Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2547 del 7 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2547/XVI - Interrogazione: "Ruolo tecnico-scientifico dei componenti l'Osservatorio regionale tecnico-politico sulla crisi idrica".

Bertin (Presidente9 - Punto n. 17. Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Torniamo sull'argomento, se non finiremo oggi ci ritorneremo, è una questione in evoluzione.

Viene interrogato il Governo regionale per conoscere "Quale sia il ruolo tecnico scientifico dei singoli componenti dell'Osservatorio in questione in materia di crisi idrica": con la deliberazione della Giunta, la n. 515 del 15 maggio 2023, è stato istituito un Osservatorio regionale tecnico politico sulla crisi idrica per monitorare l'evoluzione della situazione e l'efficacia delle misure adottate in attuazione delle linee d'intervento per proporre misure di adattamento e di adeguamento degli interventi stessi per far fronte alle crisi idriche determinate per l'anomalo andamento delle stagioni invernali 2021-2022 e 2022-2023.

L'Osservatorio si è riunito per la prima volta ieri; come magari avete appreso, la situazione di quest'anno è sicuramente meno negativa rispetto allo scorso anno ma, come abbiamo detto più volte, dobbiamo attrezzarci, poiché la straordinarietà della scorsa stagione potrebbe diventare l'ordinarietà di qui a qualche anno.

L'Osservatorio è costituito, oltre che dagli Assessori e dal sottoscritto, Assessore alle opere pubbliche, territorio e ambiente, Assessore all'agricoltura e risorse naturali che congiuntamente ne coordinano il funzionamento e che è un passaggio molto importante. Ne fanno parte poi il CPEL, i rappresentanti delle strutture regionali competenti, maggiormente gli argomenti attribuiti all'Osservatorio stesso, Dipartimento programmazione, Risorse idriche e territorio, Dipartimento ambiente, Dipartimento sviluppo economico ed energia, Dipartimento agricoltura, Dipartimento sanità e salute, Dipartimento turismo, sport e commercio.

Sono poi stati coinvolti i rappresentanti di tre organismi tecnico-strumentali, Centro funzionale regionale, il BIM e l'ARPA.

In conformità alle disposizioni della deliberazione della Giunta regionale, come detto la 515, l'Osservatorio svolge le seguenti attività: ricognizione e analisi volte a individuare le criticità specifiche, l'approvvigionamento della risorsa a uso idropotabile e irriguo e, in subordine, per i comprensori sciistici, la produzione idroelettrica per fonte di approvvigionamento per area di territorio, l'acquisizione delle informazioni necessarie per definire le esigenze, le priorità d'intervento e le possibili disponibilità utili alla definizione di un piano a media e a lunga scadenza di realizzazione dei bacini di accumulo, la standardizzazione delle informazioni con particolare riferimento all'individuazione dei dati di base minimi necessari, compresa la loro organizzazione e trasmissione eccetera eccetera, e poi l'individuazione del livello di severità idrica sulla base degli indicatori, degli indici e dei parametri utili alla caratterizzazione degli scenari di severità idrica, il coordinamento e l'indirizzo per la previsione e la gestione degli eventi di carenza idrica e siccità, infine il supporto tecnico conoscitivo all'attuazione dei piani d'intervento e formule proposte per l'uso e la gestione delle risorse idriche in caso di scarsità delle stesse in una prospettiva di cambiamenti climatici, con particolare riferimento anche all'attuazione della direttiva per la determinazione dei flussi ecologici a sostegno del mantenimento e raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dal piano di gestione del distretto.

Si tratta di compiti operativi, di analisi, di valutazione di dati, di situazioni di criticità che afferiscono per la materia risorsa idrica alle strutture chiamate a far parte dell'Osservatorio.

Quindi per venire a quanto chiesto, tali strutture svolgono un ruolo sia tecnico sia amministrativo, perché comunque i risultati delle analisi e delle valutazioni devono anche trasformarsi in procedure da attuare.

I Dipartimenti regionali coinvolti posseggono al loro interno le competenze tecnico-scientifiche necessarie e, ove non fosse, possono comunque ricorrere a esperti di altre strutture oppure di enti strumentali, oltre all'ARPA e al centro funzionale, quale, ad esempio, l'USL.

Gli enti strumentali, per loro natura, possono fornire tutti gli elementi di analisi scientifica necessari in relazione alle esigenze che via via emergeranno dai diversi portatori d'interessi dei Comuni attraverso il CPEL.

L'Osservatorio nella sua composizione è pertanto il terminale di un'organizzazione di attività di studio, di attività di ricerca, che sarà gestito in modo coordinato come detto dai Dipartimenti che fanno parte dell'Osservatorio stesso.

Il punto 3 del deliberato dà atto parzialmente del lavoro di raccolta dati, di analisi dei tecnici dei diversi Dipartimenti, del Centro funzionale regionale del BIM e dell'ARPA, volto a individuare le criticità specifiche dell'approvvigionamento della risorsa idrica per fonte di approvvigionamento per aree del territorio, ad acquisire le informazioni necessarie per definire esigenze, priorità d'intervento e possibili disponibilità utili alla definizione di un piano a media e lunga scadenza di realizzazione di bacini di accumulo, poi di interventi di potenziamento e di razionalizzazione degli approvvigionamenti idrici e degli impianti di trattamento delle acque reflue, nonché di misure per la loro gestione.

Presidente - Per la replica, consigliere Restano.

Restano (GM) - Le dico fin da subito che l'interrogazione che ho presentato non ha l'obiettivo di sindacare le competenze scientifiche del personale operante in seno alle strutture, ma di individuare le competenze delle strutture stesse; e perché le dico questo? Non certo per escludere qualcuno dall'Osservatorio ma semmai per l'esatto contrario, far emergere le contraddizioni che insistono nella delibera 515, perché uno potrebbe chiedersi: ma cosa ci azzeccano lo sport, il turismo e il commercio con la crisi idrica? Potreste anche rispondermi le questioni alberghiere, le forniture di acque. Allora io le dico subito che vi sono delle strutture sanitarie che si occupano di acque e soprattutto di fornitura di acque agli alberghi, questo per fare un'introduzione.

Quest'interrogazione è solo la prima di una serie di atti ispettivi che costituiranno un fil rouge che arriverà fino a una mozione che chiederà la modifica della 515, per far comprendere a chi non volesse capire, perché è impossibile non capirlo, che la sanità è al centro di questo problema di crisi idrica, e lo dicono vari atti.

In effetti nelle prossime iniziative discuteremo dell'indirizzo consolidato "One health, Una salute ", così dove ci si confronta sul tema dell'ambiente ci si confronta anche sulla salute e al tavolo siedono i rappresentanti di tutti i settori.

Quindi l'ARPA va bene, tutti i settori della Regione che voi avete individuato non si discutono; poi li ha chiamati lei, ci sono gli enti strumentali, quale l'ARPA.

Ma chi è che si confronta alla pari con l'ARPA? L'Azienda sanitaria locale. Non sono come ho detto stamani mattina "gli altri", quelli di cui vi servite se ne sentite la necessità, no no, sono i protagonisti, sono persone che hanno una formazione specifica.

In effetti le ricordo, e ricordo a tutti i colleghi, le competenze della USL: espressioni di pareri su opere pubbliche di ogni tipo, concessioni edilizie, espressioni di pareri su piscine, alberghi, attività artigianali, industrie salubri, ambiente, inquinamento, pareri su acquedotti, fognature, scuole, valutazioni igienico-sanitarie su inquinamenti ambientali, aria, acqua e suolo -questo vale per tutta l'Italia e penso anche per la Valle d'Aosta, visto che l'ho preso dal sito dell'Azienda sanitaria - e si occupa di igiene edilizia, di agibilità, di abitabilità, quindi dei nostri alberghi, di sport, e guardi:...al fine di concordare soluzioni per quanto concerne, ad esempio, il risparmio energetico.

Quindi ci occupiamo anche di ambiente ma non solo: signor Assessore, Assessore alla sanità se c'è ma anche Assessore al turismo che mi sembrava fermo su questo punto quando ho potuto confrontarmi con lui, ma andiamo a vedere il percorso formativo universitario di questo personale, del tecnico della prevenzione e del medico di sanità pubblica: udite udite, partecipano a corsi di biologia ambientale, di chimica ambientale, di valutazione del rischio nel campo ambientale! Hanno avuto un ruolo profondo nel Covid, quindi la filosofia olistica "One health", che voi avete richiamato in una marea di atti nel PNRR fa parte proprio di questo settore che noi stiamo trattando, ma vorrei far emergere ancora una cosa, la composizione di cui al punto 4 che lei ha richiamato, è - mancando questo personale - in netta contraddizione con quanto voi enunciate al punto 2 lettera F, "Valutare puntualmente l'impatto dei provvedimenti di variazione dei prelievi e dei rilasci di acqua anche con riferimento al cumulo degli effetti ambientali".

E chi li valuta se non il personale sanitario che ha quelle specifiche competenze? Chi valuta il rischio? Non è una competenza che si compra al mercato martedì, ci vanno anni di formazione su questo settore.

Punto G: "Assicurare le priorità agli usi potabili e, in subordine, a quelli irrigui nelle condizioni di carenza idrica". E chi lo fa questo, colleghi?

Allora io ve l'ho già chiesto la volta scorsa, ve l'ho chiesto nella mozione, questa volta non arriveremo a discuterla, e ve lo chiederò nel prossimo atto che discuteremo in sede ispettiva (incomprensibile) per cortesia e diamo le risposte dovute alla popolazione.