Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 297 del 26 maggio 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 297/VII - INTERVENTI PER L'ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE ALLO SCOPO DI FAVORIRE L'INSERIMENTO NELLA VITA SOCIALE DELLE PERSONE PORTATRICI DI HANDICAPS.- (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Carlassare:

INTERPELLANZA

Nel corso dell'incontro tenutosi il 5 maggio scorso, tra la Conferenza dei Capi Gruppo ed i rappresentanti dell'Associazione Invalidi Civili, è stato sottolineato, con forza, che uno dei problemi che più assilla gli invalidi è costituito dalle barriere architettoniche. E' stato rilevato che brevi rampe di scale in molti casi rappresentano ostacoli insormontabili per tutta una serie di portatori di handicap, impedendo l'inserimento di queste persone in un normale contesto esi-stenziale

Tenuto conto che in data 28 dicembre 1981, il Consiglio ha approvato la legge n. 85, che fornisce all'Amministrazione regionale lo strumento giuridico per operare nel merito e che detta legge è stata finanziata con l'approvazione del Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1982;

Ritenendo che ci siano tutte le condizioni per predisporre un piano operativo che consenta di attrezzare i pubblici edifici regionali in modo da renderli accessibili agli handicappati;

INTERPELLA

l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per sapere:

1) se è stato predisposto un piano di intervento;

2) se è già stata realizzata qualche opera;

3) se le associazioni che rappresentano le varie categorie di invalidi sono state interpellate per avere indicazioni su come e dove intervenire.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.)Il 5 maggio c'è stato un incontro fra la Conferenza dei Capi Gruppo ed una rappresentanza dell'Associazione degli invalidi civili, nella quale sono stati discussi diversi punti.

Nel corso di questa discussione è emerso che uno degli elementi, forse neanche il più importante, che pone queste persone nella condizione di essere diversi nella realtà, è il fatto che non possono accedere a posti di lavoro, a servizi pubblici, a luoghi pubblici. E' stato sottolineato che se ci fossero le condizioni per poter accedere a questi luoghi, molti - se non tutti gli invalidi - potrebbero svolgere una loro attività, e pertanto la loro condizione di diversi si attenuerebbe parecchio.

Mi pare di non dire niente di nuovo, c'è stata una legge votata dal Consiglio regionale in data 28.12, n. 85, ci sono stati dei fondi stanziati dalla legge finanziaria regionale chiedo -e qui arrivo alle tre domande che sono molto semplici - se l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale ha già predisposto un piano per dare attuazione a questa legge, se si è già iniziato in qualche modo ad operare, per superare queste condizioni di disagio che toccano le persone di cui ho parlato prima.

In ultimo, vorrei sapere se per iniziare ad operare si è predisposta una ipotesi di lavoro, che veda una partecipazione attiva delle categorie rappresentanti gli invalidi, sia per quanto riguarda la definizione dei luoghi dove in modo prioritario bisogna intervenire, sia per trovare quelle soluzioni che dal punto di vista tecnico rendono più facilmente superabile questa barriera architettonica, che in molti casi è l'elemento che rende non usufruibile tutta una serie di servizi e che d'altra parte fa perdere, o rende molto difficoltoso recuperare, tutta una serie di intelligenze che potrebbero essere utilizzate sia nel mondo del lavoro sia per quanto riguarda la normale attività che ognuno di noi svolge regolarmente ogni giorno.

Questo è il senso delle domande che ho posto, spero di ottenere delle delucidazioni precise in merito.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin, ne ha facoltà.

ROLLANDIN - (U.V.): Sulle premesse a questa interpellanza, solo per chiarezza, vorrei precisare sul punto dove si dice che con la legge n. 85 "si fornisce lo strumento giuridico alla Amministrazione regionale per operare nel merito e che detta legge è stata finanziata con l'approvazione ecc.", che nell'approvazione del bilancio è stato predisposto un fondo che poi deve trovare una sua applicazione con un provvedimento di legge. Vorrei specificare che questo provvedimento di legge è già stato predisposto e verrà presentato in Consiglio con il finanziamento di 230 milioni che dovrebbero essere messi a disposizione proprio per questo tipo di intervento. Quindi con questo si completa l'iter per avere la disponibilità di questi fondi.

Per quanto riguarda il merito, condivido quanto è stato qui riaffermato, della difficoltà che le barriere architettoniche ancora rappresentano per l'utilizzo di determinate strutture pubbliche; tant'è vero che abbiamo predisposto gli strumenti legislativi per superarle. A questo proposito, nell'osservare quanto è stato detto nella legge, si possono prendere in considerazione i vari punti dove si predisponeva l'intervento a livello regionale, dall'intervento a livello di strutture pubbliche, all'intervento sui mezzi di trasporto, all'intervento sui mezzi comunitari.

Nel contempo si chiariva quale era il sistema di consultazione, e vengo all'ultima domanda, se sono previste le consultazioni con gli interessati.

All'art. 9 della legge si parla della Commissione consultiva di proposta, alla quale devono partecipare varie categorie interessate a questo problema, che sono state oggetto della formazione di questa Consulta che verrà prossimamente convocata proprio per discutere il piano di interventi. Quindi questo è previsto e verrà attuato.

Per il resto va detto che la legge stessa parla di un anno di tempo per l'adeguamento, come Regione, delle norme urbanistiche previste a livello legislativo. Questo è quanto abbiamo già fatto in parte con delibera ad hoc, come previsione di utilizzo delle strutture pubbliche. Abbiamo previsto una Commissione che segue tutti i progetti per evitare che succeda quanto è avvenuto in passato, dove senza andare troppo lontano, vediamo edifici pubblici di recente costruzione che sono carenti di mezzi per superare le barriere architettoniche, Municipi appena ultimati che non danno la possibilità di accedere da un piano all'altro.

Come tipo di intervento va detto che gli interventi già realizzati sono quelli a livello normativo delle leggi, per esempio sui trasporti, per cui si è richiesto che nel piano trasporti ci sia l'intervento per superare le barriere architettoniche. Questo è quanto è stato fatto, e la consultazione del mezzo previsto dalla legge è quanto si farà per seguire un programma d'intervento. Non bisogna tuttavia esagerare nell'ottimismo, perché purtroppo quando per esempio, in certi edifici pubblici bisogna intervenire a livello di ascensori, il problema è grave perché bisogna prevedere soluzioni di strutturazioni nuove che non sono molto facili da trovare.

Per quanto riguarda le abitazioni, ho richiamato prima il finanziamento per prevedere quanto sia possibile finanziare in base a quella norma dell'art. 3.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol. - Nuova Sin.)Non sono molto soddisfatto soprattutto perché mi pare si ragioni in modo molto schematico: penso che la prima cosa che si sarebbe dovuta fare, era proprio la formazione di questa Consulta.

Ritengo che per rendere operante una legge come questa e per iniziare a superare i problemi che ci sono, sia necessario, al di fuori degli schemi, avere una partecipazione attiva dei diretti interessati a tutti i livelli. Diversamente si rischia di non tener conto di tutta una serie di problemi, tipo quelli emersi per esempio in occasione di un incontro, quando una signora ha sottolineato che il Centro di Riabilitazione è stato collocato in un posto raggiungibile solo con una serie di rampe di scale. Mi auguro che si trovi un modo di agire da parte dell'Assessore e dei tecnici che dovranno intervenire in questo senso, che coinvolga sempre ed in ogni momento i diretti interessati.

Ritengo anche che questa legge debba realizzarsi proprio con una serie di interventi anche spiccioli, come nell'esempio che si è fatto, dove si è superato l'ostacolo della piccola rampa di scale - che pare, dal punto di vista architettonico, andasse tanto di moda qualche anno fa - con un mezzo tecnico che è facilmente reperibile sul mercato e che si può applicare senza operare nella struttura muraria dei vari edifici.

Così facendo si è resa accessibile tutta una serie di strutture sanitarie e di servizi che diversamente rendono indispensabile la presenza di accompagnatori.