Oggetto del Consiglio n. 2579 del 8 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2579/XVI - Interpellanza: "Strategie per fronteggiare la chiusura per tre anni del tratto ferroviario Ivrea-Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 49. Per l'illustrazione dell'interpellanza, ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Quest'iniziativa riprende in parte quella presentata nel precedente Consiglio regionale avente come oggetto: "Misure di prevenzione volte a ridurre ulteriormente il numero di incidenti stradali sul territorio valdostano", nella quale si evidenziava che gli incidenti stradali nella nostra Regione sono aumentati di oltre il 27%. Come abbiamo più volte messo in luce, i fattori che causano incidenti sono molteplici e riguardano, secondo i dati Istat, prevalentemente le strade urbane: + 36%, strade già congestionate dal normale traffico giornaliero.
In risposta all'iniziativa, il Presidente della Regione, che, tra l'altro, è stato molto bravo a sviare un po' alla mia domanda, elencava una serie di azioni di misure di prevenzione volte a prevenire e a ridurre gli incidenti stradali, azioni condivisibili senza alcun dubbio, ma l'iniziativa aveva anche l'intento di rimarcare un problema: quello di evidenziare un possibile aumento del traffico veicolare lungo tutta la SS 26, dovuta appunto alla chiusura del tratto ferroviario Ivrea/Aosta per la durata di anni tre. Ricordo che la SS 26 è l'unica arteria stradale che collega il capoluogo con la Bassa Valle. Dopo la chiusura è evidente che tutti i pendolari e gli studenti che ogni mattina usufruiscono del trasporto ferroviario dovranno trovare delle soluzioni alternative, come mezzi di trasporto pubblico su gomma o privato.
Tengo a rimarcare che occorreranno delle strategie mirate e un impegno profuso da parte dell'Amministrazione regionale per venire incontro alle esigenze dei nostri cittadini valdostani. Inoltre vorrei portare all'attenzione di questo Consiglio le difficoltà nel reperire personale qualificato, i cosiddetti "autisti", che dovranno condurre gli autobus in sostituzione dei treni, problema già evidenziato in più occasioni dal nostro gruppo, in particolar modo dal collega Manfrin.
Un'altra situazione molto delicata da affrontare è quella di riuscire a dirottare il flusso veicolare lungo il tratto autostradale, cosa alquanto impensabile, tenendo conto oggi dei costi proibitivi del pedaggio autostradale.
In un'ipotetica situazione già molto vicino alla realtà, quindi le soluzioni andrebbero utilizzate preventivamente per evitare di trovarsi in difficoltà e creare delle circostanze spiacevoli per i nostri cittadini già messi a dura prova dagli avvenimenti di questi ultimi anni.
In base a queste considerazioni, il sottoscritto interpella il Governo regionale per conoscere quali strategie intenda adottare per ovviare alla chiusura del tratto ferroviario Ivrea/Aosta per la durata stimata di anni tre che impatterà sulla viabilità della SS 26.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Per meritarmi il pranzo, con queste ultime tre iniziative tutte e tre sulla ferrovia... cerchiamo di fare il possibile per dare delle risposte che possano essere quanto meno utili a lavorare per affrontare un tema comunque che non era scritto neanche nei contratti con Trenitalia, perché tra le tante cose c'è un tema anche nuovo per tutti, perché quando abbiamo contrattualizzato il servizio, sicuramente non era prevista una sospensione, quindi ci sono tra le altre cose anche temi di questo tipo da trattare, compreso il fatto che al momento Trenitalia dovrebbe fornire nel suo servizio ulteriori treni bimodali. Lo dico perché poi si parla di tanti temi ma c'è anche un tavolo aperto con Trenitalia per parlare di queste questioni, e così torno anche al perché è necessario fare in modo che la struttura ferroviaria possa dotarsi di personale, perché ci sono tantissimi tavoli aperti e su tutti i tavoli ci va la presenza politica come quella tecnica.
Per quanto riguarda le strategie per affrontare la chiusura del tratto ferroviario, quest'aspetto se fosse stato pensato nei tempi... era stato pianificato un po' più avanti, perché comunque c'era una previsione di chiusura, è avvenuto in tempi molto più brevi e tutto questo adesso deve essere fronteggiato con le iniziative migliori possibili. Ovviamente il primo lavoro che abbiamo messo in campo e che fa parte dell'attività di questi giorni e dei prossimi è l'organizzazione del trasporto sostitutivo attraverso gli autobus, quindi c'è un approfondimento che è stato fatto sull'attuale utilizzo del trasporto ferroviario, tra l'altro, anche nel questionario con gli studenti si vede quanto questo tipo di trasporto è apprezzato dalla gente, quindi è un tema poi da tenere in considerazione anche per il futuro.
La cosa più importante adesso è cercare di mettere in campo un trasporto sostitutivo il più rispondente possibile alle necessità di trasporto pubblico per lavoro, per studio e per tutte le altre attività per servizio delle persone, sapendo che il treno va sulla ferrovia e gli autobus vanno sulle strade, quindi tempi di percorrenza, chilometraggio, costi sono tutti da verificare e questi studi di partenza ci servono per andare ad affrontare le discussioni, per esempio, con dei Sindaci e poi lo faremo con le associazioni dei consumatori spero entro fine mese. Stiamo cercando per prima cosa di mettere in campo il miglior servizio di autobus sostitutivi per collegare Aosta a Ivrea per quello che riguarda la sostituzione degli autobus, ma magari anche per fare qualcosa in più per collegare Aosta e Torino, Aosta e Chivasso, ci sono degli approfondimenti in campo.
La seconda strategia, se possiamo chiamarla strategia perché si tratta di emergenza, è, e lo dicevo prima, fare qualche cosa di un po' innovativo all'interno anche dell'organizzazione del lavoro, soprattutto in questa fase, perché la discussione che abbiamo fatto poc'anzi ci deve portare a ragionare anche un po' sull'organizzazione lavoro pubblico, privato e sulle necessità di trasporto o sulla possibilità di migliorare la qualità della vita delle persone anche con l'organizzazione del mondo del lavoro differente, e lo dovremmo fare, per quello che ci riguarda, ovviamente nel nostro servizio.
Ci sarà da fare un confronto, e sono sicuro che le società autostradali in questo senso si apriranno a una discussione con noi e con il Ministero, perché stiamo immaginando, come capita ogni tanto sulla Statale, di chiudere i servizi, capiterà per tre anni di chiudere un servizio essenziale come quello del trasporto ferroviario, e questo sarà un tema che verrà discusso con il Ministero, l'abbiamo già anche anticipato... ma anche con le società autostradali, per capire come poter favorire quanto meno un utilizzo maggiore di quel tipo di viabilità che oggi direi è una viabilità a ostacoli visti i tanti cantieri presenti sul tratto, speriamo che si realizzino più lavori possibili quest'anno di modo che un altr'anno a prezzi più convenienti possa essere maggiormente utilizzata per evitare di congestionare ancora di più, e su questo ovviamente condivido in pieno il pensiero, i problemi che abbiamo già sul traffico della Statale. La necessità più importante è quella di creare le condizioni affinché le persone non si disinnamorino del servizio pubblico, almeno quella parte che funziona, quindi il fatto di costruire un servizio efficiente di autobus sostitutivi ci deve aiutare a mantenere la gente su quei servizi e magari andrà studiato anche qualche cosa a livello tariffario per evitare che poi ancora più persone utilizzino appunto il trasporto privato. In generale credo che si tratti di creare le condizioni affinché un po' tutti gli attori siano in grado di fronteggiare quest'emergenza con un sufficiente grado di flessibilità e una capacità di intervento che si dovrà sviluppare anche nel corso del periodo di emergenza, perché lo studio di un servizio sostitutivo impone delle verifiche che dovremo valutare una volta messo in campo perché, ripeto, per quanto oggi si faccia uno studio del carico del mattino di certi treni, e quindi dell'organizzazione di un servizio sull'autobus che possa raccogliere la capienza necessaria con tutta una serie di organizzazioni anche di tipo stradale, andrà poi verificato perché cambiando a volte il punto di salita delle persone che non sarà probabilmente solo più nelle stazioni ma anche da altre parti, non è detto che poi cambino le abitudini.
La strategia quindi va ben interpretata da subito, ben organizzata ma allo stesso tempo dovrà essere flessibile ed è per quello che stiamo parlando anche di scorte calde nell'organizzazione dei servizi da mettere a disposizione nel caso che andranno poi implementati.
Ci sono in particolare, a nostro avviso, questi temi in questo momento da portare all'attenzione di tutti i soggetti e poi c'è un tema generale che fa parte del lavoro che è quello anche dei costi, perché tutto questo poi avrà un costo, una parte di questi costi è giusto che li sostenga la Regione ma una parte di questi costi andranno sostenuti anche da altri attori. È un tema a livello nazionale anche sul PNRR che riguarda anche altri territori, perché arrivare a una sospensione completa dei servizi vuol dire far scattare delle organizzazioni che non erano programmate e programmabili nei bilanci, quindi anche di questo si è parlato in un recente incontro con RFI e appunto dovranno essere messe in campo risorse per compensare sul territorio le difficoltà che le persone dovranno vivere e le comunità dovranno vivere.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Come ha detto lei, sicuramente siamo in una situazione un po' di emergenza, le strategie sono poche, ovviamente c'è da considerare come unico mezzo di trasporto l'autobus. La cosa che mi gratifica è sapere che ci saranno delle interlocuzioni, come ha detto lei, con il Ministero per cercare di ridurre forse il costo del pedaggio autostradale. Non si può, a mio avviso, cercare di programmare un servizio sostitutivo di bus prendendo in considerazione un questionario, nel senso che, come ha detto lei giustamente ieri, solo un quinto delle persone lo hanno compilato, quindi questo può dare delle indicazioni ma non delle risposte esaustive.
Credo che sia importante, come ha detto lei, coinvolgere le persone, quindi i soggetti competenti in materia che sono Enti locali, Anas, Regione, e anche magari chi gestirà il trasporto, perché, lei l'ha ben evidenziato, ci saranno sicuramente delle ricadute e dei disagi per tutti gli utenti dovuti agli aumenti di percorrenza, ai bus che saranno sicuramente sovraffollati nelle ore di punta, oltre all'aumento del traffico su gomma, quindi sicuramente la Statale 26 sarà soggetta a un aumento del traffico, che oggi è già un traffico congestionato. Sarà importante prevedere un sistema di programmazione, come ha anche ricordato nell'iniziativa precedente il collega Aggravi, e di prevenzione ottimale, cercando, come detto prima, di coinvolgere il maggior numero di soggetti che possono creare uno scenario più realistico possibile in modo da affrontare i disagi che si andranno a creare in maniera più fluida possibile.
Tra l'altro, mi viene anche da chiedere se i pullman transiteranno lungo la Statale oppure sul tratto autostradale, quindi ci sarà da gestire al meglio tutta una logistica al fine di garantire un servizio ottimale senza gravare sui nostri cittadini.