Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2549 del 7 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2549/XVI - Interrogazione: "Informazioni relative al Piano regionale della prevenzione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 19. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il Piano regionale della prevenzione, che è un LEA, non solo è attuale, ma rappresenta uno snodo fondamentale e irrinunciabile nell'evoluzione dei sistemi di prevenzione che saranno sperimentati e applicati nei prossimi anni. É un documento strutturato per essere realizzato nel corso del periodo temporale quadriennale e che prevede azioni differenti per ogni anno fino alla sua naturale conclusione nel 2025.

La vision e i principi sono quelli fissati dalle istituzioni internazionali europee, elaborati e adottati con il concorso di diversi Paesi, tra cui l'Italia.

La Regione Autonoma Valle d'Aosta con DGR 1654/2021 ha recepito l'intesa della Conferenza Stato-Regioni concernente il Piano nazionale della prevenzione 2020-2025.

Tale scelta si pone in continuità con le attività svolte nel precedente decennio nel corso del quale la Valle d'Aosta ha aderito ai pregressi PNP.

Il Dipartimento sanità, salute e politiche sociali dell'Assessorato ha predisposto gli atti preparatori necessari al fine di redigere il Piano regionale 2021-2025; in primo luogo è stato così definito "L'organigramma del Piano".

È stato individuato quale coordinatore il Dirigente della struttura igiene e sanità pubblica dell'Assessorato, è stato istituito un gruppo tecnico di attuazione e monitoraggio del Piano con funzione di redazione della proposta di PRP, di attuazione e di rendicontazione.

Il gruppo tecnico è così costituito: da un responsabile operativo afferente all'Assessorato della Sanità, dal direttore di Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL della Valle d'Aosta, dal direttore della Struttura complessa igiene e sanità pubblica dell'Azienda USL e di almeno due referenti per ogni programma predefinito.

È stato previsto anche un gruppo di pilotaggio regionale con funzione di condivisione, confronto e indirizzo delle azioni previste dal PRP.

Con provvedimenti dirigenziali 2146/2021 e 7754/2022, sono stati nominati, inoltre, i referenti dei programmi predefiniti, che sarebbero i PP, e dei programmi liberi, che sono i PL.

I referenti dei programmi hanno materialmente provveduto alla stesura dei singoli programmi e tale attività è stata svolta previo concorso/corso di formazione a cura di esperti in materia di altre regioni e con l'interlocuzione periodica con esperti del Ministero e dell'Istituto superiore della sanità, che hanno facilitato il lavoro di progettazione mediante la predisposizione di un format comune da inserire sulla piattaforma ministeriale ai fini di rendicontazione e certificazione, con la possibilità di usufruire dei contenuti di una banca dati specifica ove poter verificare le esperienze di altre regioni.

I referenti dei PP e dei PL hanno operato in sinergia con i gruppi di lavoro interprofessionali e interdisciplinari coinvolti nella progettazione secondo le specifiche competenze e il primo risultato del lavoro svolto è rappresentato dal Piano regionale della prevenzione 2021-2025 allegato alla DGR n. 1654/21.

Fra i documenti di riferimento del Piano regionale della prevenzione, citiamo l'Agenda 20-30, i cui contenuti rappresentano un'evoluzione di approccio combinato in cui tutti gli obiettivi tengono conto degli aspetti economici, sociali e ambientali.

Gli obiettivi mirano a porre fine alla povertà, a restituire la dignità alle persone e nel contempo a preservare la natura e l'ambiente.

Il PNP 2020-20205 recepisce e rafforza questa visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell'essere umano, della natura e dell'ambiente, riconosce quindi, in un'accezione olistica, che la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi sono interconnesse.

Ovviamente il concetto di olistico è di fatto una traduzione italiana del concetto di "One health", e promuove quindi l'applicazione di un approccio multidisciplinare, intersettoriale e coordinato per affrontare rischi potenziali o già esistenti in natura.

Il PNP - e di conseguenza il nostro Piano regionale - ha come elemento strategico d'innovazione e di orientamento di tutto il sistema della prevenzione un approccio nuovo di promozione della salute che favorisce lo sviluppo di strategie in un'ottica comune proiettata verso il futuro.

Sintetizzare in poche battute la filosofia del PP09 - che lei richiama e per la quale la ringraziamo - del Piano regionale clima ambiente e salute è francamente non semplice, in quanto il documento allegato al Piano, presente sul sito istituzionale regionale della sezione sanità al PRT, è corposo e complesso.

Il PP09 ha lo scopo di programmare e concretizzare tale approccio omnicomprensivo con interventi attenti ed efficaci fino al 2025, ciò riservando particolare attenzione ai principi di equità, sussidiarietà e contrasto alle diseguaglianze, adottando quindi un modello per setting di genere e attuando le indicazioni dei LEA vigenti.

In conclusione, i referenti del PP09 hanno redatto e stanno attuando un PP che rispetta gli obiettivi prospettici, i principi e le azioni del Piano nazionale della prevenzione 2020-2025 e ciò ha consentito per il 2022 il raggiungimento dei requisiti richiesti per la certificazione del PRP.

Presidente - Per la replica, consigliere Restano.

Restano (GM) - Mi permetta una battuta: la dovevo indicare quale persona corretta per rispondere all'assessore Sapinet prima, perché mai risposta sarebbe stata più azzeccata di quella che mi ha dato lei adesso.

Naturalmente si prosegue sul fil rouge delle competenze dei soggetti chiamati a far parte dell'Osservatorio sulla crisi idrica di cui alla delibera 515.

Il Piano regionale della prevenzione, come ha ben detto lei, si basa anch'esso sul principio olistico "One health" e su quegli inviti che ci dà il Piano nazionale della prevenzione, che sono quelli delle responsabilità dirette sulla tutela e ripristino della salute e del rigenerare nel profondo in modo in cui si affronta in Italia il tema salute su cui - come si è dimostrato - tutte le politiche agiscono anche indirettamente, in una prospettiva valoriale più consona alla costruzione di una società in buona salute, solidale, in armonia con la natura, l'ambiente e costruita sui diritti umani irrinunciabili.

In questo senso il Piano nazionale della salute rafforza una visione che considera la salute come il risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell'essere umano, della natura e dell'ambiente secondo l'approccio che lei ha richiamato "One Health, Una salute", che, riconoscendo la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi come interconnesse, promuove l'applicazione di un approccio multidisciplinare, intersettoriale e coordinato per affrontare i rischi potenziali o già esistenti che hanno origine dall'interfaccia tra ambiente, animale ed ecosistemi.

Colleghi, questa frase è quella riportata sul Piano nazionale della prevenzione, sul Piano regionale della prevenzione che è stato votato dalla vostra maggioranza di cui facevo parte pure io in quel periodo e, Assessore alla sanità, anche sul Piano della salute e benessere sociale, campeggia in ogni dove ed è stata approvata più volte da questa maggioranza.

Siccome sul Piano nazionale della prevenzione e poi sul Piano regionale della prevenzione ci sono quei programmi di cui ho chiesto spiegazione, in particolare i macro obiettivi del Piano regionale, che sono ambiente, clima e salute, che per la difesa dell'ambiente restano al centro degli obiettivi dell'Agenda 2030, come ha detto lei; e le malattie pandemiche e infettive prioritarie dopo il Sars Covid-19... tutti i punti programmatici richiamano questi settori.

Come lei ci ha illustrato, a elaborare questo Piano sono stati chiamati gli operatori del Dipartimento della prevenzione, in particolare ho richiamato solo il punto programmatico 09, che riguarda: "Interventi di formazione sull'adozione di strategie e interventi per sviluppare la salute costruendo ambienti favorevoli indirizzati ai Dipartimenti di prevenzione", e fra i compiti da sviluppare vi è l'accordo di programma ambiente, clima e salute, quindi il Dipartimento a competenza ambientale; ritorno alle risposte date prima dall'assessore Sapinet: promuovere e supportare politiche e azioni integrate intersettoriali, tese a rendere le città e gli insediamenti umani più sani, inclusivi e favorevoli alla promozione della salute, controllo delle acque potabili, tavolo tecnico regionale, ambiente, clima e salute, e potrei andare avanti così.

Signori, l'avete approvato voi, e poi escludete il Dipartimento di prevenzione dalla delibera 515. Permettetemi una battuta: siete una contraddizione unica.

Bisognerebbe far ricorso rispetto a una delibera di questo genere, io ci provo con un po' di insistenza, con le buone maniere, però confido in voi, perché il personale del Dipartimento è stato utilizzato a 360 gradi per scrivere queste cose e poi voi me lo estromettete da ogni dove.

Mettetevi una mano sulla coscienza ma soprattutto pensate a noi, popolazione della Valle d'Aosta.