Oggetto del Consiglio n. 2543 del 7 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2543/XVI - Interrogazione: "Informazioni riguardanti la diffusione della fibra ottica sul territorio regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 13. Risponde l'assessore Caveri.
Caveri (AV-VdA Unie) - Mi riferisco alla prima delle domande, cioè la campagna informativa; come avevo detto la scorsa volta, nel rispondere a un'altra iniziativa sul tema della fibra ottica, ho avuto un incontro una prima volta il 12 maggio e una seconda volta il 30 di maggio con Open Fiber per fare il punto sull'avanzamento del progetto di realizzazione della rete di accesso in fibra ottica nell'ambito del Piano nazionale Banda Ultra Larga, lamentando i ritardi che si stanno manifestando e cercando, soprattutto nel secondo incontro, di fare con loro il punto della situazione su alcune problematiche che avevano sollevato e che speriamo, in qualche modo, di poter risolvere. In contemporanea avremmo con il CELVA un incontro in cui descriveremo gli altri progetti - in particolare "1 giga" - che riguardano le zone della Valle d'Aosta che non saranno coperte da Open Fiber.
In tale occasione, viste le limitate richieste di connessione avanzate nelle zone già servite dalla nuova infrastruttura in fibra ottica, è stato avviato l'approfondimento che serve per quest'intervento di comunicazione strutturato, che servirà a informare la potenziale utenza residenziale, ma anche professionale e industriale, per la disponibilità delle nuove infrastrutture.
In particolare il problema che emerge è che molti hanno già delle connettività, che non è così facile ottenere la connettività, come dirò nella risposta al 2; io immagino che lei abbia ricevuto la lettera di un utente della sua vallata che ha scritto anche all'Assessore, e una delle cose che pensiamo di fare è anche quella di un incontro, non solo con i Comuni ma anche con le grandi scuole della Regione, per informare gli alunni già nativi digitali sulla fibra ottica, perché molte volte le persone si accontentano del collegamento che hanno, non avendo piena contezza di che cosa sia la fibra ottica e la differenza di velocità e anche di utilizzazione.
In effetti sono stato informato di alcune lungaggini amministrative che si sono presentate, prevalentemente dovute alla necessità di consolidare le nuove procedure che Open Fiber ha dovuto implementare su tutto il territorio nazionale per il rilascio dei collegamenti richiesti da parte degli operatori di telecomunicazioni che commercializzano il servizio all'utenza finale. Questo avviene perché non è Open Fiber che fa il collegamento finale, ma ci vuole uno degli operatori di telecomunicazioni, perché Open Fiber è un operatore all'ingrosso, che vende i propri servizi non direttamente al cittadino ma agli operatori di telecomunicazioni.
Per ottimizzare l'iter amministrativo necessario per la realizzazione sul territorio di rete di comunicazione elettronica in fibra ottica, l'Amministrazione regionale ha predisposto la legge regionale 28 ottobre 2021 n. 30. Con tale disciplina, che è stata integrata nel febbraio del 2022 con una delibera di attuazione, si è provveduto a prevedere, laddove non ci siano interferenze con normative sovraordinate - archeologia, beni culturali, demanio, tutela ambientale - la presentazione della documentazione necessaria, tramite segnalazione certificata d'inizio attività, che permette all'impresa di procedere alla realizzazione della rete senza ulteriori aggravi autorizzativi e che consente l'avvio dei lavori direttamente con l'atto di presentazione.
Buon testimone è il collega Sapinet, che ha partecipato alla riunione: anche con i responsabili delle strade regionali, così come lo faremo con i Sindaci, abbiamo fatto un ragionamento sulla fibra ottica: molto spesso, soprattutto nel corso dell'inverno, non si consente o non si consentiva di fare alcuni lavori e questo portava a dei rallentamenti e a delle frustrazioni da parte dei pochi che domandavano i collegamenti. La SCIA è stata introdotta come elemento di semplificazione per la realizzazione di collegamenti degli utenti finali, quello che tecnicamente si chiama il Delivery, in sintesi per collegare la rete di accesso disponibile sul suolo pubblico verso le proprietà private degli utenti che, di norma, si trovano a 20-40-50 metri di distanza da dove si trova - chiamiamolo così - il pozzetto dove esiste la fibra.
Da precisare che la massima semplificazione implementata quale autorizzazione alla realizzazione della rete in fibra ottica non esime l'operatore di telecomunicazione che la realizza rispetto comunque a delle normative vigenti di cui parlavo prima: ambito ambientale, urbanistico e della sicurezza.
Infine sono state concertate modalità di velocizzazione delle pratiche burocratiche.
La delibera 128/2022 di attuazione della legge regionale 30/21 ha approvato le linee guide di modulistica, documenti elaborati a corredo della SCIA e anche lo schema di disciplinare per la presentazione d'istanze e delle segnalazioni per la realizzazione sul territorio regionale di reti di comunicazione elettronica in fibra ottica.
Le linee guida e la modulistica sono state redatte d'intesa con uno specifico gruppo di lavoro che coinvolgeva il CELVA e sono state approvate, come dicevo, dal CELVA il 2 febbraio del 2022.
Concludo con un'osservazione che riguarda la necessità di maggiori informazioni che lei poneva come uno degli elementi importanti e sul quale condivido la sua osservazione. Abbiamo detto delle scuole, abbiamo detto dei Comuni, una delle idee che realizzeremo - io credo non prima comunque della fine dell'estate - è quella di avere degli incontri territoriali, ovviamente nelle zone già fornite di fibra ottica di Open Fiber, per spiegare ai cittadini la situazione e soprattutto per ascoltare le problematiche che eventualmente si siano registrate, perché il paradosso sarebbe quello di aver portato la fibra ottica e poi rendere difficile al cittadino la possibilità di collegarsi.
Devo dire che sia Open Fiber, ma anche i primi contatti che abbiamo avuto con le società di telecomunicazioni che si occupano dell'ultimissimo pezzo per collegare le abitazioni e le imprese, segnalano che esiste una coscienza collettiva, e in certi casi naturalmente è anche un vantaggio economico per le società, per cui sono convinto che in tempi relativamente rapidi si troveranno delle soluzioni per rendere tutto più veloce.
Presidente - Per la replica, la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Non so se le persone che ci hanno contattato sono le stesse, io non ho ricevuto delle lettere ma ho ricevuto numerose segnalazioni e, segnatamente, nella mia vallata, che è quella che conosco meglio e che, da quanto mi dicono, è andata incontro a delle criticità non da poco. Se ho capito bene state mettendo a punto quest'informazione, perché ho capito che è stato avviato un approfondimento per poi fare la comunicazione, quindi siamo ancora a uno stadio embrionale per questa comunicazione - che, condivido, ci vuole - però si presentano delle situazioni molto particolari e curiose, anche su come è stato scelto di cablare le varie zone.
Faccio un esempio: la Piana di Gressoney è cablata, ci sono parecchie case ma ci sono pochi residenti stabili; nella zona della Stella, dove invece c'è una forte densità di residenza, non c'è il cablaggio. Quindi questo è un primo controsenso, portiamo la fibra, ovviamente la Regione ha fatto un investimento molto importante...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, d'accordo, dallo Stato, poi per il tramite della Regione, però sono sempre soldi pubblici. A me pare che la decisione su come cablare sia stata fatta a tavolino su delle mappe, cosa che può funzionare in una città dove più o meno la densità residenziale è la stessa, ma nelle zone più periferiche non è così.
Io ho parlato anche con dei tecnici che si occupano delle installazioni e anche con tecnici che fanno invece da consulenti informatici, e il dato emerso nelle settimane scorse che mi ha un po' sconcertata è stato questo: in quella zona che le dicevo, a fronte di cento persone contattate cinquanta non sono ancora raggiunte dalla fibra, e questo è un primo ordine di problema; l'altro, che poi anche lei ha evidenziato, è quello della burocrazia.
Il sistema funziona così: si firma un contratto che va a Open Fiber, Open Fiber si occupa dei permessi; ovviamente, per ottenerli c'è una questione anche legata al territorio: si devono attraversare delle strade, ci sono dei passaggi anche privati eccetera eccetera e queste pratiche poi le gestisce il SUEL.
Quando arrivano i permessi concessi a Open Fiber, s'incarica - come lei diceva - una ditta perché poi c'è chi deve fare l'ultimo pezzettino del percorso. I tempi sono veramente molto lunghi.
Chi ha segnalato a me ha parlato di un primo preventivo firmato con la ditta - che è incaricata poi dell'esecuzione dei lavori - al 14 di marzo e al 31 di maggio non se ne sapeva più nulla, quindi i tempi sono davvero lunghi, ma questa è solo una delle segnalazioni.
L'altra, che premetto non ho avuto modo di verificare - quindi la prendo anche con beneficio d'inventario - era di Issime, e lì invece i tempi arrivavano a due anni.
Ora se la situazione è questa, al di là dell'informazione che è necessaria, io ho fatto la domanda di allacciamento, adesso poi vedremo che cosa succederà, perché io, fortunatamente, sono in una zona che è cablata e l'ho fatta anche un po' a seguito di problemi che ho avuto con la linea tradizionale, ma anche dopo aver letto di queste questioni, però se i tempi sono questi - e il costo non è indifferente comunque, anche per chi poi fa l'allacciamento finale - i cittadini sono scoraggiati.
Il motivo per cui io chiedevo nella mia terza domanda se sono state concertate con i Comuni e con altri enti delle modalità per velocizzare le pratiche burocratiche, discendeva da questo; poi lei mi ha detto che la delibera del 2022 è stata approvata dal CELVA ed è stato fatto comunque un percorso concordato, però la situazione oggettiva, la situazione reale, è questa.
Quindi non so se - e mi riferisco a dove non sono ancora stati completati i lavori - forse occorre operare una revisione e scegliere di andare a cablare le zone non dove ci sono più abitazioni ma dove ci sono più residenti, e questa è una cosa che, se non dipende dalla Regione, però la Regione deve segnalare in qualche maniera.