Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2583 del 8 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2583/XVI - Interpellanza: "Strategie volte a superare le problematiche collegate ai ritardi degli interventi di riqualificazione del Quartiere Cogne".

Bertin (Presidente) - Punto n. 53. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin per illustrare l'interpellanza, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Assessore Sapinet, le chiedo di fare particolare attenzione all'illustrazione dell'iniziativa, immagino che risponderà lei e non il collega Marzi, perché io posso immaginare che gli uffici le abbiano composto una risposta ma il contenuto di quest'interpellanza è particolarmente delicato.

Cominciamo con un qualcosa che è probabilmente meno inaspettato, cioè la questione dei ritardi; parliamo ovviamente del Quartiere Cogne e dei lavori per raggiungere l'efficientamento energetico di alcuni stabili di ERP. Come abbiamo riportato all'interno dell'iniziativa, il Presidente dell'ARER ha tenuto un incontro con i due Parlamentari valdostani perché c'è il rischio che i 44 milioni di euro che l'ARER si trova a gestire per il recupero edilizio... vi sono tempistiche inderogabili che hanno messo già in allarme, anche perché la data per terminare tutto è la data del 30 giugno, quindi ci siamo quasi, quindi siccome la normativa impone di aver fatto il 60% dell'intervento complessivo, e si parlava di pochi mesi, è evidente che c'erano dei ritmi sicuramente di lavoro importanti e rapidi... che probabilmente erano difficilmente raggiungibili. So che ci sono attualmente diverse ditte che si occupano di diversi pezzi di cantieri, probabilmente anche per velocizzare i lavori. Su questo ovviamente chiederemo se ci siano delle strategie che sono state messe in campo per evitare che si arrivi alla paventata perdita di questi fondi, ma credo che la parte invece più importante sia quella relativa al rifacimento di due zone, cioè del fabbricato Giachetti G1 via Pollio Salimbeni, via Lexert del valore di 3 milioni e mezzo indicativamente e del fabbricato Giachetti G2 in via Pollio Salimbeni, via Lexert del valore di 3 milioni e 900.

Partiamo dal fatto che gli stessi residenti ci hanno chiamato e abbiamo fatto dei sopralluoghi, perché hanno ricevuto una lettera e con questa lettera si diceva che l'ARER eseguirà a proprie cure e spese i seguenti lavori: isolamento delle pareti esterne del fabbricato sul lato cortile (cappotto), restauro delle facciate su strada, sostituzione di tutti i serramenti esterni, rifacimento delle coperture e rifacimento delle colonne di adduzione dell'acqua fredda. Non so se le è capitato di leggere questa lettera che l'ARER ha mandato ma manca una parte, cioè l'isolamento delle pareti esterne del fabbricato sul lato esterno. In sostanza qui si comunica agli inquilini che verranno rifatte due pareti su quattro dell'alloggio, quindi verrà fatto il cappotto su due pareti, quelle interne, pareti interne che sono quelle meno esposte agli elementi ovviamente, quindi c'è la parte interna del cortile che viene rifatta, la parte esterna invece rimane senza cappotto. Questo per il totale di milioni che le ho rappresentato.

Ora, da quello che abbiamo potuto ricostruire - lei sa che abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti, questo lo dico io così almeno si sa, l'ho ammesso io -, abbiamo preso la documentazione tecnica rispetto all'intervento che viene effettuato e abbiamo, da una parte con la documentazione tecnica, dall'altra parte con il confronto sul campo, visto che c'è un veto della Soprintendenza rispetto alla cappottatura del lato più esposto alle intemperie. Questo però ci fa immaginare - ne ho parlato ovviamente con dei professionisti e ci siamo confrontati anche con il collega Distort - che la possibilità per evitare di non fare il cappotto nelle due pareti rimanenti era quella di fare un cappotto interno, possibilità che però non è stata presa in esame.

Adesso andiamo verso la stagione calda e quindi è più difficile immaginarlo, ma se un cappotto - e prendo a prestito le parole del collega Distort - indossato d'inverno per ripararci dalle intemperie dovesse coprire la parte superiore del busto ma lasciasse l'ombelico scoperto, molto probabilmente non raggiungerebbe la sua efficacia, anzi, probabilmente produrrebbe l'effetto avverso perché avrei la parte superiore del corpo calda e la parte inferiore completamente scoperta alle intemperie, con le conseguenze che puoi ovviamente porta. La domanda che ci siamo fatti quindi è: ma come si fa in queste condizioni a fare in modo che il cappotto sia efficace e che vi sia un efficientamento energetico preventivato? Perché - e qui non entro nella parte tecnica ma sicuramente c'è chi è più preparato di me - lasciare due pareti con il cappotto e due pareti senza probabilmente suggerisce che era meglio non fare niente piuttosto che farne due sì e due no. La cosa divertente è che la fortuna di andare direttamente lì in zona ci ha permesso di chiedere direttamente agli operai e a chi stava eseguendo il lavoro cosa ne pensavano e, guardi, io ovviamente non posso riportare le identità, le persone, eccetera, però ci hanno detto: "A noi ci hanno detto di farlo e lo facciamo, però non serve a niente".

Quello che abbiamo scoperto quindi ci lascia veramente basiti; parliamo di due interventi: uno da 3 milioni e mezzo e l'altro di 3 milioni e 900 e peraltro la cosa più imbarazzante è che abbiamo scoperto che lo stesso tipo di intervento, quindi due pareti sì e due pareti no, è in procinto di essere avviato in altre zone del quartiere, sempre con le stesse caratteristiche: niente cappotto interno, cappotto esterno su due pareti e niente cappotto esattamente dove c'è la parte di freddo che arriva per la maggior parte, quindi le pareti esterne, quelle più esposte alle intemperie.

Assessore, mi piacerebbe molto che lei, a fronte di questo - le abbiamo dato tutti gli elementi all'interno dell'interpellanza - non si limitasse a leggere la risposta che le hanno preparato gli uffici, oltre a farci capire esattamente quale sarà la soluzione per evitare che perdiamo i soldi che sono dedicati al Superbonus e quindi riusciamo a finire i lavori entro il 30 giugno preventivato, ci spiegasse esattamente la ratio di un intervento con il quale si mette il cappotto a due pareti e se ne lasciano due scoperte, se ci riesce, la ringrazio.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Le anticipo che magari non le darò tutte queste soddisfazioni, anche perché sicuramente partiamo dai quesiti che sono stati posti, ma poi sappiamo anche che, grazie alla mozione presentata dal collega Baccega, ci siamo presi degli impegni che prima comunque della pausa estiva dedicheremo a tutti gli interventi del Quartiere Cogne una seduta di Commissione - e stiamo predisponendo la documentazione che verrà fornita - e credo che lì, anche alla presenza dei tecnici e dei referenti ARER, potremo sviluppare e sviscerare tutti gli argomenti e le questioni che riterremo opportune. Ci siamo presi un po' di tempo giustamente perché volevamo, da una parte, predisporre tutta la documentazione, ma, dall'altra, anche il sottoscritto ha chiesto - e ringrazio il collega Baccega - un po' di tempo prima di affrontare il discorso in Commissione.

Venendo ai quesiti, per quanto riguarda il primo quesito: "quali siano gli interventi edilizi e impiantistici che si intendono eseguire per raggiungere il livello di efficientamento energetico previsto relativo ai fabbricati di cui alle premesse", con riferimento agli edifici che vengono citati nelle premesse, parte del comparto denominato "Case Giacchetti", citato nell'interpellanza... sul comparto Giacchetti sub comparto El-E3 e sub comparto E2-E4 sono previste le seguenti lavorazioni: interventi di rifacimento integrale delle coperture, struttura primaria e secondaria, pacchetto isolante, gronde pluviali; interventi di isolamento delle superfici opache, manutenzione facciate di edificio monumentale, ritinteggiatura integrale delle facciate su strada, sostituzione dei serramenti esterni, sostituzione delle porte di accesso degli alloggi con portoncino blindato, completamento allaccio alla rete di teleriscaldamento, rifacimento rete primaria di adduzione acqua, interventi di manutenzione straordinaria sugli impianti elevatori. Poi completata nell'anno corrente questa prima serie di interventi, è previsto nell'annualità 2024 l'avvio di ulteriori procedure di affidamento lavori per la realizzazione di 36 nuove unità abitative nei sottotetti dei fabbricati e il rifacimento integrale delle aree cortilizie con particolare riferimento agli attuali parcheggi e all'incremento delle aree verdi a uso condominiale.

Secondo quesito: "quali siano le strategie per mettere in campo a fronte delle paventate problematiche emerse rispetto a ritardi che pregiudicano la possibilità di fruizione del tesoretto collegato al Superbonus 110", come da delibera di Giunta regionale 1386 del 24 dicembre del 2020 e del 12 dicembre 2022, ARER ha proseguito, quale attuatore nel contesto di accordi di programma con Regione e Comune di Aosta, nella messa a terra degli interventi di riqualificazione del Quartiere Cogne. Relativamente a circa 17,5 milioni di interventi di efficientamento energetico in tale contesto, proprio in tema di Superbonus, Cassa Depositi e Prestiti aveva lanciato un prodotto finanziario espressamente dedicato agli ex IACP al quale aveva aderito ARER, poi in parte sostenuta dalle disposizioni della legge regionale 8 del 30 maggio 2022. L'attivazione degli interventi di efficientamento integra i restanti interventi finanziati dal programma innovativo "Qualità dell'abitare" più attenti ad aspetti di ristrutturazione urbanistica. Le trattative con Cassa Depositi e Prestiti per arrivare alla stipula del contratto Superbonus e alla produzione di garanzia a favore di Cassa Depositi e Prestiti, come da questa richiesta, sono durate oltre 12 mesi in quanto Cassa Depositi stessa continuava a non produrre né lo schema di contratto, né lo schema di garanzie da utilizzare. Sull'acquisto del credito di imposta quindi Cassa Depositi e Prestiti chiedeva una garanzia rilasciata dalla Regione pari all'intero intervento Superbonus, quindi circa 17,5 milioni di euro e, vista l'impossibilità di procedere in tal senso, perché ciò avrebbe comportato un accantonamento che a bilancio regionale ovviamente doveva essere di pari cifra, grazie a un intervento di Federcassa, sollecitato appunto da ARER, quest'ultima ha ottenuto da Cassa Depositi e Prestiti di poter produrre garanzia tramite l'istituto bancario. Cassa Depositi e Prestiti ha consentito che fosse un istituto bancario a rilasciare la garanzia e le trattative appunto tra Cassa Depositi e Prestiti e l'istituto bancario inizialmente individuato sono durate oltre tre mesi nell'estate del 2022, alla fine dei quali poi l'ARER è stata autorizzata a chiedere la garanzia al suo tesoriere aziendale pur ancora in assenza di schema di garanzie e schema di contratto superbonus. Nel frattempo, nel corso del 2022, ARER aveva anche sondato il mercato del credito bancario sulla possibilità di altre strade, trovando l'intero mercato non disponibile all'acquisto del credito; allo stesso modo l'azienda aveva tentato in Gazzetta Ufficiale la ricerca di sponsor di finanziamento, anche questo senza risultato. Sono poi continuati in maniera eguale molti formali solleciti da parte di ARER verso Cassa Depositi e Prestiti per addivenire alla stipula del contratto Superbonus per la messa a disposizione dei fondi. Il tutto con continui rinvii da parte di Cassa Depositi e Prestiti, quando poi, a fine autunno 2022, è stato prodotto da parte di Cassa Depositi e Prestiti lo schema di garanzia, ARER ha immediatamente affidato al proprio tesoriere l'emissione della garanzia e, in data 16 dicembre 2022, Cassa Depositi e Prestiti ha messo a disposizione lo schema contrattuale e consentito di stipulare in quella data il contratto per la messa a disposizione dei fondi Superbonus. Questa è una parte che probabilmente magari conosceva già ma era importante a rispondere a parte del quesito. Solo a quel punto ARER ha potuto bandire le gare relative al 110, che in soli 45 giorni sono state tutte aggiudicate per circa 22 milioni di euro. I contratti con le ditte per gli interventi Superbonus presso il Quartiere Cogne sono quindi stati sottoscritti. Come sotto gli occhi di tutti, l'ha detto anche lei, nelle poche settimane la cantierizzazione presso il Quartiere Cogne è proceduta quanto più rapidamente possibile ed è stato già emesso un primo stato di avanzamento dei lavori. Ad oggi lo Stato non ha ancora spostato i termini del 30 giugno 2023 per la realizzazione del 60% degli interventi relativi al Superbonus, una cosa per la quale nei primi mesi di quest'anno ARER aveva anche incontrato i Parlamentari valdostani oltre a produrre pari solleciti presso Federcasa. In base ai contatti con Cassa Depositi e Prestiti, le quote di lavorazioni che non fossero cedibili alle attuali scadenze di legge diventerebbero un mutuo chirografario ventennale con una prima scadenza a metà del 2024. L'auspicio è sicuramente comunque quello di una proroga dei termini da parte dello Stato, anche in considerazione del fatto che sul tema Superbonus 110, secondo i dati raccolti da Federcasa, quindi gli ex IACP, hanno in gioco a marzo 2023 circa 1,1 miliardi di euro di cantieri aperti. Questa era la risposta ai due quesiti. Per quanto da lei in più richiesto, è chiaro che, come detto, avremo, in occasione della Commissione, modo di confrontarci, è chiaro che mi prendo l'impegno ad approfondire ulteriormente il dossier in modo da arrivare poi in Commissione per un confronto chiarificatorio.

Presidente - Per la replica, si è prenotato il consigliere Distort a cui passo la parola.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Si sarà accorto sicuramente anche lei dello sbilanciamento nei contenuti della risposta che le hanno preparato in merito al reperimento dei fondi, tutta la parte relativa all'aspetto economico. È vero che c'est l'argent qui fait la guerre, però, risolto il problema economico e la copertura finanziaria, diventa poi determinante la qualità tecnica dell'intervento.

Quando si parla di efficientamento energetico, si mettono in campo due elementi fondamentali: la prestazione dell'involucro e il rendimento degli impianti e addirittura la prestazione dell'involucro è enormemente più incidente nell'efficientamento energetico di quanto sia il rendimento degli impianti, quindi "prestazioni dell'involucro" vuol dire un'attenzione particolare che viene resa ai serramenti e al cappotto e quindi alla capacità di dispersione delle pareti. È ovvio che, come ha già anticipato il collega Manfrin, anche su mia indicazione sicuramente poco tecnica del ricorso all'esempio del cappotto che copre tutto il corpo tranne la pancia lasciando gli effetti presumibili... vorrei semplicemente chiarire un fatto, senza entrare in merito ovviamente alle scelte dei professionisti e dei colleghi che hanno redatto la progettazione e si sono occupati delle verifiche termo-tecniche, però è bene che anche dal punto di vista amministrativo sia noto un fatto: quando si genera un incremento dell'isolamento termico di alcune parti, di alcune pareti esterne e non si opera sulle altre, si generano degli squilibri di trasmittanza che provocano due effetti: il primo, si enfatizza il ponte termico, si peggiora il ponte termico e si sa che quando il ponte termico si protrae nel tempo, l'effetto del ponte termico è la formazione di muffa sulle pareti, con gli effetti perché si crea condensa, dopodiché si crea muffa, ovviamente con effetti legati anche a patologie oltre che a una prima compromissione del comfort abitativo, qualità dell'abitare è l'altro obiettivo degli interventi nel Quartiere Cogne. Vedete quindi che c'è efficientamento energetico e qualità dell'abitare che sono entrambi compromessi da una scelta che dal punto di vista tecnico, a livello di letteratura di settore porta delle criticità, ma quest'attenzione qualcuno la deve prendere in esame in tutto l'iter, ma soprattutto chi rappresenta la Pubblica Amministrazione. Allora non dico lei in primis come Assessore, è ovvio che comunque lei ci mette la faccia, però è importante che a livello di strutture dell'Assessorato e comunque di strutture che concorrono a questo tipo di progetto ci sia quest'attenzione, perché o lo fanno queste strutture, quindi comunque riassumibili all'Assessorato, altrimenti chi lo fa? Devono farlo i proprietari delle case? Devono farlo gli operai che realizzano l'intervento? Lo deve fare per forza la struttura. È abbastanza irrituale... cioè irrituale non tanto, ma comunque non è una bella presentazione il fatto che dobbiamo arrivare noi a sottolineare e a evidenziare queste criticità quando tutto il corpus di personale presente all'interno dell'Assessorato e le figure che hanno responsabilità in questo iter non l'hanno fatto oppure l'hanno trascurato. Questo ovviamente rimane sempre nell'ottica del nostro ruolo, di voler sottolineare i problemi e voler spingere e sollecitare il Governo a prenderne atto e a mettere in atto le misure necessarie. Questa è la nostra visione di attenzione per il territorio e questo è quanto si aspettano i cittadini da voi.