Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2591 del 8 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2591/XVI - Interpellanza: "Promozione della crescita multidisciplinare necessaria per affrontare le sfide sanitarie e ambientali complesse a livello regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 61. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Innanzitutto una premessa, Assessore: qua giochiamo a carte scoperte perché il tema lo conosciamo, proseguo la serie dei miei interventi sul tema della sanità, della prevenzione, del piano della prevenzione regionale, dell'approccio "Una salute" che si rende necessario per avere alcune conferme attraverso varie interrogazioni e interpellanze.

Come ho detto prima, parliamo dell'approccio "One Health", nel 2021, verso fine anno, un quotidiano on-line che tratta di sanità, una giornalista scientifica, (omissis), ha scritto al riguardo a un importante incontro tra tecnici che trattava appunto di quest'approccio: "Una salute" e nel sottotitolo così scriveva: "Salute umana, animali, ambienti, tutti sotto lo stesso cappello. La sfida è ormai nel presente. Si riusciranno a integrare le varie competenze per raggiungere un benessere a 360 gradi?". Nel corpo dell'articolo la giornalista affermava che da circa un decennio in sanità si era capita l'importanza dei team multidisciplinari, che si occupano della presa in carico del paziente a 360 gradi; adesso vi è un approccio ulteriore, che è quello di cui vi ho appena parlato, che, oltre alla salute umana, abbraccia anche quella animale e soprattutto l'ambiente. Si è quindi creata la consapevolezza che viviamo tutti sullo stesso pianeta e che le modifiche di una variabile finiscono per influenzare anche gli altri soggetti, questo è emerso soprattutto nel corso della pandemia, del Covid, che abbiamo appena vissuto dove le principali istituzioni sanitarie hanno provato a integrare i vari aspetti, le varie competenze, i vari saperi per risolvere la situazione. A quest'incontro hanno partecipato i rappresentanti di Federsanità, che hanno evidenziato come di quest'approccio "Una salute" se ne parla ormai da tanti anni e che quello che il tema ha trattato era un sottoinsieme dell'approccio avuto in precedenza in sanità, che non fa altro che richiamava il benessere globale dell'individuo e in base a una nuova idea di sanità che è stata portata avanti dall'Organizzazione mondiale della sanità. Cosa dire? Sono intervenuti dei direttori generali di varie aziende sanitarie del nord Italia, del centro Italia e tutti concordano nel dire che bisogna portare avanti questa tipologia di approccio, ma soprattutto bisogna interfacciarsi con altri settori, soprattutto quei settori che si occupano dell'ambiente. Si sono così alternati negli interventi i relatori provenienti dalla Toscana, dal Piemonte e dalla Liguria e tutti hanno concordato che bisogna fare qualcosa in questo senso ed era l'anno 2021. Da parte nostra, da parte della nostra Regione diciamo che si è lavorato in tal senso, questo lo dobbiamo dire, attraverso il piano regionale della prevenzione, ho richiamato ieri la bozza del piano della salute e del benessere sociale che richiama quest'approccio. Essendo cambiato il Governo regionale, quindi l'Assessore alla sanità, alla luce di quanto detto ieri e quanto affermato anche da lei ieri durante alcuni interventi, mi corre l'obbligo di avere delle conferme in tal senso. A dire il vero, Assessore, in parte lei ha già risposto, però le chiedo se l'Assessorato da lei governato si identifica nella visione olistica "One Health" e se la Valle d'Aosta si è impegnata a promuovere questa crescita multidisciplinare necessaria per le sfide ambientali, sanitarie e complesse che dobbiamo affrontare a livello regionale nel futuro; in caso di risposta affermativa, le chiedo di illustrare cosa è stato fatto e cosa eventualmente si intende ancora fare.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - In realtà, collega Restano, la devo ringraziare perché a volte le domande aiutano a dare risposte politiche, nel senso che se si pensa di trattare temi che nulla hanno a che fare con quest'Aula e di fatto poi dopo esprimere giudizi sulle connotazioni o meno di matrice politica, piuttosto che burocratico-amministrativa, a volte nel chi fa la domanda risulta essere il peccato rispetto alla qualità della risposta che, di fatto, poi dopo si riceve.

Lei invece sono due giorni che in qualche modo rappresenta politicamente una sua volontà, che si è espressa nel corso di questi ultimi tre mesi in particolar modo, di ragionare... ieri l'abbiamo definita "One Health", possiamo definirla "Salute olistica omnicomprensiva", e quindi in una qualche maniera con un'azione di accerchiamento, sta proponendo una visione che avrà un riscontro positivo o negativo, io, come lei e anche il collega Sapinet, riteniamo e speriamo positivo nel cominciare a ragionare in maniera diversa. Proviamo pertanto a dare delle risposte rispetto a quanto da lei rappresentato e anticipato già nell'interrogazione di ieri.

Se mettiamo insieme i timori dei cittadini italiani legati ai fattori che possono influenzare lo stato di salute delle persone, come i determinanti ambientali non solo derivati dai cambiamenti climatici in corso ma anche le malattie che si possono sviluppare in un contesto simile, soprattutto malattie da vettori e zoonosi, come, ad esempio, in primis l'influenza aviaria, si deve parlare di un concetto pluri-fattoriale nel quale convergono giocoforza la salute dell'uomo, dell'animale e dell'ambiente, chiamato in gergo "One Health", possiamo tradurlo in maniera italica che è meglio: "Salute olistica", di un'unica salute, fin dal 2004 quando è stato appunto coniato il termine che lei richiama.

Per affrontare al meglio questa complessa tematica, la nostra Regione ha lavorato e sta attualmente lavorando con il piano regionale della prevenzione 2020-2025 da lei richiamato nell'interrogazione di ieri in uno specifico programma dal titolo: "Ambiente, clima e salute". In tale programma, attraverso delle strette sinergie multidisciplinari tra attori e referenti sanitari e referenti dell'ambiente, Dipartimento sanità e salute, Dipartimento ambiente regionale, ARPA e Azienda USL, si sono delineati dei fattori specifici di rischio da approfondire come cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi, esposizione ad agenti chimici, fisici e microbiologici in ambienti indoor e outdoor declinati in particolari campi di approfondimento e cioè l'esposizione a pollini allergenici e le allergie, esposizione e aumento delle temperature e ondate di calore, malattie cardiovascolari, neurologiche, disidratazione e aumento della temperatura corporea, l'esposizione a raggi ultravioletti con le malattie dermatologiche e oculistiche conseguenti, l'esposizione a nuovi agenti patogeni e ai loro vettori, nuove tipologie appunto di malattie infettive, l'esposizione a fumi da combustione di biomassa all'aperto, irritazioni respiratorie e oculistiche, l'esposizione a inquinanti atmosferici, cioè l'aggravamento delle reazioni dei soggetti allergici, le malattie respiratorie e oculistiche.

Il PRP prevede un cronoprogramma che ha portato alla chiusura di azioni e obiettivi specifici intersettoriali e comunicativi e di formazione a partire dall'anno scorso fino al 2025, come, ad esempio, la stipula di un accordo intersettoriale per il miglioramento della sorveglianza epidemiologica della popolazione residente nelle aree interessate dalle varie criticità e pressione ambientale, la DGR 1119/2022, la predisposizione di opuscoli per informare e sensibilizzare la comunità sui rischi legati alle radiazioni ionizzanti e due webinar sul radon in acqua e radioattività ambientale, dei corsi FAD da erogare quest'anno per medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sulle radiazioni ultraviolette, la mappatura, prevista sempre nel 2023, della dotazione di sistemi di raffrescamento interno ed esterno nelle strutture dei centri diurni e nelle microcomunità per anziani già dotata di sistemi di raffrescamento presenti sul territorio a una quota inferiore a 1.600 metri sul livello del mare, l'istituzione di tavoli tecnici regionali interistituzionali, intersettoriali e interdisciplinari per la definizione e la condivisione di percorsi e procedure integrate basate sul concetto di salute unica. Tali tavoli verranno istituiti con i portatori di interessi sia istituzionali che non e saranno finalizzati alla governance integrata delle azioni in materia di ambiente, clima e salute. Inoltre sarà coinvolta una rappresentanza sanitaria ambientale in almeno un tavolo tecnico-interistituzionale, come, tra l'altro, da lei spesso richiamato, secondo la programmazione delle politiche regionali di sviluppo rurale per la promozione di misure finalizzate a ridurre l'impatto ambientale della filiera agricola e zootecnica.

Sempre in quest'ottica, inoltre la nostra Regione si identifica nella visione "One Health" e nel suo percorso di suo sviluppo nel tempo in quanto, sempre per fare un certo esempio concreto, ha sempre cercato di tutelare, nonostante le carenze di risorse degli ultimi decenni, la valenza multidisciplinare attribuita al Dipartimento di prevenzione quale anello di congiunzione strategico rispetto al territorio, all'Ospedale e all'ambiente, e lei questo lo conosce direttamente, conservando quindi una visione strategica mirante a riconoscere la complessità delle azioni da portare avanti nella stessa strategia "One Health", che vede per l'appunto coinvolto il personale medico, paramedico e veterinario, dipartimentali, in sinergia con vari stakeholder interni ed esterni, quali, ad esempio, l'ARPA, i Comuni, l'Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Due esempi concreti, in realtà tre, a titolo significativo di un approccio complesso di "One Health" al triplice problema di salute a esso connesso risultano essere il piano pandemico influenzale regionale, il PANFLU 2021-2023, il piano di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi per quanto riguarda il 2020 e il 2025, nonché tutte le azioni susseguenti al decreto legislativo 18/2023 considerato che il decreto introduce un approccio basato sul rischio finalizzato a garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano da un punto di vista igienico-sanitario e l'accesso universale ed equo all'acqua potabile, comprendendo quindi anche rischi correlati ai cambiamenti climatici, alla protezione dei sistemi idrici e ad altri eventi, che, se combinati, possono avere effetti molto importanti sulla fornitura di acqua potabile, in una logica sinergica tra sanità, ambiente, territorio, ARPA, BIM e Azienda USL.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Assessore, forse non capita spesso ma sono soddisfatto della sua risposta e le spiego perché: perché la combinata lettura delle due interrogazioni e di questa interpellanza ci portano a un risultato importante. Lei stesso ha parlato di intersettorialità, interdisciplinarità, interstrutture e multidisciplinarietà, ma soprattutto ha richiamato degli atti specifici: piano pandemico, il piano regionale della prevenzione, che prevedono la cooperazione e la multidisciplinarietà. Ora, su tutto questo bisogna metterci un piccolo "cappello" politico che io non ho avuto modo di leggere nella delibera 515, ormai per me tristemente famosa e che richiameremo, sulla quale ci confronteremo nel corso di questo Consiglio o forse nel prossimo Consiglio, si chiede ovviamente una piccola modifica con un riconoscimento politico questa volta a chi opera nel settore che ci ha portato a questi importanti risultati. Aspetto quindi speranzoso il risultato di questi approfondimenti che abbiamo fatto insieme.