del regolamento organico, è due anni che lo stanno studiando; bè, noi come Regione non è che non conosciamo questo problema, sappiamo quanti anni passano prima di arrivare ad una esatta definizione di regolamenti organici, trattamenti economici e altre cose.
Per quanto attiene all'organizzazione interna, io trovo che è molto importante il fatto che i sindacati stessi constatano quello che noi stiamo dicendo in sede di Consiglio regionale, e cioè sulla necessità di adeguare e potenziare tutte queste attrezzature necessarie per dare questi servizi. Il discorso, le attrezzature e il personale, e quindi Signori mi sembra che effettivamente non ci sia... e continuare a stimolare, a seguire l'Ente ospedaliero in questa sua ricerca per questo potenziamento dei servizi in ordine e al personale e alle attrezzature necessarie, poi i sindacati richiamano l'indispensabilità di che cosa? Di una maggiore collaborazione interna. Come ripeto, vedete, è una questione di rapporti interni, che logicamente devono essere mantenuti su quel piano come tutte le amministrazioni e gli enti dovrebbero sempre fare, che non ci siam diciamo, una certa, troppa, spaccata verticalità di rapporti e ci possa essere, invece, all'interno un qualche cosa per cui tutti quelli che operano al servizio dei cittadini, in un servizio sociale di questa importanza, diano il meglio di loro stessi, pur nelle difficoltà e talvolta nelle incomprensioni che possono nascere all'interno stesso dell'Ospedale. Quindi la ricerca, le richieste che i sindacati hanno fatto sono a mio parere, hanno una loro giustificazione nel... in quanto nei rapporti interni dell'Ospedale ci sono ancora delle situazioni da correggere e da rivedere, per quanto attiene ad una eliminazione delle carenze che sono state lamentate, e io trovo giusto e doveroso dare anche atto della positività che c'è stata nelle difficoltà dei due anni passati di portarci ad una certa situazione.
Ora, mi pare giusto che vuoi per il personale medico che opera all'interno, e opera come avete potuto constatare in condizioni ancora di numero, non di qualità certamente, inferiore alla bisogna, e del personale para-medico che via via si è dovuto anche riqualificare e stiamo attenti a questo, è solo fra qualche tempo che noi potremo parlare di un servizio veramente idoneo, perché? Perché quando il personale sarà qualificato ci siamo trovati di fronte a del personale che ha operato con tutta la passione, con tutte le possibilità, le capacità che aveva ma giustamente l'Ospedale stesso si è preoccupato di riqualificarlo e di dargli quanto meno una giusta qualificazione. Quindi a me sembra che anche come Giunta regionale e, per quanto attiene all'ordine del giorno presentato dal Consigliere a nome dei gruppi di maggioranza, voglia proprio dire questo: il Consiglio di amministrazione dell'Ente e le organizzazioni sindacali hanno logicamente da trovare continuamente e costantemente un rapporto reciproco di collaborazione interna per tutto ciò che compete a una gestione, a una amministrazione di questo ente a sé stante. Per quanto attiene, invece, all'organo politico il Consiglio regionale e la Giunta a un certo momento prenderà e farà i suoi interventi come dice giustamente la mozione nel momento in cui sarà necessario un vero intervento della Regione.
Per quanto attiene a un esame più approfondito di quanto non c'è stato comunicato dalle varie parti interessate e molto anche dalla popolazione per chi la riceve giornalmente, io ritengo effettivamente opportuno che la Commissione consiliare permanente per la Sanità possa, rappresentando, essendo ivi rappresentati tutti i gruppi consiliari, andare ad esaminare questa situazione che viene sollecitata e che indubbiamente esiste in un ente di tale importanza e di tale complessità all'interno della Regione.
Dolchi (Presidente) - Sono iscritti a parlare i Consiglieri Bordon, Monami e Fosson. La parola al Consigliere Bordon.
Bordon (DC) - Bè, francamente dopo la relazione che ho sentito, fatta da Benzo, mi sono quasi afflosciato perché s'è fatto una relazione che è formidabile, soltanto che mi sembra che sia quasi in contrasto con quelle situazioni così rosee che abbiamo sentito fare prima qui dentro, ma su questo non mi voglio soffermare.
Mi sia consentita solo una cosa, tutte le volte che prendo la parola in questo campo mi preoccupo perché non è proprio il mio elemento, quantunque abbia sempre seguito questo problema con particolare attenzione perché ho avuto il difficilissimo compito di firmare il decreto per la costituzione dell'Ente regionale ospedaliero, pertanto mi ricordo quali sono state le difficoltà e le perplessità che sorsero in allora. Perplessità e difficoltà che forse permangono ancora in molti di noi, che però, io penso, tutti noi cerchiamo di diminuire, difficoltà e perplessità di annullare, perché penso che il desiderio di tutti sia quello di vedere funzionare molto bene questo Ente regionale ospedaliero. D'altronde, dicevo, non è proprio il mio settore, ma pensate, dopo la relazione dell'amico Benzo, se avessimo ancora avuto il piacere di avere qui dentro oggi il Dr. Chantel che cosa ne sarebbe venuto fuori, perché effettivamente ne sentiamo la mancanza di Chantel, perché in fondo era l'unico medico competente che in questo settore potesse darci un indirizzo più preciso. Perché si capisce che, in mancanza dei medici, noi facciamo funzionare in questo settore il nostro tecnico Mappelli, sindacalista o impiegato della Cogne, facciamo... sentiamo l'altra tecnica, avvocatessa Siggia, sentiamo l'altro tecnico, ingegner Benzo quindi mi dispiace che non ci sia almeno un medico qui dentro, perché certamente avrebbero potuto correggere molte inesattezze che siamo dicendo, come dirò io forse anche adesso.
Io però vi garantisco che ho sempre seguito questo problema con la massima attenzione e in questi ultimi giorni sono stato avvicinato da alcuni membri amici del Consiglio di amministrazione dell'Ente ospedaliero e non mi rendevo conto allora che cosa avesse suscitato questa nostra mozione che poi riprenderò. Perché voi capite che, dopo certi interventi e dopo certe relazioni come quella di Benzo, anche se uno si era formato una pista per poter essere il più coordinato possibile, indubbiamente non lo è più perché, insomma, il campo si è allargato, abbiamo sentito parlare di tanti dati, di tante date e di tanti dati, di tante cose che vanno e che non vanno e quindi è una cosa un po' più difficile. Io cercherò, poi, di seguire la mia mozione, ma indubbiamente adesso ho capito il perché mi si chiedeva "ma perché avete fatto questa mozione?". Ma poi oggi, qui, non volevamo tutta questa roba, ve lo garantiamo noi, noi che cosa volevamo, in sintesi? Volevamo esaminare con voi questa situazione, brevemente, e dare incarico a una Commissione che poi venisse qui a correggere certi pettegolezzi come ci siamo sentiti rimproverare di aver portato avanti, che venissero qui a farci una relazione per dirci qual era la situazione. Nient'altro che questo noi volevamo, e allora mi viene e mi servo di quelle tre classi ginnasiali che ho fatto tanti anni fa, però rinforzato dal sapere dell'amico Andrione, ma allora mi viene proprio il dubbio, excusatio non petita, accusatio manifesta", ma io non sono venuto qui, abbiamo sentito l'intervento della Signora Siggia, che è venuta fuori giustificando il Consiglio di amministrazione, ma noi non abbiamo detto niente di tutto questo. Noi non siamo venuti qui a fare dei nostri pettegolezzi, come ci siamo sentiti dire prima, ma proprio niente, noi siamo venuti qui a portare una mozione per un semplicissimo motivo, che adesso noi sottoponiamo agli amici del Consiglio regionale, perché ci dicano se abbiamo fatto male, se abbiamo fatto bene. Benzo, da parte sua, ci ha già detto "avete fatto bene di richiamare questo problema", ma sulle disfunzionalità dell'Ospedale non ci siamo permessi di esprimere nessun giudizio, noi a un certo momento... pardon... noi non ne sappiamo niente perché, e qui mi serva questa battuta, per rinfrescare a Di Stasi quello che ho detto l'altro giorno, io non ... noi, meglio, della Democrazia Cristiana, non recriminiamo per non avere un rappresentante in Consiglio di amministrazione dell'Ospedale, perché ripetiamo che noi non l'abbiamo quando voi venite a parlarci del Comm. Fiore, ma il Comm. Fiore non è nient'altro che il rappresentante del Mauriziano, di quel Mauriziano che rappresentava la cosiddetta classe padronale con tutto quello che volete. Noi protestiamo, eventualmente, ma non lo facciamo, perché, in fondo in fondo, quando abbiamo dovuto prenderci le nostre responsabilità le abbiamo assunte, abbiamo firmato il Decreto per l'Ente regionale, lo ripeto per la seconda volta, perché vi assicuro che in allora siamo stati lapidati da una parte e pressati dall'altra. La protesta nostra, eventualmente, è questa, che ci siamo presentati in un Consiglio regionale che doveva eleggere cinque membri e abbiamo visto eleggere dei rappresentanti che sono, che rappresentano - perché dobbiamo nasconderlo - tanti altri partiti, abbiamo visto eleggere il Sig. Rudda, l'attuale Presidente che si batte bene, io penso che non rappresenta certamente la Democrazia Cristiana, vero Albaney? Abbiamo visto eleggere il Sig. Vietti, il Geom. Vietti, attraverso l'Union Valdôtaine, abbiamo visto eleggere Laurencet attraverso i D.P., prima, adesso non so più se c'è, ma per non dilungarmi e non tediarvi oltre, abbiamo visto eleggere Colombo, ma dei nostri, qui, a noi non è stata data la possibilità di eleggerne nessuno. Ecco perché noi diciamo che noi non ne sappiamo niente del Consiglio, tutto al più noi ci serviamo delle nostre amicizie attraverso i Rudda, i Colombo, i Béthaz, che sono persone che io penso ce la mettano tutta lì dentro, perché siamo qui per difendere anche questo lavoro perché se così non fosse saremmo in torto, come siamo qui per difendere tutto lo staff medico dell'Ospedale, come siamo qui per difendere tutto il personale dell'Ospedale, perché in base alle notizie che noi abbiamo, per noi l'Ospedale dovrebbe andare molto bene. È vero che attraverso mille occasioni ancora ieri a pranzo avevamo il piacere di avere una graditissima persona noi e qui presenti ce ne sono altri che erano con noi, che ci hanno detto all'Ospedale noi non ci siamo trovarsi molto bene, ma io penso che in tutte le comunità, dappertutto dove ci sono dei servizi pubblici e sociali come questo, non possono essere tutti contenti. Naturalmente, non diciamo, come aveva iniziato Mappelli, giustamente poter dire "tout va bien, tout va très bien Madame la Marquise", perché questo a noi non risulta, e allora perché noi siamo venuti qui oggi con questa mozione? Ma scusate Signori, è compito nostro sì o no di leggere certi giornali e di raccogliere certe voci e allora, a un certo momento, incominciamo a vedere una relazione presentata dai Sindacati che voi avete citato ma che nessuno ha letto in linea di massima, salvo un pezzettino letto da Benzo, qui abbiamo un documento delle organizzazioni sindacali CIS, CGIL, SAVT sulla situazione dell'Ente ospedaliero e qui fa giù una lunga chiacchierata esplicativa e tra le altre cose che io ho sottolineato dice: rapporti sindacali e li ha citati in parte l'amico Benzo, dice che attualmente le decisioni riguardanti il personale vengono assunte direttamente dall'Ente senza alcuna consultazione delle parti interessate. A questo punto, per questa parte qui ci siamo detti "ma mi sembra una assurdità" perché proprio adesso che c'è un Ente regionale ospedaliero democratico come tutti lo definiamo qui dentro, che ha un Consiglio di Amministrazione costituito dai rappresentanti di tutti i partiti salvo quello della D.C. perché l'altro non è nient'altro che una minoranza che è lì dentro ed è rimasta per Statuto, come è possibile che questo accada e ci siamo chiesti fra di noi e ci siamo detti: ma è possibile questo? Adesso forse mi si dirà "ma questo incontro è già avvenuto" e questo ci fa veramente piacere, ma quando poi ci si rimprovera di servirci di certi pettegolezzi che noi abbiamo sentito e li portiamo qui dentro, noi contestiamo questo. Noi sappiamo che tutte le volte che presentiamo una mozione, una interpellanza, in via di massima siamo tacciati di fare solo della demagogia, ma questa è una cosa che noi... che non ci preoccupa più. Noi riteniamo di venir qui, di portare avanti i problemi, di volerli discutere e, come è poi accaduto oggi, perché se noi non portavamo questa mozione non si discuteva neanche, niente si discuteva, non si stava qui un paio di ore a discutere e pertanto non siamo mica noi che diciamo che all'Ospedale non tutto va bene, perché qui quando si parla, e lo legga, voglio che sia a verbale perché contraddice certe cose che, certe colpe che sono state fatte a noi, organizzazione interna in merito all'organizzazione interna dell'Ente le organizzazioni sindacali, ma noi ci serviamo di questo perché noi riteniamo che i sindacati siano cosa seria e credo che qui dentro chi non è di questo parere abbia il coraggio di dirlo. Noi riteniamo che i sindacati dicono innanzitutto che vi è la mancanza di tempestività nel soccorso agli ammalai al loro arrivo in Ospedale, lo abbiamo mica detto noi questo, quando si dice che la necessità di dare il servizio medico in modo che l'orario sia coperto per 24 ore giornaliere o per dare agli ammalati l'assistenza necessarie e per evitare che le infermiere debbano avere il terrore quando devono chiamare i medici, in caso di necessità, inoltre per dare agli ammalati e ai loro familiari la possibilità di parlare con i medici e di avere visite effettive e più frequenti nel corso della giornata. Ma non l'ho mica inventato io questo, leggo quello che c'è scritto qui sopra, perché io non sono tenuto a nascondere questo, se qualcheduno di voi è tenuto a farlo noi no, la necessità di eliminare le lamentele dei ricoverati che devono rimanere in Ospedale per tempi lunghi anche quando si tratta di semplici analisi o radiografie e poi si protesta perché mancano i posti letto, questo lo dico io, gli esterni che si rivolgono all'Ente per radiografie devono attendere dei periodi di tempo della durata di un mese ed oltre andiamo avanti? La necessità di adeguare e potenziare le attrezzature necessarie in quanto insufficienti a soddisfare le esigenze di una moderata assistenza, infatti manca un autonomo servizio di pronto soccorso, mancano centri di reni artificiali, manca un centro di prevenzione tumori, inoltre è indispensabile un migliore trattamento per quanto riguarda il vitto degli ammalati e dei dipendenti, ma allora se lo dicessi io, questo, sono d'accordo, potrebbe essere pettegolezzo e solo politica ma io ripeto quello che è scritto qui e allora Signori che cosa abbiamo noi a un certo momento, a parte certe considerazioni che voglio ancora puntualizzare, ma noi siamo arrivati qui e abbiamo creduto bene di dire: ma Signori, se ne sentono di tutti i colori, ripeto da parte nostra che siamo all'oscuro della conduzione amministrativa di questo Ente, riteniamo che possano esserci anche delle esagerazioni, però, detto alle organizzazioni come quelle dei sindacati, non ci sentiamo di dire che tutto questo è infondato perché, ripeto affinché non ci siano malintesi, noi riteniamo che lo staff dei medici attraverso chirurghi e medici vada bene, che il numero dei medici se potrà essere potenziato molto meglio, io non discuto, abbiamo sentito le statistiche di Benzo. Io penso che il personale che è lì e questo assenteismo che ho appreso stamattina preoccupa, effettivamente, perché è una percentuale che, accidenti, io non so, un terzo circa dei dipendenti è assente, però anche quello che è stato detto qui dentro io penso che corrisponda al vero e allora Signori che cosa abbiamo fatto? Siamo arrivati qui e vi abbiamo presentato una mozione che è stata sezionata dall'Avvocatessa Siggia e ha incominciato a dire: tenuto conto che l'attuale Ospedale regionale non corrisponde alle caratteristiche ecc... Signora Siggia, io ho avuto il conforto di sentire Mappelli che le ha detto quello che pensava, mi ha fatto più piacere ancora di quello che ha detto l'Avv. Caveri, che dice effettivamente non ha l'aspetto di regionale; che vorremmo avere in base alla legge. Bè, io qui faccio un passo indietro, io vi ho sempre detto che non ho la fortuna di poter parlare di leggi come parlate voi, l'articolo 25 della 875, dicevamo l'altro giorno, io però vengo qui dentro a dirvi che l'Ospedale regionale come lo vogliamo noi dovrebbe essere un Ospedale che invece di far partire quelli di Aosta e vanno a Ginevra, a Losanna e dico delle baggianate perché credo che non tutti vadano e ci vanno forse anche quelli che sono molto molto desiderosi di novità, perché io ritengo che ad Aosta, fino a prova contraria, voglio sperare che ad Aosta vi sia una possibilità di cura, ma io vorrei che partissero da Torino e da Ivrea e si fermassero qui ad Aosta e non andassero né a Losanna, né a Ginevra, questo intendiamo noi come Ospedale regionale, un qualche cosa che effettivamente dia quei servizi che molta gente va a cercare in Svizzera perché qui non trova, questo primo discorso.
Secondo discorso, tenuto conto delle continue lamentele, qui ci si accusa, ma le lamentele non le abbiamo fatte noi, vi abbiamo riportato quello che c'era qui perché c'è poi di più che, ovviamente, dall'altra parte del sindacato viene fuori un trafiletto sul giornale e dice: "l'ente ospedaliero risponde ai sindacati "e allora bega fra i sindacati e l'ente ospedaliero, bega fra medici", come è già stato detto da altri e non era forse compito nostro di portare questo problema qui, in questo Consiglio? Io non lo so, ma i pettegolezzi che ci sono stati attribuito noi non li vogliamo, perché abbiamo ripetuto semplicemente quelle che sono le carenze e le lacune che i sindacati hanno prospettato.
Preso atto del documento unitario delle organizzazioni sindacali ecc... di impegnare la Giunta con quello che segue. Naturalmente che cosa viene fuori, è logico, lo dicevo l'altro giorno, tutte le volte, ma è da sempre, tutte le volte che c'è una mozione che scoccia un po', si fa l'ordine del giorno. Abbiamo visto l'altro giorno, ce n'erano quattro, ci ridevamo su perché è giusto che così si faccia, è venuto fuori l'ordine del giorno. Benzo dice, come altri, ma perché volete ancora un'altra Commissione? No, no, un'altra Commissione! Noi ritenevamo che la nuova Commissione sarebbe stata un po' sganciata dai problemi soliti della sanità perché, facendo già parte di questa Commissione sanitaria, forse un rimprovero potrebbero essere questo, ma come abbiamo ricevuto noi i documenti dei sindacati, voi che fate parte di questa Commissione, tu Assessore Benzo avresti potuto portarglielo, no. Queste sono valutazioni che non voglio neanche portare sul tappeto, però la verità è questa, quindi una Commissione che indaghi, va bene la Commissione sanitaria, naturalmente poi adesso qualche volta abbiate pazienza, viene anche voglia di ridere, perché qui ci si porta un ordine del giorno che dice: "preso atto della migliorata situazione dell'Ospedale regionale". Per fortuna!! Perché guai se non ci fosse, ne prendiamo atto. Quando pensiamo che la Regione ha speso, ha già dato 200 milioni, più 200 che deve dare per comperare delle attrezzature, accidenti, io penso che 400 milioni qualche cosa contino e quindi un certo miglioramento deve avvenire. D'altronde, io penso e dico perché non se ne parla mai, e io spero di non venire ammalato in barba a quelli che mi vorrebbero, ma credo che non ce ne siano, io penso un po' se, a un certo momento, si porta avanti la retta giornaliera da 5.000 siamo arrivati a 18.000, l'altro giorno io scherzavo con un vostro amministratore che è uno dei più solerti in questo campo, e che non nomino perché sennò poi mi deve pagare l'aperitivo perché certamente mi starà ascoltando, che mi diceva "ma ci sono dei posti dove sono arrivati a 35.000" e allora non mi stupisco più. Non mi stupisco più che l'INAM non riesca a pagare, che le mutue non riescano ad andare avanti e quando, ha detto Benzo, il debito è di 2 miliardi, mi sembra, a me... altri nomi, ma indubbiamente l'Ospedale era in attivo per qualche cosa, perché se non riesce a prendere i denari voi capite che si tratta di miliardi di crediti, i miliardi di crediti e se io devo pagare il personale e lo scoperto magari in banca, non lo so, Benzo lo sa perché è il suo settore, quindi interessi passivi che gravano su questo bilancio con tutto quello che c'è, con tutto quello che può esistere, quindi miglioramento, ma lo speriamo che ci sia questo miglioramento, perché sarebbe pazzesco, d'altronde una battuta che mi viene adesso, ma me ne ha dato lo spunto l'amico Benzo, prima dell'Ente, della regionalizzazione, se ben ho capito c'erano 400 persone che erano dipendenti dell'Ospedale più 29 medici. Io prendo nota della battuta, perché verrà puntualizzata certamente da Monami dopo, ma mi fa piacere... la Signora Siggia dice che una volta in questo Ospedale c'era, come unica cura, c'erano solo le preghiere... io conosco la Signora Siggia, la Signora Siggia conosce me, io non so quanto preghi lei, lei non sa quanto prego io e questo non c'entra niente, però io non sono d'accordo, perché questo è un po' il denigrare, questo poi non lo so, valutazione che fate voi e che io magari in separata sede vi confermerò o correggerò, questi sono poi problemi che ci vediamo noi, d'altronde tu, Dujany, che fai tanti pranzi in giro, anche se ne pagassi poi uno una volta alla minoranza per vedere se questo è vero non faresti nessun sforzo, ma, premesso questo, dicevo, io non sono d'accordo, perché io penso che all'Ospedale di Aosta anche prima ci siano state delle gravissime disfunzioni. L'Ordine Mauriziano, certamente, specialmente per gli ultimi cinque, sei, sette anni, non tirava fuori tanti milioni, lo ha detto bene Chanu, questo era logico, anche prima molte cose non andavano, però io protesto perché sarebbe stato un gravissimo disonore per tutti i valdostani, per tutti gli amministratori precedente della Regione e della Città di Aosta, compreso Chanu, qualora ci fossero state proprio tutte queste lacune gravissime e nessuno di noi avesse mai fatto sentire la sua voce, perché io non credo che quando c'era il Mauriziano si diceva tutti "va male, stiamo zitti che lassù si cura solo tutte le malattie con le preghiere", io protesto perché ritengo che i medici, almeno una parte di quelli che sono lì dentro oggi vi erano anche allora, e come fanno il loro dovere oggi lo facevano allora. Io penso che certi primari, lo dicevo a Ramera, anche se Ramera non era tutto d'accordo con me, hanno sempre fatto il loro dovere e se c'erano carenze di materiale motivo di più oggi per andare bene perché, grazie a Dio, abbiamo dietro alle spalle dell'Ordine dell'Ospedale Mauriziano la Regione con i suoi bilanci che consente di dare elargizioni di 200-400-800 milioni. Quindi il risultato conclusivo è solo questo, io mi sono permesso di contarvela un po' lunga perché ci si attribuiscono delle colpe che noi non abbiamo, pettegolezzi, demagogia, soltanto politica, caso mai allora andatelo a dire a chi ha detto tutte queste cose se sono inesatte.
Quindi noi, in linea di massima ci concorderemo - perché io ho firmato la mozione - se la mozione può essere modificata, come chiedeva l'Avv. Caveri, se certe correzioni si possono apportare, sono sempre state fatte, siamo ben pronti a farlo anche questa volta, però io ritenevo, che se non volete un'altra Commissione, ci sia una Commissione che non indaghi, non c'è niente da indagare per me, confermi poi al Consiglio o meno se ci sono queste carenze, se effettivamente il Consiglio regionale può con le sue decisioni aiutarle a risolverle, è questo che noi chiediamo e pertanto, ordine del giorno o non ordine del giorno, io ritengo che si possa cominciare a discutere della mozione con le variazioni che ci possono essere perché credo che sia interesse di tutti noi Consiglieri qui dentro a che ci sia una Commissione sanitaria, permanente o no, che si occupi di questo problema.
Monami (PCI) - Non dirò certamente quello che vuol farmi dire Bordon, lui dice già, ecco, sapeva già quello che avrei detto; ci preoccupa in questo dibattito, per quanto riguarda il mio Gruppo politico, di mettere in evidenza tre aspetti particolari di questo importante problema, anche se però prima ruberò qualche minuto per dimostrare come in fondo, gratta gratta, c'è sempre qualche cosa. Bordon dice "noi non facciamo le mozioni perché non ci siamo" e poi recrimina un quarto d'ora perché non c'è un rappresentante democristiano all'Ospedale, ed ha ragione, io sono d'accordo che anche lì dovrebbe essere presente l'opposizione, ma se già non avessimo saputo allora che il Mauriziano avrebbe a larghe mani concesso quel posto al democratico cristiano Fiore, e dice, e continua, quindi non per questo motivo presentiamo le mozioni, non è perché non ci siamo, ma guarda un po', fino al 1971 la Democrazia Cristiana ha diretto, perché Mauriziano prima, perché Commissario dopo, l'Ospedale, lo ha sempre diretto come ha voluto, addirittura con gestione Commissariale. Quindi, al di fuori di ogni critica e al di fuori di ogni possibilità di intervento, e Bordon non si è mai accorto che i cittadini valdostani quando erano ammalati andavano già allora in Svizzera, forse più di adesso, per esempio non ti dice mai che le Organizzazioni sindacali hanno ragione, adesso sì hanno ragione, evidentemente, hanno ragione quando dicono che, alla SADEA, gli operai della SADEA guadagnano meno degli operai della Cogne, non ci dice che le Organizzazioni sindacali ci dicono della Cogne che è sempre stata, adesso un po' meno per la verità, un feudo della Democrazia Cristiana, non ci ha mai detto che era necessario intervenire perché i sindacati mettevano in evidenza determinate cose, ma così potrei parlare della RAI, così potrei parlare dello stesso Governo, quando mai la Democrazia Cristiana si è fatta promotrice di una azione politica di chiarimento nei confronti del Governo democristiano che esercita, nei confronti della Regione valdostana o di tutte le altre Regioni, quella sua nota politica che è tutt'altro che autonomistica, ecc. ecc., ecco dico, gratta gratta, ma questo l'ho detto perché l'ha detto lui, perché per un quarto d'ora è venuto a dirci perché lì non ci si è, dovremmo esserci, ecc...
Capisco anche questa esigenza di sfogo, ma non veniteci a dire allora che non eravate sollecitati nel presentare quella mozione da queste particolari e stimolanti ragioni che sono sempre tutte proprie della Democrazia Cristiana.
Il 4 ottobre in quest'aula, durante la discussione dell'argomento della surrogazione del nostro rappresentante all'Ospedale Mauriziano, già si ebbero le prime avvisaglie, quando si sono lanciate delle frasi "perché 2 miliardi di debito? ecc...", facendo già allora prevedere tutta una serie di cose che avremmo detto contro la gestione democratica dell'Ospedale, ecc... io presi la parola tranquillamente, dicendo che sarebbe stato opportuno aprire in aula un dibattito su tutta questa complessa materia e cercherò di fare questo perché, secondo me, per tutta la complessa materia, non è soltanto la situazione particolare dell'Ospedale, ma è tutto quanto a noi può interessare per quanto riguarda la salute dei cittadini, la prevenzione della salute, la cura, la riabilitazione, ecc...
Per complessa materia intendiamo non solo la situazione dell'Ospedale di Aosta o di altri centri medico-sanitari, assistenziali, che può darsi andrò citando nel mio dire, ma vedere il problema nelle sue linee fondamentali e generali, perché commetteremmo sempre l'errore di amministratori molto provinciali, secondo me, se seguissimo quella impostazione per vedere sempre e soltanto in modo particolare il campanile e curarne, del campanile, tutti gli aspetti e non renderci invece conto che la chiesa si sta sfaldando e che sotto il campanile non c'è nulla di concreto che possa giustificare l'esistenza di questo campanile.
Quindi il discorso va rivolto al campanile, alla chiesa e a tutta la situazione che sta attorno a questo campanile che è l'Ospedale.
Ecco, dicevo, tre aspetti a noi ci interessano in questo dibattito, e sono la posizione del personale dell'Ospedale, e i loro specifici problemi, la funzionalità dell'Ente in Valle d'Aosta, dell'Ente Ospedaliero in Valle d'Aosta - secondo problema - e terzo problema le funzioni di un Ospedale regionale nel quadro di una vista più generale, di una veduta più generale per quanto riguarda la riforma sanitaria in Valle d'Aosta.
Allora se noi cerchiamo di fare lo sforzo di andare al di là del campanile - e potremmo anche discutere del campanile.
Intanto, per quanto riguarda la questione del personale e dei loro problemi, io sono disponibile per aprire un dibattito con le Organizzazioni sindacali e mi pare che la Giunta già lo abbia fatto o lo stia facendo, perché vi sono, per quanto riguarda il personale, degli aspetti normativi che vanno risolti e il documento dei sindacati lo dice molto chiaramente e debbono essere risolti. Ci sono anche degli aspetti salariali, mi pare solo per una parte del personale, per quanto riguarda quello della Maternità, e quindi deve essere risolto, e questo è l'invito pressante che da questi banchi noi diamo al Consiglio di amministrazione dell'Ospedale - e quindi all'interno di queste unità lavorative migliorare e curare un rapporto di natura diversa fra i vari gradi e categorie, livelli di operatori all'interno dell'Ospedale attraverso tutti quei mezzi che possiamo avere a disposizione noi, parti politiche, che controlliamo, come dice Bordon, una parte del Consiglio di amministrazione e, per quanto ci riguarda, noi questo discorso lo abbiamo fatto con i dipendenti comunali che sono iscritti al nostro Partito, quei dipendenti dell'Ospedale che sono iscritti al nostro Partito. Lo abbiamo fatto con quei dipendenti comunali che sono venuti a porci tutta una serie di lamentele, lo abbiamo fatto anche con il nostro rappresentante all'interno dell'Ente. Però, a questo punto, permettetemi di dire che io sono contrario al fatto che l'Amministrazione regionale si prenda il patrocinio o del sindacato o del Consiglio di amministrazione dell'Ospedale e dico perché: perché ho fatto nella mia vita anche il sindacalista, in ambienti e in anni molto più duri che farlo adesso, per esempio all'interno dell'Ospedale gestito democraticamente, quando cioè il Direttore generale di un certo stabilimento ti pigliava e ti sbatteva senza giustificazioni a lavorare in miniera semplicemente perché eri un sindacalista. Dicevo, mi rifiuto di prendere sotto tutela la funzionalità del sindacato all'interno di quell'organismo, come mi rifiuto di prendere sotto tutela il Consiglio di amministrazione, che sono due Enti sufficientemente capaci e sviluppati e adulti per sapere instaurare o imporre l'uno con l'altro, con quella dialettica libera che deve esserci del confronto, all'interno di ogni attività, quindi per non pregiudicare in sostanza la libertà e l'attività del sindacato all'interno dell'Ospedale, non assunzione di nessun patrocinio e di nessuna paternità, semmai l'intervento giusto e doveroso là quando il dibattito e le diatribe sono insanabili, là quando le vertenze non trovano soluzione sul campo sindacale è giusto l'intervento superiore, ma non prima per interrompere questo confronto e perché sarebbe anche un tentativo per limitare le libertà sindacali nei posti di lavoro.
Questa è la nostra precisa posizione per quanto riguarda il rapporto tra lavoratori, tra sindacato e amministrazione di un Ente. Per quanto riguarda la funzionalità dell'Ente stesso, il precipuo scopo per cui ci siamo riuniti è comprensibile, io sono il primo a denunciare in quell'Ente delle carenze, dei limiti, delle deficienze ancora esistenti, né noi certamente saremmo i primi a dire che lì dentro tutto va bene. Non è vero "que tout va bien Madame la Marquise", Bordon, noi sappiamo distinguere, però le cose che si sono state realizzate in un periodo di gestione democratica dell'Ente contro una ventennale direzione del Mauriziano o di direzioni commissariali che non hanno neppure in parte, in vent'anni, risolto quelle sia pure ancora piccoli, modesti interventi che questa democratica amministrazione dell'Ospedale ha portato avanti, se non partissimo da questa considerazione, secondo me partiremmo con un giudizio prefabbricato, sbagliato, che non ci porterebbe certamente ad operare ed a fare un esame abbastanza sereno della situazione. Certo, dicevo, molte cose sono da farsi, molti aspetti della funzionalità dell'Ente ospedaliero sono da vedersi e da fare in modo che vadano meglio, ci sono molte lamentele degli assistiti, dei ricoverati, come per contro ci sono anche delle non lamentele, in tutta la Regione c'è della gente che dice l'amministrazione Dujany è la migliore delle amministrazioni che mai abbia avuto la Regione, io ho i miei fondati dubbi, così come c'è della gente che dice che invece è la peggiore delle amministrazioni che mai la Regione abbia avuto, siamo nel campo di un giudizio del tutto personale, è una libertà che gli assistiti hanno di dire se in quell'Ospedale hanno avuto un trattamento buono o cattivo, sta di fatto, però, che certi motivi di lamentele che esistono e vanno ricercati, non vanno tanto ricercati nei mezzi tecnici di cura, nella scienza, nella quale io non mi addentro perché sono un profano come l'Avv. Caveri in materia, ma certo qualche volta è una questione di rapporto personale e ricoverati, personale e ammalati. L'ammalato è in un particolare momento di situazioni che ha bisogno non solo di cure mediche, ma qualche volta ha bisogno anche che là dove è degente deve avere attorno a sé un rapporto umano che talvolta non esiste né da parte del personale meno qualificato, e sarebbe giustificata di più la cosa, e né da parte talvolta neanche del personale più qualificato. Ci sono amministratori e amministratori, ci sono infermieri e infermieri e ci sono anche medici e medici, quindi il nostro invito al Consiglio di amministrazione deve essere quello di risolvere questi problemi all'interno di questo personale per dei rapporti più umani, perché all'interno dell'Ospedale si crea una condizione di convivenza dal massimo al minimo livello come personale, tutto però inteso e diretto nei confronti del rapporto con colui che utilizza l'Ospedale in quanto ammalato e ha bisogno di queste cose. Perché dobbiamo dircelo con una certa chiarezza, e lo dicevo quando ci sono medici e medici, non tutti i medici sono all'altezza e hanno la capacità - non parlo di capacità specifica - la capacità di stabilire questo rapporto con gli ammalati, ebbene debbono impararlo, così lo deve imparare il personale infermieristico e tutto il personale che collabora in quella situazione, proprio perché l'ammalato è la materia prima dell'Ospedale e come materia prima deve essere trattata direi, se è il caso, ancor meglio di quanto non sono invece trattati certi medici e lo stesso personale addetto.
Ecco, la funzionalità, molte cose da correggersi, molte cose da migliorare e questo è un compito che sta assolvendo piano piano questo Consiglio di amministrazione che io non difendo, ma che difendo come istituzione democratica, contro tutti i precedenti autoritari mezzi di direzione dell'Ospedale, anche se - e qui aggiungo - noi siamo contrari, Assessore Benzo, non è vero che noi eravamo favorevoli alla legge Mariotti per la riforma degli Ospedali, noi siamo contrari per principio all'istituzione dell'Ente Ospedale regionale, perché riteniamo che questo Ente debba sciogliersi non appena saranno presi certi provvedimenti che andranno nella direzione della riforma sanitaria nel nostro paese. Ecco di che cosa secondo me dovremmo avere anche la capacità di discutere quando si discute dell'Ospedale Mauriziano.
Dobbiamo avere presente in noi la convinzione che soprattutto il Consiglio deve abituarsi a discutere di questi problemi e vederli in senso più generale se non vorremo fra sei mesi discutere di nuovo dell'Ospedale, se non vorremo di nuovo fra sei mesi discutere dell'anti-tubercolare, se non vorremo fra sei mesi discutere ancora se è giusto o non giusto fare l'Istituto psico-medico-pedagogico o la casa di ricovero dei vecchi sani a Perloz. Il Consiglio regionale deve essere nelle condizioni di tracciare e di indicare quali sono le linee di intervento per risolvere questi problemi, così in grado deve essere di farlo la Giunta, l'Assessorato competente e direi tutte quelle Commissioni che della Giunta, del Consiglio ne sono espressione. Perché dico questo? Perché non è possibile in una moderna società lasciare che il problema dell'assistenza sanitaria lo risolva l'Ospedale, non è possibile che la riforma sanitaria la affronti, anche lodevolmente ma secondo me in modo profondamente sbagliato, il Consorzio anti-tubercolare, non è giusto che la riforma sia frutto di studio dell'Assessorato alla Sanità o del Presidente della Giunta, deve essere uno studio e delle linee politiche con una indicazione che dobbiamo essere capaci di dare noi attraverso l'apertura di un ampio dibattito con tutta la gente, in tutte le sedi, in tutti i livelli, in tutti i Comuni, facendo partecipare a questo dibattito gli operai, i contadini, i lavoratori, le organizzazioni sindacali. Soltanto così potremo prefigurare delle linee di sviluppo nella direzione di una riforma sanitaria. E perché? Leggetevi il documento che ci ha offerto il Consorzio anti-tubercolare, che si preoccupa, molto lodevolmente, di molti campi, perché vuol fare il dépistage contro i tumori, vuol fare una cosa, vuol fare l'altra, sette o otto argomenti per i quali non vi intrattengo e dice che ringrazia sentitamente il Presidente della Giunta regionale Dr. Cesare Dujany che ha posto le premesse perché questo nuovo programma possa diventare un fatto concreto.
Signor Presidente, è lodevole l'iniziativa, però secondo me va fuori da ogni quadro di coordinato sviluppo, di coordinato studio per quanto riguarda la riforma sanitaria della Valle d'Aosta, quando poi nel fatto specifico questo Istituto ha dei settori di intervento istituzionali che mi permetto di dire alquanto carenti se gli stessi dati che ci vengono forniti in questo opuscolo... io scopro che dal '67 al '69 c'è stata una flessione di T.B.C. in Valle d'Aosta mentre ci troviamo in una recrudescenza di questa malattia dal '69 al '72 passando, dicevo, dal 2,8 del '69, al 4,5 in percentuale della popolazione di colpiti di questa malattia, quando sappiamo che Aosta, per esempio, ha una media di ammalati di T.B.C. superiore alla media nazionale, allora cominci ad assolvere fino in fondo quei compiti istituzionali per i quali è stato creato, perché spetterà a noi, spetterà al Consiglio stabilire quale sarà il suo compito nella futura riforma sanitaria, non spetta a questo strumento. Così come non spetta all'Ospedale di farsi la sua riforma sanitaria, perché noi fra sei mesi, fra un anno, discuteremo ancora di queste cose proprio perché tutti vogliono fare tutto e finiranno per farlo male senza un qualche cosa al di sopra e a monte di queste iniziative che abbia una funzione di coordinamento e di studio. E vi dicevo che noi siamo per lo scioglimento degli enti regionali ospedalieri, perché vogliamo che attorno a questa importante materia che è la salute dei cittadini non si creino dei centri di potere, che sono poi, in un'ultima analisi, dei centri che si oppongono ad ogni seria riforma. Se noi costituiamo all'Ospedale permettiamo di creare un centro di potere, all'anti-tubercolare un notevole centro di potere e a tutti quei settori, quegli strumenti che operano nell'ambito della salute e diventare dei potenti centri di potere, noi avremo della difficoltà notevole solamente per iniziare una riforma, non solo per completarla, ecco perché noi siamo per lo scioglimento anche dell'Ente regionale, vogliamo che l'Ospedale sia uno dei capisaldi della prevenzione della salute del cittadino, vogliamo che sia il momento più importante per quanto riguarda la cura della malattia e vogliamo che diventi un collaboratore per quanto riguarda la riabilitazione della malattia, ma soltanto se noi concepiamo in questo modo la funzione dell'Ospedale, soltanto se noi non permettiamo a questo di diventare un intoccabile, potente, centro di potere, così a come tutti gli altri potremo prendere delle iniziative che vanno in quella direzione, così come non è più possibile che l'Assessorato alla Sanità, di sua iniziativa, ci ponga la costruzione di strutture sanitarie o assistenziali create e concepite nel chiuso e nella ristretta segreteria di un Assessorato così come questo non è possibile neppure alla Giunta, provvedimenti di questo tipo. Ecco qual è il discorso di fondo, se lo vogliamo affrontare seriamente, al di là dell'importante, e ripeto ancora importante, problema della funzionalità dell'Ospedale, cioè il problema specifico che stiamo studiando.
Quindi noi diciamo, a parte le considerazioni che abbiamo fatto sull'Ospedale, è necessario che la Commissione alla Sanità, quella speciale che abbiamo nominato, inizi un serio e preciso studio, le indagini delle necessità e dei bisogni della cittadinanza valdostana, partendo cioè dalle esigenze dei cittadini. Soltanto e soltanto conoscendole, queste esigenze, nei vari settori si può porre limite e si possono mettere in atto tutti quegli strumenti necessari per risolvere il problema. È necessario che noi partiamo subito con la costituzione delle unità locali dei servizi sanitari e sociali, non possiamo più pensare che la sanità è delegata a un altro numero di strumenti, è una materia che è corpo unico, che non può più essere disgiunta perché l'una ha bisogno dell'altra e viceversa, i medici hanno bisogno dei tecnici e i tecnici dell'assistenza sociale hanno bisogno dei medici. Ecco, se noi partiamo e mettiamo un primo mattone, ma in modo serio, impedendo cioè che ad ognuno faccia la propria riforma sanitaria secondo i propri tornaconti noi sbaglieremmo e, per non sbagliare un'altra volta, l'invito che noi facciamo da questi banchi è "colleghi della Giunta, colleghi delle Commissioni addette, iniziare immediatamente questo problema, perché questo come altri problemi in Valle d'Aosta rischiano di diventare esplosivi e rischiano di diventare dei momenti in cui non riusciremo più a trarne delle... a tenerli in mano e trarne delle conseguenze logiche".
Ecco, mi pare, se noi facessimo questo sforzo, qualche volta, di andare oltre al problema specifico che ci viene posto per inquadrarlo in una situazione più generale, regionale, ritengo che solo così noi facciamo del bene per la Valle d'Aosta.
Dolchi (Presidente) - Signori Consiglieri, ci sono ancora due iscritti a parlare, poi ci sarà il dibattito sull'ordine del giorno presentato e sulla mozione.
Sono le 12,36. Io chiedo al Consiglio se è opportuno che continuiamo adesso la discussione o se non è più opportuno rinviarla alla seduta pomeridiana, tenuto conto che... ecco, vorrei evitare di fare il rinvio alle 13,15 o alle 13,30. Se il Consiglio è dell'avviso di fare il rinvio, lo si faccia subito in modo che ci sia la possibilità di ritrovarci nel pomeriggio.
Fosson (UV) - Il mio intervento era brevissimo perché avevo dei chiarimenti da chiedere all'Assessore, tanto per l'economia dei lavori.
Dolchi (Presidente) - Ritenete, allora, che si possa andare ad esaurimento dell'ordine del giorno adesso?
Dujany (DP) - ...cortesemente al Consiglio se volesse proseguire i lavori. Altrimenti, di questo passo, non riusciamo più a fare delle Giunte.
Fosson (UV) - Io avevo chiesto la parola prima per chiedere alcuni chiarimenti all'Assessore Benzo. Certo che l'intervento del Consigliere Monami, se dovessimo seguirlo e controbatterlo, o entrare negli argomenti che lui ha posto, ci porterebbe molto lontano. Penso, d'altra parte, che i nuovi argomenti che sono stati portati e l'allargamento del campo richieda una discussione più ampia, in un altro momento, forse prima delle Commissioni e poi di nuovo in aula, perché mi sembra che c'è molta più carne al fuoco di quello che si portava, o voleva dire esclusivamente la mozione o l'ordine del giorno. Da quanto è stato detto dall'Assessore Benzo, volevo chiedere un chiarimento sulla questione del deficit ... del perché sono state dette diverse cifre e non ho capito. Vorrei avere le idee chiare. Si è parlato di un passivo di 2 miliardi e 700 nel bilancio, che è praticamente, 2 miliardi e 700 milioni, che è compensato da un attivo di 2 miliardi e 100 e tanti milioni. Quindi riducendo il passivo ad alcune centinaia di milioni.
Si è detto che le rette sono state aumentate. Chiedo quali sono le ultime rette. E che, praticamente, quell'attivo che dovrebbe ancora entrare sono le rette che devono essere pagate dagli enti mutualistici che però hanno delle rette inferiori.
Siccome, da quanto lei ha esposto, io non ho capito con precisione qual è la situazione, desidererei, attraverso pochissime cifre precise, avere una illustrazione di questo, cioè quant'è il passivo, quant'è l'attivo e se l'attivo - che deve essere ancora incassato, d'accordo - è l'attivo presunto dall'Ospedale o sono in base alle rette che sono state stabilite dagli Enti.
Parisi (MSI-DN) - Sarò breve. Signor Presidente, Signori Consiglieri, ovviamente addentrarsi in una discussione tecnica, come è stato fatto finora, non è di mia competenza. E penso, e di questo me ne dovrà esser dato atto, che qualcuno si è addentrato, ma soltanto per fare della demagogia e per perdere del tempo inutilmente. Io, invece, voglio discutere su una questione semplice, elementarissima e discuto su che cosa? Sulla presentazione della mozione. Sissignore. Il regolamento lo prevede che a seguito di presentazioni di mozioni si possono presentare ordini del giorno e altro materiale.
Ma a che fine tutto questo? Al fine di sottrarre quel documento all'attenzione del Consiglio per svolgere un'altra politica. Quando si pensi che un ordine del giorno non ha niente a che vedere con una mozione, ma si cerca soltanto di fuorviare un qualche cosa che si deve affrontare, è per me - pur ammettendo ciò il regolamento - non è corretto. Mi sia consentito dirlo.
Nella mozione ho sentito dire che tutto va bene, che qualche cosa andrebbe anche male. E mi duole dover dire al Consigliere Bordon sul fatto della richiesta della nomina di una Commissione che non era tanto per appurare che cosa si faceva in quell'Ospedale, ecc... ma, Signor Consigliere Bordon, quando si presentano le mozioni e si chiedono, vero, delle Commissioni, bisogna dire perché si chiedono queste Commissioni e non posso io consentire, vero, che dice: ma abbiamo chiesto soltanto perché volevamo, Nossignore. Vi sono altre Commissioni che possono fronteggiare altre situazioni.
Ma quando si comincia a parlare, da una parte che va bene, dall'altra che va male, ovviamente qualche cosa c'è che non va. E come si può stabilire sino a che punto questo non va? Con la nomina di una Commissione.
Ora, rivolgendomi ai banchi della maggioranza, che cosa dico? Ma se tutto va bene, Signori della maggioranza, che male c'è di nominare una Commissione?
E questa Commissione, vivaddio, verrà qui e dirà "ma noi abbiamo nominato questa Commissione, ma in effetti, all'Ospedale Mauriziano, all'Ente Ospedale regionale tutto va bene" e quindi voi avreste tanta soddisfazione. Ma a questo non si vuol addivenire, e non lo capisco, non lo capisco.
Ma si portano in campo le questioni sindacali, si portano in campo un documento sindacale - con tutto il rispetto per i Sindacati - certo, quando i Sindacati vogliono portare qualche cosa di costruttivo eh, bisogna accettalo a mani piene.
Ma, Signor Presidente, quando lei ci indirizza una lettera in data 2 ottobre 1973 e, al quarto capoverso, si legge "pertanto nel... formale vertenza con l'Amministrazione regionale sugli argomenti sopra menzionati, fanno presente di aver portato a conoscenza delle decisioni dei lavoratori valdostani".
Ebbene, mi sia consentito dire: questa, Signor Presidente, è una minaccia. Perché, o lei addiviene a quelle che sono le conclusioni o, se no, noi faremo quello che dovremo fare. E non è corretto.
Ora, ritornando alla Commissione, io dico che è necessario nominarla. Almeno, se qualcuno proprio non la volesse, io, Signor Presidente, devo dirle, da parte mia, che non ho bisogno di nessuna Commissione.
L'incarico di Consigliere regionale mi consentirà - e direttamente ne risponderò di fronte a chi dovrò rispondere - di accedere in questo Ospedale e non di andare a cercare l'amministrazione per voler leggere in tutta questa documentazione, se poi, fra parentesi, non ci comprenderei niente, ma da chi vado? Al capezzale dell'ammalato, a sentire come è trattato, il perché di quel trattamento. E così porterò, poi, in Consiglio una documentazione che, giocoforza, il Consiglio dovrà aprire un'inchiesta, evidentemente, quando vi sono queste...
Ecco la ragione della Commissione.
Ora, io non capisco perché si deve abbandonare, o si deve cercare di sottrarre una mozione, che pure è un documento, per presentare un ordine del giorno e per perdere sempre maggiormente tempo. Io questo non lo capisco.
Sono favorevole sulla nomina di questa Commissione, indipendentemente dal fatto che personalmente non ne ho bisogno.
Grazie.
Bordon (DC) - Io voglio consumare questo mio secondo ed ultimo intervento, telegraficamente, perché se no attirerei giustamente le vostre ire. Però non posso dirvi: io non voglio polemizzare. No no. Voglio polemizzare perché, fa ridere, quando veniamo qui, io dico un po' falsamente, non sinceramente "non vogliamo polemizzare". Dobbiamo polemizzare, perché non possiamo permetterci il lusso di non puntualizzare certi contorsionismi dell'amico Monami, che è logico che si trovi in difficoltà e questo ci fa profondamente piacere.
E, cosa sono questi contorsionismi? Vedete, per tutti quelli che hanno sentito l'intervento di Monami, la prima preoccupazione sua quale è stata?
È stata quella di accusare, come al solito, la D.C. di tutte le pecche che ci possono essere. Naturalmente, risalendo al Governo centrale dove, anche se ci sono i socialisti insieme al potere, con i repubblicani, ecc.; gli stessi socialisti che condividono con lui la maggioranza, la colpa è sempre della Democrazia Cristiana.
Ma io ho detto sempre, con una battuta mia, questo altamente ci onora e ci fa piacere, e questo altamente ci fa piacere perché come democristiani valdostani ci distingue da certe parti, da certe frange politiche che in Valle di Aosta - a Roma specialmente - vorrebbero essere democristiani e qui sono simpatizzanti dei comunisti.
Noi non lo siamo simpatizzanti dei comunisti. Non lo saremo mai. Quindi potremmo qui fare delle lunghe disquisizioni su quello che è la situazione sindacale, non sindacale. Naturalmente, Monami e il Partito Comunista attribuiscono sul "Travail", sui loro fogli - c'è libertà di stampa qui in Italia, lassù non ci sarebbe - ci attribuiscono tutte quelle colpe che noi non abbiamo, come quella, per esempio, di essere contrari ai Sindacati.
Qui potremmo fare delle discussioni che non finiscono più, amico Monami.
Ma cosa mi vuoi parlare e dire "noi siamo contrari ai Sindacati". Tutte le volte che i Sindacati hanno portato un problema qui dentro, che noi lo abbiamo condiviso, lo abbiamo portato avanti, penso come hai fatto tu. Però il problema è un altro. Tu dovresti essere molto cauto perché, quando parli dei sindacalisti in Italia, abbiamo possibilità di sciopero. Troppi scioperi, forse, cosa che là, dove comandi tu, questo non c'è mai. Questo è pubblico e notorio, è inutile che noi ce lo rivanghiamo qui dentro.
Ma bisogna ricordarcelo ogni tanto perché, ripeto per l'ennesima volta, voi siete soltanto democratici là dove comandano gli altri. Ma là, dove comandate voi, di democrazia non ne fate assolutamente niente.
E abbiamo tutto un dossier preparato sui Sacharov... (voce) ...e che voi continuate a fare adesso, perché i Solzenicyn, i Sacharov... (voce) ...un momento, lasciatemi parlare tranquillo, se lui vuol interferire, intervenga pure, perché generalmente una persona educata quando perde il controllo così è segno che è toccato sul vivo. Quindi, lasciatelo fare, lasciatelo andare avanti.
Quindi, quello che noi dicevamo nel '48 voi lo continuate a fare adesso e noi ne porteremo la documentazione.
Quindi non perdiamo il tempo in questa materia.
Naturalmente che cosa succede? Noi siamo qui e siamo veramente stupiti che tu abbia avuto questa reazione. Ma noi abbiamo recepito queste lamentele del sindacato e dei sindacati, perché c'è anche il tuo. Dei nostri, qui dentro, non c'è nessun sindacato, perché la CISL non è sindacato della D.C., specialmente in Valle d'Aosta, l'UIL neanche, la CGIL meno che meno, quindi noi siamo veramente stupiti che dovevate essere stati i primi della classe a portare qui dentro questa lamentela dei sindacati. Ma, vi ripeto, e forse la colpa è mia, Parisi mi ha rimproverato quasi di una mancanza, di non aver detto chiaramente... no, ho detto chiaramente, Parisi, quello che volevamo noi con questa mozione. Noi, che cosa abbiamo voluto dire? Se effettivamente i sindacati attribuiscono tutte queste carenze alla gestione dell'Ospedale e attribuiscono quei rapporti umani di cui si riempie sempre la bocca Monami, che poi, poi non sono applicati in certi posti - e noi lo sappiamo - ebbene, noi abbiamo voluto pregare il Consiglio regionale di prendere in esame questo e di nominare questa Commissione.
Naturalmente, a parte quelle cortine fumogene, con tutte quelle parole infilate una dopo l'altra (che potrebbero anche influire su qualcheduno che è sprovveduto e che ascolta) che tira fuori Monami sulla sanità pubblica, su tutte queste storie, su tutte queste riforme; a parte questo, ci sono delle cose che effettivamente preoccupano, fanno ridere, dobbiamo naturalmente non patrocinare - parola sua - questa situazione. Ma noi non abbiamo voluto patrocinare niente. Noi abbiamo voluto soltanto chiedere una Commissione che venga qui e ci dica quello che lui vorrebbe dire, ma non può: il Sindacato ha torto o ragione. Perché ha girato, ha girato, ha girato e ha finito per dire quasi che i sindacati qui dicono delle cose inesatte. Ma non può dirlo, perché se dicesse questo si prende una di quelle sculacciate dalla CGIL formidabili. Perché qui è venuto fuori un centro di potere, i rapporti umani.
Ma l'Ospedale può diventare un centro di potere? Ma io questo lo escludo, non l'ho mai sognato! Io penso che sia giusto che nell'Ospedale si porti avanti tutti i miglioramenti possibili, in tutti i settori. Però, io avrei voluto che Monami si alzasse e mi dicesse, lui che sa tutto "ma qui, questi sindacati, hanno detto delle cose inesatte, perché lì dentro non ci sono problemi di rapporti umani nel personale". Perché sarebbe il colmo. Amministrazione democratica che questo non porta avanti. Naturalmente, lui torna indietro nella storia, va a vedere il Mauriziano, va a vedere, non so io, le crociate quando il Mauriziano è stato formato. Va a vedere la Sadea e la Cogne.
Rimaniamo qui, a questo problema. Quando parleremo di quello avremo tempo di discutere, di dire quello che pensiamo. Perché, se no, cerchiamo solo di scappare. E allora io ripeto e dico che, in fondo in fondo, tutto quello che ha detto Monami, per finire, quasi quasi dava torto a questi sindacati. Dava torto perché ha parlato di carenze, ha dato un lisciabbusso all'Assessorato: che è l'ora di finirla con questo Assessorato, in ambienti chiusi, che ci porti fuori i problemi. Ma questo è roba tua, non è mica roba mia.
Io ho la fortuna, in questo momento, di essere all'opposizione, cosa che loro hanno avuto sempre in campo nazionale, dove è facile fare l'opposizione. Qui è un po' più difficile per loro, perché è più facile per noi; guarda la combinazione! Però abbiamo sentito la Giunta, la Giunta deve portare avanti questi problemi al più presto.
E chi non è d'accordo su questo? Siamo tutti d'accordo. La Giunta porti avanti tutti questi problemi, però rimaniamo a questo odierno.
Ha detto una cosa che io ho rilevato da Monami e che condivido e che mi era sfuggita. Dice: io vorrei questa Commissione speciale.
È vero, perché in mezzo a tante Commissioni, anzi, non si può neanche scherzare perché l'ora è tarda. Ma, ad un certo momento, noi, qui, con l'autonomia nostra regionale ridevamo. A Roma, quando i problemi andavano avanti, si faceva la Commissione, la sottocommissione, l'altra sottocommissione.
Noi ci avviamo su questa strada qui. Perché ieri abbiamo sentito parlare "la sottocommissione alla sanità" mi sembra che tu abbia detto questo.
Ora, è vero, noi qui abbiamo già due Commissioni, c'è quella che io chiamo sanitaria permanente, che è chiamata così, poi c'è l'altra speciale. Mi era sfuggito, pur avendone parlato anche ieri sera. Forse è bene che si faccia una cosa: vedere se possiamo ritoccare, tutti d'accordo, all'unanimità, togliendo, aggiungendo questo nostro ordine del giorno. Se siamo tutti d'accordo noi... se no io chiederei due minuti di sospensione. Poi, eventualmente, se è il caso, invece di dire ad una Commissione nuova, di nuova creazione, affidiamolo pure a questa Commissione sanitaria speciale che, se non sbaglio, ha come rappresentanti tutte le forze politiche della Regione e che si occupa già di un po' tutta la riforma sanitaria, se non sbaglio. E, naturalmente, noi siamo qui pronti ad adattarci.
Ma non ci attribuiscano delle colpe che noi non abbiamo. E se ce le vogliono dare, tanto abbiamo le spalle larghe, siamo abituati da tanti anni a sopportarle e quindi io non avrei altro da aggiungere se non, forse, chiedere una sospensione di 5 minuti per vedere se riusciamo a concordare questo, se possiamo fare qualcosa. Io mi preoccupo di fare questa richiesta perché potrebbe anche essere rifiutata, ma se vogliamo trovare una quadra proprio per arrivare a qualche cosa di concreto. Non so, perché poi, voi ci bocciate la mozione, oggi con la democrazia, col suo numero, lo permette. Noi, d'altronde, l'ordine del giorno possiamo sempre votarlo. Se non lo facciamo per ripicca. Perché anche se l'ordine del giorno comporta forse meno, ma si avvicina molto alla nostra mozione.
Quindi, io dicevo, discutiamola, non c'è Chanu, vedete un po' se si può avere questo incontro.
Dolchi (Presidente) - Consigliere Chanu, il Consigliere Bordon ha chiesto una sospensione di 5 minuti per vedere se può essere concordato un ordine del giorno unico che, mi sembra, comporterebbe poi di conseguenza il ritiro della mozione.
Prima di arrivare a questa sospensione vorrei chiedere all'Assessore Benzo e al Presidente della Giunta se ritengono, a norma di Regolamento, di concludere la discussione generale.
Mappelli (DC) - Chiederei, prima di sospendere il Consiglio, visto che qui, nelle premesse, ci sono delle dichiarazioni che io non conosco, chiederei solo gentilmente al Presidente della Giunta di chiudere e di informarci di quelle che sono state le sue eventuali iniziative, di modo che noi ne teniamo conto per concordare eventualmente su questo ordine del giorno.
Dolchi (Presidente) - Ecco, prima ancora, vorrei un chiarimento dal presentatore dell'ordine del giorno per quanto riguarda la parte finale "demanda alla competente Commissione consiliare per la Sanità".
Vorrei, per la precisione dell'Assemblea, sapere se è la Commissione consiliare permanente per la Sanità o la Commissione consiliare speciale per la Sanità... (voci) ...allora, la Commissione consiliare speciale per la riforma sanitaria. Con questa correzione, la parola all'Assessore Benzo e poi al Presidente della Giunta.
È chiusa la discussione generale.
Benzo (DP) - Rispondevo velocemente e quindi non faccio conclusioni perché mi pare che, già dall'intervento precedente, dopo l'esposizione di una situazione di fatto e la constatazione di quelli possono essere, in base alle carenze lamentate, gli interventi che possono essere effettuati, mi pare che la Giunta e l'Assessorato siano pienamente concordi.
Per quanto riguarda le cifre, a me, da quanto risulta la comunicazione dell'Ente ospedaliero ben inteso, il deficit di cassa, a tutt'oggi, sarebbe di due miliardi e 200 milioni. Deficit di cassa... (voce) ...i crediti con gli Enti mutualistici 2 miliardi 500 milioni. La retta che lei mi domanda, attuale, è di 18.900 lire, approvata dall'Ente tutorio.
Il Presidente della Giunta preciserà altre cose proprio in merito a questo particolare con gli interventi che abbiamo fatto e che ha fatto in modo particolare il Presidente.
Dujany (DP) - Vorrei sinteticamente concludere questa discussione ringraziando i presentatori della mozione e tutti coloro che hanno partecipato alla discussione su questo importantissimo argomento.
Mi pare che la discussione si è svolta sotto questi due punti di vista; un primo aspetto il controllo e l'esame da parte del Consiglio sul funzionamento dell'Ospedale, dell'Ente ospedaliero con i suoi vari aspetti riguardanti e il personale e naturalmente tutti gli altri aspetti del funzionamento di questo Ente.
C'è stata una presa di coscienza, naturalmente, dei passi fatti avanti da questo Ente dal momento della sua istituzione, e sono state sottolineate numerose carenze e mi pare sia doveroso che Giunta e Consiglio seguano questo grossissimo Ente che ha una importanza, direi, particolare per la salute della nostra popolazione. Iniziative direi di confronto e di contatti con l'Ente stesso sono state prese anche dalla Giunta regionale, ed era doveroso che lo facesse, e hanno avuto luogo parecchi incontri con il Consiglio di amministrazione per verificare queste difficoltà dinanzi alle quali si trovava, in questo momento comprensibile di crescita e di sviluppo dell'Ente ospedaliero, difficoltà che sono state ampliamente elencate, naturalmente, di rapporti sindacali, difficoltà di organizzazione amministrativa interna, difficoltà di organizzazione e di reperimento di medici e di specialisti, difficoltà di reperimento di organizzazione di personale esecutivo e di personale tecnico e paramedico.
Naturalmente, gli incontri sono avvenuti anche con le Organizzazioni sindacali e con vari gruppi, anzi, di lavoratori che hanno fatto presente tutte queste numerose manchevolezze, che però attengono, si riferiscono sempre, al funzionamento dell'Ente nella sua realtà odierna che dobbiamo, ripeto, controllare, che dobbiamo verificare e che dobbiamo naturalmente essere a fianco per far sì che possa crescere nel miglior modo possibile.
Però, non dimentichiamo quale è la funzione dell'Amministrazione regionale nei riguardi di questo Ente, non vorrei che la funzione dell'Amministrazione regionale sia solo quella di controllare il funzionamento di un Consiglio di amministrazione da lei nominato e si limitasse ad una azione di critica e ad una azione, direi, anche di valutazione del lavoro fatto e non adempisse al suo compito. Cioè, mi pare che il compito dell'Amministrazione regionale sia soprattutto questo: di verificare quale è la funzione dell'Ospedale regionale in relazione ai bisogni sanitari della nostra popolazione, ed è proprio per questa funzione che la Regione ha, di stabilire determinati indirizzi ai quali deve sopportare, sotto i quali devono subire le scelte del Consiglio di amministrazione, che essa deve adempiere a questo compito. E credo che qui siamo tutti, io compreso, assolutamente impreparati a stabilire quali sono i bisogni sanitari della nostra popolazione.
Il discorso concreto, che potremmo probabilmente anche costituire tutte le Commissioni che volete, però, ad un certo momento, se non abbiamo questi dati chiari dei bisogni sanitari della nostra popolazione noi non saremo mai in grado di dare degli indirizzi chiari di orientamento, di sviluppo dell'Ente ospedaliero.
Si è parlato di finanziamenti per attrezzature, perché l'Ente ospedaliero non riesce ad assorbire i finanziamenti che la Regione gli mette a disposizione per acquisto di attrezzature; perché, mi pare responsabilmente, non è in condizioni di dare una quantità tale di attrezzature che possano essere veramente utili per raggiungere le finalità sanitarie nei riguardi della popolazione o per mancanza di personale medico o paramedico o per mancanza di locali o perché questo tipo di attrezzature di cui ha ... non sono valide per il tipo di assistenza che deve dare.
Si è parlato di rene artificiale, io mi chiedo questo: è una iniziativa valida o non valida il rene artificiale in un Ospedale alla dimensione della Valle d'Aosta?
Se i ricoverati che hanno bisogno di rene artificiale della Valle d'Aosta si riducessero a pochissime unità, vale la pena stabilire un indirizzo di questo genere? Sopportando delle spese eccessive, attraverso tutta una organizzazione medica di specializzazione e paramedica per assistere pochissime persone? non ci converrebbe indirizzare i nostri finanziamenti organizzando meglio l'attrezzatura e il personale in altri settori dove la quantità dei ricoverati potrebbe essere di molto superiore e cercare di indirizzare queste poche unità di altissima specializzazione verso ospedali di entità maggiore dove naturalmente si possono raggruppare questi tipi di specializzazione?
Cioè, dobbiamo fare in modo di dare determinati indirizzi per cui lo sviluppo dell'Ospedale avvenga nel modo migliore possibile sul piano dei mezzi, sul piano di uomini e sul piano degli strumenti, senza avere delle spese eccessivamente onerose, diciamo, installando dei servizi che potrebbero essere utili ma che potrebbero essere eccessivamente costosi in rapporto al tipo di assistenza sanitaria di cui la nostra Regione ha bisogno.
Quindi è proprio per questo motivo che la Giunta ritiene di dover iniziare, e ha già dato l'incarico di iniziare, proprio questa analisi veramente metodica delle varie, dei vari bisogni sanitari esistenti in Valle d'Aosta, perché solo dopo che abbiamo avuto questa analisi, naturalmente, della quantità e della qualità dei ricoveri sia della nostra popolazione, sia dei ricoveri di passaggio nella nostra Regione, noi possiamo avere reale e concreta per poter stabilire un certo tipo di programmazione e di indirizzo direi ospedaliero, altrimenti rischieremmo di fare dei bei discorsi che rischiano di cadere nel vuoto senza riposare su elementi concreti o su valutazioni di considerazioni e di studi che siano reali.
E concludo, per non allungare, dando un'informazione al Consiglio e in modo particolare, mi pare, ad un problema sottolineato da parecchi Consiglieri, dal Consigliere Fosson, per quanto riguarda il problema dei finanziamenti e delle rette ospedaliere.
La Presidenza della Giunta, il 31 luglio del 1973, sollecitava il Ministro del Lavoro, il Ministro della Sanità e i vari Presidenti degli Istituti assistenziali perché provvedessero ad aggiornare le loro tariffe, e nella lettera si diceva che l'Ente ospedaliero versa in difficoltà finanziarie, che tale situazione ha avuto inizio fin dal 1970, data di istituzione dell'Ente ospedaliero. Le somme ancora, direi, a debito degli Istituti mutualistici, al 30 aprile del 1973, risalivano a 2 miliardi e sette milioni, l'Assessore Benzo vi ha comunicato le cifre più recenti, 1.600.000.000 a carico dell'INAM, 122 milioni a carico dell'ENPAS, 78 milioni a carico dell'INADEL, 23 a carico dell'ENPALS, 112 milioni a carico dell'INAIL, 22 milioni a carico dell'INPS.
Quindi, questo mancato pagamento costituiva un credito a favore dell'Ente ospedaliero che supera i due miliari e si chiedeva, quindi, a questi Istituti di voler intervenire e al Ministero, anche, del Lavoro e della Sanità di voler intervenire per adeguare le loro tariffe in rapporto all'adeguamento delle tariffe stesse stabilite dall'Ente ospedaliero e approvate dall'Amministrazione regionale.
Informo che le tariffe nel 1969 erano di questo tipo: 69.550, nel 1970 8.600, nel 1971 12.950, nel 1972 17.200, nel 1973 18.950. Questi Istituti rimborsano all'Ente ospedaliero una cifra, se non vado errato, attorno alle 8.500 lire al giorno ricoverato, contro le 18.950 giorno ricoverato fissato, e concludevo che per le considerazioni di cui sopra "si confida nella sollecita definizione della grave pendenza amministrativa e anche ad evitare gravi difficoltà finanziarie che potrebbero costringere l'Ente ospedaliero a vie legali per il recupero coatto di ingenti crediti".
Da quella data - 31 luglio - non ho ricevuto alcuna risposta; mi risulta che in questi giorni dovrebbe aver luogo un incontro fra l'Ente ospedaliero e tutti questi istituti previdenziali affinché si possa vedere di trovare una soluzione sul piano finanziario.
Questo è estremamente importante perché il comportamento dell'INAM, naturalmente, comporta anche un certo comportamento da parte di quegli enti assistenziali che sono finanziati dall'Amministrazione regionale, e voglio soprattutto alludere agli enti mutualistici dei commercianti, agli enti mutualistici dei coltivatori diretti, agli enti mutualistici degli artigiani, i quali logicamente, malgrado che ricevano contributi dalla Regione, continuano a pagare queste tariffe di questo importo perché nessuno, naturalmente, vuole passare avanti al capo fila che è rappresentato, naturalmente, dall'INAM, quando poi in Valle d'Aosta l'INAM, fortunatamente, è un istituto che non è passivo, anzi pare che versi una discreta quantità di denaro alla sede centrale.
Quindi, direi, il problema del finanziamento è un altro problema che va affrontato e che va analizzato e direi che la Valle d'Aosta forse, l'Ente ospedaliero della Valle d'Aosta, che ha la tariffa massima di 18.900 lire, mi pare - come già è stato detto se non vado errato da Bordon - che è meno alta di tanti altri istituti ospedalieri, è quella che ha le tariffe più basse, perché l'aumento delle tariffe ha subìto un certo meccanismo fissato dal Ministero del Lavoro che scattava in rapporto a determinate percentuali, in rapporto alle tariffe esistenti nel 1969, già estremamente basse. Ecco, credo di poter concludere soprattutto prendendo l'impegno di continuare ad avere questi contatti che, col Consiglio di amministrazione dell'Ente ospedaliero - per quanto riguarda la Giunta - e con le organizzazioni sindacali, per verificare questa crescita e questo comportamento interno e, nello stesso tempo, di poter portare al Consiglio regionale una relazione precisa relativa ai bisogni sanitari della popolazione della Valle d'Aosta, affinché si possa, successivamente, fare delle scelte precise sulla riforma o sugli orientamenti o sugli indirizzi da dare al Consiglio di amministrazione dell'Ente ospedaliero.
Fosson (UV) - Solo un chiarimento. Ringrazio il Presidente.
Volevo solo chiedere, l'ammontare dei due miliardi e rotti al 30 aprile 1973 di credito e attualmente 2 miliardi 500 milioni sono conteggiati in base alla tariffa di 8.500 giornaliere dei vari enti, o in base ai vari scaglioni di tariffe aggiornate per i vari anni e quindi che l'Ospedale dice "io ho avuto queste varie tariffe, quindi il mio credito è questo", mentre i vari istituti pensano in questo momento solo di dare le 8.500. solo questo chiarimento, se è possibile, altrimenti me lo darete un altro momento.
Dujany (DP) - ...se ho capito bene. È dovuto alla differenza scaglionata nei vari anni. Cioè è il globale, diciamo, della differenza di quello che hanno pagato e di quello che avrebbero dovuto pagare.
Quest'anno 8.500. L'anno scorso, mi pare, 7 mila e 800. Differenza.
Dolchi (Presidente) - Consigliere Mappelli, non è che riapriamo la discussione.
Mappelli (DC) - No, adesso siamo alla conclusione.
Voglio fare una domanda al Presidente per poter valutare la questione di quest'ordine del giorno e, di conseguenza... (Dolchi: Ah, sull'ordine del giorno, benissimo) ...eventualmente ritirare la mozione. Se non si ritira la mozione, va in votazione.
Dolchi (Presidente) - È aperta la discussione sull'ordine del giorno.
Mappelli (DC) - Qui vedo che è scritto "preso atto delle iniziative sin qui assunte dal Presidente (3° capoverso, 3° comma, pardon) della Giunta regionale, dei colloqui avuti con le parti interessate".
Ecco, qui nelle premesse, io chiedevo al Presidente se aveva avuto dei colloqui - quando si dice "con le parti interessate" - se aveva avuto modo di incontrare sia le Organizzazioni sindacali, sia l'Ente ospedaliero, o viceversa. Questo è avvenuto? Anche i sindacati?... (voce) ...ho capito. Allora, per quanto riguarda "demanda" noi proporremmo "alla competente Commissione consiliare", si tolga "per la sanità attualmente in funzione" perché secondo me non ha nessuna importanza, "speciale per la riforma sanitaria, di prendere contatti con l'Amministrazione dell'ente anche in relazione alla situazione sanitaria in generale, riferendo (è da aggiungere) al Consiglio circa la reale situazione riscontrata". Punto e basta.
Andrione (UV) - Probabilmente non ha bisogno di risposta, ma la mia domanda è questa: se oggi, 31 ottobre, alle 1 e un quarto del pomeriggio, il Presidente della Giunta annuncia che si sta preparando un'inchiesta documentata per sapere quali sono i bisogni sanitari della popolazione valdostana, a che cosa sono serviti tanti anni di programmazione e tanti studi...
Io, francamente, sono letteralmente caduto dalle nuvole, ma ci riserviamo di riparlarne in una prossima riunione.
Mappelli (DC) - D'accordo con te, Mario. E questo è valido per tutti i settori della programmazione valdostana.
Di Stasi (PSI) - Anch'io non ho parlato prima quindi...
Dolchi (Presidente) - Parliamo sull'ordine del giorno, quindi tutti possono parlare, anche quelli hanno parlato prima.
Di Stasi (PSI) - D'accordo. Io proponevo, per quanto riguarda l'ordine del giorno presentato dal Capogruppo Chanu dei Democratici Popolari, al secondo capoverso, quando diciamo "preso atto del documento delle Organizzazioni sindacali", non è esatto dire "preso atto" perché se no, in questo modo, accettiamo tutto quanto le Organizzazioni sindacali hanno fatto rilevare. Quindi, io - e credo che anche il Consigliere Caveri avesse espresso dei dubbi su questo secondo capoverso - perché, dicendo "prendo atto", io non sono d'accordo.
Riserve le aveva fatte il Consigliere Caveri. Riserve ne avrei da fare anch'io. Quindi direi "presa visione del documento delle Organizzazioni sindacali". A me pare la dizione più esatta.
Perché se no, noi diciamo che accettiamo tutto quanto le Organizzazioni sindacali hanno detto nel loro documento.
Andrione (UV) - (in lontananza) ...se no andiamo avanti per un'ora. Scusi, ma perché non sospende per 5 minuti. Perché se ognuno apporta delle variazioni non si capisce più niente.
Dolchi (Presidente) - Allora, c'è qualcuno che chiede ancora la parola? La seduta è sospesa per 5 minuti.
La seduta è sospesa dalle ore 13,18 alle ore 13,28.
Dolchi (Presidente) - I proponenti dell'ordine del giorno e i presentatori della mozione vogliono chiarire, o il testo che mi è stato dato, concordato, può essere messo direttamente ai voti senza ulteriori commenti?... (voce: ...leggere il testo che è già stato concordato) ...allora do lettura.
Mappelli (DC) - Volevo dire che, per agevolare il compito su questo problema, abbiamo ritenuto di ritirare la mozione.
Dolchi (Presidente) - Do lettura dell'ordine del giorno, che risulterebbe il seguente:
"Il Consiglio regionale
Preso atto della migliorata situazione dell'Ospedale regionale rispetto alle precedenti gestioni, pur considerandola ancora inadeguata in relazione alle necessità della Regione, nonché delle carenze alle quali occorre urgentemente sopperire nell'interesse degli assistiti;
presa visione del documento delle Organizzazioni sindacali sulla situazione dell'Ente;
preso atto ancora dei contatti avuti dal Presidente della Giunta e dalla Giunta regionale con le parti interessate;
nella riaffermata consapevolezza che solo attraverso la gestione democratica dell'Ente, sulla base dei principi informatori che dovranno caratterizzare la riforma sanitaria, l'Ente medesimo potrà risolvere i numerosi problemi di istituto e di assetto ancora esistenti;
Invita
la Giunta regionale a seguire, con il massimo impegno, l'evolversi della situazione dell'Ente, sollecitando la promozione di incontri chiarificatori tra il Consiglio di amministrazione dell'Ente e le Organizzazioni sindacali, non esclusa la partecipazione della Giunta stessa, se la situazione dovesse imporlo;
Demanda
alla competente Commissione consiliare speciale per la riforma sanitaria, attualmente in funzione, di prendere contatti con l'Amministrazione dell'Ente, anche in relazione alla situazione sanitaria in generale, riferendo al Consiglio stesso circa la reale situazione riscontrata."
Caveri (UV) - Io vorrei sapere sino a quando siamo in tempo di fare la dichiarazione di voto. Perché mi riservo di fare una dichiarazione di voto su questo ordine del giorno.
Dolchi (Presidente) - Se non ci sono chiarimenti, passeremo poi alle dichiarazioni di voto. Se non ci sono ulteriori chiarimenti.
Caveri (UV) - Allora sarò in tempo successivamente... (Senz'altro, risponde Dolchi)
Dolchi (Presidente) - Sull'ordine del giorno, sulle proposte di emendamento che sono state concordate, ci sono altri che chiedono la parola? Possiamo considerare quindi definitivo questo testo che sarà messo in votazione e sul quale darò la parola per dichiarazioni di voto?
Iniziamo quindi le dichiarazioni di voto, sempre sull'ordine del giorno, premesso che i presentatori della mozione hanno poi chiarito la loro intenzione di ritirare la mozione stessa. La parola al Consigliere Caveri.
Caveri (UV) - Io voto a favore di questo testo concordato, però intendo anche spiegare perché ho insistito a che, nel 2° comma, ci fosse l'espressione "presa visione del documento delle Organizzazioni sindacali sulla situazione dell'Ente".
Ho insistito per questa modifica perché non voglio ingoiare certe contraddizioni e certe dichiarazioni equivoche che abbiamo sentito durante la discussione.
E ciò io affermo in base a questa dichiarazione, che se è vero quanto dice il rapporto sindacale, secondo il quale tutto va male, allora non è vero quanto hanno detto certi Consiglieri, secondo i quali tutta va bene.
Questo io lo affermo per la serietà del dibattito.
Insomma, o è vero quello che dice il rapporto dei sindacati e, allora, 4 in profitto, oppure è vero quanto hanno detto certi Consiglieri, e allora dobbiamo dare 30 e lode. Ma, evidentemente, si tratta di affermazioni patentemente, visibilmente contradditorie e si fanno le dichiarazioni contradditorie quando si vuole salvare la capra e i cavoli nello stesso tempo.
Dolchi (Presidente) - Altri Consiglieri per dichiarazioni di voto? Se non ci sono altri Consiglieri per dichiarazioni di voto, metto ai voti l'ordine del giorno concordato e testé letto dal Presidente del Consiglio.
Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Il Consiglio approva.