Oggetto del Consiglio n. 2561 del 7 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2561/XVI - Interpellanza: "Coordinamento fra le discipline nazionali e regionali, in materia di equo compenso dei professionisti".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 31 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al vicepresidente Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Torniamo a parlare di equo compenso in quest'aula perché finalmente il 21 aprile di quest'anno ha visto la luce a livello nazionale la legge 49 che appunto disciplina l'equo compenso dei professionisti, non solo questo, naturalmente, anche altre cose, ma, essenzialmente, dopo tanti anni finalmente viene varata questa legge che si fonda chiaramente sul principio di cui all'articolo 36 della nostra Costituzione che prevede, fra l'altro, che il lavoratore abbia diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro prestato.
Considerato che questa legge fra le altre cose, come ho già detto, disciplina dell'equo compenso dei liberi professionisti, e quindi i rapporti fra liberi professionisti e privati ma anche fra liberi professionisti e pubblica amministrazione, così come fa la legge 19/21, che quindi ben prima della legge nazionale del 23 aveva disciplinato questi rapporti, naturalmente limitatamente al rapporto fra liberi professionisti e pubblica amministrazione, perché, chiaramente, la nostra competenza solo a quello si poteva limitare non potendo entrare nel rapporto fra liberi professionisti e i privati, a questo punto chiaramente sorge la necessità di effettuare un coordinamento e quindi interpelliamo il Governo regionale per sapere se sia intenzione del Governo procedere al necessario coordinamento fra le discipline previste appunto dalla legge nazionale e la nostra precedente legge regionale e, in caso positivo, con quale strumento e con quali tempistiche pensa di operare.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Come segnalato dalla stessa interpellanza, la recente approvazione della norma statale in materia di equo compenso alle prestazioni professionali, la legge n. 49 del 21 aprile scorso, rende opportuna un'azione di coordinamento con la legge regionale 19/2021: da un lato perché la legge statale ha, tra l'altro, abrogato alcune norme richiamate dalla legge regionale, definendo quindi una nuova disciplina complessiva sull'equo compenso; dall'altro lato, per verificare che la legge regionale 19/2021 sia ancora coerente con la nuova disciplina che, come è noto, ricade nell'ambito della tutela della concorrenza, quindi in una competenza esclusiva statale. In merito il legislatore regionale può verificare unicamente per i profili che hanno un collegamento con la realtà regionale.
Va anche ricordato che il nuovo quadro normativo statale deve essere completato con un decreto di attuazione da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge per ciò che riguarda i compensi previsti per i professionisti che svolgono professioni non organizzate.
Le strutture regionali interessate, pertanto, avvieranno questo lavoro di confronto normativo, anche con riferimento alle disposizioni applicative della legge regionale 19/2021, che erano già in fase di elaborazione per definire eventuali esigenze di coordinamento tra le due norme e le migliori modalità per effettuarlo nel modo più rapido.
Presidente - Per la replica, la parola al vicepresidente Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Comprendo la genericità di questa risposta dovuta anche al fatto che in parte la normativa deve essere ancora integrata dal decreto di attuazione, ma questo riguarda le professioni non organizzate, mentre invece per le altre professioni, come avvocati, architetti, ingegneri eccetera, naturalmente questo non è necessario in quanto esistono gli Ordini, esistono già dei tariffari o comunque dei principi di riferimento a proposito delle tariffe professionali.
L'iniziativa naturalmente nasce dal fatto che, a seguito della nostra legge 19/21, noi avevamo già proposto più di un'iniziativa di richiamo, intanto perché era stata ritardata l'attuazione della legge, quantomeno per quanto riguarda la delibera di Giunta che entro 60 giorni, secondo l'articolo 2 comma 2 della nostra legge regionale, avrebbe dovuto prevedere tutta una serie di adempimenti e quindi comunicare ai destinatari di questa normativa le modalità applicative; questo purtroppo ritardò, il Presidente all'epoca Lavevaz si ricorderà benissimo delle nostre interlocuzioni in aula su questi temi e anche del fatto che, a un certo punto, siccome sembrava imminente l'emanazione della normativa nazionale, si era deciso a livello regionale di rallentare un poco quel procedimento.
Ora naturalmente sorge una necessità diversa che è quella appunto di coordinare i due testi perché, come dicevamo prima, una parte della legislazione nazionale riguarda anche la legislazione regionale, chiaramente è un insieme più grande quello della legge nazionale ma il cui sottoinsieme, quello che riguarda i rapporti liberi professionisti-pubblica Amministrazione chiaramente si sovrappone, quindi bisogna assolutamente coordinare al meglio queste disposizioni per evitare di creare quelle discrasie che, molto spesso, in ambito normativo esistono fra le stesse norme di medesimo livello ma anche fra norme di livello diverso.
Quindi, come accennavo prima, questa è un'iniziativa di richiamo, di attenzione, voi sapete che la mia sensibilità è particolare su questo tema, quindi ci tengo particolarmente.
Spero anche che l'azione del Governo sia condivisa anche con la Commissione competente e con noi del Consiglio, per cercare di fare un'opera rapida il più possibile efficace proprio nell'interesse anche dei nostri liberi professionisti valdostani.