Oggetto del Consiglio n. 2560 del 7 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2560/XVI - Interpellanza: "Posizione del Governo regionale in merito al disegno di legge di attuazione all'autonomia differenziata delle Regione a Statuto ordinario".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 30 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - È la seconda volta, dopo qualche mese, che porto in quest'aula il tema dell'autonomia differenziata, questo DDL che si sta facendo strada nelle stanze romane e che ha lo scopo di cambiare un poco l'assetto istituzionale dello Stato italiano e appunto già in quell'interpellanza si era potuto un poco approfondire la tematica perché questo DDL riguarda le Regioni a statuto ordinario però, con la determinazione dei livelli essenziali di prestazione, costi e fabbisogni standard, si ha anche una ripercussione sulla legge 42/2009 che è quella sul federalismo fiscale che, per alcuni articoli, riguarda anche le Regioni a statuto speciale.
Già allora avevo posto la questione al presidente Testolin per capire se c'erano stati degli studi e degli interessamenti per capire gli eventuali effetti di quest'applicazione del DDL, per capire quali sono i costi e i fabbisogni standard,: Il Presidente allora non mi aveva risposto, spero che ora magari una risposta invece ci sia, però in questa fase è importante anche tracciare un minimo la linea per capire dove si voglia andare, perché si sta vedendo anche a livello nazionale, da parte dei sindacati e delle associazioni, tutta una sorta di prese di posizione, alcune di queste assolutamente bizzarre, altre magari un poco più fondate, contro questo DDL a struttura differenziata.
C'è anche addirittura una raccolta firme per cambiare gli articoli 116 e 117 della Costituzione, c'è qualcuno che dice che con questa riforma ci sarebbe un nuovo centralismo, quello regionale, e da un lato mi dico: meno male, sarebbe addirittura l'ora che questo possa avvenire. C'è poi anche la Banca d'Italia che si stupisce del fatto che con questa riforma i bilanci dello Stato dimagrirebbero; grazie, se si passano competenze alle Regioni, magari anche con trasferimento di personale, è ovvio che le Regioni devono trattenere sul loro territorio maggiori imposte, e poi c'è anche una questione finanziaria perché, per esempio, la Regione Veneto sta portando avanti un tipo di richieste come il mantenimento dei 9 decimi dell'IRPEF sul proprio territorio.
Ecco perché comunque noi dobbiamo essere pronti a rilanciare, come avevo già detto l'altra volta; il fatto di puntare ad avere un'autonomia impositiva per modificare le aliquote delle varie imposte credo debba essere l'obiettivo principale che la Regione Valle d'Aosta deve avere: Tra tutte queste prese di posizioni, ce n'è una che mi ha stupito più di tutte perché, sa benissimo già allora Presidente Lavevaz e poi anche il Presidente Testolin quando avevo portato quest'iniziativa in quest'Aula, si erano detti assolutamente favorevoli: il presidente Lavevaz al festival della Regione aveva detto che era una cosa interessante questo DDL, che doveva essere approfondito e che non si poteva stare a guardare, e anche il presidente Testolin aveva detto certe parole, molto concrete, per cui come Regione a statuto speciale si doveva in qualche modo nelle sedi opportune dare un sostegno a questo tipo di riforma, però qualche settimana fa c'è una signora che invece ha preso una posizione alquanto bizzarra, e leggo proprio un estratto di quest'intervento: "Lo Stato sta costruendo ipotesi di autonomia differenziata, ma è un modello sbagliato, se ci sono tot persone ci va una scuola, se ce ne sono tot ci va un Ospedale. Noi vogliamo affermare il nostro particolarismo, il modello delle scuole di villaggio".
Ora al di là del pressappochismo di queste dichiarazioni che dimostrano che questa signora il testo del DDL non l'ha neanche mai letto, stupisce che questa signora sia la Presidente dell'Union Valdôtaine, che il giorno 18 maggio - il famoso momento di réunion, réunification, recomposition, chiamatelo come volete - abbia detto queste parole e la domanda è: ma lei, presidente Testolin, si è confrontato con la sua Presidente di partito per quanto riguarda la presa di posizione sull'autonomia differenziata? Sì o no? Evidentemente no, perché se lei ha detto una cosa e il Presidente del suo partito dice l'esatto contrario, sinceramente tutto ciò mi stupisce. Che confronto c'è all'interno dell'Union Valdôtaine? Che confronto c'è con il Governo regionale?
Le dichiarazioni sull'autonomia differenziata: la presa di posizione era già stata fatta da parte sua e che il suo Presidente di partito non le vada dietro, e anzi, la smentisca assumendo una posizione totalmente contraria alla sua, mi lascia alquanto senza parole.
Quindi des deux l'une, delle due posizioni una per forza è sbagliata, non è quella corretta, quindi quali delle due persone, tra lei e la Presidente Machet, dice delle castronerie? Perché altrimenti parliamoci chiaro!
È per questo che c'è stata la volontà di portare nuovamente un'iniziativa, perché se lei, Presidente, dice che s'impegna a favore di quest'autonomia differenziata, che saprà benissimo che avrà mille ostacoli perché cambiare l'assetto dello Stato in questo modo preoccupa, perché finalmente c'è un cambiamento di alcuni assetti, e tutte queste critiche non sono altro che una dimostrazione che la strada è quella giusta... se il suo leader di partito la sconfessa, qualche domanda me la pongo, poi leader del partito che comunque sull'autonomia si è sempre battuta.
Ecco perché allora è necessario che ci sia una nuova puntualizzazione su questa presa di posizione perché ora, nelle sedi opportune, si dovrà dire se si è a favore o no, lei aveva detto che era a favore, il suo Presidente di partito no.
Ma alla luce di tutto, anche delle prese di posizione che ho citato prima, chiedo a lei, Presidente, un minimo d'iniziativa per capire effettivamente come ci si vuole muovere nelle sedi opportune per sostenere, o no - perché ora ho il dubbio - il DDL sull'autonomia differenziata.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente della Regione Testolin.
Testolin (UV) - Vede, è singolare la sua presentazione dell'interpellanza, perché lei nell'interpellanza dà il tema, "Vediamo cosa ci dice", e poi nell'illustrazione dell'interpellanza pone delle questioni specifiche, alcune delle quali sono inerenti a un discorso all'interno di quest'aula, altre lo sono decisamente di meno, ma possono essere motivo di confronto politico in una situazione che può essere caratterizzata dalla presenza anche dei leader di partito piuttosto che altro.
Per cui, per quanto mi concerne, se lei ha necessità di avere delle risposte puntuali, come quelle sui costi standard o sui servizi standard, mi fa una domanda puntuale e io le risponderò in maniera precisa; perché se lei mi ripresenta un'interpellanza identica a quella che ha presentato non più tardi di un mese e mezzo-due mesi fa, le risposte sono esattamente quelle che le ho dato due mesi e mezzo fa, capisce?
Quindi, se la conferma deve essere quella che le cose che le ho detto sono per me uguali a un mese fa, questa è la risposta definitiva.
Per il resto, quando ci saranno delle informazioni di sviluppi delle iniziative di confronto all'interno delle speciali e di presentazione a quelle che saranno le controparti competenti, in primis il Ministro Calderoli, per quanto riguarda la presentazione d'istanze da parte della nostra Regione assieme alle altre Regioni a Statuto speciale, sarà sicuramente informato all'interno di questo Consiglio.
Per il resto, se le domande vogliono essere di un altro tenore, penso che i tavoli nei quali devono venire discusse siano altri.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Presidente Testolin, non credevo che per dare delle risposte politiche avesse bisogno di una risposta scritta, perché io le ho fatto la questione politica, poi nell'interpellanza c'era anche una domanda più specifica, ed è ovvio che, se ripresento un'iniziativa simile a quella di due mesi fa, vuol dire che ci sono state delle evoluzioni, altrimenti non l'avrei mica presentata.
Sinceramente se in qualche modo dovessi riportare tutte le dichiarazioni che vengono fatte da chiunque, non finiremmo più; poi è ovvio, però, che mi preoccupa che un Presidente di partito, del suo partito, prenda una posizione che è totalmente contraria rispetto a quello che ha detto lei in Aula e non credo che lei abbia bisogno di un testo scritto per rispondere su questo.
Dica: "Ha sbagliato la presidente Machet", ha sbagliato lei, perché altrimenti c'è evidentemente una spaccatura fra ciò che dice il movimento e ciò che dice lei; fa capire a che livello è purtroppo l'Union Valdôtaine: allo sbando più totale.
Invece sulle questioni più tecniche, mi preoccupa anche una cosa, l'altra volta è vero, io la questione della determinazione dei LEP l'avevo già posta - con le eventuali ripercussioni sulla legge 42/2009, sul federalismo fiscale e quant'altro - ma il fatto è che se lei ora in qualche modo non ha pensato che io potevo richiedere questa questione, vuol dire che questa questione non è minimamente stata affrontata, quindi c'è un menefreghismo totale rispetto a quello che viene detto qua.
Io le ho posto quella questione proprio perché l'avevo approfondita e ne ero venuto a conoscenza dopo la presentazione dell'iniziativa, perché, approfondendo il tema, avevo scoperto che c'è quest'ipotetica ripercussione sulla legge 42/2009.
L'ho posta in aula, allora non mi aveva risposto perché non aveva gli elementi per farlo ma, fossi un Presidente, io una domanda me la farei dicendo: "Andiamo a controllare se effettivamente ci sono delle ripercussioni o no", perché non è che si scherza con il fuoco qua, si devono dare delle risposte serie.
Mi auguravo da parte sua anche un minimo appunto, di sentirmi dire: "L'altra volta non ero stato in grado di darle queste risposte perché non me l'aveva chiesto in modo scritto, non avevo avuto il tempo di prepararmi, questa volta le dico che abbiamo controllato e non ci sono effetti, ci sono effetti o chissà cosa".
Così no. Lei si trincera dietro quelle parole: "Ma se vuole delle risposte puntuali le domande me le metta per iscritto", ma io credo che un Presidente di Regione sappia benissimo rispondere anche senza avere dei fogli, soprattutto poi se queste domande sono politiche e non tecniche, perché una domanda che le ho fatto, è una domanda politica, ma come al solito qui non si vuole prendere posizione, perché ovviamente uno dice una cosa, un altro dice l'altra e "Ma sì, chi se ne frega, andiamo avanti così". Quando fra tot anni l'autonomia differenziata sarà legge, si dirà: "Eh, ma io l'avevo detto". Se invece ci saranno problemi, si dirà: "Eh, ma lei l'aveva detto".
È una maniera per proteggersi; capisco da un lato, però se si fa politica e si hanno certi ruoli, certe posizioni devono essere prese.
Quindi io la invito veramente di nuovo, Presidente, ad approfondire il tema sull'autonomia differenziata, sulle eventuali ripercussioni dei LEP, per la determinazione dei LEP sulla legge 42/2009, la invito perché magari non ci sono ripercussioni, ma, se nessuno fa uno studio per capire quali possano essere queste ripercussioni, una volta che ci saranno sarà troppo tardi. Per una volta diamoci una sveglia e poi, come ho detto, vogliamo rilanciare un minimo su queste tematiche? Siamo sempre qui ad aspettare che si muovano gli altri, ma la Valle d'Aosta è sempre stata un faro e deve essere un faro e come ho detto la volontà di arrivare ad un'autonomia impositiva è l'obiettivo, non possiamo accontentarci della normale amministrazione, di stare a vedere gli altri e dire: "Che bello, c'è l'autonomia differenziata, noi cosa facciamo? Boh? ".
Chiediamoci cosa sta facendo il Sudtirolo, per esempio, chiediamocelo, informiamoci, magari su questo si potrebbe presentare anche una prossima iniziativa.
È preoccupante questa morte totale della politica, per cui, anche per dare delle risposte politiche, si deve avere un foglio scritto.