Oggetto del Consiglio n. 2565 del 7 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2565/XVI - Interpellanza: "Organizzazione sul territorio regionale di eventi collegati al Salone Internazionale del Libro di Torino".
Bertin (Presidente) - Punto n. 35. Per illustrare l'interpellanza, consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Immagino che chi mi risponderà, leggendo l'interpellanza, avrà immaginato e avrà detto: "Ecco, l'ennesima critica, l'ennesimo gioco ad attaccare quello che viene fatto al di fuori della Valle d'Aosta".
In realtà no, la volontà è sia quella - per carità - chiamiamola ispettiva, è un grosso termine ma tale viene definita, sia quella di guardare più che altro in prospettiva, mettiamola così.
Ho partecipato all'edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino e tra i vari stand mi è capitato di fermarmi a quello della nostra Regione e a fronte di questo ho presentato quest'interpellanza.
La prima domanda che viene fatta è appunto chiedere all'Assessore competente "Quali siano state le attività e il budget messi in campo dall'Assessorato per la partecipazione alla manifestazione in oggetto", chiedo questo perché, al di là degli stand istituzionali, perché comunque c'erano anche gli stand legati a emanazioni del Governo romano - così almeno, rispetto anche all'iniziativa prima contestualizziamo il posizionamento geografico dei governi - gli stand dei vari editori e anche degli stand istituzionali delle varie Regioni, chi più chi meno, con anche annessi spazi - questo più che altro quelli istituzionali, quindi quelli relativi agli enti di Governo che quelli regionali - anche con degli spazi dedicati agli eventi che l'organizzazione del Salone ha messo a disposizione.
Essendo un Salone, o comunque una fiera sostanzialmente, al di là della presenza singola - e questa è la seconda domanda - si vuole comprendere "Quali siano stati i risultati portati dalla partecipazione alla manifestazione, anche in forma di future prossime collaborazioni con autori, editori e altri soggetti privati operanti nel settore o comunque partecipanti all'evento", perché, si sa, in queste occasioni possono anche esserci in prospettiva delle possibilità di collaborazione e di sviluppo rispetto a "N" iniziative che non sono necessariamente legate soltanto a quello che uno può pensare, come a una presentazione di un libro, anzi, ci sono anche altre finalità, e soprattutto vedendo quello che hanno fatto le Regioni, anche in ottica promozionale, ma non soltanto le Regioni.
"Se si intenda prevedere e organizzare la presenza dello stand nella nostra Regione anche alla prossima edizione e, in caso positivo, con quali modalità e progetti".
Perché chiedo questo? Perché, oggettivamente, sarà interessante - almeno per quello che mi riguarda - sapere anche l'opinione dell'Assessore competente, capire se si vuole cambiare qualche cosa di questa presenza. Perché dico questo? Perché ci sono almeno due cose che ho notato abbastanza visivamente, mettiamola così, o comunque dal punto di vista concreto arrivando allo stand: la prima è il posizionamento dello stand, che è diverso rispetto a quello degli altri, questo non necessariamente è una cosa negativa o diversa, però diciamo che si era in un'area che non era sicuramente funzionale o utile a essere incontrata nel normale sviluppo della visita, probabilmente io sono un po' particolare ma l'ho saltato e sono dovuto ritornare, mentre gli stand di tutte le altre Regioni si trovano in maniera abbastanza evidente e abbastanza riconoscibile nell'area dedicata.
Cera un'altra cosa che veniva immediatamente all'occhio (ripeto, della serie parlo io che dal punto di vista visivo non sono un falco, anzi, tutt'altro) e penso che risaltasse: oggettivamente il simbolo della nostra Regione all'interno di un colore che sostanzialmente è lo stesso del nostro simbolo vero e proprio, non è che proprio facilitasse la visibilità e soprattutto il riconoscimento a distanza dello stand della Regione.
Dico questo perché se uno andava a vedere tutti gli altri stand - al netto di quelli più o meno direi anche mastodontici, perché ci sono delle Regioni che hanno fatto delle vere e proprie cattedrali, poi ognuno ha fatto quello che ha ritenuto, io sarei comunque forse più moderato però ognuno fa quello che ritiene - oggettivamente la riconoscibilità del nostro stand rispetto a ,chiamiamola alla buona, la concorrenza, oggettivamente veniva un po' difficile, proprio perché il fondo dello stand era dello stesso colore del contorno del nostro blasone che ricordava un po', tra l'altro, la giacca del vicepresidente Marguerettaz; oggi, quindi La prendo come riconoscimento cromatico, visto che si è parlato anche di armocromia.
Quindi capire se si intende cambiare qualcosa rispetto a questo stand magari anche dal punto di vista della riconoscibilità visiva della Valle d'Aosta, perché altre Regioni - e ripeto, non è una critica, metto a fattor comune quelle che sono state le evidenze pratiche e soprattutto visive - alcune Regioni hanno sfruttato la superficie dello stand per riportare foto, ambienti: era immediatamente riconoscibile che quello era uno stand più di rappresentanza.
Non dico che dovevamo fare una sala conferenze, come ha fatto qualcuno, però almeno a distanza riconoscere immediatamente che era la Regione poteva forse essere utile; sì, c'era il pannello visivo ma, ripeto, magari faute à moi che non ci vedo tanto, questo lo dico, però ovviamente c'era questa caratteristica.
Al punto 4 ulteriore sviluppo in prospettiva: "se sia mai stata valutata l'opportunità di organizzare in Valle d'Aosta uno o più eventi collaterali o comunque in collaborazione con i promotori del Salone Internazionale del Libro", perché mi è venuta in mente una questione, a parte la vicinanza che non è così proibitiva, ma anche pensare eventualmente di sfruttare la presenza della Valle al Salone e quella di poter organizzare qualcosa non necessariamente nel periodo, ma comunque in collaborazione anche in Valle d'Aosta, può essere una suggestione utile.
Perché dico questo? Spesso si parla di Les Mots, spesso si parla di manifestazioni che più o meno ognuno di noi nelle attività, e lei stesso ogni tanto le ha citate, vengono citate qua e là, non essendo innamorato di un nome, di un'iniziativa piuttosto che di un'altra, dirsi: "Ma sfruttiamo magari questo legame e questa vicinanza" - tra l'altro quando avremo anche la ferrovia elettrificata sarà ancora più facile arrivare direttamente a Torino - però al netto di questo, e a parte la battuta, dico comunque perché non valutare anche l'opportunità di lavorare in sinergia, magari anche con qualcosa legato alla nostra specificità geografica e, perché no, anche ad altre possibili connessioni che ci possono essere rispetto alle varie edizioni?
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Intanto le sue interpellanze non sono mai delle critiche gratuite e devo dire che le sue, come quelle dei colleghi, le accolgo anche con interesse, sia per i suggerimenti, le suggestioni come le chiama lei - un termine un po' francofono - e sia per le sue considerazioni anche maturate probabilmente sul campo, nel senso che lei ha avuto modo di vedere lo stand; ho avuto modo di vederlo anch'io, ero a Torino, quindi sono passato al Salone del Libro e poi alla fine ci ho passato la giornata, quindi ho avuto modo di vedere e di annotare anche delle personali non dico critiche ma considerazioni, come le ha fatte giustamente lei.
Quindi assolutamente interessanti anche le sue considerazioni che devo dire le ho colte un po' anch'io, nel senso che la questione dei colori - adesso che siamo tutti molto sensibili all'aspetto dell'influenza cromatica - mi è balzata agli occhi, forse proprio per il dibattito sui colori che attualmente pare abbia preso una piega d'interesse anche politico, tra l'altro.
Comunque rispondo alle domande che mi ha fatto, "quali siano le attività e il budget messi in campo dall'Assessorato per la partecipazione alla manifestazione in oggetto": la spesa per la partecipazione al trentacinquesimo Salone del Libro di Torino ammonta a complessivi euro 19.022, Iva esclusa, ed è un budget impegnato, come vede collega, in linea con le altre fiere a cui la Regione partecipa e sulle quali voi avete fatto svariate iniziative. Anzi, direi che - vista l'esperienza acquisita nella mia precedente delega rispetto alle fiere alle quali la Valle d'Aosta partecipa regolarmente - sia per la superficie (che in questo caso era di 64 metri quadrati, quindi non è piccola, era una superficie comunque considerevole), sia per la rilevanza (anche in termini di partecipazione del Salone del Libro, che non è la fiera di Modena tanto per essere chiari malgrado costi anche di meno tra l'altro se ben ricordo, parliamo di 215 mila visitatori) e sia per l'attenzione mediatica (che, come sappiamo, quest'anno tra l'altro è stata internazionalizzata e nazionalizzata anche a seguito delle contestazioni di cui sappiamo), il budget risulta, per quanto posso capire io, ben più che adeguato rispetto al ritorno.
Come lei sa, noi abbiamo ripreso l'anno scorso la partecipazione al Salone del Libro dopo un'interruzione causa Covid e una non partecipazione per una questione anche di periodi che sono stati abbastanza improvvisati, quindi quest'anno è una sorta di partenza dopo la ripartenza del 2022.
Lei mi chiedeva anche quali sono le attività: quest'anno è stato sottoscritto un apposito accordo in collaborazione con il SILC, il Sindacato Italiano Librai e Cartolai sezione Valle d'Aosta, visto anche l'ottima interazione con loro proprio durante gli appuntamenti della Saison Littérature; lei sa che da quest'anno la Saison Littérature ha visto la partecipazione - in integrazione rispetto all'anno scorso che è stato il primo anno sperimentale - anche del sindacato italiano Librai e Cartolai.
La presenza presso lo stand di un'area dedicata, ha dato ai librai valdostani l'opportunità di mostrare le proprie pubblicazioni inerenti alla Valle d'Aosta, questa collaborazione ha arricchito l'offerta culturale durante tutti i giorni del Salone del Libro con diversi appuntamenti, tra l'altro i firmacopie di libri di autori valdostani o editi in Valle d'Aosta.
Al numeroso pubblico che ha visitato lo stand è stato inoltre distribuito il materiale informativo istituzionale relativo ai beni culturali in Valle d'Aosta, all'offerta culturale turistica della Regione e al patrimonio immateriale del nostro territorio.
Tra l'altro, oltre all'azione di promozione e di informazione, è stata prevista la possibilità di acquistare cataloghi d'arte delle mostre realizzate in Valle d'Aosta e le pubblicazioni della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali, tra cui quelle dedicate ai Castelli valdostani e all'area megalitica di Saint-Martin-De-Corléans.
L'annotazione mi ha fatto riflettere, la questione della collocazione rispetto ad altri mastodontici stand di altre Regioni: io non so francamente se il fatto di collocare la Regione al Salone del Libro (quindi in un ambito che parla di libri e quindi che parla dell'oggetto libro e di tutto ciò che deriva), se collocare la Regione Valle d'Aosta in un luogo che comunque era un luogo di passaggio interessante, perché era prossimo a due buvette ed era prossimo all'uscita verso l'esterno; se mettere all'interno invece di un contenitore regionale dove si assume forse più una rilevanza di tipo promozionale turistico, e basta, crei un interesse indotto in coloro che vanno al Salone del Libro per altri motivi... Questo però lo lascio a una valutazione che può essere del tutto soggettiva, se questa cosa può creare un interesse in chi va al Salone del Libro e che intercetta lo stand della Valle d'Aosta, o che dovrebbe specificamente andare nella zona regionale. Non è una fiera del turismo, però io la metto lì come considerazione; lei mi ha fatto riflettere anche nella sua premessa: effettivamente io ho visto altri stand - tipo il Trentino per esempio - chiaramente riconoscibili, tra l'altro con la stessa architettura degli stand che utilizzano per le fiere del turismo specificamente.
Secondo me qua siamo in un ambito diverso, questa è proprio una fiera del libro però, ripeto, è una riflessione nata dalla sua premessa.
"Quali siano stati i risultati portati dalla partecipazione": lo stand della Regione è stato apprezzato e visitato da numerose persone - io devo dire che c'ero e quindi ho visto comunque un buon passaggio - le quali hanno visionato i cataloghi d'arte, i libri esposti, le pubblicazioni della Soprintendenza, hanno chiesto informazioni sulle esposizioni in corso, sui beni culturali presenti sul territorio, sulle bellezze naturalistiche, sulle opportunità di svago e sugli autori e l'editoria valdostana, perché abbiamo avuto anche un passaggio proprio di esperti del settore, di persone che si sono informate non tanto sull'aspetto e solo sulla questione turistica o beni culturali in quanto tale, ma anche sul mondo dell'editoria valdostana che è un mondo tutto sommato - sia dell'editoria che dell'autorato valdostano - che è un mondo tutto sommato non male; tra l'altro lo stand è stato anche visitato da personaggi come per esempio Luca Mercalli, è venuta Lella Costa, si sono fermati e hanno avuto modo anche di apprezzare lo stand.
Se si intenda prevedere, organizzare... la presenza dello stand regionale per il prossimo anno, nelle intenzioni dovrebbe essere garantita, nel senso che, per una questione di continuità, modalità e progetti saranno valutati nei prossimi mesi, ma l'intenzione è quella di rendere più interessante la presenza della Regione e degli operatori di settore, tra l'altro anche in considerazione delle cose che ha detto lei e che confermano un poco anche la mia sensazione rispetto al colore, però è una valutazione che effettivamente va fatta; lei tenga conto che la parte grafica, nel caso delle fiere, viene normalmente svolta all'interno del complesso del contratto e viene fatta direttamente dall'ente fiera.
In risposta al quesito 4, preme ricordare che uno degli appuntamenti che hanno caratterizzato l'edizione 2022 della Saison ha avuto come protagonista Nicola Lagioia, scrittore e direttore del Salone del Libro di Torino, che è stato invitato a partecipare alla nostra rassegna proprio con un duplice obiettivo, da un lato di offrire al pubblico locale una lectio sull'importanza dei libri nella formazione individuale nella comunicazione e dall'altro proprio quello d'instaurare potenziali collaborazioni con gli organizzatori del Salone di Torino, anche se lei sa che da quest'anno non è più Nicola Lagioia il direttore, da quest'anno è Annalena Bernini ma il rapporto che si è instaurato con i vertici del Salone del Libro...
Presidente - Assessore concluda...
Guichardaz J. (FP-PD) -...In conclusione siamo convinti che sarà sicuramente interessante per i futuri appuntamenti letterari che saranno organizzati in Valle d'Aosta.
Presidente - Per replica, consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - La ringrazio per la risposta. Io non vorrei, e volevo specificarlo, che si pensasse che abbia confuso il Salone del Libro con un Salone di promozione turistica; sono d'accordo con lei, perché giustamente sulla collocazione lei diceva: "Forse quasi quasi è stato meglio o può essere meglio fare un ragionamento e dire: non vado dove ci sono gli altri, mi concentro in un'altra area, e sono comunque in un'area che non è abbandonata" ma diciamo che, da come era organizzato, un po' tutte le aree erano abbastanza percorribili o comunque potevano avere degli atout o no.
È ovvio che l'ultimo padiglione, avendo i grandi editori, attirava di più perché se lei ha visto... sappiamo benissimo che c'est l'argent qui fait la guerre, su questo punto è importante, però è una valutazione da fare.
Certo è che mi viene da dire se si vuole utilizzare un budget diverso sfruttando anche la posizione, quindi non andando a pagare la posizione ma in una posizione strategica perché non ho altri concorrenti, mettiamola così, magari dal punto di vista grafico della riconoscibilità è meglio fare qualcosa, perché oggettivamente la mia miopia è abbastanza conosciuta, però era effettivamente complicato distinguere un qualcosa di diverso rispetto agli altri stand, quindi caratterizzarsi per essere uno stand regionale all'interno di altri stand e soprattutto, dal punto di vista cromatico, lì sicuramente siete più esperti voi del PD (questa me l'ha servita), magari chiediamo a Elly una consulenza, però oggettivamente il colore era davvero... ma perché non metteva neanche in risalto il nostro marchio o il nostro stemma!
Non voglio captare il collega Grosjacques sul discorso dei marchi, perché siete vicini e su quello potete fare un ragionamento, però oggettivamente le due cose potrebbero essere sicuramente utili. C'era tutto il parterre legato ai siti archeologici, alla promozione e quant'altro, perché no magari anche potenziare un poco di più con quelli che potevano essere anche dei fiori all'occhiello della Regione, come il Forte di Bard, Skyway, la Fondation Grand Paradis che forse potevano anche essere utili, vista tutta una serie di attività anche culturale che queste fanno? Detto questo io mi auguro che, soprattutto in vista della prossima edizione, qualche ragionamento possa essere fatto in più, e non è una questione di budget, perché oggettivamente spesso e volentieri si fanno dei buoni lavori anche senza dover spendere chissà che, anzi, a volte è pure il contrario.
Dal punto di vista visivo, oggettivamente secondo me qualcosa in più si potrebbe fare, lo dico molto modestamente, soprattutto perché, e anzi su questo forse il ragionamento che faceva è interessante, sfruttare il fatto che non si è in mezzo a tutti gli altri, in mezzo alle cattedrali, come dico io, perché c'era qualche Regione che oggettivamente si è data molto da fare, però su questo, secondo me, invece si potrebbe giocare in un'altra maniera, però oggettivamente partendo sicuramente da un altro tipo d'impostazione.
Ben venga anche la sinergia con gli operatori privati, quindi lato editoria, autori e quant'altro, che sicuramente è qualcosa che porta sempre bene e può essere soprattutto anche utile a portare iniziative nuove, idee nuove e quindi a sviluppare nel continuo questo tipo d'iniziativa.