Oggetto del Consiglio n. 2576 del 8 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2576/XVI - Interpellanza: "Modifiche al progetto "5000 Genomi@VdA".
Bertin (Presidente) - Punto n. 46. Per illustrare l'interpellanza, ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Come noterà, Assessore, l'attenzione per i centri di ricerca da questa parte è piuttosto significativo, oggi abbiamo parlato nell'interpellanza del collega Sammaritani del Centro di ricerca unico, noi ritorniamo sul CMP3 rispetto alla delibera 569 che è andata a modificare il disciplinare. Quel progetto, avviato appunto nel 2019, come è previsto, si concluderà il 30 novembre 2024 e si prende atto che la Fondazione Istituto italiano di tecnologia ha presentato il 23 dicembre 2022 una proposta di rimodulazione del progetto che consiste nell'accettare la diversa provenienza dei genomi nel sequenziale, quindi oltre il materiale genetico dei pazienti dell'Ospedale di Aosta, anche materiale genetico proveniente da altri ospedali che si trovano in altre regioni italiane e anche nella diversa ripartizione dei genomi sui diversi sottoprogetti. Questo è l'obiettivo per raggiungere appunto l'obiettivo che si era prefissato, ovvero i "5000 genomi" entro la data di conclusione del progetto. Ci sono delle motivazioni che francamente ci hanno un po' perplesso, il ritardo dovuto all'epidemia Covid ci può stare perché si sono interrotti e messi in difficoltà tutta una serie di percorsi, soprattutto difficoltà nell'ottenimento del parere favorevole alla sperimentazione da parte del Comitato etico dell'USL valdostana; è una preoccupazione che in qualche modo evidenzia quello che avevamo già significato nell'interpellanza del Consiglio scorso, dove non c'era quella sintonia tra Ospedale, Centro di ricerca e Progetto "5000 genomi".
Rilevando che la proposta di rimodulazione relativa alla provenienza e ripartizione dei genomi per poter andare a raggiungere quell'obiettivo di sequenziamento che era previsto, tenuto conto che la rimodulazione non modifica sostanzialmente il progetto in quanto si è resa necessaria a seguito di queste difficoltà oggettive che sono emerse nella realizzazione e fatto salvo che il sottoprogetto IIT "VDA e Genomi" deve continuare necessariamente a reclutare esclusivamente pazienti valdostani, considerato che la rimodulazione non inficia la validità scientifica del progetto ma che altresì inserisce il progetto in un circuito di relazioni con Ospedali ed altri istituti di ricerca con competenze specifiche di alto livello, noi le chiediamo quali difficoltà si sono incontrate nella prosecuzione del progetto, oltre a quelle che appaiono abbastanza evidenti nella descrizione della delibera, le modifiche di sostanza al di là di quello che si è letto cosa vanno a determinare, se si sono approfonditi i rilievi posti all'attenzione della Giunta del Consiglio dell'11 maggio, ovvero il futuro di questo progetto, del CMP3 ovviamente, se ci saranno altri progetti di ricerca da inserire, se nel centro di ricerca unico sarà compreso anche il CMP3 come punto di riferimento centrale in Valle d'Aosta e soprattutto se è intenzione, visto che parliamo di personale in più ambiti, parliamo di lavoro, parliamo di professionisti preparati e seri, di dare continuità al personale e ai ricercatori che in qualche modo stanno lavorando all'interno di questo progetto.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie consigliere Baccega. Torniamo sulla doppia interpellanza di alcune settimane fa, anche perché nella mia risposta avevo anticipato che ci sarebbe stata una modifica nel corso delle settimane successive, che giustamente è stata rilevata da parte sua e correttamente siamo qui per informare rispetto all'evoluzione del progetto.
Senza fare altre considerazioni che sono già state fatte, unirei le prime due domande: quali difficoltà si sono riscontrate nella prosecuzione del progetto e quali modifiche sono state apportate al progetto. Come ricordiamo, il progetto prevede il sequenziamento di materiale genetico di pazienti valdostani in cura presso l'Ospedale Parini e il sequenziamento del materiale genetico di individui sani valdostani. Il progetto, che era iniziato nel 2019, per le note vicende, ha avuto inizio soltanto nel 2022 e diciamo che ci sono state anche difficoltà da parte dell'azienda in relazione all'emergenza sanitaria a impegnare il personale nelle attività che già dall'inizio andavano considerate, però ci sono anche i motivi perché questo è successo. Per ricordare qualche data, l'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria nella sede CMP3 è stata ottenuta il 26 novembre 2021, il parere favorevole del Comitato etico dell'USL in merito agli studi clinici il 20 gennaio 2022, poi il 24 marzo 2022 e l'ultimo genoma in riferimento alla popolazione valdostana è stato ottenuto il 28 luglio 2022.
I ritardi nell'eseguire quest'attività aggiuntiva da parte del personale dell'Ospedale hanno allora reso necessaria una prima misura correttiva da parte di IIT che si è concretizzata nell'attivazione di contratti di collaborazione con due infermieri di ricerca, che hanno la funzione di supportare il personale dell'Ospedale in interazione con i pazienti per il prelievo del materiale genetico.
Per raggiungere l'obiettivo del sequenziamento nei tempi previsti, che però sono appunto considerati all'interno del servizio che è stato assegnato, CMP3 VdA ha proposto una modifica del progetto che consiste in una diversa ripartizione del numero dei genomi dei sottoprogetti e soprattutto nella possibilità di sequenziare anche materiale genetico proveniente da pazienti non valdostani affetti dalle stesse patologie prese in considerazione dal progetto. Questa modifica è stata approvata dal nucleo di monitoraggio del progetto e quindi non inficia la validità scientifica ma costituisce anzi l'occasione per inserire CMP3 VdA in un sistema di relazioni con ospedali e con istituti di ricerca con competenze scientifiche di alto livello. Non è infatti da considerare come una modifica negativa, anzi, può diventare un'opportunità per far crescere ancora l'interesse del nostro centro di ricerca in una rete più ampia di istituti di ricerca scientifica di ospedali di grande livello. Non è invece stato modificato, perché questo è centrale nel progetto di ricerca, il sottoprogetto relativo agli individui sani, non viene modificato e recluterà esclusivamente soggetti valdostani. Noi abbiamo preso atto con la Giunta il 22 maggio 2023 di questa modifica.
Se sono stati comunicati e se si intendono prendere in considerazione i rilievi presentati dagli interpellanti posti all'attenzione della Giunta regionale dell'interpellanza dell'11 maggio 2023, direi di sì, quei rilievi sono parte già di un lavoro che come Assessorato abbiamo fatto, ripeto, da un lato, capendo che l'azienda si è trovata e si trova ancora in una situazione molto critica nella gestione dell'attività per l'organizzazione dei servizi ai cittadini, questo è un progetto in più che forse inizialmente non è stato completamente compreso, oggi devo dire che c'è una buona risposta e anche un'ottima collaborazione da parte dei vertici dell'azienda e si sta cercando di recuperare il tempo perduto, perché, come lei sottolinea più volte, questo centro di ricerca può dare al nostro sistema sanitario un'opportunità per crescere e anche per essere più attrattivo rispetto ai giovani ricercatori e alle professionalità che in un'organizzazione dei servizi sanitari e anche del progetto della nostra sanità che evolve e che cresce può trovare nel centro un punto di miglioramento e di interesse. È chiaro che passa tutto per la costituzione della società dell'ATS in società consortile e questo permetterà di stabilizzare il personale, come ci siamo detti nella scorsa interpellanza. Oggi il centro ha sei persone stabilizzate, cinque persone in collaborazione e i borsisti di ricerca che sono diciotto in questo momento con la conclusione a fine anno e quindi proprio per questo è necessario andare a stabilizzare.
Tra le cose che avevate fatto osservare, l'attività della biobanca e anche l'utilizzo delle varie attrezzature... è stato firmato il comodato il 18 maggio, finalmente aggiungo, adesso bisogna cercare di accelerare e di metterci in condizione di recuperare il tempo perduto. La cosa importante anche che è stato contrattualizzato un responsabile della biobanca che sta lavorando per la certificazione, per l'accreditamento e per tutto quello che va fatto.
Direi quindi che l'osservazione è raccolta, le segnalazioni che avete fatto fanno parte anche del lavoro del Governo ed è corretto continuare a stimolare perché siamo partiti in una fase molto delicata durante il Covid e adesso c'è la necessità che tutti i soggetti lavorino con energia e determinazione per far sì che il centro possa consolidarsi in una situazione che ci vede essere, come tutti sappiamo, una piccola comunità che si è dotata di un grande e ambizioso progetto e, proprio perché è ambizioso, tutti dobbiamo lavorare con la necessaria convinzione per consolidarlo e farlo crescere in futuro.
Presidente - Replica il consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Grazie Assessore. Ho molto apprezzato alcune considerazioni che avevo già richiamato nell'interpellanza del Consiglio scorso. Ricerca vuol dire attrattività, soprattutto in sanità, attrattività vuol dire lavoro, lavoro vuol dire compensi, giusti compensi. Ormai siamo una Regione che ha il gusto di dire: "bisogna pagare poco perché bisogna risparmiare dei soldi", in diversi ambiti, in diversi settori... le sto preparando un intervento per il prossimo Consiglio proprio in questa direzione perché è necessario, secondo noi, fare il punto su quell'articolo che è uscito recentemente sulla stampa legato ai compensi più bassi praticamente in Italia, e su questo ci lavoreremo.
Sono felice e lieto che l'attività della biobanca è partita, che si è firmato l'accordo con l'USL, quindi significa che se interveniamo su queste cose, magari diamo un po' di spunto affinché le cose vadano nella direzione giusta, quindi la necessità di recuperare il tempo perduto... come dice lei, è stata avviata, l'auspicio è che si vada appunto a completare questo percorso.
Ora, per quanto riguarda il centro di ricerca unico, non so quale sarà delle tre proposte che lei andrà a mettere in campo, se soggetti diversi con progetti diversi possono avere una loro logica, ma forse un ente regionale composto dai centri esistenti può in qualche modo dare una risposta più equilibrata e tenere conto delle differenze che ci possono essere tra un centro di ricerca e l'altro.
La ringrazio per la risposta.