Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2554 del 7 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2554/XVI - Interrogazione: "Accoglimento della richiesta di allacciamento alla rete di teleriscaldamento di due immobili di edilizia residenziale pubblica".

Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Rispondo naturalmente in accordo con il collega Sapinet, responsabile per tutto ciò che è inerente al Titolo II sul tema.

L'allacciamento al teleriscaldamento è condizione essenziale per ottenere la classe energetica minima per accedere alle agevolazioni fiscali del cosiddetto "Superbonus 110" senza il quale non sarebbe possibile realizzare tutti gli interventi previsti.

ARER ha indetto quattro riunioni per esporre agli inquilini gli interventi previsti e per affrontare i dubbi e le perplessità espresse.

Nelle prime due riunioni svolte non sono emersi significativi atteggiamenti di rifiuto nei confronti dell'esecuzione dei previsti lavori di allacciamento agli impianti centralizzati. La centralizzazione dell'acqua calda sanitaria e del riscaldamento e l'allacciamento alla rete del teleriscaldamento dei fabbricati Stura e Filippini sono parte d'importanti interventi finalizzati all'efficientamento energetico dei due fabbricati.

Questi interventi sono eseguiti via via su gran parte degli edifici del quartiere Cogne e più in generale, per la maggior parte, su quelli di proprietà dell'ARER.

Gli interventi si collocano in un più ampio contesto di adeguamento alle vigenti normative europee e nazionali dirette naturalmente a ridurre l'impatto energetico e ambientale del patrimonio edilizio pubblico.

Tali interventi, non essendo quindi fini a sé stessi, ne ricomprendono altri di efficientamento energetico, tra i quali l'isolamento esterno degli edifici e la sostituzione di tutti i serramenti esterni.

Oltre all'efficientamento energetico e alla riduzione dell'impatto ambientale, le ricadute positive incidono nell'elevare il livello qualitativo dello standard abitativo degli alloggi di ERP, cioè Edilizia Residenziale Pubblica, volgarmente dette "Case popolari", nel significativo abbattimento dei consumi per i nuclei assegnatari, nell'aumento del livello di sicurezza.

Questi obiettivi sono anche formalizzati nella deliberazione di Giunta regionale, la 1586/2022 che, nello specifico, individua i lavori che l'ARER deve eseguire nel corrente anno 2023.

Stiamo di fatto parlando di lavori complessivi sul periodo che vanno oltre i 20 milioni di euro.

Detti lavori sono stati espressamente approvati nell'ambito delle proposte progettuali ammesse a finanziamento con Decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile 383/2021, rispettivamente con deliberazione 42/2021 della Giunta comunale del Comune di Aosta, deliberazione 20/21 del Consiglio di amministrazione dell'ARER e la DGR 270/2021 della Giunta regionale.

È del tutto evidente che non si possono adottare sistemi autonomi alternativi, perché altrimenti non si raggiungerebbero i risultati attesi vanificando quindi buona parte degli investimenti pubblici oltre ad avere impianti di fatto non adeguati.

Per andare incontro ai suoi utenti nella fase di difficoltà, la società Telcha a luglio 2022 annunciò per tutti i suoi clienti, e quindi anche per gli utenti inquilini dell'ARER, le misure di contenimento e mitigazione delle tariffe.

Questo contenimento è già stato applicato a partire dal quarto trimestre 2021, con una riduzione del 14%; questa riduzione è stata aumentata fino al 27% a partire dal primo trimestre 2022.

Con questa risoluzione retroattiva, il gestore ha di fatto riallineato i prezzi già alla fase in cui si sono manifestati gli aumenti eccezionali degli ultimi anni.

A consuntivo della stagione 2021/2022, il gestore ha ulteriormente apportato dei correttivi sulle tariffe, equiparando il costo unitario megawatt/ora alle altre fonti tradizionali di combustibile. Grazie a tali correttivi, gli importi già versati sono stati retrocessi dall'ARER e non sono stati messi in conto agli inquilini.

A fronte di queste ripetute riduzioni, i costi maggiori che gli utenti hanno subito rispetto alle stagioni precedenti, sono di fatto risultati analoghi a quelli applicati ad altre fonti di riscaldamento.

Al fine di consolidare, tra l'altro, il mantenimento nel tempo della convenienza economica del teleriscaldamento rispetto ad altre fonti di approvvigionamento nel luglio 2022, la società Telcha ha proposto un nuovo contratto che ARER ha sottoscritto e il nuovo contratto prevede la verifica della convenienza pattuita sul prezzo unitario rispetto ad altre fonti; qualora siano accertati importi eccedenti, gli stessi saranno retrocessi a vantaggio degli utenti finali.

Di questo, tra l'altro, abbiamo già avuto modo di parlare nel mese di aprile, se non erro.

Con riferimento alla questione dei costi per le forniture del teleriscaldamento a tutela dei propri inquilini, l'ARER ha stipulato di fatto questo contratto con Telcha.

Venendo all'ultima parte, cioè sul bonus riscaldamento, il panorama dei bonus erogati a livello nazionale è estremamente variegato e diversificato, non è certo che tutti i bonus assegnati nella corrente stagione termica verranno confermati per la prossima stagione, così come non è possibile prevedere quali fonti di alimentazione verranno ricomprese.

Si ha tuttavia notizia che il Governo Meloni ha in previsione un bonus alternativo a quello per il gas a uso riscaldamento attualmente in fase di approvazione che dovrebbe ricomprendere anche chi utilizza il teleriscaldamento e che dovrebbe essere concesso anche sulle bollette dell'energia elettrica proprio perché alternative al gas.

Presidente - Replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Come lei sa, assessore Marzi, io sono fortemente contrario agli obblighi e soprattutto agli obblighi che riguardano le tasche del prossimo.

Lei ha deciso, giustamente, e ci ha messo al corrente del fatto che sono state fatte delle scelte secondo le quali si deve a tutti i costi perseguire quello che lei ha presentato.

Io credo che questa raccolta firme che chiede di non allacciare gli alloggi al teleriscaldamento sia l'ennesima, se non fossero state sufficienti le numerose iniziative in questo Consiglio, e anche le denunce presentate dalle Associazioni consumatori rispetto ai costi del teleriscaldamento, credo che evidenzi il fatto che, nonostante vi sia la dimostrazione plastica del maggior costo del teleriscaldamento rispetto alle altre fonti, qui si vuole comunque obbligare le persone a usarlo.

E quando parlo di obbligare - attenzione - parlo proprio di obblighi, cioè ci sono famiglie che hanno detto: "Va bene, mi obbligate a installare il teleriscaldamento? D'accordo, ma io uso la mia acqua".

Gli è stato proibito di usare l'altra acqua, cioè la seconda tubazione che avevano, perché devono usare per forza il teleriscaldamento.

Quali siano le motivazioni che sottendono a questo uso, obiettivamente non lo so, ma cercherò di scoprirle, anche perché, Assessore, lei ha detto una cosa importante, cioè lei ha detto che se non si facesse questo collegamento al teleriscaldamento - questo è l'obiettivo minimo per ottenere il famoso intervento del 110% - sostanzialmente potremmo anche non fare i cappotti né altro, ma basta che ci colleghiamo al teleriscaldamento. Ho capito giusto Assessore? Quello era il requisito minimo, ho compreso giusto?

Io però le faccio e mi faccio una domanda: dal momento che il teleriscaldamento è idea e iniziativa di un'azienda privata, e non c'è in tutta Italia, se questo teleriscaldamento in Valle d'Aosta non ci fosse stato, cosa si sarebbe fatto? Un obbligo lo stesso di collegarsi al teleriscaldamento anche se non c'era? Perché qui partiamo sostanzialmente da un'idea monopolistica, cioè il requisito minimo per tutte le case popolari è collegarsi a un servizio che viene erogato esclusivamente da un'azienda privata, sbaglio Assessore? No.

Quindi qui il requisito minimo è: se vuoi avere il 110%, il bonus, ti devi collegare a un'azienda privata, questa è una cosa che è parecchio curiosa.

Qui stiamo dicendo che siamo obbligati a dare dei soldi ad un'azienda privata per ottenere il 110%. L'ha detto chiaro. Mi pare una cosa parecchio pericolosa, perché sennò a questo punto questo stesso requisito si può applicare per tutto, bisogna avere le mele di quell'azienda precisa perché altrimenti qui non si raggiungono gli standard qualitativi per l'alimentazione, bisogna utilizzare i servizi informatici di quella azienda precisa perché altrimenti non funzionano le cose.

Non funziona così, le cose non funzionano così.

Noi siamo per la libertà di scelta, soprattutto quando incide sui portafogli delle persone. Ora che lei dica che questo non influisce minimamente, io se vuole le spedirò in maniera anonima una bolletta che è capitata a una persona che abita al quartiere Dora, anche questa servita dal teleriscaldamento. Bolletta di una persona residente appunto in un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica, una persona che ha un Isee molto limitato, che appunto ha dovuto pagare le bollette che sono arrivate - non è una reggia ovviamente il posto - la bolletta che le è arrivata è di 1.341 euro per un mese. Parliamo, volgarmente, di case popolari, eppure questa persona lo deve fare. Eppure le persone che abitano nelle case popolari, volgarmente dette, sono state obbligate a collegarsi, hanno subito degli aumenti, sono state cacciate e vengono cacciate in questo momento di casa nonostante abbiano una situazione di fragilità e, nonostante questo, voi non volete darle ascolto.

Io credo che sia profondamente sbagliato, esattamente come in mille altre occasioni in cui l'abbiamo sottolineato, e penso proprio che ne pagherete il conto.