Oggetto del Consiglio n. 2523 del 25 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2523/XVI - Interpellanza: "Parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società controllate da pubbliche amministrazioni".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 39 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola alla collega Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Illustrando quest'interpellanza, partiamo dalla legge Golfo-Mosca del 2011, che prevede, nelle modifiche al testo, la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentari da parte quindi degli uomini e delle donne.
Oltre a questo, abbiamo citato tutte le altre leggi e gli altri documenti programmatori, come l'Agenda 2030, la strategia dell'Unione europea, le varie note ministeriali, un po' per sottolineare ed evidenziare come questo tema ormai sia affrontato da tutti gli enti nazionali e sovranazionali come uno dei temi più rilevanti a cui porre attenzione.
Quest'iniziativa nasce anche da una risposta dell'allora Assessore alle partecipate che evidenziava comunque una carenza di candidature femminili, che soprattutto andavano ricercate ed era in qualche modo difficile reperire e trovare.
Sotto questo punto di vista abbiamo accolto con favore e con piacere il percorso formativo per ridurre il divario di genere nei consigli di amministrazione a cui la Consigliera di parità ha aderito e, proprio alla luce di questo corso, volevamo capire - rispetto ai dati della legge,- come siamo messi in Valle d'Aosta, se a quel percorso formativo hanno comunque risposto delle Valdostane e se s'intende utilizzare comunque la short list delle donne che entreranno poi a seguito del superamento del percorso formativo per le future nomine nei CdA.
Président - Pour la réponse, la parole au président de la Région Testolin.
Testolin (UV) - I dati riferiti all'applicazione della legge 120/2011 sulle società partecipate concernenti la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentati con riferimento al primo quesito posto, bisogna precisare che la disposizione a cui occorre fare riferimento è l'articolo 11 comma 4 del Testo unico per le società partecipate.
Il Decreto legislativo 175/2016 impone alle Amministrazioni pubbliche - nella scelta dei componenti degli organi di governo delle società e non per i Collegi sindacali o dei Revisori contabili - l'obbligo di assicurare il rispetto del principio di equilibrio di genere, da computare sul numero complessivo di designazioni effettuate nell'anno nelle sole società da esse controllate. Da questo punto di vista, con specifico riferimento alle designazioni e nomine di competenza regionale, nelle società direttamente e indirettamente controllate va segnalato che la Regione ha sempre inteso rispettare il principio dell'equilibrio di genere anche per quanto riguarda i componenti degli organi di controllo, come esplicitato nella deliberazione 1591 del 14 dicembre 2022 recante le linee guida applicative della legge regionale n. 20/2016, quindi ampliando quello che la legge nazionale indicava.
Tanto premesso, si evidenzia che, sul totale dei mandati in corso, l'Amministrazione regionale ha rispettato quanto disposto dall'articolo 11 comma 4 del TULPS non solo per le società controllate ma anche nell'ambito dell'intero sistema delle partecipazioni regionali, per le società controllate direttamente ed indirettamente.
Nei Collegi di Amministrazione, su 46 rappresentanti, 17 appartengono al genere femminile rispetto a una quota di genere minima prevista di 15.
Nei Collegi sindacali, su 81 rappresentanti, 32 appartengono al genere femminile, rispettando la quota di genere previsto dalla DGR 1591, che ne imporrebbe 27.
Nel complesso delle società partecipate a partecipazione pubblica regionale, ovvero controllate e partecipate, nei CdA su 58 rappresentanti 20 appartengono al genere femminile, rispettando anche in questo caso la quota di genere, che ne prevedrebbe minimo 19, e nei Collegi sindacali su 91 rappresentanti 34 corrispondono al genere femminile, anche in questo caso superando la soglia minima, che era di 30.
Per il secondo quesito, invece, che richiede il numero di donne iscritte al percorso formativo "Woman on board 2023", per quanto abbiamo appreso, su di un totale di circa 1.560 iscritte su tutto il territorio italiano approssimativamente l'1% è costituito da donne valdostane, quindi 15.
Per fare un raffronto con le statistiche che indicano la Valle d'Aosta allo 0,21 del sistema nazionale, un po' trasversalmente, quindi è una partecipazione importante.
Per quanto riguarda il terzo quesito, "Se si intende utilizzare la short list in cui entreranno coloro che hanno superato il percorso formativo sopracitato per le future nomine da effettuare nei CdA"va intanto segnalato che il reperimento di candidature di genere femminile al momento non risulta particolarmente problematico: i più recenti elenchi di candidature esaminate dagli uffici regionali competenti in materia di designazione e nomine riportano tutti dei soggetti appartenenti a entrambi i generi.
Ciò detto, la scelta dei rappresentanti regionali nei Consigli di amministrazione è ovviamente un rapporto di natura fiduciaria che però, per assicurare concretezza al principio di buon andamento dell'azione amministrativa, è regolato in particolare dalle leggi regionali 11/97e 20/2016, che dettano una disciplina volta a rendere trasparente l'iter di designazione e di nomina dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società partecipate della Regione.
Tanto il sistema dell'albo per le nomine per le designazioni dirette quanto quello della procedura avviata e conclusa da Finaosta S.p.A. per le designazioni delle società a partecipazione indiretta sono strumenti atti a garantire un sistema adeguatamente trasparente, tale per cui tutti i soggetti, uomini e donne, che sono in primo luogo in possesso dei requisiti di professionalità e di esperienza previsti dalla legge o dagli statuti, possono manifestare, in risposta a un pubblico avviso, l'intenzione di ricoprire la carica d'interesse, a prescindere dall'appartenenza a elenchi o short list predeterminati, per essere poi designati o nominati con discrezionalità propria di una scelta che resta fiduciaria per l'organo che vi provvede.
Evidentemente, nel momento in cui non dovessero esserci sufficienti nominativi all'interno delle prescrizioni per un'equa rappresentatività all'interno di questi organismi, la short list potrebbe diventare un elemento importante, così come chi è iscritto alla short list potrebbe fare direttamente riferimento ai bandi per dare la propria disponibilità.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Quindi il quadro sembrerebbe non essere così desolante, almeno da quanto ha detto, e spero in qualche modo che queste quindici donne di cui abbiamo parlato possano in qualche modo essere avvicinate al fine di entrare almeno nell'albo e presentare la propria candidatura perché, a differenza di quanto lei ha detto, io ricordo una certa difficoltà invece nel reperimento, ma magari adesso la situazione è migliorata e quindi sicuramente potrebbe essere un'opportunità maggiore, come lei ha detto.
Il fatto poi che il percorso formativo comunque preveda determinate caratteristiche e soprattutto porti queste donne ad avere anche conoscenze maggiori della macchina amministrativa, credo che possa essere in qualche modo sfruttato e spero che quindi questo avvenga.