Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2555 del 7 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2555/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alle vaccinazioni contro il virus Herpes-zoster".

Bertin (Presidente) - Punto n. 25. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il servizio sanitario regionale ha reso disponibili per la popolazione valdostana tutte le vaccinazioni incluse nel Piano nazionale della prevenzione vaccinale vigente, così come previsto dai LEA, tabella A dell'allegato 1 del Dpcm 12/2017.

A partire dal 2017 pertanto il vaccino anti Herpes-zoster rientra tra quelli da fornire con offerta attiva anche per effetto della DGR 785/2017 che recepisce l'intesa del 19 gennaio 2017 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante appunto "Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 17-19".

La stessa delibera contestualmente approva il Piano regionale prevenzione vaccinale 17-19, prevedendo l'introduzione della proposta vaccinale anti Herpes-zoster nella coorte di popolazione di 65 anni di età.

Di seguito si riportano i dati numerici delle persone vaccinate per ogni anno, a partire naturalmente dal 2017: 2017 quattro; 2018 undici; 2019 trentasei; 2020 cinquantanove; 2021 ventotto; 2022 duecentosedici; 2023 centosessantacinque.

Fino al 2022 l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro l'Herpes-zoster ha riguardato quindi la sola coorte dei 65enni; in seguito, sulla base della disponibilità di un nuovo vaccino utilizzabile anche nella fascia d'età 18-49 e nei soggetti immunodepressi, con DGR 1227/22 si è allargata su richiesta l'offerta gratuita a persone che presentano specifiche patologie, a quelle che hanno subito trapianti di organo, a coloro che rappresentano un rischio aumentato di recidive d'infezione da Herpes-zoster e di complicanze associate.

Attualmente la bozza del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale non ancora approvato non prevede modifiche all'offerta vaccinale per Herpes-zoster.

A livello nazionale sono stati segnalati alcuni casi d'infezione di Herpes-zoster dopo vaccinazioni anti Covid. La scarsa numerosità di tali eventi, in rapporto alle dosi di vaccino somministrate, non consente di stabilire se vi siano nessi di casualità tra l'esposizione al vaccino e l'insorgenza della patologia.

D'altra parte i diversi studi in merito condotti a livello mondiale, comprese alcune revisioni sistematiche consultabili tra la letteratura medica di riferimento, concludono che non sono state trovate prove di associazione tra la somministrazione dei vaccini e un aumento di rischio d'infezione da Herpes-zoster.

Le stesse conclusioni sono valide per il vaccino contro la varicella che, secondo alcuni studi, è invece ritenuto protettivo anche nei confronti dell'Herpes-zoster.

Non si sono riscontrati aumenti di casi di Herpes-zoster nei pazienti che si sono sottoposti a vaccinazione anti zoster.

In Regione sono stati utilizzati entrambi i tipi di vaccino contro Herpes-zoster disponibili in Italia, cioè lo Zostavax, vaccino a virus attivo attenuato, somministrabile a partire dai 50 anni di età in un'unica dose che non prevede richiami, e lo Shingrix, vaccino ricombinante adiuvato, da somministrare in due dosi, intervallate da due mesi l'una dall'altra, e utilizzabile a partire dai 18 anni.

Dopo le due dosi attualmente non è previsto alcun richiamo.

Tali vaccini sono impiegati nel rispetto delle indicazioni fornite dall'autorità nazionale di riferimento e secondo quanto previsto nella DGR 1227/2022 su richiamata.

Presidente - Per la replica, il consigliere Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - La ringrazio per la risposta, è stata più che esauriente. Se ho capito bene ha parlato di due dosi che vengono fatte di vaccinazione Herpes-Zoster che poi non richiedono alcun richiamo, giusto? Ha parlato di due, esatto.

Va bene, i numeri sono abbastanza chiari, quattro vaccinati nel 2017 in tutta la Valle d'Aosta, adesso siamo a 165 per il 2023, quindi un aumento esponenziale, segno che la terapia vaccinale lentamente fa presa su parte della popolazione.

Quello che mi preoccupa è comunque che rimanga pur sempre una scelta libera di ogni cittadino di sottoporsi o meno.

Nell'interrogazione parlavo anche della vitamina C, importanti nutrizionisti biologi sostengono che l'uso di vitamina C, e neanche in grandi quantità, è più che sufficiente a curare gli effetti del virus. Avrei avuto piacere di sentire due parole anche su questo argomento.

Ribadisco che la vaccinazione è importante, l'eccesso lo contesto, come in ogni cosa di buon senso, e a questo proposito vedo con preoccupazione quest'insistenza a vaccinare i bambini per poter accedere alle scuole dell'infanzia. Qui naturalmente ci sarà da fare un serio approfondimento, grazie comunque per la risposta.