Oggetto del Consiglio n. 2533 del 7 giugno 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2533/XVI - Reiezione di mozione: "Iniziative necessarie all'intitolazione di una stele in ricordo della figura di Antonio Sonatore".
Bertin (Presidente) - Punto n. 5. Per l'illustrazione della mozione, il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Con questa mozione chiediamo di concentrare la nostra attenzione sul dramma silenzioso dei genitori separati, sempre più soli, abbandonati e schiacciati da un sistema giudiziario discriminante e contraddittorio; alcuni perdono tutto: figli, casa, lavoro, altri finiscono in strada improvvisamente da un giorno all'altro, senza alcun preavviso, altri ancora, di colpo, spesso a causa di false accuse da parte dell'ex coniuge, diventano pericolosi criminali, persone violente da cui difendersi, persone pericolose capaci di violenza e senza scrupoli.
Si tratta dei genitori separati, i nuovi poveri, vittime troppo spesso dei meccanismi perversi e diabolici tipici di un sistema giudiziario che silenziosamente, come un tritacarne, distrugge la loro vita e quella dei loro figli.
In seguito alle separazioni si assiste sempre più frequentemente alla rovina di tante persone che, per incoerenze legislative, sono ridotte alla povertà.
Ma cosa accade quando un genitore separato viene ridotto in stato di povertà?
La frequenza di incontri fra genitori e figli è ridotta, gli spazi di vita e luoghi d'incontro non sempre sono idonei, soprattutto se il genitore è indigente e non ha la possibilità economica di offrire al figlio ciò che prima poteva.
Il tempo da dedicare alla relazione è scansionato, si sente parlare del cosiddetto "Tempo di visita", un concetto talmente arido e infelice che porta a immaginare la figura del genitore come quella di un detenuto in libertà condizionata a cui è concesso un tempo limitato per dimostrare l'amore verso un figlio, una persona che pian piano diviene un estraneo agli occhi di un bambino, che colpe non ne ha.
Non è forse violenza quella di una persona costretta a chiedere il permesso per vedere suo figlio? Non è violenza sul minore quella che impedisce a un bambino di trascorrere del tempo con uno dei propri genitori senza che qualcuno lo faccia sentire in colpa? Non è un caso che più volte la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo abbia condannato l'Italia in quanto Paese totalmente incapace di difendere e di assicurare il rispetto dei diritti dei genitori separati.
La Corte di Strasburgo, soltanto nel 2019, condannava - e ancora una volta sollecitava - l'Italia a riconoscere il diritto alla bi genitorialità, madre e padre con pari dignità e identiche opportunità, devono poter esercitare il loro diritto-dovere alla responsabilità genitoriale.
Non si tratta di un'enunciazione teorica ma di una buona prassi da realizzare concretamente e rapidamente perché, spiega la Cedu, il trascorrere del tempo può avere conseguenze irrimediabili sulle relazioni tra il fanciullo e il genitore che non vive con lui; attenzioni del tutto disattese in Italia dove, secondo i giudici di Strasburgo, il sistema giuridico, soprattutto quello amministrativo, in particolare legato ai servizi sociali, appare del tutto inadeguato per garantire in modo equo e rapido i diritti dei genitori separati nei casi di conflittualità.
Proprio qui si inserisce la vicenda di Antonio Sonatore, che oggi andiamo a trattare.
Come molti ricorderanno, Antonio Sonatore è stato un docente valdostano morto a 49 anni il 9 aprile 1996 a causa delle lesioni che si è procurato dopo essersi dato fuoco davanti al Tribunale di Aosta.
Il suo è stato un atto di protesta contro una sentenza che da tempo gli impediva di vedere la figlia.
A noi oggi però non interessa entrare nelle vicende personali di Antonio che, come tutte le vicende personali, è soggetta a interpretazioni, ricostruzioni parziali ed esegesi di cui solo il diretto interessato conosce la verità.
Quello che ci interessa è il simbolo che oggi Antonio sta a significare per migliaia di genitori separati, è il significato di una vita segnata dalla sua lunga battaglia per poter vedere la figlia, opportunità preclusa in Tribunale.
Quello che rimane è la sua protesta pacifica davanti al Tribunale di Aosta che alla fine, poiché la sua richiesta rimaneva inascoltata, sfociò nel terribile gesto che ne causò la morte. Il 7 aprile del 1996 Antonio Sonatore si diede fuoco dopo essersi cosparso di benzina, a nulla valsero i soccorsi immediati che gli furono prestati e il docente valdostano morì il 9 aprile a soli 49 anni.
Dopo questo gesto, Antonio Sonatore è divenuto simbolo di un movimento di genitori separati, principalmente padri, che difendono l'inalienabile diritto dei minori a crescere serenamente con entrambi i genitori, anche dopo la separazione degli stessi.
Venerdì 7 aprile del 2006, si è tenuto in Piazza della Scala a Milano il primo presidio in ricordo della morte di Antonio Sonatore; da allora, anche qui ad Aosta, il 7 aprile è diventato un giorno della memoria, per non dimenticare i tanti genitori che, separati dai figli, si sono tolti la vita.
Come già ricordato in diverse altre occasioni, come gruppo siamo convinti che l'intitolazione di uno spazio pubblico a persone o a fatti che hanno segnato la storia sia da sempre uno strumento per dimostrare attenzione verso il passato e per ricordare eventi che devono rimanere a costante monito per le generazioni future.
Con questa mozione quindi intendiamo impegnare il Presidente e gli uffici della Presidenza del Consiglio ad assumere tutte le iniziative necessarie all'intitolazione di una stele in ricordo della figura di Antonio Sonatore da porsi preferibilmente nelle vicinanze del Tribunale di Aosta.
Presidente - La mozione è stata illustrata, apriamo la discussione generale sul punto. La discussione generale è aperta. Vi sono richieste d'intervento? Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (LEGA VDA) - Ho firmato convintamente l'iniziativa presentata dal collega Manfrin; un tema delicato quello degli affidi dei figli separati, che mette in difficoltà molte persone.
Purtroppo faccio parte anch'io di questa categoria e devo ammettere che sono molti i problemi da affrontare e da superare.
Dopo la separazione tra i genitori, diventa difficile abituarsi all'idea che per giorni o per un'intera settimana non si passerà più del tempo insieme e verrà a mancare la normalità che si respira all'interno di una famiglia.
Quello che non si dovrebbe fare, e purtroppo spesso accade, è cercare di non riversare i problemi, ansia, sensi di colpa e angosce sui propri figli che già soffrono a causa della separazione; bisognerebbe invece trasmettere a loro un senso di tranquillità e di serenità.
Dopo la separazione tutto cambia, cambiano soprattutto i rapporti tra i genitori, i quali devono continuare a mantenere il ruolo educativo di genitori e un contesto simile non sempre è così semplice.
Oltre a educare, un genitore separato deve continuare a vivere, cercando di ritrovare quel giusto equilibrio che gli permetta di affrontare questa situazione, perché in determinati giorni la vita prende quel sapore amaro.
In merito a queste considerazioni, molti genitori non riescono a mantenere un normale rapporto di convivenza, tant'è che entrano in gioco delle dinamiche e dei comportamenti altamente dannosi, come l'aggressività, la mancanza di rispetto, il fatto di denigrare l'un l'altro, la mancanza di comunicazione, la mancanza di lealtà, una serie di problemi che minano la vita di entrambi.
Tornando alla mozione, il gesto estremo di Antonio Sonatore, padre separato, mi ha fatto riflettere sul fatto che ancora oggi vi sia una scarsa attenzione da parte delle istituzioni nei confronti di un problema in grande crescita.
Ben vengano tutti gli aiuti possibili e mirati al fine di arginare questo problema affinché i genitori separati possano affrontare le difficoltà e trovare delle soluzioni ai problemi che si presenteranno nel corso della loro vita, senza arrivare a compiere dei gesti estremi come in questo caso.
Il fatto di dedicare una stele in ricordo di Antonio Sonatore rappresenta, come ha ben ricordato il collega, un modo per ricordare tutte le sofferenze e le ingiustizie che spesso segnano il destino di un genitore separato e lo fanno precipitare in un baratro senza più via d'uscita.
Il mio pensiero va a tutti i genitori separati i quali combattono ogni giorno contro le avversità della vita.
Presidente - Siamo in discussione generale, se qualcuno vuole intervenire, si prenoti. Se non vi sono richieste di intervento, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo replica il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Ho ascoltato con attenzione l'illustrazione della mozione, una mozione molto delicata e presentata come una problematica, quella dei genitori separati, che sicuramente è degna di attenzione nel suo complesso, tuttavia è una mozione che impegna in un gesto che è molto puntuale e riferito a una persona, per cui mi trovo sinceramente anche un po' in difficoltà e a disagio nel rispondere nel merito della mozione.
Alcune perplessità in merito al percorso proposto mi erano già anche emerse, in quanto personalmente non reputo troppo lineare un percorso che vada a indicare l'intitolazione o l'indicazione di una persona tramite un'aula di Consiglio regionale.
Ci sono dei percorsi che sono di condivisione - e anche stabiliti in seguito a un confronto con le Amministrazioni locali - che possono agevolare questo tipo d'iniziativa e questo tipo di ricorso.
Questo tipo di valutazione e di opportunità dovrebbe in primis tenersi conto della sensibilità, come è anche stato evidenziato, delle persone, non solo quelle che purtroppo subiscono questo percorso di genitori separati, ma anche delle persone che più di altre erano vicine al gesto che vuole essere oggi ricordato con l'apposizione di una lapide, di una stele. Persone che hanno vissuto i momenti che hanno caratterizzato questa tragedia in maniera personale e che probabilmente ne portano ancora al loro interno le conseguenze. Quella parte di persone che è motivo di discussione e che in questi percorsi vive nuovamente questa tragedia e se la rielabora nuovamente, tragedie che hanno comportato per loro dei momenti di difficoltà, anche in età molto giovane e che a fatica hanno superato.
Io sono stato contattato - e ho chiesto la possibilità di poterlo dire in quest'aula - dalla figlia del signor Sonatore che porta il cognome del suo babbo e che mi ha chiesto che questo tipo di richieste e questo tipo di discussioni stiano fuori dalla politica e da quest'aula del Consiglio.
Io, nel rispetto delle proposte, per rispetto a questa ragazza, al suo percorso di vita e alla necessità che siano rispettati anche i suoi desiderata, chiederei il ritiro di questa mozione e di seguire, laddove si ritenga, altri percorsi per tenere alta l'attenzione sulla questione dei genitori separati, per cui chiederemo veramente di cuore il ritiro di questa mozione, altrimenti la votazione sarà per noi di astensione.
Presidente - Consigliere Sammaritani ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Comprendiamo questa posizione, comprendiamo quest'atteggiamento di chi è stato in prima persona interessato da questa vicenda e, come esposto bene dal collega Manfrin in presentazione - ma forse è opportuno fare ancora delle precisazioni su questo tema - la nostra iniziativa non vuole celebrare o essere incentrata su una singola persona, un uomo protagonista di una vicenda tristissima e i cui intimi dettagli non possiamo conoscere e tantomeno giudicare.
Vogliamo quindi assolutamente rispettare la figura di chi è stato protagonista di quella vicenda e oggi, soprattutto, il dolore e il ricordo dei familiari coinvolti.
Scopo di quest'iniziativa quindi non è assolutamente quello di celebrare una singola persona o di entrare nei dettagli di una vicenda familiare che, come ho già detto, deve restare sullo sfondo, ma tutt'altro; quell'episodio è diventato, a torto o a ragione non importa, a livello nazionale ed internazionale il simbolo di un fenomeno che si stava sempre più diffondendo e di cui, come spesso accade, quella è stata la manifestazione tragica, determinata da un'insensibilità del sistema che ancora non aveva grande percezione di esso e tantomeno adeguate contromisure.
Il fenomeno della cosiddetta alienazione familiare, parentale o genitoriale, che dir si voglia, ancora oggi non è risolto e scopo di quest'iniziativa è porre l'attenzione e l'accento su di esso e sul quale il nostro partito già in passato ha acceso i riflettori.
Si tratta purtroppo di un fenomeno frequente nel momento della crisi dei rapporti familiari e consiste essenzialmente nella strumentalizzazione che uno dei due genitori fa del rapporto con i figli a discapito dell'altro genitore.
Il tema è delicatissimo - lo dico da professionista del settore legale che ha avuto modo d'imbattersi in queste situazioni difficilissime - a volte è impossibile trovare, fra la percezione personale e la diversa rappresentazione dei fatti dipinta dalle parti e le diverse sensibilità, il confine tra la verità e il racconto, a volte falso, che le parti in conflitto fanno delle loro vicende.
Qui deve intervenire l'aiuto delle strutture sociali, giudiziarie, di Polizia eccetera, che devono avere preparazione, competenze specifiche, conoscenza del fenomeno ed esperienza, per affrontare queste delicatissime situazioni che, ricordiamo, alla fine di tutto vedono quale vera parte debole e vittima di questo fenomeno minori, i quali non solo vedono andare in frantumi il rapporto fra i loro genitori, ma diventano lo strumento incolpevole di uno scontro relativamente al quale, al contrario, loro dovrebbero essere i soggetti più difesi e protetti.
Per questo, al di là di quella che potrebbe essere l'indicazione su questa stele, che poi andrebbe trattata naturalmente con grande sensibilità e attenzione, la stele in questione sarebbe un forte segnale di attenzione della nostra comunità, non per la persona protagonista di quella triste vicenda ma per il fenomeno dell'alienazione genitoriale che noi dobbiamo e abbiamo il dovere di combattere.
Presidente - Altri interventi? Dichiarazioni di voto? Non vedo altre richieste di intervento... Consigliera Minelli, pardon, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - In dichiarazione di voto, perché mi sembra di aver capito che il gruppo proponente non coglie l'invito del Presidente, un invito che mi sembrava sensato e, dal mio punto di vista, accoglibile, proprio perché viene da una persona che è toccata in primis da una vicenda.
Voi avete spiegato, lo ha fatto adesso il collega Sammaritani, che non si tratta tanto di una stele, un monumento, intitolato a una persona, ma un riconoscimento per una situazione, una situazione che è sicuramente molto delicata, che non credo possa essere affrontata in quest'aula, nemmeno attraverso un atto come questo, anche perché sono convinta che nel momento in cui si sceglie una persona, quella persona resta un simbolo e sinceramente intitolare una stele a una persona la cui vicenda - lo avete detto voi - è una vicenda su cui non si devono esprimere dei giudizi, però ci sono dei fatti, ci sono degli atti processuali, credo che assurgere a simbolo una persona con un percorso di cui non sappiamo neppure nulla esattamente in questo momento, sia oltremodo poco corretto. Quindi noi ci asterremo.
Presidente - Se non vi sono altre dichiarazioni di voto sulla mozione in questione, mettiamo in votazione la mozione. Non vedo altre richieste d'intervento, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 11
Favorevoli: 11
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
La mozione è respinta.