Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2587 del 8 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2587/XVI - Interpellanza: "Programmazione di interventi di controllo e manutenzione degli alvei dei torrenti della regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 57. Illustra il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Quest'iniziativa riprende una problematica già più volte evidenziata in questo Consiglio regionale dal nostro gruppo di opposizione: quella che riguarda lo stato di scarsa pulizia e la mancata manutenzione degli alvei in moltissimi torrenti della nostra regione. Una pratica molto diffusa nelle altre regioni d'Italia, tant'è che la Regione Piemonte ha realizzato un vademecum per la gestione degli alvei ma fortemente limitata nella nostra regione. Le foto che ho scattato in questi giorni in due comuni della Bassa Valle lo dimostrano. Chiedo gentilmente alla Signora se può far avere le fotografie all'Assessore, sono fotografie che ho già scattato un anno fa, diciamo che la differenza praticamente sta nel fatto che gli alberi sono cresciuti, le guardi, Assessore, le foto perché veramente dimostrano lo stato attuale dei nostri torrenti.

Tornando all'iniziativa, vorrei evidenziare che le cause principali delle inondazioni sono innanzitutto dovute alle piogge abbondanti e torrenziali, che spesso provocano delle vere bombe d'acqua, ma anche alla mancata pulizia di argini e torrenti, da tutta quella vegetazione eccedente che durante le piene può causare ostruzione in prossimità di ponti o restringimenti, una sorta di sbarramento temporaneo formato da un groviglio di alberi la cui rottura può provocare straripamenti, inondazioni e danni gravi a persone, infrastrutture, beni pubblici, attività commerciali e agricole. Si tratta di problematiche che sono state già evidenziate nelle iniziative precedenti, già allora l'Assessore alle finanze, innovazione territorio e opere pubbliche aveva risposto a una mia iniziativa elencando una serie di lavori di manutenzione e gli interventi fatti in molti comuni della regione per fortuna, ma, come ho evidenziato nell'interpellanza, e le fotografie possono dimostrarlo, il problema in molti comuni persiste: abbiamo torrenti laterali invasi dalla vegetazione, da arbusti, da alberi, che minano la sicurezza idraulica, mettendo a rischio la popolazione da eventuali inondazioni. Per questo motivo come gruppo crediamo che sia fondamentale intervenire attraverso una programmazione periodica di manutenzione affinché venga fatta questa benedetta pulizia di alvei e argini. Ricordo inoltre il grande lavoro svolto dai consorzi di miglioramento fondiario e da tutti i cittadini valdostani occupati nella corvée, tutte azioni finalizzate a mantenere efficienti e pulite le reti irrigue. Appare evidente che un'attività di manutenzione di alvei e torrenti riduce le possibili situazioni di rischio idraulico e, di conseguenza, i danni.

In base a queste considerazioni, si interpella il Governo regionale per conoscere se l'attuale Assessore alle opere pubbliche sia a conoscenza di questa problematica, già evidenziata in diverse iniziative dal nostro gruppo, e se l'Amministrazione regionale intenda mettere in atto dei provvedimenti finalizzati al controllo e alla manutenzione degli alvei e dei torrenti nella nostra regione.

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Ganis. Inizio a rassicurarla dicendo che ovviamente sul territorio ci siamo, magari non facciamo troppe foto, però il territorio lo conosciamo e posso dirle che il monitoraggio, ma non solo da parte politica ma anche da tutti i vari attori, è costante e lo dico con cognizione di causa venendo da un'esperienza precedente nell'Assessorato dell'agricoltura con la struttura del dottor (omissis), è un monitoraggio che le nostre stazioni fanno e lo porto avanti con le nuove deleghe dove sicuramente il rapporto con i Comuni è costante e quotidiano, anche di più, sicuramente stiamo rafforzando sempre di più la collaborazione tra le strutture del mio Assessorato e quelle del collega Carrel. È corretto che quest'attività di monitoraggio venga fatta e posta anche in modo costruttivo da chi siede ai banchi dell'opposizione, soprattutto dopo eventi come quello accaduto in Emilia Romagna, dove torna un po' alla ribalta l'affermazione che i danni si sarebbero potuti evitare almeno se in parte si fosse fatta più pulizia o se si fossero asportati i sedimenti e le ghiaie del letto dei fiumi. I tecnici ce lo dicono e io riporto che non è sempre una scienza esatta quella che dragare e pulire i fiumi e torrenti consente in qualche modo di diminuire o addirittura azzerare i rischi connessi ai fenomeni alluvionali, questo, come dicevo, ce lo dicono i tecnici per contrastare a volte le visioni che spesso i social alimentano.

La questione è complessa e il mio predecessore ha potuto in varie occasioni anche chiarire la situazione e fornire le spiegazioni del caso, ma questa interpellanza mi consente di fare il punto sulla situazione rispondendo così al primo quesito relativamente alla conoscenza della problematica. Il problema è complesso, non esistono soluzioni semplici per problemi complicati ma solo la necessità di un paziente studio dei fenomeni. Innanzitutto occorre chiarire alcuni concetti di base: il fiume è un sistema dinamico, complesso, il cui comportamento dipende anche da molte cause, da molti fattori; questo fa sì che occorra sempre fare molta attenzione a non confondere i vari concetti: ad esempio, l'asportazione dei sedimenti, pulizia da tronchi e detriti sono due azioni decisamente diverse, una piena o un'alluvione sono eventi assolutamente normali per un fiume che diventano buoni o cattivi se visti da un punto di vista antropocentrico. Occorre poi tenere conto che, come in tutti i sistemi naturali, il fiume opera su molte scale spaziali e temporali interconnesse tra loro e non sempre compatibili con i desiderata umani. Infine, rispetto al passato, piove in modo diverso su un territorio che è mutato nel corso del tempo. Non c'è evidenza scientifica di un legame tra interventi di asportazione di materiale inerte con una diminuzione del rischio alluvionale, anzi, ci sono evidenze che in molti casi i rischi potrebbero a volte anche aumentare, può essere comunque utile in situazioni estremamente puntuali ma occorre operare in modo molto attento, ben sapendo che è molto difficile prevedere esattamente le conseguenze di quanto si sta facendo. Teniamo anche conto che ogni piena e ogni evento di una certa entità modifica il sistema fiume in modo costante, continuamente vi è un trasporto di acqua, sedimenti e sostanze lungo il corso d'acqua, così come esistono importantissimi flussi di scambio tra il fiume e l'ambiente che lo circonda. Occorre poi sempre distinguere molto bene ciò che accade in condizioni di piena e ciò che accade durante i cosiddetti "periodi di regime normale". Da un lato tutti gli esperti ormai concordano che i fiumi vadano toccati il meno possibile, ma sappiamo che questo discorso sia una totale utopia nel momento in cui il punto di vista diventa quello umano, il punto di equilibrio va ricercato tra un'attenta opera di sistemazione, un'opera di manutenzione, asportando poco, aggiungendo dei sedimenti ove necessario, pulendo selettivamente, ovvero tagliando ove necessario e lasciando ove necessario, costruire briglie e dighe modifica un movimento di sedimenti e di conseguenza la geometria dei corsi d'acqua. Questo per dire che i tecnici lavorano quotidianamente su questi fenomeni che vengono altrettanto quotidianamente segnalati e portati alla nostra attenzione, alla nostra ma anche alla sua, da parte di Comuni, da parte di stazioni forestali, consorzi di miglioramento fondiario e tutte le sentinelle che abbiamo sul territorio.

Con riferimento invece al secondo quesito, è bene evidenziare l'insieme di tutte le iniziative, alcuni numeri intrapresi appunto nel triennio 2020-2022 anche a seguito dell'evento alluvionale che ce lo ricordiamo bene del 13-16 ottobre del 2020, sia per far fronte alle criticità che si sono venute a creare, sia per effettuare una manutenzione preventiva del reticolo idrografico principale e secondario. In particolare sul reticolo secondario e sul reticolo principale sono stati realizzati interventi per una spesa complessiva pari a 10.612.400 euro suddivisa nel modo seguente: nel 2020 cinquanta torrenti coinvolti per interventi manutentivi con un importo di 1.863.572 euro e invece quarantatré torrenti coinvolti per interventi urgenti e indifferibili per un importo di 2.947.757 euro; nel 2021 i torrenti coinvolti per interventi di manutenzione sono stati quindici per 973.108 euro, mentre i torrenti coinvolti per interventi urgenti sono stati sette con l'importo di 254.163 euro; nel 2022 tredici i torrenti coinvolti per interventi manutentivi per una spesa di 2.466.017 euro, mentre per gli interventi urgenti abbiamo coinvolto sedici interventi per un totale di 2.107.783 euro. Per il triennio 2023-2025 sono previsti al momento interventi su corsi d'acqua per un importo complessivo di 27.468.876 euro di cui circa 11,5 milioni di euro derivanti da fondi che arrivano dallo Stato o fondi PNRR.

A partire dall'evento eccezionale del 2020 fino ad oggi è importante comunque sottolineare che, parallelamente alle attività soprarichiamate oggetto di appalto per la realizzazione di interventi su corsi d'acqua, è stato definito un piano regionale di prelievo di materiale inerte che ha permesso di portare a termine operazioni di pulizia e disalveo di sei tratti della Dora Baltea e di cinque torrenti laterali tra cui quelle relative al torrente Chalamy citato nelle premesse dell'interpellanza del 26 maggio 2023. Si ricorda per tali interventi non sono previste delle spese da parte dell'Amministrazione regionale ma è l'operatore economico che manifesta l'interesse di prelievo di materiale nell'ottica di un suo riutilizzo e l'operatore è tenuto a versare alla stessa Amministrazione un canone demaniale in funzione della quantità e della qualità del materiale che va a spostare. Gli interventi pertanto sono stati realizzati e sono previsti laddove si è rilevata l'esigenza di effettuare manutenzioni mirate e puntuali volte a rimuovere ostacoli in alvei sulle sponde che potrebbero costituire un impedimento al regolare deflusso delle acque in caso di piena o che possa costituire un rischio per un centro abitato, un'infrastruttura presente sul territorio. Al momento non sono note criticità particolari oltre a quelle per le quali si sono già attivati o verranno attivati gli interventi.

Io colgo veramente l'occasione, e la ringrazio ancora dell'iniziativa, per sottolineare le varie strutture che si occupano della manutenzione del territorio, in particolare dei corsi d'acqua, e le ringrazio, a partire dal monitoraggio della struttura Attività geologica del dottor (omissis), la programmazione e realizzazione degli interventi, Opere idrauliche dell'ingegner (omissis), alla struttura Assetto idrogeologico dei bacini montani con il dottor (omissis) che, oltre a parte gli interventi, si occupa anche delle emergenze, questo in collaborazione con la struttura Sistemazioni montane, ingegner (omissis), del Dipartimento risorse naturali, un'organizzazione che, come noto, dal 1° luglio vedremo ulteriormente rafforzata con una parte più attiva e più operativa in capo alla Protezione civile. Ricordo, ad esempio, due interventi 2022 in cui le strutture dei due Assessorati hanno rapidamente ed efficacemente risolto delle situazioni che coinvolgevano sia la viabilità ai margini dei centri abitati, sia zone a vocazione agricola come i vigneti di Morgex e i pascoli di Oyace.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis per la replica.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Tenga le fotografie, tanto la prossima volta gliene farò altre, visto che quelle che le ho portato l'anno scorso non sono state sufficienti a segnalare il problema, anche perché, scusate, nel 2021 il sottoscritto ha fatto una segnalazione, quindi una segnalazione da parte di un Consigliere regionale non viene proprio presa in considerazione.

Io l'anno scorso avevo portato delle fotografie e nulla è stato fatto, sono passati due anni, quindi una segnalazione da parte di un Consigliere regionale non conta nulla... ah, forse perché sono di minoranza. Le fotografie, come ho detto, documentano una situazione disastrosa, le guardi bene, e denotano una mancata manutenzione. I piccoli arbusti di un anno fa oggi sono diventate delle vere e proprie foreste.

Vorrei portare all'attenzione di chi ci amministra quello che succede nelle altre Regioni d'Italia, la Regione Sicilia, in vista delle piogge in arrivo, cosa ha fatto? Ha emanato un'ordinanza per pulire gli alvei dei fiumi. La Provincia autonoma di Trento ha potenziato l'attività di prevenzione e di contenimento dei danni lavorando al trattamento della vegetazione lungo i corsi d'acqua. La Regione Piemonte cosa ha fatto? Ha realizzato un vademecum per la gestione degli alvei, tutti investimenti volti a migliorare e a regolare il deflusso delle acque. Noi cosa facciamo? Nulla. Anche se ci sono delle segnalazioni da parte, ripeto, dei Consiglieri regionali non facciamo nulla.

A mio avviso, un'altra cosa importante è semplificare l'iter burocratico perché spesso le autorizzazioni, i pareri e i permessi seguono un iter farraginoso, pesano sempre di più sulla sicurezza idraulica e, di conseguenza, su quella dei cittadini.

Torno a ricordare quello che è successo nel lontano 2000, tutti noi ricordiamo ancora quei tragici momenti, l'alluvione porta con sé morte e distruzione, ingenti furono i danni e molte le vite spezzate Cerchiamo, attraverso i mezzi che abbiamo a disposizione, di prevenire almeno simili situazioni. Oggi il mio pensiero va a tutti gli Emiliani che in questi giorni stanno combattendo l'emergenza alluvione.

Presidente - La parola al consigliere Planaz per i minuti restanti.

Planaz (LEGA VDA) - Visto che il collega Ganis ha avanzato un po' di minuti, tengo a sottolineare un fatto... intanto vedo molta gente che si diverte, anche lei, Assessore, a contestare la nostra segnalazione... poi, se vuole, io gliene porto finché vuole di segnalazioni dei nostri torrenti pieni di arbusti. Se questo è un metodo per tenere sotto controllo il nostro territorio, io le faccio i miei auguri.

In più mi viene anche a dire che dragare i torrenti non è importante, allora io mi chiedo: perché ci sono questi interventi? Facciamo una cosa: chiudiamo tutti questi torrenti e non facciamo più niente, lasciamo che l'acqua vada dove vuole, che inondi tutto il territorio che c'è circostante ed è finita lì, perché, a seguito delle sue dichiarazioni, io giro abbastanza tutta la regione e non c'è luogo in cui non vedo un torrente, a partire dall'altura a venire in fondovalle, che sia pulito come lei dice e che non ci siano problemi in caso di piogge, perché tengo a precisare che quello che è successo oggi in Emilia Romagna... noi qua ci hanno salvato le temperature delle nostre montagne e che, per fortuna, si è accumulata neve invece che pioggia, infatti si vedono i risultati della Dora Baltea, che al momento non ha mai creato nessun allarmismo, ma l'abbiamo vista molte volte con piogge meno insistenti essere molto più in piena.

Allora io non so se gli uffici competenti che le hanno preparato questa risposta abbiano il numero necessario di personale per monitorare, come lei dice, la zona, ma poi bisogna anche farli i lavori, perché foto del tipo di cui ha parlato il collega Ganis me ne inviano tutti i momenti sul telefono e mi dicono: "Tutti si riempiono la bocca dei ricordi dell'alluvione del 2000, l'Emilia Romagna e quant'altro e poi ci guardiamo attorno e non c'è nessuno che fa niente". Questo lo dicono i cittadini, non lo diciamo noi! Io di conseguenza ho firmato, insieme al collega Lucianaz e al collega Ganis, quest'iniziativa perché l'anno scorso avevamo un problema che non c'era l'acqua, c'era da immaginare che dopo un tempo ce ne sarebbe stato un altro e che oggi avevamo un altro problema, oggi o in futuro, perché non è che adesso con queste piogge è finito il problema, potrà non piovere per un po' di tempo... poi magari pioverà più di quello che deve e oggi, a mio avviso, non siamo preparati.

Lei può dire tutto quello che vuole, può contestare, dire che va tutto bene, io le auguro che sia così, però se poi andiamo a vedere sul territorio, la situazione è completamente diversa e questo ci tengo a sottolinearlo, perché sembra che oggi quest'iniziativa così possa passare inosservata come se fosse tutto a posto, io e il mio gruppo non lo accettiamo.

Presidente - La parola all'assessore per una precisazione, un minuto.

Sapinet (UV) - Ovviamente io non sono qui a dire né a contestare, assolutamente, ma ho risposto con dei numeri.

Sul discorso del dragare è stato esplicitato che non sempre è una scienza esatta, quindi non è stato detto che non serve a nulla ma che non sempre è una scienza esatta. Parliamo di interventi da un minimo di trenta torrenti a un massimo di novanta-cento all'anno, è chiaro che si può e si deve fare di più, è quello che stiamo facendo e voglio tranquillizzare i colleghi che è ovvio che le segnalazioni vengono sicuramente prese in considerazione, dopodiché c'è un metodo di lavoro e delle priorità con le quali vengono messi in atto i vari interventi dalle varie strutture.

Presidente - La parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Sarò velocissimo, dragare è una pratica, la pulizia è tutta un'altra cosa.

Presidente - Sospendiamo brevemente come d'abitudine, si riprenderà fra una decina di minuti. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:30 alle ore 17:49.