Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2581 del 8 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2581/XVI - Interpellanza: "Confronto con il Commissario straordinario nazionale o con la Cabina di regia per la crisi idrica in merito al decreto-legge n. 39/2023".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri possiamo riprendere nell'analisi dell'ordine del giorno. Punto n. 51. Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Meno male che è arrivata la pioggia, per fortuna, rispetto all'anno scorso, ora sembra che, dal punto di vista delle precipitazioni, ci siano state delle modifiche nel tempo, anche se con il periodo dei fieni sarebbe meglio che per qualche settimana facesse un po' caldo e basta. A livello regionale è stato istituito questo Osservatorio, a livello nazionale con questo decreto siccità c'è stata l'istituzione in questa Cabina di regia presieduta dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e poi anche è stato nominato un Commissario che appunto dovrà occuparsi di attuare delle misure decise da questa Cabina di regia, che ha una funzione un po' di coordinamento nella realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della scarsità idrica. È una Cabina che era assolutamente necessaria, perché, al di là dell'eccezionalità - speriamo - del tempo climatico dell'anno scorso, da qui in poi comunque la gestione della risorsa idrica è comunque fondamentale per evitare o almeno mitigare alcuni anni, come, ripeto, quello dell'anno scorso o, dall'altro lato, eventi catastrofici come sono capitati quest'anno in Emilia Romagna e che, purtroppo, probabilmente potrebbero capitare anche qui da noi, lo si è visto già solamente gli anni scorsi con le frane a Gaby, a Oyace, a Bionaz e a Courmayeur.

Il Commissario è un pochino il ruolo forse più delicato, perché appunto è colui che in via d'urgenza si attiva per la realizzazione degli interventi che la Cabina di regia gli affida e opera in deroga, quindi potenzialmente potrebbe anche operare in Valle d'Aosta, sulla base, per esempio, anche della regolazione dei volumi delle portate degli invasi. Ovviamente però per chi proviene da un certo tipo di territorio e con un certo tipo di mentalità è una cosa proprio non simpatica che arrivi qualcuno da fuori e agisca d'imperio, certo confrontandosi anche con vari enti regionali, le varie istituzioni regionali, il fatto però che possa avere l'ultima parola nel decidere di alcune questioni fondamentali come la gestione dell'acqua, che, ripeto, per noi è competenza primaria, non è di certo qualcosa di simpatico.

Già lo scorso Consiglio il presidente Testolin aveva annunciato che nella seduta della Conferenza Stato-Regioni in cui si era parlato di questo decreto siccità era stato deciso per le Regioni montane di avere una sorta di principio d'intesa fra il Commissario e le varie Regioni, e qui bisogna credo essenzialmente ringraziare il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Kompatscher, che si è impuntato e ha detto: "No, le acque le gestiamo noi", sempre ovviamente puntando a un principio solidaristico, perché se il Piemonte avesse bisogno dell'acqua e noi ce l'avessimo, non sarebbe il caso di fare gli egoisti. Il principio solidaristico è alla base, però il principio dell'intesa su una questione comunque così delicata è anch'esso altrettanto importante.

Con quest'interpellanza quindi si vuole un pochino capire a che punto si è anche nei rapporti di confronti che ci sono e che ci saranno con questa Cabina di regia da un lato e il Commissario dall'altro, proprio perché ci sono anche alcune questioni normate da questo decreto siccità... ad esempio, l'articolo 1, comma 3, prevede che, dopo trenta giorni dalla entrata in vigore del decreto, la Cabina di regia effettui una ricognizione delle opere, degli interventi di (incomprensibile) realizzazione, quindi sarebbe interessante capire se la Valle d'Aosta ha alcune opere che sono state oggetto di attenzione da parte della Cabina di regia e inoltre anche il comma 6 prevede che c'è una sorta di ripartizione delle risorse da destinare agli interventi urgenti per lo sghiaiamento e lo sfangamento delle dighe. In Valle certi bacini ce li abbiamo, quindi sarebbe interessante capire se ci sono già state delle interlocuzioni con questa Cabina di regia e il Commissario e se anche la Regione Autonoma Valle d'Aosta subirà degli effetti sulle dighe, sugli alvei dei fiumi o qualsiasi altro tipo d'intervento per mitigare la siccità che l'anno scorso c'era, quest'anno, per fortuna, sembra esserci meno, però occorre avere "orecchie attente".

Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Lavy per l'iniziativa. Il decreto-legge 39 è un provvedimento anche pubblicizzato dall'attuale Governo, anche se in seguito un po' dai recenti eventi alluvionali sembra passato in secondo piano, però è sicuramente rilevante e uno strumento pratico di azione per contrastare quegli effetti della carenza idrica che abbiamo avuto nel 2022 dove sono stati manifestati tutti gli effetti in tutta Italia. Diverse Regioni avevano chiesto e ottenuto una dichiarazione di stato di emergenza e l'adozione di provvedimenti urgenti per farvi fronte.

Il testo del decreto poi ricordo è stato recentemente oggetto di un confronto tecnico politico, e lo ricordava lei stesso, in sede di Conferenza Stato-Regioni dove abbiamo partecipato, unitamente ai tecnici, per sostenere le ragioni della Valle d'Aosta: dico "abbiamo" perché la seduta era anche quella del 24 maggio, data in cui eravamo impegnati in Consiglio dove con il presidente Testolin ci siamo alternati. Attualmente ora il decreto è in esame alle Commissioni della Camera.

In riferimento al primo quesito: "qual è la posizione in merito al decreto", il decreto individua diverse misure di intervento, sia in fase formativa che strutturale, per far fronte a quest'emergenza, recuperando molte delle iniziative contenute nelle singole ordinanze di protezione civile che avevano interessato alcune Regioni, in particolare si prevedono misure per la semplificazione delle procedure per gli interventi sulla rete idrica con l'istituzione di un fondo specifico il cui ammontare è ancora da definire per la realizzazione degli impianti di desalinizzazione e la possibilità di utilizzo delle acque depurate in agricoltura. È prevista inoltre l'istituzione della Cabina di regia interministeriale e del Commissario per la crisi idrica per eliminare lungaggini e ostacoli burocratici. Le due strutture avrebbero infatti il potere di sostituire gli Enti locali e i concessionari inadempienti e su questo poi si è aperta, come lo ricordava, anche la discussione. La Cabina di regia è incardinata alla Presidenza del Consiglio, presieduta dal Premier o, su sua delega, dal Ministro delle infrastrutture.

Il Commissario straordinario, previsto nel decreto, avrà tra i suoi compiti quello di determinare in caso di crisi le portate delle reti e degli invasi e fissare termini per i gestori degli acquedotti affinché riducano le perdite e migliorino la capacità degli invasi, in caso di inadempienza può revocare le loro concessioni. La nomina del Commissario è stata annunciata il 4 maggio scorso nella figura di (omissis).

Una delle prime osservazioni avanzate da tutte le Regioni in sede di Conferenza Stato-Regioni è stata quella di chiedere l'integrazione della composizione della Cabina di regia con la presenza, come componente di diritto, del Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome e dei Presidenti delle Regioni. Nell'ultima bozza inviata per la discussione finale in Conferenza Stato-Regioni la richiesta è stata accolta parzialmente inserendo come rappresentante delle Regioni il solo Presidente della Conferenza.

Un altro punto oggetto di discussione non ancora oggi risolto riguarda il potere del Commissario di assumere decisioni senza che vi sia la condivisione delle Regioni interessate, quello che appunto citava anche lei.

Questo punto è fondamentale per i rapporti tra il Commissario e alcune Regioni tra le quali la nostra e poche altre che sarebbero in teoria quelle che dispongono di risorse idriche mentre le Regioni che sono grandi consumatrici come il Veneto, sono ovviamente le promotrici dei poteri forti del Commissario. Proprio in questa direzione, questa è la nostra posizione significativa, una presa di posizione forte che è stata condivisa con le Province autonome di Trento e Bolzano, ma l'abbiamo portata avanti anche noi proprio in occasione della Conferenza Stato-Regioni del 24 maggio finalizzata al coinvolgimento delle Regioni interessate nella ricerca delle intese, un passaggio assolutamente fondamentale e su questo aspetto, che è un aspetto tecnico ma anche molto politico l'attenzione è alta e il lavoro congiunto tra i nuovi membri del Governo verrà portato avanti e sui tre tavoli: principalmente ovviamente quello della Conferenza Stato-Regioni, ma anche per quello che riguarderà la Commissione Ambiente, come è stato fatto, e anche per il collega Carrel nell'ambito della Commissione delle politiche agricole.

La recente deliberazione della Giunta regionale, la 515 del 15 maggio, ha definito chiaramente la posizione del Governo rispetto al tema della crisi idrica, in particolare la situazione di criticità idrica determinata dall'anomalo andamento delle stagioni invernali passate e, come abbiamo detto, deve essere considerato un fatto strutturale e non emergenziale. La stessa delibera ha stabilito le linee guida e istituito l'Osservatorio, come già abbiamo citato in altre occasioni.

Per quel che riguarda il secondo e il terzo quesito, in riferimento a questi quesiti, allo stato attuale non ci sono ancora stati confronti da parte della Cabina di regia con la Conferenza Stato-Regioni ma questi potranno e saranno assolutamente creati.

Con il Commissario bisognerà vedere, al momento della conversione in legge del decreto, come saranno definiti alcuni punti ancora da dibattere nelle sue competenze, come è stato detto. In ogni caso esiste la massima disponibilità a trovare occasioni di confronto con il Commissario per rappresentare come si sta affrontando la crisi idrica e con quali provvedimenti. Il provvedimento di nomina del Commissario - va detto - non risulta ancora pubblicato, né il decreto è stato ancora convertito in legge, stabilendo in modo inequivocabile poteri e funzioni, soprattutto, come auspichiamo, si è chiarito nella conversione in legge che il Commissario espliciterà le sue funzioni solamente in caso di crisi idrica dichiarata dal Governo.

Vorrei anche, in riferimento alle analoghe iniziative, rassicurare sull'attenzione che questo Governo sta ponendo e porrà sul tema acqua, sugli aspetti legati alla scarsità idrica che stiamo discutendo, tra i quali - abbiamo riunito martedì l'Osservatorio - gli interventi sulle infrastrutture per i quali il sostegno al BIM da parte della Regione è stato ed è importante, poi gli aspetti legati alla gestione del servizio idrico, ivi compresa la parte tariffaria, tema quest'ultimo sul quale stiamo lavorando in diretta sinergia con il BIM.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Lavy.

Lavy (LEGA VDA) - Siamo una Regione montana però qui la situazione è di nebbia in Valpadana, io le avevo chiesto alcune cose, giustamente mi ha parlato del decreto, anche degli impianti di desalinizzazione, però non mi sembra che a Donnas ci sia il mare, però, al di là di questo, tant pis.

Ciò che un pochino forse mi convince meno è che ieri ci si è lamentati per il fatto che io alcune domande non le pongo per iscritto, questa volta le ho poste per iscritto... o non sono state capite... perché lei ha detto che non ci sono ancora stati confronti fra la Cabina di regia con il Commissario e con la Conferenza Stato-Regioni, giusto? Sì. Io le ho chiesto del confronto tra il Governo regionale e questi due enti, se ci sia stato o meno, quindi io potrò avere tutti i miei difetti nel non scrivere le cose puntualmente nelle mie iniziative, però, una volta che sono scritte, chiedo di leggere bene per capire quello che c'è scritto, perché, al di là di tutto, ora sicuramente non c'è un'emergenza, perché, per fortuna, come ho detto prima, rispetto all'anno scorso la situazione sembra essere addirittura cambiata nel senso opposto, per cui le piogge sono addirittura troppo abbondanti in alcuni casi e appunto nella stagione dei fieni è un problema, però bisogna sempre tenere gli occhi aperti perché giustamente in prospettiva questi eventi, sia da una parte a livello di siccità, sia dall'altra, quindi bombe d'acqua, saranno sempre più frequenti. È ovvio che se in qualche maniera non ci si muove, è difficile anche raffrontarsi poi successivamente con gli organi dello Stato, perché è giusto concepire quest'Osservatorio, però se esso è solamente consultivo o per raccogliere informazioni e non prende poi delle decisioni, è un po' inutile, cioè è un ennesimo ente che si crea, che ha un certo tipo di attenzione verso la problematica ma poi di concreto cosa fa? Se invece questo tipo di Osservatorio è propositivo, allora sì che può essere un tramite tra Governo regionale e questi due enti a livello nazionale, a livello dello Stato. Io mi auguro che appunto si voglia in qualche maniera anche affondare un pochino il piede sull'acceleratore, perché sappiamo benissimo che le decisioni che vengono prese a Roma poi spesso noi le subiamo, se in qualche modo invece si riesce ad anticiparle, essendo sempre attenti osservatori di quello che capita... e non aspettando neanche il parere della Conferenza Stato-Regioni o comunque essere promotori noi delle posizioni delle Regioni montane nella Conferenza Stato-Regioni credo sia la cosa migliore in assoluto.