Oggetto del Consiglio n. 296 del 26 maggio 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 296/VII - DEFINIZIONE DEI RAPPORTI TRA LA REGIONE VALLE D'AOSTA E LA RAI ANCHE AL FINE DI MIGLIORARE LA RICEZIONE DEI PROGRAMMI ED ESTENDERE LA DIFFUZIONE DELLA TERZA RETE TELEVISIVA.- (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Cout, Bajocco e Mafrica:
INTERPELLANZA
TENUTO PRESENTE che ancora non si sa come e quando potranno essere risolti vari problemi relativi alla RAI in Valle d'Aosta, già posti in altre occasioni all'attenzione del Consiglio (ad esempio l'uso della Lingua francese e del patois o il trasferimento del servizio MIAF in Valle, ecc.); che permane la cattiva ricezione dei programmi televisivi in vari Comuni della Valle, che la ricezione della Terza Rete televisiva è assicurata solo per una parte del territorio della Regione, lasciando scoperta la parte bassa e alta della Valle d'Aosta;
CONSIDERATO che ancora non si conoscono i termini dei rapporti fra la Regione Valle d'Aosta e la RAI per ciò che riguarda il rinnovo della convenzione, relativamente ad accordi già presi o ai tempi ancora necessari per la sua stesura;
I sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
il Presidente della Giunta per sapere:
- a che punto si è con la stesura della nuova convenzione tra la Regione e la RAI e come potranno con la convenzione essere risolti i vari problemi esistenti, in modo particolare quelli riguardanti la cattiva ricezione dei programmi televisivi in molti Comuni della Valle e l'estensione della Terza Rete televisiva a tutta la Valle d'Aosta.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout, ne ha facoltà.
COUT - (P.C.I.): Le questioni sollevate sono diverse, quindi farò alcune richieste più precise.
Mi risulta ad esempio che alcune questioni sono state in qualche modo risolte, per cui dal 1 giugno abbiamo un paio di squadre che dipendono già da Aosta, anche se tuttora coordinate da Torino. Ma ce ne sono altre ancora da risolvere e fra queste una fra le più importanti riguarda il servizio della RAI che dovrebbe coprire tutta la Regione Valle d'Aosta con i suoi 114.000 e più abitanti, mentre invece ci sono dei programmi che in alcune zone arrivano male, o non arrivano affatto, come i programmi della Terza Rete al di sotto di Saint-Vincent o al di sopra di Saint-Nicolas; quindi sono tagliate fuori tutta la bassa e l'alta Valle.
Un'altra questione è quella della convenzione del '74, che pur essendo scaduta, nel senso che la RAI ha già fatto quello che doveva fare, restano ancora una serie di impegni da parte della Regione che stanno diventando sempre più onerosi e che forse sono un po' il frutto di una convenzione abbastanza capestro, in quanto i costi continuano ad aumentare e forse sarebbe bene fare una riflessione nel momento in cui si dovrà rinnovarla: per il momento però non si sa a che punto sia questa nuova convenzione.
Ci sono altre questioni non definite, quali quella del tedesco per la Valle del Lys, e quindi l'eventuale costo di una convenzione che riesca a portare il tedesco o walser nella Valle del Lys: si è sentito parlare di nuovi ripetitori a S. Salvatore che potrebbero inviare direttamente, ed anche di costi di programmi svizzeri che sarebbero però abbastanza onerosi; su questo vorremmo avere alcuni chiarimenti.
Per la questione della Terza Rete, la convenzione RAI-Stato dice che deve essere coperto il 65% dell'utenza, e dando la precedenza al Sud per tutta una serie di impianti che devono essere fatti se consideriamo la Valle in sè il 65% comprenderebbe la zona di Aosta, più un'altra zona, lasciando scoperte la bassa e l'alta Valle, tant'è che dall'alta Valle mi sembra che sia già arrivata una petizione di 800 e più firme raccolte con la quale si chiede di ampliare la ricezione. Qui bisognerebbe vedere com'è possibile, se non inserire nella convenzione, almeno poter arrivare a coprire tutto il territorio regionale con la terza rete.
Già in alcuni incontri che avevamo avuto più di un anno fa con la direzione della RAI, nella Commissione per l'Informazione, avevamo potuto capire che il costo per arrivare a coprire tutta la bassa Valle è relativamente basso. Quindi sarebbe bene anche riuscire a capire come si potrebbe impostare questa cosa, se andando ad esempio ad una legge tipo quella del Piemonte, se intervenendo direttamente come Regione, anche al di là della convenzione, o indirettamente tramite gli Enti locali - ad esempio le Comunità Montane - che con un'extra-convenzione potrebbero ricercare degli accordi. Se si dovesse comunque arrivare a quest'ultima soluzione, sarebbe bene dare alle Comunità Montane alcune indicazioni di coordinamento per queste convenzioni che dovrebbero essere fatte.
Vorrei sapere inoltre se questi ripetitori potrebbero essere usati, al limite, per la protezione civile per cui, ipotizzando anche un collegamento con questi, i costi risulterebbero inferiori. Vorremmo chiedere alcuni chiarimenti su un'ultima questione che è venuta fuori recentemente in un incontro che abbiamo avuto in Commissione con il CORERAT. Questo ha avanzato delle richieste abbastanza precise per poter andare avanti con il suo lavoro; vorremmo sapere se c'è una possibilità di soluzione per queste richieste.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ANDRIONE - (U.V.): Comincio a rispondere dal fondo; prima pensiamo agli uffici regionali, poi penseremo anche al CORERAT. Ho effettivamente ricevuto una lettera; per il presente mettiamo a disposizione a rotazione gli ambienti della Presidenza della Giunta, non avendo la Regione sufficienti spazi per i propri uffici, ivi compreso quelli della Presidenza del Consiglio.
Comunque il problema a nostro avviso deve essere affrontato separatamente nelle tre questioni: Terza Rete, ricezione dei programmi di lingua francese attraverso Antenne 2, problema della televisione della Suisse romande, al quale specificatamente si aggiunge il problema dei germanofoni dell'Alta Valle di Gressoney.
Per quanto riguarda la Terza Rete, vi è un impegno generico della RAI di continuare l'estensione. Il grosso problema non è quello di sapere qual è l'Ente finanziatore, quanto quello di avere i canali liberi perché con l'orografia della Valle d'Aosta diventa estremamente difficile avere le bande libere per l'esercito, la protezione civile, le televisioni private, le reti ufficiali della televisione, cui noi diamo comunque priorità in questo momento. Infine per la Terza Rete, specie in certi punti nevralgici come Châtillon e Saint-Vincent, si verifica un accavallamento di segnali emessi da diverse televisioni, che si disturbano l'un l'altro, per cui evidentemente non si può andare avanti così.
Per la questione della Suisse romande de lunedì scorso abbiamo avuto un incontro con i responsabili e con le Service juridique de la télévision française de la Suisse: il problema si complica perché il tribunale federale ha emesso una sentenza con la quale riconosce i diritti d'autore per tutte le emissioni televisive trasmesse dalla televisione svizzera che non siano di sua esclusiva proprietà, e che vengono trasmesse su un territorio che copre un'area superiore a quella della Confederazione. Arrivati a questo punto la TV svizzera si dichiara perfettamente d'accordo di metterci gratuitamente a disposizione tutto quello che è sua proprietà, ma non intende pagare diritti d'autore superiori a quelli che ha pagato per servire i propri utenti, nè intende subire delle cause per questo motivo. Tanto più che la legislazione svizzera prevede che la TV passi attraverso le PP.TT. per la parte tecnica, quindi sono le PP.TT. che chiedono di essere sollevate da ogni responsabilità nei confronti delle Società di Autori ed Editori che stanno formandosi in Svizzera per difendere i propri interessi.
La Confederazione ha un suo specifico metodo di calcolo su queste questioni, che corrisponde ad un franco per televisore per anno per trasmissione via cavo, il che, calcolando trentamila televisori in Valle d'Aosta, darebbe grosso modo un costo di 55 milioni all'anno, all'attuale quotazione del franco svizzero, pagabili in Lire e in Valle d'Aosta. Su questa questione siamo stati molto perplessi, anche per il fatto che le variabili del franco svizzero sono tali che potremmo trovarci ad avere delle continue variazioni di bilancio; d'altra parte non possiamo non riconoscere che in presenza di una sentenza del tribunale federale la posizione assunta dalla TV svizzera è corretta.
Chi conosce bene il problema sa che S. Salvatore, collina di proprietà ticinese, ha di fronte a sè una collina che è già in territorio italiano e che la RAI d'altra parte ha una questione in sospeso da risolvere con la televisione svizzera Stiamo trattando per vedere se queste emissioni ad altissima frequenza, che scendono dal Ticino, arrivano in Lombardia, e che poi risalirebbero in Valle d'Aosta, possano essere irradiate sotto forma di furto legale, cioè senza che vi sia un'opera artificiale da parte della Svizzera per trasmettere qualcosa che lei ha pagato.
Per quanto riguarda invece l'ultimo punto che è quello della convenzione con la RAI, abbiamo avuto un incontro abbastanza animato, nel quale la RAI ha presentato una sua bozza di convenzione. La bozza in linea di massima poteva andare bene, salvo il fatto di provocare di nuovo il pagamento di un canone da parte della Regione per certe trasmissioni, che noi non ritenevamo giusto pagare.
Allora siamo arrivati a questa conclusione, in attesa delle cifre, per la quale sosteniamo che la rete di distribuzione della televisione italiana esistente fa parte della concessione che lo Stato ha dato alla RAI per questo servizio. La RAI sostiene che vi è un costo supplementare perché a questo servizio si aggiungono i servizi relativi ad Antenne 2 ed eventualmente alla Suisse romande. Abbiamo chiesto allora di conoscere in base ad una documentazione non oppugnabile, quali sono questi costi supplementari. La RAI si è impegnata a fornirci questi documenti, che per adesso non sono giunti.
Questa è la situazione al momento: concordo con il Consigliere Cout quando dice che bisogna fare attenzione ad una convenzione dove si mette il dito nell'ingranaggio e poi non si sa dove si va a finire. Ma stabilito che abbiamo interesse ad avere un servizio supplementare, se può essere dimostrato in maniera chiara che questo servizio ha un costo siamo disposti a pagarlo, però paghiamo quel costo e non altre questioni.
Infine, per la questione delle trasmissioni in tedesco, per i walser abbiamo proposto di avere - e questo la RAI lo deve fornire - il progetto tecnico; la Regione pagherebbe a parte il supplemento che non è compreso nella concessione che lo Stato dà alla RAI per le altre trasmissioni. Anche qui si tratta di vedere se è possibile arrivare a prendere il segnale che emana direttamente dalla Jüngfrau analogamente a quanto abbiamo fatto per Antenne 2.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Cout per la replica, ne ha facoltà.
COUT - (P.C.I.): In parte siamo soddisfatti di vedere che diversi problemi sono, almeno in parte, affrontati, penso che ci saranno ancora altre occasioni per approfondirli ulteriormente. Per esempio, sono convinto che l'estensione della Terza Rete non possa dipendere solo dalle frequenze, ma anche da altri fattori, per esempio su chi deve assumere l'iniziativa, se la Comunità Montana o la Regione. Su questo punto la Regione potrebbe avere un ruolo determinante per fare in modo che ci sia un minimo di collegamento sull'iniziativa che debba andare avanti per tutta la Valle d'Aosta.