Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2578 del 8 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2578/XVI - Interpellanza: "Revisione del programma strategico degli interventi per una ferrovia moderna e un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti".

Bertin (Presidente) - Punto n. 48. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Nello scorso Consiglio si è discussa un'iniziativa presentata dal collega Restano che metteva in luce quelle che possiamo sintetizzare come le lacune strutturali che ha l'infrastruttura ferroviaria della nostra Regione e nel corso del dibattito è riemerso il tema o, meglio, un documento che è stato approvato dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura denominato "Programma strategico degli interventi".

In realtà era un po' che volevo fare un'iniziativa di questo tipo per cercare di mettere un po' di ordine rispetto a tutta una serie di considerazioni e anche di risultati o non risultati sul tema, mi rendo conto che il tempo sia di presentazione, sia di risposta dell'Assessore è quello che è, ma in sintesi cercare almeno di fare un po' il punto su questo programma strategico, che per qualcuno, per carità, è l'ennesimo totem, per altri è un documento di programmazione, per altri ancora è stato un elemento di dubbio e di dibattimento, e cercherò di andare un pochettino più a fondo e partirei con la genesi di tutto questo, ovvero la legge 22/2016, quella che era una proposta di legge di iniziativa popolare che fu presentata nel luglio di quell'anno e poi approvata nel novembre sempre del 2016.

All'interno di quella legge troviamo tutta una serie di obiettivi, in particolare il comma 1 penso che sia quello che può essere visto come il vero sogno di quella legge, cioè il fatto che la Regione considera indispensabile e urgente il miglioramento del servizio ferroviario, individua nel potenziamento della ferrovia per la sua valenza rispetto alla mobilità locale, all'utilizzo turistico, alla qualità ambientale il grande progetto del prossimo decennio e qui profeticamente traguardiamo il 2026, 2016-2026, e si diceva soprattutto appunto ulteriori elementi che si intendevano fare, ma non vado oltre perché il tempo è quello che è.

All'interno del comma 2 si citava giustamente l'obbligatorietà di definire un programma strategico degli interventi all'interno del quale, tra le tante cose da fare, c'erano due lettere che vorrei sottolineare, ovvero quella di prospettare le modalità per il reperimento di risorse finanziarie regionali per partecipare agli investimenti infrastrutturali assicurandone la sostenibilità nel quadro complessivo delle finanze regionali e la lettera d) del comma 2 che diceva: "esporre le possibilità di attingere a risorse statali ed europee per il finanziamento delle opere necessarie al potenziamento ferroviario e la prosecuzione della linea fino a Courmayeur".

Le leggi di iniziativa popolare non hanno, come sappiamo, la necessità di avere un parere di compatibilità finanziaria, quindi oggettivamente noi facciamo una legge, scriviamo tante belle cose, all'interno di questa legge diciamo: bisogna poi fare un programma che dice dove troviamo le risorse e soprattutto quali sono le risorse che si possono attingere.

All'interno del percorso che ha avuto questa proposta di legge effettivamente qualcuno andò a proporre, e poi la legge ebbe un percorso multipartisan. perché in realtà divenne poi un nuovo testo della Commissione consiliare... effettivamente una delle cose che si inserirono rispetto al testo iniziale era proprio quello di procedere con delle consultazioni preventive relativamente ai portatori di interesse, anche in auspicio portatori di risorse finanziarie, ovvero si citavano Rete Ferroviaria Italiana, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione Piemonte, oltre a quello che già c'era, quindi c'era già effettivamente una prima problematica. Anche all'interno della discussione che si fece il 22 novembre 2016, sono andato a rivedere un po' quello che era successo e vado a richiamare due passaggi: il primo passaggio era quello dell'Assessore dell'epoca, il collega Marguerettaz, che giustamente, proprio in linea con questo punto, ricordando una serie di investimenti già fatti, diceva che "questo programma sarà molto impegnativo anche dal punto di vista finanziario economico". All'epoca disse giustamente e anche un po' profeticamente: "io spero nell'Unione europea ma lo Stato italiano è abbastanza sordo". Ma anche l'attuale Assessore disse qualcosa, e lo cito, perché giustamente ricordava che si doveva passare da un sistema legato alla pompa di benzina... lei citava all'epoca il discorso dei buoni benzina e poi diceva: "giustamente dobbiamo pensare a come finanziare questo programma" e all'epoca si citava la possibile quotazione di CVA, ma questa è storia.

Nella prima domanda dell'interpellanza quindi si chiede quali siano gli interventi del programma che ad oggi sono stati realizzati o messi in cantiere e quali invece siano ancora in sospeso. Un orizzonte del programma era 2019-2023, poi sappiamo che nel mezzo è successo un po' di tutto, però si vogliono chiedere questi passaggi. Nella seconda domanda si chiede a quanto ammonti il fabbisogno di risorse finanziarie necessarie per poter realizzare gli interventi previsti nel programma, quante di queste siano già stanziate e quante iniziative risultino ancora prive di copertura.

Effettivamente, nella discussione del programma, e soprattutto nella lettura del programma a pagina 27, per la parte di risorse finanziarie, il quadro era abbastanza, e sintetizzo, così desolante, perché, di fronte a tutta una serie di idee, i finanziamenti sul tavolo erano pochi e nel corso del dibattimento lo stesso assessore, che è anche oggi assessore ai trasporti Bertschy, giustamente disse: "proprio per non costruire un bilancio dei sogni, abbiamo tolto quelle programmazioni che avevano costi a nove zeri perché evidentemente è inutile parlare di cose irrealizzabili soprattutto in questa fase"; non vado oltre perché ho poco tempo ma di quello che è stato detto il succo era questo. Effettivamente poi nel programma ci sono tre fasi che riguardano ... c'erano delle cifre che erano quantificate in 348 milioni, sono stime del 2019... e ho messo insieme tutte le iniziative che nel programma erano riportate. In sintesi le risorse regionali non erano sufficienti, era già scritto nel programma, le risorse con lo Stato RFI erano incerte e direi che sono ancora più incerte rispetto alle stime, cito uno su tutti, un passaggio fatto nell'aprile 2021 relativamente alle audizioni che si fecero con RFI, le stime andarono fuori da ogni passaggio, perché sull'Aosta/Pré-Saint-Didier, rispetto a quello che era stato scritto nel programma, quindi grosso modo 20 milioni e mezzo nel 2021, già passavano a 54 milioni, queste sono stime che sono state presentate alla Commissione nell'aprile 2021 da RFI, e non sono andato a toccare altri interventi.

Quello che oggi però sappiamo è che effettivamente dei soldi ci sono e sono arrivati, almeno dovrebbero arrivare o, meglio, sono stati assegnati a RFI, che sono quelli dell'elettrificazione, che, ricordo, sono arrivati non grazie al programma strategico degli interventi ma perché nell'ambito del PNRR sono stati tolti degli interventi che non erano su una ferrovia che si muoveva sull'elettrificazione ma erano interventi che sostituivano gasolio a gasolio, quindi sono stati espunti dalle progettualità del PNRR.

Nella terza domanda, relativamente alla parte regionale, si chiede la possibilità di avere nel dettaglio e come mai non è stata impegnata nel corso del 2022 una parte della missione 10 "Trasporti, diritto alla mobilità", determinando un'incidenza del 36,51% del rapporto impegni-previsioni, come riportato nella relazione sulla gestione, questo non tanto per legarsi all'anno ma per dire: "noi abbiamo, lo sappiamo, minori risorse rispetto a colossi", come può essere lo Stato e anche RFI, e questo può essere un esempio, quindi facciamo questa domanda, e in conclusione chiedere appunto, visto che si prevede di rivedere e di revisionare il piano regionale dei trasporti, se il Governo regionale intenda aggiornare, revisionare e modificare il vigente programma strategico degli interventi in concomitanza o successivamente al piano regionale dei trasporti.

Concludo, una critica che fu fatta all'epoca era dire: ma noi definiamo un programma strategico degli interventi senza avere un piano regionale dei trasporti che definisce effettivamente in alcuni ambiti che cosa si intenda fare, soprattutto, ad esempio, sul collegamento e la prosecuzione verso Courmayeur.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Nonostante abbia cercato di abbreviare la sua introduzione, i dieci minuti sono passati, quindi cercherò anch'io di fare il possibile per rispondere.

Intanto credo che sia opportuna la discussione ma soprattutto apre ai prossimi confronti, perché, come abbiamo già detto, forse proprio rispetto a una sua iniziativa, il piano regionale dei trasporti è in fase di aggiornamento e porteremo in aula per l'autunno un documento che possa raccogliere anche qui gli studi e il lavoro che è stato fatto in questi anni, che io vorrei sempre ricordare che sono comunque stati anni di grande emergenza sanitaria, economica e sociale, quindi non è proprio stato un periodo di programmazione. Immagino che anche il ministro Salvini si troverà dei conti diversi del vecchio progetto sul ponte di Messina da quello nuovo, perché il mondo cambia e le cose evolvono, quindi tutto quello che era stato pensato va nella direzione poi di essere verificato.

Quella legge era una legge che nasceva in un momento molto particolare e giustamente non aveva allora ancora una pianificazione finanziaria per tanti motivi: uno, perché mentre parliamo di infrastrutture ferroviarie, sappiamo che parliamo di infrastrutture dove la competenza è a carico del proprietario di queste infrastrutture, noi nel tempo abbiamo acquistato materiale rotabile e lo abbiamo ancora acquistato recentemente, e non è parte di questi programmi, quindi la Regione ha investito e ha continuato a investire, ma sull'infrastruttura deve investire il proprietario.

Se siamo riusciti a presentare il progetto nel PNRR di elettrificazione è perché comunque nel frattempo il lavoro con il proprietario dell'infrastruttura era andato avanti e si era arrivati al progetto definitivo che ha permesso poi di portare l'opera a finanziamento.

"Quali siano gli interventi del programma che ad oggi sono stati realizzati o messi in cantiere e quali invece siano ancora in "sospeso"; a quanto ammonti il fabbisogno di risorse finanziarie necessarie per poter realizzare gli interventi previsti nel programma, quante di queste siano state già stanziate (dagli enti responsabili) e quante iniziative risultino ancora "prive di copertura"": provo a dare una lettura orizzontale della tabella, che, per informazione, noi abbiamo chiesto a RFI di verificare in questo primo periodo di lavoro e quindi ci aspettiamo poi degli aggiornamenti nel prossimo periodo. Comunque sull'elettrificazione elenco: elettrificazione dell'Aosta/Ivrea è finanziata, RFI ha appaltato la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori per un importo che a noi è stato detto complessivo di 132 milioni, però poi sono cifre da verificare perché la stima di allora del programma era di 88, la stima nell'attuale... era di 115, la cifra complessiva impegnata da RFI a noi è stato comunicato essere 132 milioni. L'elevazione a rango C della tratta Aosta/Ivrea è parte di uno studio attuale che potrebbe anche portare a fare qualche lavoro in questa fase una volta completato lo studio ma non c'è una stima di costi. Poi c'era la risoluzione di criticità puntuali nella stazione di Châtillon, RFI non ritiene questo intervento influente, quindi non è parte del programma finanziato. L'implementazione del sistema SCMT sulla tratta Aosta/Ivrea, l'intervento è realizzato da RFI ma non ha ancora attivato, quindi è un intervento che è già stato finanziato, non c'è una stima finanziaria perché sono programmi di loro investimento. Per quanto concerne l'ottimizzazione e geometria di binario sulla tratta Aosta-Ivrea, RFI ritiene l'intervento non influente, quindi per ora siamo in questa fase. Per quanto riguarda la realizzazione di movimenti contemporanei nelle stazioni, l'intervento inserito nel progetto di elettrificazione è finanziato, quindi verrà fatto con l'elettrificazione. Allora si parlava ancora della Lunetta di Chivasso, sappiamo tutti quali sono le vicende rispetto a questo progetto, rimane la stima di allora di 43 milioni, che credo sia fuori scala rispetto a tutto quello che è successo, quindi può solo che crescere, al di là del fatto che è un progetto, questo sì, fermo sui binari. Per quanto riguarda l'Aosta/Pré-Saint-Didier, manutenzione straordinaria su binari e traversine, la previsione da programma era 16,5 milioni unito alla riclassificazione a 18 tonnellate dell'asse, adesso una stima che è stata fatta recentemente da RFI porta a 71 milioni di intervento. Poi per i raddoppi selettivi lungo la tratta valdostana abbiamo richiesto in un tavolo di lavoro parallelo a quello che stiamo eseguendo per i lavori dell'elettrificazione; insieme alla Regione Piemonte abbiamo chiesto a RFI, e avremo risposte nel breve periodo, di predisporre, come ci siamo detti, la fase 2 dei lavori di elettrificazione, perché, come sappiamo, per aggiornare la nostra ferrovia, ci vogliono molti investimenti: uno sicuro e necessario è quello di riuscire a raddoppiare in qualche punto, qui si parlava di tratta valdostana, ma è più semplice farlo probabilmente sul territorio piemontese, canavesano, comunque c'è la volontà di andare nella direzione di cominciare ad approfondire quest'argomento per arrivare alla definizione di una stima, poi c'era la trasformazione in stazione della fermata di Pré-Saint-Didier, è un lavoro da avviare. Sull'Aosta/Torino "altre varianti di tracciato previ approfondimenti tecnici" è un lavoro da unire alla questione del raddoppio selettivo e infine poi c'era lo studio dell'elettrificazione, conversione del tram-treno, prolungamento fino a Courmayeur della ferrovia e lì avevamo assegnato il progetto, che allora prevedeva 128 milioni, in questi giorni c'è un confronto tra struttura ferroviaria e coloro che stanno realizzando lo studio, a brevissimo dovremmo avere un documento, tra l'altro, da portare sia nel piano regionale trasporti che all'informazione del Consiglio; non posso dire delle cifre ma posso solo dire che quei 128 milioni aumenteranno in maniera abbastanza importante, quando avremo lo studio completo, ve lo potremo dire. In questo momento lo stato delle cose di quel piano quindi è questo.

Quarta domanda: "se anche alla luce dei fatti intercorsi successivamente all'approvazione nel 2019..., se si intenda aggiornare il piano": sì ovviamente, quel piano adesso ha alcuni elementi di certezza e altre informazioni che ci possono permettere di fare dei ragionamenti, in particolare sull'Aosta/Pré-Saint-Didier immagino e credo sia corretto fare una valutazione definitiva alla luce sia degli investimenti che andranno fatti che anche delle modifiche che sono intercorse, e credo che sarà un tema da Consiglio.

Per venire invece alla terza domanda sull'impegnato, credo, però lo lascio a lei, sul profilo bilancio è più preparato di me, però qui c'è un errore nell'interpretazione di quel dato, il capitolo nella missione è di 220 milioni di euro, di impegnati ci sono 80 milioni e poi ci sono gli impegni differiti sul pluriennale. Alla fine di libero c'è l'8% che sono circa 18 milioni, di quei 18 ci sono ancora probabilmente fondi che sono parte dei fondi di Stato, quindi vanno verificate effettivamente quelle economie, quindi il dato riportato è corretto ma non è la situazione, poi le lascio la tabella da cui magari lo può vedere. Rispetto a questo, come sa, ci sono missioni e trasporti, ma lì c'è la viabilità, ci sono tante attività anche di altri Assessorati.

L'impegno per tutto quello che andava realizzato è in fase avanzata e, ripeto, ultimamente si sono messe anche le risorse per comprare i nuovi treni elettrici che sono finanziate in quota parte dalla Regione.

Due dati più politici quindi: sì all'impegno di rivedere il programma all'interno della discussione del Piano regionale dei trasporti e un'attenzione a far finanziare sull'Aosta/Torino quelle parti di studio che saranno necessarie per avviare la seconda fase dell'ammodernamento della ferrovia in attesa di capire cosa fare sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier in via definitiva.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi per la replica.

Aggravi (LEGA VDA) - Sulla terza domanda, come avevo già detto, era più a mo' di esemplificazione sulle possibilità concrete che nell'anno ha il nostro bilancio più che un senso di performance, gli ho dato anche meno importanza nella presentazione e la ringrazio anche poi per la copia delle tabelle che mi sono un po' appuntato.

È vero, il ministro Salvini si trova delle cifre cambiate, io penso che, quando abbiamo discusso il programma strategico degli interventi, nessuno si sarebbe immaginato che ci sarebbe poi stata una cosa che si chiama PNRR e nessuno si sarebbe poi immaginato che FRI avesse i soldi per fare tutti questi interventi, perché se andiamo a vedere effettivamente l'ultimo programma e gli ultimi budget che ha RFI, come anche altre grandi realtà di Stato, i propri budget sono stati drogati dal PNRR, questo è innegabile, e quindi sono arrivate delle risorse che nel 2019 non c'erano.

Qual è la problematica? Che al di là del discorso dell'elettrificazione e delle "maturazioni del cemento", come amo sempre citare la definizione che ha dato il Sottosegretario all'epoca che ricopriva la responsabilità, c'è una problematica di fondo, è vero che c'è stata una pandemia, è vero che ci sono stati anche degli effetti collaterali che hanno cambiato e cambieranno ancora il nostro mondo, però è anche vero che, in ottica di modalità di programmazione, di lucidità di scelta, l'Amministrazione deve fare... e io mi auguro che possiamo trovare questo cambio di passo nell'ambito del nuovo piano regionale dei trasporti. Perché dico questo? Quando nel 2019 ci siamo trovati a dover discutere il programma strategico degli interventi, sapevamo o immaginavamo, e poi l'abbiamo trovato, un piano regionale dei trasporti che soprattutto, e cito, sul ricollegamento o il collegamento verso Courmayeur aveva "N" possibilità, la legge ne diceva un'altra ancora, nel piano strategico c'erano già scritte delle cose.

Sul tram-treno nel piano strategico degli interventi giustamente si dice: "attenzione, è un'infrastruttura nuova, ha anche delle problematiche di natura regolamentare e di conformità per poter essere messa a terra", quindi il problema vero qual è? Che una buona programmazione deve essere una programmazione che sceglie, che decide, che ha un'idea chiara e che soprattutto non dico che deve già avere i soldi ma un'idea di quanto va a costare sì, perché altrimenti effettivamente abbiamo l'ennesimo "Libro dei sogni". Dall'altro lato dico anche che possiamo fare delle leggi bellissime o delle leggi che hanno dei sogni bellissimi ma se poi non si sa dove si prendono le risorse o come si intendono spendere o anche quando si prendono, perché lei giustamente nel rispondere alla terza domanda parlava anche degli impegni pro futuro, noi siamo un po' abituati a dire: "oggi ho una spesa, la pago", in realtà in ottica di budget la spesa può essere dilazionata e soprattutto deve essere sostenibile nel medio-lungo periodo. Dico questo perché tutti i programmi, tutte le programmazioni, tutte le pianificazioni hanno delle problematiche molto similari, perché chi giustamente critica, ad esempio, il progetto dell'Ospedale e le spese relative, poi però si dimentica di fare le stesse critiche nell'ambito di altri progetti (vedi lo sviluppo, ad esempio, dell'infrastruttura ferroviaria) che sono similari, oppure per evitare che dall'altra parte del tavolo continui il brusìo... chi ha pensato di fare la "stella" a Pila aveva delle cifre e oggi se ne trova delle altre. Ovviamente quindi, quando si ha a che fare con dei progetti di questo tipo e si hanno soprattutto dei lunghi periodi nei quali dover gestire queste progettualità, un grosso problema è sapere ovviamente quali possono essere i rischi all'inizio di quello che si può trovare e soprattutto delle risorse che bisognerà trovare. Quello che io trovo un po' assurdo, ma questo è probabilmente un mio limite, è scrivere in legge: "voglio fare una determinata cosa" e poi mi do un programma per capire dove trovare le risorse e all'interno di quel programma mi trovo scritto che abbiamo fatto una cena con i fichi secchi. Da lì non andiamo da nessuna parte. Magari è meglio fare meno interventi ma farli, meno lavori ma farli, e soprattutto avere chiaro dove vogliamo andare, perché su alcuni temi abbiamo dei grandi piani ma indirizzi chiari e scelte chiare non ne abbiamo, non sto parlando di lei ma in generale.